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3. LIVELLI DELLA COMUNICAZIONE

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Presentazione sul tema: "3. LIVELLI DELLA COMUNICAZIONE"— Transcript della presentazione:

1 3. LIVELLI DELLA COMUNICAZIONE
Letture suggerite W.Lippmann, L’opinione pubblica, Donzelli, Roma 2000. Mancini P., Manuale di comunicazione pubblica, Laterza, Roma-Bari 202. D.McQuail, Sociologia dei media, Il Mulino, Bologna 2001. E.Noelle-Neumann, La spirale del silenzio, Meltemi, Roma 2002. Wolff M., Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, Milano 1985 Wolff M., Gli effetti sociali dei media, Bompiani, Milano 1992. Sociologia della comunicazione - Andrea Cerroni

2 COMUNICAZIONE INDIVIDUALE
Strutture sociali in cui l’individuo comunica (organizzazione, distribuzione e accesso per le risorse comunicative nella società). Posizione specifica occupata dall’individuo nella struttura (ruolo). Situazione specifica nel momento in cui ha luogo la comunicazione. COMUNICAZIONE INTRAPSICHICA Flusso di coscienza COMUNICAZIONE INTERPERSONALE Relazione faccia-a-faccia (verbale & non-verbale) Mimica, sguardi, linguaggio del corpo, tatto, distanze… Controllo e riconoscimento di sentimenti Simulazione di sentimenti che non si provano ma si manifestano. Inibizione di sentimenti che si provano ma non si manifestano. Mascheramento di sentimenti che si provano ma si inibiscono, simulandone altri che non si provano. Finestra di Johari (Luft & Ingram): Noto a sé Non noto a sé Noto ad altri Non noto ad altri APERTO CIECO SEGRETO IGNOTO Spirale d’interazione positiva: comunicazione aperta & norme di reciprocità Spirale d’interazione negativa: complotto segreto & vendetta

3 % Accordo implicito sulla lunghezza dei turni spettanti
Coppie adiacenti di atti linguistici che scandiscono i turni: SALUTO --> Saluto DOMANDA --> Risposta OFFERTA --> Accettazione/Rifiuto RICHIESTA --> Accordo/Protesta/Rifiuto ORDINE --> Obbedienza/Protesta/Rifiuto ACCUSA --> Ammissione/Confessione/Difesa/Negazione Gruppo: numero ristretto (<20?) identità comune obiettivo comune esplicito o implicito struttura più o meno informale (sennò: organizzazione) leadership informale o semi-informale

4 % Comunicazione intragruppo:
Leadership strumentale: perseguimento degli obiettivi comuni Leadership espressiva: relazioni sociali interne & valori condivisi Comunicazione intergruppi: Leaders Gate-keeper: forza del legame debole fra due gruppi, anche se egli è figura marginale in entrambi, ma ha interazioni forti con entrambi. Comunicazione mediata (segnali…) Posta: sposta oggetti& informazioni scritte, in luoghi distinti, consentendo una comunicazione diacronica. Stampa: libri & giornali Telefono: data la presenza sincronica di 2 persone in luoghi fissi distinti, ne permette la comunicazione quasi faccia-a-faccia (poi: segreteria telefonica, tele-conferenza, cellulare ). Complementare all’auto: si telefona soprattutto per sostituire la presenza fisica e per organizzarne i movimenti. Cinema/Radio/TV Fax/ Internet: comunità virtuali (WWW, chat-line, Mud,…)

5 COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA
Organizzazione: struttura sociale definita dalle relazioni tra alcune posizioni più o meno interrelate, all’interno delle quali gli individui (appartenenti a gruppi/società/nazioni distinte) svolgono ruoli sociali definiti più o meno distintamente dalla posizione che occupano. Componenti di un’organizzazione: Struttura comunicativa formalizzata più o meno gerarchica Obiettivo esplicitamente definito Sistema di procedure standardizzate esplicitamente definito (reclutamento/esclusione, processo decisionale, comunicazione esterna, …) Esistono gruppi informali all’interno di ogni organizzazione. Ogni ruolo ha un margine di variabilità per diverse interpretazioni da parte di individui diversi.

6 BUROCRAZIA Orientamento normativo
Sistema sacerdotale & Agenzie governative Orientamento espressivo Accademie di belle arti Orientamento strumentale Associazioni economico-tecnologiche Orientamento cognitivo Università & Accademie scientifiche

7 CARATTERISTICHE DELLE ORGANIZZAZIONI (Max Weber)
Autorità gerarchica e non diffusa Divisione del lavoro regolamentata Regole (scritte) sul modo di svolgere il lavoro Nessuna proprietà individuale di diritti e possedimenti dell’organizzazione Reclutamento basato su qualifiche precise e non su relazioni personali Non licenziabilità dello staff di impiegati Stipendi e salari fissi senza altre ricompense Tutela del singolo da possibili abusi di potere, attraverso il diritto di appello Tipo ideale: funzionalità euristica & genetica Struttura dei gruppi: funzionale agli individui membri (caratteristiche & preferenze). Struttura delle organizzazioni: funzionale ai compiti dell’organizzazione. Struttura formale <> Struttura informale: richieste dell’organizzazione & capacità di soddisfarle (conoscenze, abilità, …);canali comunicativi privilegiati (intra & extra lavorativi);… Comunicazione formale: fra individui in quanto occupanti differenti posizioni organizzative; Comunicazione informale: fra individui in quanto tali (modello rampicante). Relazioni individuali: personali; Relazioni organizzative: intra-organizzative ma non progettate.

8 Modello funzionale (tradizionale)

9 Modello divisionale (di prodotto)

10 Modello a matrice (prodotti-funzioni)
STAFF ... PRODOTTO C PRODOTTO A PRODOTTO B OPERATIONS VENDITE R&D ACQUISTI

11 Modello a matrice (prodotti-mercati)
DIREZIONE STAFF ... PRODOTTO A PRODOTTO B PRODOTTO C Area Europa Area America Area Far East Key customers

12 Efficacia: capacità di raggiungere l’obiettivo stabilito
Efficienza: capacità di risparmiare risorse per raggiungere l’obiettivo stabilito Integrazione verticale: lungo la filiera industriale Integrazione orizzontale: attraverso i prodotti/mercati Diversificazione: capacità di raggiungere molti mercati Differenziazione: capacità di offrire una certa qualità (percepita o latente) a ciascun pubblico N.B. si può differenziare un prodotto/comunicazione aumentandone la qualità percepita da un dato pubblico

13 CLIMI COMUNICATIVI CONTROLLO DELLA SOCIALIZZAZIONE Permissivo
sopravvivenza dell’organizzazione contenendo il conflitto Protettivo isolamento da opinioni diverse ed esperienze pericolose Pluralistico incoraggiamento ad opinioni personali ed autonomizzazione Consensuale ricerca del consenso RISORSE INTELLETTUALI, EMOTIVE, MATERIALI…

14 COMUNICAZIONE MASSMEDIATICA
Minore è l’esperienza diretta specifica, maggiore è la dipendenza dai media per le informazioni e il quadro interpretativo. I media creano una realtà di seconda-mano (pacchetti di realtà), facendo sorgere nuove immagini e nuove opinioni. I media sono un particolare prolungamento socializzato dei nostri sensi, ragionamenti, conoscenza ed esperienza diretta, e possono a volte contrapporsi a questi e fra di loro. PROCESSI DI COMUNICAZIONE (correnti di communication research) Diffusione dell’informazione (ore, giorni) Raccolta e presentazione delle notizie al pubblico. Agenda setting (settimane, mesi) Fissazione dell’agenda degli argomenti rilevanti su cui discutere pubblicamente (e privatamente). Spirale del silenzio (mesi, anni) Fissazione di opinioni e punti di vista “adeguati”, e caduta in dimenticanza degli altri. Coltivazione (anni, decenni) Fissazione e rafforzamento di opinioni dominanti su mondo, società, uomini, ecc. Sfera pubblica (decenni, secoli) Fissazione e modulazione della conoscenza sociale generale, modellata dalle istituzioni e dal clima culturale.

15 Dal GATE-KEEPING al NEWS-MAKING
Gate-keeping: dare/ negare accesso a una notizia che arriva. Selezione dei messaggi >> 1M ~ 10k agenzie internaz. ~ 1k agenzie naz. ~ 100 quotidiano ~ 15 (TG) La sovrabbondanza di accadimenti implica che alcune zone del canale debbano funzionare inevitabilmente da gate-keeper. Problema dell’accessibilità ai media Ma una notizia non arriva bell’e fatta…

16 % COS’È UNA NOTIZIA? Manipolazione: distorsione deliberata delle notizie a fini politici o personali. Distorsione inconsapevole: distorsione legata alla socializzazione (pratiche professionali del mezzo specifico, routine produttive dell’emittente specifica, valori condivisi e interiorizzati, ecc.). Il riferimento per la soglia di notiziabilità (livello critico nell’attitudine di un evento a essere trasformato in notizia dall’organizzazione del lavoro & professionalità del giornalista) sono soprattutto i colleghi e i superiori di un giornalista. Hanno particolare rilievo: contenuto, prodotto informativo, pubblico e concorrenza. Una prospettiva pratica permette di decontestualizzare un evento dal contesto nel quale è accaduto e di ricontestualizzarlo nel formato del notiziario. News values: regole pratiche, che cambiano nel tempo, con le quali si fissano: (a) i criteri di rilevanza per selezionare gli elementi degni di inclusione; (b) le linee guida per la loro presentazione (enfasi, priorità, …).

17 TIPI DI INFORMAZIONE VEICOLATE DAI MEDIA
AGENDA-SETTING TIPI DI INFORMAZIONE VEICOLATE DAI MEDIA Livello 1: Titolo dei temi Livello 2: Conoscenza articolate (diversi aspetti, ecc.) Livello 3: Argomentazioni pro/contro L’informazione stampata dà indicazioni di rilevanza più forti, costanti e visibili ai livelli 2 & 3 rispetto alla televisione. L’informazione televisiva normalmente tende ad appiattire e ipersemplificare il significato di quanto trasmette (controversie, insolito, folcloristico, stereotipizzazione…) limitandosi ad enfatizzare alcuni temi rispetto al resto dell’agenda (spot-lighting). La persuasione dei media è temperata dalla conoscenza specifica, dalla persistenza degli atteggiamenti, dalla discussione interpersonale e dalla molteplicità dei media.

18 TWO-STEP FLOW mass media pubblico opinion leader

19 SPIRALE DEL SILENZIO (E.Noelle-Neumann)
Opinione pubblica: pareri e comportamenti che si devono esprimere o assumere pubblicamente, se non ci si vuole isolare. Approvazione & disapprovazione Paura dell’isolamento Bisogno di essere accettati Pressione a conformarsi a quanto comunemente accettato

20 -------------------------------------------------------------
COMPLEMENTI KISS Keep It Short and Simple 5W Who Where When What Why POTERI Legislativo Esecutivo Giudiziario Stampa Televisione Pubblicità

21 COMUNICAZIONE PUBBLICA
Accezioni Comunicazione di enti pubblici non finalizzati alla produzione di profitto Informare i cittadini di attività, iniziative, opportunità, normativa ecc. o promuovere la propria immagine: partiti politici, causa sociale, organi dello Stato. Marketing di aziende non-profit promuovere aziende di servizio sociale, richiamandosi a valori solidaristici, umanitari, civili, collettivi, ecc.: servizi pubblici, ospedali, scuole, associazioni private. Comunicazione istituzionale promuovere non un prodotto/servizio ma l’immagine dell’istituzione per avvicinare il cittadino Comunicazione di public affairs promuovere l’immagine di un’organizzazione pubblica (Stato e amministrazioni locali), semi-pubblica (partiti) o privata (associazioni di volontariato) e informare sulla funzione socialmente rilevante da essa svolta.

22 Compiti di integrazione
Comunicazione funzionale Introdurre un ordine nella società attraverso la delimitazione e caratterizzazione delle aree funzionali alle quali sono preposte le diverse istituzioni (comunicazione orizzontale), informandone i cittadini (comunicazione verticale). A volte è svolta per la normativa vigente. Comunicazione simbolica Rafforzare l’identità di un’istituzione e diffonderne i valori caratterizzanti. Promuove atteggiamenti e comportamenti sociali. TASSONOMIA Comunicazione dell’istituzione pubblica istituzionale: immagine dell’istituzioni; normativa: informazione prevista per legge. Comunicazione politica da istituzioni pubbliche o partiti su temi controversi, per i quali si sostiene un particolare punto di vista. Comunicazione sociale da istituzioni pubbliche, semi-pubbliche o private su temi d’interesse generale e poco controversi. Comunicazione di istituzioni quasi-pubbliche da organizzazioni semi-pubbliche o private (non partiti) su temi d’interesse generale e controversi (sindacati, organizzazioni imprenditoriali, Chiesa e organizzazioni religiose, …) per influenzare le scelte politiche e costruire consenso nel pubblico.

23 Non-profit organizations
Fra Stato e cittadino (intermediate organizations) Molteplicità di pubblici: stake-holders Molteplicità di obiettivi: profitto è secondario Erogazione di servizi Giudizio pubblico

24 COMUNICAZIONE SOCIALE
Comunicazione di pubblico servizio Comunicazione prevalentemente d’integrazione funzionale, riguarda servizi di interesse generale: sanità, scuole, biblioteche, trasporti,… È rivolta ad incrementare l’uso dei servizi offerti, migliorare la propria immagine, motivare i propri dipendenti, ecc. P.es.: campagne delle Ferrovie dello Stato. Propriamente sociale Comunicazione prevalentemente d’integrazione simbolica da parte di istituzioni pubbliche o private che si fanno carico della promozione e difesa di interessi generali della comunità relativamente controversi, considerati a fondamento della propria identità. P.es.: Campagne della Presidenza del Consiglio contro il razzismo; campagne di comitati spontanei, single issues movements, organizzazioni dei consumatori… Comunicazione di responsabilità sociali Comunicazione prevalentemente d’integrazione simbolica spesso da parte di istituzioni private che intervengono in difesa di interessi generali, associandoli ai propri. P.es.: risparmio energetico e servizi dell’energia, difesa del consumatore e grande distribuzione.


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