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PSICOLOGIA DELL’ADOLESCENTE Ottobre 2006

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Presentazione sul tema: "PSICOLOGIA DELL’ADOLESCENTE Ottobre 2006"— Transcript della presentazione:

1 PSICOLOGIA DELL’ADOLESCENTE Ottobre 2006
Carolina Coco

2 Adolescenza concetto di sviluppo
Lo sviluppo è un processo dinamico che: ha le basi nei primissimi anni di vita è in stretta relazione con le caratteristiche dell’ambiente procede per tappe successive attraversando momenti “critici” (es adolescenza) tende ad una sempre maggiore autonomia e indipendenza dall’ambiente I momenti critici sono caratterizzati da assenza di equilibrio e se superati portano a un progresso e ad una organizzazione nuova più differenziata ed integrata di quella precedente.

3 Adolescenza concetto di sviluppo
Lo sviluppo umano avviene per fasi, in cui si manifestano abilità e competenze sempre più adeguate e sempre più complesse. La completezza raggiunta in una fase rappresenta la piattaforma da cui partire per la fase successiva, in cui saranno perfezionate ulteriormente le precedenti acquisizioni. INFANZIA: con l’acquisizione dell’autonomia psicomotoria FANCIULLEZZA: apprendimento del linguaggio e delle nozioni di base PUBERTA’: legata alla maturazione sessuale ADOLESCENZA: legata al processo di separazione individuazione e di acquisizione di un’identità

4 Adolescenza concetto di sviluppo
Lo sviluppo avviene secondo una spinta interiore che obbliga ognuno a procedere lungo le varie tappe per diventare “grande” Non è mai improvviso ma procede per gradi La presenza degli adulti è importante perché visualizzano all’adolescente le fasi del divenire e le mete che dovrà raggiungere

5 Adolescenza: crisi o processo?
Nell’ambito degli studi classici di impostazione psicoanalitca, l’adolescenza viene considerata secondo due modalità interpretative: come evoluzione, cogliendo gli aspetti di continuità con il passato come crisi, cogliendo la dimensione di peculiarità e cambiamento sia rispetto al passato, l’infanzia, sia rispetto al futuro, l’età adulta.

6 Adolescenza come evoluzione
P. Blos (1962, 1979) in particolare ha proposto di considerare l’adolescenza nei termini di un secondo processo di separazione-individuazione sviluppando i concetti di M. Mahler sullo sviluppo del rapporto madre-bambino Si deve a Blos la suddivisione in preadolescenza, adolescenza, tarda adolescenza Secondo Blos il compito principale dell’adolescente è di distaccarsi dagli oggetti internalizzati ( i legami con i genitori) per amare oggetti esterni ed extrafamiliari

7 Adolescenza come crisi
A. Freud ( 1957, 1966) considera l’ A. “come un disturbo evolutivo” che determina l’interruzione di una crescita pacifica e sottolinea il tema dei conflitti di sviluppo…riattivazione dei desideri edipici che creano conflitto e portano all’uso di meccanismi di difesa (rimozione, ascetismo, intellettualizzazione)

8 Adolescenza come crisi
L’ interpretazione dell’adolescenza come crisi ha ricevuto delle critiche: non tutti gli adolescenti vivono situazione emotive riconducibili al concetto di crisi; si rischia di sottovalutare la distinzione tra aspetti normali e patologici e di minimizzare l’esistenza di una patologia laddove fosse presente.

9 Adolescenza: definizione
Fase dello sviluppo, che va dai anni ai anni, legata all’aquisizione di una identità adulta, alla sperimentazione di un ruolo sessuale e collegata all’acquisizione di conoscenze e ad apprendimenti disciplinari importanti per il futuro professionale.

10 Adolescenza: definizione
Durante questo periodo, compreso tra la fanciullezza e l’età adulta, la persona va incontro a cambiamenti radicali che riguardano: il corpo (maturazione biologica) la mente ( sviluppo cognitivo) i comportamenti ( rapporti e valori sociali)

11 Adolescenza L’età di inzio coincide con la pubertà: si colloca tra i 9/10 anni e i 13/14 anni. Non è possibile definirlo con precisione a causa della variabilità individuale Negli ultimi anni si è abbassata l’età di inizio della pubertà in seguito alle migliorate condizioni igienico-sanitarie e all’alimentazione (tendenza secolare: accelerazione nel ritmo della crescita e nell’aumento di peso e di altezza)

12 Adolescenza L’età di conclusione è più difficile da definire in quanto risente dell’influenza della cultura di appartenenza e dipende dalle caratteristiche individuali Si considera conclusa con l’emergere dell’autonomia, con l’acquisizione di una identità intesa come consapevolezza di essere un individuo unico, diverso dagli altri, con un proprio modo di pensare e di rapportarsi agli altri. Si concorda di porre come conclusione il raggiungimento della maggiore età, 18 anni, con la scelta della facoltà universitaria o con l’ingresso nel mondo del lavoro.

13 Preadolescenza Momento di maggiore intensità dello sviluppo fisico e sessuale (10-11anni fino a anni) I bambini sentono che qualcosa sfugge loro di mano: sentono che sta accadendo qualcosa di importante ma sono impreparati ad affrontarlo; senso di smarrimento per un processo di trasformazione in cui vengono abbandonate la sicurezza dei movimenti di un corpo infantile e ci si affaccia su una nuova immagine di Sé che deve andare lentamente costruendosi Squilibrio tra maturità corporea in via di veloce conseguimento e una sostanziale immaturità psicologica ad affrontare i cambiamenti

14 Preadolescenza Disarmonia, movimenti goffi, impaccio..
Lo sviluppo puberale ha un costo energetico molto alto..rimane poca energia da investire nella scuola: può verificarsi un calo rendimento scolastico, scarsa motivazione e difficoltà ad accettare le regole istituzionali

15 Preadolescenza Maturazione fisiologica con una riattivazione delle pulsioni sessuali. Aumento quantitativo della pressione istintuale può manifestarsi sotto forma di sfrenata turbolenza, voracità, piacere di sporcarsi, amore per il disordine. Progressiva separazione psicologica della famiglia Forte ambivalenza si manifesta negli sbalzi inquietanti del comportamento, degli atteggiamenti e dell’umore del preadolescente. Avvicinamento al gruppo dei pari per condividere esperienze, sentimenti, difficoltà

16 Preadolescenza Manifestazioni della sessualità
Autocentrate (masturbazione, presente sia nei ragazzi che nelle ragazze, accompagnata da sensi di colpa che possono incidere sull’autostima) Eterocentrate (è ciò che spinge a cercare l’attenzione di ragazzi/e di sesso opposto, cercando situazione di iniziale contatto e intimità)

17 Preadolescenza Intensificazione delle condotte di genere
Ragazzi e ragazze sentono l’esigenza di adottare condotte ed esprimere interessi tipicamente maschili e femminili E’ il periodo delle bande e dei club

18 Adolescenza L’adolescenza è una delle età in cui maggiormente viene affrontato il tema della differenziazione e definizione della propria identità. L’adolescente deve: comprendere i propri sentimenti come diversi dagli altri all’interno di sé (INDIVIDUAZIONE) capire i propri confini esterni, nel senso di autonomia, aree di interesse, conoscenze (INDIVIDUAZIONE) Ridefinire i vecchi legami: gli equilibri interni raggiunti sul piano degli affetti vengono messi a dura prova. (SEPARAZIONE) Nel fare questo L’adolescente si scontra tra il desiderio di crescita e di autonomia e il senso di abbandono, la paura di allontanarsi dalla famiglia (SEPARAZIONE)

19 Adolescenza dinamiche psicologiche
Maturazione sessuale: identità di genere Allargamento cognitivo: un precario concetto se..capacità di ragionamento astratto per contestare il mondo dei piccoli e quello degli adulti. Atteggiamenti di sfida e da “super” per provare il nuovo se..che creano preoccupazione e controllo nei genitori

20 Adolescenza dinamiche psicologiche
Un nuovo modo di stare in famiglia: “con lo sguardo al di fuori”… La casa diventa il luogo in cui ritrovare se stesso…la stanza, le proprie cose, il silenzio..tutto contribuisce al lavoro di costruzione della propria identità l’adolescente si sente “grande”, esige fiducia/i genitori lo trattano da bambino e tendono a mantenere il controllo (guerre per l’indipendenza). L’adolescente ha bisogno di sentire di poter contare sulla famiglia nel suo percorso verso l’autonomia.

21 Adolescenza dinamiche psicologiche
Verso la progettazione di un futuro La formazione nell’ambito scolastico…la scuola come palestra di vita, come luogo in cui sperimentare se stessi prima degli impegni definitivi Gli amici Nel gruppo c’è uguaglianza, di competenze, di sensazioni..non c’è paura del confronto

22 Adolescenza dinamiche psicologiche
Io sono ormai diverso/a Non sono più un bambino/ ma nemmeno un adulto…chi sono? Io diventerò qualcuno/a ….e soprattutto “che cosa farò da grande”…il progetto professionale che cerca di conciliare il desiderio con gli aspetti di realtà…senza tralasciare la dimensione affettiva e personale

23 Adolescenza: conflitti
Legati al corpo infantile che cambia L’adolescente può vivere in modo angoscioso le trasformazioni del proprio corpo: c’è una perdita di stabili parametri di riferimento (il corpo da bambino), la paura non riuscire a mantenere più il controllo sulla propria dimensione somatica La masturbazione può essere considerata un procedimento destinato a padroneggiare sul piano mentale l’esperienza della trasformazione del proprio corpo

24 Adolescenza: conflitti
Legati al processo di separazione dai legami infantili: distacco dai genitori, de-idealizzazione, perdita del tipo di relazione protettiva e con precisi punti di riferimento L’adolescente si scontra tra il desiderio di crescita e di autonomia e il senso di abbandono, la paura di allontanarsi dalla famiglia E’ importante tenere presente la dimensione depressiva legata al senso di perdita insito nelle trasformazioni adolescenziale, dimensione più silente e a volte meno evidente,ma da non trascurare

25 Adolescenza: modalità difensive
Anna Freud distingue tra Difese contro i legami oggettuali infantili Difese contro gli impulsi

26 Adolescenza: modalità difensive
Difese contro i legami oggettuali infantili: Spostamento della libido: l’angoscia provocata dall’attaccamento alle figure familiari viene affrontata con un ritiro improvviso dell’investimento libidico dei genitori e il trasferimento su figure al di fuori della famiglia: i leader dei gruppi, i gruppi, un professore, i cantanti…. L’investimento del gruppo adolescenziale appare l’aspetto più normale della età come modalità i passaggio dalle relazioni dell’infanzia con i familiari a quelle intime, di coppia della vita adulta

27 Adolescenza: modalità difensive
Difese mediante inversione dell’affetto nell’impossibilità di ritirare l’investimento dai genitori trasforma le emozioni nel loro opposto: amore in odio, la dipendenza in ribellione, il rispetto e l’ammirazione in disprezzo e derisioni. Tali atteggiamenti segnalano che il distanziamento non è ancora avvenuto. Il rischio è che tali sentimenti sentiti come intollerabili o vengano attribuiti ai genitori (proiezioni) che vengono vissuti come persecutori ed ostili o vengono rivolti contro di se generando depressione, tendenze all’autodenigrazione

28 Adolescenza: modalità difensive
Difesa mediante ritiro della libido verso di se Se l’angoscia e le inibizioni bloccano la strada verso nuovi oggetti al di fuori della famiglia, la libido ritirata dai genitori e non investita verso l’esterno viene canalizzata sull’Io e il Super-io : si manifesta con idee di grandezza, fantasie di potere illimitato sugli altri. In altri casi può verificarsi uno spostamento sul corpo con preoccupazioni ipocondriache, dismorfofobie e disordini alimentari Difesa mediante regressione Se l’angoscia è molto forte, una delle modalità per affrontarla è la regressione a stadi precedenti di sviuluppo: non avviene il distacco dalle figure genitoriali e c’è un aumento della confusione e perdita di identità

29 Adolescenza: modalità difensive
Difese contro le pulsioni L’ascetismo miglior controllo del corpo, rispetto alla sessualità e rispetto all’appagamento dei bisogni fisiologici di cibo, sonno: una guerra contro il perseguimento del piacere in quanto tale. In questo quadro vanno letti i comportamenti adolescenziali: compiti e restrizioni fisiche come corse campestri, astenersi da un certo alimento, rigido controllo della masturbazione Alla base c’è una forte paura di perdere il controllo sugli impulsi

30 Adolescenza: modalità difensive
Difese contro le pulsioni L’intellettualizzazione La strategia per controllare le emozioni si situa a livello del pensiero: adolescenti che passano ore interminabili a discutere dei massimi sistemi e aderiscono in modo acritico a teorie filosofiche, politiche Assenza di compromessi Quei ragazzi che difendono a spada tratta le proprie idee rifiutando qualsiasi concessione ad atteggiamenti più pratici e realistici e rimanendo fortemente abbarbicati ai propri principi morali ed estetici

31 Adolescenza: modalità difensive
Difese contro le pulsioni Acting-out La tendenza all’agito è una tipica modalità di funzionamento adolescenziale determinata dalla incapacità di tollerare il conflitto e il dolore mentale ad esso associato. Sono forme di agito: la fuga da casa, il marinare la scuola, il picchiare, il rubare

32 Adolescenza: esiti Esito ottimale Adolescenza ritardata
Pur tra momenti di regressione all’infanzia e fughe in avanti il soggetto affronta e sperimenta il processo di crescita, confrontandosi in modo critico con i pari e gli adulti Adolescenza ritardata L’adolescente di fronte alle difficoltà della crescita, nega ogni forma di conflitto con la convinzione che se non si allontana dalla strada indicata dagli adulti diventerà senza sforzo un adulto riuscito

33 Adolescenza: esiti Adolescenza abbreviata Esito dissociale
Adolescenti che devono far fronte alle difficoltà concrete (iniziare subito a lavorare per sostenere la famiglia)..si verifica una sorta di adattamento forzato all’ambiente esterno Esito dissociale Adolescenti che mantenendo una rigida scissione tra buoni e cattivi, idealizzano ciò che la società e i genitori disapprovano

34 Adolescenza: considerazioni
Ognuno ha un suo ritmo di sviluppo Lo sviluppo comporta l’adeguamento all’ambiente..i genitori e il mondo degli adulti in generale Se l’adeguamento è sincronizzato, c’è interazione ed interscambio: l’adolescente accetta tutto ciò che è utile per diventare grande Se non è sincronizzato, l’individuo sente come intrusiva la presenza dell’ambiente e la rifiuta e finisce per difendersi Si instaura un ritmo di crescita rallentato o si verifa un blocco nell’evoluzione

35 Adolescenza: considerazioni
Il blocco può avvenire A livello cognitivo: difficoltà negli apprendimenti scolastici A livello emotivo: difficoltà di relazione con i coetanei A livello affettivo: scontri con il genitore dello stesso sesso, nell’ambito della dinamica di definizione della propria identità

36 Giovani adulti Fase evolutiva compresa fra l’adolescenza e l’età adulta Conseguenza del ritardo nell’acquisizione di un autonomia finanziaria rispetto alla famiglia e della permanenza nella condizione di studente Una lunga preparazione è davvero efficace nell’assumere migliori competenze o è un alibi per ritardare l’assunzione di responsabilità? Tale condizione di dipendenza è veramente efficace per un individuo? Oppure ostacola il suo processo di individuazione?

37 La formazione dell’identità
Il processo di costruzione del senso di identità, ossia l’idea che un individuo ha di sé, è influenzato da molteplici fattori tra cui i più importanti appaiono: Le capacità di base: ossia la capacità di analisi, sintesi, di ragionamento, di comunicare e di analizzare la realtà ed i rapporti con gli altri Le conoscenze che il soggetto possiede come proprie: ossia quell’insieme di informazioni e saperi che sono stati acquisiti realmente e che fanno parte del suo modo di pensare e di agire e che non sono state solo apprese meccanicamente. Le abilità specifiche: ossia le competenze pratiche, tecniche che si possiedono (sciare, nuotare, suonare uno strumento, parlare una lingua)

38 La formazione dell’identità
Gli atteggiamenti e valori che sono assunti come propri e a cui ci si adegua in maniera spontanea, ad esempio un atteggiamento tollerante o rigido, un atteggiamento di ascolto o di imposizione, un atteggiamento attivo o passivo etc. L’insieme di rapporti affettivi e delle relazioni che il soggetto ha stabilito con la propria famiglia, con gli amici, ma anche con oggetti per lui importanti (la propria chitarra, i pattini, la bici) Il suo modo personale di affrontare le situazioni: ossia una propensione ottimista, pessimista, prudente, impulsiva etc. nei confronti della realtà e delle situazioni della vita. Solitamente ciò viene definito stile personale e rende riconoscibili gli individui. (Petter, 1999)

39 La formazione dell’identità
Esercitazione 1- Riflettere sulla propria esperienza didattica e professionale e scrivere in che modo si favorisce l’acquisizione dell’identità dei propri alunni

40 La formazione dell’identità
Nella formazione dell’idea di Sé Petter (1999) individua tre fasi: Idea di sé solo vissuta e frammentata Idea di Sé cercata Idea di Sé riflessa

41 La formazione dell’identità
Quello che un individuo pensa di essere, può essere diverso (in senso positivo o negativo) da quello che effettivamente è. Nella formazione dell’idea di Sé Petter (1999) individua tre fasi: Idea di sé solo vissuta e frammentata. Questa è la prima fase di formazione dell’idea di sé e ha le sue origini nella infanzia. Una prima manifestazione dell’idea di sé vissuta si ha nelle opposizioni dei bambini tra i 2 ed i 3 anni all’adulto; nella testardaggine che fa opporre un bambino al genitore attraverso una serie ripetuta di NO. In seguito l’idea di sé si va strutturando attraverso il rendersi conto dei tratti distintivi che caratterizzano un maschio ed una femmina, attraverso delle caratteristiche proprie peculiari (occhi, capelli, colore della pelle) e attraverso i propri interessi. Ossia si comincia ad avere attraverso le esperienze la consapevolezza di possedere alcune qualità e di non averne altre. L’immagine di sé è però frammentaria

42 La formazione dell’identità
Idea di Sé cercata . E’ tipica della preadolescenza e si esplica nella ricerca di situazioni in cui può provare se stesso e confrontarsi. E’ una ricerca di esperienze che riguardano il piano delle abilità sociali, dei rapporti sentimentali e le prime esperienze nell’ambito della sessualità. Idea di Sé riflessa. E’ tipica dell’adolescenza.- Vede il soggetto impegnato nella riflessione sulla propria persona; l’obiettivo di tale riflessione è l’elaborare una immagine unitaria di Sé. L’immagine di sé assume una dimensione unitaria e articolata, assume una dimensione temporale in quanto deriva dal passato e si proietta nel futuro. L’immagine di sé ha una dimensione sociale.

43 La formazione dell’identità
Nella formazione dell’idea di Sé intervengono tre fattori fondamentali: Giudizio della realtà: la realtà e la risposta degli altri contribuisce a farsi l’idea di Sé. Ad esempio un ragazzo che ritiene che basta ascoltare in classe la spiegazione per andare bene alla verifica riceverà una conferma o una conferma alla sua idea a seconda del risultato che otterrà.

44 La formazione dell’identità
Giudizio degli altri: il giudizio di adulti e coetanei è sempre un elemento centrale della costruzione dell’idea di Sé. Il ruolo dei modelli: modelli con cui commisurarsi ossia confrontarsi, chiedersi in cosa si è simili. Il confronto può portare all’identificazione.

45 La formazione dell’identità
Divario tra “non so chi sono” e la paura di non riuscire ad essere ciò che si sogna L’identità si costruisce a partire dal riconoscimento dell’altro. Se manca..a scuola..si cerca altrove. Si mettono in atto i meccanismi della rimozione (distrazione e sogni ad occhi aperti, incapacità di affrontare il reale) rispetto alla frustrazione, allo scontro tra il desiderio e la realtà Un eccesso di frustrazione (voti troppo bassi, ad es.) sposta lo spostamento dei riconoscimenti su altro (divertimento)

46 Il modello dell’identità di Erikson
Erik H. Erikson (1982), psicoanalista statunitense, allievo di Freud, modificò la concezione dello sviluppo dell’identità personale proponendo una progressione attraverso otto stadi psico-sociali. Considera lo sviluppo come “ciclo di vita” costellato da eventi critici e cerca di collocare all’interno del suo modello teorico sia le dimensioni psichiche dell’individuo sia quelle sociali e culturali

47 Il modello dell’identità di Erikson
Il concetto di identità è alla base del modello di sviluppo in stadi e diventa significativo durante l’adolescenza Per ogni stadio del ciclo di vita ogni individuo deve affrontare un compito di sviluppo, un “dilemma psicosociale” che nasce all’interno della relazione soggetto/ambiente

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49 Il modello psico-sociale di Erikson
L’adolescenza viene considerata una fase evolutiva in cui si affrontano dei compiti di sviluppo che possono essere risolti in modo costruttivo o essere in parte non risolti. Quanto più numerose saranno le soluzioni costruttive tanto più sarà riuscito il processo di crescita dell’individuo Erikson si focalizza sulla crisi di identità che investe l’adolescente e sul lavoro che deve compiere per elaborare una coerente rappresentazione di se stesso

50 Il modello psico-sociale di Erikson
In adolescenza, il dilemma è legato all’antitesi tra identità/confusione di identità Il superamento positivo di tale dilemma porta all’acquisizione della forza psicosociale positiva della fedeltà, cioè la capacità di essere coerenti e leali verso un impegno preso con se stessi e gli altri

51 Il modello psico-sociale di Erikson
I due processi fondamentali sono : identificazione: abbandono delle precedenti (genitori) e scelta di nuovi modelli (insegnanti, amici..) sperimentazione: la partecipazione ai gruppi sociali permette di assumere nuovi ruoli e di attivare il confronto, l’autoriflessione e la conoscenza di se

52 Il modello psico-sociale di Erikson
Le componenti della consapevolezza della propria identità sono: Continuità e coerenza (percezione di una continuità interna pur vivendo esperienze discontinue Reciprocità ( sostanziale corrispondenza tra l’immagine che si ha di se e quella percepita dagli altri

53 Il modello psico-sociale di Erikson
Libertà ed accettazione dei limiti (consapevolezza dei propri limiti che non incidono sulla libertà di scelta) Avvertire una destinazione ( aver costruito delle rappresentazioni realistiche di se e del proprio progetto di vita)

54 Il modello psico-sociale di Erikson
Se non si superano in modo positivo i compiti di sviluppo si realizzerà una identità diffusa: una personalità frammentata, con conseguente confusione a livello dei ruoli sociali e un senso di inadeguatezza rispetto ai compiti della vita Una identità negativa: una personalità fondata su identificazioni e ruoli socialmente indesiderabili e pericolosi


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