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Fenomeni dinamici della vita di gruppo

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Presentazione sul tema: "Fenomeni dinamici della vita di gruppo"— Transcript della presentazione:

1 CORSO di PSICOLOGIA DINAMICA: Le relazioni in gruppo Anno 2010-2011 Dott. Daniele Bisagni

2 Fenomeni dinamici della vita di gruppo
Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

3 Il gruppo è un organismo vivo che funziona non in modo sommativo rispetto alle diverse individualità dei suoi membri, ma non indipendentemente da loro infatti queste interazioni mettono in moto fenomeni ricorrenti strutturali dinamici che strutturano reti di relazioni ( marginali e centrali ) che permettono l’esistenza e il funzionamento del gruppo stesso differenziandolo da un agglomerato casuale di individui Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

4 - la struttura e le reti di comunicazione
I fenomeni dinamici si rilevano sia in gruppi formali che informali, naturali e di laboratorio, storici o a tempo determinato . i più ricorrenti sono : - Il sistema di status - il sistema di ruoli - la struttura e le reti di comunicazione - I processi di partecipazione Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

5 STATUS E’ la posizione che un individuo occupa in un gruppo e la valutazione di tale posizione in una scala di prestigio ( Scilligo ,1973 ) Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

6 Status Le differenziazioni di status Gerarchia attinente al prestigio gruppi formali informali Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

7 Indicatori di Status 1. Tendenza a promuovere iniziative (attività e idee) che vengono seguite dal resto del gruppo - chi più ha potere di avviare azioni e di prendere iniziative più ha status elevato; chi ne ha meno deve - per essere propositivo – seguire un iter obbligato e presentare una proposta a membri di status più elevato fino a farla giungere al leader che deciderà il da farsi. 2. Valutazione consensuale del prestigio connesso a un certo status - tutti condividono l’ordine anche senza formalizzazioni Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

8 Sherif nei suoi studi di campo fa alcune osservazioni
Nel gruppo c’è maggior CONSENSUALITÀ soprattutto per ciò che riguarda le posizioni estreme ( più alto vs. più basso ) Però non è da intendersi che la gerarchia si svolga in modo grossolano ; infatti osserva che quando per qualsiasi motivo nel gruppo intervengono eventi che sulla vita di gruppo si possono osservare cambiamenti nella gerarchia di status, nel senso che i membri situati nei ranghi intermedi possono avere spostamenti verso l’alto o verso il basso. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

9 Sherif nei suoi studi di campo fa alcune osservazioni
Sherif ha fatto osservazioni sugli adolescenti ed ha notato che questi tendono a differenziare le posizioni non salvaguardando concetti come OMOGENEITÀ e COESIONE : nelle bande di adolescenti ha evidenziato questo spostamento di membri di alto rango per aver infranto le norme di gruppo, in pratica il loro allontanamento ha consentito l’emergere di membri più competenti in tali attività. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

10 Come si produce lo status nei gruppi ?
DUE TEORIE CORRENTE ETOLOGICA TEORIA DEGLI STADI D’ASPETTATIVA Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

11 Come si produce lo status nei gruppi ?
CORRENTE ETOLOGICA fin dalle prime interazioni i membri dei gruppi si misurano fra loro a partire da dati percettivi come apparenza e contegno, che includono segni meno evidenti quali espressione facciale, muscolatura, statura, voce, capacità di fissare Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

12 Come si produce lo status nei gruppi ?
TEORIA DEGLI STADI D’ ASPETTATIVA Gli autori sostengono invece che si stabilisca fin dai primi incontri un sistema di aspettative relative ai contributi che ciascuno potrà offrire per il raggiungimento degli obiettivi; le caratteristiche personali pertinenti esibite o immediatamente percepibili susciteranno maggiori aspettative e varranno a chi le possiede uno status elevato Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

13 Come si produce lo status nei gruppi ?
Queste due correnti appena esposte non sono reciprocamente esclusive Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

14 Cambiamenti di Status Lo status è un aspetto tendenzialmente strutturale, stabile, ma può mostrare elementi di cambiamento per § ragioni interne al gruppo § per confronto/conflitto con altri gruppi (alterazione delle gerarchie) poiché nessun gruppo vive isolatamente, nemmeno i gruppi sperimentali. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

15 Funzioni delle differenziazioni di Status
1. creare ordine e prevedibilità nel gruppo, 2. coordinare le forze in vista del raggiungimento dell’obiettivo, 3. promuovere l’autovalutazione di ogni membro nei confronti della propria posizione rispetto agli altri e rispetto alle proprie aspettative e capacità (aumento dell’autostima) Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

16 Ruolo Insieme di aspettative condivise circa il modo in cui dovrebbe comportarsi una persona che occupa una certa posizione Riguarda i comportamenti mostrati e attesi da parte dei membri del gruppo Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

17 Funzione dei Ruoli ( Brown )
1. facilitare il raggiungimento degli scopi di gruppo dividendo la mole di lavoro tra i vari membri; 2. portare ordine e prevedibilità generando aspettative condivise fondamentali in momenti cruciali; 3. contribuire all’autodefinizione dei soggetti entro il gruppo fornendoci consapevolezza su ciò che siamo. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

18 Ruolo Status Riguarda le attese comportamentali dei membri del gruppo
Riguarda le attese di competenza Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

19 Ruoli Formali * Sono presenti nelle organizzazioni sociali e sono un insieme di aspettative comportamentali condivise da attori e spettatori, in modo da dare ordine e prevedibilità alla vita di un gruppo * Gli stessi ruoli però non sono svolti da tutti con le stesse modalità, esistono degli stili di ruolo che rientrano negli aspetti soggettivi di interpretazione del ruolo stesso in base alle proprie caratteristiche personali Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

20 Ruoli Informali si verificano anche in piccoli gruppi informali, non soggetti a copioni stabiliti istituzionalmente; i più comuni sono : - il leader, - il neofita, - il clown - il capro espiatorio - gli invisibili – il leader d’opposizione Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

21 Ruolo Complementare Ruolo che si relaziona in modo particolare ad un altro. Il partner di ruolo gioca una parte molto importante nella definizione di un certo ruolo. Queste osservazioni valgono soprattutto per i ruoli formali, ad esempio professionali (paziente medico). Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

22 Esperimento di Zimbardo sulla Stanford Prison ( 1974)
Partecipanti : 24 soggetti studenti maschi volontari ( pagati ) selezionati per equilibrio psicologico e suddivisi a caso in guardie e ladri per uno studio sulla “ vita di prigione” Tempo previsto: Massimo due settimane Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

23 Esperimento di Zimbardo sulla Stanford Prison ( 1974)
Procedura Sperimentale : a. Le “guardie “ vengono informate sui limiti etici e pratici della simulazione b. Il primo giorno viene “simulato” l’arresto dei prigionieri c. Viene simulata la vita di prigione in un seminterrato Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

24 Esperimento di Zimbardo sulla Stanford Prison ( 1974)
Risultati : a. dopo due giorni i ladri si ribellarono per le angherie subite, sortendo come risposta un inasprirsi di violenze e soprusi b. quattro prigionieri vennero liberati dopo 4 giorni per gravi disturbi psicosomatici ed emozionali c. assestamento situazione con intimidazione da parte delle guardie e atteggiamento rinunciatario dei ladri Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

25 Esperimento di Zimbardo sulla Stanford Prison ( 1974)
Conclusioni : L’atteggiamento scaturito è segno di destrutturazione e perdita di identità individuale e di gruppo. Le reazioni osservate non sono manifestazioni di tratti stabili di personalità, ma di modelli di risposta specifici di ruoli e istituzioni particolari della società: l’ambiente prigione produce gli effetti osservati, diventa una prigione vera e legittima i comportamenti Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

26 I RUOLI SUSCITANO CONFLITTI NEI GRUPPI E NEI LORO MEMBRI
I conflitti possono nascere nella assegnazione dei ruoli quando si dovrebbe decidere chi dovrebbe giocare quale ruolo Può esserci disaccordo fra i membri a proposito della modalità con cui dovrebbe essere svolto un ruolo e da chi.. I conflitti di ruolo nei gruppi di lavoro producono un aumento delle tensioni e un decremento della produttività. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

27 LE NORME In ogni gruppo esistono comportamenti consentiti e non consentiti, norme sociali che hanno lo scopo di definire i comportamenti appropriati in determinate situazioni. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

28 Che cos’è una norma Sherif Una norma definisce la gamma di differenze individuali che i membri del gruppo ritengono accettabili, nonché il limite al di là del quale un certo comportamento può essere biasimato tramite disapprovazione o altre sanzioni congruenti alla gravità della violazione Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

29 Le norme di gruppo Sono scale di valori che definiscono ciò che è accettabile o no per i membri di un gruppo , comunità e società Ma possono anche essere definite come le “.. aspettative condivise su come dovrebbero comportarsi i membri di un gruppo” ( Levine e Moreland ) Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

30 Differenze tra norma e ruolo
Per ciò che riguarda la norma s’intende aspettative condivise su come dovrebbero comportarsi i membri di un gruppo Per ciò che riguarda il ruolo s’intende aspettative condivise su come dovrebbe comportarsi un particolare individuo nel gruppo Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

31 Che cos’è una norma Secondo Sherif (67) l’essenza di un gruppo più o meno duratura, sta negli elementi centrali della struttura e delle norme e valori (mancando si avranno aggregati e non gruppi) comuni a gruppi informali (carattere motivazionale emozionale) e formali. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

32 Le norme possono essere
Centrali Implicite Periferiche Esplicite Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

33 Le norme possono essere
- Esplicite : tipiche di gruppi formali e organizzazioni, possono essere addirittura scritte ed assumere dignità di deontologia di riferimento. - Implicite : non scritte né espresse direttamente, ma di identica forza d’impatto e raggio d’influenza, sufficienti a sancire esclusioni per violatori. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

34 Le norme possono essere
- Centrali: riferite a questioni cruciali per l’esistenza o il funzionamento del gruppo, grande o piccolo che sia, che può essere disgregato in caso di comportamenti devianti (delazione, diserzione) e che prevede sanzioni particolarmente severe per i violatori - Periferiche: riguardanti questioni ritenute dal gruppo marginali al proprio schema di comportamento , per cui non c’è accettazione né rifiuto e per cui vi sono ampi gradi di tolleranza anche in base allo status dei violatori, tanto che i leader possono addirittura cambiarle. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

35 Come nascono le norme Attraverso la socializzazione, processo col quale l’individuo impara a riconoscere e distinguere i comportamenti socialmente adeguati agli specifici contesti sociali. I gruppi generano i propri sistemi normativi, conformi o devianti rispetto al quadro normativo convenzionale Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

36 norme istituzionali, imposte dal leader o da autorità esterne;
Come nascono le norme Per OPP (1981 ) vi sono tre tipi di norme scaturenti da tre diversi processi: norme istituzionali, imposte dal leader o da autorità esterne; norme volontarie, nate da negoziazioni tra membri allo scopo di ridurre o risolvere situazioni conflittuali; norme evolutive, prodotte quando i comportamenti in grado di soddisfare un membro vengono appresi anche dagli altri, che li diffondono a tutto il gruppo rendendo più prevedibili i comportamenti dei membri Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

37 Come nascono le norme RICERCA EFFETTO AUTOCINETICO di SHERIF (1935): L’effetto autocinetico è una illusione ottica per cui in un ambiente buio un’unica piccola luce sembra muoversi in ogni direzione. Scelta da Sherif perché obiettivamente instabile e strutturabile in maniera diversa a seconda dei diversi punti di riferimento scelti. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

38 Lo scopo dell’esperimento era di studiare la formazione di norme in condizioni individuali e di gruppo; le situazioni erano due : - una individuale (quindi senza intervento di fattori sociali) - e una di gruppo (con due modalità: prima solo poi in gruppo e viceversa). Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

39 Risultati In condizioni individuali, senza riferimenti oggettivi, elaboravano una norma individuale che serviva come riferimento per giudicare i movimenti percepiti e che veniva conservata nelle ripetizioni. In gruppo (quattro gruppi di due e quattro di tre persone per ogni condizione) si vedeva che la condizione di gruppo faceva convergere i giudizi in entrambe le sottocondizioni (un po’ meno per chi inizia da solo) verso una norma di gruppo poi mantenuta. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

40 A che cosa servono le norme?
Cartwright e Zander (1968) individuano quattro funzioni: * Avanzamento del gruppo: le pressioni verso l’uniformità possono servire al raggiungimento degli obiettivi * Mantenimento del gruppo: alcune norme, come ad esempio le richieste per incontri regolari, permettono al gruppo di preservarsi * Costruzione della realtà sociale: formazione di una concezione comune della realtà sociale, utile per fronteggiare situazioni non familiari e come riferimento per l’autovalutazione individuale * Definizione dei rapporti con l’ambiente sociale: permettono di definire le relazioni con altri gruppi, organizzazioni, istituzioni, e stabilire quali gruppi siano “alleati” o “nemici” Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

41 I cambiamenti delle norme nei gruppi
Le norme una volta create sono piuttosto resistenti al cambiamento. • NEI GRUPPI CHIUSI: è assai difficile che le norme subiscano trasformazioni. • NEI GRUPPI APERTI: è possibile che le risorse del nuovo venuto portino cambiamento che può trasformare alla lunga le norme del gruppo Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

42 Comunicare nei Gruppi la comunicazione, come scambio di significati, è uno degli elementi costitutivi di un gruppo, creano la finalità comune, rinforzano la coesione, determinano le relazioni interpersonali. E’ importante però cogliere la distinzione che esiste tra : - Struttura di comunicazione - Rete di comunicazione Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

43 Struttura di Comunicazione
è l’insieme di comunicazioni effettivamente scambiate all’interno di un gruppo * per osservarla è necessario registrare la frequenza di scambi fra le varie coppie emittente – ricevente, il contenuto, il luogo e il momento di tali scambi Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

44 Struttura di Comunicazione
( Bales 1950 ) suddivide l’interazione dei gruppi in atti microscopici significativi e percepibili codificandoli in dodici categorie mutuamente esclusive classificate in tre grandi aree: - l’area socioemozionale positiva (dimostrare solidarietà, allentare le tensioni, mostrarsi d’accordo), - l’area socioemozionale negativa (disapprovare, mostrare tensione, mostrare antagonismo), - l’area del compito neutra (fornire/chiedere orientamenti, esprimere/chiedere opinioni, dare/chiedere suggerimenti). Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

45 Struttura di Comunicazione
( Bales 1951 ) La codifica ci dirà se la comunicazione è stata prevalentemente incentrata sul compito o sulle relazioni sociocomunicative : chi emette di più è il leader e via a scendere nell’ordine gerarchico del gruppo fino ai ruoli delle comparse. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

46 Reti di Comunicazione è l’insieme di canali di comunicazione presenti in un gruppo : condizioni materiali che rendono possibile un passaggio di informazioni. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

47 Reti di Comunicazione ( Leavitt 1951)
studia le reti con metodi sperimentali e matematici giungendo alla conclusione che i gruppi non agiscono allo stesso modo nelle diverse reti di comunicazione a loro disposizione. Utilizza una situazione sperimentale con un gruppo di cinque persone sedute a un tavolo comunicanti per iscritto attraverso fessure in pannelli mobili a formare quattro possibili configurazioni Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

48 Reti di Comunicazione ( Leavitt 1951) A B C D
A = rete centralizzata o ruota B = rete a Y C = rete a catena D = rete circolare o cerchi Due indici quantitativi per descrivere diversi tipi di rete: Indice di distanza: il numero minimo di legami di comunicazione che un individuo deve attraversare per comunicare con un altro Indice di centralità: la misura in cui un flusso di informazioni nel gruppo è centralizzato in una persona A B C D Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

49 Reti di Comunicazione ( Leavitt 1951)
Le reti centralizzate : * risolvono i problemi con più rapidità, concisione, precisione, il membro centrale è più popolare, ma il morale del gruppo è basso (tranne che per il leader centrale) * sono più funzionali per compiti semplici Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

50 Le reti decentralizzate :
Reti di Comunicazione ( Leavitt 1951) Le reti decentralizzate : * hanno tempi più lunghi, il doppio di passaggi, più errori, ma il morale è più elevato ed equamente distribuito * Sono funzionali per compiti più difficili Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

51 C’è modo e modo di comunicare
Esistono poi modi di comunicare caldi o freddi, gerarchizzati o meno, simmetrici o polarizzati. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

52 C’è modo e modo di comunicare
Moscovici e Doise centrano il problema dei modi comunicazionale sulla partecipazione degli individui, distinguendo : una partecipazione consensuale, in cui ognuno può esprimere la sua opinione senza preoccupazioni di ordine procedurale, e una partecipazione normalizzata, in cui l’accesso alla discussione è regolamentato dalla gerarchia produce scambi ordinati e produttivi, Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

53 LA LEADERSHIP LEADER Il leader è la persona che può influenzare gli altri membri di un gruppo più di quanto sia essa stessa Influenzata In un gruppo può esservi più di un leader seppur con ambiti di influenza differenziati. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

54 Emergere spontaneamente
LA LEADERSHIP Leader Formale Informale Imposto da un gruppo Emergere spontaneamente Legittimo Illegittimo Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

55 NOVARA e SARCHIELLI propongono distinzioni fra
LA LEADERSHIP NOVARA e SARCHIELLI propongono distinzioni fra Potere Autorità Controllo Leadership Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

56 Potere Capacità di influenzare o di vincere le resistenze degli altri assicurandosi Adesione Acquiescenza Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

57 Autorità Legittimità dell’esercizio del potere, che si fonda su regole stabilite e rispetto ad un certo campo di attività. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

58 Controllo Modalità con cui viene valutato il conseguimento degli obiettivi predefiniti, e si assicura il rispetto di un certo patto sociale che lega fra di loro gli attori sociali Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

59 Leadership Forma d’influenza, caratterizzata dalla capacità di determinare un : * consenso volontario, * un’accettazione soggettiva e motivata nelle persone rispetto a certi obiettivi del gruppo o dell’organizzazione. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

60 LEADERSHIP E TEORIA DEL GRANDE UOMO
APPROCCIO DEI TRATTI: è un approccio individualistico è nato da uno dei primi approcci teorici alla comprensione del fenomeno della leadership hanno tentato di mettere in rilievo un set di tratti personalità che costituissero dei predittori, o delle spiegazioni post hoc per dar conto al fenomeno dell’emergere di un leader: leader si nasce non si diventa. Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

61 LEADERSHIP E TEORIA DEL GRANDE UOMO
Alcuni tratti tipici erano : Intelligenza , cooperazione , adattabilità , integrità , onestà , spirito d’iniziativa , fiducia in se stessi , estroversione , perseveranza , controllo emotivo e capacità di tollerare lo stress Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

62 LEADERSHIP E TEORIA DEL GRANDE UOMO
Debolezze dell’approccio dei tratti: Prende in considerazione solo il leader, tralascia i seguaci e il contesto La lista dei tratti che contano potrebbe essere infinita infatti sono troppo ampie ed eterogenee e non è possibile definire un set di tratto valido per tutte le leadership Si limita ad elenchi descrittivi, non esamina “come” questi tratti influenzino il gruppo Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

63 I COMPORTAMENTI DEL LEADER
RICERCHE SUI TRE STILI di LEADERSHIP di LEWIN, LIPPITT, WHITE: con osservazione di 2 variabili produttività e clima sociale di gruppo Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

64 I COMPORTAMENTI DEL LEADER
L. AUTOCRATICA: il leader autocratico organizza e dirige ogni attività, resta piuttosto distaccato nei confronti dei ragazzi, tende ad inibire le comunicazioni fra coetanei, non rende partecipi gli allievi del progetto operativo. Risultati : Buona produttività , forte dipendenza dal leader , espressione di aggressività fra pari Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

65 I COMPORTAMENTI DEL LEADER
L. DEMOCRATICA: il leader democratico discute con il gruppo ogni decisione ed ogni attività, è piuttosto amichevole e disponibile, non inibisce i contatti fra i pari, rende partecipativi i membri del gruppo. Risultati :Produttività discreta , buona motivazione, capacità di autogestione , clima sereno e comunicativo Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

66 I COMPORTAMENTI DEL LEADER
L. PERMISSIVA: Il leader permissivo interviene pochissimo nelle attività di gruppo lasciandolo libero di agire. Risultati :Produttività bassa , clima caotico e aggressivo Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

67 Modello della contingenza (Fiedler, 1964)
Idea interazionista: l’efficienza del leader dipende dalla corrispondenza fra stile adottato e controllo della situazione Stile di leadership misurato mediante punteggio Lpc (Least Preferred Co-worker): descrizione su scale bipolari (collaborativo / non collaborativo; amichevole / ostile …) del collaboratore con cui la persona trova più difficoltà a lavorare Alto Lpc = leader centrato sulle relazioni Basso Lpc = leader centrato sul compito Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

68 Le ricerche compiute sulla base del modello di Fiedler hanno evidenziato che le combinazioni efficaci di stile di leadership e situazione sono le seguenti: Leadership centrata sulla relazione Controllo moderato della situazione + Leadership centrata sul compito Controllo alto o basso della situazione + Problemi: Il punteggio Lpc rimanda per alcuni aspetti ad una stabilità comportamentale del leader, che ricorda in parte le teorie dei tratti Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

69 Teoria Transazionale di Hollander (1985 )
La leadership ha un carattere processuale Appunta l’attenzione sulle fonti di status, uno status che viene guadagnato fra i seguaci, e sulla base del quale il leader può apportare innovazioni al gruppo CREDITO IDIOSINCRATICO Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni

70 CREDITO IDIOSINCRATICO - Competenza rispetto agli scopi
Conformità alle norme Legittimità - Competenza rispetto agli scopi Identificazione Corso di Psicologia Dinamica : Relazioni in gruppo - Dott. Daniele Bisagni


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