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La seconda guerra persiana

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Presentazione sul tema: "La seconda guerra persiana"— Transcript della presentazione:

1 La seconda guerra persiana

2 Dopo la prima… Una eco smisurata….
Dario progetta una nuova spedizione, ma muore prima di realizzarla (487) Il potere passa a suo figlio Serse Dà inizio a grandi preparativi Egli stesso si pone a capo della spedizione

3 …e Milziade Progetta una spedizione, poi fallita, per conquistare l’isola di Paro Ferito, torna ad Atene, dove viene processato e condannato a una multa per aver fallito la spedizione Dopo poco muore: la multa deve essere pagata dal figlio Cimone

4 Frattanto, ad Atene Si fronteggiano due partiti:
Conservatori (filo-aristocratici) capeggiati da Aristide, favorevoli a trovare un accordo con la Persia Democratici radicali (popolari) capeggiati da Temistocle, risolutamente ostili a ogni accordo e subordinazione

5 Temistocle Un uomo molto lungimirante….
Riesce a far ostracizzare Aristide Fa votare* dall’Ecclesia una delibera con la quale i proventi delle miniere d’argento del Laurion, di proprietà dello stato, vengono destinati alla costruzione di una flotta di triremi (nuovo tipo di nave) *approfittando della guerra eginetica

6 Costruire una flotta da guerra era un fatto POLITICO
SULLE TRIREMI venivano impiegati come rematori i teti, che così erano parte essenziale della difesa della città Quindi possono rivendicare maggiori diritti politici

7 La marina è un elemento di democratizzazione
Temistocle si rende conto che la vocazione e la potenza di Atene è sul mare, e promuove l'allestimento della flotta (180 triremi entro il 481): le navi sono costruite a spese dello stato e l'armamento è finanziato (liturgie)dai cittadini più ricchi

8 481: alleanza militare (simmachia) panellenica
INSIEME COMBATTERE sotto l'egemonia spartana Agli spartani il comando dell’esercito di terra

9 La simmachia antipersiana
Sull’istmo di Corinto è convocata una riunione di tutte le poleis Atene e Sparta sono il centro della alleanza Le città del nord della Grecia, pur ufficialmente partecipi, in realtà trattavano in segreto coi persiani (SPECIALMENTE TEBE)

10 canale ponte di barche Difesa greca Percorso progettato da Serse

11 IL PONTE DI BARCHE Serse aveva lasciato anche una parte della flotta a guardia dei ponti (forse c’era anche sullo Strimone)

12 Cifre dell’esercito persiano
Erodoto esagera:5 milioni….. Forse: fanti cavalieri persiani triremi fenice etc…

13 Il piano di Temistocle Ritardare l’esercito di terra alle Termopili
Bloccare la flotta nell’Euripo Ritardare l’esercito di terra alle Termopili Esercito spartano e della simmachia sull’istmo

14 Le Termopili Un passo di montagna, allora strettissimo

15 Leonida Il re spartano che, con trecento opliti, tenta eroicamente di bloccare l’avanzata dell’esercito oggi Sparta fu la prima città a mandare i suoi uomini (300 opliti) al passo comandati dal re Leonida dietro l’esempio di Sparta arrivarono i rinforzi dalle altre città greche per un totale di 3900 opliti al massimo.

16 I preparativi 1 gli spartani ricostruirono il vecchio muro di difesa al passo, caduto in rovina, e attesero l’arrivo dell’esercito persiano. gli esploratori riferirono a Serse il numero dei greci che presidiavano il passo, e il re scoppiò a ridere piuttosto perplesso

17 I preparativi 2 Serse attese quattro giorni
convinto che il solo numero dei persiani sarebbe bastato a far fuggire gli alleati di Leonida. Allo stesso momento anche la sua flotta non riusciva ad avanzare, bloccata nell’Euripo dalle navi ateniesi al cui comando si trovava Temistocle. Al quinto giorno Serse ordinò l’attacco. Aneddoto Quando alcuni disertori dell’esercito persiano (perlopiù greci arruolati con la forza) avevano dichiarato che i Medi erano così tanti da oscurare il sole con le loro frecce, gli spartani risposero “Bene almeno combatteremo all’ombra”

18 L’inizio della battaglia
Gli spartani fecero strage di persiani che con le loro armature leggere e le lance corte non potevano nulla contro il pesante equipaggiamento oplita. Il giorno successivo Serse schierò in campo i diecimila Immortali comandati da Idarne che non ebbero maggior fortuna.. Il passo era così stretto che il numero di soldati non era un vantaggio…. 

19 Gli Immortali Un corpo scelto di guardie personali di Serse Euripo
eubea

20 L’Anopaia Ma il terzo giorno a causa di un tradimento i persiani fecero passare gli immortali di Idarne attraverso un sentiero (l’Anopaia) che aggirava il passo. Leonida venuto a conoscenza del tradimento fece tornare a casa gli alleati per risparmiarli in prospettiva delle future battaglie. restando per coprire la ritirata. Rimasero anche 700 tespiesi che piuttosto di abbandonare Leonida preferirono morire. Quando i persiani chiesero di consegnare le armi Leonida gridò “venite a prenderle”

21 Gli spartani combatterono con assoluto disprezzo della vita, con le aste delle lance ormai spezzate e con le spade, poi con i pugni e i calci lasciando sul campo migliaia di persiani compresi due fratelli di Serse alla fine si rifugiarono sul colle che sovrastava le Termopili per proteggere il corpo del loro re caduto. Serse ordinò che fossero finiti con gli archi per non perdere altri uomini.

22 La battaglia Data: 480 a.C.  19 agosto (*) Protagonisti:  LEONIDA re di Sparta e generale dei greci IDARNE comandante degli Immortali. 

23 o passeggero che vai, narra a Sparta  che noi qui morimmo  in obbedienza alle sue leggi"

24 Leonida, della STIRPE DEGLI AGIADI

25 Dopo le Termopili Il nord della Grecia passa sotto i Persiani
I persiani si preparano ad assediare e devastare Atene Le forze della simmachia ellenica si attestano sull’Ismo di Corinto a protezione del Peloponneso,sotto la guida di Cleombroto fratello di Leonida

26 Temistocle capisce che sulla terra la partita è persa, e abbandona l'Attica e la Beozia* al saccheggio dei Persiani, mettendo la popolazione in salvo sulle isole *le città di Platea e Tespie, che avevano mandato i rinforzi alle Termopili, vennero devastate Come riuscì a convincere gli ateniesi ad abbandonare Atene al saccheggio?

27 Le mura di legno Ovvero come manipolare gli oracoli….
La credulità popolare è instrumentum regni Temistocle riporta in assemblea un falso oracolo (commissionato o interpretato ???) secondo cui gli ateniesi si sarebbero salvati solo con le mura di legno ( poi interpretate come le fiancate delle navi) Ci si domanda come avrà convinto la Pizia a dire una cosa del genere…ma l’oracolo delfico è sempre stato molto opportunista

28 Gli ateniesi atti al combattimento salgono sulle navi e si posizionano nel braccio di mare tra Salamina e l’Attica

29 Dove è Salamina? Monte Egaleo

30 Egaleo kinosura Psittalea

31 Fasi della battaglia- settembre 480
Con uno stratagemma* i greci fingono di voler fuggire inducono i persiani al fine bloccare loro la ritirata ad infilarsi in uno stretto braccio di mare Temistocle mandò Sikinnos (il maestro dei suoi figli)al campo persiano, da Serse. Questi, fingendosi un traditore, disse al re che i greci avevano intenzione di lasciare la baia della Kinosura appena si fosse fatto buio. Serse cadde nell’inganno: bloccò le due uscite tra Ceos e Kinosura e tra Ceos e la baia del Pireo. Al mattino i greci vennero fuori, le navi persiane tentarono di avventarsi su di loro ma si cozzavano a vicenda ed erano nella impossibilità di manovrare *se sei curioso leggi le note

32 Eschilo “quando il giorno coi suoi bianchi cavalli diffuse la luce sopra la terra, ecco che dalla parte dei greci si levò un clamore modulato dalle note di un canto, che gli scogli dell’isola facevano riecheggiare: non era per fuggire che i greci lo intonavano, ma per combattere!”

33 Le navi persiane, grosse e poco maneggevoli, vengono distrutte in quello spazio ristretto
I naufraghi vengono massacrati in mare dai greci fino a tarda notte

34 Eschilo …vascello contro vascello si percotevano con gli speroni di bronzo; una nave greca dà il segnale dell’abbordaggio…dapprima i persiani resistono, ma la loro massa si accalca in una strettoia… Tutto il mare era pieno di relitti, le rive e gli scogli si coprono di morti, i barbari fuggono in disordine mentre i greci li colpiscono come fossero tonni o pesci presi all’amo

35 Fra lo stupore generale i greci, con sole trecento navi, avevano annientato la flotta persiana tre volte più grande

36 Non sempre quelli ricchi e potenti vincono
Serse, che si era piazzato col trono sul monte Egaleo per seguire in diretta la battaglia ebbe una amara sorpresa….. Non sempre quelli ricchi e potenti vincono

37 LA FLOTTA GRECA lo inseguì fino ad Andro
Deve ritirarsi precipitosamente: con la flotta decimata, demoralizzata e infida (molte navi erano delle città ioniche sottomesse) la prosecuzione della campagna era impensabile LA FLOTTA GRECA lo inseguì fino ad Andro Temistocle propone di mandare la flotta greca vittoriosa a distruggere i ponti di barche per bloccargli la ritirata……ma la sua proposta non venne accettata In Grecia fu lasciato a svernare il generale Mardonio, con un esercito di terra

38 Mardonio Per tutto l’inverno tenta di corrompere gli ateniesi, sottolineando che gli spartani non li avevano difesi Gli ateniesi non cadono nella trappola A Sparta, morto Cleombroto, ha la reggenza suo figlio Pausania Pausania con 5000 spartiati, 5000 perieci e iloti va incontro a Mardonio nel territorio di Platea; a ad essi si associano altre truppe degli alleati greci

39 Battaglia di Platea 27 agosto 479
La vittoria “della lancia dorica”

40 Cade Mardonio, i persiani sconfitti si rifugiano entro l’accampamento e lì vengono massacrati dai greci Campo persiano Fiume Asopo greci Pausania e spartiati Monte Citerone Platea

41 Dove è Platea Nella Beozia, vicino a Tebe

42 E i tebani? Avevano tradito la simmachia alleandosi ai persiani
Trecento nobili cittadini morirono sul campo di Platea Tebe dovette consegnare a Pausania i cittadini più filopersiani (medisti) Si aspettavano un processo in cui corrompere i giudici col denaro; ma Pausania, giunto sull’Istmo li fece uccidere tutti

43 479: le città ioniche dell'Asia minore sono liberate da una flotta greca che annienta quanto restava di quella persiana presso il capo MICALE

44 E LA MAGNA Grecia? Forse non casualmente i cartaginesi attaccarono Gelone, tiranno di Siracusa, che li sconfisse presso HIMERA nella tarda estate del 480 (come Salamina) Per oltre 70 anni la Sicilia greca restò immune da attacchi cartaginesi


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