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Come si misurano i fenomeni collettivi:

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Presentazione sul tema: "Come si misurano i fenomeni collettivi:"— Transcript della presentazione:

1 Come si misurano i fenomeni collettivi:
Vimercate, 12 Ottobre 2006 Come si misurano i fenomeni collettivi: nozioni di metodo ed esempi di applicazione Rita Campi Laboratorio per la Salute Materno-Infantile IRFMN Milano

2 Introduzione alla misurazione dei fenomeni sociali
Classificare, contare e misurare Comprendere e valutare Variabili : - qualitative o quantitative - oggettive o soggettive - semplici o strutturate

3 Tipologie delle produzioni statistiche
misure assolute rapporti: - frequenze relative (distribuzione percentuale) - statistiche espresse da un solo numero (indici dei prezzi, tasso di disoccupazione , di natalità, di crescita economica, etc.)

4 FENOMENO Universo di riferimento Sottopopolazioni

5 Dai dati agli indicatori
Dato statistico Indice statistico Indicatore statistico =

6 CRITERI DI CLASSIFICAZIONE
Alcuni indicatori hanno vocazione universale, flessibili e impiegabili a vari livelli di dettaglio territoriale Altri sono usati per realtà locali (nazionali, macro regionali, regionali, provinciali, zone) Possono essere raggruppati in aree (sociale, economica, sanitaria, ambientale, etc.) e le loro composizioni variano a seconda delle realtà considerate

7 Indicatori di salute Indici multidimensionali Indicatori economici Indicatori ambientali Indicatori socio-demografici Indicatori di contesto Indici di concentrazione

8 INDICATORE INDICE è uno strumento conoscitivo progettato per
dal latino INDEX: “che mostra”, “che indica”: è uno strumento conoscitivo progettato per visualizzare e specificare un concetto o un fenomeno variabile (qualità, quantità e tempo) INDICE aggregazione di più indicatori “raccolte di indicatori”

9 CARATTERISTICHE ssintetizzano una gran massa di dati in forma più maneggievole e teoricamente significativa devono essere rappresentativi, specifici, sensibili e facilmente rilevabili non esprimono valori assoluti: sono necessariamente legati al contesto e alle ragioni per le quali viene usato

10 Dati grezzi le prime elaborazioni

11 Rapporti statistici A B
Rapporto= A o B deve riferirsi ad un collettivo tra A e B deve esserci una relazione logica

12 Come sono costituiti Valori di un stesso fenomeno in tempi ≠
(es. popolazione al 01/01 e al 31/12) Valori di fenomeni ≠ (es. natalità e mortalità) Valori parziali sul totale del fenomeno (es. laureati in medicina/totale dei laureati)

13 Impiego dei rapporti statistici
ESEMPIO Regione A= nati vivi Regione B= nati vivi Regione A=20.798/ ab. X 1.000=4,74 Regione B=13.915/ ab. X 1.000=11,10

14 RAPPORTI DI COMPOSIZIONE
Intensità o frequenza di una distribuzione (su base unitaria) (su base percentuale) (per 1000) La somma sarà = 1 100 1000 Esempio: popolazione residente per titolo di studio osservata in due anni diversi

15 RAPPORTI DI DERIVAZIONE
nati vivi / popolazione morti / popolazione reddito / popolazione laureati (2005) / immatricolati (2001) Relazione di causa-effetto

16 RAPPORTI DI COESISTENZA
Misurano lo squilibrio di uno stesso fenomeno in luoghi diversi o tra fenomeni diversi nello stesso luogo ESEMPIO Struttura per sesso (pop M/pop F) Struttura per età pop 0-14 anni pop anni X 100

17 COME SI MISURANO LE VARIABILI NEL TEMPO E NELLO SPAZIO
differenze (relative o assolute) rapporti (numeri indice) stesso fenomeno in due momenti o situazioni diverse (uguale unità di misura)

18 ESEMPI differenza assoluta Dass = spesa 2004 – spesa 2003

19 Dass = spesa sociale – spesa sociale =
pro-capite pro-capite 2003 = € 108,59 – € 97,44 = € 11,15

20 differenza relativa Drel = spesa – spesa 2003 x 100 spesa 2003

21 Per confrontare l’aumento della spesa sociale per AREA D’INTERVENTO
AREA POVERTA’ EMARGINAZIONE e DIPENDENZE D= (2004) – (2003) = Spesa sociale AREA MINORI D= (2004) – (2003) =

22 Spesa sociale AREA POVERTA’ EMARGINAZIONE e DIPENDENZE Drel = 44,1% Spesa sociale AREA MINORI Drel = 16,8%

23 Dai dati assoluti sembrava che fosse l’AREA MINORI ad avere avuto una maggior spesa sociale nel 2004 rispetto al 2003, invece è l’AREA POVERTA’ EMIGRAZIONE e DIPENDENZE

24 valore al tempo X x 100 INDICE = valore al tempo O
Indicen = Xn X0 x 100

25 Data una succesione di tempo reale o territoriale sono misure qualitative di un fenomeno espresse in rapporto alla misura dello stesso fenomeno rilevata in un altro tempo o luogo

26 SPESA SOCIALE AREA MINORI
X0 = 2002 spesa 2003 Indice 2003 = x 100 = 115,5 spesa 2002 spesa 2004 Indice 2004 = x 100 = 130,3 spesa 2002 X0 = 2003 spesa 2004 Indice = x 100 = 116,8 spesa 2003 116, = Numeri indice = differenza relativa + 100

27 Perché LA SINTESI? x y z Fenomeni complesso ? w x1 y2
il benessere la qualità della vita lo sviluppo x y z Fenomeni complesso ? w x1 y2

28 I METODI DI AGGREGAZIONE
ordinale (ranghi) per variabili quantitative / qualitative cardinale per variabili quantitative

29 TRASFORMAZIONE DELLE VARIABILI SU SCALA COMUNE (0-100)
valore X - valore min X valore max X - valore min X x 100 È un metodo di normalizzazione

30 STANDARDIZZAZIONE INDICATORI SCARTI STANDARDIZZATI X - M Z= S
M= media aritmetica S= scarto quadratico medio I valori standardizzati risultano così liberi dall’unità di misura e dalla differente variabilità (media=0 e varianza=1)

31 Questo modello permette di eliminare le differenze dimensionali
PERCENTUALI = 100 Somma unità Xij P Xij Intervallo = Questo modello permette di eliminare le differenze dimensionali

32 FACCIAMO DEGLI ESEMPI DI INDICATORI…

33 Per comprendere la realtà sociale INDICATORI DI CONTESTO
la dimensione demografica Quote di popolazione anziana Tasso di fecondità Tasso di natalità la dimensione dell’immigrazione quota di popolazione straniera residente: come misura di apertura di una società o di ricchezza la dimensione economica PIL procapite: livello di ricchezza medio Tasso di innovazione: capacità del contesto di crescere e svilupparsi

34 la dimensione della sicurezza/insicurezza del contesto di vita
Tasso di criminalità la dimensione delle relazioni familiari e personali Tasso di divorzio e di separazione Famiglie monogenitore

35 Indicatori relativi alla qualità dell’occupazione e dell’istruzione
La dimensione dell’occupazione e del mercato del lavoro e la possibilità di conciliare occupazione e attività di cura Tasso di occupazione Occupati part-time Tasso di disoccupazione Percentuale Madri lavoratrici La dimensione dell’autonomia economica e finanziaria Famiglie senza lavoro Povertà relativa

36 La dimensione dell’istruzione
Abbandono precoce del sistema di istruzione Livello di istruzione basso popolazione adulta La dimensione dell’adeguatezza del contesto della vita Spazio abitativo La dimensione dell’educazione e cura dell’infanzia Posti disponibili negli asili nido

37 Indicatori di inclusione
L’accesso al lavoro e alle risorse economiche Il sistema dell’istruzione La possibilità di disporre di servizi I network sociali, le reti di amicizie e di aiuti

38 Indicatori ambientali e di salute
Le condizioni ambientali che possono influire sulla salute delle persone La difficoltà di raggiungere le strutture L’Indice di attrazione/fuga Lo stato di salute delle persone nelle diverse realta’ Indicatori di mortalità Indicatori di morbidità

39 INDICATORI DI MORTALITA’
TASSO DI MORTALITA’ GENERALE: N. DECESSI IN UN ANNO X 1.000 POPOLAZIONE A META’ ANNO Per classi di età: TASSO SPECIFICO DI MORTALITA’: N. DECESSI IN ETA’ X, X+4 X 1.000 POPOLAZIONE IN ETA’ X, X+4 Per alcune caratteristiche di stratificazione (sesso, professione, area geografica, causa) etc.) o per per gruppi di persone: TASSO DI MORTALITA’ INFANTILE: N. DECESSI 1° ANNO DI VITA X 1.000 N. NATI VIVI NELL’ANNO TASSO DI MORTALITA’ NEONATALE: N. DECESSI 1° SETTIMANA X 1.000 TASSO DI MORTALITA’ MATERNA: N. MORTI MATERNE X N. NATI VIVI RAPPORTO DI NATIMORTALITA’: N. NATI MORTI X 1.000

40 INDICATORI DI MORBIDITA’ ESEMPI: leucemia acuta in Lombardia
TASSO DI INCIDENZA frequenza di una malattia ad un certo punto del tempo (misurazione dicotomica di uno stato di malattia) TASSO DI PREVALENZA sviluppo della malattia durante un dato periodo (misurazione dicotomica di un cambio dello stato di salute) ESEMPI: leucemia acuta in Lombardia INCIDENZA: 10 nuovi casi su 100 da Gennaio 2006 Quanti sono i malati di leucemia dal 2006? 10% PREVALENZA: 10 casi già esistenti + 20 nuovi Qual è ora la % di malati di leucemia? 30%

41 GLI INDICATORI MULTIDIMENSIONALI: QUALCHE ESEMPIO…

42 la curva di Lorenz e l’indice di Gini
Un modo per misurare e rappresentare la diseguaglianza: la curva di Lorenz e l’indice di Gini Linea di equidistribuzione % cum di reddito Curva di Lorenz % cum individui o famiglie (ordinati in ordine crescente in base al reddito) Indice di Gini: A/A+B range: 0-1 PERFETTA EQUIDISTRIBUZIONE: A=0 1 MASSIMA DISEGUAGLIANZA: A=A+B

43 INDICATORI MULTIDIMENSIONALI - I
Per comparare effetti multi dimensionali di mortalità e morbosità e monitorare l’impatto delle patologie sulla salute delle popolazioni: DALE (Disability Adjusted Life Expectancy): aspettativa di vita aggiustata per disabilità DALY (Disability Adjusted Life Years): anni di vita aggiustati per disabilità DFLY (Disability Free Life Years): anni di vita liberi da disabilità QUALY (Quality Adjusted Life Years): anni di vita trascorsi in uno stato patologico YHL (Years of Haelthy Life): speranza di vita in salute HeaLY (Healthy Life Years): come il DALY, si basa sugli anni potenziali di vita perduti EYLS (Equity Adjusted Years of Life Saved): anni di vita in salute, tenendo conto dell’equità

44 INDICATORI MULTIDIMENSIONALI - II
Come misure delle divergenze in termini di benessere, di sviluppo umano e di condizioni sociali e demografiche (istruzione, salute, aspettativa di vita), ambientali, etc.: HDI (Human Development Index): indice di sviluppo umano HPI (Human Poverty Index): indice di povertà umana GDI (Gender-related Development Index): indice di sviluppo legato al sesso GEI (Gender Empowerment Index): indice di sviluppo che valuta i progressi nell’avanzamento delle donne a livello economico e politico WELLBEING INDEX INDICI DI DEPRIVAZIONE INDICI DI QUALITA’ DELLA VITA INDICATORI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

45 L’INDICE DI SVILUPPO UMANO
Una misura del “benessere” multidimensionale: L’INDICE DI SVILUPPO UMANO indicazione sintetica sul grado di Sviluppo Umano: Longevità: speranza di vita alla nascita Istruzione: tasso di alfabetismo+tasso combinato di iscrizione nelle scuole Standard di vita: reddito pro-capite

46 Indice di Sviluppo Umano
1990 ISU Indice di Sviluppo Umano

47 Dimensioni dello Sviluppo Umano
Speranza di vita: condizioni di vita materiale La solarità: capacità di comunicare e partecipare alla vita comune Il reddito pro-capite: standard di vita decente

48 DEFINIZIONE DEGLI INDICATORI
Speranza di vita: il numero di anni che un neonato potrebbe vivere se i tassi e i rischi di mortalità prevalenti al momento della sua nascita rimanessero costanti per tutta la durata della sua vita Tasso di alfabetizzazione degli adulti: il rapporto tra la popolazione di 15 anni o più e quella residente del gruppo di età corrispondente, moltiplicato per 100. La popolazione alfabetizzata è stata ricavata sottraendo alla popolazione residente totale la popolazione residente analfabeta e quella con meno di 15 anni di età Media degli anni di scolarizzazione: il rapporto tra il totale degli iscritti ai livelli di istruzione primaria, secondaria e terziaria e il totale della popolazione residente per i gruppi di età corrispondenti, espresso in percentuale Prodotto Interno Lordo (PIL) pro-capite: il totale dei beni e servizi prodotti da un’economia, sia dai residenti che dai non residenti, per abitante

49 Calcolo dell’ISU 1) Indice di longevità 2) Indice dei risultati
scolastici A: tasso di alfabetizzazione degli adulti B: media degli anni di scolarizzazione 3) Indice di accesso alle risorse Reddito: dove y=Pil reale pro-capite ($PPA) ISU=

50 ISU: MISURA E SIGNIFICATO
INDICA QUANTO CI SI AVVICINA A: SPERANZA DI VITA LLA NASCITA DI 85 ANNI ACCESSO ALL’ISTRUZIONE PER TUTTI LIVELLO DECENTE DI REDDITO ISU= SONO STATI CONSEGUITI TUTTI GLI OBIETTIVI

51 Altri indici affini: HPI (per misurare la povertà),
GDI e GEM (per misurare la disuguaglianza)

52 Human Poverty Index Deprivazione di: HPI-1 (paesi in via di sviluppo)
longevità conoscenza standard di vita HPI-2 (paesi industrializzati OCSE) longevità autonomia culturale tenore di vita partecipazione o esclusione sociale Deprivazione di:

53 tasso di disoccupazione di lungo periodo
DIMENSIONI DELLA PRIVAZIONE: HPI-1 HPI-2 Longevità % di individui con speranza di vita < 40 anni < 60 anni Conoscenze % di adulti analfabeti Standard di vita % di popolazione con accesso all’acqua potabile, ai servizi sanitari e % di bambini < 5 anni sottopeso % di popolazione che vive al di sotto della linea di povertà (=50% del reddito mediano familiare) Esclusione sociale - tasso di disoccupazione di lungo periodo

54 COME VENGONO IMPIEGATI GLI INDICI DI SVILUPPO UMANO?
classificare i paesi a livello internazionale effettuare confronti intra e tra nazioni - monitorare nel tempo lo sviluppo/povertà di un paese - quantificare i miglioramenti/arretramenti suggerire scelte in campo politico e sanitario Evidenze in letteratura: differenze tra Paesi, fra Nord e Sud, diseguaglianze all’interno dei confini nazionali (disaggregazioni) associazione con alcuni indicatori impiegati per misurare lo stato di salute si una popolazione: tassi di mortalità infantile e materna, indici di contaminazione ambientale, l’incidenza di malattie

55 Cosa succede in Italia?

56 NEL TEMPO

57 La disaggregazione

58 ,931 a ,942 ,921 a ,931 ,910 a ,921 ,900 a ,910 ,889 a ,900

59 PER REGIONE E COMPONENTE

60 Cosa succede nel mondo?

61 INDICE DI SVILUPPO UMANO 2002

62 PRODOTTO INTERNO LORDO 2002

63 CONFRONTO ISU/PIL

64 ISU disaggregato ISU Gabon 0.580 0.483 0.523 Gruppi etnici: Fang
Nzabi-Duma Shira-Panu 0.500 Femmine 0.530 Maschi 0.437 Rurale 0.544 Urbano 0.519 Totale ISU Gabon GRUPPI OMOGENEI Fonte: J. C. OBAME (1993)

65 ISU disaggregato e confronto 1970-1990
0.132 0.106 7.4 Sokota 0.037 0.133 4.9 Bauchi (North) 0.135 0.172 2.8 Kwara 0.164 0.163 6.8 Anambra 0.122 0.151 9.7 Kano 0.070 0.097 9.0 Kaduna 0.040 0.053 3.0 Borno 0.080 0.177 4.7 Benue 0.152 0.179 3.3 Niger 0.197 3.8 Plateau 0.143 0.201 4.2 Gongola 0.167 0.204 6.5 Oyo 0.176 0.223 4.5 Ondo 0.216 0.235 2.7 Ogun 0.301 0.438 5.5 Imo 0.744 0.441 6.4 Lagos 0.381 0.482 Cross Rivers 0.313 0.506 4.6 Rivers 0.432 0.592 5.4 Bendel (South) HDI (1970) (1990) Densità ab. (%) REGIONE DIVERSA DISTRIBUZIONE TRA GRUPPI ETNICI E RELIGIOSI Fonte: Adamu (1993)

66 sviluppo umano diverso
Reddito simile, sviluppo umano diverso Variazione regionale dell’ISU Cina, 1997

67 Non vi è relazione automatica
tra ISU e IPU-1

68 PROGRESSO UMANO DIVERSO
Stesso punto di partenza, risultati diversi Stesso risultato, strade diverse

69 COSA RIVELANO GLI INDICI DI SVILUPPO UMANO?
La relazione tra prosperità economica e sviluppo umano non è ovvia e non vi è una relazione automatica tra sviluppo umano e povertà Il tasso di progresso varia a seconda del Paese Disparità tra regioni e all’interno di paesi …fra aree rurali ed urbane …fra regioni e distretti …fra gruppi etnici e linguistici

70 Come vengono impiegati? SUPPORTO ALLE DECISIONI
Per misurare un fenomeno o situazione di un paese, regione o area Per monitorare cambiamenti e progressi nel tempo e nello spazio Per effettuare analisi comparative di outcomes tra e intra paesi SUPPORTO ALLE DECISIONI

71 Proviamo insieme a costruire un “indice di sviluppo” in chiave territoriale

72 Dimensione 1: condizioni di vita materiale Dimensione 2: capacità di comunicare e partecipare alla vita comune Dimensione 3: standard di vita decente


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