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Scienze umane e latino: qualche idea per ri-creare una didattica

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Presentazione sul tema: "Scienze umane e latino: qualche idea per ri-creare una didattica"— Transcript della presentazione:

1 Scienze umane e latino: qualche idea per ri-creare una didattica
Andrea Balbo Università di Torino

2 Il latino nel riordino Gelmini
Numero di ore per settimana Ordine di scuola I anno II anno III anno IV anno V anno Liceo classico tradizionale 5 4 Liceo classico riordinato Liceo scientifico tradizionale 3 Liceo scientifico riordinato Liceo linguistico Brocca 2 Liceo linguistico riordinato opzionale Liceo sociopsicopedagogico Liceo delle scienze umane

3 Gli iscritti nei licei 2012-2013

4 Quanti studieranno latino?
Il 30,5% per 5 anni Il 7,4 % per 2 anni Per un totale del 37,9 % degli studenti Di questi Il 6,80% frequenterà il liceo classico Ben il 5,39% frequenterà il liceo delle scienze umane, con un trend in crescita

5 Il cambio di tripartizione

6 C’è una vera difficoltà nell’insegnamento del latino?
Sì, in termini di: Contenuti in rapporto al tempo Motivazioni di studenti e docenti Metodologie Libri di testo Risultati nelle scuole e nell’accesso universitario

7 I punti di riferimento A. Le indicazioni nazionali B. Le programmazioni dipartimentali C. Le scelte personali

8 Che cosa ci dicono le indicazioni nazionali? - 1
lettura, diretta o in traduzione con testo a fronte, dei più rappresentativi testi della latinità, cogliendone i valori storici e culturali Confronto con l’italiano e le lingue straniere note, con particolare attenzione al lessico e alla semantica dominio dell'italiano = architettura periodale e padronanza del lessico astratto Qualche osservazione: L’espressione architettura periodale sottintende il sistema di analisi logica e del periodo: giusto, opportuno, ma non è l’unico né, forse, il più scientifico. E’ indubbiamente il più semplice per tradizione scolastica Il lessico astratto è una conquista a partire da Lucrezio e da Cicerone, con il lessico filosofico. Manca l’idea di storicizzazione della lingua.

9 Che cosa ci dicono le indicazioni nazionali? - 2
morfologia di nome, aggettivo, pronome e verbo; la sintassi dei casi e del periodo nelle sue strutture essenziali, in parallelo alla morfologia; il lessico di base con particolare attenzione alle famiglie semantiche e alla formazione delle parole

10 Che cosa ci dicono le indicazioni nazionali? - 3
conoscere, attraverso la lettura in lingua e in traduzione, i testi fondamentali della latinità, in prospettiva letteraria e culturale. cogliere il valore fondante del patrimonio letterario latino per la tradizione europea in termini di generi, figure dell’immaginario, auctoritates saper individuare i tratti più significativi del mondo romano, nel complesso dei suoi aspetti religiosi, politici, morali ed estetici. interpretare e commentare opere in prosa e in versi,

11 Che cosa ci dicono le indicazioni nazionali? - 4
dimestichezza con la complessità della costruzione sintattica e con il lessico della poesia, della retorica, della politica, della filosofia, delle scienze; dovrà saper cogliere lo specifico letterario del testo; riflettere sulle scelte di traduzione

12 Che cosa ci dicono le indicazioni nazionali? - 5
storia della letteratura latina dalle origini all’età augustea il teatro: Plauto e/o Terenzio; Catullo; Cesare e Sallustio; Cicerone; Lucrezio; Virgilio; Orazio; Livio. La lettura dei classici in lingua sarà proposta in parallelo al percorso storico: ad esempio, III anno: Cesare e/o Sallustio, Cicerone, Catullo, Lucrezio, IV anno: Livio, Virgilio, Orazio, in particolare scegliendo le opere che permettano un confronto proficuo con autori e modelli delle letterature italiana e straniera. letteratura latina dall’età giulio-claudia al IV secolo d.C.: in lingua Seneca; Petronio; Marziale; Tacito; la Vulgata di san Girolamo Ampie letture in traduzione italiana

13 Una premessa di ordine generale
Occorre una riflessione sui fondamenti grammaticali e linguistici dell’insegnamento del latino che porti ad armonizzare le esigenze reali delle scuole con le indicazioni nazionali. In particolare, con la necessaria premessa che riteniamo il latino importante, questa riflessione dovrebbe rispondere ad alcune domande: Che cosa è importante che gli studenti di latino imparino Che cosa è importante che gli studenti di latino ricordino e trasmettano dal punto di vista culturale quando avranno conseguito il diploma (e quando avranno dimenticato la lingua)

14 Che cosa vogliamo che imparino?
Sostanzialmente quello che chiedono le Indicazioni, quindi: Lingua Cultura Letteratura Perché? il latino è il ferro di lancia della formazione umanistica ad ampio spettro il latino è elemento base dell’educazione linguistica il latino è elemento significativo di una formazione civile del cittadino consapevole Il latino è un’eccellente «ginnastica della mente» (R. Cribiore) Il latino è un elemento di raccordo ideale fra le discipline

15 Che cosa vogliamo che ricordino e che trasmettano?
Il valore aggiunto culturale del latino Il latino è uno strumento per l’educazione La peculiarità dell’Italia, ovvero perché ci vuole una sana diversità dall’Europa Il latino è un elemento di qualità della formazione Il latino non è arcaico: per esempio dialoga bene con il multimediale e con le scienze Il latino è bello, si può imparare con gioia, perché trasmette un linguaggio universale di emozioni e di coinvolgimento Tuttavia vediamo come ci si comporta in giro per l’Italia

16 Una proposta per il biennio: IIS Machiavelli, Roma (con qualche problema)

17 Un’altra proposta (anche questa non tanto convincente)
I anno Le declinazioni (1a – 2a _ 3a – 4a – 5a ) Gli aggettivi della prima e della seconda classe Comparativi e superlativi I pronomi L’indicativo presente; l’indicativo imperfetto, futuro semplice e perfetto. L’indicativo piuccheperfetto e futuro anteriore I verbi anomali I principali complementi Il concetto di subordinazione: la causale; la temporale e la finale. II anno I verbi deponenti Gli indefiniti I participi e il loro uso L’infinitiva Il congiuntivo Le principali subordinate al congiuntivo La sintassi del nominativo e del genitivo La struttura della frase complessa Le completive con quod, ut/ne e le interrogative indirette La concessiva; l’avversativa

18 Un esempio di letture da parte di un liceo di Arzignano (linguistico)
Dal punto di vista dei contenuti testuali si affronteranno nel primo anno testi adattati da Appendix Vergiliana, Tibullo,Varrone, Livio, Cicerone, Valerio Massimo,Vulgata.

19 Un esempio di letture da parte di un liceo di Arzignano (linguistico)
Nel secondo anno prevediamo testi poco adattati da Cesare,Cicerone (Filippiche),Vegezio,Pomponio Mela, Acta Martyrum e Acta Apostolorum; probabilmente verrà proposto anche Fedro non adattato. Il secondo volume ripartirà i testi secondo questa proporzione: 50% classicità, 25% cristiani, 25% tardo antico. Per i Cristiani, oltre a quanto sopra, prevediamo testi di Tertulliano, Agostino, San Gregorio; per il tardo Antico/medioevo Eginardo, Iordanes, Paolo Diacono, Regula S.Benedicti Stiamo approntando schede linguistiche di approfondimento e schede di civiltà in collaborazione con il sistema museale Agno-Chiampo e la Sovrintendenza dei Beni Archeologici di Verona

20 Un segmento di proposta per il triennio (IIS “Veronese” – Montebelluna)

21 Cosa ci dicono queste programmazioni?
Didattica minima della lingua, anche in difformità sostanziale e necessaria con le indicazioni ministeriali Aggancio fra lingua e civiltà e uso di elementi di cultura materiale Testi in traduzione o in testo a fronte su cui lavorare Testi prevalentemente di argomento storico e di tipo narrativo o descrittivo, con adattamento e riscrittura. Tendenza ad approcci molto tradizionali che non ripensano a fondo i fondamenti epistemologici della disciplina.

22 Facciamo un po’ di conti
99 ore annuali in biennio 66 annuali in triennio (= 132 per il secondo biennio e 66 per il quinto anno) MA Il ritmo a inizio anno è indubbiamente più lento, almeno per due settimane Le verifiche sottraggono tempo. Ipotizziamo un numero minimo di 2 scritti + 1 recupero nella struttura media del quadrimestre, ognuno da 2 ore (= 12 ore) Le interrogazioni sottraggono tempo. Immaginiamo 1 interrogazione scritta minima (= 1 ora), 2 verifiche scritte più brevi (= 30 minuti ciascuna) dopo lo svolgimento di una serie di argomenti a scansione mensile e 1 orale vera da 15 minuti medi per allievo a quadrimestre. Si va da un minimo di 20 studenti a un massimo di 30 circa, ovvero da 7 a 8 ore di interrogazione a quadrimestre. Totale annuo ore Togliamo alcune ore per assemblee, gite, attività. Almeno 6 ore Riduciamo quindi di 34 ore almeno (ma è un conto ottimistico) l’attività. Siamo meno ottimisti e scendiamo a 55ore di spiegazione in biennio e a in triennio. Che cosa si riesce a fare?

23 Qualche precauzione metodologica sulla lingua - 1
- Puntare su modelli grammaticali scientificamente rigorosi, il più possibile omogenei a livello di dipartimento, ma allo stesso tempo flessibili e agili - Potenziare la precisione scientifica e della dimensione diacronica della trattazione linguistica (Traina-Bernardi Perini, Cupaiuolo, Ernout-Thomas, Oniga)

24 Qualche precauzione metodologica sulla lingua - 2
Mettere in rilievo e chiarire (prima tra docenti di lingue diverse antiche e moderne e poi con gli studenti) la presenza di elementi comuni a tutte le lingue e le loro specificità (per es. i ruoli sintattici) Costruire quindi un approccio unitario all’educazione linguistica

25 Qualche precauzione metodologica sulla cultura/letteratura - 1
Lettura (e traduzione) di testi che abbiano valenza culturale e informino su usi e costumi romani, sul mito, sulla storia Es.: I mitografi, ma anche i primi libri liviani Lettura di testi che permettano di comprendere la letteratura latina in termini di relazione tra antico e moderno Es. Claudio in Tacito, Ann. 11,23-24 e CIL XIII, 1668)

26 Naturalmente… Per questi obiettivi si rileva la necessità di una formazione ad hoc e di un (auto)aggiornamento costante dei docenti Gli strumenti ci sono e la rete ne offre molti qualitativamente buoni, almeno sotto il profilo delle banche dati e delle biblioteche digitali

27 Su cosa puntare allora? Lingua:
- completamento della morfosintassi essenziale in forma descrittiva, parallela e contrastiva nei due bienni con revisione nel quinto anno (tranne che nel linguistico, dove è reinventata completamente). Alcuni esempi: - semplificazione del sistema dei pronomi - riduzione della sintassi dei casi e unificazione della trattazione dell'uso dei casi e dei complementi - riduzione della sintassi del periodo all'uso delle proposizioni subordinanti - insistenza sulle relazioni temporali tra subordinate e principali - utilizzo sistematico di nozioni di linguistica come scomponibilità dei monemi, l’espansione concettuale, valenze, elementi pragmatici nella traduzione. - lavoro sul lessico con attenzione ai linguaggi settoriali, alle lingue straniere e alla tradizione antica nella modernità Alcuni casi: - lavori etimologici semplici - insistenza sulle radici e sulle derivazioni in lingue moderne - approfondimento delle relazioni lingua-immagine-civiltà Lettura di testi in lingua originale e in originale con traduzione a fronte; le letture in originale dovranno essere scelte con molta attenzione e, ovviamente, in alcuni casi semplificate.

28 Su cosa puntare - 2 Civiltà
- Nozioni relative a: vita quotidiana, mito, religione, espressioni artistiche (esempi) anche con il supporto di strumenti multimediali e sempre mantenendo lo sguardo allargato sull'attualità - Rafforzare la collaborazione con la storia attraverso approfondimenti soprattutto relativi alle istituzioni. La nuova disciplina "Storia-geografia" sta comportando indubitabilmente una revisione dei contenuti.

29 Alcuni temi ponte fra latino e scienze umane
Temi comuni ai vari approcci antropologici: noi e gli altri, la percezione dell’uomo, i pregiudizi, l’autorità e il potere, i rituali Temi di ordine sociologico: la differenza fra classi e ceti, la mobilità sociale. Temi di ordine psicologico: memoria, linguaggio, intelligenza (psicologia cognitiva), emozioni (psicologia dinamica) Temi di ordine pedagogico: le parole dell’educazione, il gioco, la relazione tra adulti e adolescenti

30 Su cosa puntare - 3 Letteratura: - Presentazione letteraria a partire dal secondo biennio dei principali autori senza rinunciare a un approccio storico fondato su conoscenze essenziali (vita, opere, rapporto con i generi letterari, temi fondamentali, significatività letteraria, tecniche espressive, fortuna); - presentazione del rapporto letteratura-cristianesimo - inquadramento preciso dei generi letterari Lettura di testi in originale e con traduzione a fronte, ovviamente in quantità da definire e facendo modo di leggere anche opere intere, seppur in traduzione. Arricchimento del lessico letterario attraverso il concorso della terminologia tecnica latina Attenzione alle permanenze letterarie attraverso il ricorso a figure catalizzatrici (Antigone, Medea, Socrate, Platone) o a idee centrali della civiltà.

31 Proviamo a ipotizzare una programmazione
Introdurre qualche elemento di conversazione con gioco di ruolo a puro scopo di introduzione alla lingua (30 minuti) Qualche osservazione sulle forme imparate con ripasso di italiano e riferimenti all’inglese (altri 30 minuti con verifica orale volante) Poi si passa alla «prima lezione di latino» relativa essenzialmente al lessico (30 minuti-1 ora)

32 Ipotesi di programmazione
2 ore di introduzione 8 ore in comune con inglese e italiano su concetti fondamentali di morfologia e sintassi comuni alle lingue antiche e moderne: Parentela delle lingue e loro diversità Concetto di flessività Parti del discorso Tema e desinenza / terminazione Ruoli sintattici principali Ordine delle parole Morfosintassi e lessico: 35 ore, in forte integrazione reciproca Cultura e rapporto con italiano e lingue straniere: 10 ore

33 Concretamente, dove agire
In un’integrazione morfosintattica seria non ci si può limitare a quanto prescritto dal ministero perché la lingua latina non si limita a quegli elementi Bisogna identificare i nuclei concettuali irrinunciabili Alcuni li abbiamo già detti, altri proviamo a scriverli Struttura della flessione nominale Struttura della flessione verbale Marche desinenziali e terminative Ruolo delle preposizioni e delle congiunzioni Ordine delle parole

34 Alcune battaglie da combattere
Per gli insegnanti Continuare a dedicare tempo al latino senza farsi prendere dalla tentazione di “passare” le ore all’italiano Agire in modo efficace per motivare gli allievi Battersi nei collegi docenti perché non si usi la quota di flessibilità a detrimento del latino Usare ampiamente i mezzi multimediali Per gli studenti e le famiglie Spingere a non considerare il latino come materia residuale, ma come elemento di base della formazione Non considerare il latino come disciplina di ostacolo, ma di crescita Far capire che il latino dà un valore aggiunto alla formazione, che le misurazioni USA confermano Per i dirigenti scolastici Ragionare non solo in termini di indicatori numerici, ma anche di valenza formativa e non solo nel senso dell’utilità pratica, ma nell’investimento di un capitale formativo per la democrazia, come ci insegna Martha Nussbaum. Spingere i propri docenti ad aggiornarsi, a lavorare con le università, a crescere professionalmente

35 Proviamo a entrare nel concreto
La prima lezione di latino Esempi di lezioni modfosintattiche La didattica contrastiva tra lingue La didattica del lessico Tra lingua e civiltà La multimedialità La traduzione La verifica Il metodo Ørberg

36 Conclusioni-1 La sfida motivazionale è sul primo biennio:
La reinvenzione di una didattica efficace è un obbligo L’uso delle LIM, le classi digitali e la revisione dei libri di testo sono un’opportunità che va attentamente disciplinata. Sarà percorribile la strada del book in progress? Il latino non è perdente, non merita di diventarlo, anche perché è un bene culturale di larga diffusione. Resto a disposizione per qualsiasi approfondimento

37 1. Un esempio

38 1. Un secondo esempio

39 1. Un terzo esempio

40 1. Un esempio di prima lezione di latino
Parla ancora una volta emiliano il circuito di Magny Cours. Come aveva gia' fatto lo scorso anno, la Ferrari ha centrato nuovamente la doppietta sul veloce tracciato francese ed ha conquistato la sua 206/a vittoria. Parla = dal latino tardo parabolare "dire, fare discorsi"; ancora = dal latino hanc horam, "questa ora"; una = dal latino una, femminile di unus "uno"; volta = dal latino volutare "volgere", "voltare"; emiliano = dal latino Aemilia, "Emilia"; il = dal troncamento del latino il(lum), "quello"; circuito = dal latino circuitus, "circonferenza", "movimento circolare"; di = dal latino de; Come = dal latino quomo(do), "come", "in che modo"; aveva = dal latino habebat , "aveva"; già = dal latino iam, "già"; fatto = dal latino factum, "fatto"; lo = dal troncamento del latino (il)lu(m); scorso = da excursum, "trascorso"; anno = da annus, "anno"; la = dal troncamento del latino (il)la(m); ha = dal latino habet, "ha"; centrato = derivato dal latino centrum, "centro"; nuovamente = avverbio derivato dall'aggettivo latino novus, "nuovo" e da mens"mente", "idea", "progetto"; doppietta = dal latino duplum, "doppio"; sul = dal troncamento del latino susum, "in alto", "su" + il; veloce = dal latino velox, "veloce"; ed = dal latino et; conquistato = dal latino conquirere, "ricercare"; sua = dal latino sua, "sua"; vittoria = dal latino victoria, "vittoria".

41 2. Una lezione morfo-sintattica
A. La prima declinazione e le particolarità; gli aggettivi femminili in -a B. Il verbo sum: presente indicativo e imperfetto indicativo; imperativo presente C. L'uso di et, ac, atque, -que, sed D. La preposizione in e i suoi impieghi nelle notazioni di tempo e di luogo (nozioni di base) Tempo: 2 ore

42 2. Un’altra lezione morfo-sintattica
A. La prima e la seconda coniugazione: presente indicativo attivo e passivo; imperativo presente attivo B. Per tradurre: l’ordine delle parole. C. Il complemento di tempo determinato (nozioni di base); i complementi di agente e di causa efficiente D. Per tradurre: il vocabolario di latino: come e perché usarlo. Tempo: 2 ore

43 2. I modi verbali in latino e in italiano - 1
Prendiamo ora in esame il sistema verbale latino in relazione con quello italiano e cominciamo dal confronto fra i modi finiti, ovvero quelli che hanno desinenze personali. Come puoi vedere dall’immagine qui accanto, la corrispondenza tra le due lingue è molto stretta salvo che per il condizionale

44 2. I modi verbali in latino e in italiano - 2
Passiamo ora ai modi indefiniti (che non hanno desinenze personali), nei quali le differenze sono maggiori. Infatti il gerundio in italiano ha assunto un valore diverso dal latino, mentre sono scomparsi il gerundivo e il supino.

45 2. I modi e i tempi verbali del latino e dell’italiano – l’indicativo
Passiamo ora ad analizzare in modo più approfondito l’indicativo latino e italiano. Come puoi vedere, la corrispondenza è molto stretta, anche se in italiano vi è stato un netto sviluppo dei tempi derivati dal perfetto, che in italiano sono ben 3, passato prossimo, remoto e trapassato remoto

46 2. Usi e valori dei tempi dell’indicativo - 1
L’indicativo si trova sia in frase principale sia in alcune frasi subordinate come le causali. Esso viene usato per indicare i dati di fatto, le asserzioni certe: è il modo della oggettività.

47 2. Usi e valori dei tempi dell’indicativo - 2
Il presente ha valore normalmente durativo, ovvero indica la durata indeterminata dell’azione. L’imperfetto indica la durata di un fenomeno nel passato. Il futuro I indica la durata di un’azione nel futuro. Questi tre tempi formano il cosiddetto infectum, che indica l’azione in via di svolgimento, ancora “incompiuta”.

48 2. Usi e valori dei tempi dell’indicativo - 3 Le traduzioni del perfetto indicativo
Questa moltiplicazione dei tempi derivati dal perfetto si verifica perché in italiano viene meno la natura sincretica del tempo latino. Esso, infatti, unisce due tempi indoeuropei, il perfetto propriamente detto, che indicava un'azione compiuta nel passato e i cui effetti continuano nel presente, e l'aoristo (conservatosi in greco), che indicava un'azione momentanea, priva di durata. Tali elementi erano di natura aspettuale, ovvero erano pertinenti alla qualità dell’azione e non al tempo; in italiano sono derivati due valori temporali: passato prossimo, per indicare un'azione conclusa i cui effetti continuano nel presente; passato remoto, per indicare un'azione conclusa nel passato e priva di continuazione nel presente.

49 2. Usi e valori dei tempi dell’indicativo - 4
Il piuccheperfetto esprime l’anteriorità rispetto a un tempo passato. Il futuro II esprime l’anteriorità rispetto a un tempo futuro I. Questi due tempi, insieme con il perfetto, danno vita al perfectum, che indica l’azione compiuta e “portata a termine”.

50 2. I modi e i tempi verbali del latino e dell’italiano – l’imperativo
L’evoluzione più significativa nell’imperativo tra latino è italiano è stata determinata dalla sparizione del tempo futuro. Nel passivo le forme di imperativo sono pochissimo usate al presente, dove hanno valore riflessivo (elevamini, portae aeternales, “apritevi, porte eterne”), e quasi mai usate al futuro, dove scompaiono comunque in età imperiale.

51 2. Uso dell’imperativo presente
Il presente di questo modo viene usato per esprimere un comando, una prescrizione, un ordine. Conta due sole persone, la seconda singolare e la seconda plurale. Corrisponde all’imperativo presente italiano. Es. Expugnate Nolam = Espugnate Nola.

52 2. L’imperativo futuro, un tempo misterioso
L’imperativo futuro è del tutto estraneo al modo di pensare della lingua italiana: a che serve, infatti, dare un ordine che non sia di immediata esecuzione? Infatti nella semplificazione sintattica del passaggio italiano-latino è andato perduto, ma a che cosa serviva? Esso esprimeva un comando posticipato o una prescrizione i cui effetti devono valere per un tempo indeterminato. Viene usato soprattutto nelle massime, nei decreti legislativi e nei precetti religiosi e possiede solo le II e III persone singolare e plurale attive. In italiano si traduce con le forme dell’indicativo futuro semplice o dell'imperativo presente. Es. Scito te hoc facere debere = Sappi che tu devi far questo.

53 2. Precisazioni sulla corrispondenza temporale tra latino e italiano
L’esame delle tabelle precedenti non deve far pensare che la corrispondenza si estenda anche a livello di traduzione. Essa infatti assume questa fisionomia in modo preciso solo nel modo indicativo, mentre è teorica negli altri modi. Per esempio, il congiuntivo presente può essere tradotto con il congiuntivo presente italiano, ma anche con l’imperfetto e il condizionale o l’indicativo. Es. Ex te quaero quare hoc facias = Ti chiedo perché tu faccia ciò Cong. presente tradotto con il cong. presente Si me obsecret, redeam = Se mi supplicasse, ritornerei Cong. presenti tradotti con il cong. imperfetto e il condizionale presente. Multi aiunt beatos esse eos qui ita vivant = Molti dicono che sono felici coloro che vivono così Cong. presente tradotto con l’indicativo.

54 3. Latino e inglese: si può
Origine delle parole inglesi registrate nello Shorter (1973)

55 3. Un terzo esempio

56 3. Un quarto esempio English has lots of words of Latin origin. Some of these words are changed to make them more like other English words -- mostly by changing the ending (e.g., 'office' from the Latin officium), but other Latin words are kept intact in English. Of these words, there are some that remain unfamiliar and are generally italicized to show that they are foreign, but there are others that are used with nothing to set them apart as imported from Latin. You may not even be aware that they are from Latin. Parole di visibile origine latina: Latin; origin; office; intact; remain; familiar; generally; used; apart (tramite il francese) Espressioni latine: e.g.

57 3. Un esercizio See if you can figure out which of these Latin words may be substituted for the italicized word in the following sentences: 1. I read the bit of news about the Jesus tomb with more than a touch of skepticism. 2. He ed a reminder about the Discovery Channel program on Sunday. 3. A regent will serve as substitute ruler in the meanwhile. 4. He came to the study of Ancient Greek by way of Latin. 5. Epitaphs can be written in memory of loved ones. 6. A tribune had the power of preventing the law from being passed. 7. This pseudo-test is more than easy. 8. He sent a second as a follow-up to the TV alert saying the time he listed was meant to be in the evening. via - by way of in memoriam - in memory (of) interim - meanwhile, interval item - likewise, also, although it is now used in English as a bit of information memorandum - reminder agenda - things to be done & - et used for 'and' etc. - et cetera used for 'and so forth' pro and con - for and against a.m. - ante meridiem, before noon p.m. - post meridiem, after noon ultra- - beyond P.S. - post scriptum, postscript quasi - as if it were census - count of citizens veto - 'I forbid' used as a way of stopping the passage of a law. per - through, by sponsor - one who accepts responsibility for another

58 3. Il participio in latino – 1 (da C. Autilio, A
3. Il participio in latino – 1 (da C. Autilio, A. Testa, Raccontare con i participi -

59 3. Il participio in latino - 2

60 3. Un esperimento di comparazione participiale - 1

61 3. Un esperimento di comparazione participiale - 2

62 3. Un esperimento di comparazione participiale - 3

63 3. Un esperimento di comparazione participiale - 4

64 3. I risultati -1

65 3. I risultati - 2

66 3. Lingue pro-drop e non pro-drop
Focus: sono dette lingue pro drop (da «pronoun dropping») quelle in cui il pronome personale può essere omesso se inferibile pragmaticamente dal contesto. L’inglese è non pro drop, ovvero necessita del pronome, salvo in alcuni casi, come negli ordini Il latino è pro drop e usa il pronome per ragioni di enfasi

67 3. Un esempio Plauto: qua re filiam [ tu] credidisti nostram?
Tr. inglese: Why did you suppose her to be our daughter? Ma Iust.: Si debitor rem pignori datam uendidit et tradidit tuque ei nummos credidisti, quos ille soluit ei creditori, …

68 4. Esempio di lezione di Lessico e cultura per parole chiave livello iniziale
Il lessico della famiglia I rapporti di parentela a Roma Padri, mariti, mogli e figli

69 4. Lessico e cultura Le parole di una lingua esprimono la cultura dei parlanti e costituiscono una chiave essenziale per intenderla. In latino lo studio delle parole è uno strumento che permette di accostarsi alla realtà dei rapporti sociali, delle istituzioni e del pensiero.

70 4. Il lessico della famiglia latina
Partiamo da un elemento fondamentale della società latina, su cui il lessico è ricchissimo: la famiglia. La familia comprende tutte le persone libere e di condizione servile che sono sottoposte all’autorità di un pater (“padre”).

71 4. Il pater familias Il pater familias (“padre di famiglia”, con desinenza arcaica in –as del genitivo singolare) disponeva di un amplissimo potere e aveva diritto di vita e di morte (ius vitae necisque) nei confronti della moglie, dei figli e di coloro che dipendevano alla sua autorità. La denominazione pater era disgiunta dal fatto di aver generato figli: un uomo diventava pater nel momento in cui il suo pater moriva ed egli assumeva la guida della familia ereditando dal defunto prerogative, diritti e doveri. Di conseguenza, mentre oggi marito e moglie godono di eguali diritti e doveri di fronte alla legge, in età arcaica a Roma la figura predominante era maschile.

72 4. La moglie di un cittadino romano - 1
La moglie si trovava in uno stato di inferiorità giuridica rispetto al marito, dopo esser stata sottoposta fin dalla nascita alla tutela del padre. Essa, pur disponendo di beni personali, non aveva la possibilità di ereditare il patrimonio familiare non poteva esercitare la tutela sui figli e difendersi da sola in tribunale.

73 4. La moglie di un cittadino romano - 2
Le donne, che si sposavano giovanissime, avevano il compito di educare i figli e di amministrare la casa, svolgendo attività come filatura e tessitura. Presso i ceti più bassi esse si dedicavano anche ad attività economiche di tipo commerciale. Tuttavia, rispetto alle donne sposate ateniesi, le donne di Roma potevano partecipare a momenti di vita pubblica come spettacoli e banchetti.

74 4. I figli di un cittadino romano
I figli erano proprietà del padre: alla loro nascita egli poteva riconoscerli, sollevandoli in alto con le braccia, oppure disconoscerli: se si verificava questa situazione, essi potevano essere uccisi o venduti come schiavi, in quanto la loro esistenza non era fissata dal punto di vista giuridico. Paradossalmente, questa limitazione giuridica – che impediva al figlio di compiere negozi giuridici autonomi - non si estingueva fino alla morte del pater familias, ma ciò non lo ostacolava nella sua carriera politica: semplificando e scherzando un po’, si potrebbe dire che il figlio di un cittadino romano poteva diventare questore (carica politica), ma non poteva acquistare liberamente una proprietà o un bene (comprare il pane).

75 4. Qualche cenno sul matrimonio
In età arcaica il matrimonio consisteva nel passaggio di una donna da una familia ad un'altra in condizione di sottoposta alla patria potestas (patria potestà, tutela) del marito, loco filiae (“al posto della figlia”, secondo la terminologia tecnica). Esso poteva prevedere varie forme: a) una serie di riti sacri che si concludevano con la confarreatio, l'offerta a Giove Capitolino di un pane di farro da parte degli sposi; b) la cosiddetta coemptio, ovvero la vendita fittizia della donna al marito; c) l'usus maritalis, ovvero la convivenza per almeno un anno sotto lo stesso tetto.

76 4. Il lessico della famiglia - 1
I declinazione (femminile) amita, -ae = zia paterna ancilla, -ae = serva avia, -ae = nonna; ava domina, -ae = padrona familia, -ae = famiglia, servitù famula, -ae = serva femina, -ae = femmina; donna filia, -ae = figlia liberta, -ae = liberta (schiava liberata) matertera, -ae = zia materna matrona, -ae = matrona (donna sposata con figli) puella, -ae = bambina, ragazza

77 4. Il lessico della famiglia - 2
II declinazione (maschili) agnatus, -i = parente in linea diretta avunculus, -i = zio materno avus, -i = nonno; avo cognati, -orum = congiunti (per nascita) filius, -i = figlio gener, -eri = genero gnatus / a, natus /a, = figlio, figlia liberi, -orum = figli (maschi e femmine) maritus, -i = marito patruus, -i = zio paterno propinqui, -orum = parenti (di sangue) puer, -i = bambino socer, -eri = suocero vir, viri = uomo maschio, eroe; marito

78 4. Il lessico della famiglia - 3
III declinazione adfīnes, -ium m, = parenti acquisiti affectio, -onis f. = legame affettivo agnatio, -onis f. = parentela per via maschile cognatio, -onis f. = parentela per via femminile coniunx, coniugis m. e f. = coniuge familiaris, -is m. = amico intimo frater, fratris m. = fratello infans, infantis m. = infante mater, matris f. = madre mulier, -eris f. = donna nepos, -otis m. = nipote (figlio di figlio o figlia) neptis, -is f. = nipote (figlia di figlio o figlia) parens, -entis m. e f. = genitore, genitrice soror, sororis f. = sorella uxor, -oris f. = moglie

79 4. Il lessico della famiglia - 4
IV declinazione - nurus, us f. = nuora - socrus, us f = suocera V declinazione - res (familiaris) f. = patrimonio di famiglia

80 5. Le parole della religione romana
II declinazione augurium, ii, n. segno; predizione auspicium, ii, n. auspicio (da avis e [in]spicio, osservo gli uccelli per trarre una predizione); presagio deus, -i, m. dio, divinità divus, -i, m. dio fanum, i, n. santuario, tempio Inferi, -orum, m. dèi sotterranei, infernali oraculum, i, n. oracolo, responso divino, luogo in cui il dio comunica il suo volere agli uomini sacrarium, ii, n. santuario sacrificium, ii, n. sacrificio sacrum, i, n. oggetto consacrato, sacrificio, cerimonia; santuario Salii, -orum, m. Salii (dal verbo salio, "danzo"). Erano sacerdoti di Marte che ne celebravano il culto con una sorta di danza in armi. Superi, -orum, m. dèi del cielo templum, i, n. "spazio sacro per l'augurium", da cui santuario, tempio. votum, i, n. voto, impegno solenne a una divinità

81 5. Un esempio di Che cosa significa “religione”?
Religione viene dal latino religio, -onis, di significato non del tutto chiaro. Per alcuni autori antichi deriva dal verbo relego, -is, -legi, -lectum, -ere, “passare in rassegna”, “mettere in ordine”; la religione sarebbe perciò la totalità degli atti e delle credenze che fissano il rapporto uomo.divinità. Altri fanno derivare religio da religo, -as, -avi, -atum, -are ("ancorare", "legare"), che sottolinea la stretta connessione esistente fra uomo e divinità. Il termine latino possiede comunque varie accezioni: - timore della divinità - tabù - pratica cultuale - santità - impegno solenne - scrupolosità, coscienziosità.

82 5. Dalla religione agli dei - 1
Nome latino Traduzione Caratteristiche e sfera d'influenza Diana, -ae Diana Era una divinità di origine italica. Il suo nome era derivato probabilmente dall'aggettivo dius ("celeste"). Già nel VI secolo a.C. venne identificata con Artemide ( [Artemi", Artemis) la dea vergine cacciatrice greca; inoltre fu assimilata anche a due divinità notturne, Ecate, dea della magia, e Selene, dea della luna. Era venerata a Roma sull'Aventino, mentre altri luoghi celeberrimi di culto si trovavano ad Ariccia presso il lago di Nemi e a Tifata presso Capua. Diana, nella sua forma di dea notturna, era protettrice degli incroci stradali e, per questo, veniva adorata con l'appellativo di Trivia (da tres, "tre" e viae, in riferimento ai crocicchi in cui si incrociano almeno tre strade). Ianus, -i Giano Era una divinità molto importante di origine italica, rappresentata con due volti uniti per la nuca. Proteggeva gli inizi dell'anno, degli affari delle azioni e i passaggi da una condizione ad un'altra o da un luogo a un altro; di conseguenza proteggeva le porte (ianuae); gli era dedicato un tempio nel foro, le cui porte erano aperte in tempo di guerra (perché proteggesse Roma) e chiuse in tempo di pace. Da Giano traeva il nome il mese di gennaio, l'inizio dell'anno (Ianuarius, -ii), dal quale deriva il nome proprio italiano "Gennaro". Iuppiter, Iovis Giove Era di origine indoeuropea ed era la divinità che assunse un ruolo centrale nel pantheon. Fu identificato con il greco Zeus (Zeuv") ed è associato con altre divinità: insieme con Marte e Quirino e con Giunone e Minerva formava le due triadi capitoline, che proteggevano lo stato romano. Era adorato in un tempio sul Campidoglio. Giove era legato ai fenomeni atmosferici (pioggia, tuoni, fulmini). Il suo appellativo consuteo era Optimus Maximus (Ottimo Massimo): la sigla I. O. M. (Iovi Optimo Maximo, in dativo) si trovava su molti templi ed è stata parzialmente ereditata dalle chiese cristiane con l'acrostico D. O, M. (Deo Optimo Maximo, "a Dio ottimo massimo). [1] Attenzione a non confondere Krovno" (crònos), che viene forse del verbo kraivnw, (craino), "domino", con Crovno", (chronos) il "tempo".

83 5. Dalla religione agli dei - 2
Diana del Louvre Giove

84 5. Dagli dei di nuovo al latino
La voce religio Oxford Latin Dictionary

85 5. Alcuni esempi latini - Accio, trag. 171 (Astyanax)
Nunc, Calcas, finem religionum fac: desiste exercitum morari - Lucrezio, de rerum natura 1, 101 Tantum religio potuit suadere malorum. Cicerone, De inventione 2, 161: religio est, quae superioris cuiusdam naturae, quam divinam vocant, curam caerimoniamque affert; pietas, per quam sanguine coniunctis patriaeque benivolum officium et diligens tribuitur cultus.

86 5. Percorsi pluridisciplinari possibili
il percorso linguistico-grammaticale-lessicale il percorso storico-letterario il percorso antropologico il percorso geografico il percorso delle permanenze il percorso archeologico-artistico il percorso visuale-multimediale

87 5. Un graffito elettorale di Pompei – prima del 79 d.C.
C. Cuspium aed(ilem) si qua verecunde viventi gloria danda est huic iuveni debet gloria digna dari

88 5. Un esempio di percorso misto (letterario-archeologico-artistico)
Oggetto: la storia di Didone (da realizzare interdisciplinarmente con epica italiana) Prodotto PPT Possibili interazioni: Storia del libro Storia della tradizione antica e permanenze Traduzioni contrastive

89 6. Il multimediale Con il multimedia si può fare molto per il latino :
realizzare in tempi molto brevi ricerche testuali (parole o sintagmi) all’interno di corpora piuttosto vasti di testi letterari con una ragionevole approssimazione; costruire corpora personalizzati di testi; la ricaduta didattica è evidente, perché permette di realizzare temi di versione, batterie di esercizi e prove di verifica partendo da testi d’autore senza sfruttare sempre i medesimi repertori e volumi scolastici; elaborare apparati didattici; sfruttare i corpora per fornire agli studenti sussidi didattici personalizzati, organizzare percorsi multimediali, predisporre presentazioni, svolgere esercitazioni di lingua, preparare materiali per approfondimenti letterari e pluridisciplinari, favorire l’apprendimento lessicale e/o tematico di elementi di civiltà romana e greca; costruire repertori di esempi relativi a specifici fenomeni linguistici; reperire bibliografia per approfondimenti; approfondire la preparazione nell'ambito disciplinare.

90 6. Ancora sul multimediale
Accanto alle banche dati testuali esistono numerosi e validi repertori iconografici che consentono altre attività: reperire fotografie di monumenti od oggetti antichi da utilizzare come supporto per le lezioni relative alla civiltà latina; costruire percorsi autonomi di civiltà, in cui le immagini costituiscano l’elemento centrale dell’approfondimento in collegamento con la storia dell’arte; utilizzare riproduzioni digitali di manoscritti; queste ultime possono essere sfruttate con ottimi risultati nell’ambito di ricerche paleografiche, della presentazione di libri antichi o nell’approfondimento della storia del libro e della tradizione del testo; individuare cartine geografiche da affiancare all’insegnamento della letteratura.

91 6. Per concludere sul multimedia
Se riassumiamo le diverse opportunità fruibili da allievo e docente otteniamo i seguenti risultati: A. L’allievo può: ripassare i costrutti grammaticali, esercitarsi, svolgere sessioni di recupero; misurare le proprie conoscenze sulla base di livelli pre-definiti di prestazioni; seguire corsi on line di lingua svolgendo attività di autoformazione. B. L’insegnante può: migliorare l’apprendimento rafforzando l’interesse e la motivazione degli studenti attraverso l’insistenza sull’aspetto informatico; creare una vera e propria interdisciplinarità in collegamento con le materie scientifiche; costruire percorsi tematici multimediali e sperimentare didatticamente le proprie innovazioni. C. Tutti e due possono: creare attività laboratoriali che facilitino la ricerca e la verifica della correttezza delle fonti; simulare piccole esperienze di ricerca attraverso il confronto fra le risorse web.

92 7. La traduzione – un esempio di traduzione contrastiva

93 8. Quali verifiche proporre
Il ministero chiede: «Traduzione di testi d’autore non troppo impegnativi e debitamente annotati» Per cui Testi brevi ma autentici; possibile riadattamento Corredati di note sintattiche e lessicali Debitamente contestualizzati Corredati di domande morfosintattiche e relative all’individuazione degli elementi pragmatici (Balbo 2011)

94 8. Un esempio di verifica Tarquinio il Superbo (Periocha I) Il passo ripercorre le vicende principali del regno di Tarquinio il Superbo dalle guerre combattute fino alla sua cacciata per via della violenza fatta a Lucrezia. Post hunc L. Tarquinius Superbus neque patrum neque populi iussu regnum invasit. Is armatos circa se in custodiam sui habuit. Bellum cum Vulscis gessit et ex spoliis eorum templum in Capitolio Iovi fecit. Gabios dolo in potestatem suam redegit. Huius filiis Delphos profectis et consulentibus, quis eorum Romae regnaturus esset («chi di loro sarebbe stato re…»), dictum est eum regnaturum, qui primum matrem osculatus esset («colui che per primo avesse baciato la madre»). Et id responsum cum ipsi aliter interpretarentur, («et cum id responsum…») Iunius Brutus, qui cum his profectus erat, prolapsum sesse e simulavit et terram osculatus est. Idque factum eius eventus conprobavit. Nam cum inpotenter se gerens Tarquinius Superbus omnes in odium sui adduxisset, ad ultimum propter expugnatam nocturna vi a Sexto, filio eius, Lucretiae pudicitiam, quae ad se vocato patre Tricipitino et viro Conlatino obtestata, ne inulta mors eius esset, cultro se interfecit, Bruti opera expulsus est. Domande di contenuto Domande di morfosintassi

95 8. Altri esempi di verifica da valutare

96 9. Il metodo natura Il Ministero suggerisce:
“In vista di un precoce accostamento ai testi, un’interessante alternativa allo studio tradizionale della grammatica normativa è offerta dal cosiddetto ‘latino naturale’ (metodo natura), che consente un apprendimento sintetico della lingua, a partire proprio dai testi”.

97 9. E’ proprio vero questo? - 1
Gli estensori delle Indicazioni trascurano il dibattito pro e contro e sembrano definire come perfetto un metodo per lo meno perfettibile

98 9. Qualche spunto per riflettere
Ricordiamo che un sistema come quello ørberghiano nasce sulla falsariga dei sistemi di apprendimento delle lingue moderne. Di esso si mette in luce la ripetitività, la limitatezza dell’offerta testuale, la decontestualizzazione culturale, l’esistenza dello scalino fra testo proposto e testo autentico. Tuttavia, le nuove caratteristiche del linguistico ne fanno un luogo di sperimentazione didattica dove fare una verifica definitiva delle opportunità di tale metodo, senza però imposizioni ministeriali. Due siti da analizzare: eLatin eGreek eLearn: - Latinus Grossus

99 9. Dal blog di Orizzonte Scuola
Metodo orberg per l'insegnamento del latino Da santy813 il Dom Nov 13, :43 pm Salve a tutti, sto sostituendo un'insegnante in un liceo delle scienze umane e mi sono resa conto subito che i ragazzi ( una prima e una seconda classe) stanno imparando il latino attraverso il metodo Orberg, infatti utilizzano il volumetto "Lingua latina per se illustrata". I risultanti sono tutt'altro che soddisfacenti, non hanno ancora svolto un compito in classe ( io ho preso servizio il 7 novembre) e dalle interrogazioni la media dei voti è molto bassa ( si va dal 2 al 5)... Avete sperimentato questo metodo con i vostri alunni? Funziona? Io, personalmente, ho imparato il latino secondo il metodo classico e mi risulta alquanto controverso insegnare ai ragazzi un metodo che non conosco... Quale dovrebbe essere in questo caso il ruolo dell'insegnante nel guidare i ragazzi alla deduzione delle regole grammaticali? Ci sono dei testi o dei siti cui i docenti possano fare riferimento? Re: Metodo orberg per l'insegnamento del latino Da Dec il Dom Nov 13, :53 pm E' molto difficile improvvisarsi se non si conosce questo metodo. Poi c'è da dire che viene interpretato in modo diverso a seconda delle scuole e degli insegnanti. Perciò il primo consiglio è quello di contattare la titolare o di parlare con i colleghi per capire come si regolano loro. Materiali ce ne sono pochi, tanto è vero che a volte, nelle scuole che funzionano meglio, sono proprio i dipartimenti a produrli. In linea generale bisognerebbe partire dal testo e arrivare alle regole in modo induttivo. Non si dovrebbe tradurre, ma verificare la comprensione attraverso domande in latino. Alcuni insegnanti spiegano anche in latino, ma naturalmente non è facile alla prima supplenza con questo metodo. Detto ciò, soprattutto quando gli argomenti si fanno più complessi (quindi in seconda), molti traducono il testo (io lo facevo tradurre ai ragazzi, ma non posso dirti che abbia funzionato molto).

100 Costruire l’insegnamento in prospettiva internazionale
Rafforzare gli scambi e i confronti con gli altri istituti di altri paesi. Esempi: 1. E – twinning 2. Riflettere sulle certificazioni europee delle lingue classiche A EUROPEAN CURRICULUM FRAMEWORK FOR CLASSICAL LANGUAGES - ECFRCL


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