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Prevenzione dei rischi e ruolo delle parti sociali

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Presentazione sul tema: "Prevenzione dei rischi e ruolo delle parti sociali"— Transcript della presentazione:

1 Prevenzione dei rischi e ruolo delle parti sociali
Gabriella Galli Responsabile nazionale Uil Servizio salute e sicurezza sul lavoro Bolzano 16 dicembre 2010

2 Crisi economica: attenzione al tema della semplificazione
La “manovra finanziaria” in Italia: Rinvio della valutazione dello stress- lavoro correlato al 31 dicembre 2010 Chiusura Ispesl che confluisce nell’Inail Semplificazioni relative alle comunicazioni A livello comunitario: Esonerare dall’obbligo di redazione del DVR le piccole imprese Supporti alle imprese per la Valutazione dei rischi

3 Sistema di promozione della salute e sicurezza
D.Lgs.81/2008Art. 2 “Definizioni” c.1 lettera p) “a) Complesso dei soggetti istituzionali che concorrono b) con la partecipazione delle parti sociali c) alla realizzazione dei programmi di intervento finalizzati a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori”

4 Sistema produttivo e livello del rischio
Il 97% delle imprese italiane ha meno di 10 dipendenti La dimensione d’impresa in cui sono accaduti gli infortuni mortali ( ) l’ 85% degli infortuni mortali avviene in imprese con meno di 50 dipendenti il 60% in imprese da 1 a 9 dipendenti il 25% in pmi da 10 a 49 dipendenti Fonte: Banca dati Informo eventi mortali

5 Malattie professionali: divario tra Asl e Inail
2006 INAIL LOMBARDIA 78,00% 74,1% 34,2% TOSCANA 71,8% 67,8% 33,7% Fonte: Progetto Mal. Prof

6 E’ vincente un sistema di prevenzione nazionale …
con un assetto istituzionale nazionale e territoriale efficiente che valorizza il ruolo delle parti sociali Confronto e azioni congiunte delle parti Organizzazioni sindacali che svolgono un ruolo attivo nel controllo sociale

7 l’autocertificazione
D.Lgs.81/2008 e s.m.i. Gli interventi su prevenzione e sistema produttivo Migliorato l’obbligo formativo per i datori di lavoro che assumono la responsabilità di Rspp Inclusione nel campo di applicazione dei lavoratori autonomi e delle aziende familiari Entro il 2012 (!) non più l’autocertificazione ma le procedure standardizzate per le Pmi Misure di supporto: il Fondo di sostegno Nuove competenze per gli Op

8 D.Lgs.81/2008 e s.m.i. Razionalizzato l’Assetto istituzionale ed incluse le parti sociali
Commissione consultiva permanente Costituita e attiva Comitato per l’indirizzo Costituito inizia a funzionare Sinp Costruiti Importanti tasselli Comitati regionali di coordinamento Costituiti e attivi

9 D.Lgs.81/2008 e s.m.i. Garantita la presenza di Rls o Rlst
il datore di lavoro comunica in via telematica all’Inail in caso di nuova elezione o designazione i nominativi Rls aziendali (in fase di prima applicazione riguarda i nominativi dei Rls già eletti o designati) (art. 18 comma 1 lettera aa): Contributo di due ore per addetto in caso non vi sia Rls aziendale ( art.48 c.3 e art. 52 c.2 lettera a) finalizzato alla individuazione del Rlst L’obbligo è attualmente è in vigore solo per gli Rls non per gli Rlst (Circolare Inail n.43 del 25 agosto) Sanzionata con € 500 la mancata comunicazione

10 Il primo compito è il supporto agli Rls e Rls:
D.Lgs.81/2008 e s.m.i. Ampliate le competenze degli Organismi paritetici Il primo compito è il supporto agli Rls e Rls: sono prima istanza per la soluzione di controversie in materia di diritti di informazione formazione e consultazione di Rls e Rlst trasmettano i nominativi degli Rlst del proprio territorio alle Asl, all’Inail alle Aziende di riferimento Trasmettono all’Inail i nominativi delle aziende che aderiscono al sistema degli Op

11 Previsto il supporto alle imprese
Svolgono un ruolo di supporto alle imprese nell’individuazione di soluzioni tecniche e organizzative: se dotati di personale con specifiche competenze tecniche possono effettuare, nei luoghi di lavoro dei territori e dei comparti di competenza, sopralluoghi finalizzati al supporto delle azioni di prevenzione; trasmettono una relazione sulla propria attività ai Comitati di coordinamento territoriali;

12 Vincolante la collaborazione con gli Op per la formazione
“La formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti deve avvenire in collaborazione con gli organismi paritetici ove presenti nel settore e nel territorio in cui si svolge l’attività del datore di lavoro (art.37 comma 12)

13 …inoltre il D.Lgs.106/2009 ha previsto (art.51)
3bis -“Gli OP svolgono o promuovono attività di formazione, anche attraverso l’impiego dei fondi interprofessionali … nonché, su richiesta delle imprese, rilasciano una attestazione dello svolgimento delle attività e dei servizi di supporto al sistema delle imprese, tra cui l’asseverazione della adozione e della efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza di cui all’art.30 del D.Lgs, della quale gli organi di vigilanza possono tener conto ai fini della programmazione delle proprie attività” 3-ter. “Ai fini di cui al comma 3-bis, gli organismi paritetici istituiscono specifiche commissioni paritetiche, tecnicamente competenti.”

14 I fronti per l’azione sindacale

15 Ad esempio… assistere passivi alla solita campagna?

16 Campagna sulla valutazione dei rischi
Da alcuni anni… le iniziative della Uil Partecipazione con Ital-Uil alla Campagna europea sulla prevenzione dei rischi da movimenti ripetuti (formazione 1000 Rls – Rsu – funzionari del patronato ) Partecipazione campagna europea per la riduzione degli infortuni ( 25% entro il 2012) Realizzazione campagna di formazione gruppo referenti territoriali/categoria (2009) sul Metodo di analisi degli infortuni “sbagliando s’impara” per ridurre Realizzazione e promozione iniziative formative sulla valutazione dello stress lavoro correlato (2010)

17 Attuazione dell’81: Il ruolo attivo delle OoSs nei 9 Comitati della Commissione consultiva
1.Validazione Buone prassi Raccolta Accordi 2.Procedure standardizzate 3.Qualificazione dei formatori 4.Qualificazione imprese e lav. autonomi 5.Modelli di gestione per la sicurezza 6.LG valutazione Stress lavoro-correlato 7.Cantieri edili 8.Attrezzature e Dpi 9.Rischi chimici fisici e biologici

18 Le Procedure standardizzate
Strumento per la valutazione del rischio nelle micro e piccole imprese Da utilizzare entro il 2012 nelle imprese che oggi sono in autocertificazione e nelle aziende fino a 50 dipendenti Le schede professionali e i profili di rischio Il trasferimento delle conoscenze: ruolo Rls/Rlst/Organismi paritetici

19 Le “indicazioni metodologiche” per la valutazione dello stress lavoro correlato
Strumento per attuare l’obbligo di valutazione che scatterà il 31 dicembre 2010 Un confronto impegnativo La valutazione dei fattori oggettivi di stress e la percezione dei lavoratori

20 Le prossime (?) nuove regole per la formazione
Lavoratori Dirigenti Proposti Datori di lavoro che assumono la responsabilità del servizio di prevenzione e protezione

21 Le buone prassi Ricerca Validazione Diffusione
Ruolo degli Rls/Rlst/Organismi paritetici

22 I modelli di organizzazione e di gestione
Le linee guida per le PMI Il modello esimente I compiti attribuiti agli organismi paritetici

23 Ma se manca il gioco di squadra?

24 Se manca il gioco di squadra…
tra istituzioni e parti sociali perde di senso l’azione a livello nazionale/europeo Rls, Rlst e il sindacato territoriale e di categoria non ricevono e non trasmettono informazioni utili cade il controllo sociale resta solo la vigilanza

25 Sostenere e coordinare l’attività di Rls e Rlst
Costituzione di coordinamenti di Rls e Rlst (territoriali/di categoria) Rendere organici i rapporti con le Associazioni datoriali e costituire gli Op Monitorare i bisogni formativi e informativi e promuovere azioni/campagne utili

26 Generalizzare la presenza degli Rlst, figura ideale per operare nelle Pi
In tutti i settori In tutti i territori Sostenere scelte analoghe tra gli Stati membri: sono presenti solo in due paesi della Unione europea: Italia Svezia Valorizzarne il ruolo nella rete degli Rls

27 “Testo Unico”: i rinvii alla contrattazione e agli Accordi
Art.47 (Rls), c.5 Numero, modalità di designazione o elezione, tempo, strumenti Art.47 (Rls), c.7 Numeri (la legge ribadisce i numeri minimi fissati con il 626) Art.37 (Formazione Rls), c.11 Modalità di attuazione all’aggiornamento Art. 48 (Rlst), c.2 Modalità di elezione o designazione (in assenza di accordi interverrà un DM) Art. 48 (Rlst), c.4 Esercizio delle attribuzioni (tra cui l’accesso ai luoghi) Art. 48 (Rlst), c.7 Modalità, durata e contenuti specifici della formazione Art.49 (Rls di sito produttivo), c.3 Modalità di individuazione, di esercizio delle attribuzioni in tutte le aziende o cantieri del sito Art. 50 (Attribuzioni Rls), c3 Modalità di esercizio delle funzioni Art. 51 (Organismi paritetici), c.2 Attribuzioni delle funzioni in merito alla soluzione delle controversie in materia di rappresentanza Art. 52 Fondo di sostegno al Rlst, Pmi, pariteticità La Contrattazione nazionale o integrativa può prevedere o costituire sistemi di rappresentanza e di pariteticità migliorativi o di pari livello relativi a: finanziamento Rlst, formazione dei datori di lavoro Pmi dei lavoratori stagionali e dei lavoratori autonomi, attività degli organismi paritetici

28 La situazione degli accordi a livello nazionale
Accordi applicativi del D.Lgs.81/2008 e s.m.i.: Avanzato il confronto con le Associazioni artigiane Avviato (a dicembre) a tappe serrate il confronto con Confindustria Accordi territoriali (ad es.settore del commercio)

29 D.Lgs.81/2008 e s.m.i.: rappresentanza e innovazioni
In ogni azienda un Rls/Rlst Prevista la istituzione del delegato di sito Disponibilità di mezzi e spazi necessari Rls/Rslt riceve dietro sua richiesta, copia del Dvr e del Duvri anche su supporto informatico Accesso ai dati degli incidenti anche tramite appl. informatiche …ma possono essere consultati esclusivamente in azienda Formazione Rls: introdotto l’aggiornamento

30 I diritti di consultazione
Invariati rispetto al 626 Ma cosa vuol dire oggi essere consultati sulla valutazione del rischio?

31 Consultare sulla valutazione dei rischi, oggi vuol dire...
Mettere a disposizione del Rls (art.28 c2): a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi …; b) l'indicazione delle misure di prevenzione e di protezione …Dpi c) il programma delle misure …; d) l'individuazione delle procedure per l'attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri; e) l'indicazione del nominativo del Rspp, del Rls o Rst, del MC f) l'individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento.

32 La riunione periodica è di programmazione annuale?
Partecipanti datore di lavoro o un suo rappresentante Rspp, Mc,Rls Si discute di: Buone prassi Obiettivi di miglioramento (Sgsl) Si discute di: Dvr andamento degli infortuni e delle mp e sorveglianza sanitaria i criteri di scelta, le caratteristiche tecniche e l'efficacia dei Dpi programmi di informazione e formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori

33 Cosa succede dell’obbligo previsto dall’art.20 c.2 e) ?
“I lavoratori devono segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dispositivi di cui alle lettere c) e d) nonché qualsiasi eventuale condizionie di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente ,in caso di urgenza, nell’ambito delle loro competenze e possibilità, fatto salvo l’bbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericooo grave o incombente, dandone notizia ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.” Sanzionato con l’arresto fino a 1 mese o con l’ammenda da € 200 a € 600

34 E cosa succederebbe nella vostra azienda? Se…
Video Lunedì mattina Archivio Suva - supporti informativi – film

35 Attenzione agli errori!
Come vengono considerati gli errori nella vostra azienda? Si avvia immediatamente la caccia al capro espiatorio? Oppure sono oggetto di attento esame e si è in grado di imparare da essi?

36 “Errare è umano!” Ma le azioni o le omissioni provocano incidenti quando trovano i pertugi nella sicurezza del sistema La metafora del formaggio svizzero di Reason: “l’organizzazione è costituita da una serie di sottosistemi (fette di formaggio); le condizioni latenti di insicurezza nei luoghi di lavoro e le barriere inefficienti sono rappresentate dai buchi presenti nelle fette. L’incidente si realizza quando le azioni umane trovano sommatorie di condizioni allineate di insicurezza-buchi”

37 L’errore organizzativo
L’errore s’innesta spesso in un sistema organizzativo caratterizzato da criticità latenti che rimangono silenti finché un errore umano, appunto, non le attiva. Le condizioni per l’errore umano sono quindi molto spesso precostituite inintenzionalmente dall’organizzazione Gli incidenti non accadono solo per violazione delle norme da parte degli operatori ma per lo più per: rispetto di regole fallaci o non adatte alla complessità del compito tolleranza di utilizzo di procedure errate (più frequente)

38 Quali e quanti i determinanti e i modulatori di un infortunio?

39 Il Sistema di sorveglianza degli infortuni mortali : Il modello sbagliando si impara

40 Determinanti prevalenti… ma il 60% sono multifattoriali
Fattori di rischio % % Attività infortunato 51,3 % Procedure 40,6 36,8 Attività di terzi 10,7 10,2 Utensili macchine impianti 48,7 % Organizzazione 22,1 22,3 Materiali 3,9 6,8 Ambiente 14,0 16,1 Dpi 8,7 7,9

41 Il caso delle “malattie professionali perdute”…
ad es. i danni da posture scorrette e movimenti ripetuti Aumentano le MP non tabellate e multifattoriali Aggiornamento in tempo reale dell’elenco e delle Tabelle delle MP Criticità nell’operatività di Mc, MB e Inail Interventi congiunti sindacato di categoria, Rls/Rslt e patronato

42 Sistema di sorveglianza malattie professionali
In Lombardia le Asl ricevono segnalazioni e riconoscono un nesso lavorativo a più del 50% delle malattie segnalate rispetto all’Inail Fonte delle segnalazioni MC, MB, Ospedali, Servizi delle Ausl Fonte Malprof, Quarto Rapporto, dicembre 2009

43 Il modello di organizzazione e di gestione idoneo (art.30)
“Il MOG idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni …di cui al D.Lgs.231/2001, deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge b) alle attivita' di valutazione dei rischi e di pred. misure… c) alle attivita' di natura organizzativa, quali emergenze, ps, gestione degli appalti, riunioni periodiche, consultazioni Rls; d) alle attivita' di sorveglianza sanitaria; e) alle attivita' di informazione e formazione dei lavoratori; f) alle attivita' di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori; g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge; h) alle periodiche verifiche dell'applicazione e dell'efficacia delle procedure adottate.”

44 La sentenza del tribunale di Trani 14 dicembre 2009
Prima applicazione del decreto 231 per reati in materia di sicurezza sul lavoro la "Fs Logistics" (società di logistica delle Ferrovie dello Stato) è stata condannata ad una sanzione di quasi un milione di euro, per la tragedia del Truck Center di Molfetta dove nel marzo 2008 morirono 5 persone per le esalazioni di acido solfidrico sprigionatesi durante la pulizia della cisterna; 400 mila euro di pena pecuniaria sono invece stati inflitti a ciascuna delle altre due società coinvolte: la "Cinque Bio trans" e la "Truck Center Sas".


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