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LA SITUAZIONE NELLE MARCHE

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Presentazione sul tema: "LA SITUAZIONE NELLE MARCHE"— Transcript della presentazione:

1 LA SITUAZIONE NELLE MARCHE
CEMENTO E BENI COMUNI LA SITUAZIONE NELLE MARCHE 13 gennaio 2012 Olimpia Gobbi Luoghi Comuni, movimento piceno di democrazia dal basso Forum Paesaggio Marche DemocraziaKmZero

2 CEMENTO TERRA, CITTA’

3 CONSUMO DI SUOLO NELLE MARCHE
= cementificati circa Kmq (= superficie provincia di Macerata); la superficie cementificata cresce del 274,4% a fronte di un aumento del 15,7% della popolazione residente ; = intorno agli 11 maggiori centri l’incremento demografico è stato del 37% a fronte di un incremento del suolo urbanizzato del 319%; = incremento superficie edificata = 12,5% (media nazionale 7,8%); CEMENTIFICAZIONE SPECULATIVA BASSA QUALITA’ DI VITA CITTA’ ADRIATICA E CITTA’ DISPERSA Fonte: Regione Marche, Servizio Ambiente, Atlante Consumo Suolo

4 Agglomerati urbani sviluppatisi per coazione,
“CITTA’ ADRIATICA” = CITTA’ DISPERSA Agglomerati urbani sviluppatisi per coazione, senza progetto urbanistico, architettonico, ambientale, sociale

5 CITTA DISPERSA: porti turistici (nella foto Civitanova Marche)
Nknn

6 Città dispersa nelle Marche: la cementificazione lungo la costa vista dalla A14

7 Città dispersa: particolare (San Benedetto del Tronto)

8 Città dispersa: la bassa valle del Tronto

9 La città dispersa: gli 11 poli urbani funzionali (fonte: A
La città dispersa: gli 11 poli urbani funzionali (fonte: A. Calafati e F. Mazzoni, La città in nuce nelle Marche)

10 alti costi sociali della città dispersa:
esposizioni degli insediamenti a rischi ambientali: 38% comuni marchigiani hanno interi quartieri in aree ad alto rischio idrogeologico; alta intensità della mobilità in auto private; bassa qualità ambientale ( in particolare aria); molto bassa qualità del paesaggio urbano e diffuse aree di degrado (malessere individuale e sociale); Pietrificazione del risparmio in case ed alto rischio di nullificazione (per implosione del mercato).

11 GREEN ECONOMY MALINTESA
ENERGIE GREEN ECONOMY MALINTESA RURALITA’

12 WATER FRONT MARCHIGIANO= una piattaforme per la produzione di energia da combustibili fossile:
Su 180 Km di coste: 9 porti turistici (+ 2 in progettazione); 1 Raffineria + 1 centrale elettrica di 280 MW (Falconara) In fase avanzata di progettazione ed autorizzazione: 3 (forse 4) megacentrali turbogas (Falconara, Corinaldo, San Severino, forse Ancona) 2 rigassificatori (Falconara, a 16 Km dalla costa, Porto Recanati a 35 Km dalla costa, quest’ultima ipotesi sembra definitivamente abbandonata) su 15 in Italia, su 21 in Europa ; 1 stoccaggio gas (x 300 milioni di metri cubi a San Benedetto del Tronto);

13 TERRITORIO PIEGATO AGLI INTERESSI DEI GRANDI INVESTITORI PRIVATI
consumi di gas metano in diminuzione in Italia: 2008: 85 Miliardi di mc 2009: 78 Miliardi di mc 2010: 83 Miliardi di mc 2011: primo trimestre – 2% ; massicci investimenti in nuovi metanodotti, rigassificatori, stoccaggi: capacità attuale degli impianti autorizzati = 230Miliardi di mc; garantiti agli investitori l’80% dei ricavi previsti (delibera 178, 2005 dell’Autorità per l’energia) = se un impianto ha una capacità di 10 miliardi di Mc di gas, l’investitore, anche se non ne vende uno, si vede garantito un introito pari a 8 Miliardi di mc.

14 i costi vengono scaricati sulle bollette
garantiti agli investitori l’80% dei ricavi previsti (delibera 178, 2005 dell’Autorità per l’energia) = se un impianto ha una capacità di 10 miliardi di Mc di gas, l’investitore, anche se non ne vende uno, si vede garantito un introito pari a 8 Miliardi di mc. i costi vengono scaricati sulle bollette Aumenti del prezzo del gas (nonostante la diminuzione della domanda e l’aumento dell’offerta) fatto 100 il costo a fine 2007 2008 – si è arrivati a 150. Dati in Carlo Brunelli, Quale Energia per le Marche?, relazione tenuta a Monteprandone (Ap), 11/12/2011 in

15 FOTOVOLTAICO IN BUONA PARTE SELVAGGIO E SPECULATIVO

16

17 alla fine del 2010 installati nelle Marche pannelli per 184,3 MW di potenza (PEAR: entro 2015 tetto di 60 MW); Toscana 137 MW; dopo la Puglia le Marche sono la Regione con la taglia media più grande: 31,9; Toscana 15,2; Veneto 16,2; Lombardia 16; dopo la Puglia le Marche sono la regione con più KW per Kmq : 19,7; Toscana 6,0; Umbria 8,7; Veneto 17,9; le Marche fra le regioni con la più alta percentuale di pannelli a terra: 50%; Toscana = 36%; a luglio del 2010 l’indice di copertura della SAU nelle Marche era 0,86; in Toscana = 0,30; in Umbria = 0,40 Fonte: GSE Gestore nazionale Servizi Energetici

18 L’agricoltura industrializzata: quale manutenzione per il territorio?

19

20 Non mancano i piani e gli strumenti tecnici
Non mancano i piani e gli strumenti tecnici. Essi però vengono disattesi o disapplicati per rispondere ad interessi particolari PPAR PIT città adriatica, PTCP città dispersa (= senza progetto urbanistico/architettonico); PRG PAI % dei Comuni hanno insediamenti in aree a rischio ambientale; 38% dei Comuni interi quartieri PEAR = disattesa completamente la parte sul risparmio energetico; scelte concrete completamente sganciate da tutta la pianificazione integrata (fotovoltaico, gas) e dalle strategie delineate dal piano per raggiungere il pareggio del bilancio energetico regionale.

21 OCCORRE UNA NUOVA CULTURA DEI BENI COMUNI
BENE PRIVATO/ BENE PUBBLICO Sia il privato che il pubblico (Stato ed Enti locali) a partire dall’età moderna hanno sviluppato modalità uniformi di esercizio della proprietà, intesa appunto come espressione di dominio gerarchico del soggetto (persona fisica o giuridica) sull’oggetto posseduto (acqua, aria, paesaggio, suolo, territorio etc.), con la messa in campo di pratiche di sfruttamento via via nel tempo sempre più omologhe; BENE COMUNE (vitale fino a tutto il secolo XVIII) riconosce “diritti” anche all’oggetto (terra, acqua, aria, paesaggio, saperi) per cui i “soggetti” propriamente detti (persone fisiche o giuridiche), non sono liberi da ogni vincolo nella fruizione di quei beni, non sono dominatori esterni dell’oggetto, non sono proprietari ma usufruttuari che ne debbono garantire l’integrità.

22 I BENI COMUNI HANNO A CHE FARE CON I DIRITTI FONDAMENTALI DELLA PERSONA (BENI DELLA VITA)
Negarli = privazione di diritti fondamentali come diritto alla salute (cibo, acqua, aria sufficienti e salubri), alla propria cultura (tutela dell’habitat e del paesaggio intesi come sistema storico ed integrato di natura e cultura), alla conoscenza etc. la loro fruizione non può : dissipare il patrimonio sedimentato dalla natura e/o dalla cultura (invece deve preservare i cicli vitali e garantire la conservazione e la rigenerazione per le generazioni future); avere caratteri di esclusività (invece deve avere caratteri di universalità).

23 OCCORRE UNA NUOVA POLITICA
stop alla politica della disapplicazione della norma che opera: a) non avviando i processi amministrativi esecutivi (v. comma 1-bis dell’art. 4(L) del D.P.R. 6/6 /2001 n.380 ); b) snaturando strumenti tecnico/amministrativi previsti, al fine di far sì che l’interesse particolare abbia comunque la meglio su quello generale: (accordi di programma; varianti); c) attraverso la saldatura e il rapporto duale fra il singolo cittadino portatore d’interesse (grande o piccolo che sia) ed il decisore tecnico/politico (spesso lo stesso che ha costruito ed approvato la norma); SI’ ALLA identificazione di beni non negoziabili (salute, identità locale, tenuta dell’ecosistema etc.); SI’ alla partecipazione: ruolo attivo delle popolazioni nei processi decisionali ; diritto degli abitanti di governare i loro luoghi di vita che non possono essere in mano a decisioni che vengono dall’alto; funzione strategica per incuneare nella relazione duale singolo portatore d’interesse/ decisore tecnico-politico un terzo soggetto , questa volta sociale e comunitario che in modo trasparente, pubblico ed esterno ai meccanismi ormai inceppati della democrazia rappresentativa si faccia portatore di una visione e territoriale di qualità.

24 FORUM PAESAGGIO MARCHE
DEMOCRAZIAKMZERO Luoghi Comuni


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