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2011 Liceo Rebora – Rho Prof. Marina Medi

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Presentazione sul tema: "2011 Liceo Rebora – Rho Prof. Marina Medi"— Transcript della presentazione:

1 2011 Liceo Rebora – Rho Prof. Marina Medi Prove di comunità nazionale tra materiale e immaginario: le politiche del potere e i vissuti della popolazione  ( ) 1

2 Quale processo per uno stato-nazione?
Il Risorgimento non è stato un processo rivoluzionario di tipo politico o sociale. Non si è fondato su un nuovo patto costituzionale I protagonisti del processo sono stati per lo più nobili e borghesi con motivazioni e posizioni politiche diverse tra loro e conflittuali, mentre le masse popolari sono restate passive o ostili Il processo si è svolto in modo fortunoso: senza un piano unitario da parte dei sabaudi con un piano unitario, ma repubblicano, da parte dei democratici 2

3 Come si è svolto il processo?
E’ mancato un nemico comune contro cui riconoscersi come fronte unito I rari momenti in cui c’è stata alleanza sono stati subito seguiti da sconfessioni e rifiuti = Tra gli stessi “vincitori” del processo risorgimentale prevalevano sentimenti di sospetto e astio reciproco. Per molti anche di rancore e sconfitta Li chiamo vincitori perché bene o male l’unificazione italiana che avevano cercato si è realizzata. V.E. II non va alla sfilata davanti alla Reggia di Caserta 6 novembre ’60 3

4 Il Risorgimento è stato una guerra civile?
Ogni processo di unificazione nazionale è in qualche misura una guerra civile Tra il 1815 e il 1870 le azioni armate sono di italiani contro altri italiani: lombardi e veneti nell’esercito austriaco eserciti degli stati legittimisti insorti mazziniani e garibaldini “briganti” = Inevitabile difficoltà per molti a identificarsi nella nuova realtà nazionale 4

5 Al momento dell’Unità Su circa 22 milioni di abitanti, meno del 10% parlava anche italiano Il paese si era unito formalmente ma era profondamente spaccato: Nord/Sud, liberali/cattolici, conservatori/democratici, contadini/latifondisti

6 E dopo? Si crea una comunità nazionale negli anni seguenti?
Come? sul piano dei fatti? delle idee? Periodizzazione 1870 – 1922 L’Italia post-unitaria tra Destra e Sinistra storica (1870 – 1901) L’Italia giolittiana: dalla svolta liberale alla crisi (1901 – 1914) La Grande Guerra e l’avvento del Fascismo (1914 – 1922) Il Ventennio fascista

7 lo sviluppo economico e sociale
Fare l’Italia: lo sviluppo economico e sociale

8 1861 1911 23 milioni di abitanti Suffragio: 419 mila (1,89)
Altezza media: 163 cm. 28% scartato alla visita di leva per problemi di rachitismo e gobba In media: 30 anni Addetti all’agricoltura 70% Alunni delle scuole medie 1,6 Ferrovie Km 2.400 37 milioni di abitanti Suffragio quasi universale maschile (1912) Altezza media: 166 cm. In media: 28 anni Addetti all’agricoltura 55% Alunni delle scuole medie 4,6 Ferrovie Km

9 La scuola Legge Casati (1859): Legge Coppino (1877):
quattro anni, i primi 2 obbligatori Legge Coppino (1877): 5 anni, i primi 3 obbligatori. Dai primi 900 si vede diminuzione dell’analfabetismo Legge Orlando (1904): obbligo scolastico fino a 12 anni i Comuni devono istituire scuole almeno fino alla 4° e assistere gli alunni più poveri (per questo fondi ai Comuni con bilanci modesti) Legge Daneo-Credaro (1911): scuola elementare diventa un servizio statale stipendi dei maestri elementari pagati dallo stato Riforma Gentile (1923): obbligo dello studio fino a 14 anni, ma rimane lettera morta fino agli anni Sessanta

10 La crescita delle città
Nel 1861 la popolazione urbana 25% in comuni con più di abitanti 8% in comuni con più di abitanti 12% nel 1900 (oggi 67%) 1871 1901 Napoli Roma Palermo Milano Torino Genova

11 L’economia Politica liberistica dopo unità
mercato nazionale discontinuità: decollo industriale del Nord, produzioni agricole specialistiche del Nord e del Sud PIL = + 1% annuo Politica protezionista dal 1887 crisi economica internazionale (1883 grano USA e asiatico sui mercati europei,grazie ai migliori trasporti) quadro internazionale coloniale sovvenzioni statali alle industrie, crisi dell’agricoltura per l’esportazione Sviluppo “strozzato” perché i capitali si orientano verso la speculazione edilizia grande depressione internazionale ( ) il decollo può avvenire solo alla fine del secolo, complicato dal contrasto tra Nord e Sud e tra aree moderne e tradizionali

12 Il capitale finanziario
Ricostruzione di Roma capitale: liquidazione del patrimonio papalino (nel 1877 è l’80%) speculazione edilizia negli Anni Ottanta (in pochi mesi guadagni del 200 – 300%) Poi crollo dei prezzi delle case e crisi delle banche scandalo della Banca Romana (1892) che rischiò di travolgere Parlamento e istituzioni Nel 1893 nasce la Banca d’Italia, unico istituto di credito abilitato a emettere moneta

13 L’Italia coloniale Indotta dal contesto internazionale
1882: prima colonia Eritrea, dopo viaggi di esplorazione e basi commerciali 1887 scontro di Dogali. Crispi al governo 1896: sconfitta di Adua. Crispi cade 1905: seconda colonia Somalia 1911: conquista della Libia Violenta repressione della resistenza libica fino al 1928 : conquista dell’Etiopia e proclamazione dell’impero

14 Valutazione fallimentare del colonialismo italiano
Nessun vantaggio economico, anzi, molte spese Non sbocco per l’emigrazione Scarso prestigio politico internazionale Governi autoritari e militaristi Spazio per politiche demagogiche e per ideologie razziste

15 L’emigrazione Tra il 1861 e il 1985 più di 29 milioni di partenze
Dal 1901 al 1923 vanno in America per lo più dal Nord; per lo più dal Sud Vanno in America del Nord, del Sud e in Europa, specialmente in Francia

16 Partecipazione politica
Allargamento della base elettorale: 1861: diritto di voto ai cittadini maggiorenni (25 anni) alfabeti, con diritti civili e politici, con imposte dirette non inferiori a 40 lire = 1,89% 1882: con la legge Zanardelli diritto di voto ai maschi maggiorenni (21 anni), alfabeti, e a coloro che versano imposte dirette di almeno 19,8 lire = 6,9% 1912: suffragio quasi universale: tutti gli uomini capaci di leggere e scrivere con almeno 21 anni, gli analfabeti a partire dai 30 anni. Inoltre tutti i cittadini che abbiano già prestato servizio militare = 23,2% Formazione di partiti politici: 1892: nasce il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani che fonde in sé varie esperienze precedenti. Nel 1913 ha un milione di voti 1910: l’Associazione nazionalista Italiana fonde i diversi gruppi preesistenti 1919: nasce il Partito Popolare Italiano

17 La nascita del movimento operaio
Organizzazioni operaie mazziniane: società di mutuo soccorso e cooperative anarchiche: Lega internazionale dei lavoratori marxiste: Associazione internazionale dei lavoratori 1889: il codice Zanardelli riconosce il diritto di sciopero, prima punito 1991: Camera del Lavoro a Milano per organizzare le varie Società di lavoratori salariati organizzati per Sezioni di arti e mestieri Leghe bianche dopo la Rerum novarum (1891). Specie in Lombardia e Veneto. Nel 1913 sono 234 nell’industria e 140 nell’agricoltura

18 Le lotte contadine I motivi: La boje (1884-5) tra Mantova e Rovigo.
paghe basse, usura, terribili condizioni sociali promesse di liberazione non mantenute (no distribuzione di terre, inasprimento fiscale, coscrizione obbligatoria) La boje (1884-5) tra Mantova e Rovigo. sciopero con tendenze socialiste e anarchiche carattere interclassista di massa: tra lavoratori agricoli, professionisti, tecnici, artigiani dopo parecchi mesi venne soffocato dall'intervento dell'esercito Fasci siciliani ( ) in Sicilia movimento di massa di ispirazione democratica e socialista. Ma il PSI che li aveva guidati, ne prese poi le distanze coinvolge il proletariato contadino, minatori ed operai viene represso da un intervento militare

19 la ricerca del consenso
Fare gli Italiani: la ricerca del consenso

20 La costruzione del mito risorgimentale
Negli anni ‘80 con l’allargamento del suffragio cresce l’esigenza di allargare le basi del consenso necessità di parlare alle emozioni fondamentale il ruolo degli artisti La tradizione risorgimentale diventa il cemento dell’identità nazionale: affermazione della continuità del popolo italiano nella storia da sempre in lotta contro stranieri e oppressori che l’hanno voluto dividere Tutte le tendenze politiche che hanno contribuito a realizzare l’Unità d’Italia contribuiscono a costruire il mito del Risorgimento attraverso simboli e riti La casa Savoia diventa centrale nella formazione dell’ideologia della nazione monarchica, unita e liberale

21

22 Vittorio Emanuele II 1878: alla sua morte improvvisa grande partecipazione popolare al lutto Diventa simbolo dell’ideologia dell’unificazione dopo l’Unità. Sterminata produzione per esaltarlo: ritratti e monumenti biografie, poemi, inni, preghiere ecc. pellegrinaggi alla tomba materiale per la scuola elementare (letture, dettati, composizioni, problemi di matematica ecc.) testi divulgativi per l’infanzia Presentato come coraggioso, saggio, abile nell’arte di governo, vero autore dell’unità, paterno, caritatevole Creazione del mito da contrapporre a Garibaldi e Pio IX

23 Il Vittoriano Autori: Giuseppe Sacconi (struttura) e Enrico Chiaradia (statua) I lavori iniziarono nel maggio del 1885 e andarono a rilento per svariati motivi Nel 1911 (50° dell'Unità) prima inaugurazione senza che i lavori fossero effettivamente terminati Dopo la guerra decisione di dedicare il basamento ad Altare della Patria e Tomba del Milite ignoto

24 Altri strumenti per il mito
Inno e bandiera Feste civili e pellegrinaggi, specie alle tombe Musei Monumenti, toponomastica, dediche di spazi urbani e istituzioni Sussidiari e manuali scolastici Pubblicistica, francobolli Occultamento dei contrasti tra patrioti: anche alcuni democratici nel pantheon degli eroi = i quattro medaglioni

25 Gli elementi del nazionalismo (A.M. Banti)
La nazione come patria/famiglia: madre-patria, fratelli d’Italia, padri della patria legami tra le generazioni passate, coeve, future La nazione come comunità sacrificale in un discorso para-religioso: martiri che testimoniano la loro fede. Pellegrinaggi alle loro reliquie apostolato, guerre sante, risorgimento La nazione come comunità sessuata: alle donne: onore/virtù, maternage e sacrificio ai maschi: difesa in armi, disponibilità al sacrificio

26 Caratteri della nazione
La nazione come: logos (lingua) epos (memoria collettiva) ethos (insieme di valori) ghenos (legami di sangue e parentela) topos (territorio dove si è nati e dove si vive) Una gente che libera tutta, O fia serva tra l’Alpe ed il mare; Una d’arme, di lingua, d’altare, Di memorie, di sangue e di cor. Manzoni, Marzo 1821

27 La debolezza del mito Rimane la contrapposizione tra monarchici-moderati e repubblicani-democratici: Mazzini Mameli (morto nel 1849) solo nel 1891 è posto in un monumento funebre al Verano, ma senza partecipazione del governo Il mito nazionalista non riesce a contrastare fino in fondo i due grandi movimenti estranei e contrapposti allo stato: il pensiero cattolico e l’ostilità della Chiesa il movimento socialista Con il fascismo la figura del re perde centralità rispetto a quella di Mussolini; i diritti e doveri del cittadino secondo lo Statuto sono aboliti

28 Memorie divise: Porta Pia
Nei primi anni l’anniversario è festeggiato da celebrazioni ufficiali (festa nazionale dal 1895), ma attente a non urtare troppo la sensibilità della S. Sede da cortei e feste con significato antigovernativo e repubblicano (specie nei quartieri popolari di Roma) dal mondo clericale come un giorno di lutto I festeggiamenti sono abbandonati precocemente: paura da parte del governo che la laicizzazione alimentasse tendenze eversive “conciliazione silenziosa” “nuovo temporalismo” della Chiesa La festa è abolita nel 1930, sostituita da quella dell’11 febbraio (Patti Lateranensi)

29 Gli intellettuali divisi

30 Impegno a formare l’identità nazionale
Sterminata produzione editoriale che esalta il processo risorgimentale Giornali e riviste Testi scolastici Opere teatrali Inni e cori Manifesti Propaganda nazionalista specialmente in relazione alle conquiste coloniali alla grande guerra (irredentismo, interventismo)

31 La letteratura divisa Letterati per la costruzione del mito della nazione Carducci Pascoli De Amicis Letterati critici sulla società presente Veristi, specie meridionali Decadenti, anche se poi sono interventisti Pirandello

32 Due libri per l’infanzia: come l’italiano deve essere
Dal 1881 al 1883 Pinocchio (a puntate su “Il giornale dei bambini”): dalla fame del mondo rurale toscano al premio di una vita piccolo-borghese Nel 1886 Cuore di De Amicis: etica del lavoro e del sacrificio (guerra, emigrazione) amore per la patria e i suoi eroi concordia tra le classi e condanna di chi non è d’accordo Entrambi descrivono classi sociali e le loro reali condizioni. Siamo nel positivismo e nel verismo

33 Due libri controcorrente
I misteri della giungla nera (Salgari, 1895): come fuggire dai problemi e dalle delusioni esotismo e avventura critica al colonialismo Il Giornalino di Gianburrasca (Luigi Bertelli Vamba, ): il Risorgimento è finito gli adulti non sono educatori credibili e non hanno valori da dare i ragazzi si aggregano per combattere le ingiustizie dei grandi

34 e ci divise, perdemmo di vista Coretti padre. Ma fu un momento.
Re Umberto Allora Coretti perdé la testa e urlò: - Quarto battaglione del quarantanove! Il re, che s'era già voltato da un'altra parte, si rivoltò verso di noi, e fissando Coretti negli occhi, stese la mano fuor della carrozza. Coretti fece un salto avanti e gliela strinse. La carrozza passò, la folla irruppe e ci divise, perdemmo di vista Coretti padre. Ma fu un momento. Subito lo ritrovammo, ansante, con gli occhi umidi, che chiamava per nome il figliuolo, tenendo la mano in alto. Il figliuolo si slanciò verso di lui, ed egli gridò: - Qua, piccino, che ho ancora calda la mano! – e gli passò la mano intorno al viso, dicendo: - Questa è una carezza del re. E rimase lì come trasognato, con gli occhi fissi sulla carrozza lontana, sorridendo, con la pipa tra le mani, in mezzo a un gruppo di curiosi che lo guardavano. - È uno del quadrato del '49, - dicevano. – È un soldato che conosce il re. - È il re che l'ha riconosciuto. - È lui che gli ha teso la mano. - Ha dato una supplica al re, - disse uno più forte. - No, - rispose Coretti, voltandosi bruscamente; - non gli ho dato nessuna supplica, io. Un'altra cosa gli darei, se me la domandasse... Tutti lo guardarono. Ed egli disse semplicemente: - Il mio sangue. (De Amicis, Cuore)

35 E lui era venuto a vendemmia già fatta. Il mosto generoso e grosso,
Calmo e freddo in apparenza, Lando Laurentano covava in segreto un dispetto amaro e cocente del tempo in cui gli era toccato in sorte di vivere (…) Era, quel suo dispetto, come il fermento d'un mosto inforzato, in una botte che già sapeva di secco. La vigna era stata vendemmiata. Tutti i pampini ormai erano ingialliti; s'accartocciavano aridi; cadevano. (…) Aveva dato il suo frutto, il tempo. E lui era venuto a vendemmia già fatta. Il mosto generoso e grosso, raccolto in Sicilia con gioja impetuosa, mescolato con l'asciutto e brusco del Piemonte, poi col frizzante e aspretto di Toscana, ora, raccolto tardi e quasi di furto nella vigna del Signore, mal governato in tre tini e nelle botti, mal conciato ora con tiglio or con allume, s'era irrimediabilmente inacidito. Età sterile, per forza, la sua, come tutte quelle che succedono a un tempo di straordinario rigoglio. (Pirandello, I vecchi e i giovani)

36 Giovanni Fattori, Lo staffato, 1880

37 Con il fascismo

38 La propaganda “La massa per me non è altro che un gregge di pecore, finché non è organizzata. Se la si conduce, bisogna reggerla con due redini; entusiasmo e interesse” (Mussolini)

39 Il mito risorgimentale in età fascista
Tentativo di recuperare il Risorgimento come precursore del fascismo Ma in realtà nuovi rituali e simbologie, centrate più su Roma antica che sull’Italia moderna L’identità nazionale diventa esasperazione dei temi nazionalistici e militaristi

40 Ambivalenza del Risorgimento
Strumento dell’Unità, ma anche momento di battaglie politico-ideologiche Antifascismo costruisce una tradizione alternativa che si riallaccia agli sconfitti del Risorgimento (Cattaneo, Mazzini, Partito d’Azione) Resistenza = Secondo Risorgimento. Garibaldi = emblema della sinistra

41 Conclusioni Tra il 1870 e il 1943 Sul piano “materiale” l’Italia si sviluppa lentamente e con contraddizioni interne nel quadro delle trasformazioni mondiali di quegli anni Sul piano dell’”immaginario”, nonostante la propaganda, la coscienza nazionale rimane fragile per le profonde divisioni: tradizione democratico-repubblicana movimento operaio e contadino antifascismo

42 Bibliografia A.M. Banti, Sublime madre nostra. La nazione italiana dal Risorgimento al fascismo, Laterza, Roma-Bari 2011 Eva Cecchinato, Camicie rosse. I Garibaldini dall’Unità alla Grande Guerra. Laterza, Roma-Bari, 2007 Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio, La biblioteca di Repubblica, Roma, 2004 ( ) Edmondo De Amicis, Cuore, Einaudi, Torino, 2001 (1886) Anna Di Sapio – Marina Medi, Il lontano presente:l’esperienza coloniale italiana, EMI, Bologna, 2009 Paul Ginsborg, Salviamo l’Italia, Einaudi, Torino, 2010 Silvana Patriarca, Italianità. La costruzione del carattere nazionale, Laterza, Roma-Bari, 2010 Giorgio Ruffolo, Un paese troppo lungo. L’unità nazionale in pericolo, Einaudi, Torino 2009


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