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Stato e mercato nella storia europea Alberto Battaggia

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Presentazione sul tema: "Stato e mercato nella storia europea Alberto Battaggia"— Transcript della presentazione:

1 Stato e mercato nella storia europea Alberto Battaggia
Strutture giuridiche nelle istituzioni finanziarie

2 Sommario Stato e mercato Le rivoluzioni del capitalismo
La prima rivoluzione industriale La seconda rivoluzione industriale L’industrializzazione in Europa La rivoluzione idustriale. Il caso italiano/1 La rivoluzione idustriale. Il caso italiano/2 La rivoluzione idustriale. Il caso italiano/3 La politica economica del fascismo/1 La politica economica del fascismo/2 La crisi del 1929 Le risposte alla crisi La politica economica del fascismo/3 La lezione di Keynes

3 Stato e mercato Cos’è lo stato? Cos’è il “mercato” Lo “stato moderno”
Potere, norme, popolazione, territorio Cos’è il “mercato” transazioni, regolarità, compratori e venditori, concorrenza Lo “stato moderno” compattamento territoriale e accentramento dei poteri I mercati nazionali omogeneità fiscale e giuridica

4 Le rivoluzioni del capitalismo
Dalla società feudale alla società borghese Rivoluzione economica, sociale, politica I mercati capitalistici I presupposti giuridici del mercato capitalistico Il ruolo dello stato: ostacoli e vantaggi Senza stato non c’è mercato Compagnia delle Indie orientali Merchant adventures Recinzioni

5 La prima rivoluzione industriale
Il modello inglese La prima rivoluzione industriale Industria leggera: lana e cotone Capitalismo individuale I vantaggi dei primi Il ruolo dello stato Fissare le regole: libertà e proprietà Il ruolo delle banche Il sistema monetario inglese Le operazioni bancarie

6 La seconda rivoluzione industriale
1,2,3 rivoluzioni industriali. Cronologie La crisi del 1870 disoccupazione, concentrazione La seconda rivoluzione industriale. Caratteristiche L’applicazione della scienza nella produzione Nuovi settori strategici L’industria pesante Nuove esigenze di finanziamento Le spa Le banche miste di investimento

7 L’ industrializzazione in Europa
L’industrializzazione europea: interpretazioni Vantaggi e svantaggi degli ultimi arrivati I prerequisiti dell’industrializzazione Il ruolo dello stato la “politica industriale” il protezionismo le commesse pubbliche Il ruolo delle banche dalla banca “inglese” alla “banca mista” l’investimento azionario Altri modelli di industrializzazione Francia, Belgio Prussia, Russia L’Italia

8 La rivoluzione industriale. Il “caso” italiano/1
Arretratezza del Regno d’Italia 1861, nazione e mercato il divario Nord Sud una struttura sociale arretrata insufficiente “accumulazione originaria del capitale” marxiana mancanza di “prerequisiti” rostowiani mancanza di “fattori sostitutivi” gershenkroniani La politica economica della destra corso forzoso infrastrutture e liberismo Alessandro Rossi e l’”industrialismo”. L’inchiesta industriale

9 La rivoluzione industriale. Il “caso” italiano/2
La politica economica della sinistra Lo stato a servizio dei potentati economici Protezionismo agricolo e industriale (‘87) Il “take off” italiano: primi nuclei industriali l’industria pesante alta congiuntura internazionale Il triangolo industriale. Uno sviluppo dualistico Tante Italie. La Calabria del Nord. L’emigrazione

10 La rivoluzione industriale. Il “caso” italiano/3
Il ruolo dello stato il blocco giolittiano (trust-banche-sindacati) Il ruolo del sistema bancario La banca mista: Banca Commerciale Italiana (‘94), Credito italiano (‘95) e nuovo Banco di Roma Concentrazioni banche-industrie, la siderurgia Polemiche antiprotezioniste (L.Einaudi, G.Luzzatto…)

11 La politica economica del fascismo/1
Il primo dopoguerra il blocco giolittiano (trust-banche-sindacati) La fase liberista: De Stefani, Finanze privatizzazioni, abolizione “bardature belliche” aumento produttività ed esportazioni. Circolo virtuoso tasso di sviluppo al 4%: boom Salvataggi: Banco e Ansaldo

12 La politica economica del fascismo/2
Segni di crisi indebolimento bilancia commerciale disoccupazione crisi della lira Quota ‘90 e la fase dirigista 1926: “discorso di Pesaro” dicembre 1927, quota 90, deflazione nuovo blocco sociale e politico: industria pesante e ceto medio Stato finanziatore di gruppi elettrici, siderurgici, chimici

13 La crisi del 1929 Il Giovedì nero di Wall Street
Da 449 a 58 punti, metà produzione, in tre anni Caduta dei prezzi, fallimenti, da 1 a 12 milioni di disoccupati, 5000 banche fallite, RN dimezzato Effetti planetari: 55% investimenti in meno L’analisi di Galbraith cattiva distribuzione del reddito; troppe banche (31000); troppa speculazione; cattiva scienza economica. Troppa produzione, poco potere d’acquisto Mancanza di autorità finanziarie

14 Le risposte alla crisi Le politiche protezionistiche
Usa, Spagna, Canada, Italia La frantumazione del mercato mondiale Belgio, Olanda, Lussemburgo G.B., Canada, Sudafrica, Australia settembre 1931, svalutazione della sterlina La crisi del gold exchange standard Le due strade per l’espansione 1. La ripresa degli scambi 2. L’aggressione. Fascisti e nazisti Interventismo statale New Deal Dirigismo fascista e nazista

15 La politica economica del fascismo/3
La crisi del 1929, il capitalismo fascista Effetti meno rovinosi in Italia Le bonifiche L’Imi: statale, credito alle industrie L’Iri (1933): per salvare banche e imprese 1936, Legge bancaria, abolita la “banca mista” Lo Stato: il reinvestimento selettivo del risparmio Un capitalismo protetto, concentrato, centralizzato, statalizzato

16 La lezione di Keynes Le crisi del capitalismo:1870, 1907, 1929
Lo squilibrio tra produzione e consumo Gli automatismi del paradigma neoclassico Il problema della domanda aggregata Fare investire il risparmio: la “propensione all’investimento” Il New deal roosveltiano National Industry Recovery, Reconstruction Finance Corporation Poteri di controllo sulle banche di emissione alla Federal Reserve Bank Le economie keynesiane Il “capitalismo regolato” Bretton Woods

17 potere norme popolazione territorio STATO

18 Transazioni economiche compratori e venditori
regolarità compratori e venditori MERCATO concorrenza

19 STATO MODERNO (dal XVI° sec.) MERCATO NAZIONALE (dal XVIII° sec.)
MONARCHIA NAZIONALE STATO MODERNO (dal XVI° sec.) MERCATO NAZIONALE (dal XVIII° sec.) REGNI FEUDALI POTERI SIGNORILI MERCATI TERRITORIALI

20 (omogeneità giuridica e fiscale)
Un unico mercato nazionale (omogeneità giuridica e fiscale) Tanti piccoli mercati territoriali (cittadini, regionali)

21 poteri fiscali, giudiziari, militari
fiscalità giustizia STATO MODERNO = centralizzazione poteri fiscali, giudiziari, militari guerra

22 CENTRALIZZAZIONE DEI POTERI TERRITORIO NAZIONALE STATO MODERNO

23 economia società diritto
DALLA SOCIETA’ FEUDALE ALLA SOCIETA’ CAPITALISTICA industria innovazione tecnologica continua agricoltura 95% staticità tecnologica economia Imprenditori lavoratori salariati signori feudali servi della gleba artigiani società sovranità popolare uguaglianza giuridica proprietà privata libertà negoziale sovranità regia privilegi corporativi regimi concessori servaggio diritto

24 uguaglianza giuridica
STATO GOVERNO, LEGISLAZIONE, AMMINISTRAZIONE (rivoluzione politico-giuridica) mercati nazionali certezza del diritto uguaglianza giuridica libertà negoziale infrastrutture sicurezza istruzione commesse guerre tasse leggi divieti limiti guerre OSTACOLI VANTAGGI MERCATO LIBERE ATTIVITA’ IMPRENDITORIALI E COMMERCIALI (rivoluzione economica e sociale)

25 legislazione favorevole alla circolazione di ricchezza
proprietà privata legislazione favorevole alla circolazione di ricchezza I PRESUPPOSTI GIURIDICI DEL MERCATO terra capitale libera attività negoziale lavoro

26 INDUSTRIALIZZAZIONE IL MODELLO INGLESE
SETTORI STRATEGICI TECNOLOGIA VAPORE INNOVAZIONI ARTIGIANALI LANA COTONE CARBONE FORMA DELL’IMPRESA INDIVIDUALE MODALITA’ DI FINANZIAMENTOI AUTOFINANZIAMENTO RUOLO DELLA BANCA OPERAZIONI A BREVE TERMINE (SCONTO CAMBIARIO) INDUSTRIALIZZAZIONE IL MODELLO INGLESE

27 stato mercato 1° rivol. industr. 2° rivol. industr. 3° rivol. industr.
- monarchie costituzionali liberali - monarchie nazionali assolute - democrazie parlamentari - stati totalitari - stato sociale (welfare state) origini società capitalistica 1° rivol. industr. 2° rivol. industr. 3° rivol. industr. industr.europea 1500 1800 1880 1980 mercato

28 (Banca d’Inghilterra,1694)
Funzione creditizia BANCA MODERNA (Banca d’Inghilterra,1694) Funzione monetaria a lungo termine (1850, Credite Mobiliére) a breve termine “banca mista”

29 costi industriali più elevati mercati già occupati
PAESI DI SECONDA INDUSTRIALIZZAZIONE costi industriali più elevati mercati già occupati mancanza di manodopera struttura sociale più arretrata SVANTAGGI insufficiente cultura industriale economia meno competitiva politiche industriali più consapevoli: protagonismo statale alta tecnologia immediatamente acquistabile VANTAGGI esperienze importabili funzione trainante delle infrastrutture pubbliche sistema bancario più moderno

30 seconda rivoluzione industriale Caratteristiche della
protezionismo monopoli interventismo statale economiche scienza nella produzione nuovi settori strategici taylorismo, fordismo seconda rivoluzione industriale Caratteristiche della tecnologiche società di massa sociali

31

32 siderurgia, chimica, petrolio,
elettromeccanica: industria pesante SOCIETA’ PER AZIONI nuove esigenze di finanziamento INVESTIMENTI BANCARI (banca mista)

33 politiche doganali investimenti diretti Nuovo ruolo dello stato creazione infrastrutture garante finanziario Formazione professionale politiche sociali

34 L’industrializzazione in Europea: interpretazioni
modo di produzione schiavismo, feudalesimo, capitalismo salariati e imprenditori sistema di fabbrica reinvestimento del profitto, estensione del Mpc Marx 6 stadi di sviluppo dalla società tradizionale a quella industriale 1,2,3: prerequisiti: mentalità, innovazione... 4,5,6: “take off”, alti tassi di investimenti, settori trainanti, ordinamento politico favorevole Rostow arretratezza e “fattori sostitutivi” il ruolo dello stato: Russia le banche miste: Germania, Italia Gershenkron

35 L’industrializzazione in Italia
Carenza di risorse naturali Divario Nord Sud ARRETRATEZZA del Regno d’Italia Carenza di infrastrutture struttura sociale precapitalistica notevole differenziazione regionale

36 La politica economica della destra notevole differenziazione
Pareggio del bilancio obiettivo tasse Carenza di risorse naturali Divario Nord Sud notevole differenziazione regionale


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