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I Corvidi ed il loro controllo (dr. Francesco Santilli)

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Presentazione sul tema: "I Corvidi ed il loro controllo (dr. Francesco Santilli)"— Transcript della presentazione:

1 I Corvidi ed il loro controllo (dr. Francesco Santilli)
ATC BARI Corso per la formazione di cacciatori operatori per il controllo della fauna selvatica I Corvidi ed il loro controllo (dr. Francesco Santilli)

2 I Corvidi presenti in Italia
Cornacchia nera Corvus corone corone Presente solo sulle Alpi

3 I Corvidi presenti in Italia
Cornacchia grigia Corvus corone cornix

4 Cornacchia nera Corvus corone corone Cornacchia grigia Corvus corone cornix

5 I Corvidi presenti in Italia
Gazza Pica pica

6 Gazza Pica pica E’ presente in tutta Italia escluso Sardegna e Isola d’Elba

7 I Corvidi presenti in Italia
Taccola Corvus monedula I Corvidi presenti in Italia

8 Taccola Corvus monedula E’ una specie parzialmente migratrice, in modo particolare le popolazioni del centro nord europa si spostano più a sud per la stagione riproduttiva

9 La taccola (Corvus monedula) è una delle specie più piccole (32-39 cm in lunghezza) del genere corvus. La maggior parte del piumaggio è nero o grigiastro tranne che nelle guance, nella nuca e nel collo, che sono grigio chiaro o grigio argento. L’iride è bianco-grigiastra o bianco-argentea L’uccello è socievole, si sposta in coppia (maschio e femmina) o in gruppi più consistenti, anche se le coppie di uccelli stanno insieme all’interno degli stormi. Spesso si aggrega con corvi e storni.

10 Alimentazione Taccola Corvus monedula
Il nutrimento viene preso prevalentemente dal terreno, ma ne trova un po' anche negli alberi. Mangia insetti e altri invertebrati, semi di alghe e di frumento, resti di cibo umano nelle città, pesci alla deriva sulle spiagge e ruba cibo dalle tavole molto più in fretta di altri uccelli del genere dei corvi. In città preda le uova e i piccoli dei piccioni. Taccola Corvus monedula

11 Riproduzione Nidifica in muri e rocce, in cavità possibilmente spaziose con ingresso relativamente stretto. Spesso coabita con altre specie. Altezza dal suolo: da 2-3 m ad oltre 100 m. Il nido è a coppa, composto da stecchi, rametti, pezzi di carta, pelli, plastica, ossa, ciuffi erbosi, radici, piuma, lana, corda, fili naturali e\o artificiali etc. Il nido viene costruito dalla coppia in 1-3 settimane. Di solito viene rioccupato. Le uova hanno forma da ovale a ellittica e sono lisce, lucide, di colore nero, bruno-oliva o grigio; di solito vi sono 4-5 uova per covata. La deposizione ha luogo da circa la prima metà di aprile fino a fine maggio. Le uova vengono covate per giorni.

12 Curiosità Questo corvide presenta una lunga ed intensa vita coniugale. La taccola si “fidanzerebbe” infatti già nella primavera successiva alla nascita, raggiungendo la maturità sessuale solo un anno dopo. La coppia rimarrebbe unita per tutta la vita. A distanza di tanti anni dal fidanzamento il maschio continuerrebe a imbeccare la femmina con la stessa incredibile tenerezza!!

13 I Corvidi presenti in Italia
Ghiandaia Garrulus glandarius

14 Ghiandaia Garrulus glandarius

15 Habitat Ghiandaia Garrulus glandarius
La ghiandaia trascorre tutta la vita tra le fronde degli alberi, ed in particolare sulle querce con sottobosco e sulle conifere. Frequenta anche i terreni aperti, sempre che questi siano vicino ai boschi. Ghiandaia Garrulus glandarius

16 Alimentazione Il cibo preferito sono le ghiande, ma al di fuori del periodo di fruttificazione autunnale la ghiandaia è un consumatore adattabile ed opportunista. La dieta è costituita da semi di varia natura, insetti (cicale), piccoli rettili, giovani uccelli, uova e piccoli mammiferi In inverno raccoglie ghiande, fagioli, noci e castagne e nasconde sotterra le sue provviste o nella corteccia degli alberi, nei ceppi o nel suolo del sottobosco. Grazie alla conservazione delle provviste in certi luoghi di raccolta è in grado per tutto l'anno di mangiare il suo cibo preferito, le ghiande. Questo comportamento facilita il rinnovamento dei boschi di querce

17 Riproduzione All'inizio d'aprile costruisce tra i rami degli alberi della foresta il suo nido piatto, non molto alto rispetto al terreno, di solito ad un'altezza di 2 metri. Viene preparato con sterpi, rami e fili di fieno. All'interno costruito perlopiù con radici sottili, muschio e materiale simile. La femmina depone dalle 5-7 uova grigiastre, dalle macchie marroni, il periodo di cova va dalla fine di Aprile a Giugno e dura giorni. Le femmine e i maschi si danno il cambio durante la cova. Le ghiandaie sono molto caute durante la cova. Dopo l'uscita dei piccoli dall'uovo questi restano nel nido per giorni. Covano solo una volta all'anno

18 I Corvidi presenti in Italia
Corvo Corvus frugileus E’ parzialmente migratore

19 Corvo comune Corvus frugileus

20 Corvo comune Corvus frugileus Interessa l’Italia solo come svernante.
Da fine ottobre a marzo è possibile incontrare questo Corvide in molte zone della pianura Padana. Entro aprile tutti gli effettivi che hanno svernato nel nostro paese riattraversano le Alpi diretti verso i luoghi di riproduzione dell’Europa centro-settentrionale L’attività migratoria sembra da ricollegarsi alla sua tecnica di ricerca del cibo: si alimenta sondando il terreno ed è evidente che in condizioni di suolo gelato abbia delle difficoltà. E’ onnivoro, ma più specializzato su insetti lombrichi e larve.

21 I Corvidi presenti in Italia
Corvo imperiale Corvus corax

22 Corvo imperiale Corvus corax In Italia e’ piuttosto raro.
Sull'intero territorio nazionale ne è infatti censita una popolazione totale inferiore alle unità, con un numero di coppie nidificanti compreso fra le e le 6.000, concentrate lungo l'arco alpino, in Sardegna, nel Gargano e lungo l'Appennino Meridionale, ma presenti grossomodo in tutte le aree rocciose del Paese

23 I Corvidi presenti in Italia
La nocciolaia (Nucifraga caryocatactes)

24 I Corvidi presenti in Italia
La nocciolaia (Nucifraga caryocatactes) I Corvidi presenti in Italia In Italia nidifica sulle Alpi prediligendo per la nidificazione gli alberi sempreverdi più folti Su terreno innevato si notano facilmente gli scavi effettuati per recuperare i semi interrati nella stagione estiva. I resti di pigne e nocciole, spaccate su ceppi e fenditure dei tronchi, sono spesso ben visibili. Sono al contrario molto difficili da individuare i nidi, nascosti nel folto delle conifere.

25 (Nucifraga caryocatactes)
La nocciolaia (Nucifraga caryocatactes) Le risorse nutritive più importanti di queste specie sono i semi di pigna degli conifere, le nocciole, talvolta anche casatagne. I semi in sovrappiù sono sempre immagazzinati per un uso posteriore ed è questa specie che è responsabile per la fecondazione di nuovi alberi dei loro pini favoriti, compresa la reintroduzione del pino cembro (Pinus cembra) in vaste zone alpine dell'Europa centrale precedentemente sgombrate dall'uomo. Vengono mangiati anche svariati insetti e anche uova di uccello e piccoli dai nidi. Scava avidamente nidi di vespe e di api per raggiungere le larve.

26 I Corvidi presenti in Italia
Gracchio Alpino Pyrrhocorax pyrrhocorax Si trova sulle alpi e sull’appenino centrale

27 I Corvidi presenti in Italia

28 Cornacchia Grigia Peso 430-580 g
Piumaggio grigio chiaro con testa, collo, ali e coda neri Zampe nere Non esistono differenze di piumaggio fra i sessi

29 Cornacchia Grigia E’ una specie estremamente adattabile in grado di vivere in pianura così come in montagna fino a quasi m. L’alimentazione è onnivora, ma in primavera la frequenza di utilizzazione degli alimenti di origine animale è te volte maggiore di quella delle sostanze vegetali e l’alimentazione dei nidiacei comprende prevalentemente cibo animale. Ha anche abitudine necrofage Predano pulcini e mangiano uova

30 Specie di ambienti parzialmente alberati, amante anche di ambienti antropizzati, la Cornacchia è nettamente favorita dalle trasformazioni ambientali. Un ridotto numero di alberi in vaste estensioni di coltivi è sufficiente per la costruzione dei nidi. Sono state osservate nidificazioni su tralicci dell'alta tensione Si è avvantaggiata dalla diffusione della pioppicoltura Cornacchia Grigia

31 Verso la fine dell'inverno si osserva un rafforzamento del legame tra i membri della coppia e in marzo inizia la costruzione del nido ad opera soprattutto della femmina. Il nido è costruito sopra il ramo robusto e biforcuto di un albero ad una quindicina di metri d'altezza o, più di rado, su pareti rocciose o sul terreno. Alla fine di marzo vengono deposte 4-5 uova, che sono covate per giorni dalla sola femmina, mentre il maschio provvede a procurarle il cibo. I giovani sono accuditi da entrambi i genitori fino all'età di circa un mese. Depone una volta all'anno.

32 Durante l’inverno la cornacchia ha un comportamento fortemente gregario, quando non è difficile osservare gruppi numerosi che si dedicano all’attività alimentare. Tali assembramenti si concentrano ulteriormente verso sera quando si muovono per raggiungere i dormitori comuni. Gli individui territoriali, se non sono impegnati nella deposizione o nella cura della prole possono unirsi ai gruppi nei dormitori

33 Durante il periodo riproduttivo la territorialità è molto eccentuata.
La società delle cornacchie è organizzata In coppie territoriali e gruppi di individui che non si riproducono (immaturi ed adulti non appaiati). Una cornacchia sessualmente matura, se non riesce a conquistare e difendere il territorio non riesce a riprodursi. Solo una parte di individui dominanti si riproduce (forte gerarchia). Normalmente è il maschio a difendere il territorio Le dimensioni dei territori sono in genere piuttosto ampie (da 10 ha a 30 ha)

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35 Gazza (Pica pica) Peso 155-250 g
Piumaggio bianco e nero con caratteristica coda lunga dai riflessi cangianti, ventre, spalle e punta delle remiganti bianche Zampe e becco neri Becco robusto leggermente ricurvo Scarso dimorfismo sessuale

36 L’habitat della gazza è rappresentato da ambienti aperti con coltivi ed edifici rurali
Recentemente è comparsa anche nell’ambiente urbano La distribuzione e l’abbondanza di questa specie è fortemente influenzata dall’influenza antropica Evita le formazioni boschive troppo chiuse In montagna è piuttosto rara Come gli altri corvidi si alimenta sul terreno, ma tende a non allontanarsi troppo dagli alberi

37 Il nido viene collocato su una grande varietà di alberi: cipressi, robinie, querce, platani, pioppi etc. Il nido è sferoidale con una cupola che lo chiude superirormente; Questo tetto sembra svolgere una funzione protettiva dai predatori ed in modo particolare dalla cornacchia. Comincia a costruire il nido molto presto (febbraio) e viene completato in marzo aprile. Spesso la coppia predispone più nidi anche se ne viene utilizzato uno solo. Vengono deposte 5-8 uova di colore blu verdastro grigio verdastro macchiettate di bruno Per i primi 10 gg dopo la schiusa la femmina non si muove dal nido ed è il maschio e dover raccogliere il cibo per la compagna ed i nidiacei. Dopo circa 3-4 settimane i piccoli lasciano il nido. I piccoli rimangono dipendenti dai genitori per tutto il periodo estivo.

38 Durante il periodo riproduttivo la specie è fortemente territoriale
La coppia difende attivamente il proprio territorio dall’intrusione dei propri cospecifici I territori difesi sono di circa 3-10 ha

39 In autunno inverno si formano piccoli gruppi di individui che presentano la tendenza a trascorrere la notte in un determinato dormitorio

40 Come molti altri corvidi è una specie tipicamente onnivora
Ma quando nutre i piccoli cattura prevalentemente insetti (in particolare coleotteri, ma anche rettili, anfibi, uccelli uova etc. La componente vegetale della dieta è costituita da grano, mais, frutta, ghiande e noci.

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42 Problematiche gestionali
Riguardano essenzialmente: Gazza Cornacchia grigia Predazione su nidi e nidiacei di galliformi e sui leprotti Danni alle colture agricole (Cornacchia)

43 Metodi di controllo numerico:
Prima di procedere al controllo vero e proprio si deve ricorrere ai “metodi ecologici” Rimozione dalle Z.R.C. di zone interessate dal pascolo ovino Nel casi di danni alle colture agricole si tratta di adottare sistemi dissuasivi e di allontanamento (bombarda gas, palloni predator, ecc.)

44 Metodi di controllo numerico:
Tutti i metodi di controllo numerico devono garantire: Selettività; Efficacia; Evitare inutili sofferenze

45 Metodi di controllo numerico:
Sparo ai nidi: non ammesso perché poco selettivo e di dubbia efficacia (si interviene a riproduzione iniziata quando almeno una parte dei danni) Tagliole: non ammesso perché assolutamente non selettivo ed eticamente non accettato Bocconi: non ammesso perché non selettivo

46 Trappola Larsen Selettiva (cattura quasi esclusivamente la specie bersaglio ed inoltre è possibile liberare animali non oggetto di controllo) Efficace Eticamente accettabile (l’animale può essere sacrificato senza inutili sofferenze)

47 Trappola Larsen ad ingresso superiore:
Efficace per gazze, ma non per le cornacchie

48 Trappola Larsen Trappola larsen ad ingresso laterale:
Efficace sia per gazze che per cornacchie

49 Nassa o Letter box trap Solo per le cornacchie

50 Trappola Larsen Come e perché funziona
Sfrutta il territorialismo di queste specie: Deve essere posizionata in prossimità di un territorio (nido) di gazza o cornacchia con all’interno dell’apposito scomparto un richiamo della specie che si intende catturare Gli individui territoriali entrano nella trappola con l’intenzione di scacciare l’intruso. Una volta catturata una coppia (o la famiglia) deve essere spostata nei pressi di un altro territorio Di tanto in tanto occorre sostituire lo zimbello

51 Quale esca usare per la cattura dello zimbello?
La migliore esca è l’uovo. Si costruisce all’interno di uno scompartimento un nido, vi si mettono 5-6 uova di cui una viene rotta in modo che il tuorlo luccichi al sole Carcassa di un animale ben aperta (es. coniglio) con i visceri freschi lasciati luccicare Pane umido mischiato alla carne delle scatolette per cani

52 Vantaggi: Altamente efficace sia nei confronti della Gazza che della Cornacchia Riduzione nell’utilizzo dei bocconi avvelenati Altamente selettiva Gli animali catturati per errore possono essere liberati Grazie alla sua selettività non hanno suscitato reazioni negative da parte degli ambientalisti Contribuisce alla conservazione di specie in declino (passeriformi dei campi)

53 Trappola Larsen E’ efficace sulle cornacchie?
Risultati delle catture di gazze e cornacchie in Provincia di Firenze nel 1998 A credenza che la trappola Larsen funziona solo sulle gazze dipende da: Le cornacchie hanno territori più ampi e spesso sono presenti con densità inferiori e sono concentrate in determinate zone Occorre avere lo zimbello “cornacchia” La cornacchia è più diffidente della gazza

54 Nassa o Letter box trap E’ veramente utile?
E’ molto ingombrante e si sposta con difficoltà Può catturare in ogni periodo dell’anno Può essere utile per la prevenzione dei danni alle colture Per proteggere aree sensibili (recinti di ambientamento) E’ uno fonte di zimbelli

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57 L’operatore di trappole larsen
deve ricordarsi di: Tenere le trappole in luoghi riparati dal sole e/o dalle intemperie oppure dotare la trappola di idonea protezione! Rifornire lo zimbello costantemente di acqua e cibo La trappola deve esssere controllata minimo una volta al giorno (meglio 2 o 3)!!!! Sopprimere gli animali lontano da occhi indiscreti. Utilizzare solo trappole omologate e dotate di numero di serie.

58 I predatori e la piccola selvaggina
Sono un fattore limitante (volpe e corvidi)


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