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ISTITUTO COMPRENSIVO JESI - “FEDERICO II” PROGETTO “ACQUA IN BOCCA” Anno scolastico 2010-2011 AUTORI ALUNNI CLASSE V 1.

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO JESI - “FEDERICO II” PROGETTO “ACQUA IN BOCCA” Anno scolastico 2010-2011
AUTORI ALUNNI CLASSE V 1

2 LA VISITA DI FRANCESCA Il 10 gennaio 2011 è venuta a scuola Francesca, un’animatrice dell’associazione LEGA AMBIENTE per parlarci dell’importanza dell’acqua nella vita dell’uomo. Francesca ci ha spiegato che l’acqua sulla superficie terrestre si trova negli oceani, nei mari, nei fiumi e nei laghi, ed è presente anche negli esseri viventi. Poi abbiamo parlato del CICLO NATURALE DELL’ACQUA che abbiamo così sintetizzato: il sole fa EVAPORARE l’acqua che, salendo negli strati più alti dell’atmosfera, si CONDENSA per poi ricadere sulla terra sotto forma di PRECIPITAZIONI e il ciclo ricomincia.

3 Successivamente Francesca ci ha illustrato un altro CICLO NATURALE DELL’ACQUA. L’acqua piovana viene assorbita dal terreno: una parte di acqua viene utilizzata dalle piante, il resto penetra negli strati del sottosuolo che sono: ghiaia, sabbia, argilla e roccia. I primi due strati sono PERMEABILI, mentre l’argilla e la roccia sono IMPERMEABILI. Qui si forma la FALDA ACQUIFERA Infine abbiamo parlato del CICLO INTEGRATO DELL’ ACQUA. L’uomo nelle città ha costruito condotti sotterranei per raccogliere l’acqua di scarico e l’acqua piovana, inoltre ha costruito i DEPURATORI che servono per filtrare l’acqua in modo tale da renderla più pulita quando arriva al fiume

4 VISITA ALL’ACQUEDOTTO DI GORGOVIVO
A marzo siamo andati a Serra San Quirico a visitare l’acquedotto di Gorgovivo. La sorgente di Gorgovivo si trova lungo le sponde del fiume Esino; da essa sgorgano naturalmente dalla roccia 3000 litri di acqua al secondo. La sorgente è situata nel cuore del complesso montuoso del San Vicino, su quella parte degli Appennini che segnano il confine tra le Marche e l’Umbria. Possiamo dire che la montagna, di natura calcarea, è come una spugna intrisa d’acqua appoggiata su di uno strato di roccia impermeabile. Arrivati a destinazione abbiamo incontrato la guida e i nostri amici di “penna”: gli alunni della classe quinta della scuola “G. Perchi”. Il cielo era limpido e azzurro, il sole spendeva alto, ma un vento gelido e pungente ci ha infreddoliti, facendoci venire la pelle d’oca. L’ambiente circostante all’acquedotto è ricco di vegetazione: alzando gli occhi, abbiamo notato le montagne, alcune ancora innevate. Giunti alla porta d’ingresso dell’acquedotto, abbiamo osservato l’acqua del fiume Esino che scorreva impetuoso. All’interno, la galleria era buia e umida, infatti sul soffitto si sono formate delle piccole stallattiti. Durante il nostro percorso ci ha accompagnato il forte rumore dell’acqua che scorreva sotto ai nostri piedi e quello delle pompe che prelevano l’acqua dalla falda. Abbiamo potuto osservare i numerosi pozzi, costruiti per captare l’acqua della falda; ogni pozzo è appunto dotato di una pompa e di una vasca di decantazione. Camminare all’interno di quelle interminabili gallerie è stato un po’ faticoso, anche per via della notevole umidità, ma molto “avventuroso” ed interessante. Al termine del nostro tragitto, abbiamo bevuto l’acqua pura, limpida e fresca della sorgente.

5 LE TAPPE PIU’ IMPORTANTI DELLA NOSTRA VISITA
Ecco il fiume Esino che riceve la metà dell’acqua uscita dalla sorgente di Gorgovivo. Questa è una parte della galleria scavata sotto terra dove ci sono i tredici pozzi.

6 Ecco uno dei pozzi che servono per “captare” l’acqua direttamente dalla falda.
Si vedono anche due pompe che assorbono e spingono l’acqua… … dentro la VASCA DI DECANTAZIONE dove restano i detriti (ghiaia, terra, ecc.) prima che l’acqua passi nelle condutture.

7 Tutti in posa per ricordare una giornata speciale … a Gorgovivo

8 IL GRANDE CICLO DELL'ACQUA
Nelle pagine che seguono abbiamo sintetizzato, con disegni e con didascalie, il GRANDE CICLO DELL’ACQUA che comprende un ciclo naturale, svolto solamente dalle forze della Natura e un ciclo integrato, dove l’uomo interviene per utilizzare a suo vantaggio la risorsa ACQUA. Durante il ciclo integrato, l’uomo si deve sempre impegnare per restituire alla Natura quell’ acqua pulita che ha preso e usato dalla Natura.

9 FASE N 1

10 FASE N 2

11 FASE N 3

12 FASE N 4

13 FASE N 5

14 FASE N 6

15 FASE N 7

16 FASE N 8

17 FASE N 9

18 CARTA D’IDENTITA’ DELL’ACQUA
FORMA: QUELLA CHE SI VUOLE Come in tutti i liquidi, le molecole dell’acqua non sono unite da legami molto forti, così esse sono libere di muoversi. Conseguenza: l’acqua non ha una forma propria, ma assume quella del recipiente che la contiene. COLORE, SAPORE E ODORE: NESSUNO Queste sono solo tre delle proprietà dell’acqua: essa è trasparente, quindi incolore, ma anche inodore e insapore a meno che vengano aggiunte sostanze coloranti o profumate…

19 TEMPERAMENTO: SI “SCALDA” FACILMENTE
ATTIVITA’: BAGNARE E SCIOGLIERE L’hanno scoperto i chimici che studiano tutte le sostanze che esistono sulla Terra: l’acqua è il liquido che, rispetto a tutti gli altri (olio, benzina, alcool, ecc.), bagna meglio e più facilmente di tutti. Inoltre, tra le sue principali proprietà, c’è quella di sciogliere molte sostanze perché l’acqua è un potente solvente. TEMPERAMENTO: SI “SCALDA” FACILMENTE Quando si accende il fuoco, le molecole d’acqua cominciano ad agitarsi talmente che alcune… schizzano fuori dal contenitore, trasformandosi in vapore! HOBBY: IMPRIGIONARE I GAS Spesso all’acqua viene aggiunto un gas che la rende effervescente. Se la bottiglia è chiusa, non si vede nulla, ma se si apre, si vedono tante bollicine che cercano di sfuggire nell’aria.

20 L’ACQUA E’ VITA Piante e animali, organismi microscopici o esseri umani, tutti abbiamo bisogno dell’acqua per vivere. L’acqua è, in un certo senso, l’essenza miracolosa delle vita. Fra gli esseri viventi, alcuni vivono nell’acqua, altri fuori dall’acqua, ma CIASCUNO VIVE GRAZIE ALL’ACQUA. E l’acqua costituisce mediamente l’80% di un organismo vivente. I vegetali sono costituiti in gran parte d’acqua: un pomodoro contiene il 95% d’acqua; alcuni cocomeri ne contengono il 97%; una foglia di spinacio il 91% e un seme di grano solo il 14%. L’acqua è indispensabile ai vegetali per la formazione di ogni loro parte e per il loro sviluppo in generale.

21 L’acqua è presente ovunque nel nostro corpo:
costituisce il 90% del nostro sangue, circonda il nostro cervello, circola tra i nostri organi sotto forma di linfa, è nelle nostre lacrime e nella nostra saliva, ma soprattutto, è in ognuna delle nostre cellule. Persino le nostre ossa sono, per metà, fatte d’acqua! Tuttavia, ciascuno di noi, nell’arco della giornata, perde più di 2 litri d’acqua. Ecco come: ½ litro con il sudore ½ litro con il respiro 1 litro con l’urina. Di conseguenza è necessario reintrodurre costantemente nel nostro organismo tutta l’acqua perduta. COME POSSIAMO FARE?

22 Ecco le nostre ricerche …
“DURANTE LA GIORNATA, E’ ASSOLUTAMENTE NECESSARIO BERE ALMENO 1 LITRO E MEZZO O 2 DI ACQUA” QUALE ACQUA E’ MEGLIO BERE? L’ACQUA MINERALE (IN BOTTIGLIA) O QUELLA DEL RUBINETTO? Ecco le nostre ricerche …

23 INDAGINE CON IL … CARRELLO!
Nel mese di febbraio ci siamo recati alla COOP per compiere un’ indagine tra le corsie. Abbiamo letto le etichette di alcune acque minerali in bottiglia e abbiamo registrato le informazioni ricavate in questa tabella: NOME PRODOTTO PROVENIENZA DATA ULTIMO CONTROLLO DATA SCADENZA MATERIELE IMBALLAGGIO COSTO AL LITRO in € “BRIO BLU” Gualdo Tadino (PG) P.E.T. 0,33 “SAN BENEDETTO” Scorse (VE) 0,27 “ULIVETO” Terme di Uliveto (PI) 0,37 “FIUGGI” Fonti di Fiuggi (UD) 0,74 “ROCCHETTA” 0,34 “VERA” S Giorgio in Bosco (PD) 0,22

24 La parola a GORGOVIVO…

25 Ecco la tabella di comparazione di cui si parla nell’articolo di GORGOVIVO

26 Proviamo a sintetizzare le notizie apprese…
Sì all’acqua del rubinetto perché … E’ costantemente controllata E’ sempre disponibile Non è costosa E’ sempre fresca e rinnovata, non sta mai ferma nei depositi Non crea rifiuti e quindi non inquina Ha un buon sapore Ha più o meno lo stesso contenuto di oligolementi delle acque minerali Non ha una data di scadenza Non deve essere trasportata con i camion che inquinano l’aria Sì all’acqua in bottiglia perché … E’ buona e leggera Non sa mai di cloro Può essere anche frizzante E’ disponibile in marche diverse con differenti concentrazioni di oligoelementi

27 CONCLUSIONI Come si può notare, sono molte di più e sicuramente più valide le ragioni a favore dell’uso di acqua del rubinetto. Certo, anche l’acqua in bottiglia ha i suoi vantaggi, ma riflettendo, ci siamo resi conto che bere acqua minerale non è poi così vantaggioso come spesso, sbagliando, si pensa! Non “bere” … i messaggi della pubblicità!!

28 Dunque da oggi in poi … BEVIAMO TUTTI SOLO ACQUA DI QUESTA MARCA:
E’ possibile introdurre ACQUA nel nostro organismo non solo bevendo, ma anche mangiando… Dove sta l’acqua?

29 NELLA FRUTTA E NELLA VERDURA

30 L’ACQUA SULLA TERRA Quanta acqua c’è sulla Terra?
Circa il 70% del nostro pianeta è coperto d’acqua…ma il 97% (quasi tutta!) di essa è acqua salata. Non si può bere, né usare per le industrie o per l’agricoltura. Dunque soltanto il 3% dell’acqua presente sulla Terra può essere utilizzata e soltanto l’1% è effettivamente disponibile perché un enorme quantità d’acqua scorre sotto terra, si trova sotto forma di ghiaccio nelle calotte polari o sotto la superficie del mare in forma di iceberg.

31 E’ NECESSARIO RISPARMIARE ACQUA, NON SPRECARLA E USARLA SOLO QUANDO
SERVE VERAMENTE !! L’acqua è un DIRITTO DELL’UOMO. Ma, come ogni diritto, porta con sé anche DEI DOVERI: si deve utilizzare con cura, rispettandone la quantità e la qualità, e va gestita in modo da garantirne l’accesso a tutti gli abitanti della Terra e alle generazioni future. L’acqua è un BENE COMUNE e quindi è RESPONSABILITA’ DI TUTTI DIFENDERLA E RISPARMIARLA. COME FARE?

32 8 COMPORTAMENTI INTELLIGENTI DA ADOTTARE OGNI GIORNO
“Chiudi il rubinetto mentre ti lavi i denti o le mani, quando fai lo shampoo o mentre insaponi e strofini i piatti” “Lava la macchina all’autolavaggio o con il secchio e non con acqua corrente” “Innaffia le piante la sera, magari utilizzando l’acqua servita per lavare le verdure” “Fai la doccia (50 litri), invece del bagno (150 litri)”

33 “Usa la lavastoviglie o la lavatrice a pieno carico”
“Inserisci nel rubinetto, un frangigetto che mischia l’acqua con l’aria e ne fa risparmiare fino la 40%!” “Non lasciar gocciolare il rubinetto: si possono sprecare fino a 100 litri di acqua al giorno!”

34 CHI USA L’ACQUA? PERCHE’?
ACQUA: MILLE USI CHI USA L’ACQUA? PERCHE’? L’ACQUA E’ USATA DA… ATTIVITA’ DOMESTICHE per INDUSTRIA per: AGRICOLTURA per: - lavare produrre oggetti irrigare - bere - produrre energia lavare - pulire far funzionare coltivare - innaffiare le macchine rinfrescare -ecc ecc ecc.

35 COME POSSIAMO FERMARE O ALMENO RIDURRE L’INQUINAMENTO IDRICO?
CON QUALI CONSEGUENZE? INQUINAMENTO da: INQUINAMENTO da: INQUINAMENTO da: - detersivi scarti di produzione fertilizzanti chimici detergenti rifiuti di produzione pesticidi - saponi petrolio e idrocarburi diserbanti - rifiuti organici sostanze chimiche ecc. - rifiuti inorganici ecc. - ecc. COME POSSIAMO FERMARE O ALMENO RIDURRE L’INQUINAMENTO IDRICO?

36 In casa e fuori limitare l’uso di saponi e detergenti (Erica)
LE NOSTRE IDEE… In casa e fuori limitare l’uso di saponi e detergenti (Erica) Non versare negli scarichi domestici rifiuti tossici e/o pericolosi: medicinali, acidi, oli non organici, ecc. (Michela) Usare prodotti naturali (Anyelina) Cercare e usare fonti di energia diverse dal petrolio: vento, sole, ecc (Jennifer)

37 Dotare ogni industria, grande o piccola, di un proprio depuratore (Laura)
Usare concimi naturali (letame) e la lotta biologica per i parassiti delle piante (Edoardo) Limitare l’uso dei diserbanti e usare tecniche naturali, invece che chimiche (Mariana) DIPENDE DA TE: PUO’ ESSERE COSI’… OPPURE COSI’…

38 Visita al fiume ESINO Ad ottobre siamo andati a vedere il fiume Esino che , lungo il suo corso, lambisce la nostra città di Jesi, verso la periferia sud. Altre volte ci era capitato di vedere o toccare le sue acque, ma stavolta una guida ci ha accompagnato , dandoci molte informazioni, prima sconosciute. Abbiamo fotografato il nostro fiume, ci siamo bagnati le mani con le sue acque e, tornati a scuola, abbiamo trascritto tutte le notizie apprese ,ma in un modo un po’ originale … Perchè? Leggete e lo scoprirete!

39 Il fiume Esino si racconta…
“Salve ragazzi, mi presento: io sono un fiume e mi chiamo Esino. Gli antichi romani mi chiamavano “AESIS”. Sono nato moltissimi anni fa e così conosco molto bene tutto il territorio che attraverso. Sono il maggior corso d’acqua della provincia di Ancona e sono lungo 92 chilometri. Nasco dal monte Cafaggio, a 1275 metri di altitudine, in provincia di Macerata. Dopo un cammino un po’ stentato, mi vengono a dare una mano due miei cari amici affluenti: il Giano, nei pressi di Albacina e il robusto Sentino, presso S. Vittore delle Chiuse. Grazie a loro, la mia portata aumenta di molto e io mi irrobustisco notevolmente, così posso avanzare sicuro fino ad entrare nella Gola della Rossa, presso Serra San Quirico, lasciandomi alle spalle i monti dell’Appennino. Ricevo poi le acque del torrente Esinante e, presso Jesi, del torrente Granita. Lambisco la città di Jesi e l’abitato di Chiaravalle per giungere alla fine del mio percorso che si conclude, con una foce ad estuario, presso Rocca Priora nel territorio di Falconara Marittima.

40 Durante il mio percorso, sono alimentato da diverse sorgenti perenni, tra le quali quella abbondante di Gorgovivo che, da molti anni, viene captata per provvedere al fabbisogno di acqua potabile dei Comuni di Ancona. Tanto tempo fa, quando il clima era piovoso, straripavo ed uscivo dal letto per inondare il terreno circostante. Ora invece sono soggetto a periodi di magra da luglio a settembre e a periodi di massima portata da novembre ad aprile. Cari ragazzi, io sono molto generoso, infatti cedo le mie acque a tutta la vallata per mezzo di canali e di una fitta rete di rigagnoli. La mia acqua è preziosa per l’agricoltura e per altre attività dell’uomo, come la produzione di energia elettrica. Oggi, lungo le mie rive si trovano città, strade, ferrovie, ma io ricordo ancora quando tutta la valle era ricoperta di selve. Vi abitavano quasi solo animali selvatici, poi verso l’anno mille arrivarono i monaci cistercensi che cominciarono a bonificare le zone paludose e ad irrigare i campi con la mia acqua.

41 Eh, come sono cambiate le cose in tutto questo tempo!
Una volta, nascosti nella sabbia, vivevano i mitili di acqua dolce, anche i vostri nonni, se erano pescatori, ne avranno mangiati. C’era anche un animaletto, la lontra, che amava nuotare nelle mie acque e cacciare i pesci, ma da tanti anni, purtroppo non la vedo più. Per fortuna, l’anguilla, le trote e il pesce persico mi fanno ancora compagnia. Cari ragazzi, avrei molte altre cose da raccontarvi, ma mi fermo qui e vi saluto con affetto. Ah, dimenticavo: rispettatemi, non mi sporcate, gettandomi rifiuti e sostanze inquinanti, pensateci e ricordatelo anche quando sarete grandi.”

42 IL PERCORSO DEL FIUME ESINO

43 Alcune foto del fiume Esino

44 LA NASCITA DELLE PRIME CIVILTA’ FLUVIALI
L’ACQUA NEL PASSATO LA NASCITA DELLE PRIME CIVILTA’ FLUVIALI “Salve Nilo, che giungi in questa terra per dar vita all'Egitto, provenendo da luoghi di mistero. La tua onda si distende sulle campagne, rinfranca coloro che hanno sete e non va a perdersi nel deserto. Se il tuo aiuto ci manca, milioni di creature sono in angoscia; gli dei stessi e gli uomini periscono, gli animali ti cercano come impazziti; tutti sulla terra, grandi e piccoli, sono in supplizio. Ma se le preghiere degli uomini sono esaudite, allora la terra grida d'allegrezza, ognuno si sente il cuore pieno di gioia, il dorso scosso dal riso e i denti pronti a masticare.” Da un inno egiziano

45 Le prime civiltà fluviali si sono sviluppate in una zona chiamata "MEZZALUNA FERTILE" perché ha la forma di un semicerchio che va dalla valle del fiume NILO a quelle dei fiumi TIGRI ed EUFRATE. La Mesopotamia ( in greco = terra in mezzo ai fiumi) è una vasta pianura solcata da due fiumi, che nascono dai monti dell'Anatolia. Quando sui monti inizia il disgelo, il TIGRI e l'EUFRATE si gonfiano rapidamente e straripano. Di conseguenza l'uomo dell'antica Mesopotamia ha dovuto affrontare il problema del controllo e dell'utilizzo delle acque dei fiumi per rendere abitabile e fertile la terra. Così gli uomini si impegnarono ad "imbrigliare" il corso del fiume con argini, dighe e canali; infatti erano abili idraulici. Gli archeologi hanno rinvenuto nei pressi della foce dell'Eufrate , le più antiche tracce dei Sumeri, la prima grande civiltà della storia che si sviluppò in questo territorio fertile e quindi adatto all' agricoltura.

46 OGGI questa terra si chiama IRAQ.
Il territorio dell' Egitto è una vasta distesa desertica attraversata dalla stretta e fertile valle formata dal fiume NILO. Il nome che gli Egizi davano al loro territorio era KEMET , cioè "Terra Nera" . esso indicava la più grande ricchezza del Paese: il grasso e scuro fango argilloso, il limo, che il fiume Nilo, dopo l'inondazione, lasciava sulla campagna, pronta così per essere arata e seminata. Questa fanghiglia depositata dal fiume, era un ottimo fertilizzante naturale, ma le inondazioni periodiche del Nilo (tra giugno e settembre) potevano essere pericolose, così gli Egizi divennero molto abili nel costruire dighe e canali artificiali. Per gli Egizi il Nilo era un dio benevolo che rovesciava sulle loro aride terre l'acqua di cui avevano bisogno.

47 L’ACQUA E’ SULLA BOCCA DI TUTTI?
Senza acqua un essere umano può sopravvivere solo pochi giorni. Usiamo l’acqua in mille diverse occasioni, senza nemmeno pensarci. Ad alcuni di noi basta semplicemente aprire il rubinetto perché ne sgorghi acqua pulita. Ma non tutti, nel mondo, possono disporre dell’acqua in modo così facile e immediato. L’acqua è sulla bocca di tutti? La risorsa acqua non viene ripartita equamente fra tutti i paesi del mondo: chi ne ha (e ne consuma) troppa, chi ne ha poca. La popolazione da “dissetare” nei paesi poveri del mondo, è in aumento.

48 OGNI PERSONA DEVE POTER AVERE ACQUA A SUFFICIENZA
Nei Paesi poveri le donne, soprattutto, accompagnate dai loro bambini, percorrono ogni giorno alcuni chilometri per trovare l’acqua potabile necessaria alla loro sopravvivenza. Devono poi trasportarla a piedi all’interno di recipienti molto pesanti, fino al villaggio che spesso si trova molto lontano dai pochi pozzi esistenti.

49 Racconti e filastrocche in … acqua!
“BUMBA” Non proprio all’Equatore, un po’ più su, nell’Africa che cuoce al solleone, viveva, in un villaggio, una tribù di trentasette o trentasei persone: il numero preciso non si sa, ma il nome sì, ed era Ihuallà. In quelle terre, come tutti sanno l’acqua è davvero scarsa, quasi assente, e gli Ihuallà, per quasi tutto l’anno mandavano lontano, a una sorgente, le donne e i bambini con un vaso, per riportarlo indietro, pieno raso. Quando erano più piccoli, i bambini andavano soltanto con le donne senza portare il vaso, e a passettini, marciavano, attaccati alle gonne, ma, appena cresciuti, anche a loro, era affidato un vaso, e quel lavoro. C’era un bambino, fra gli Ihuallà, che si chiamava Bumba, piccolino, più piccolo degli altri alla sua età, allegro, svelto, col cervello fino, e insieme alla mamma, e all’altra gente, andava avanti e indietro alla sorgente. Quando fu un po’ cresciuto, ma non tanto, perché era un po’ corto di statura, mentre le donne facevano un canto, mise il suo vaso in testa, con bravura e si accodò alla fila della gente che andava a prendere acqua alla sorgente. E vanno per la via della savana,in fila nera, donne e bambini, e c’è una leonessa, là lontana, ma non c’è rischio che si avvicini, perché ha già mangiato una gazzella e adesso è lì a fare pennichella.

50 E poi le donne lanciano, ogni tanto, un verso corto, acuto, un mezzo strillo, qualcosa a metà fra grido e canto, che nel silenzio strilla come squillo, e la leonessa sta molto lontana, perché ha paura della voce umana. Alla sorgente riempiono i vasi, li mettono in testa, e attentamente, tenendoli ben fermi, pieni rasi, al suono di canzoni lunghe e lente, che alla fatica danno un po’ coraggio, riprendono la strada del villaggio. Bumba, che ha le gambe un poco corte, col vaso pieno sulla testa, e fra i compagni è quello meno forte, cammina un po’ in coda, e indietro resta, però s’impegna molto nel cammino, così è staccato, ma solo un pochino. Ed ecco che, sul bordo del sentiero, vede seduto un vecchio, con un cane: il vecchio è color nero, proprio nero, mentre la bestia è bianca come il pane e sta per terra, tutta abbandonata, sembra che stia morendo, disgraziata. <Puoi dare un po’ di acqua a questo cane?> Chiede il vecchio, tenendo la mano. <Non beve quasi da due settimane, e noi veniamo da molto lontano!>. Bumba non sa che fare, non lo sa: poi posa il vaso, e un terzo gliene dà. Col vaso più leggero, il bambino va più veloce, marcia che è un piacere, ma poi rallenta, per non far vedere che nel suo vaso l’acqua è un po’ di meno: rimane un poco indietro sul terreno. Ed ecco, vede ancora il vecchino, seduto accanto a un cespuglio morente, e c’è il cane che dorme lì vicino, e il vecchietto dice, quietamente: <Hai da bere per questo cespuglio? Non ha bevuto in maggio, giugno e luglio>.

51 Bumba non sa che fare, non lo sa, perché già manca un terzo dal suo vaso, ma poi un altro terzo gliene da’, e si rimette in marcia, e guarda caso, per quanto il vaso sia meno pesante, dal gruppo resta ancora più distante. Ed ecco, poco dopo, quel vecchietto, e come sia già lì, non mi chiedete, che guarda Bumba e gli dice schietto: <Hai un po’ d’acqua? Io ho tanta sete>. Bumba non sa che fare, non lo sa, poi prende il vaso, e tutta gliela dà. Prima va svelto, poi più lentamente, si ferma a ragionare, se per caso debba tornare indietro, alla sorgente, per riempire ancora il suo vaso. Andare solo? No, non ha il coraggio, così continua, e arriva al villaggio. Le donne e i bambini, più avanti, stanno vuotando i vasi in una giara, da cui prendono acqua tutti quanti sotto il controllo del vecchio Wakara, lui la distribuisce giustamente perché ne abbia un po’ tutta la gente. Quando arriva Bumba, il vecchio vede che il vaso è vuoto, e si arrabbia molto, gli punta il dito in faccia e gli chiede: <Dove hai perso l’acqua, bimbo stolto?>. Bumba racconta quel che è capitato, tutto il villaggio ascolta, arrabbiato. <Che hai fatto?> grida alla fine Wakara. <Non sai che l’acqua è per la tribù? E’ troppo preziosa, è troppo rara, per darla in giro, come hai fatto tu!>. Da tutta la tribù un coro sale: <Ahi, Bumba, Bumba, hai fatto molto male!>. Bumba, che ha le lacrime sul naso, non sa che fare, sotto quegli sguardi Dice:< Ritorno là, a riempire il vaso… Wakara dice:<No, è troppo tardi! Se vai da solo, là nella savana, la leonessa ti vede e ti sbrana!> ed ecco che, in silenzio, lì vicino, senza che lo si sia visto arrivare, si fa vedere quel nero vecchino, col cane bianco, e comincia a parlare:

52 <Poiché il bambino mi disse di sì, porterò l’acqua, proprio qui>.
La gente ride, ma il vecchietto fa una carezza al cane, lungo il pelo, e poi gli dice dolcemente: <Va!> e il cane si solleva e vola in cielo: non ha le ali, ma corre per l’aria a una velocità straordinaria. Ed ecco, è già arrivato là lontano, dove una nuvoletta fa il suo viaggio, le gira attorno, abbaia, e piano piano la nuova ritorna sul villaggio, poi ci si ferma sopra, mentre il cane già vola verso nuvole lontane. E lentamente, unendosi lassù, la nuvola diventa grande e scura, e poi comincia a venire giù, sopra il villaggio, pioggia fresca e pura, e la tribù si bagna, beve, sguazza, la giara è colma, e l’allegria è pazza. Dopo la pioggia, il vecchietto fa: <Vado. Bumba, ti lascio questo cane, è tuo, e quando c’è la siccità, radunerà le nuvole lontane>. E poi scompare lungo il sentiero dentro la notte nera, nero, nero. E fu così, e la sete del villaggio non fu mai più terribile e mortale, e Bumba è diventato un uomo saggio che da’acqua a ciascuno, giusta uguale, e quando c’è la brutta siccità, fa una carezza al cane, e dice:<Va!>. di Roberto Piumini

53 L’omino della pioggia  Io conosco l’omino della pioggia. E’ un omino leggero, che abita sulle nuvole, salta da una nuvola all’altra senza sfondare il pavimento soffice e vaporoso. Le nuvole hanno tanti rubinetti. Quando l’omino chiude i rubinetti, la pioggia cessa. Ha un gran da fare, l’omino della pioggia, sempre ad aprire e chiudere i rubinetti e qualche volta si stanca. Quando è stanco stanchissimo, si sdraia su una nuvoletta e si addormenta. Dorme, dorme, dorme e intanto ha lasciato aperti tutti i rubinetti e continua a piovere. Per fortuna un colpo di tuono più forte di tutti gli altri lo sveglia. L’omino esclama: “Povero me, chissà quanto tempo ho dormito!” Guarda in basso e vede i paesi, le montagne e i campi grigi e tristi sotto l’acqua che continua a cadere. Allora comincia saltare da una nuvola all’altra chiudendo in fretta tutti i rubinetti. Così la pioggia cessa, le nuvole si lasciano spingere lontano dal vento e, muovendosi, cullano dolcemente l’omino della pioggia, che così si addormenta di nuovo. Quando si sveglia esclama: “Povero me, chissà quanto tempo ho dormito!” Guarda in basso, e vede la terra secca e fumante, senza una goccia d’acqua. Allora corre in giro per il cielo ad aprire tutti i rubinetti. E va sempre avanti così.

54 L’Omino della pioggia … secondo noi!

55 FILASTROCCA DELL’ACQUA
Acqua fuggita dalla sorgente Chiudo le dita e non stringo niente Acqua canzone fatta di fresco Voglio cantarti ma non ci riesco Acqua leggera, vento da bere Stai prigioniera nel mio bicchiere Scivola in bocca, scivola in gola Sei filastrocca ma senza parola Scivola giù per le gole segrete Non c'è più acqua, ma non c'è più sete

56 SEMPLICEMENTE… ACQUA Sono goccia, sono ghiaccio, sono nube, sono onda... Sono pioggia, sono neve, sono grandine dal cielo... Son ruscello, sono fiume, sono lago, sono mare... Sono vita, son salute, sono gioco, son sorgiva... Sono fresca, sono pura, sono dolce, son salata... Son bevanda, sono cibo, sono doccia e sono bagno... Son ristoro, sono pace, sono forte, son bufera... Sono libera, veloce, son silenzio e son rumore... Sono storia, sono scienza, religione e medicina... Sono amica, son nemica, son leggera e son pesante...

57 Sono chiara, sono scura, sono limpida o inquinata
Sono chiara, sono scura, sono limpida o inquinata... Son cercata, son trovata, son gratuita e son pagata... Sono mitica e leggendaria, sono poetica e cantata... Sono tua, sono vostra, son di tutti e di nessuno... Son diffusa, ricercata, son presente e sono assente... Sono magica, son divina, sono grande e son piccina... Son studiata, trascurata, trasportata e imbottigliata... Soprattutto son... bagnata!!!

58 Giochiamo… CON L’ACQUA
MODI DI DIRE FACILE COME BERE UN BICCHIERE D’ ACQUA (una cosa molto semplice da eseguire) INTORBIDIRE LE ACQUE (confondere) TIRARE L’ACQUA AL PROPRIO MULINO (agire esclusivamente per il proprio interesse) NAVIGARE IN CATTIVE ACQUE (trovarsi in situazioni difficili) PERDERSI IN UN BICCHIER D’ACQUA (non saper affrontare semplici situazioni) ESSERE UN’ ACQUA CHETA (essere apparentemente tollerante) ACQUA IN BOCCA (non riferire a nessuno cose riservate) ASSOMIGLIARSI COME DUE GOCCE D’ACQUA (essere quasi uguali) SENTIRSI COME UN PESCE FUOR D’ACQUA (sentirsi a disagio) SCOPRIRE L’ ACQUA. CALDA (rendersi conto di cose ovvie e scontate)

59 ACQUA IN ARTE … … E IN MUSICA

60 L'acqua è vita Acqua siamo noi dall'antiche sorgenti veniamo,
(canto popolare) Acqua siamo noi dall'antiche sorgenti veniamo, fiumi siamo noi se i ruscelli si danno una mano, acqua siamo noi se i torrenti si mettono insieme, vita nuova c'è se l'acqua è in mezzo a noi.

61 LA DANZA DELL’ACQUA Faccio due passi e ti tengo vicino, (due passi)
acqua che giochi con me a nascondino, poi giro in tondo e sollevo una mano,(una giravolta con il braccio alto) acqua che vieni da molto lontano. Batto tre volte le mani e poi salto, (tre battimani con saltello) goccia di pioggia che vieni dall’alto. Poi, come un fiore, apro tutte le dita, (le dieci dita delle mani aperte a calice) acqua bagnata che porti la vita.

62 SUONI E RUMORI CHE SI POSSONO UDIRE AL FIUME
Il rumore dell’acqua che scorre; Il cinguettio degli uccelli; Il gorgoglio dell’acqua che batte contro un legno, un sasso; I tonfi delle lenze dei pescatori; Il fruscio dei mulinelli delle canne da pesca quando i pescatori recuperano il filo; Il “ciaf ciaf” di un pesce attaccato all’amo e che si divincola sbattendo sulla superficie dell’acqua; le voci delle persone; Le urla e gli strilli dei bambini che giocano; Il fruscio del vento; Lo sguazzare dei bambini nell’acqua.

63 I SUONI E I RUMORI ASCOLTATI CI HANNO ISPIRATO UN …….
ATTACCO D’ ARTE!!

64 SUONI E RUMORI CHE SI POSSONO UDIRE PRESSO UNA SORGENTE
Il rumore dell’acqua che sprizza tra i sassi; Il gorgoglio dell’acqua; Il frusciare dell’acqua tra l’erba secca; Il rumore dell’acqua che sgorga e corre rapida tra l’erba; Il sibilo del vento; Il ronzio degli insetti; Il canto delle cicale; il “cri-cri” dei grilli.

65 UN NUOVO ATTACCO … D’ARTE

66 “ACQUA” di Loredana Bertè
Continuare a vivere così ha l'aria di un naufragio: sì, questa vita m'ha fregato mi ha insegnato ad aspettare, sognare un mondo mai creato... il mare è già qui che trabocca ed ora che son sola l'acqua mi tocca! Acqua nascerà acqua crescerà acqua vieni giù dai monti Acqua laverà e disseterà acqua cheta rompi i ponti Acqua pioverà acqua asciugherà acqua bagna questa terra acqua splenderà limpida sarà acqua porta via la guerra Acqua Acqua forte Acqua scura Acqua che scenderà non fa paura Acqua trasparente Acqua e niente Acqua ritornerà Acqua corrente


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