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Interlingua e analisi degli errori

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Presentazione sul tema: "Interlingua e analisi degli errori"— Transcript della presentazione:

1 Interlingua e analisi degli errori
Apprendimenti di base a. s. 2007/08 – Piano Poseidon Interlingua e analisi degli errori 2 - Corsista: Perla Ferrari

2 … Il professore intanto ha raggiunto il liceo dove insegna.
Sta dando un ultimo sguardo ai compiti, già corretti e ricorretti a casa. Li esamina con gioia infantile, mentre si strofina le mani ancora infreddolite. Sta qualche minuto curvo a scartabellare nella borsa, poi i compiti sfilano fuori in un mucchietto compatto. Nell'aula si fa silenzio. S'aggiusta gli occhiali sul naso e solleva il capo: nei banchi ci sono tutte quelle giovani facce in attesa. Il cuore gli s'apre di gratitudine per tanta trepidazione: "Buongiorno, ragazzi.“ . (M. Mazzantini, “Il catino di zinco”)

3 Errore = risorsa che aiuta ad apprendere
Gli errori Gli errori nella produzione scritta, nella scuola secondaria di 1° grado, sono ancora piuttosto preponderanti in una buona percentuale di studenti, non solo in coloro che stanno apprendendo l’italiano come lingua d’arrivo, ma anche tra i ragazzi per i quali l’italiano è lingua madre. Dalla lettura della scheda di Interlingua ho tratto alcuni spunti, i quali mi hanno fatto comprendere che mettendosi dal punto di vista dell’apprendente si ribalta totalmente il concetto di errore. Errore = risorsa che aiuta ad apprendere

4 Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli (Gianni Rodari, Il libro degli errori, Einaudi, 1964)

5 Errore come RISORSA che aiuta ad apprendere
Quindi … Ad ognuno il “proprio errore” e allora cosa facciamo? Il Quaderno degli Errori

6 Con questa nuova motivazione si può costruire:
Cosa? Il quaderno degli errori Con chi? Con la classe Quando? Ogni volta che si ritiene opportuno creare un pezzetto di quaderno Perché? Per aiutare ad apprendere

7 Autori/Attori Gli autori/attori di questo quaderno sono:
Il docente e gli studenti Il docente: si mette dal punto di vista di colui che apprende e valorizza l’errore come momento di un percorso di apprendimento e di crescita individuale Gli studenti: riconoscono i propri errori “individuali”, non considerandoli come un momento di sconfitta, ma come qualcosa sul quale riflettere per apprendere

8 Creazione del quaderno

9 “Il quaderno”: cosa dobbiamo ricordare?
Ognuno il suo, i suoi errori, ma questo è un ginepraio, i loro errori, i vostri errori …. Come ne usciamo? Parliamo!!! Discutiamo!!! Ci confrontiamo!!!! Attività di “brainstorming” I ragazzi riconoscono i loro errori individuali attraverso l’analisi delle varie produzioni scritte Individuano quali sono le “fossilizzazioni” presenti già dalla scuola primaria.

10 Facciamo il punto: Abbiamo parlato, discusso, ci siamo confrontati.
Abbiamo riconosciuto gli errori/i nostri errori Ora come procediamo? CREIAMO Il quaderno!!!!!

11 Il progetto: Italiano, Inglese, Francese
Le fasi del progetto si realizzeranno attraverso vari step, che ci condurranno alla organizzazione di un quaderno degli errori creato/utilizzato dagli studenti nel loro percorso di studi dalla scuola secondaria di 1° grado al biennio della scuola superiore. Quali saranno le materie inserite nel quaderno? Le materie linguistiche Italiano, Inglese, Francese

12 Gli step Step 1: dividiamo il quaderno in due parti (regole/errori)
Step 2: analisi degli errori Step 3: identificazione degli errori Step 4: autocorrezione (modalità/strategie) Step 5: correzione del docente (tecniche) Step 6: revisione delle produzioni scritte (griglie correttive/autocorrettive) Step 7: questionari di valutazione/autovalutazione

13 può succedere al più bravo, l’importante è migliorare
Non è male fare errori, può succedere al più bravo, l’importante è migliorare o davvero sono dolori. […] Con la massima attenzione, per bloccare l’esplosione, fra tranelli e ghirigori cerco rapido gli errori A.Baldaccini – M. Zanti “Una Lingua per crescere” tomo 2 Palumbo editore

14 Step 1: Regole ed errori Dividiamo il quaderno in due parti nelle quali inserire regole ed errori Passiamo quindi ad analizzare gli errori

15 Step 2: Analisi degli errori
ERRORE Ortografico Lessicale Morfologico Sintattico ortografico lessicale sintattico morfologico Errori degli alunni stranieri

16 Errori stilistici: Della parola Della frase Del testo Quando organizziamo un testo scritto,dobbiamo ricordare che è necessario dare ai pensieri coesione e coerenza. Le frasi devono esplicitare il significato con una costruzione sintatticamente corretta. La posizione delle parole, l’uso della punteggiatura devono essere precisi per non arrivare a scrivere frasi non chiare o che generino fraintendimenti “Ieri ho incontrato un bambino sul treno che piangeva” Infine, organizziamo lo stile che deve essere adeguato alle finalità di un testo (comunicare, descrivere, raccontare, argomentare) e ai destinatari.

17 Gli errori ortografici in italiano
Perché? L’alfabeto italiano non ha l’esatta corrispondenza tra suoni (fonemi) e lettere (grafemi) Quali incertezze? Le pronunce regionali (confusione tra “S” e “Z”; doppie poco pronunciate al nord) La “h” è soltanto un segno grafico perché “muta”cioè non ha un suono; La “q” raddoppia solo in soqquadro; … divisione in sillabe … e poi apostrofi, accenti,ma come facciamo a non sbagliare? Prepariamo una griglia di correzione

18 Organizziamo la griglia per gli errori ortografici
Come l’organizziamo? Riflettiamo (brainstorming) in classe, con i ragazzi, per comprendere quali errori ortografici possiamo trovare nella produzione scritta, in generale; Prepariamo una tabella degli errori da inserire su un cartellone, per la classe; Decidiamo quali errori inserire nella griglia Creiamo la griglia autocorrettiva da utilizzare durante le varie produzioni

19 Griglia errori ortografici
q h Sce/scie Ge/gie doppie Ce/cie gn/ni Gli/li E poi ATTENZIONE a Divisione in sillabe apostrofi accenti n.b: La griglia, nel modello preferito, verrà costruita dalla classe

20 Un modello q h Sce/scie Ge/gie Ce/cie Gli/li Gn/ni doppie apostrofi accenti Divisione in sillabe I ragazzi, seguendo le tecniche di autocorrezione, inseriranno, di volta in volta, gli errori nella griglia dopo aver controllato la propria o l’altrui produzione scritta. La griglia potrà essere arricchita con ulteriori elementi: punteggiatura, sintassi, ecc …

21 Step 3:identificazione degli errori
Di conoscenza Non conosce la regola Cosa si fa? Si riguarda la regola Di applicazione Conosce la regola, ma sbaglia nella sua applicazione Che si fa? Si riprende la regola e si cerca di fissarla Di origine Influenza del dialetto o della lingua di origine per gli alunni stranieri Che si fa? Si cerca da quale influenza trae origine l’errore

22 Step 4: Autocorrezione Come si fa autocorrezione?
Si decide, in classe, in accordo con i ragazzi ,quali tecniche utilizzare. Possiamo scegliere una simbologia per tipo di errore Ortografico: O oppure … Lessicale: L oppure … Morfologico: M oppure … Sintattico:S oppure … Stilistico: oppure S/o * Queste sono semplici esemplificazioni, ma ogni classe può elaborare un proprio codice simbolico; l’utilizzo del colore, ecc …

23 Si può sempre fare autocorrezione ?
Sì, se i ragazzi sono in grado di riconoscere i propri errori e quindi autocorreggersi. No, se gli apprendenti non sono ancora in grado di comprendere i propri errori. In questo caso è necessario l’intervento del docente Come si decide? Secondo la classe nella quale si opera In base alle conoscenze linguistiche degli alunni Presenza di alunni stranieri

24 Tecniche di autocorrezione
Autocorrezione individuale Autocorrezione di gruppo Correzione individuale della produzione scritta di un compagno

25 Autocorrezione individuale: Il ragazzo corregge direttamente il proprio compito controllando la griglia degli errori in suo possesso Autocorrezione di gruppo: si divide la classe in vari gruppi ed a turno si corregge collegialmente il compito di un membro Correzione individuale del lavoro di un compagno: un compagno corregge, sottolineando e annotando nella scheda di correzione gli errori del compito di un altro compagno

26 Step 5:Correzione del docente
What: cosa correggere (l’errore che può essere o diventare una fossilizzazione) Why: perché correggere (perché può essere uno stimolo) When: quando correggere (quando l’alunno può comprendere l’errore)

27 Cosa deve fare il docente
Essere tollerante Conoscere le individualità della propria classe Valorizzare le diversità Far comprendere all’alunno che l’errore è una risorsa dalla quale partire Quindi Rilevare Evidenziare Correggere L’errore deve essere rilevato più puntualmente quando è commesso nello scritto; Deve essere evidenziato in modo chiaro utilizzando la stessa simbologia dell’autocorrezione; Si devono correggere gli errori ripetuti, quelli sistematici tralasciando quelli casuali

28 Cosa non deve mai fare il docente
Per non … Cancellare ciò che è stato scritto dall’alunno ma soprattutto … denigrare l’alunno

29 Tecniche di correzione
Il docente, utilizzando il codice simbolico * dell’autocorrezione, stabilito con la classe, può procedere alla correzione delle produzioni scritte. La correzione verrà effettuata sulla parte del foglio non scritta, al fine di non cancellare o nascondere ciò che è stato scritto dall’alunno. Il docente dovrà sempre cercare un aspetto positivo nel lavoro dei ragazzi, stimolando, in tal modo, il desiderio dell’alunno di migliorare nel proprio apprendimento. * Ortografico: O oppure … Lessicale: L oppure … Morfologico: M oppure … Sintattico:S oppure … Stilistico: oppure S/o

30 Questionario per la classe: Io scrivo
Prima di creare le griglie di revisione della produzione scritta si somministrerà, alla classe, un questionario individuale sulle capacità di scrittura e con i ragazzi si declineranno le caratteristiche per avere un buon testo. Argomenti da inserire: Io scrivo con piacere? (Scelta multipla) Quali tipi di testi preferisci? (elencare le tipologie testuali) Perché un testo sia un “buon” testo quali caratteristiche deve possedere? (inserire almeno 5 caratteristiche)

31 Come scrivi: Risposte a scelta multipla
Leggo attentamente la traccia? Scrivo di getto? Organizzo una scaletta? Scrivo in brutta? Uso il dizionario? Sto attento agli errori? Mi preoccupo della lunghezza? Rileggo il mio testo controllando la chiarezza del mio scritto? Cerco di essere ordinato?

32 Quando scrivo ho paura di … (risposte a scelta multipla)
Non capire la traccia Non comprendere lo scopo e il destinatario Non avere idee Commettere errori ortografici e sintattici Non sapere come concludere Non finire nel tempo stabilito Dopo aver tabulato i questionari si costruiranno, con la classe, le griglie di revisione. L’ultima parte del questionario darà uno spaccato del clima di classe e delle varie individualità. Si potrà quindi, attraverso il “cooperative learning” favorire relazioni positive e migliorare il livello delle competenze degli alunni, ma soprattutto si darà vita ad una comunità di apprendenti in cui ciascuno sia apprezzato e rispettato

33 Step 6:Revisione di una produzione scritta
Dopo aver concluso qualsiasi produzione scritta, il lavoro più difficile è effettuare una revisione e ricopiare in “bella”. Per semplificare e migliorare il lavoro dei ragazzi si possono creare, insieme a loro, delle griglie di revisione, che prendano in esame gli aspetti principali della produzione. Prima però, dobbiamo ricordare che appena si è terminato di scrivere, conviene aspettare un attimo e non iniziare subito a rileggere il compito se si vuole riuscire a “vedere” i possibili “errori” e controllare che tutto “scorra”. Quindi, si utilizza la griglia costruita in classe per la revisione. Terminata questa attività, si passa alla “copiatura” in “bella”.

34 Revisione di una produzione scritta
Controllare Forma Correttezza ortografica, sintattica, coerenza, coesione, punteggiatura, lessico, registro linguistico Contenuto Ciò che ho scritto è comprensibile? Risponde alla traccia? Ho scritto sciocchezze?

35 Revisione del Contenuto
Incominciamo a porci delle domande, attraverso un’attività di brainstroming, con la classe: Cosa inseriamo nella griglia? Quali aspetti del contenuto sono da revisionare? Ricorda: l’elaborato deve essere letto in modo distaccato, oggettivo, come se fosse il lavoro di un altro. Non dare niente per scontato Chi leggerà il lavoro può non conoscere gli argomenti che hai trattato, quindi METTITI da un altro PUNTO di VISTA e costruiamo la griglia

36 Griglia di revisione del contenuto
Ho seguito la traccia? (Attenzione andare fuori tema è abbastanza facile) Ho scritto secondo lo scopo e il destinatario? (Ricorda che il lavoro è diverso se devo informare o semplicemente narrare) (chi leggerà il lavoro?) Ho scritto delle frasi trite e ritrite? (Cerca sempre di utilizzare pensieri personali e non esagerare con le citazioni) Ogni periodo ha un inizio, uno svolgimento ed una conclusione? (Controlla che ogni periodo abbia un senso compiuto e sia collegato logicamente) I periodi sono stati arricchiti e sono collegati a quelli successivi? (Ricorda di utilizzare le espansioni ed i connettivi in modo opportuno) Ho seguito la scaletta? (L’uso di una scaletta permette di controllare velocemente se siano state seguite tutte le fasi di produzione)

37 Revisione della forma Dopo la revisione del contenuto incominciamo a pensare alla forma. Rileggi il tuo elaborato, ormai corretto dal punto di vista del contenuto e soffermati sulla forma. Quali aspetti dovranno essere esaminati? La correttezza ortografica La correttezza sintattica Il lessico La punteggiatura La coesione Il registro linguistico Mettiamoci al lavoro e prepariamo un’altra griglia, che alla fine uniremo a quella costruita per il contenuto.

38 Griglia di revisione della forma
Il lavoro è corretto ortograficamente? (utilizza la griglia per gli errori ortografici) Ho rispettato l’ordine sintattico? (Attenzione!! Le frasi devono avere efficacia comunicativa e trasmettere un messaggio. Controlla!! Gli accordi tra soggetto e verbo; fra genere e numero; fra nome e pronome) Ho sempre espresso il soggetto di ogni frase? Il lessico (ho usato vocaboli specifici? I sinonimi? Utilizzo il dizionario) La punteggiatura (Rileggo i vari periodi soffermandomi a controllare virgole, punti e virgole; il punto: sono andato a capo correttamente dopo il punto? Ho utilizzato la lettera maiuscola?) Ho chiaro a chi si rivolge il mio elaborato? Ho usato un adeguato registro linguistico? (Quando inizi il tuo lavoro devi sempre controllare di non sbagliare destinatario; utilizzare il registro adeguato secondo le richieste della traccia)

39 Copiatura in bella Per la copiatura sono necessari alcuni accorgimenti a livello grafico: Inserire sempre i propri dati e ricopiare il titolo della traccia Scrivere in modo leggile e in corsivo (non utilizzare lo stampatello) La bella si chiama tale perché non vuole cancellature Controllare i paragrafi, i vari capoversi, i margini, ecc … A questo punto consegnare il compito al docente A

40 Facciamo il punto dello step 6
Abbiamo creato le griglie di revisione e per copiare in bella Le abbiamo appese in classe, su alcuni cartelloni Per utilizzarle, in classe, durante le prove scritte, possiamo pensare ad unificarle in una sola griglia. Discussione in classe (brainstorming) per la creazione di un’unica griglia. Elaborazione degli alunni sotto il controllo del docente

41 La griglia finale Contenuto Forma Bella - Ho seguito la traccia? - Ho scritto secondo lo scopo e il destinatario? - Ho scritto delle frasi trite e ritrite? - Ogni periodo ha un inizio, uno svolgimento ed una conclusione? - I periodi sono stati arricchiti e sono collegati a quelli successivi? - Ho seguito la scaletta? - Il lavoro è corretto ortograficamente? Ho rispettato l’ordine sintattico? Il lessico - La punteggiatura Ho chiaro a chi si rivolge il mio elaborato? Ho usato un adeguato registro linguistico? Inserire sempre i propri dati e ricopiare il titolo della traccia Scrivere in modo leggile e in corsivo (non utilizzare lo stampatello) La bella si chiama tale perché non vuole cancellature Controllare i paragrafi, i vari capoversi, i margini, ecc … La griglia può essere arricchita con ulteriori domande

42 Step 7: Questionari di valutazione/autovalutazione
In itinere si prevede la somministrazione di alcuni questionari per gli alunni e per i docenti, al fine di valutare la funzionalità del quaderno ed i miglioramenti nell’apprendimento degli alunni o per effettuare un’azione di feed-back, che porterà ad attività di recupero e consolidamento di argomenti non ancora adeguatamente appresi. Questionario 1: Cosa serve per produrre un testo scritto Questionario 2: Come scrivo Questionario 3: Le mie difficoltà

43 Questionario per gli alunni: “Cosa serve per produrre un testo scritto”
Sapere le regole grammaticali Conoscere i vocaboli ed i sinonimi Usare la punteggiatura correttamente Iniziare bene Usare una bella grafia Capire per cosa e per chi si scrive Fare una buona conclusione Scrivere tanto Avere tempo (Risposte a scelta multipla)

44 Questionario per gli alunni:“Come scrivo”
Cerco di capire bene la traccia Cerco di capire lo scopo e il destinatario Raccolgo le idee Controllo gli errori Faccio la scaletta Uso il dizionario Cambio spesso le mie idee Organizzo il grappolo delle idee Faccio la brutta Rileggo il mio lavoro Mi blocco spesso Non riesco ad iniziare con facilità Non riesco a concludere con facilità Scrivo solo in bella Ho paura che il tempo non mi basti (risposte a scelta multipla)

45 Questionario alunni: “Le mie difficoltà” (risposte a scelta multipla)
Avere idee Come iniziare Scrivere periodi chiari Usare la punteggiatura correttamente Andare fuori “tema” Usare i verbi correttamente Non fare errori grammaticali Accorgersi degli errori Rileggere con attenzione il lavoro svolto Preparare una scaletta Terminare nel tempo assegnato

46 Facciamo il punto step 7 Il questionario “le mie difficoltà” potrebbe svolgere una doppia funzione: Autovalutazione per gli alunni (come mi valuto) Valutazione per il docente (come mi valuta il docente) La somministrazione dovrebbe avvenire all’inizio dell’anno scolastico e poi ripetuta al termine del percorso di scrittura come momento di riflessione sulla attività, per verificare i cambiamenti ed i miglioramenti avvenuti. Gli alunni stessi potranno essere partecipi del processo di apprendimento attraverso il loro diretto coinvolgimento.

47 Sitografia Insegnare italiano L2 e L1 La correzione degli errori Modelli della didattica di correzione degli errori Indicazioni didattiche Attività didattiche “Cloze”

48 Bibliografia -Cattana Anna“Analizzare e correggere gli errori”
- Gianni Rodari, “Il libro degli errori,” Einaudi, 1964 - M.Cazzuffi “Impara l’ortografia leggendo storie” Ed. Medusa - R.Johnson,D.Johnson, E.Holubec “Apprendimento cooperativo in classe” Ed. Erickson - Da F.Sabatini, “Lettera sul ritorno alla grammatica” - C.Adorno, “La lettera degli apprendenti dal punto di vista delle varietà di apprendimento” - Interlingua e analisi degli errori e tecniche didattiche F. Ledda e A. Giuseppina Zedda Università di Sassari Il presente contributo deriva dall’articolo Riflessione sulla lingua e tecniche di riflessione, presentato al LEND, in fase di accettazione. B.D’Annunzio/S.Seragiotto “La valutazione e l’analisi dell’errore” L.Gandi,Didattica & Classe plurilingue –un cloze al contrario

49 Riferimenti a schede Poseidon
.Scheda 1 – Lo sviluppo della competenza lessicale (P.Leone “Insegnare e apprendere il lessico in italiano L1/L2” ) . Scheda 2 – Interlingua e analisi degli errori (G.Pallotti, S. Ferrari “Un percorso sull’italiano L2) (S.Ferrari, G.Pallotti “un percorso sull’italiano L1) . Scheda 4 – Didattica della mediazione linguistica (P.Margutti “Didattica della mediazione nella classe plurilingue” . Scheda 5 – La riflessione grammaticale nell’apprendimento delle lingue (a cura di Adriano Colombo)


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