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Economia e Organizzazione Aziendale

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Presentazione sul tema: "Economia e Organizzazione Aziendale"— Transcript della presentazione:

1 Economia e Organizzazione Aziendale
Prof. Nicola Costantino

2 Presentazione del corso
L’impresa Profili economici, giuridici e organizzativi Contabilità e bilancio Metodi di valutazione Le costruzioni Il mercato: domanda e offerta L’impresa di costruzioni Il project management Nuove tendenze del mercato: il Facility Management BIBLIOGRAFIA PRINCIPALE Fraquelli, Carelli, Capriello, Ragazzi, Il bilancio per i manager, C.E.A., Cap. 1 e 2. Albino V., Costantino N., Sivo G.: Le costruzioni: mercato e impresa, Carocci, Roma, Cap. 1, 2, 3. Costantino N., Appunti di economia ed organizzazione aziendale, 2002, dispensa. Dispensa e slides su:

3 L’impresa Impresa: un’attività economica esercitata professionalmente e organizzata al fine della produzione e dello scambio di beni o di servizi. (Art CC: imprenditore). Professionalità Organizzazione Produzione e scambio Scopo di lucro (?)

4 L’azienda Azienda: il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa (Art CC). Si può affittare l’azienda, non l’impresa.

5 L’imprenditore: un po’ di storia
Cantillon ( ): entrepreneur = colui che compra a prezzi certi e rivende a prezzi incerti. Say ( ): imprenditore = intermediario dei fattori di produzione che svolge un “lavoro di direzione”.

6 Imprenditore = innovatore
Schumpeter ( ): Produzione di nuovi beni o servizi Nuovi processi produttivi Nuovi mercati di sbocco Nuovi mercati di approvvigionamento Nuove organizzazioni del settore (monopolio, “cartelli”, consorzi, ecc.)

7 Iniziativa e rischio Imprenditore dirigente e innovatore: combina i fattori di produzione. Imprenditore capitalista: rischia il capitale investito. Profitto = remunerazione del lavoro e del rischio.

8 Profitto e valore aggiunto
Valore aggiunto: differenza tra valore della produzione e costo dei fattori acquistati. Il valore aggiunto remunera: Il lavoro dei dipendenti Il capitale di terzi

9 Profitto e valore aggiunto
Valore aggiunto: differenza tra valore della produzione e costo dei fattori acquistati. Il valore aggiunto remunera: Il lavoro dei dipendenti Il capitale di terzi Il capitale di rischio > profitto

10 Profitto e valore aggiunto
Valore aggiunto: differenza tra valore della produzione e costo dei fattori acquistati. Il valore aggiunto remunera: Il lavoro dei dipendenti Il capitale di terzi Il capitale di rischio > profitto L’imprenditorialità > profitto

11 Altri obiettivi dell’impresa
Sopravvivenza Quote di mercato Diversificazione Carriera e benessere dei dirigenti

12 Altri “portatori di interessi”
Stakeholders: Lavoratori dipendenti Fornitori Finanziatori Organizzazioni sindacali Consumatori Pubblica Amministrazione

13 Tipologie d’imprenditore / 1
Piccoli imprenditori (Art CC): coltivatori diretti, artigiani, piccoli commercianti, imprese familiari. N.B.: è una definizione qualitativa, non quantitativa. La piccola impresa non è soggetta al fallimento.

14 Tipologie d’imprenditore / 2
Imprenditore agricolo Imprenditore commerciale: Attività industriale di produzione di beni e/o servizi. Intermediazione nella circolazione di beni. Trasporto. Credito e assicurazioni. Attività ausiliarie alle precedenti.

15 Obblighi delle imprese commerciali
Sono soggette a fallimento Devono essere iscritte al Registro delle Imprese Sono obbligate a tenere le scritture contabili

16 Tipologie d’imprenditore / 3
Imprenditore individuale: attività svolta da un singolo individuo. Impresa collettiva: attività svolta da più persone congiuntamente (società, cooperativa, associazione, ecc.).

17 Segni distintivi dell’impresa / 1
Ditta: nome commerciale dell’impresa individuale (deve contenere il nome dell’imprenditore). Ragione sociale: nome commerciale della società di persone. Denominazione sociale: nome commerciale della società di capitali.

18 Segni distintivi dell’impresa / 2
Insegna: segno (emblematico e/o nominativo) distintivo dell’azienda; può essere tutelato se originale e non generico. Marchio: segno distintivo del prodotto: Di fabbrica Di commercio Collettivo

19 Forme giuridiche d’impresa
individuale Impresa collettiva

20 Forme giuridiche d’impresa
individuale Impresa società lucrativa collettiva società mutualistica cooperativa

21 Forme giuridiche d’impresa
individuale società di persone Impresa società lucrativa collettiva società di capitali società mutualistica cooperativa

22 Forme giuridiche d’impresa
S.s. individuale società di persone S.n.c. S.a.s. Impresa società lucrativa collettiva società di capitali società mutualistica cooperativa

23 Forme giuridiche d’impresa
S.s. individuale società di persone S.n.c. S.a.s. Impresa società lucrativa S.p.a. collettiva società di capitali S.a.p.a. società mutualistica cooperativa S.r.l.

24 Impresa individuale Imprenditore = proprietario dei mezzi di produzione Non si attua alcuna separazione tra beni “aziendali” e beni “personali” Responsabilità illimitata Assenza di autonomia patrimoniale Normalmente di piccole dimensioni (propensione al rischio)

25 Le società Con il contratto di società più persone si organizzano per l’esercizio in comune di un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili. Elementi distintivi: Pluralità di soci Conferimento di beni e/o servizi da parte di ciascun socio Attività economica in comune Scopo di lucro a favore dei soci Termine della società, rinnovabile.

26 Elementi caratteristici delle società
Responsabilità dei soci per le obbligazioni sociali Personalità giuridica Autonomia patrimoniale

27 Le società di persone / 1 Socio = prevalenza dell’aspetto personale rispetto a quello patrimoniale Responsabilità del socio = sussidiaria, solidale e illimitata Personalità giuridica = non riconosciuta Autonomia patrimoniale = imperfetta

28 Le società di persone / 2 Socio (illimitatamente responsabile) = amministratore Quote non trasferibili senza il consenso unanime degli altri soci Fallimento della società = fallimento del socio Conoscenza e fiducia reciproca tra i soci Creditore sociale / creditore “particolare”

29 La Società Semplice (S.s.)
Attività non commerciale (agricola, artigianale, professioni intellettuali). Atto costitutivo: anche solo verbale. Socio = amministratore (salvo diversa pattuizione). Responsabilità dei soci: solidale e illimitata. I creditori particolari possono chiedere la liquidazione della quota del socio debitore anche prima del termine.

30 Società in Nome Collettivo (S.n.c.)
Atto costitutivo: scritto Iscrizione al Registro delle Imprese Ragione sociale: deve contenere il nome di uno o più soci Responsabilità dei soci: sussidiaria, solidale e illimitata Patto di non concorrenza (salvo consenso degli altri soci)

31 Società in Accomandita Semplice (S.a.s.)
Soci accomandatari (responsabilità illimitata) Soci accomandanti (responsabilità limitata) L’atto costitutivo deve distinguere accomandanti da accomandatari Solo i soci accomandatari sono amministratori La ragione sociale non può contenere il nome di nessun socio accomandante Trasferimento delle quote: unanimità per i soci accomandatari; maggioranza del capitale per i soci accomandanti.

32 Le società di capitali / 1
Autonomia patrimoniale perfetta Personalità giuridica Responsabilità limitata Il socio non è (automaticamente) amministratore

33 Le società di capitali / 2
Atto costitutivo per atto pubblico Obbligo di redazione e deposito del bilancio Capitale sociale minimo Assemblea dei soci Consiglio di Amministrazione Collegio sindacale

34 Società per Azioni (S.p.A.) / 1
Costituzione: In modo simultaneo Per pubblica sottoscrizione Atto costitutivo (e statuto): Soci e azioni sottoscritte Denominazione sociale Oggetto sociale Capitale sociale (sottoscritto / versato)> € Norme di ripartizione degli utili Numero degli amministratori e loro poteri

35 Società per Azioni (S.p.A.) / 2
Azioni ordinarie: diritto di voto; dividendo; rimborso; opzione; impugnativa; recesso. Azioni privilegiate: diritto di prelazione nella ripartizione degli utili e/o nel rimborso; voto solo nelle assemblee straordinarie. Azioni di risparmio: privilegiate nella ripartizione degli utili e/o nel rimborso; non votano.

36 Società per Azioni (S.p.A.) / 3
Obbligazioni (bond): titoli di credito (nominativi o al portatore); danno diritto: A un rendimento periodico fisso o indicizzato Al rimborso – a valore nominale – alla scadenza. Obbligazioni convertibili: possibilità, alla scadenza, di trasformazione in azioni a condizioni predeterminate.

37 Società per Azioni (S.p.A.) / 4
Obbligazioni Titolo di partecipazione Titolo di credito Nominative Nominative o al portatore Socio Creditore Dividendo variabile Interesse prefissato

38 Società per Azioni (S.p.A.) / 5
L’assemblea dei soci: Nomina gli amministratori e ne stabilisce il compenso Nomina il collegio sindacale Approva il bilancio Decide in merito alla destinazione degli utili Delibera su variazioni al capitale sociale e/o allo statuto (assemblea straordinaria)

39 Società per Azioni (S.p.A.) / 6
Amministratori: Amministratore unico o Consiglio di Amministrazione Possono (o no) essere soci In carica per 3 anni, rieleggibili Presidente (nominato dall’Assemblea o dal Consiglio) Eventuale/i Amministratore/i Delegato/i Responsabili in solido alla società in caso di colpa / negligenza

40 Società per Azioni (S.p.A.) / 7
Collegio sindacale: Iscritti nel Registro dei Revisori Contabili 3 o 5, più 2 supplenti Controllano l’operato degli amministratori, rendendone conto ai soci Possono essere soci Non possono essere amministratori

41 Società in Accomandita per Azioni (S.a.p.a.)
Simile alla S.p.A. Presenza di soci accomandatari, con responsabilità sussidiaria, solidale e illimitata = amministratori. La denominazione sociale deve contenere il nome di almeno un socia accomandatario. Esempi: Pirelli & C S.a.p.a.; Giovanni Agnelli & C S.a.p.a.

42 Società a Responsabilità Limitata (s.r.l.)
Quote e non azioni Capitale > € Collegio sindacale obbligatorio solo per capitale sociale > € ( £) Non possono emettere obbligazioni Possibilità di un solo socio

43 La riforma del diritto societario
La riforma del diritto societario, operativa a partire dal 2003, con modalità transitorie via via pubblicate, introduce notevoli cambiamenti nella regolamentazione e nella vita delle principali tipologie di società previste dal Codice Civile Italiano. Volontà di armonizzare l’impianto nazionale a quello Comunitario. Necessità di aggiornare una serie di norme oramai divenute obsolete. L’elemento determinante della riforma è l’ampliamento dello spazio riservato all'autonomia statutaria.

44 Le Società per Azioni Possibilità di costituirsi con un unico socio, che versa integralmente l’intero capitale. Durata illimitata. Nel caso di più soci, la quota minima dei versamenti immediati passa dai 3/10 dell’attuale normativa, al 25%. Il capitale minimo è di € ,00. Una società di capitali può partecipare al capitale di una società di persone.

45 Le Società a responsabilità limitata
Il versamento iniziale dei 3/10 è sostituito con il 25% del capitale della società. Possono essere conferiti tutti gli elementi dell’attivo suscettibili di valutazione economica. Tale norma apre la strada alla successiva previsione per cui il versamento del capitale può essere sostituito con la stipula di idonea polizza assicurativa o fideiussione bancaria che garantisca il conferimento del socio.

46 I titoli azionari Le azioni potranno essere sia nominative che al portatore, in questo secondo caso, il capitale da esse rappresentato dovrà essere stato interamente versato. Lo statuto può escludere l'emissione materiale e cartacea delle azioni, può prevederne la loro emissione e assegnazione non proporzionale al valore dei conferimenti, le azioni possono omettere di riportare il loro valore nominale.

47 L’amministrazione e controllo
Nelle S.p.a. vengono introdotti il sistema dualistico e il sistema monistico. Sistema dualistico. L’amministrazione è affidata ad un Consiglio di Gestione di minimo 2 membri in carica per 3 anni e rieleggibili, nominati da un Consiglio di Sorveglianza. Sistema monistico. L’amministrazione è affidata al Consiglio d’Amministrazione nominato dall’Assemblea come nel sistema ordinario attuale. Nelle Società a responsabilità limitata, l’amministrazione rimane affidata a uno o più soci, salvo decisione assembleare di nominare terzi esterni alla società.

48 I patti parasociali Per la prima volta viene introdotta nel codice civile la disciplina di alcuni tipi di patti parasociali: per il controllo del diritto di voto, per porre limiti al trasferimento di azioni al fini di ottenere stabilità dell’assetto proprietario, per l’esercizio di influenze dominanti sulle società controllanti. Se il patto è a tempo determinato non può durare oltre 5 anni, se il patto è a tempo indeterminato è previsto il diritto di recesso con preavviso di 6 mesi.

49 (Società) cooperative / 1
Scopo mutualistico Minimo 9 soci (piccola società cooperativa: da 3 a 8 soci) Autogestione A responsabilità limitata o illimitata “Porta aperta” (ammissione di nuovi soci deliberata dal Consiglio di Amministrazione) “Una testa, un voto”

50 (Società) cooperative / 2
Esempi di cooperative: Di produzione e lavoro Di consumo Di abitazione Di credito Di assicurazione Di istruzione

51 Funzioni aziendali Approvvigionamenti (input) Finanza (input)
Personale (input) Pianificazione (trasformazione) Produzione (trasformazione) Sistema informativo (trasformazione) Amministrazione (trasformazione) Controllo di gestione (trasformazione) Marketing e vendite (output)

52 Pianificazione e controllo di gestione
Input Output Trasformazione Progetto correzione obiettivi

53 Gli obiettivi: il budget
Budget degli investimenti Budget delle vendite Budget della produzione Budget finanziario Budget del personale Budget degli acquisti Budget di cassa Budget spese generali Budget economico

54 Il marketing Funzione di gestione del rapporto con il mercato di sbocco dell’impresa Marketing strategico ed operativo Le leve del marketing: Prodotto/servizio Prezzo Distribuzione Comunicazione

55 Un esempio di marketing per un progetto immobiliare
Channel project a Boston (2004) Punti di forza: vicinanza al centro, metro, nuovo tribunale, affaccio sul canale Punti di debolezza area: area industriale dismessa; notevole degrado, vicinanza con area urbana povera e non qualificata Punti di debolezza edifici: magazzini industriali; corpo di fabbrica troppo profondo (circa 40 m).

56 Channel project

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59 Il progetto originale Nel 2001 a Boston c’era una forte domanda di uffici finanziari e legali (per il nuovo tribunale) Progetto di realizzazione di uffici open-space (illuminazione naturale/artificiale) Punti di forza: vicinanza alla city ed al tribunale Utilizzo solo feriale e diurno Channel Project acquista gli edifici ed avvia il progetto

60 Quali rischi ha l’operazione?
Gli amministratori della Channel Project avevano stimato i “classici” rischi di un’operazione immobiliare: oscillazioni nei prezzi, tassi d’assorbimento variabili, aumento dei costi di costruzione …

61 Quali rischi ha l’operazione?
Gli amministratori della Channel Project avevano stimato i “classici” rischi di un’operazione immobiliare: oscillazioni nei prezzi, tassi d’assorbimento variabili, aumento dei costi di costruzione … Le analisi di sensitività avevano dato risultati tranquillizzanti

62 Quali rischi ha l’operazione?
Gli amministratori della Channel Project avevano stimato i “classici” rischi di un’operazione immobiliare: oscillazioni nei prezzi, tassi d’assorbimento variabili, aumento dei costi di costruzione … Le analisi di sensitività avevano dato risultati tranquillizzanti Ma … il rischio peggiore è quello a cui non abbiamo pensato …

63 Avanzamento della spesa
Modificabilità del costo totale Progetto di massima Acquisto immobili Progetto esecutivo Costruzione Vendite

64 11 settembre 2001 Avanzamento della spesa
Modificabilità del costo totale Progetto di massima Acquisto immobili Progetto esecutivo Costruzione Vendite

65 L’imprevisto Dopo l’11 settembre 2001 il mercato degli uffici a Boston (e non solo) crolla Uffici recentemente realizzati da competitors nella zona restano invenduti L’impegno economico-finanziario sul progetto è già rilevante

66 Opzioni “interne” al progetto
Andare avanti cercando di vendere alle nuove condizioni di mercato (danno economico differito) Andare avanti rallentando il progetto in attesa (e/o nella speranza) di un recupero della domanda di uffici (danno finanziario differito) Abbandonare l’operazione, rivendendo gli edifici (danno economico immediato)

67 Il CdA si riunisce … John: “vendiamo tutto e usciamo, almeno limitiamo i danni: il mercato immobiliare impiegherà anni a riprendersi”

68 Il CdA si riunisce … John: “vendiamo tutto e usciamo, almeno limitiamo i danni: il mercato immobiliare impiegherà anni a riprendersi” Henry: “ma la domanda di appartamenti è in crescita; potremmo realizzare un mix alloggi e uffici”

69 Il CdA si riunisce … John: “vendiamo tutto e usciamo, almeno limitiamo i danni: il mercato immobiliare impiegherà anni a riprendersi” Henry: “ma la domanda di appartamenti è in crescita; potremmo realizzare un mix alloggi e uffici” John: “è impossibile realizzare degli appartamenti nel Channel Project”

70 Il CdA si riunisce … John: “vendiamo tutto e usciamo, almeno limitiamo i danni: il mercato immobiliare impiegherà anni a riprendersi” Henry: “ma la domanda di appartamenti è in crescita; potremmo realizzare un mix alloggi e uffici” John: “è impossibile realizzare degli appartamenti nel Channel Project” Henry: “sei sicuro? … parliamone”

71 Ipotesi alloggi: punti di forza
Domanda (e prezzi) crescenti Vicinanza con il centro cittadino Buoni collegamenti (metropolitana e strade)

72 Ipotesi alloggi: punti di debolezza
La sagoma ed i prospetti degli edifici non sono modificabili L’eccessiva profondità del corpo di fabbrica (36 m) limita le possibilità di illuminazione ed areazione diretta La vicinanza con South Boston rende la zona pericolosa nelle ore notturne e nei giorni festivi

73 Ipotesi alloggi: l’idea progetto
Profondità del corpo di fabbrica: elaborare soluzioni distributive per minimizzare il problema della profondità del corpo di fabbrica South Boston: garantire un afflusso continuo di pubblico con uffici, un teatro, ristoranti

74 Ipotesi alloggi: opportunità
Realizzare una quota di uffici (20% circa) Cedere gratuitamente mc ad una cooperativa di artisti, che si impegni a realizzare e gestire un teatro Elaborare soluzioni abitative tipo “loft” di elevato standard architettonico e realizzativo, destinate ad una clientela benestante Le prime simulazioni progettuali sono positive

75 Ipotesi alloggi: minacce
La riqualificazione urbanistica dell’area si svilupperà nel medio termine La domanda di alloggi di pregio è espressa prevalentemente da anziani, poco propensi al rischio e, soprattutto, poco interessati a benefici differiti Il potenziale acquirente oggi vede solo edifici industriali abbandonati in un’area fortemente degradata

76 La strategia di marketing
Prodotto: loft di alto standing per giovani professionisti di successo (interessati alla rivalutazione di medio-lungo termine) Prezzo: adeguato al livello ed alla posizione Distribuzione: vendita diretta Comunicazione: realizzazione e diffusione (internet) di un video di “virtual reality”

77 I risultati La comunicazione e la commercializzazione sono state avviate prima dell’inizio dei lavori (2003) A maggio 2004 erano state vendute il 50% delle unità immobiliari, a fronte di un avanzamento dei lavori del 20% circa Ad aprile 2005 le vendite hanno raggiunto il 100%, ed i lavori sono pressoché ultimati

78 La situazione attuale (2009)

79 La produzione Produrre beni Produrre servizi
Organizzazione come ente di produzione di beni e servizi La produzione per il mercato: l’impresa

80 Modi di produzione La produzione artigianale
La produzione per flusso continuo (in serie o per processo continuo) La produzione su progetto

81 Le tre rivoluzioni industriali
Energia meccanica dal carbone (XVIII secolo) Organizzazione scientifica del lavoro (Taylor, XIX secolo) L’informatica (XX secolo) Biotecnologie? Nanotecnologie? (XXI secolo)

82 Il fordismo Organizzazione scientifica del lavoro
Intercambiabilità dei componenti (standardizzazione) Catena di montaggio

83

84 Le curve di apprendimento
La pin factory di Adam Smith (1776) Le curve di apprendimento 100% tempo

85 Il fordismo “immateriale”
La burocrazia Il taylorismo intellettuale Il “precedente”

86 Crisi del fordismo /1 Nella produzione di beni: domanda sempre più imprevedibile (ciclo di vita) e differenziata vendite tempo Ciclo di vita del prodotto (bene/servizio)

87 Crisi del fordismo /2 Nei servizi: Personalizzazione Differenziazione
Evoluzione delle condizioni al contorno Flussi non costanti

88 Crisi del fordismo /3 Nella gestione del personale:
Alexis de Toqueville(1835): “Cosa ci si potrà attendere da un uomo che ha impiegato vent’anni della sua vita a fare capocchie di spilli? … Egli non appartiene più a se stesso, ma alla professione che ha scelto … Egli diviene ogni giorno più abile e meno industrioso e si può dire che in lui l’uomo si degradi via via che l’operaio si perfeziona”

89 Operare per progetti Project, design e progetto
Progetto: un insieme di attività integrate volte a conseguire uno o più obiettivi di qualità, in un certo tempo e con un limitato ammontare di budget e risorse a disposizione Project management: gestione per progetti

90 Produzione Su progetto Su modello Per lotti In serie
Su processo continuo minima ripetitività massima

91 Layout degli impianti A catena Per reparto A isole

92 Approvvigionamenti Make or buy Acquisti tradizionali
Codesign / comakership

93 I fondamenti dell’organizzazione
“Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà a uno e trascurerà l’altro” (Gesù, in Mt 6,24) “… prenderai tra tutto il popolo uomini di virtù … e li porrai su di loro come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine … ogni questione importante la porteranno a te, ma giudicheranno essi ogni questione piccola. Così alleggerisci te ed essi ti sollevano” (Ietro a Mosè, in Es 18,21-22)

94 Principi di organizzazione
Unità di comando Limite alle dipendenze dirette

95 Dipendenze funzionali

96 Dipendenze divisionali

97 Organigramma line/staff

98 Organigramma line/staff
funzionale

99 Organigramma line/staff
funzionale

100 Un esempio: organigramma di una impresa di costruzioni

101 Un esempio: organigramma di una impresa di costruzioni
Line: Funzioni Divisioni

102 Un esempio: organigramma di una impresa di costruzioni
staff

103 Un’eresia: l’organizzazione matriciale

104 La finanza Acquisisce e gestisce le risorse finanziarie
Analizza gli investimenti e la loro redditività Mantiene l’equilibrio fonti impieghi tempo flussi di cassa uscite entrate saldo di cassa Attività industriale flussi di cassa entrate saldo di cassa tempo uscite Attività commerciale

105 Contabilità aziendale
Aspetti economici / finanziari (monetari) Economici: costi / ricavi Finanziari: fonti e impieghi del capitale Contabilità generale Il bilancio

106 (Diminuzioni di capitale)
La partita doppia 2 sezioni per ogni conto Dare ( - ) Avere ( + ) Entrate monetarie Aumenti crediti Diminuzione debiti Uscite monetarie Diminuzione crediti Aumento debiti Finanziari 2 tipologie di conti Costi (Diminuzioni di capitale) Ricavi (aumenti di capitale) (di patrimonio) Economici

107 La partita doppia: un esempio
Acquisto di una partita di laterizi per € Nel conto finanziario (monetario) di cassa Nel conto economico merci c/ acquisti Dare ( - ) Avere ( + ) 1.500 €

108 Principi contabili Cassa Competenza
Rettifiche di imputazione (ratei): competenza attuale, fatturazione futura Rettifiche di storno (risconti): competenza futura, fatturazione attuale

109 Il bilancio d’esercizio (IV direttiva CEE)
Stato patrimoniale: situazione istantanea che registra ricchezze possedute e debiti ad una certa data (di norma il 31/12) Conto economico: ricavi, costi e risultato d’esercizio in un determinato periodo (di norma dal 1/1 al 31/12) Nota integrativa

110 Attivo = Passivo + Patrimonio Netto
Lo stato patrimoniale Attivo: ricchezze possedute Passivo: debiti maturati Equazione fondamentale: Attivo = Passivo + Patrimonio Netto

111 Attivo Passivo (+ Patr. Netto) Crediti vs soci Immobilizzazioni materiali immateriali finanziarie Attivo circolante: Rimanenze (magazzino) Crediti Cassa Attività finanziarie Ratei e risconti attivi Patrimonio netto Capitale sociale Riserve Utili (perdite) a nuovo Utile (perdita) d’esercizio Fondi Rischi e oneri T.F.R. Debiti Obbligazioni Ratei e risconti passivi

112 Conto economico Ricavi – costi = utile
Ricavi = valore della produzione Costi (per competenza) Equazione fondamentale: Ricavi – costi = utile

113 Conto economico + - +/- = Valore della produzione
Costi della produzione - Proventi e oneri finanziari +/- Rettifiche di valore attività finanziarie Proventi e oneri straordinari Utile (perdita) d’esercizio =

114 Valore della produzione
Ricavi (da fatturato) Rimanenze finali prodotti finiti e semil. + Rimanenze iniziali prodotti finiti e semil. - Valore della produzione =

115 Costi della produzione
Materie prime (- variazione scorte) + Altri acquisti Oneri per il personale Ammortamenti e svalutazioni + Accantonamenti Costi della produzione =

116 Proventi e oneri finanziari
Proventi da partecipazioni + Altri proventi finanziari + Interessi e altri oneri finanziari - Proventi ed oneri finanziari =

117 Rettifiche di valore attività finanziarie
Rivalutazioni (partecipazioni, ecc.) + Svalutazioni (partecipazioni, ecc.) - Rettifiche di valore attività finanziarie =

118 Proventi ed oneri straordinari
Plusvalenze e minusvalenze +/- Sopravvenienze attive e passive +/- Proventi ed oneri straordinari =

119 Collegamento stato patrimoniale / conto economico
Attivon = Passivon + P. N.n P.N.n = Patrimonio netto = P.N.n-1 + Un An = Pn + P. N.n = Pn + P.N.n Un Ricavin – costin = Un

120 Esercizio Costituiamo la Politecnico SpA, capitale sociale 150.000 €
Attivo Passivo Crediti Vs. soci Banche Totale attivo Cap. sociale Totale passivo

121 Attività del 1° anno Acquisti per € ( pagati nell’anno), di cui utilizzati in produzione di servizi Investimenti: € (pagati ), da ammortizzare in 4 anni Costo del personale: € Accantonamento per TFR: € Prodotti, e venduti servizi per €, di cui incassati

122 Calcolo della voce banche a fine anno
Entrate Uscite Saldo Banche iniz Incassi vend Acquisti Investim Personale Tot. entrate Tot. uscite

123 Stato patrimoniale dopo 1 anno
Attivo Passivo Crediti Vs. soci Immobilizzi Magazzino Crediti Vs/ clienti Banche Cap. sociale T.F.R Debiti Vs/ fornitori Totale attivo Totale passivo

124 Stato patrimoniale dopo 1 anno
Attivo Passivo Crediti Vs. soci Immobilizzi Magazzino Crediti Vs/ clienti Banche Cap. sociale Utile d’esercizio Totale P.N T.F.R Debiti Vs/ fornitori Totale debiti Totale attivo Totale passivo

125 Conto economico del 1° anno
Ricavi Acquisti (al lordo magazzino finale) Magazzino finale (- * - = +) +5.000 Personale T.F.R. -1.500 Ammortamenti Utile d’esercizio +8.500

126 Analisi di bilancio Dinamica temporale dell’impresa
Dinamica “spaziale” Ai fini di: Solidità patrimoniale Situazione finanziaria Condizioni di redditività

127 L’interpretazione del bilancio
Bilancio + relazioni Riclassificazione Stato Patrimoniale e Conto Economico Indici di bilancio Comparazione temporale e spaziale degli indici Giudizi e valutazioni

128 Riclassificazione finanziaria dello Stato Patrimoniale
Impieghi Fonti Immobilizzazioni nette Capitale netto Magazzino Debiti finanziari a medio e lungo termine Liquidità differita Debiti finanziari a breve termine Liquidità immediata Debiti operativi a breve e lungo termine Capitale proprio Immobilizzazioni Capitale di terzi Capitale circolante lordo

129 Riclassificazione del Conto Economico
Valore della produzione + Acquisti (netti) materiali e servizi - Valore aggiunto = Costo del lavoro Margine operativo lordo Ammortamenti ed accantonamenti Margine operativo netto (industriale) Proventi e costi atipici (+/-) e proventi finanziari +/- Reddito operativo Oneri finanziari Reddito corrente Proventi e costi della gestione straordinaria Reddito ante imposte Imposte sul reddito Reddito netto d’esercizio

130 Indici di bilancio Gli indici di bilancio sono rapporti (adimensionali) tra voci di bilancio La valutazione relativa agevola il confronto tra bilanci diversi (di una stessa impresa in epoche diverse; o di diverse imprese alla stessa epoca)

131 Struttura patrimoniale / 1
Capitale proprio Indice di indipendenza finanziaria = Capitale investito

132 Struttura patrimoniale / 2
Debiti finanziari Indice di indebitamento = Capitale proprio

133 Situazione finanziaria / 1
Capitale netto + debiti a m./l. termine Immobilizzazioni Indice di copertura delle immobilizzazioni =

134 Situazione finanziaria / 2
Liquidità immediata e differita Indice di liquidità = Debiti a breve termine

135 Situazione finanziaria / 3
Capitale circolante lordo Debiti a breve termine Indice di disponibilità =

136 Gestione operativa / 1 Magazzino materie prime
Periodo medio giacenza materie prime = * 360 Consumi materie prime

137 Durata medio dilazioni pagamento fornitori
Gestione operativa / 2 Debiti Vs/ fornitori Durata medio dilazioni pagamento fornitori = * 360 Acquisti

138 Gestione operativa / 3 Magaz. semilav. e prod. fin.
Durata ciclo produzione e giacenza prodotti = * 360 Fatturato

139 Durata media dilazioni concesse a clienti
Gestione operativa / 4 Crediti Vs/ clienti Durata media dilazioni concesse a clienti = * 360 Fatturato

140 Analisi dello Stato Patrimoniale
Margine di struttura = Capitale proprio – Immobilizzazioni nette Capit. circolante netto = Cap. circolante lordo – debiti b.t.

141 Situazione reddituale / 1
R.O.E. (Return on Equity) Reddito (netto o lordo) Capitale proprio =

142 Situazione reddituale / 2
R.O.I. industriale (Return on Investment) Margine operativo netto = Capitale investito netto operativo Capitale investito netto operativo = Impieghi – impieghi atipici (finanziari)

143 Situazione reddituale / 3
R.O.A. (Return on Assets) Reddito operativo = Capitale investito netto

144 Situazione reddituale / 4
R.O.S. (Return on Sales) Margine operativo netto = Fatturato

145 Gestione dei costi di progetto
Cost estimating: costo globale del progetto (quanto costa?) Cost budgeting: tempificazione dei costi (quando li sosteniamo?) Cost control: controllo concomitante dei costi (stiamo rispettando il budget?)

146 Relazioni tra budget e controllo
Il cost estimating è il “preventivo” complessivo Il cost budgeting precisa i costi per ogni fase o periodo Il cost control misura i costi man mano che maturano (competenza) e li raffronta con il budget Progetto Produzione Risorse budget feedback Misura concomitante dei costi

147 Budget degli investimenti Budget della produzione
Contenuti dei budget Budget degli investimenti Budget delle vendite Budget della produzione Budget finanziario Budget del personale Budget degli acquisti Budget di cassa Budget spese generali Budget economico

148 Composizione dei budget: ex ante
1° sem. (prev.) 1° sem. (cons.) 1° sem. (diff.) 2° sem. (prev.) 2° sem. (cons.) 2° sem. (diff.) MdO 700 830 Materiali 450 500 Noleggi 250 180 Totale 1.400 1.510

149 Composizione dei budget: ex post
1° sem. (prev.) 1° sem. (cons.) 1° sem. (diff.) 2° sem. (prev.) 2° sem. (cons.) 2° sem. (diff.) MdO 700 760 +60 830 Materiali 450 430 -20 500 Noleggi 250 265 +15 180 Totale 1.400 1.455 +55 1.510

150 Il cost accounting La contabilità dei costi ha lo scopo di correlare i costi alle singole fonti di ricavo (contrariamente alla contabilità generale, che considera i ricavi complessivamente). Esistono molteplici criteri di classificazione dei costi.

151 Per natura / tipologia Costo dei materiali Costo risorse umane
Costo impianti Variazione scorte Acquisti Retribuzione immediata Retribuzione differita Consumi Quote di ammortamento Costi

152 Per riferimento temporale
Costi preventivi (standard) Costi correnti Costi consuntivi (effettivi o storici) Costi Utilità del costo standard: semplicità, “equità” nella distribuzione delle risorse (esempio: macchina nuova / ammortizzata)

153 Per variabilità rispetto ai volumi di produzione: costi fissi
Ricavi N.B.: impresa monoprodotto Costi fissi Volume di produzione

154 Per variabilità rispetto ai volumi di produzione: costi variabili
Ricavi Costi variabili Costi fissi Volume di produzione

155 Per variabilità rispetto ai volumi di produzione: costi totali
Ricavi Costi totali Costi variabili Costi fissi Volume di produzione

156 Per variabilità rispetto ai volumi di produzione: ricavi
Costi Ricavi Ricavi Costi totali Costi variabili Costi fissi Volume di produzione

157 Il diagramma di redditività
Costi Ricavi Ricavi Costi totali Costi variabili Costi = Ricavi Costi fissi Punto di pareggio Volume di produzione

158 Margine di elasticità Costi Ricavi Costi = Ricavi Punto di pareggio
100% Margine di elasticità

159 Angolo di rischio Costi Ricavi Costi = Ricavi Punto di pareggio 100%

160 Effetti dell’industrializzazione
Costi Angolo di rischio Ricavi Punto di pareggio 100%

161 Il caso dei costi fissi preponderanti: max economie di scala
utile Costi Costi totali Ricavi Costi fissi Max perdita Costi variabili Volume di produzione

162 Diagramma di redditività: esercizio
Negozio di t-shirt Quale risultato d’esercizio per 500 t-shirt/anno? E per 4.000? Quante t-shirt/anno per il pareggio? Fitto locale € 1.500 Al mese Stipendio commesso € 1.200 Telefono, Enel, ecc. € 1.000 Al bimestre T-shirt (acquisto) € 15 Cadauna T-shirt (vendita) € 25

163 Svolgimento / 1 R = r*x = 500 * 25 = 12.500 € CT = CF + cv*x
U = – = – R = r*x = * 25 = € CT = * = € U = – =

164 Svolgimento / 2 CF + CV = R CF + cv*x = r*x CF = 38.400 €
*x = 25*x 38400 = x*(25-15) 38400 = 10*x X = 3840 Rpareggio = 3840 * 25 = €

165 Svolgimento / 3 Margine di elasticità? Costi Ricavi Ricavi
Costi totali 96.000 Costi variabili Costi fissi 38.400 500 Volume di produzione

166 La contabilità industriale
La contabilità industriale (o analitica) individua i “centri di profitto”: prodotti (o insiemi di prodotti) che generano profitti tra loro omogenei. Esempi di centri di profitto: un cantiere, un modello di autovettura, un punto vendita di una catena commerciale, ecc.

167 Classificazione dei costi per centro di costo
Costi diretti: attribuibili ad un centro omogeneo di spesa (centro di costo) che coincide con un centro di profitto Costi indiretti: attribuibili ad un centro omogeneo di spesa (centro di costo) che non coincide con alcun centro di profitto

168 Contabilità industriale
Prodotto A Prodotto B Totale Ricavi 1.000 2.000 3.000 Costi diretti 800 1.850 2.650 Costi indiretti 300 Utile 50

169 Contabilità industriale a costi diretti (direct costing)
Prodotto A Prodotto B Totale Ricavi 1.000 2.000 3.000 Costi diretti 800 1.850 2.650 Margine contributivo 200 150 350 Costi indiretti 300 Utile 50

170 Contabilità industriale a costo pieno (full costing)
Prodotto A Prodotto B Totale Ricavi 1.000 2.000 3.000 Costi diretti 800 1.850 2.650 Costi indiretti 100 200 300 Costi totali 900 2.050 2.950 Utile -50 50

171 Contabilità industriale: esercizio
Negozio di t-shirt e di camicie Nel 2003 vendute t-shirt e camicie Risultato ? (Direct costing e full costing) Fitto locale € 1.500 Al mese Stipendio commessi € 2.500 Telefono, Enel, ecc. € 1.000 Al bimestre T-shirt (acquisto) € 15 Cadauna T-shirt (vendita) € 25 Camicia (acquisto) € 30 Camicia (vendita) € 55

172 Contabilità industriale a costi diretti (direct costing)
T-shirt camicie Totale Ricavi 75.000 Costi diretti 45.000 60.000 Margine contributivo 30.000 50.000 80.000 Costi indiretti 54.000 Utile 26.000

173 Contabilità industriale a costo pieno (full costing)
Prodotto A Prodotto B Totale Ricavi 75.000 Costi diretti 45.000 60.000 Costi indiretti 21.892 32.108 54.000 Costi totali 66.892 92.108 Utile 8.108 17.892 26.000 N.B.: costi indiretti ripartiti in proporzione ai ricavi

174 Contabilità industriale a costo pieno (full costing)
Prodotto A Prodotto B Totale Ricavi 75.000 Costi diretti 45.000 60.000 Costi indiretti 32.400 21.600 54.000 Costi totali 77.400 81.600 Utile 28.400 26.000 N.B.: costi indiretti ripartiti in proporzione ai pezzi venduti

175 L’activity based costing (ABC)
Nelle imprese tecnologicamente più avanzate i costi indiretti tendono ad essere sempre maggiori. Ne deriva l’esigenza di elaborare forme evolute di “full costing”. Ciò avviene attraverso l’individuazione di “drivers” (causali di costo) riferiti alle attività.

176 Il costo pieno con l’ABC
risorsa 1 risorsa 2 risorsa 3 Resourse drivers Costo attività i Costo attività ii Costo attività iii Costo attività iv Activity drivers Costo pieno prodotto A Costo pieno prodotto B

177 Esempio: negozio di parrucchiere
lavorante 1 lavorante 2 shampoo Resourse drivers minuti centilitri minuti Pettinare capelli Tagliare capelli Lavaggio capelli Applicazione shampoo Activity drivers Solo taglio Taglio e shampoo

178 La gestione del tempo La pianificazione (cosa fare = WBS)
La programmazione (quando fare) Il controllo (cosa si sta facendo) Il reporting (cosa si è fatto) Progetto Risorse Risultati obiettivi feedback

179 La Work Breakdown Structure (WBS)
Edificio Cantiere Opere civili Impianti Elettrici Meccanici distribuzione cabina idrici termici

180 Un progetto da programmare: spaghetti aglio, olio e peperoncino
Individuazione delle attività da svolgere: la WBS Spaghetti A.O.P.

181 Un progetto da programmare: spaghetti aglio, olio e peperoncino
Individuazione delle attività da svolgere: la WBS Spaghetti A.O.P. Preparare pasta Prep. condimento Condire pasta

182 Un progetto da programmare: spaghetti aglio, olio e peperoncino
Individuazione delle attività da svolgere: la WBS Spaghetti A.O.P. Preparare pasta Prep. condimento Condire pasta Bollire acqua Salare acqua Cuocere pasta Scolare acqua

183 Un progetto da programmare: spaghetti aglio, olio e peperoncino
Individuazione delle attività da svolgere: la WBS Spaghetti A.O.P. Preparare pasta Prep. condimento Condire pasta Bollire acqua Salare acqua Cuocere pasta Scolare acqua

184 Un progetto da programmare: spaghetti aglio, olio e peperoncino
Individuazione delle attività da svolgere: la WBS Far bollire l’acqua Salare l’acqua Cuocere la pasta Soffriggere l’aglio ed il peperoncino Scolare la pasta Condire la pasta

185 Quanto dura ogni attività?
Far bollire l’acqua = 4,5 min Salare l’acqua = ,0 min Cuocere la pasta = 7,5 min Soffriggere l’aglio ed il peperoncino = 3,0 min Scolare la pasta = 1,0 min Condire la pasta = 1,0 min

186 Quanto dura il progetto?
Far bollire l’acqua = 4,5 min Salare l’acqua = ,0 min Cuocere la pasta = 7,5 min Soffriggere l’aglio ed il peperoncino = 3,0 min Scolare la pasta = 1,0 min Condire la pasta = 1,0 min Durata totale = ,0 min

187 Quanto dura il progetto?
Far bollire l’acqua = 4,5 min Salare l’acqua = ,0 min Cuocere la pasta = 7,5 min Soffriggere l’aglio ed il peperoncino = 3,0 min Scolare la pasta = 1,0 min Condire la pasta = 1,0 min Durata totale = ,0 min No, perché alcune attività possono essere fatte in parallelo.

188 Il diagramma di Gantt A B C D E F Durata complessiva stimata: 14,0 min
tempo (m)

189 Il diagramma di Gantt A B C D E F Durata complessiva stimata: 14,0 min
nunc tempo (m)

190 Il diagramma di Gantt: quando si mangia?
Durata complessiva; stima aggiornata: 15,0 min A B C D E F nunc tempo (m)

191 W.B.S. di un edificio: prima ramificazione

192 W.B.S. di un edificio: successive ramificazioni

193 W.B.S. di un edificio: struttura completa

194 W.B.S. di un edificio: attività elementari

195 Diagramma di Gantt di un edificio

196 Controllo dell’avanzamento del progetto
F M A L S O N D 1 Stesura progetto 2 Approvazione prog. n 3 Impianto cantiere 4 Scavi 5 Fondazioni 6 Strutture portanti 7 Tamponamenti esterni 8 Divisori interni 9 Imperm. copertura 10 Serramenti esterni 11 Pavimenti e rivest. 12 Impianto elettrico 13 Impianto termico 14 Impianto idrico 15 Impianto ascensori 16 Serramenti interni 17 Tinteggiatura plafoni 18 Posa tappezzeria 19 Sistemazioni esterne ANNO 1 ANNO 2 Programma lavori

197 Aggiornamento del programma dei lavori
Programma lavori G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D 1 Stesura progetto 2 Approvazione prog. n 3 Impianto cantiere n 4 Scavi n 5 Fondazioni n 6 Strutture portanti n 7 Tamponamenti esterni n 8 Divisori interni n 9 Imperm. copertura n 10 Serramenti esterni n 11 Pavimenti e rivest. n 12 Impianto elettrico n 13 Impianto termico n 14 Impianto idrico n 15 Impianto ascensori n 16 Serramenti interni n 17 Tinteggiatura plafoni n 18 Posa tappezzeria n 19 Sistemazioni esterne

198 Dal diagramma di Gantt all’istogramma delle risorse

199 Parziale livellamento dell’istogramma delle risorse mediante slittamento di attività

200 Parziale livellamento dell’istogramma delle risorse mediante anticipo (ed accelerazione) di attività

201 Programmazione integrata
tempo Progetto A Progetto B Progetto C

202 Livellamento delle risorse / a
Progetto A: 2 unità Progetto B: 3 unità Progetto C: 1 unità tempo 53 unità mese in 13 mesi

203 Livellamento delle risorse / b
Progetto A: 2 unità Progetto B: 3 unità Progetto C: 1 unità tempo 53 unità mese in 17 mesi

204 Livellamento delle risorse / c
Progetto A: 2 unità Progetto B: 3 unità Progetto C: 1 unità tempo 53 unità mese in 10 mesi

205 Dal Gantt al budget

206 Esercizio Sviluppa il diagramma di Gantt per il seguente progetto: “Organizzazione ed allestimento di una mostra-mercato di prodotti tipici pugliesi in occasione della Fiera del Levante; sede: cortile coperto del Politecnico; strutture: n° 12 box vendita e un palco centrale; tempo max: 30 giorni”: WBS delle attività (min 8; max 12) Durata delle attività Posizionamento temporale delle attività (diagramma di Gantt).

207 Una possibile WBS Progetto Autorizzaz. Contatti Sicurezza Pubblicità
Allestimenti Stampa Distribuzione Espositori Allestitori Ospiti

208 Le attività elementari
Progetto Autorizzaz. Contatti Sicurezza Pubblicità Allestimenti Stampa Distribuzione Espositori Allestitori Ospiti

209 Assegnare le durate Codice Attività Durata (gg) A
Espositori (contratti) 6 B Allestitori (contratti) 2 C Ospiti (inviti) D Autorizzazioni E Stampa mat. pubblicit. 10 F Distribuzione mat. pubb. 14 G Sicurezza (sistema) H Allestimenti

210 Diagramma di Gantt

211 Il limite del diagramma di Gantt
Precedenze tra le attività: Perché abbiamo collocato una attività in un certo istante? Ci sono vincoli di dipendenza logica? Se cambia la durata o l’istante (la data) di partenza di una attività, cosa succede alle altre?

212 Un approccio più evoluto: le tecniche reticolari
Attività = caratterizzate da durata (e da risorse impegnate) Eventi = attività istantanee, segnalano l’inizio e/o la fine di una o più attività Precedenze = indicano i vincoli di successione dovuti a dipendenza logica o ad opportunità.

213 La tabella dei dati di partenza
Attività codice durata prec. Inizio del progetto X 0,0 = Far bollire l’acqua A 4,5 Salare l’acqua B 1,0 Cuocere la pasta C 7,5 A, B Soffritto D 3,0 Scolare la pasta E Condire la pasta F D, E Termine del progetto Y

214 Il diagramma C.P.M. (critical path method)
Notazione europea (attività nei nodi, eventi nelle frecce) X D Y F A E C B

215 Quanto dura il progetto?
3 differenti cammini dall’inizio alla fine 0,0 3,0 X D 1,0 0,0 4,5 Y F A 7,5 1,0 C E 1,0 B

216 1° cammino = 0,0+3,0+1,0+0,0=4,0 X D Y F A C E B 0,0 3,0 1,0 0,0 4,5
7,5 1,0 C E 1,0 B

217 2° cammino=0,0+4,5+7,5+1,0+1,0+0=14 Y X B A E D F C 0,0 3,0 4,5 7,5

218 3° cammino=0,0+1,0+7,5+1,0+1,0+0,0=10,5 X D Y F A C E B 0,0 3,0 1,0
4,5 Y F A 7,5 1,0 C E 1,0 B

219 Il cammino critico è il più lungo: non ammette ritardi
Y X B A E D F C 0,0 4,5 1,0 7,5 3,0

220 Gli scorrimenti ammissibili
L’attività D (3 min.) è in parallelo con A+C+E (13 min.). Può pertanto ritardare di 13-3=10 min. senza compromettere la data prevista per l’ultimazione del progetto. Analogamente l’attività B (1 min.) è in parallelo con A (4,5 min.). Può pertanto ritardare di 3,5 min. senza compromettere la data prevista per l’ultimazione del progetto.

221 CPM di un progetto

222 WBS del progetto

223 Tabella delle attività

224 Il reticolo CPM

225 Il diagramma di Gantt (attività subcritiche al più presto)
1 2 3 4 5 6 7 8

226 Il diagramma di Gantt (attività subcritiche al più tardi)
1 2 3 4 5 6 7 8

227 MS project: il diagramma di Gantt

228 MS project: il reticolo CPM

229 Il P.E.R.T.: Program Evaluation and Review Technique
P(t) tm + 4tN + tM t = 6 La stima a 3 tempi tm tN tM t

230 Il progetto come investimento
Fenomeni finanziari: gli esborsi precedono gli incassi Fenomeni economici: i benefici (futuri) superano i costi (attuali)

231 Budget di progetto Durata del progetto Costo mensile

232 Decisioni di spesa e costi di competenza
Budget di progetto decisione di spesa spesa (curva ad S) Durata del progetto

233 Curve di avanzamento progetto
BCWS (budgeted cost of work scheduled): costo da budget del lavoro previsto. ACWP (actual cost of work performed): costo effettivo del lavoro realizzato. BCWP (budgeted cost of work performed): costo da budget del lavoro effettivamente realizzato.

234 Cost control: analisi degli scostamenti dal budget
maggior costo a finire costi ritardo a finire BCWS ACWP variazione di costo “ritardo” (in €) BCWP nunc tempi

235 Un esempio Secondo budget, ad oggi avrei dovuto aver aperto 10 nuovi negozi ad un costo di € cadauno. In realtà ne ho aperti 9, ad un costo di € cadauno. BCWS = 10* = ACWP = 9* = BCWP = 9* =

236 Un esempio maggior costo a finire costi ritardo a finire
ACWP = variazione di costo = € BCWS = “ritardo” = € BCWP = nunc tempi

237 Valutazione degli investimenti
P.B.P. (Pay Back Period): tempo dopo il quale gli incassi pareggiano i costi P.B.P.: approssimato o attualizzato ricavi + - P.B.P.

238 L’attualizzazione Valore attuale di un incasso futuro F: VA = F

239 V.A.N. e T.I.R. V.A.N. (Valore Attuale Netto): somma algebrica dei flussi di cassa negativi (uscite) e positivi (entrate) attualizzati (di solito alla data della decisione di investimento). T.I.R. (Tasso Interno di Rendimento): valore del tasso di interesse i che rende nullo il V.A.N.

240 Esempio: tre progetti

241 La domanda di costruzioni
Edilizia (building) Ingegneria civile (non building) Privata Pubblica In cantiere Prefabbricazione/componenti industrializzati

242 Prefabbricazione / industrializzazione
Limiti delle esperienze di prefabbricazione edilizia pesante L’industrializzazione del prodotto L’industrializzazione del processo

243 Attenzione alla sostenibilità
Il settore delle costruzioni, nella U.E.: Contribuisce per l’11% al PIL. E’ responsabile del 40% del consumo complessivo di energia. Genera circa il 40% dei rifiuti totali.

244 L’intervento sull’esistente
100 60 40 totale riuso nuovo

245 VALORE DELLA PRODUZIONE 222.086 MILIARDI 100,0%
MANUTENZIONE ORDINARIA miliardi INVESTIMENTI miliardi 83,0% 17,0% NUOVO miliardi MANUTENZIONE STRAORDINARIA miliardi 41,6% 41,3% Edilizia residenziale miliardi Edilizia residenziale miliardi 21,4% 18,8% Ed. non res. Privata miliardi Ed. non res. Privata miliardi 11,5% 12,3% Ed. non res. Pubblica 5.722 miliardi Ed. non res. Pubblica 6.015 miliardi 2,7% 2,6% Opere del Genio Civile miliardi Opere del Genio Civile miliardi 5,7% 8,0%

246 VALORE DELLA PRODUZIONE 222.086 MILIARDI 100,0%
MANUTENZIONE ORDINARIA miliardi INVESTIMENTI miliardi 83,0% 17,0% NUOVO miliardi MANUTENZIONE STRAORDINARIA miliardi 41,6% 41,3% Edilizia residenziale miliardi Edilizia residenziale miliardi 21,4% 18,8% Ed. non res. Privata miliardi Ed. non res. Privata miliardi 11,5% 12,3% Ed. non res. Pubblica 5.722 miliardi Ed. non res. Pubblica 6.015 miliardi 2,7% 2,6% Opere del Genio Civile miliardi Opere del Genio Civile miliardi 5,7% 8,0%

247 VALORE DELLA PRODUZIONE 222.086 MILIARDI 100,0%
MANUTENZIONE ORDINARIA miliardi INVESTIMENTI miliardi 83,0% 17,0% NUOVO miliardi MANUTENZIONE STRAORDINARIA miliardi 41,6% 41,3% Edilizia residenziale miliardi Edilizia residenziale miliardi 21,4% 18,8% Ed. non res. Privata miliardi Ed. non res. Privata miliardi 11,5% 12,3% Ed. non res. Pubblica 5.722 miliardi Ed. non res. Pubblica 6.015 miliardi 2,7% 2,6% Opere del Genio Civile miliardi Opere del Genio Civile miliardi 5,7% 8,0%

248 L’ONDA DEL RECUPERO 35% 350 500 550 300 250 200 IERI OGGI DOMANI
1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011 2021 IERI OGGI DOMANI 20 40 60 80 100 120 140 0% 10% 80% 60% 70% 50% 40% 30% 20% Numero stanze totali Milioni % stock > 40 anni Stanze totali 35% 350 500 550 300 250 200

249 Chi guida il mercato? La P.A. centrale Le amministrazioni locali
Gli operatori immobiliari I committenti industriali

250 Chi guida il mercato? La P.A. centrale Le amministrazioni locali
Gli operatori immobiliari I committenti industriali … ma, soprattutto

251 Chi guida il mercato? La P.A. centrale Le amministrazioni locali
Gli operatori immobiliari I committenti industriali … ma, soprattutto “La signora Maria” (CRESME, 1996)

252 Le conseguenze Riduzione della dimensione media del cantiere
Maggiore “unicità” Maggiore “personalizzazione” Nuovi modelli imprenditoriali

253 L’offerta di costruzioni
Estrema frammentazione Piccolissima dimensione media Artigianato Specializzazione Polarizzazione del mercato Relazioni semi-stabili GC/subcontractors: la macroimpresa

254 Imprese di costruzione
General Contractor (con o senza progettazione): l’impresa assume la responsabilità generale, realizzando in proprio e/o subappaltando) Committente General Contractor Progettisti (eventuali) Subappaltatore 1 Subappaltatore 2

255 Progettisti (eventuali)
Construction Manager Construction Manager (con o senza progettazione): l’impresa assume un ruolo di regia, gestendo i rapporti contrattuali (diretti) tra committente e appaltatori. Committente Construction Manager Progettisti (eventuali) contratti Appaltatore 1 Appaltatore 2 informazioni

256 Il fast track L’approccio tradizionale: sequenziale
L’approccio fast-track: in parallelo progettazione realizzazione Progettazione a Realizzazione a Progettazione b Realizzazione b Progettazione c Realizzazione c

257 Le combinazioni ottimali (?)
General Contractor ed approccio sequenziale Construction manager e fast track G.C C.M. Sequenziale fast track

258 LE NUOVE CATENE DI FORNITURA
Produttore Distributore Cliente Subappalto installazione INSTALLATORE ARTIGIANO

259 Nuovi soggetti imprenditoriali
Polarizzazione del sistema imprenditoriale “Dal produttore al consumatore” La Grande Distribuzione Organizzata Le imprese di pulizia (global service) I portali internet: Cataloghi intelligenti Aste on-line E-marketplace

260 Principi di manutenzione
Tasso di malfunzionamento F(t): probabilità di guasto nell’intervallo [t, t+dt] F(t) Mortalità infantile Usura Vita utile t

261 Altre definizioni Affidabilità: probabilità di funzionamento senza guasto per un determinato intervallo di tempo A(t) = 1 – F(t) MTTF (Mean Time To Failure: tempo medio fino al primo guasto) MTBF (Mean Time Between Failure: tempo medio tra due guasti)

262 Affidabilità dei sistemi complessi/1
In serie AS = A1 * A2 Esempio: caldaia A1 = 0,97 bruciatore A2 = 0,88 impianto AS = 0,97*0,88 = 0,85

263 Affidabilità dei sistemi complessi/2
In parallelo FS = F1 * F2 1- AS = (1- A1)*(1- A2) AS = A1 + A2 - A1 * A2 Esempio: 1° guaina A1 = 0,75 2° guaina A2 = 0,89 doppia guaina AS= 0,75+0,89-0,75*0,89= 0,97

264 Manutenzione Ordinaria / straordinaria A guasto Correttiva
Preventiva (programmata, opportunistica, secondo condizione)

265 Il piano di manutenzione
Il manuale d’uso Il manuale di manutenzione Il programma di manutenzione Sottoprogramma delle prestazioni Sottoprogramma dei controlli Sottoprogramma degli interventi di manutenzione

266 Il facility management
Integrazione tra servizi di manutenzione ed altri servizi all’edificio ed alle persone: Conduzione impianti Pulizie Giardinaggio Vigilanza Catering ecc.?

267 Il facility management
Servizi all’edificio Gestione in house Core business Gestione in outsourcing Appalti a singoli fornitori Affidamento della gestione a un operatore di FM Servizi allo spazio Servizi alle persone

268 Classificazione dei servizi di Facility Management
MANUTENZIONE IMMOBILI E IMPIANTI SERVIZI ALLE PERSONE TRASPORTI GESTIONE INFRASTRUTTURE GESTIONE AMBIENTALE INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI GESTIONE DELLE PROPRIETÀ IMMOBILIARI (Asset Management)

269 Le diverse componenti del mercato del settore PUBBLICO
Comuni Province Regioni Enti locali territoriali Ospedali, ASL Scuole Poli universitari Strutture museali Teatri Complessi e reti infrastrutturali ecc. Altri enti e strutture con funzioni speciali Sedi centrali e periferiche dei ministeri Provveditorati Prefetture Uffici finanziari ecc. Amministrazione statale centrale e periferica

270 Scenari della domanda effettiva di FM in % sulla domanda potenziale
Mld di lire 2001 70.180 35.427 23.210 2001 2006 2010 Min Max

271 I SETTORI DI PROVENIENZA DEI PRINCIPALI OPERATORI DI FM IN ITALIA
Facility Management COSTRUZIONI ENERGIA MULTIUTILITY RISTORAZIONE PULIZIE IMMOBILIARE AZIENDE GLOBALI DI FM MANUTENZIONI EDILI GESTIONE IMPIANTI TECNOLOGICI SPIN-OFF GRANDI GRUPPI (INDUSTRIALI) I SETTORI DI PROVENIENZA DEI PRINCIPALI OPERATORI DI FM IN ITALIA


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