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CORSO DI AGGIORNAMENTO REGIONALE CEC CAMPANIA Giovedì 22 aprile 2010 h

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Presentazione sul tema: "CORSO DI AGGIORNAMENTO REGIONALE CEC CAMPANIA Giovedì 22 aprile 2010 h"— Transcript della presentazione:

1 CORSO DI AGGIORNAMENTO REGIONALE CEC CAMPANIA Giovedì 22 aprile 2010 h
NON CHIEDERCI LA PAROLA il senso dell’arte nell’analisi filosofica e pedagogica di Michele Montella

2 Finestre: 1. Eugenio Montale
L’arte non può spiegare il senso della vita, ma può farlo intuire.

3 2^ finestra: Herman Hesse “Narciso e Boccadoro”
L’arte è caratterizzata da una profonda alterità dalla logica del pensiero ed è una strada per un percorso di maturazione spirituale.

4 3^Finestra. Blaise Pascal Discorso intorno alle passioni d’amore
La bellezza è un seme messo nella nostra coscienza. Ogni uomo è alla ricerca di una propria costruzione della bellezza; anela ad un ‘epifania di bellezza

5 4^ finestra. H. U. von Balthasar Gloria
La bellezza è uno degli aspetti della bontà e della giustizia, per cui ciò che è giusto è essenzialmente bello.

6 Obiettivi di apprendimento
1. Riflettere sui rapporti tra pedagogia ed arte, attraverso alcune domande: l’educabilità all’arte l’arte contribuisce a migliorare la società?

7 Obiettivi di apprendimento
L’arte educa a comportamenti religiosi? L’arte è religione? 2. Comprendere che l’arte è anche uno strumento per l’educazione alla creatività e alla divergenza.

8 Problematiche sui significati della parola arte
Arte come dimensione relazionale Arte e lettura storica Arte e regole sociali

9 Il concetto di arte non è univoco
Platone e la sua opposizione all’arte Aristotele considera l’arte una forma di conoscenza

10 Alcune teorie filosofiche contemporanee sull’arte
Idealismo crociano Arte come intuizione pura L’estetica dell’esistenzialismo drammatico teatro in cui si svolge una lotta tra ricerca dell’autenticità e tentazione dell’inautenticità.

11 Alcune teorie filosofiche contemporanee sull’arte
L’estetica neoempiristica e John Dewey L’uomo cresce perché interagisce con gli altri, con la natura e quindi anche con l’arte. L’estetica materialistica generata del marxismo L’arte mostra gli scontri morali delle classi e dei popoli e, talvolta, tra le epoche, come evidenziato in alcune tragedie greche.

12 Alcune teorie filosofiche contemporanee sull’arte
L’estetica neoscolastica L’artista crea informando la materia e, realizzando tale operazione, sviluppa una meditazione progettuale, teleologica e dunque spirituale

13 Il senso dell’arte per la vita dell’uomo
L’arte è una possibilità che abbiamo per cercare in maniera inquieta l’intelligibilità del reale e la condizione di tale intelligibilità

14 Il senso dell’arte per la vita dell’uomo
Nell’esperienza della bellezza noi apprendiamo come l’elemento particolare, sia inserito in un panorama che abbraccia non solo il nostro individuale modo di vivere, ma anche quello di chi ci sta accanto e ci ha lasciato testimonianza di quello stesso stato d’animo. Come dicono i filosofi apprendiamo l’universale nel particolare.

15 Il senso dell’arte per la vita dell’uomo
La funzione dell’arte è necessaria alla nostra vita quotidiana perché ci conduce nel territorio del senso, dove ciò che viviamo assume una caratteristica leggibile per la nostra vita.

16 Il senso dell’arte per la vita dell’uomo
Il principio rispetto al quale l’idea di bellezza non muti: la tensione trascendente. Il concetto di Dio è la condizione suprema e assolutamente necessaria dell’universalità del bisogno di bellezza. La bellezza, canale attraverso cui l’uomo ritrova la sua vocazione ad amare Dio e a raggiungerlo

17 ma dove Dio è dato come non esistente?
Noi consideriamo il mondo naturale e sensibile come se esso fosse organizzato secondo un fine. E’ quest’ultima affermazione che fonda l’universalità ontologica della bellezza.(kant)

18 Il legame terribile ed inquietante tra la bellezza e la bontà.
“E’ vero, principe che voi diceste un giorno che il mondo lo salverà la “bellezza”? Signori, - gridò forte a tutti, - il principe afferma che il mondo sarà salvato dalla bellezza. E io affermo che questi giocosi pensieri gli vengono in mente perché è innamorato” F. Dostoevskij, L’idiota

19 Lo specchio di una realtà superiore che non si vede , ma già esiste
“ Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi” . A. De Saint-Exupery, Il piccolo principe

20 L’innocente arrestato perché ci rende liberi
“Ma Egli tutto a un tratto si avvicina in silenzio al vecchio e lo bacia piano sulle vecchie labbra esangui. Questa è la sua risposta. Il vecchio ha un sussulto. Gli angoli della bocca hanno un lieve tremito. Va alla porta, la apre e dice al Prigioniero: “Vattene e non venire più… non venire più … mai più ”. E lo lascia andare per le strade buie della città”. F. Dostoevskij, I fratelli Karamazov

21 Dialettica della bellezza come luce e buio e come epifania dell’amore
“Di colpo gli fu chiaro che ciò che lo tormentava senza lasciarlo libero si era improvvisamente staccato, da due parti, da dieci, da tutte. Provava pietà per loro, voleva fare in modo che non soffrissero. Doveva liberarli e liberare se stesso da quelle sofferenze. “Com’è bello, com’è semplice, - pensò. – E il dolore? – si domandò. Dov’è andato? Dove sei, dolore?”. Si mise in ascolto. (…) Cercò la sua solita paura della morte, ma non la trovò. Dov’era? Quale morte? Non aveva alcuna paura, perché non c’era alcuna morte. Al suo posto la luce” Lev, N. Tolstoj, La morte di Ivan Il’ic

22 Per una pedagogia dell’arte
Si può educare all’arte? L’arte può ancora dire qualcosa all’uomo? La paura di educare non è forse la vittoria della bruttezza?

23 Gli spazi e la ricerca di domande
Percepiamo il bisogno di educare e di essere educati? La giustizia è anche bisogno di educazione? L’arte è fonte di giustizia?

24 ARTE COME GIUSTIZIA I valori della polis greca sono estetici;
l’armonia delle forme, la proporzione, il senso della misura sono i principi su cui si costruisce la democrazia e poi lo Stato

25 ”Il più giusto è il più bello”
ARTE COME GIUSTIZIA sul frontone del tempio di Delfi era scolpita una frase, che riproduceva la risposta dell’oracolo a chi chiedeva quale fosse il criterio per valutare se una cosa era bella: ”Il più giusto è il più bello”

26 COINCIDENZA TRA ESTETICA ED ETICA?
“Il più bello dei legami è quello che faccia, per quanto è possibile, una cosa sola di sé e delle cose legate: ora la proporzione compie ciò in modo bellissimo” Platone, Timeo

27 Attraverso quali vie l’educazione all’arte sviluppa l’idea di giustizia?
Attraverso il supplemento d’anima che l’arte consegna al bisogno di giustizia, intendendo con “supplemento d’anima” tutto ciò che allarga la visione e le speranze di miglioramento del mondo.

28 la scoperta dell’autentica esperienza artistica ha un significato religioso
Il significato nasce dal dialogo tra l’artista, il mondo culturale che lo circonda, il rispecchiamento di quel mondo e, infine, la ricerca di elementi che diventano profezia di cambiamento la pedagogia dell’arte assume il ruolo di ricerca delle ragioni che aiutano l’uomo a porsi ulteriori mete di miglioramento traguardi che inducono cambiamenti positivi nella realtà circostante.

29 Quali sono i segnali che un cambiamento sta avvenendo?
la gioia e una tensione vitale all’espansione interiore

30 Quali sono i segnali che un cambiamento sta avvenendo?
il senso inquieto dell’inadeguatezza, in cui ci troviamo a rappresentare il bisogno di pienezza, che ci sfugge continuamente

31 Quali sono i segnali che un cambiamento sta avvenendo?
una specie di nostalgia di purezza e di cristallina aspirazione alla perfezione.

32 Quali sono i segnali che un cambiamento sta avvenendo?
la nostra esperienza collettiva e culturale di comunione. il sentimento del bello quando diventa una tensione amorosa che ci spinge fuori dai limiti umani.

33 Quali sono i segnali che un cambiamento sta avvenendo?
la pedagogia dell’arte può trovare spazi nel cercare le direzioni in cui poter percorrere le vie dell’infinito origine prima e più importante della creazione artistica e della complementare fruizione artistica.

34 L’educazione all’infinito
L’infinito non viene assunto dall’arte come non definito, perché non è un’impossibilità di chiudere in un ambito i significati, quanto invece ciò che non presenta limiti all’essere e in cui il pensiero può diventare l’anima della creazione; è ciò che non può frammentarsi e che si definisce come unità.

35 L’EDUCAZIONE ALL’ARTE COME EDUCAZIONE ALL’INTERIORITA’
l’educazione interiore comincia lì dove la mente umana si ribella all’idea del finito edifica un progetto che non è più retrospettivo, ma proiettivo. C’è un momento nel viaggio dell’educazione interiore in cui, quel nostro corpo pensante, sceglie se continuare ad arredarsi la casa invisibile o se partire per altre scoperte D. Duccio, L’educazione interiore

36 La comprensione dell’arte per l’educazione integrale della persona
Nell’educazione all’arte molti autori vedono la conciliazione tra la condizione umana e la condizione civile dell’uomo, dove per condizione umana non si vuole dire la condizione del bruto ma quella derivante da tutto ciò che serve all’uomo per produrre (Schiller).

37 La comprensione dell’arte per l’educazione integrale della persona
Per Goethe il modello dell’uomo educato all’arte risiede nel progresso costante verso l’idea della perfezione. “Quelli li ho piantati io stesso nella mia giovinezza. Salvati da me quando mio padre li aveva fatti sradicare. Senza dubbio anche quest’anno dimostreranno la loro gratitudine con nuovi germogli”.Le affinità elettive

38 L’Arte al cinema : la domanda artistica che possiamo fare sull’uso del cinema
Può essere il cinema un’arte? Le imposizioni commerciali che lo caratterizzano ne riducono la nobiltà?

39 L’Arte al cinema : la domanda artistica che possiamo fare sull’uso del cinema
Il cinema può essere arte se riesce a piegare i meccanismi industriali alla finalità di essere testimone del mondo, interprete di una società, lettore delle contraddizioni di un’epoca.

40 I MODI DI PRODUZIONE E LA PERCEZIONE DELL’ARTE
la possibilità di fruizione dei film attraverso modi informatici aumenta la modalità individualistica della visione stanno cambiando radicalmente gli elementi attraverso cui noi possiamo dire se il cinema sia un’arte.

41 I MODI DI PRODUZIONE E LA PERCEZIONE DELL’ARTE
All’inizio il cinema si caratterizzava come popolare, oggi sta acquisendo una connotazione aristocratica, quasi elitaria. La dimensione sociale si riduce sempre di più. Di conseguenza non si sviluppa la capacità di creare comunità e di condividere significati.

42 I MODI DI PRODUZIONE E LA PERCEZIONE DELL’ARTE
L’arte può essere abbinata al cinema se lo spettatore da consumatore diventa protagonista della visione. Diventare protagonista vuol dire essere coinvolto in un discorso logico ed emozionale che sia in grado di creare percorsi sociali di partecipazione.

43 ARTE CINEMATOGRAFICA COME ARTE CIVILE
il senso civico di ciò che facciamo, di ciò che pensiamo, anche quando esso si riferisce alla sfera privata, non può mancare in un’esperienza artistica.

44 TECNOLOGIA E ARTE CINEMATOGRAFICA
Bisogna evitare l’errore di considerare tecnologia e società come due antagonisti; il rapporto deve essere visto in termini di reciprocità,

45 TECNOLOGIA E ARTE CINEMATOGRAFICA
L’ attenzione si deve spostare sui modi e sui processi di apprendimento Deve considerare le forme di ospitalità e di accoglienza.

46 TECNOLOGIA E ARTE CINEMATOGRAFICA
Un processo artistico ingloba scelte progettuali tali da promuovere apprendimenti di significati fra gli individui o nei gruppi e nelle organizzazioni sociali.

47 Ci sono altri elementi che possono far dire di un film che sia arte?
il dinamismo della luce “Il pittore dà al suo quadro una luce ferma, fissa, immutabile, dove il colore è e resta così come è stato espresso. Si potrebbe pensare che nell’immagine cinematografica sia possibile definire con altrettanta precisione il colore in tutte le sue sfumature tonali. Non è così. Fra i colori di una scena esiste un vero contagio, uno scambio fluidico, per cui in proiezione ti accorgi che certe aree luminose sono affondate nel buio, altre hanno preso riflessi imprevedibili, c’è uno sconfinamento costante ai margini degli oggetti di un colore nell’altro”. F. Fellini, Fare un film

48 LE VIE DEL CINEMA ARTISTICO
Il cinema non ha a che fare con l’illusione, ma fa apparire davanti ai nostri occhi, come in un sogno, le esigenze più profonde della nostra coscienza.

49 LE VIE DEL CINEMA ARTISTICO
Il cinema scopre le direzioni storiche di un’epoca, svelandone le ragioni antropologiche, evidenziandone gli scarti e le contraddizioni

50 LE VIE DEL CINEMA ARTISTICO
Lo schermo del cinema è un confine, che si accende e attraverso il quale andiamo in un oltre ignoto.

51 LE VIE DEL CINEMA ARTISTICO
permette di toccare in maniera emozionale i movimenti sociali profondi della nostra epoca

52 Ci sono altri elementi che possono far dire di un film che sia arte?
Un altro elemento che ci parla dell’arte di un prodotto filmico è la sua capacità di entrare nell’esistenza più riposta e di darle spazio, di illustrarla agli altri lasciandone cogliere l’enigma, i sussulti, le agonie, i profondi turbamenti. I grandi registi nel loro linguaggio cinematografico sono capaci di ricreare atmosfere e stati d’animo impalpabili all’interno dei quali l’umanità si viene delineando nelle sue antinomie e nelle sue contraddizioni laceranti(…)” E. Borgna, Come in uno specchio oscuramente

53 IL CINEMA ARTISTICO E L’EDUCAZIONE INTERCULTURALE
Il cinema possiede una forte spinta interculturale grazie alla quale niente ci sembra più estraneo.

54 IL CINEMA ARTISTICO E L’EDUCAZIONE INTERCULTURALE
Il dialogo si spalanca davanti a noi come un mare di possibilità comunionali.


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