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Come svolgere la “famigerata” tipologia B nella prima prova dell’esame di stato Francesca Meneghetti, novembre 2008.

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Presentazione sul tema: "Come svolgere la “famigerata” tipologia B nella prima prova dell’esame di stato Francesca Meneghetti, novembre 2008."— Transcript della presentazione:

1 Come svolgere la “famigerata” tipologia B nella prima prova dell’esame di stato
Francesca Meneghetti, novembre 2008

2 La scelta tra le diverse tipologie
La scelta della tip. B non dovrebbe essere effettuata a priori, prima dell’esame, sulla base di preconcetti: ad esempio l’idea che sarebbe più abbordabile di altre grazie ai documenti di supporto. Se sei uno studente devi: essere flessibile ed aperto alle diverse proposte; valutare tutte le tracce, attraverso una lettura rapida che gli consenta di capire su quali argomenti sono focalizzati; decidere quali tracce scartare subito, in base alle proprie possibilità; riprendere l’esame delle tracce rimaste “in gara” : leggerle per intero, con maggior attenzione, sottolineando le consegne; soppesare i pro e contro, chiedendosi non solo se è in grado di affrontare la traccia (ha una visione generale del problema, o la capacità di contestualizzare), ma anche se essa gli permette di farsi apprezzare per qualche spunto originale. Ricordare che si trova in situazione di maggior concorrenza rispetto ad un normale compito in classe: i candidati sono il doppio e il tempo a disposizione per la correzione è delimitato. Francesca Meneghetti, novembre 2008

3 Elementi in comune tra tutte le prove
Per certi versi, la tipologia B è uguale ad altri temi, dato che è riconducibile al testo argomentativo. “La tipologia argomentativa … può contenere in sé parti espositive, parti narrative e descrittive, … e tuttavia ciò che caratterizza lo scritto argomentativo è il suo impianto logico: un testo argomentativo presenta un problema, formula un giudizio e contiene le prove adatte a sostenerlo. Sono testi argomentativi gli articoli di fondo e gli articoli di commento, i saggi, i commenti ai testi letterari, le recensioni ai libri, ai film, agli spettacoli teatrali, ... A scuola il cosiddetto tema è spesso un testo argomentativo che richiede allo studente la capacità di esprimere un giudizio motivato su un particolare problema. Ferdinanda Cremascoli Istituto Scolastico Statale "Fantoni" - Clusone (BG) Francesca Meneghetti, novembre 2008

4 Che cosa si valuta? D.M. 18 settembre 1998, n. 356
Regolamento concernente le modalità di svolgimento della 1ª e della 2ª prova scritta degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore Art. 1 Prima prova scritta La prima prova scritta è intesa ad accertare la padronanza della lingua italiana o della lingua nella quale si svolge l'insegnamento, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche del candidato, consentendo la libera espressione della personale creatività. Nella produzione dell'elaborato il candidato deve dimostrare: a. correttezza e proprietà nell'uso della lingua; b. possesso di adeguate conoscenze relative sia all'argomento scelto che al quadro di riferimento generale in cui esso si inserisce; c. attitudini allo sviluppo critico delle questioni proposte e alla costruzione di un discorso organico e coerente, che sia anche espressione di personali convincimenti. Francesca Meneghetti, novembre 2008

5 Una volta arrivati alla tipologia B
La tipologia B richiede qualcosa in più rispetto ad un altro tema: Il rispetto delle consegne, e cioè l’esplicitazione di: Genere (saggio breve o articolo) Titolo Destinazione (per regolare su questa il registro) L’utilizzo dei documenti di supporto, che deve apparire evidente L’apporto di un contributo personale in termini di informazione aggiuntiva, argomentazione, capacità critica, originalità E naturalmente l’aver consapevolezza dell’ambito (uno dei quattro possibili) in cui si è collocato con la sua scelta. Poiché una condizione del punto 1, relativa al titolo, è meglio che sia soddisfatta alla fine del lavoro, è utile scrivere subito un appunto (a matita, sull’intestazione della bella copia) o su post-it, come promemoria, con l’elenco delle tre voci (da definire poi) del punto 1. Francesca Meneghetti, novembre 2008

6 Altre avvertenze preliminari
Anche se il saggio breve consiste nella trattazione di una tematica nota e di cui si è già elaborata una personale interpretazione, non si incomincia a scrivere subito, appena letta la traccia, ma soltanto dopo che si è raccolta la necessaria documentazione. Inoltre uno stile chiaro ed essenziale e la sintesi sono doti supreme per la stesura di un buon elaborato. Non vince chi scrive tanto e magari si perde in digressioni, ma chi riesce a dire molto in uno spazio breve. Molto significa: densità di informazioni e di concetti, opportunamente selezionati. Attento poi a non confondere argomento e titolo. Il candidato – di chiama così lo studente sotto esame - dovrà muoversi dentro l’ambito prescelto, ma è totalmente libero di ritagliarsi uno spazio personale e di scegliere, all’interno dell’argomento dato, un suo percorso. Francesca Meneghetti, novembre 2008

7 La lettura dei documenti
Proviamo ad affrontare il punto 2 (la lettura dei documenti di supporto) come prima cosa: questa non è l’unica strategia possibile, ma a noi piace Come procedere? Si può seguire questa strada: evidenziare l’autore del documento, sperando di essere in grado di identificarle sia lui sia il contesto da cui è preso il brano, in modo da verificare, come spesso succede, se la lista dei documenti segue un ordine cronologico; quindi si riparte dalla cima: si legge ogni documento, sforzandosi di comprenderlo, se non al 100% , nelle linee generali e di rapportarlo al momento e alle ragioni della sua produzione: l’ideale sarebbe poter rispondere da soli , per ciascun documento, alle 5 W (Who? When? Where? What? Why?) con un eventuale How?). Le frasi più significative, degne di essere citate, o i passaggi cruciali vanno sottolineati o evidenziati. Per comodità, in funzione del passaggio che segue, i documenti possono essere contrassegnati con una lettera dell’alfabeto o un numero progressivo. Francesca Meneghetti, novembre 2008

8 La rielaborazione dei documenti
Se ti eserciti a casa, puoi fare questo gioco : prendi un certo numero (una decina) di post-it o di bigliettini (li può creare da sé ripiegando un foglio di carta, meglio se colorata; comincia con il contrassegnarli a sx con la stessa cifra o lettera che ha usato per i documenti; riporta su ciascun biglietto i/il concetti/o principali/e presente nel corrispondente doc. di supporto (se vuoi essere ancora più puntuale, riporta anche le risposte alle 5W + H); aggiungi a questi altri biglietti su ciascuno dei quali annota un’informazione in più, derivante da conoscenze scolastiche o personali, o un’opinione personale. disponi tutti questi biglietti davanti a sé : a casa li può appiccicare al muro, alla mensola che contempli stando disteso a letto, allo schermo del PC. quindi pensa a come disporli nel tuo elaborato e, una volta deciso, li numeri (a sx) o li disponi in colonna. All’esame è impossibile fare questo, ok. Ma se sei abituato a far così , passerai facilmente dal concreto all’astratto: oppure disegnerai una mappa sul foglio protocollo fatta di tante finestrelle. Francesca Meneghetti, novembre 2008

9 Esempio pratico A 3 C 7 B 5 D 1 F 2 E 4 G 6 H 8 D 1
Leopardi, Operette morali, 1824 “Che rimedio può giovare contro la noia? Il sonno, l’oppio, il dolore, e questo è il più potente di tutti” Può funzionare come incipit ! G H Francesca Meneghetti, novembre 2008

10 La scaletta non basta A questo punto prende corpo la scaletta del tema. Essa deve prevedere le varie articolazioni del testo (introduzione che enuncia il problema; dati espositivi; tesi che eventualmente si chiede di sostenere; confutazione di tesi contrarie; conclusione). Ma, deve anche includere – e qui sta il bello! - i riferimenti o le citazioni* tratte dai documenti, richiamandoli per comodità con la combinazione da battaglia navale (D1, F2, A3 ecc.). La grande fatica pre-testuale sembra conclusa: tu scalpiti per metterti finalmente a scrivere, ma devi soffrire ancora un po’: devi infatti prendere delle decisioni in ordine al genere, alla destinazione e al registro. E porti anche il problema di come personalizzare, con un tocco di originalità, il tuo elaborato. * La citazione comporta il riportare fedelmente, tra virgolette, una frase particolarmente significativa di non più di due o tre righe. Francesca Meneghetti, novembre 2008

11 F.A.Q. D: Devo usare assolutamente tutti i documenti? R: No, non è obbligatorio, specie nell’articolo, anche perché spesso sono fin troppi e non bene assortiti; tuttavia dà prova di notevole competenza lo studente che riesce a nominare e a liquidare con due parole quelli che reputa insignificanti (sperando che anche il Commissario sia d’accordo!) D: Nell’incorporarli al mio tema, devo rispettare il loro ordine, che spesso è cronologico? R: Questo può essere utile se l’elaborato segue la linea del tempo (magari perché è di ambito storico), ma non è strettamente necessario. Il criterio per il loro utilizzo può essere tematico, o basato sulla comparazione di opinioni diverse. D: Quando inserisco una citazione, devo indicare la fonte (autore, opera, anno e luogo di edizione)? R: Assolutamente sì nel saggio breve. Ricorda che il titolo di solito si sottolinea: è una convenzione per dire che è in corsivo. Ma va bene anche porlo tra virgolette. E che tra città ed anno non occorre frapporre una virgola. Francesca Meneghetti, novembre 2008

12 Parodia di trattato: solo per gli amanti dell’avventura
Che genere? Tipologia B Saggio breve Stile trattato Stile dialogo Articolo I^-III^ pagina Cronaca Parodia di trattato: solo per gli amanti dell’avventura Costume Pagina speciale* * sport, cultura, scienza, spettacoli Francesca Meneghetti, novembre 2008

13 Differenze tra saggio a articolo
Saggio breve articolo Per tipica rivista di cultura (specialistica o no) Per giornale o periodico, che mira alla divulgazione non più di 5 colonne non più di 4 colonne carattere argomentativo e oggettivo della trattazione e includere utilmente anche termini tecnici. Struttura articolata del testo mediante una eventuale paragrafazione e un eventuale corredo di brevi note è necessario un riferimento (immaginario o realistico) a circostanze vicine nel tempo (una ricorrenza, una scoperta, una mostra e simili) che rendano verisimile un articolo rivolto a lettori contemporanei. * Non spaventarti: nella pratica quotidiana la differenza non è così rigida! Francesca Meneghetti, novembre 2008

14 Le destinazioni Per il saggio breve Per l’articolo 1. rassegna di argomento culturale 1. quotidiano (nazionale o locale???) 2. fascicolo scolastico di ricerca 2. rivista divulgativa 3. rivista specialistica 3. giornale scolastico Le opzioni 1 e 2 non si differenziano molto fra loro. Il tipo di scrittura immaginabile per una rassegna culturale non è diverso da quello prevedibile per il fascicolo di documentazione. l’opzione 3, consigliabile soltanto a un alunno che abbia particolari attitudini ad una disciplina e voglia cimentarsi con un tipo di scrittura specialistica Qui sorgono difficoltà. Si può confondere tra questa opzione 2 e l’opzione 1 del s.b., il che è sbagliato. La rivista divulgativa , tipo Espresso o Panorama, non è la rivista di argomento culturale. Quanto al giornale scolastico, è la più elementare via d’uscita: livello di difficoltà basso, punteggio basso. Per quanto riguarda il quotidiano, se non si è dei draghi, meglio non puntare al “Corriere“. Non terrorizzarti: nella pratica non si è molto pignoli! Però ricorda che puntare in alto denota ambizione e richiede competenze adeguate; d’altro canto puntare troppo in basso può servire a mascherare, sotto la spoglia dell’informalità, l’incapacità di tenere un registro più alto e una scarsa padronanza linguistica. Francesca Meneghetti, novembre 2008

15 Esempi di stile Per il trattato breve
Un fondo di Eugenio Scalfari (domenica su repubblica). Ma anche le pagine di un buon manuale di storia o letteratura. Per il dialogo-saggio Le operette morali o il Dialogo sopra i due massimi sistemi Per il trattato parodistico (per i pazzi) Industria e repressione sessuale in una società padana, in Diario Minimo di U. Eco Per la terza pagina o per l’articolo di fondo Il modello può essere lo stesso del trattato breve. Per la cronaca La scoperta dell’America, in Diario minimo, cit. : una miniera di esempi stilistici. O articoli tratti dalle prime pagine di quotidiani nazionali Francesca Meneghetti, novembre 2008

16 Che registro stilistico?
Saggio Articolo Registro molto formale Registro formale, ma può scivolare verso l’informale secondo destinazione (ed. giornalino scolastico) Terza persona, rigorosa impersonalità Terza persona: l’impersonalità è sempre opportuna Non è legato al contingente E’ legato ad un evento, vero o puramente immaginato, di attualità Ricorda di metterti un pro-memoria relativo ai TEMPI VERBALI. Se fai una ricostruzione storica puoi scegliere tra presente storico (più facile da seguire) o un tempo passato, il quale però è sottoposto alle regole dell’anteriorità (v. il trapassato) o della posteriorità. Inoltre richiede coerenze: non si può alternare passato prossimo o remoto a casaccio (mentre l’imperfetto è compatibile con entrambi). Francesca Meneghetti, novembre 2008

17 Essere creativi “saggiando”
Se la nostra scelta è ricaduta sul saggio, il tocco di originalità può riguardare: delle riflessioni sul tema proposto “non allineate” o divergenti ma anche l’incipit, al quale va dedicata, in ogni caso, la massima cura perché rappresenta il primo “contatto” tra chi scrive e chi legge. Deve essere curato e spesso ripensato alla fine del tema, alla luce delle conclusioni. Francesca Meneghetti, novembre 2008

18 Incipit e fine Una buona regola è quella della simmetria o circolarità tra inizio e fine del tema: Francesca Meneghetti, novembre 2008

19 Essere creativi “articolando”
Nel caso dell’articolo, si può giocare con le circostanze esterne al tema, quelle che definiscono il contesto, e che sono espresse dalla formula 5W + H, ovvero: Basta prendere le distanze dalla materia, e immaginare una variazione significativa nelle coordinate spazio-temporali, o nell’identità dei protagonisti: molte tecniche creative prevedono infatti, oltre all’impregnazione (la full immersion nell’argomento), anche la divergenza (allontanarsi il più possibile dal punto di partenza, per poi ritornarvi (convergenza). Why? When? Where? What? How?

20 Dopo la fase testuale Supponiamo che la grande fatica sia conclusa: hai finito di scrivere. Sei stanco e sudato. Bravo. Ti meriti una pausa. Bevi un po’ d’acqua, un succo di frutta, un caffè. Mangia qualcosa e fai due passi. Migliora la circolazione, anche cerebrale. Ricorda la regola d’oro: prendere le distanze. Perciò prenditi pure cinque minuti. Ora rientra in classe. Riprendi il i lavoro e provo ad essere spietatamente critico. Poniti delle domande critiche, come quelle che seguono. Se una o più risposte sono negative, è ovvio che bisogna provvedere… La buona notizia è che sei ancora in tempo. Francesca Meneghetti, novembre 2008

21 L’autocritica Francesca Meneghetti, novembre 2008

22 L’autocorrezione Se sei arrivato in quinta, significa che sai scrivere da almeno 13 anni, e che, in teoria, sai come si debba rileggere un tema alla caccia di errori. Pertanto inutile insistere con le raccomandazioni, con qualche eccezione: I giorni prima, ripassa, memorizzandole con la scrittura, le regole ortografiche dei monosillabi accentati e non, degli accenti e degli apostrofi (in particolare ripassa le regole su un e ricorda che po’ non si scrive così: pò); controlla che non ci siano troppi “che” in un periodo: prova ad usare i due punti, nel caso, per toglierne qualcuno; non abusare di gerundi ed avverbi molto lunghi; scorri gli incipit di ciascun periodo. Evita di iniziare con nessi (congiunzioni): alcuni potrebbero essere subordinanti ed aprire la strada ad un periodo sospeso; se hai dei dubbi sull’ortografia (meglio averli), controlla sul dizionario; Controlla i TEMPI VERBALI (meglio usare il PRESENTE STORICO) rileggi con attenzione, come se leggessi a voce alta, e accertati che il testo scorra facilmente senza intoppi: altrimenti intervieni sulla sintassi. A volte si risolve il groviglio semplicemente togliendo qualcosa di troppo. Francesca Meneghetti, novembre 2008

23 Da non dimenticare Ricorda, questo sistema è vietato! Se uno viene scoperto è allontanato dall’esame Francesca Meneghetti, novembre 2008

24 E per finire, incrociamo le dita
Francesca Meneghetti, novembre 2008


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