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STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE dallo Stato nazionale all’Europa

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Presentazione sul tema: "STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE dallo Stato nazionale all’Europa"— Transcript della presentazione:

1 STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE dallo Stato nazionale all’Europa
Mario Telo’

2 Storia delle dottrine politiche
Storia delle idee politiche= una materia alla frontiera tra la storia e la scienza politica (scienza della polis nelle sue varie accezioni storiche e teoriche) Combinare i due punti di vista, mettendo in evidenza il peso reale delle idee -idee- movimenti politici -idee-istituzioni

3 Come scrivere la storia delle idee?
Quintin Skinner (Univ.Cambridge): situare le idee nel loro contesto storico B.Croce: la filosofia è la storia delle filosofia. L’idea d’Europa unita si comprende solo attraverso la storia della idea d’Europa? P.Rosanvallon (Collège de France): decontestualizzare e attualizzare la lettura dei grandi testi della storia del pensiero politico

4 Questo corso Evitare una presentazione dell’intera storia del pensiero politico sino ad oggi: inevitabilmente manualistica e superficiale Cercare si fare vivere la storia delle idee, nel fuoco del dibattito contemporaneo sull’avvenire dello stato e dell’Unione europea, le due realtà politiche nelle quali viviamo e vivremo

5 Un’occasione per leggere le grandi opere dei classici della teoria politica: il programma e i libri di testo La storia delle dottrine politiche dello stato moderno e la storia dell’idea d’Europa Machiavelli, Hobbes, Bodin (XV,XVI,XVII) Locke,Montesquieu, Rousseau (XVII-XVIII) I costituzionalisti americani e Kant (XVIII,XIX) Hegel , e l’Europa tra nazionalismo, pacifismo e nascita dell’idea d’Europa (XIX-XX) L’idea d’Europa: federalisti, funzionalisti e confederalisti (XX) i concetti di Multilateralismo e Regionalismo L’idea d’Europa e le istituzioni europee dal trattato di Roma (1957) al trattato di Lisbona Le idee di potere, democrazia, cittadinanza, su scala nazionale ed europea

6 LO STATO E L’EUROPA Quali rapporti tra lo stato europeo e l’Unione europea nella storia del pensiero politico da una parte: Gli stati europei sono all’origine dell’Unione europea e i Trattati europei sono decisioni sovrane degli stati che diventano cosi’ « stati membri ». Perchè e come gli stati europei hanno aderito all’idea d’ Europa unita

7 Lo stato e l’Europa Dall ‘altra : l’UE puo’ essere comparata ad uno stato ? A quale tipo di stato? Somiglianze e differenze Nella storia del pensiero politico essa è stata comparata ad uno stato federale: competenze divise tra l’entità federante centrale e le entità federate (USA,Svizzera,Canada,Germania etc) Il mito degli « Stati uniti d’Europa » Importante: l’UE è anche comparata alle altre associazioni regionali di stati nel mondo (MERCOSUR,ASEAN etc) : idea di « regionalismo » ad altre organizzazioni multilaterali globali come la Società delle nazioni o l’ONU : idea di « multilateralismo »

8 L’ambiguita’ della natura istituzionale della UE: uno stato federale in formazione?
comparabile con uno stato: la moneta, le competenze esclusive Applicazione istituzionale specifica di idee come parlamento, cittadinanza, esecutivo,legislativo e giudiziario Il peso delle istituzioni sovranazionali e la diffusione del voto a maggioranza qualificata nelle istituzioni intergovernative

9 Ambiguità istituzionale della UE
Una organizzazione intergovernativa o meglio multilaterale: una unione di stati? - la firma (unanime) dei trattati - la larga applicazione della regola procedurale della unanimità in seno al consiglio europeo e al consiglio dei ministri

10 Concetto provvisorio di « istituzione sui generis »
Principio intergovernativo e multilaterale Istituzioni intergovernative Idea di sovranazionalità istituzioni sovranazionali Sovranazionalità giuridica 2 principi e due tipi di istituzioni intrecciati in modo complesso Un sistema istituzionale misto che combina sovranazionalità e sovranità nazionale dei 27 stati membri

11 Lo Stato moderno domina la politica da cinque secoli almeno
Due ragioni per cominciare con lo Stato moderno e l’idea di Stato moderno come premessa per studiare l’idea d’Europa e le istituzioni europee Lo Stato moderno domina la politica da cinque secoli almeno Il potere politico ha storicamente preso varie forme: La polis greca Il regno e la repubblica di Roma L’impero romano classico Il sacro somano impero medievale Lo stato moderno, monarchico o repubblicano; costituzionale o assolutista; federale o centralizzato

12 Gli ostacoli alla formazione dello stato moderno al tempo di Machiavelli, Hobbes e Bodin
la frammentazione di origine feudale (potere economico e politico fusi nel sistema feudale) L’impero sovranazionale di origine medievale la Chiesa come stato troppo debole per unificare l’Italia e abbastanza forte per impedire che altri lo unifichino; in Francia, le guerre di religione; in inghilterra la loro degenerazione in guerre civili Il localismo e il corporativismo della nuova borghesia italiana

13 Doppio processo di costruzione dello stato moderno visto dal punto di vista delle idee
A) sovranità interna: creare un ordine unitario contro anarchia, frammentazione e disordine interni B) sovranità esterna: affermare un potere decentrato a livello nazionale contro due poteri sovranazionali (impero e chiesa)

14 La prima teoria dello Stato: l’assolutismo.
Machiavelli Bodin Hobbes Il costituzionalismo europeo e americano Locke Montesquieu Hamilton e Madison Nazionalismo e pacifismo tra 800 e 900

15 N.Bobbio: una nozione positiva di Stato
Lo stato come rimedio ai mali della società e dello ‘stato di natura’ Le guerre civili e l’anarchia Le guerre di religione La disgregazione politica La violenza egoistica insita nella natura umana LA NECESSITA’ DI UN MASSIMO DI CONCENTRAZIONE DEI POTERI

16 N.Machiavelli Machiavelli e il suo tempo (Q.Skinner e G.Procacci)
Le opere e la vita di Machiavelli Un classico: Hegel, Rousseau; Pocok…. Il fondatore della scienza politica moderna: lo studio del potere e dei rapporti di forza La condanna della Chiesa e i malintesi sul « machiavellismo » ( ‘il fine giustifica i mezzi’ e la ricerca sul rapporto tra finalità e mezzi della politica)

17 Lo studio dei rapporti di forza
Lo scopo del politico è di conquistare il potere e se lo ha raggiunto, di conservarlo con qualunque mezzo La scienza politica studia il rapporto tra questo obiettivo e i mezzi mobilitati per raggiungerlo La scienza politica studia la realtà effettuale delle cose e non la città ideale La scienza politica non è una morale, nè una teologia. Non è nemmeno anti-morale; è amorale nel senso che studia in modo a-valutativo la vita politica reale con lo scopo di spiegarla

18 Realismo contro idealismo
idea tradizionale :«la pace attraverso la costruzione interna del buon governo della città » Ambrogio Lorenzetti Effetti del buon governo per la pace, Palazzo Publico (Siena, ) (For a masterful analysis of the political philosophy embedded in this fresco, see Quentin Skinner, "Ambrogio Lorenzetti and the Portrayal of Virtuous Government" and "Ambrogio Lorenzetti on the Power and Glory of Republics," in Skinner, Visions of Politics, Vol. 2 (Cambridge: Cambridge University Press, 2002),

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20 Un esempio di realismo: le relazioni internazionali
Machiavelli, contrariamente a Lorenzetti e alla tradizione sottovalutava il peso dei rapporti di forza, segnatamente internazionali Carlo VIII e Francesco I invadono l’Italia tra il XV e il XVI sec. Carlo V manda i ‘lanzichenecchi’ in Italia: ‘ sacco di Roma’ (1527) Sul piano del suo impegno personale Machiavelli è appassionato « republicano »: idea della costruzione dello stato unitario in Italia

21 Lo studio delle condizioni del successo politico
Equilibrio tra « fortuna » e « virtù » (la visione dell’uomo del Machiavelli) Le condizioni soggettive e oggettive del successo politco La difficoltà di affermare un nuovo progetto politico

22 Due poli dialettici nel pensiero di Machiavelli
la passione repubblicana e per la costruzione dello Stato in Italia (previsioni sbagliate, battaglie perse) (« Discorsi sulla prima decade di tito Livio ») La ricostruzione distaccata delle leggi oggettive della politica (« Il Principe ») Metodo razionale, studio dei rapporti di forza, delle condizioni del successo Visione ciclica della politica

23 La visione ciclica della politica
Da Polibio lo studio delle dinamiche cicliche che fanno crescere e degenerare i regimi politici definiti da aristotele nella « politica » ( IV secolo avanti Cristo): la democrazia degenera in anarchia e dà luogo alla monarchia assoluta, che degenera in tirannia e dà luogo alla aristocrazia, che degenera in oligarchia e spinge verso la democrazia….

24 La teoria dello stato È in effetti una teoria del potere Esecutivo, il governo identificato allo stato Assente la problematica della divisione dei poteri Anche se è assente la problema costituzionale e democratica, machiavelli si pone il problema della legittimità popolare del potere: la milizia popolare

25 Importanza indiretta del Machiavelli per lo sviluppo successivo dell’ idea d’Europa
Machiavelli –Chabod ( « Storia dell’idea d’Europa », e vedi anche G.Calabro’ e de Giovanni in B. Consarelli 2003): Europa-Asia: la molteplicità e varietà dei regimi politici come fondamento della libertà europea Le relazioni di potere e diplomatiche tra stati italiani come esempio di equilibrio che puo’ essere traaferito a livello europeo (stabilità , che non vuol dire pace): premessa della futura idea di una « società di stati » ( Chabod)

26 Il sorriso di Machiavelli

27 Jean Bodin ( ) La vita impegnata, l’erudizione enciclopedica, le opere di Bodin, si situano nel quadro delle guerre di religione nella Francia del XVI secolo che hanno preceduto e seguito il famoso Editto di Nantes di Enrico IV ( pace religiosa nel 1584) e la notte di san Bartolomeo (1572, sterminio delle famiglie protestanti parigine) LE OPERE ENCICLOPEDICHE: « I sei libri della repubblica » (1576) « Méthode pour la connaissance de l’histoire » (1566)

28 La teoria della sovranità
l’origine politica: rispondere alle guerre religiose del suo tempo Il partito dei ‘politici’: « meglio una pace senza Dio che guerre con Dio » Sovranità interna: una autorità al di sopra dei conflitti religiosi: lo stato sovrano, laico, assoluto Sovranità esterna: « suprema potestas superiorem non ricognoscens » ( contro l’impero di origine medievale): jus ad bellum

29 La teoria della sovranità
La sovranità è indivisibile: contro ogni forma di divisione dei poteri ( segnatamente contro De Seyssel e il « costituzionalismo » di origine medievale e contro ogni tipo di « governo misto ») La sovranità è perpetua, senza soluzioni di continuità temporale La sovranità è illimitata: contradditorio (interpretazioni di Zarka e di Mairet) : tranne limiti naturali( la famiglia e il patrimonio famigliare) e leges imperii

30 La preferenza pratica per la monarchia assoluta
Tre possibilità istituzionali per la sovranità : la democrazia, l’aristocrazia, la monarchia ( no al governo misto) Rischi della democrazia: « gli appetiti insaziabili della moltitudine » Rischi della aristocrazia:oligarchia La monarchia assomiglia alla famiglia (pater familias,prima dell’8 marzo!) La monarchia assicura una scelta rigorosa dei magistrati più competenti La monarchia assicura meglio l’unità dello stato

31 Importanza indiretta della teoria della sovranità di Bodin per il successivo sviluppo della idea d’Europa Sovranità interna : il potere assoluto della legge statale su un territorio determinato (polizia, fisco, amministrazione etc) La laicità e la tolleranza come risposta al pluralismo religioso interno Consolida la preparazione dell’Europa di Vestfalia: Sovranità esterna: rompe con la concezione sovranazionale imperiale del medioevo: la crisi dell’impero crea un vuoto di potere politico che è occupato dagli stati sovrani ( Yves Zarka 2000)

32 Thomas Hobbes ( ) Thomas Hobbes e il suo tempo: l’inghilterra della prima guerra civile nella prima metà del XVII secolo Il meno « engagé » dei tre assolutisti, un osservatore scientifico dellla politica,come una geometria da studiare razionalmente: metodo dicotomico OPERE: De Cive (1642)e Leviathan (1651), all’epoca di O. Cronwell quando rientra dall’esilio- ma resta dopo la restaurazione di Carlo II Stuart. Il profondo pessimismo antropologico hobbesiano (N.Bobbio, in Telo’ 1999)

33 Il metodo razionale (rifiuta il metodo storico di Machiavelli e Bodin)
il giusnaturalismo moderno come quadro teorico per fondare lo stato: tratti comuni a Hobbes, Locke, Montesquieu, Kant, Fichte, Altusio, Hegel, Spinoza Il metodo razionale (rifiuta il metodo storico di Machiavelli e Bodin) L’individualismo moderno (diversamente da Machiavelli e Bodin) Lo schema dicotomico ( contro il metodo aristotelico): lo stato di natura contrapposto allo stato e il contratto sociale come passaggio dallo stato di natura allo stato. La non socievolezza dell’uomo;

34 La versione hobbesiana del giusnaturalismo
Pessimismo radicale sullo stato di natura: homo homini lupus e bellum omnium contra omnes Ottimismo sull stato Teoria del contratto sociale

35 Lo stato di natura Tra egoismo irrazionale e Egoismo razionale
La volontà degli individui di rinunciare allo uso della forza come premessa del contratto

36 Lo stato di natura vari esempi di « stato di natura »: preistoria,
società primitive, anarchia-guerra civile, relazioni internazionali tra stati

37 Il contratto sociale È composto di patto sociale (tra gli individui) e di patto di governo A) il primo testimonia della volontà dal basso, del consenso libero (utilitarismo) B) il secondo è tra i cittadini e il Leviatano- lo stato- Esso è necessario a causa della fragilità del patto sociale in assenza della minaccia di punizione (minaccia da parte del Leviatano e paura) e garantisce la durata del contratto sociale L’immagine del Leviathan e CITAZIONE

38 Lo stato di Hobbes E’ assolutistico contro ogni divisione dei poteri (considerata mostruosa) Lo stato domina anche la chiesa E’ contro le teorie costituzionalistiche emergenti anche se il suo giusnaturalismo implica un consenso iniziale e volontario degli individui che da « multitudo » si trasformano cosi’ in cittadini Ma è anche contro le teorie assolutistiche tradizionali: basate sul diritto divino o sulla tradizione: La sua è una teoria razionale dello stato

39 Implicazioni indirette dello stato di Hobbes per l’idea di Europa
Le relazioni internazionali costituiscono un esempio di stato di natura: anarchia internazionale eterna e impossibilità di un contratto sociale internazionale ( manca la condizione essenziale: il Leviatano mondiale) I trattati,internazionali o europei, non possono che essere precari L’unico freno alla volontà di potenza dello stato puo’ essere la potenza di un altro stato (deterrenza reciproca) Inimmaginabile la costruzione della unione europea sulla base di Hobbes e della sua riattualizzazione da parte della scuola neo-realista di Kenneth Waltz (1979) e seguaci

40 Trattati di Vestfalia 1648 conclusione della guerra dei 30 anni

41 L’Europa degli stati contro l’Europa dell’impero di origine medievale rappresentato dagli Asburgo: Carlo V

42 Machiavelli, Hobbes e Bodin preparano l’Europa di Westfalia (1648)
Europa degli stati sovrani, diversi ma eguali nella loro sovranità e nel loro rifiuto del potere imperiale sopra le loro teste Europa degli stati assoluti e laici, che non accettano interferenze esterne nella loro vita interna (cuius regio eius religio) Europa dell’equilibrio: rapporti di forza, diplomazia, balance of power come sola barriera contro l’instabilità ( attenti: non per la pace)

43 Voci critiche: la nascita del diritto internazionale
Francisco De Vitoria ( ) e la scuola di Salamanca. Opere: De indiis del 1539 e De jure belli. Ispirato dalla denuncia dei massacri dei popoli coloniali da parte di Bartolomeo de la Casas che aveva contestato la tesi dell’inferiorità dei non europei ( tesi che giustificava « la correctio fraterna ») Hugo Grotius di Leiden ( ) Opera: De jure belli ac pacis del 1625: « Pacta sunt servanda », cioè un principio normativo applicato all’ordine internazionale Cercano di conciliare la sovranità statale con un ordine giuridico internazionale inclusivo dei periodi di pace e di guerra, un diritto per la fase delle guerre (jus in bello), i diritti dei popoli coloniali ( in base allo jus gentium), teorie moderne della « guerra giusta » (la guerra difensiva), la libertà dei mari

44 Il costituzionalismo: il quadro storico
Tre Rivoluzioni liberali: Rivoluzione inglese: 1688/89.J.Locke Rivoluzione, indipendenza e costituzione americane: 1776, e 1787:Jefferson, Franklin, Madison Rivoluzione francese e le sue fasi: 1789, 1791,1793, preparazione teorica in Montesquieu, Rousseau, Siéyès….

45 IL COSTITUZIONALISMO: IL QUADRO TEORICO
IL GIUSNATURALISMO razionalismo, individualismo, idea di contratto sociale (LE TEORIE CONTRATTUALISTICHE da Lucrezio al contrattualismo moderno)

46 Il contratto sociale prima del giusnaturalismo moderno
A) questione della natura del contratto: strumento di emancipazione o di dominazione? B) differenza tra chi lo vede come pactum societatis e chi lo vede come patto di governo _____________________________ Nel mondo classico: i sofisti, Aristotele, Cicerone Versione cristiana: Agostino, Tommaso d’Aquino Riforma protestante: Beza(1574): diritto di rivolta contro i tiranni. Altusio (1610) « Politica methodicae digesta » LA GUERRA CIVILE INGLESE Conflitto Monarchia-parlamento Conflitto tra varie correnti politiche Il « patto del popolo » (1647)

47 Due significati del termine di costituzione
1)Locke e Montesquieu: Limitazione del potere centrale in nome dei diritti degli individui ( lo stato minimo) e gli equilibri tra i poteri 2)Hegel: Costituzione come organizzazione del tutto ( lo stato partecipato) Rousseau: manifestazione della domanda di partecipazione democratica, soprattutto attraverso il legislativo, espressione della sovranità popolare

48 John Locke La vita impegnata ( ) di Locke: contro l’assolutismo di Filmer nella Inghilterra della seconda metà del XVII secolo. Dall’esilio ( )alla rentrée in Inghilterra a fianco di Guglielmo d’Orange nel 1689

49 Il dibattito politico durante la seconda guerra civile inglese
Reazionari in nome della monarchia assoluta per diritto divino (R. Filmer) Assolutisti razionalisti in nome della teoria di Hobbes (molto marginale) Antiassolutismo e costituzionalismo liberale di Locke ( primato del parlamento) Antiassolutismo repubblicano aristocratico di J. Milton, J.Harrington, Lord Halifax Costituzionalismo democratico dei Levellers ( suffragio universale) Costituzionalismo radicale per eguaglianza sociale ed economica ( I Diggers e Winstanley)

50 John LOCKE ( ) Opere: ‘Saggio sull’intendimento umano’; ‘Due trattati sul governo civile’ Rivoluzione parlamentare e costituzionale come ‘restaurazione’ del corretto rapporto tra parlamento e sovrano Diffusione delle opere di Locke tra gli emingranti verso l’America

51 Locke e il giusnaturalismo
Visione positiva dello stato di natura, della socialità dell’uomo Quali sono i diritti naturali? La proprietà privata e la sopravvivenza (« individualismo possessivo » secondo linterpretazione di Macpherson).Legame alle future teorie di Adam Smith come padre del liberalismo Il contratto sociale? Un patto d’associazione tra gli individui: deve garantire i diritti naturali, niente più. Lo stato come « civil society »

52 La teoria politica di Locke
La dottrina della divisione dei poteri legislativo ed esecutivo contro l’assolutismo: la monarchia costituzionale come simbolo del « modello inglese » La dottrina dell’elezione del legislativo, del potere che fa la legge ( limiti storici della constituency elettorale: Locke nel dibattito politico inglese : contro assolutisti ,ma anche contro i livellatori e i « diggers ») Il voto maggioritario in parlamento

53 La tolleranza La tolleranza in Bodin
Concetto politico: lo stato laico tollera le differenze religiose nel suo seno e garantisce che ciascuna religione possa essere professata senza identificarsi ad alcuna La tolleranza in Locke ( « Lettere sulla tolleranza », pubblicate dal 1689 al 1704) Difesa della tolleranza contro l’autoritarismo Il concetto di « intollerabile »

54 Importanza indiretta di Locke per l’idea d’Europa
Quali sono le implicazioni istituzionali esterne del costituzionalismo interno? - le relazioni esterne restano prerogativa del monarca(« potere federativo »= di stringere alleanze resta in mano allo esecutivo) le relazioni esterne ( accordi e conflitti) hanno base economica - oppure matura un rifiuto della ragione di stato, una prima idea di soft power economico ( e un’idea protestante di « guerra giusta »)? Ambiguità di Locke Questioni aperte e dibattute per l’oscurità delle posizioni di Locke (Cox, Gough…)

55 Charles Secondat de Montesquieu (1689-1755) Lettres persanes 1721, Esprit des Lois, 1748

56 La teoria politica di Montesquieu: tra due poli
1) scienza politica - contro il provvidenzialimo divino (determinismo storico, condannato dalla Chiesa) Per l’analisi comparativa deu regimli politici e la spiegazione scientifica delle loro diversità (relativismo sociologico) 2)Ideale anti-assolutista e preferenza per la monarchia costituzionale ( « modello inglese ») Rapporto di tensione tra questi due poli

57 Montesquieu e il giusnaturalismo
Ambiguità dello stato di natura Da un lato, le leggi naturali (libertà, sopravvivenza, giustizia,socialibilità, idea deista) spingono gli uomini verso la libertà e contro il dispotismo Dall’altro, le passioni spingono l’uomo verso la violenza DUNQUE: NECESSITA DEL CONTRATTO E COME RISULTATO, DELLE LEGGI POSITIVE ( per evitare la violenza)

58 Le « leggi positive » Da un lato corrispondono alle leggi naturali,
Dall’altro, corrispondono a variabili che cambiano da un paese all’altro: i costumi, il diritto abitudinario, le tradizioni, le ‘costituzioni’(come espressione della volontà umana) LA COMBINAZIONE DI QUESTI FATTORI dà luogo allo « spirito generale dei popoli » che è all’origine dei diffferenti regimi politici esistenti Conoscere e rispettare la diversità!

59 Montesquieu e la teoria dello stato secondo un approfondimento del « modello inglese »
Divisione dei poteri e Equilibrio dei poteri: le pouvoir arrête le pouvoir Sola garanzia contro il dispotismo di uno dei tre poteri

60 Lo stato costituzionale
1) Potere legislativo Composto di parlamento e camera alla 2) Potere esecutivo (monarca) 3) Potere giudiziario indipendente

61 Rischio di blocco del sistema istituzionale?
I partiti politici -legano società civile e stato - corpi intermedi - una dinamica positiva tra conservazione e progresso

62 Montesquieu e le relazioni internazionali: contributo indiretto all’idea d’Europa
Influenza sui costituzionalisti americani L’idea di « federazione » come soluzione al dilemma tra potenza e rappresentanza L’idea di « governo misto » Liberalismo: « le doux commerce » e le relazioni internazionali

63 I costituzionalisti americani
La dichiarazione d’indipendenza del 1776: G.Washington e T.Jefferson. L’interscambio tra le due rive dell’Atlantico: Montesquieu e T.Paine. Le differenze tra le costituzioni delle 13 Repubbliche: la costituzione della Virginia La costituzione americana del 1787 (Convenzione di Filadelfia) e i Federalist papers, J.Madison e A.Hamilton e J.Jay Il dilemma repubblicano tra democrazia e forza esterna in seno al sistema vestfaliano

64 Implicazioni vastissime per l’idea d’Europa
Una costituzione liberale scritta Il concetto di federazione, da Altusius a Montesquieu agli americani Modello federale USA? Hamilton o Madison?

65 J.-J.Rousseau La critica del « modello inglese »
A) nozione diversa dello stato di natura e dei diritti naturali B) nozione diversa del contratto sociale: due contratti sociali?(tre livelli, o fasi?) C)il potere sovrano (la volonté générale): diretto, unito, delega agli altri poteri intesi come funzioni subalterne (esecutivo e giudiziario)

66 Il concetto di potere sovrano di Rousseau: implicazioni per le relazioni internazionali
Non solo non c’è pace senza contratto sociale interno giusto, ovescia la priorità: il contratto sociale interno va difeso dallo stato di guerra di tutti contro tutti che prevale a livello internazionale ( poichè gli stati non giungono tutti contemporaneamente al contratto sociale interno). Quindi? Protezionismo economico e politico. Influenza su Fichte, Lassalle, Litzt, …… fino alla « teoria de la dependencia » (anni )

67 Immanuel Kant : Il decennio 1790 delle tre « Critiche » Critica della ragion pura Critica della ragion pratica Critica del giudizio « Per la pace perpetua »(1795) Metafisca dei costumi

68 Dallo stato di natura allo stato di diritto
La coorispondenza tra morale soggettiva e diritto Perche’ uscire dallo stato di natura? - i due imperativi categorici Lo stato di diritto attraverso il contratto sociale - indipendenza civile - autonomia -eguaglianza giuridica

69 I rapporti internazionali possono essere pacifici?
Punto di partenza HOBBES, ma con una risposta alternativa La pace internazionale è possibile a tre condizioni: una teoria razionale della pace

70 Le tre condizioni 1.Repubblicanesimo ( che cosa significa in Kant)
Il pericolo da evitare:le conseguenze internazionali del despotismo La sua attualità: la tematica della condizionalità democratica

71 La seconda condizione 2.La federazione tra stati
Il significato di federazione in Kant ( diverso da Montesquieu Il pericolo principale: « la monarchia universale » Attualità: la tematica delle gerarchie, dell’imperialismo e del multilateralismo internazionale

72 La terza condizione 3. Il cosmopolitismo
Diritto di visita e dovere di ospitalità Commercio e oltre Il pericolo: il colonialismo e l’imperialismo economico Attualità: i networks transnazionali

73 La dimensione giuridica delle tre condizioni
1. « diritto pubblico interno » 2. « diritto internazionale » 3. « Cosmopolitismo »= diritto cosmopolitico che sorregge e alimenta le altre due condizioni

74 Oltre il paradigma westfaliano?
Dibattito aperto Attualità nella Unione europea? Atualità nelle organizzazioni inetrnazionali tipo ONU o WTO?

75 Dalla teoria alla storia
Marginalità delle idee kantiane nell’800: La critica di Fichte, dal cosmopolitismo al nazionalismo ( ) La critica di HEGEL: Costituzione della Germania (1803) e Filosofia del diritto (1821) Il contesto storico sfavorevole alle idee di pace internazionale e di ’Europa unita’ Perchè?

76 L’idea d’Europa e il contesto storico
Nel medio evo: res publica christiana (unità del continente e esclusione dei non cristiani: ebrei e arabi). T.Pagden, The idea of Europe L’Europa del medioevo (K.Pomian) L’Europa dell’equilibrio delle potenze (Vestfalia: XVII-XX) L’Europa dell’Illuminismo (XVIII) XIX: la parola d’ordine « Stati uniti d’Europa » (1848) e le ragioni storiche del suo fallimento: l’idea di nazione e il Concerto europeo

77 L’idea d’Europa e la sua marginalità tra il 1800 e il 1945
1) Movimenti nazionalistici per l’autodeterminazione dei popoli e loro parabola( B. Croce : Storia d’Europa nel secolo XIX) Fase liberal e democratica Fase aggressiva del nazionalismo 2) Fragilità dei movimenti pacifisti ed europeisti Pacifismo economico: Cobden e le sue conferenze Pacifismo religioso: le Chiese Pacifismo sociale: Marx e la I e II internazionale Pacifismo politico/istituzionale: Kant e la tradizione kantiana

78 L’idea d’Europa e l’evoluzione/crisi del sistema europeo degli stati
1648: nascita del sistema europeo degli stati, regole e cambiamento 1815: Trattato di Vienna dopo la fase critica seguita a RF e Napoleone ( ) Concerto europeo a egemonia inglese : I guerra mondiale 1919: Trattato di Versailles e trattato di Washington IL MEMORANDUM BRIAND e il dialogo fallito tra Francia e Germania ( ). Le cause del fallimento 1929, crisi economica mondiale 1931: fine del Gold standard basato sul Pound.Caos e nazionalismo :Seconda guerra mondiale

79 Il fallimento del sistema Vestfaliano ( e della teoria dell’equilibrio di Chabod?): Monaco 1938

80 L’idea d’Europa a partire dal periodo tra le due guerre sino al secondo dopoguerra
1)Paneuropa di Coudenove Kalergi (1923) 2) Il funzionalismo: D. Mitrany ( e J.Monnet) 3) Il movimento federalista: In Inghilterra: Lord Lothian, L.Robbins, B. Wootton, Beveridge In Italia: G. Agnelli, L.Einaudi A Spinelli ( con Colorni e Rossi): Il « Manifesto di Ventotene » (1941) Schuman e i cattolici francesi 4) L’Europa degli Stati o delle patrie: W. Churcill (1947), De Gaulle ( )

81 La storia dei trattati tra sovranità nazionale e sovranazionalità
dalla « Dichiarazione Schuman » del 9/ 5/ 50 al Trattato CECA Jean Monnet e il funzionalismo Una storia di successi e di fallimenti(A.Milward): il Trattato CED ( ) Il Trattato di Roma del 1957 La stagnazione e il rilancio De Gaulle ( ) La crisis della « sedia vuota » e il ‘compromesso di Lussemburgo’ del 1965 Il vertice dell’Aja del 1969: completamento,approfondi-mento , allargamento, ruolo internazionale della CE

82 Accelerazione dell’approfondimento
Il rilancio funzionalista con l’Atto unico europeo (1985) E la presidenza di J Delors ( ) Il passaggio storico dalla CE alla Unione europea dopo la fine del mondo bipolare: le due decisioni di Maastricht (1992): - UEM e moneta unica - Unione politica e due nuovi pilastri, CFSP e JHA: la struttura comune della UE (il tempio a tre colonne)

83 Trattato di Amsterdam 1997 - miglioramento della visibilità ed efficienza della PESC - riforma della GAI/ avvio della communotarizzazione - capitolo sociale e protocollo sociale

84 Il trattato di Nizza (2000) adattare le istituzioni allo allargamento da 15 a 27 e più… Revisione della maggioranza qualificata : tre criteri Varie questioni irrisolte: il mandato per una nuova CIG,ma via una Convenzione

85 Ruolo della sovranazionalità giuridica (e CdG)
Approfondimento= più sovranazionalità ed estensione delle deleghe da parte delle sovranità nazionali alla CE/UE Sovranazionalità istituzionale La Commissione La Corte di giustizia e il diritto europeo Il PE Il Consiglio dei ministri quando vota a maggioranza qualificata Il concetto di maggioranza qualificata e la sua evoluzione (J.H.Weiler e altri) Ruolo della sovranazionalità giuridica (e CdG) l’effetto diretto (dal 1963) La dottrina del primato (1964) Le competenze esclusive PRECISIONE sugli atti giuridici: regolamenti, direttive e decisioni,p. 184 del libro Dallo Stato all’Europa

86 Allargamento come evoluzione dell’idea d’Europa
L’allargamento del 1973 (R.U., Ir., D.)e il declino della EFTA ( organizzazione alternativa,1960) L’adesione della Grecia(1980) e l’allargamento iberico del 1986 (Spagna e Portogallo): Europa e democrazia L’ allargamento EFTA :1993/95 (S.,A.,FI.): paesi neutri nella UE. L’allargamento orientale:2004/7 (la fine della divisione storica tra Europa occ; e orientale) La lista dei candidati: Balcani occid. Turchia, Islanda,…….Un’UE quasi continentale? QUALI CONFINI? L’ALLARGAMENTO E’ UN SUCCESSO, ma…….. IL PROBLEMA DELL’ALTERNATIVA CREDIBILE ALL’ALLARGAMENTO: dai « cerchi concentrici » di Delors alle « partnership privillegiate » alla « politica di vicinato »

87 Il sistema istituzionale combina elementi intergovernativi e sovrnazionali in un quadro istituzionale unico Il Consiglio europeo Dal 1974 all’art 4 del TUE Composizione e funzionamento Compito di leadership politica Il trattato di Lisbona e la presidenza a tempo pieno per é anni e mezzo rinnovabile Il Consiglio dei ministri Potere legislativo ed esecutivo Formazioni specializzate: CAG,Ecofin, Consiglio competitività etc Procedure di voto( p ) Segretariato generale COREPER La Commissione (Brux) Monopolio della proposta Potere esecutivo e gestione del bilancio Guardiana dei trattati e potere negoziale internazionale se previsto Struttura e composizione La Corte di giustizia (Lux Il Parlamento europeo (Strasburgo e Bruxelles, dal 79) Elezioni secondo leggi nazionali e formazione di gruppi politici Accrescimento dei poteri :potere co-legislativo Un vero parlamento? Dal 1979 an 2009,processo di rafforzamento e politicizzazione Il Comitato delle regioni e CESE

88 Le correnti dell’europeismo e la specificità italiana: il peso della cultura federalista
Origini storiche: Roma classica Medio evo: Dante e l’impero il risorgimento: Mazzini/Cavour/ Garibaldi La fragilità dello Stato unitario L’esperienza fallimentare del nazionalismo estremo e sconfitta nella seconda guerra mondiale Peso della cultura federalista/europeista da Einaudi a Agnelli, a Spinelli Influenza del federalismo sulle culture politiche della I repubblica Apporti concreti: art 38 CED, Trattato di Roma ( lavoratori emigranti), lancio dello AUE, lancio della CIG per la moneta unica nel 1990 Il referendum del 1989 per poteri costituzionali al PE Contrasto tra retorica europeista e comportanmenti reali La seconda repubblica: nonostante vari problemi, perchè la continuità prevale sulla discontinuità? ( ratificaz dei trattati….) - forza della cultura europeista - mancanza di alternative - forza delle istituzioni europee

89 Il referendum italiano del 1989
Tema: attribuire un potere costituente al parlamento europeo Chi lo ha proposto? Federalisti (eredità della battaglia di Spinelli) Risultato: 89% di partecipazione, di cui 89,1 han votato si e 10,9, han votato no. A.SPINELLI 1941: Manifesto di Ventotene (con Rossi e Colorni) battaglia per la «  costituente democratica europea » Consigliere di De Gasperi ( ) Membro dellla commissione europea Membro del PE dal 1979: ‘Club del Coccodrillo’ dal 1979/81 e elaborazione del Progetto di unione europea(1984)

90 L’Unione economica e sociale
CECA ( 1952) CEE (1957) Mercato comune, politica commerciale, politica di concorrenza, PAC, fondi - bilancio europeo (1% PIL totale stati membri) AUE (1987): le 4 libertà Carta sociale (1989) Trattato di Maastricht: UEM, asimmetria interna tra unione monetaria e unione economica e tra UEM e unione sociale (Protocollo sociale annesso al Trattato di Maastricht ,1992 e incluso nel trattao di Amsterdam , 1997). Criteri di convergenza per l’UEM Patto di stabilità del 1997 e sua riforma nel 2005

91 Un’idea d’Europa insieme sovranazionale e multilaterale Metodi della governance
Metodo comunitario iniziativa della Commissione parlamento: potere di codecisione Consiglio: voto MQ CdG:competente Metodo apreto di coordinamento Consiglio approva European guidelines Ogni Stato approva piano nazionale Monitoring regolare raccomandazioni Metodo intergovernativo Nè commissione, nè PE, nè CdG competenti IL consiglio vota alla unanimità

92 Idea d’Europa e idea di pace:la differenza dai tempi di Kant
La duplice eredita: il cosmopolitismo kantiano e l’imperialismo A) Ambiguità del concetto di « Modello UE »: idea eurocentrica? -UE:laboratorio sofisticato di cooperazione e integrazione regionale ( regione= associazione di stati confinanti) -Modello di stabilizzazione della democrazia -Modello economico e sociale B) UE come attore nel mondo del dopo-guerra fredda: esporta il suo modello.Come?

93 La potenza dell’UE Une population de 450 millions d’habitants (Europe des 27), entourés par 500 millions de voisins (marché potentiel, ressources démographiques potentielles). Il PIL dell’UE 27 a dépassé de peu celui des USA ( milliards d’euros en 2008) ; 4 des 7 membres du G7 sont européens. Potenza commerciale, l’Europe est le premier acteur commercial, le premier importateur et le premier exportateur de biens (20 %, plus que les USA, la Chine et le Japon). Moneta unica, zone de stabilité interne et de protection face aux instabilités financière internationales. L’Euro connaît une percée comme deuxième monnaie de réserve. Potenza della cooperazione allo sviluppo, l’UE est leader mondial, même si elle rencontre une concurrence renouvelée, notamment en Afrique avec la Chine et l’Inde Leadership morale. L’UE protège les droits de l’homme et est leader reconnu au niveau de la protection environnementale après les accords de Kyoto, Bali, Copenhagen, notamment pour la lutte contre le changement climatique. La più vasta rete di partenariati e associazioni nel mondo avec les partenaires de la macro-région Europe et Méditerranée, avec les grandes puissances, avec les régions du monde : l’UE développe une vaste action diplomatique, tant à Bruxelles que par l’action des Délégations permanentes de la Commission dans tous les continents. Dal Trattato di Maastricht: inizio di PESC

94 Idea di Europa come attore internazionale ( e non solo modello) How does it work?
By providing an example of succesful regional cooperation/integration: emulation By developing « external governance » through associations, enlargement process, ENP etc By the external implications of an array of internal policies ( firstly: competition policy)working within the largest world’s market By conditional trade and aid policies By spreading-up sophisticated regulatory standards and norms ( A.Sapir 2007) By a relatively strong presence within the II OO (WTO, OECD, IMF…) By CFSP and ECDP

95 Peculiarità: nesso tra costruzione interna e relazioni internazionali
Habermas: « politica estera interna » in Europa. Premessa per il ruolo mondiale? ex: il I pilastro; Mercato e politica di concorrenza PAC UEM II esempio: il III pilastro e le implicazioni esterne dello spazio di libertà,sicurezza e giustizia » (immigrazione, asilo, lotta alla criminalità, alla fdroga, al terrorismo)

96 Concetto di potenza civile europea
1) Argomento storico: le costituzioni dei vinti della II guerra mondiale Il peso della memoria delle tragedie della storia europea= responsabilità. Come mai condivisa dalle potenze vincitrici? ( la vicenda :decolonizzazione) Emergere della CE prima dell’ 89-91 2) ARGOMENTO: Mutamento del SISTEMA INTERNAZIONALE Certo, implicazioni politiche esterne già della piccola CE - primo dibattito tra F.Duchêne e H. Bull ( ) - ma: grande svolta DOPO L’89/91 Favorita dal nuovo contesto internazionale? O isolata ? Nuove responsabilità continentali e mediterranee 3) ARGOMENTO MODELLO ECONOMICO-SOCIALE Modello socio-economico (Therborn, Habermas) 4) ARGOMENTO: Sistema istituzionale decentralizzato e non di tipo statale RISULTATO: Influenza,modello e Politiche esterne prevalentemente non militari

97 Abbiamo confrontato l’UE con stati federali: è uno stato federale?
Certo tratti costituzionali e federali ma anche differenze radicali. Esempi: - Resta un sistema decentrato, specie in politica estera No a VMQ sulla PESC e difesa I limiti del bilancio della UE I LIMITI DELLE COMPETENZE ESCLUSIVE - La ratifica unanime dei Trattati europei È dunque isolata?

98 UE= stato sovrano? Centralizzazione del potere sovrano sul territorio? (sicurezza interna e internazionale) centralizzazione di un’unica amministrazione, della politica economica, fiscale, sociale, culturale, gestione ordine pubblico? Jus ad bellum?

99 Contrasto tra UE e mondo circostante westfaliano: isolamento?
Il ritorno di logiche imperiali Logiche da XIX secolo Logiche da XX secolo Un’Europa post-moderna? Sarebbe isolata e perdente Maffettone: approfondire lo spazio tra mondo westfaliano e utopia cosmopolitica

100 Isolamento dell’UE nel mondo multipolare (westfaliano)?
verificare col metodo comparativo se tendenze verso una cooperazione istituzionalizzata e giuridicamente consolidata, vincolante delle sovranità nazionali, AVANZA anche ALTROVE NEL MONDO Emerge un NUOVO REGIONALISMO MULTIDIMENSIONALE in altri continenti?

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102 Regionalismo e interregionalismo
Regionalismo= cooperazione multidimensionale tra stati confinanti,basata su fattori endogeni ed esogeni e inclusiva di networks a livello della business community e della società civile Interregionalismo= cooperazione multidimensionale ( e tale da mobilitare una molteplicità di attori) tra entità regionali appartenenti a continenti diversi

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104 Regionalismo e globalizzazione
Il regionalismo puo’ essere visto come complementare ma anche come risposta alla globalizzazione ( dipendente e anche indipendente: es, le decisioni di creare il mercato comune e l’Euro sono decisioni politiche) «Integrazione negativa» e «integrazione positiva» (Scharpf) Primi passi verso una unione politica Altrove nel mondo « new regionalism » come ‘multidimensional cooperation between neighbouring states’

105 UE come caso piu’ avanzato e sofisticato di cooperazione tra paesi appartenenti alla stessa regione del mondo Non è « state in the making », ma una « polity » che è influenzata da fattori esogeni e endogeni e che resta strutturata su molti livelli di governance: - le politiche degli stati ( e delle rispettive unità amministrative interne) - convergenza sovranazionale tramite: cooperazione, integrazione comunitaria e coordinamento

106 Dopo sessant’anni, l’UE dispone di:
-Mercato comune con politica di concorrenza -Una unione economica e monetaria asimmetrica al suo interno - Un inizio di unione politica

107 Nuove sfide per il XXI secolo
Il mondo multipolare come spostamenti di potere, accelerati dalla crisi, riemergere di vecchie logiche

108 L’UE puo’ influenzare il mondo solo con l’esempio?
Idea di un influenza bottom-up,come modello che si impone spontaneamente - Kojève ,Duchêne , J.Delors: Europa guida con l’esempio della democrazia e del modello socio-economico -Therborn: EU =« World’s Scandinavia »? -J.Habermas: il modello sociale come anima dell’identità europea Non basta nel mondo della competizione multipolare

109 A twofold dimension of EU studies on external governance
1) Rafforzare il regionalismo altrove nel mondo: oltre la sovranità vestfaliana 2) UE come attore politico globale: potenza civile «shaping globalization» Condizioni interne - azione esterna

110 Evoluzione interna Da Nizza alla Convenzione del 2002/3
Dal Trattato costituzionale (2004) ai Trattati di Lisbona ( )

111 Evoluzione esterna: « EU shaping globalization »
Larghissimo « hub and spokes » styled network of associations, arrangements, partnerships, PTAs…..: a) relazioni interregionali: ASEM (1996), Rio process (1999), new ACP Cotonou Convention (2000), Barcelona process-Union pour la Méditerranée (1996 and 2008) B) relazioni bilaterali B)7 « strategic partnerships » con grandi potenze (USA, Canada, Russia, Japan, China, India, Brazil) c) presenza attiva nel network multilaterale globale : IMF,WB,WTO,G20….

112 Incoerenze?un esempio a) Tra l’ interregionalismo , segno distintivo della UE nel mondo b) e il bilateralismo o le « Strategic partnerships » con le grandi potenze Canada, USA, Giappone, Russia, Cina (2003), India (2004), Brasile (2007).

113 Molte delle difficoltà incontrate dipendono dalla UE
Non basta piu’ considerare positivamente la strada fatta all’interno in sessant’anni, ma misurare i progressi fatti con la velocità del cambiamento del mondo La sovranazionalità europea e la sovranità altrove? Quale compromesso?

114 La solidarietà verticale tra UE e stati membri
UE puo’ migliorare la sua capacità di agire nel mondo anche senza diventare uno stato La solidarietà verticale tra UE e stati membri Le incoerenze orizzontali tra le istituzioni europee e tra le politiche Le incoerenze tra politiche esterne e politiche interne La credibilità: incoerenze tra discorsi multilateralisti e eccessiva rappresentanza in seno alle organizzazioni multilaterali come FMI e UN ( meno europei e piu’ UE?)

115 Progressi recenti: i Trattati di Lisbona ( confrontati con il Trattato costituzionale del 2004)
Per il 90 per cento è lo stesso testo del 2004 Limiti analoghi: Il processo di approvazione CIG-ratifica unanime DIFFERENZE: I TESTI: IL « TRATTATO DI RIFORMA » del dic ( ) Trattato dell’Unione e Trattato sul funzionamento dell’Unione seconda differenza :DUE TESTI (invece di uno solo) cambiano parole chiave: Alto rappresentante per gli affari esteri ( con le stesse prerogative e competenze del Ministro degli esteri), rimozione dei simboli ANALOGIE: - Codecisione del PE (eccezione PESC): rimane come nel 2004 - fine del III pilastro: rimane - Estensione del VMQ a nuovi ambiti: rimane.Rimangono immutati: - Legittimazione parlamentare piena del presidente della Commissione - Vita democratica nella unione ( democr. delegata, partecipativa, sociale, ruolo delle chiese, trasparenza, ruolo dei parlamenti nazionali)

116 Progressi: Trattato di Lisbona e relazioni esterne
la personalità legale unica della UE Il presidente del consiglio europeo: « full time » per 2 anni e mezzo rinnovabile una volta La coerenza tra l’azione esterna del Consiglio e della Commisisone tramite l’Alto rappresentante e la creazione del nuovo : European external action service (EEAS).

117 Aumentare la comunicazione tra Europa e altri attori
Oltre l’ « old style multilateralism » (« sovereignty enhancing ») e oltre l’illusione di esportare quasi spontaneamente il metodo comunitario di sovranazionalità a livelli regionale e globale: possibile un nuovo multilateralismo , basato su « diffuse reciprocity », « sovereignty sharing » e piu’ legittimato

118 Idea di mondo postvestfaliano?
a)Il mondo non è post-vestfaliano Nemmeno in seno alla UE, nonostante istituzioni in parte sovranazionali. L’ideale cosmopolitico resta lontano b)Il mondo non è vestfaliano: ovunque lo stato sovrano è inserito in un contesto di cooperazione multilaterale ( a gradi diversi di vincolo) c) Graduale processo di riforma del sistema vestfaliano, in cui le entità regionali come la UE costituiscono l’avanguardia del cambiamento verso la pace, la cooperazione…


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