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“SCUOLA E DISLESSIA” giugno 2012

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Presentazione sul tema: "“SCUOLA E DISLESSIA” giugno 2012"— Transcript della presentazione:

1 “SCUOLA E DISLESSIA” 25-26 giugno 2012
PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

2 Come affrontare in maniera adeguata dislessia e disturbi di apprendimento
• Sapere • Capire • Identificare • Fare diagnosi • Fare riabilitazione • Fare didattica adeguata

3 TUTTI NOI INSEGNANTI DOBBIAMO COMPRENDERE CHE
GIUSTIZIA NON E’ DARE A TUTTI LE STESSE COSE MA A CIASCUNO CIO’ DI CUI HA BISOGNO PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

4 PER FARE CIO’ OGNI INSEGNANTE DEVE CONOSCERE
COS’E’ UN DSA LE STRATEGIE GIUSTE PER UN ALLIEVO CON DSA DI COSA HA BISOGNO UN ALLIEVO CON DSA

5 VERSO UNA DEFINIZIONE DI DISLESSIA
“La Dislessia Evolutiva è una disabilità specifica dell’apprendimento di origine neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà di effettuare una lettura accurata e/o fluente e da abilità scadenti nella scrittura e nella decodifica. Queste difficoltà tipicamente derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio che è spesso inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica della lettura che può impedire la crescita del vocabolario e delle conoscenze generali.” (International Dyslexia Association 2003)

6 DEFICIT CEREBELLARE DELL’AUTOMATIZZAZIONE:
BASI NEUROBIOLOGICHE DISFUNZIONAMENTO DI ALCUNE ZONE DELLA CORTECCIA DEL CERVELLO FATTORI CAUSALI DSA DEFICIT VISIVO/UDITIVO MAGNOCELLULARE: IL DEFICIT FONOLOGICO E’ SECONDARIO RISPETTO A UN DEFICIT NELLA PERCEZIONE UDITIVA DEI SUONI DI BREVE DURATA COME AD ESEMPIO LE CONSONANTI DEFICIT CEREBELLARE DELL’AUTOMATIZZAZIONE: IL CERVELLETTO GIOCA UN RUOLO IMPORTANTE NEI PROCESSI ARTICOLATORI DELLA PAROLA E DELLA LETTURA DEFICIT DELLA PROCESSAZIONE FONOLOGICA: RALLENTAMENTO O IMPEDIMENTO NELL’APPRENDERE LE CORRISPONDENZE GRAFEMA-FONEMA

7 Disturbi Specifici (DSA)
• Le cause sono biologiche: organizzazione strutturale di determinate aree cerebrali, su base genetica o da altre cause non individuate • I geni implicati sono diversi, non tutti i casi sono familiari • Molto spesso i DSA sono associati fra loro

8 Disturbi non specifici
• Ritardo mentale • Varie forme di deficit intellettivo • Disturbi comportamentali e della condotta • Disagio Scolastico da cause socio-familiari, psicologiche, deprivazione etc.

9 Difficoltà scolastiche
Ritardo mentale DSA - Carenze socio-ambientali - Inadeguatezza didattica - Difficoltà psicologiche, emotive motivazionali Didattica e valutazione differenziate e individualizzate. Fase di acquisizione: didattica differenziata e individualizzata; Fase successiva: valutazione differenziata e individualizzata Operare sull’ambiente per rimuovere gli elementi che determinano le condizioni di difficoltà

10 Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento
DEFINIZIONE, CRITERI DIAGNOSTICI ED EZIOLOGIA DSA Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento disturbi delle abilità scolastiche: DISLESSIA DISORTOGRAFIA DISGRAFIA DISCALCULIA

11 DEFINIZIONE DISLESSIA difficoltà specifica nella lettura, in genere il bambino ha difficoltà a comprendere i segni associati alla parola. DISGRAFIA difficoltà a livello grafo–esecutivo, si manifesta con tracciato incerto e irregolare, è una difficoltà che investe la scrittura ma non il contenuto. DISORTOGRAFIA difficoltà ortografiche, in genere si riscontrano difficoltà a scrivere le parole e a rispettare le regole ortografiche. DISCALCULIA difficoltà nelle abilità di calcolo o della scrittura e lettura del numero

12 COMPLICARLA ulteriormente
LE SCELTE DIDATICHE Il metodo di insegnamento NON HA EFFETTO sull’origine della dislessia MA LE SCELTE DIDATTICHE POSSONO FACILITARNE superamento COMPLICARLA ulteriormente

13 SCELTE DIDATICHE ADEGUATE
Un disturbo motorio lieve acquista gravità quando il portatore è costretto a muoversi in un ambiente difficile (es. presenza di barriere architettoniche) Analogo discorso va fatto per l’ambiente didattico che un dislessico trova in classe (es. difficoltà linguistiche proposte; tipo di carattere impiegato)

14 Complessità linguistica e varietà di caratteri =
Barriere architettoniche La rimozione di tali difficoltà non risolve i suoi problemi, ma agevola il raggiungimento dell’autonomia.

15 SCELTE DIDATTICHE PER DSA
I nostri allievi mostrano differenti livelli di abilità ad un soggetto con DSA non ha senso continuare a proporre esercizi di lettura o training logopedici perché il bambino legge stentatamente !! Non ci saranno benefici ma inutile aggravio di lavoro !!

16 strumenti compensativi
La disabilità di lettura va affrontata con un approccio più educativo basato su strumenti compensativi che semplificano l’attività svolgendo le operazioni automatiche che il dislessico fatica a svolgere misure dispensative che riguardano i tempi di realizzazione delle attività e la valutazione delle prestazioni.

17 LA LEGISLAZIONE TUTELA
CHE FARE ????? COME COMPORTARSI ???? LA LEGISLAZIONE TUTELA GLI ALUNNI CON DSA

18 ALLEGATE AL DECRETO MINISTERIALE 12 LUGLIO 2011
NORMATIVA DSA Legge 170/2010 (8/10/2010) Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO ALLEGATE AL DECRETO MINISTERIALE 12 LUGLIO 2011

19 E LA SCUOLA HA L’OBBLIGO DI METTERE IN ATTO
STRUMENTI COMPENSATIVI MISURE DISPENSATIVE

20 GLI STRUMENTI COMPENSATIVI
tabella dei mesi, tabella dell'alfabeto e dei vari caratteri, tavola pitagorica, tabella delle misure, tabelle delle formule, calcolatrice, registratore, cartine geografiche e storiche computers (programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale), cassette registrate (dagli insegnanti, dagli alunni, e/o allegate ai testi) predisposizione di una fonoteca scolastica contenente il testo parlato dei libri in adozione ed altri testi culturalmente significativi (possibilità di collaborazione col Centro del "Libro parlato” dell'Unione Italiana Ciechi) dizionari di lingua straniera computerizzati, tabelle, traduttori richiesta alle case editrici di produrre testi anche ridotti e contenenti audio- cassette o cd-rom

21 LE MISURE DISPENSATIVE
In maniera commisurata alle necessità individuali e all’entità del disturbo di apprendimento, si dovrà garantire la dispensa da alcune prestazioni quali: lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di consegne, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline; dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta (C.M.5 ottobre 2004, prot.40099/A/4) a causa delle difficoltà rappresentate dalla differenza tra scrittura e pronuncia; tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante una adeguata organizzazione degli spazi ed un flessibile raccordo tra gli insegnanti; organizzazione di Interrogazioni programmate assegnazione di compiti a casa in misura ridotta possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine

22 DUNQUE CHE FARE? . Spiegare alla classe cosa sono i DSA
Se è necessario scrivere alla lavagna (possibilmente in stampatello maiuscolo), assicurarsi che le cose scritte alla lavagna rimangano fino a quando tutti gli alunni hanno copiato. Non rimproverare gli alunni disgrafici mettendo in rilievo la brutta grafia. Far usare ai bambini con D.S.A. gli strumenti compensativi per sopperire alle loro difficoltà. Incoraggiarli ad usare il computer (con il correttore automatico) sia nello svolgimento dei compiti a casa e se possibile anche a scuola. Permettere ai bambini di registrare le lezioni. Non essere avaro di gratificazioni e usare il rinforzo come strumento usuale. Visualizzare le spiegazioni con mappe concettuali e schemi disegnati alla lavagna.

23 La quantità di esercizi e il materiale di studio a casa e a scuola non potrà essere lo stesso del resto della classe, ma deve essere ridotto. Ricordare che i bambini dislessici hanno bisogno di più tempo e non devono essere penalizzati per questo. Far lavorare con il testo aperto, anche nelle verifiche, se necessario; non dimenticate che i bambini con D.S.A. hanno generalmente abilità di memoria a breve e a lungo termine ridotte. Favorire occasioni di conversazione nelle quali sia possibile parlare delle proprie diversità. Un dislessico può imparare a parlare una lingua straniera con la stessa facilità di un non dislessico, mentre la scrittura della lingua straniera presenta difficoltà maggiori. Se un dislessico deve imparare una seconda lingua, meglio una con base latina. Ai sensi della circolare del 5 ottobre 2004, Prot /A/4, ove necessario, è possibile la dispensa dallo studio della lingua straniera in forma scritta.

24 COME CI DOBBIAMO COMPORTARE NOI INSEGNANTI CON IL RESTO DELLA CLASSE QUANDO QUESTA LAMENTA UN TRATTAMENTO DI FAVORE NEI CONFRONTI DEI COMPAGNI CON D.S.A. ? Spiegare alla classe cosa sono i D.S.A. parlandone in modo scientifico e facendo esempi (che non riguardino i presenti). Far capire che questi alunni hanno bisogno di strumenti compensativi per seguire meglio la programmazione della classe (come un miope ha bisogno degli occhiali). Cercare di evitare inutili polemiche e discriminazioni spesso frequenti nel gruppo classe.

25 QUALI SONO I PROBLEMI SOCIALI ED EMOTIVI DEI SOGGETI CON DSA?
I SOGGETTI CON DSA hanno “per definizione” un livello intellettivo nella norma ma nonostante ciò non riescono ad imparare a leggere, a scrivere e a far di conto. Si capisce dunque come in tali casi emergano spesso: - vissuti depressivi e di inadeguatezza, - profonde perturbazioni del livello di autostima, - disturbi del comportamento (iperattività, oppositività) - difficoltà attentive.

26 Come si arriva alla diagnosi?
Spesso purtroppo si arriva ancora alla diagnosi di un DSA a partire dai disturbi comportamentali di un bambino (che rappresentano il motivo della consultazione specialistica). In questi casi una diagnosi precoce, su segnalazione degli insegnanti, potrebbe consentire di mettere in atto accorgimenti e programmi didattici specifici per recuperare le abilità deficitarie e per ovviare a difficoltà emotivo-relazionali.

27 QUALI SONO I PROBLEMI SOCIALI ED EMOTIVI DEI SOGGETI CON DSA?
Demoralizzazione, scarsa autostima e deficit nelle capacità sociali Abbandonano la scuola nel 40% dei casi (circa 1,5 volte in più rispetto alla media). Gli adulti con DSA possono avere difficoltà nel lavoro o nell’adattamento sociale. Molti soggetti (10-25%) con Disturbo della Condotta, Disturbo Oppositivo Provocatorio, ADHD, Disturbo Depressivo Maggiore o Disturbo distimco, sono affetti anche da Disturbi dell’Apprendimento.

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29 E’ NECESSARIO L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO?
La legge attuale prevede la possibilità di diagnosi, ma l’alunno con DSA non può essere certificato ai sensi della legge 104 e non ha diritto ad un insegnante di sostegno.

30 Chi deve fare , che cosa: INSEGNANTI
Collaborare alle iniziative di screening Individuare i casi a rischio Attuare trattamenti preventivi (esercizi per le abilità fonologiche) Indirizzare i casi a rischio alla valutazione diagnostica Cercare la collaborazione di servizi e famiglia Modificare la didattica tenendo conto dei dati forniti dai servizi sanitari Favorire l’autostima Attuare provvedimenti compensativi e dispensativi

31 NASCE PER QUESTO NELLE SCUOLE
IL DOCENTE REFERENTE DISLESSIA D’ISTITUTO

32 IL DOCENTE REFERENTE DISLESSIA D’ISTITUTO
ha il compito di Essere informato su tutti gli allievi dsa presenti nell’istituto Informare a sua volta i consigli di classe della presenza di allievi con dsa: nella persona del coordinatore di classe e, dove fosse presente, dell’insegnante di sostegno che fa parte di quel consiglio di classe Collaborare con i consigli di classe per la compilazione del percorso specifico per alunni con dsa (entro il 15 novembre) Supportare didatticamente i docenti che hanno bisogno di strategie metodologiche e prove di verifica Mettere in contatto gli insegnanti con lo SPORTELLO DIDATTICO che ha sede presso: l’USP di Vercelli il Centro Tec_ha di Gattinara

33 IN SINTESI COSA FARE CON UN RAGAZZO CON DSA? Incoraggiarlo e lodarlo
Condurre ogni sforzo per costruire la fiducia in sé Trovare qualcosa in cui riesce bene Fargli usare testi ridotti non per contenuto ma quantità di pagine Valutare il contenuto del lavoro scritto e non l’ortografia Valutare le risposte orali Fornire più tempo per copiare alla lavagna Lasciare lavorare il ragazzo con il testo aperto Fargli capire che comprendete le sue difficoltà senza compatirlo Fargli usare gli strumenti compensativi Ridurre lo studio delle lingue straniere in forma scritta

34 IN SINTESI COSA NON FARE CON UN RAGAZZO CON DSA?
Evitare di farlo leggere ad alta voce Non infierire su tutti gli errori dei testi scritti Non dare liste di parole da imparare a memoria Evitare di fargli ricopiare il lavoro svolto Non paragonarlo agli altri Evitare di definire lento, pigro, svogliato o stupido.

35 Cosa insegnare? Albert Einstein:
“Non insegno mai nulla ai miei allievi. Cerco solo di metterli in condizione di poter imparare”

36 Ce la possiamo fare?? Grazie per l’attenzione e… buon proseguimento di corso!


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