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TEACHER TRAINING DOTTORESSA ANGELA GAUDIO PSICOLOGA – PSICOTERAPEUTA angelagaudio@gmail.com.

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Presentazione sul tema: "TEACHER TRAINING DOTTORESSA ANGELA GAUDIO PSICOLOGA – PSICOTERAPEUTA angelagaudio@gmail.com."— Transcript della presentazione:

1 TEACHER TRAINING DOTTORESSA ANGELA GAUDIO PSICOLOGA – PSICOTERAPEUTA

2 INTERVENTO SCOLASTICO IN UN BAMBINO A.D.H.D
Predisporre un contesto accogliente ed adeguato Organizzazione della classe e dei tempi di lavoro Organizzazione del materiale Organizzazione del lavoro scolastico Approccio al compito e alla struttura della lezione Coinvolgimento della classe ( tutoraggio apprendimento in gruppo )

3 Predisporre un contesto adeguato
I bambini con A.D.H.D hanno spesso una scarsa capacità di prevedere le conseguenze del loro comportamento. Gli insegnanti possono intervenire aiutando l’alunno a prevedere le conseguenze di determinate azioni prima di agire: in tal modo potranno essere incrementati i comportamenti adeguati alla situazione e il bambino potrà così essere messo nella condizione di scegliere con obiettività quali conseguenze affrontare

4 Come fare ? Quanto più organizzato e strutturato è il contesto classe, tanto più prevedibile diventa l’ambiente, facilitando così il contenimento comportamentale del bambino. Organizzare l’ambiente, ovvero la classe. Instaurare delle routine Stabilire delle regole

5 Organizzazione della classe e dei tempi di lavoro
Stabilire e prevedere i tempi di lavoro nei bambini con A.D.H.D. non è impresa facile, non sono abili a fare stime realistiche di grandezza, tempi, quantità,difficoltà. Aiutarli a lavorare con tempi stabiliti, significa dargli la possibilità di potergli permettere di valutare meglio e di essere più efficaci nel pianificare ed organizzare il lavoro.

6 La classe IL banco Dalla cattedra si vede il bambino?
Può essere facilmente raggiunto dall’insegnante? E’ possibile un costante scambio di sguardi tra insegnante e bambino? Ha compagni accanto a lui? Se ha compagni accanto, sono tranquilli o vivaci? Se il bambino si alza, altri bambini possono essere disturbati o coinvolti? Può guardare fuori dalla finestra dal suo banco? Quanti bambini può guardare dal suo posto?

7 E’ utile porre un orologio nella classe, per segnare i tempi di lavoro dei bambini o delle consegne o spiegazioni dell’insegnante. L’orologio, può però diventare una fonte di distrazione. E’ possibile porre l’orologio in modo visibile all’insegnante ed accessibile ai bambini, ma non all’interno della loro visuale abituale. ( Ad esempio, nella parete di fondo della classe )

8 Le routine Tanto più le attività da svolgere sono stabilite, tanto più sono prevedibili per il bambino e quindi più facilmente affrontabili. Quando si inizia una attività e se ne prevede la durata è più facile per il bambino prevederne la fine. Stabilire una scaletta di attività prima di cominciare a lavorare, rende il lavoro prevedibile e quindi più facilmente affrontabile. Anche se già ci sono, rendere esplicite le routine all’interno della classe può essere di enorme aiuto.

9 Le regole E’ utile stabilire delle regole chiare all’interno della classe, al fine di facilitare e regolare le relazioni tra gli alunni e tra i bambini e gli insegnanti. Le regole devono essere condivise; devono essere proposizioni positive e non divieti; devono essere espresse con frasi brevi e chiare; devono riguardare comportamenti ben precisi; devono essere poche; (massimo dieci ) sarebbe meglio se fossero supportate da materiale simbolico; devono essere sempre ben visibili a tutti.

10 Il rinforzo Le regole servono per contenere il comportamento del bambino. E’ pertanto importante, fornire al bambino un feedback sul suo comportamento. Rimproverare il bambino non serve se lui non ne comprende il significato. Dare un elogio dopo un comportamento corretto è più efficace che rimproverare o punire un comportamento sbagliato

11 Organizzazione della classe e dei tempi di lavoro
Stabilire e prevedere i tempi di lavoro. I bambini con A.D.H.D. non sono molto abili nel fare stime realistiche di grandezza, tempi, quantità e difficoltà del compito da svolgere. Aiutarli a lavorare con tempi stabiliti, significa permettergli di valutare meglio e di essere quindi più realistici ed efficaci nel pianificare e organizzare il lavoro.

12 Strutturazione del tempo
Facile Alla mia portata Difficile Strutturazione del compito Strutturazione del tempo Poco tempo Tempo medio Molto tempo

13 All’inizio è preferibile che sia l’insegnante a dare indicazioni sul tempo necessario allo svolgimento del compito assegnato. In seguito, quando i bambini si saranno abituati a includere la variabile tempo nella pianificazione del proprio agire, si può chiedere loro sotto forma di gioco, “ Quanto tempo serve per …….? ”

14 L’organizzazione del materiale
Comportamento problema: il bambino dimentica ogni volta qualcosa e disturba gli altri compagni per farselo prestare. Cartellone con elencato tutto il materiale possibile. Stabilire un momento della giornata in cui si passano in rassegna i materiali da portare il giorno dopo. Disegnare o scrivere sul diario per il giorno dopo i materiali necessari. Per portare a scuola i materiali necessari il giorno dopo, dare l’elenco delle materie del giorno successivo anche alle famiglie, chiedendo la loro collaborazione. Verificare il giorno successivo la presenza del materiale applicando la procedura della gratificazione o del costo della risposta

15 Organizzazione del lavoro scolastico
Attenzione, modulazione dell’impulso e procedure di controllo sono i deficit che maggiormente si evidenziano nell’A.D.H.D. Il basso rendimento nell’esecuzione di un compito sono dovuti a fattori quali: difficoltà nell’attenzione mantenuta: difficoltà a porre attenzione alle consegne date oralmente o per iscritto: tendenza ad affrontare il compito in modo impulsivo e senza alcuna pianificazione: Procedure di controllo poco efficaci durante e a conclusione del compito.

16 Difficoltà a mantenere l’attenzione prolungata
Con un breve periodo di osservazione è possibile stabilire quale sia il tempo di tenuta dell’attenzione. Valutare il tempo necessario per lo svolgimento del compito e confrontarlo con la possibilità di attenzione del bambino. Se possibile è opportuno dividere i compiti lunghi con brevi pause o variando l’attività al suo interno. Con l’esercizio sarà possibile allenare il bambino a mantenersi concentrato per periodi sempre più lunghi.

17 Difficoltà a porre attenzione alle consegne date
E’ utile prima di iniziare ad impegnarsi nel compito, far rileggere al bambino la consegna data, chiedendogli di ripetere con parole proprie, cos’è necessario fare. Sottolineare con un pennarello rosso le parti importanti delle istruzioni, con l’aiuto dell’insegnante. Costruzione di un piano d’azione per punti, scrivendolo sulla lavagna

18 Impulsività e scarsa pianificazione
Tra la lettura o la scrittura delle consegne e l’inizio dello svolgimento del compito è possibile chiedere ai bambini di non iniziare a lavorare per un tempo prestabilito dall’insegnante. Stabilire una routine per cui si inizia a lavorare solo quando è l’insegnante a dare il via Usare procedure fisse di pianificazione del compito. La procedura prevede; la spiegazione del compito, la realizzazione di un cartellone o la visione di immagini attinenti ad esso. l’associazione ad ogni passaggio della strategia di una formulazione verbale, che ne faciliti la memorizzazione, successiva interiorizzazione sotto forma di dialogo interno.

19 Procedure di controllo efficaci
Uso di un timer che suoni ad intervalli stabiliti, permettendo di verificare il livello di attenzione, segno sul quaderno quando ci si accorge di aver perso il filo, caccia all’errore, segno sul quaderno quando ci si accorge di essersi distratti nel momento in cui l’insegnante utilizza un segnale prestabilito. L’uso di segnali concordati con il bambino può rivelarsi molto utile per migliorare la consapevolezza rispetto ai propri meccanismi attentivi. Non vanno coinvolti gli altri alunni della classe nel sottolineare ad un bambino un comportamento inadeguato

20 Consegne e struttura della lezione
Consegne scritte sul diario: consegne chiare, verificare che il bambino stia scrivendo, chiedere ad un alunno di ripetere le consegne, un punto per ogni consegna scritta in modo corretto La lezione: seguire l’ordine degli argomenti dati all’inizio della mattinata, usare tempi di lavoro corretti (non troppo lunghi), presentare l’argomento in modo stimolante ponendo delle domande, strutturare il più possibile i compiti, rendendo esplicite le procedure, alternare compiti attivi a quelli puramente di ascolto, favorire la partecipazione attiva

21 La didattica: utilizzo di supporti alla didattica come computer, video, immagini, ecc. Corrette informazioni di ritorno per migliorare il controllo: il bambino trae vantaggio dalla possibilità di poter usufruire di informazioni sulla correttezza del proprio agire. Evitare di utilizzare subito i rimproveri Cercare di interrompere il comportamento disturbante dando indicazioni al bambino su come si sta comportando. Non deve esserci aggressività da parte dell’insegnante nel richiamare il bambino Attenzione alla comunicazione analogica! Passare spesso tra i banchi per controllare lo svolgimento dei compiti, segnalando gli errori o le procedure non corrette.

22 Il coinvolgimento della classe
Tutoraggio : assegnazione a una coppia di bambini dei due ruoli di tutee (allievo che riceve l’insegnamento) e tutor ( bambino che prende il ruolo attivo di insegnante). Apprendimento cooperativo: prevede di unire gli alunni in piccoli gruppi. Tale modalità si propone di massimizzare il loro apprendimento e le loro abilità sociali. Il bambino con A.D.H.D. fa lezione alla classe.

23 Osservazione in classe
Il comportamento scaturisce sempre da una relazione tra soggetto e contesto. Anche nei bambino con A.D.H.D. accade questo. Scopo dell’osservazione è cercare di comprendere la relazione tra un comportamento problematico e le conseguenze che lo mantengono o gli antecedenti che lo scatenano. L’osservazione è necessaria per prevenire la comparsa di certi comportamenti ( antecedenti ) o per cambiare le conseguenze che in qualche modo lo mantengono.

24 Vantaggi dell’osservazione
Si può osservare il comportamento in un contesto naturale Si possono raccogliere indici oggettivi sull’emissione del comportamento ( intensità, frequenza, durata ). Si possono cogliere tutti gli elementi in gioco in una situazione, per una successiva analisi e riflessione. Può essere fatta dallo stesso insegnante.

25 Le osservazioni dovrebbero essere effettuate in momenti diversi della giornata scolastica.
In giorni diversi della settimana, in ore diverse e con materie diverse. E’ opportuno fare l’osservazione anche durante i momenti di gioco libero.

26 Fasi dell’osservazione
Osservazione non strutturata: Inventario di comportamenti negativi del bambino. Descrizione precisa del comportamento e non sua interpretazione Focalizzazione del comportamento oggetto dell’intervento Osservazione strutturata per l’analisi dei comportamenti problema. Analisi degli antecedenti e delle conseguenze del comportamento problematico Riflessioni sui dati raccolti Intervento Verifica dei risultati

27 Griglia di osservazione
lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì 1^ ora 2^ ora 3^ ora 4^ 0ra 5^ ora 6^ ora 7^ ora 8^ ora Totale

28 Identificazione dei comportamenti problema
Si identificano delle categorie Si evidenziano tutti i comportamenti che possono rientrare in quella categoria. Es. si alza dal banco. Si segnano tutti i comportamenti problematici per ogni categoria

29 Osservazione strutturata
Ci permette di: identificare gli antecedenti e le conseguenze del comportamento problematico identificare la frequenza di tale comportamento è importante ottenere informazioni sul momento della giornata in cui questi comportamenti –problematici si verificano È necessario fare questo tipo di lavoro per ogni categoria di comportamento-problema individuato

30 Riflessioni sui dati raccolti
Scoprire gli antecedenti ci permetterà di fare un lavoro di prevenzione Le conseguenze sono importanti perché ci aiutano a capire quale comportamento sarà necessario mettere in atto per far si che il comportamento problema diminuisca

31 Programmazione dell’intervento
Anticipare il verificarsi del comportamento problema Ridurre e/o eliminare le risposte dell’ambiente che rinforzano l’emissione del comportamento-problema.

32 L’intervento Ogni intervento dipende dal comportamento del bambino, dai suoi punti di forza e di debolezza e non ultimo dalle riflessioni emerse attraverso l’osservazione. Una volta individuato l’antecedente si può giocare d’anticipo, cercando di evitare le situazioni ad alto rischio. Rispetto alle risposte dell’ambiente, anche queste possono essere modificate se per il ragazzo hanno un effetto rinforzante. È di notevole importanza sollecitare nel bambino riflessioni rispetto al suo comportamento, favorendo così lo sviluppo delle capacità metacognitive.

33 Analisi della situazione: analisi funzionale del comportamento
Antecedente Comportamento problema Risposta ambientale Conseguenze

34 Funzione del comportamento problema
A) Comunicativa 1 Ottenere attenzione 2 Fuga / evitamento di situazioni spiacevoli 3 Ottenere gratificazioni concrete: oggetti, attività, privilegi B) Autoregolativa 1 sensoriale – mantenuta dalla stimolazione stessa 2 Omeostatica – per equilibrare il proprio livello di attivazione a seconda della stimolazione ambientale 3 Organica – dipendente da sostanze endogene

35 Verifica dei risultati
Questa ultima parte consiste nel rivalutare, con le griglie iniziali, il bambino dopo l’intervento, al fine di evidenziare se si sono verificati dei miglioramenti, o anche per valutare eventuali modifiche da apportare all’intervento svolto

36 Token economy Il sistema dei gettoni è un sistema di gratificazione a punti, che in base a determinate regole comportamentali stabilite, prevede per il bambino la possibilità di guadagnare o perdere dei punti in base alla messa in atto di comportamenti corretti o sbagliati. Lo scopo è quello di rinforzare attraverso la gratificazione comportamenti positivi poco frequenti, affinché la loro comparsa possa essere incrementata.

37 Come attuare la token economy
Stabilire dei comportamenti ben precisi Stabilire poche e chiare regole, in base alle quali si possono guadagnare dei punti ed altre in base alle quali questi punti vengono persi. E’ necessario organizzarsi per gestire concretamente i punti. Es. cartellone. L’effetto più immediato e tangibile di questo metodo è che scompaiono i rimproveri da parte delle insegnanti.

38 La gratificazione Evitare false gratificazioni
E’ possibile gratificare azioni corrette già presenti abitualmente nel comportamento del bambino, ma messe in atto con poca frequenza E’ possibile usare la gratificazione per insegnare ai bambini comportamenti nuovi, gratificando anche i traguardi parziali Non gratificare i comportamenti negativi. Gratificare il bambino subito dopo aver mostrato un comportamento corretto e ogni volta che questo viene agito. E’ possibile usare una medesima strategia educativa anche con i compagni del bambino A.D.H.D, gratificando i comportamenti positivi che essi gli rivolgono

39 Strategie Contratti comportamentali
Costo alla risposta: ad ogni comportamento inadeguato segue per il bambino la perdita di un privilegio o di una attività gradevole La punizione: quando ritenuta necessaria deve essere priva di aggressività, psicologicamente neutra, immediata, proporzionale alla gravità dell’azione compiuta dal bambino, facilmente applicabile ed inevitabile

40 Rinforzo e token economy
Bene Così e così Male

41 Rinforzo e token economy
Giorno: Tempo seduto minuti: Attività svolta: Numero smile:

42 Rischi della punizione
Insegnare modelli di comportamento aggressivo Danneggiare la relazione di aiuto Produrre comportamenti di evitamento o di rinforzo del comportamento problema Produrre ansia, disagio, disturbi emotivi

43 Costo della risposta Proporzionale all’azione inadeguata
Correlato da informazioni chiare circa il comportamento del bambino Controllabile nella sua applicazione Comunicato in anticipo o concordato con lui Inevitabile e non flessibile nella sua applicazione Il guadagno superiore alla perdita, il bambino non deve andare in rosso

44 Time – out Il time-out = sospensione di gratificazioni e attenzioni
Interrompe il comportamento + autodisciplina Per bambini dai 3 ai 12 anni Breve : da 1’ a 10’ (secondo l’età ): usare il timer Il messaggio: “ questo comportamento è inaccettabile, è necessario che tu stia per qualche minuto isolato per interrompere subito questo comportamento e perché tu possa pensare a come invece ti saresti dovuto comportare”. Scegliere un posto monotono e senza distrazioni Portare subito il bambino al posto time-out ,usando non più di 10 parole e non più di 10 secondi Evitare discussioni Usare una sedia o uno sgabello Usare il timer affinché il bambino possa sentirlo Alla fine chiedere al bambino perché era stato messo in time-out Evitare di chiedere promesse o umiliarlo o intimidirlo

45 Esempio Comportamento target : portare tutti i materiali per la lezione Stabilire delle regole in base alle quali si guadagnano o perdono punti. Scrivere tutti i compiti sul diario per il giorno dopo + 1 punto Portare tutti i materiali per la lezione + 2 punti Portare tutti i materiali, ma dimenticare qualcosa di poco importante +1 punto Dimenticare materiale importante – 1 punto Questo tipo di attività può essere fatto per tutta la classe


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