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Il monopolio e le politiche di prezzo

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Presentazione sul tema: "Il monopolio e le politiche di prezzo"— Transcript della presentazione:

1 Il monopolio e le politiche di prezzo

2 Il potere di mercato In molte situazioni, la concorrenza fra le imprese è poco sviluppata e le imprese possono praticare prezzi superiori al costo marginale: si rivela l’esistenza di un potere di mercato Molte imprese hanno potere di mercato più o meno elevato, a seconda del grado di sostituibilità tra il loro prodotto e quello dei concorrenti 2 strutture in cui le imprese hanno potere di mercato: Monopolio, in cui esiste un’unico produttore Oligopolio, in cui ci sono più produttori, ma in numero molto limitato Determinare se un mercato è un monopolio o meno è più complicato di quanto sembrerebbe suggerire la definizione 16-2

3 La domanda per il monopolista
Il monopolio è una forma di mercato in cui un unico venditore offre un bene che non ha stretti sostituti ad una moltitudine di consumatori La differenza fondamentale tra monopolio e concorrenza perfetta consiste nella elasticità della domanda dell’impresa rispetto al prezzo In concorrenza perfetta l’impresa fronteggia una curva di domanda ad elasticità infinita (orizzontale) In monopolio il monopolista fronteggia una curva di domanda inclinata negativamente, corrispondente alla curva di domanda di mercato, con un valore finito dell’elasticità 16-3

4 Come si costituisce un monopolio
Un’impresa può diventare monopolista in vari modi: Il Governo riconosce una posizione di monopolio all’impresa (come con i brevetti sui medicinali o la TV via cavo nelle comunità locali) Economie di scala significative L’impresa è la prima a produrre un nuovo prodotto (iPod) Proprietà di un input essenziale (come De Beers nella produzione dei diamanti) In molti di questi casi, l’esercizio del potere di mercato tende a erodersi nel tempo 16-4

5 Economie di scala e monopolio
Il monopolista può fare profitti perchè la curva AC giace al di sotto della curva di domanda per alcune quantità Due imprese non possono fare entrambe profitti positivi: la curva AC giace al di sopra della curva Dhalf per tutti i livelli possibili di quantità 16-5

6 Il pricing in un monopolio
Il monopolista sceglie il prezzo in modo da massimizzare i suoi profitti, conoscendo la domanda Assumendo positiva la quantità di vendite che massimizza il profitto, in corrispondenza di tale quantità il ricavo marginale uguaglia il costo marginale La curva del costo marginale ha la forma standard La curva del ricavo marginale è inferiore al prezzo il ricavo totale non cresce sempre proporzionalmente alla quantità venduta, ma può aumentare o diminuire a seconda della elasticità della curva di domanda 16-6

7 Domanda Ricavi totali e marginali Elasticità
RM Domanda Ricavi totali e marginali Elasticità RT 16-7

8 Il ricavo marginale del monopolista
Un aumento nella quantità venduta (DQ) incide sul ricavo in 2 modi Le imprese vendono DQ unità addizionali di output, ognuna ad un prezzo P(Q): effetto di espansione dell’output Per vendere le unità addizionali, l’impresa abbassa il prezzo, come richiesto dalla curva di domanda; ciò riduce il ricavo delle (Q-DQ) unità originali: effetto di riduzione del prezzo L’effetto complessivo sul Ricavo Marginale è: L’effetto di riduzione del prezzo all’aumentare della quantità fa sì che il ricavo marginale del monopolista sia inferiore al prezzo 16-8

9 Prezzo e ricavo marginale
Effetto Riduzione Prezzo: Effetto Espansione Output: 16-9

10 Ricavo marginale in funzione della domanda
16-10

11 Ricavo marginale ed elasticità della domanda
16-11

12 Massimizzare i profitti in monopolio
Quanto più la curva di domanda è rigida, tanto più marcata è la differenza tra prezzo e ricavo marginale (e viceversa) Al limite quando l’elasticità della domanda tende ad infinito, ricavo marginale e prezzo coincidono (ciò che accade in concorrenza perfetta) Il monopolista ha convenienza ad operare nel tratto elastico della curva di domanda, ossia per basse Q ed alti P (minor effetto riduzione di prezzo, maggior effetto espansione output) 16-12

13 Massimizzare i profitti in monopolio
Quando un monopolista massimizza i suoi profitti vendendo una quantità positiva di output, per tale quantità il ricavo marginale deve corrispondere al costo marginale Se MR > MC, l’impresa deve cercare di vendere di più Se MR < MC, l’impresa deve ridurre la produzione Procedura a due passi per individuare la quantità di vendite che massimizza il profitto Passo n°1: regola della quantità Individuare la quantità positiva di vendite per cui MR = MC; se ve n’è più di una, trovare quella cui è associato il profitto più elevato Passo n°2: regola di chiusura Verificare se il profitto derivante dalla quantità individuata nel passo n. 1 porta profitti maggiori di quelli che si avrebbero arrestando la produzione 16-13

14 Massimizzazione dei profitti in un monopolio
16-14

15 Costi, ricavi e profitto
16-15

16 Massimizzare i profitti in monopolio
Poiché il prezzo offerto dal monopolista dipende dalla funzione della domanda (e dalla sua elasticità), nel mercato di monopolio non esiste una curva di offerta Il prezzo sarà dato dalla condizione MR=MC, da cui si ottiene: 16-16

17 Markup Un monopolista che fronteggia una curva di domanda inclinata negativamente fisserà un prezzo superiore al costo marginale, diversamente da un’impresa operante in un mercato perfettamente concorrenziale La differenza con cui il prezzo eccede il costo marginale rappresenta una misura del potere di mercato di un’impresa Il markup (o Indice di Lerner) di un’impresa è la differenza fra prezzo e costo marginale, in percentuale sul prezzo; per MC=MR, il markup è inversamente proporzionale all’elasticità: 16-17

18 Markup Il mark-up è tanto più elevato quanto più la domanda è rigida
Viceversa, il mark-up tende ad essere basso in presenza di una curva di domanda elastica Se l'elasticità tende ad infinito (concorrenza perfetta) il mark-up tende a zero La formula del mark-up è un altro modo per vedere il potere di mercato del monopolista 16-18

19 Effetti sul welfare del monopolio
Praticando un prezzo superiore al costo marginale, il monopolista riduce il surplus del consumatore: Il consumatore paga un prezzo maggiore per il prodotto Alcuni scambi che avrebbero luogo in caso di concorrenza perfetta (con reciproco vantaggio per le parti) non hanno invece luogo (minore quantità) in corrispondenza di tale prezzo Effetti sul welfare del monopolio: L’impresa ci guadagna Il consumatore ci perde Si genera una perdita secca La perdita secca da monopolio corrisponde alla riduzione del surplus aggregato rispetto al livello massimo potenziale, che si ha in caso di concorrenza perfetta 16-19

20 Effetti del prezzo di monopolio sul welfare
16-20

21 Distinguere tra monopolio e concorrenza perfetta
Il fatto che più imprese operino sul mercato non garantisce, di per sé, un’effettiva concorrenzialità Come stabilire se la pluralità delle imprese considerate agisce come price taker o collude? Se potessimo osservare i costi marginali di produzione, basterebbe confrontarli con i prezzi Monopolisti e imprese concorrenziali si comportano diversamente a fronte di variazioni della domanda o dei costi 16-21

22 Risposte a variazioni della domanda
Il prezzo che massimizza il profitto di un monopolista dipende dall’elasticità della domanda All’interno dei mercati concorrenziali, il prezzo dipende dal livello (quantità) della domanda Se varia l’elasticità della domanda ma non varia il suo livello, abbiamo modo di distinguere fra le due strutture di mercato Possiamo indagare su questo aspetto raccogliendo dati nel tempo e procedendo a un’analisi statistica 16-22

23 Reazioni ad una variazione della domanda
16-23

24 Risposte a variazioni dei costi
Consideriamo il caso di un incremento del costo marginale in corrispondenza di ciascun livello di output Es.: viene introdotta una tassa specifica (T) a carico delle imprese L’effetto di traslazione rappresenta l’aumento di prezzo che si registra a seguito di una piccola variazione dei costi marginali (aumento di un euro di costo marginale) In un mercato concorrenziale, l’effetto di traslazione non è mai superiore all’unità L’effetto di traslazione per un monopolista dipende invece dalla forma della curva di domanda Se la curva di domanda è a elasticità costante, l’effetto di traslazione può essere maggiore di uno 16-24

25 Regolamentazione di un monopolio
La perdita secca di monopolio rappresenta una giustificazione per l’intervento pubblico Il governo può agire cercando di portare i prezzi più vicini al costo marginale, in modo da tutelare il consumatore ed incrementare l’efficienza economica L’intervento può assumere varie forme: Legislazione Antitrust Regolazione diretta dei prezzi La regolazione di prezzo è una prassi poco comune Prevalente in passato Ancora in uso nel settore energetico e in quello delle comunicazioni 16-25

26 Perchè regolamentare i monopoli?
La regolazione può essere dovuta alle pressioni politiche e alla preoccupazioni di carattere economico legate alla posizione di dominanza sul mercato da parte di un’impresa Quando è il settore pubblico a creare un monopolio, il Governo decide di regolamentare il monopolio stesso per evitarne le conseguenze negative Un mercato si configura come monopolio naturale se il bene viene prodotto nel modo più efficiente da una singola impresa Il costo medio si riduce quando la quantità aumenta L’ingresso di una seconda impresa comporta un aggravio dei costi Il Governo può decidere che un’impresa operi da monopolista In tal caso, ricorre alla regolazione di prezzo per tutelare i consumatori 16-26

27 Il monopolio naturale 16-27

28 Regolazione: first-best e second-best
Sotto regolamentazione, i prezzi dovrebbero essere posti, idealmente, uguali ai costi marginali Questa sarebbe la soluzione di first-best al problema della regolamentazione di prezzo Il surplus aggregato risulterebbe massimizzato Spesso due problemi rendono impraticabile tale soluzione, obbligando a ripiegare sulle soluzioni di second-best: Il regolatore può non avere informazioni sui costi marginali dell’impresa La soluzione first-best può far sì che il monopolista operi in perdita: se P < AC La cosa migliore per il regolatore è fissare il prezzo in modo che il surplus aggregato sia più grande possibile, con almeno un pareggio di bilancio per l’impresa: si tratta di fissare P = AC 16-28

29 La discriminazione di prezzo
I profitto del monopolista può risultare maggiore quando il produttore è in grado di risolvere due problemi: Il monopolista può incrementare i suoi profitti se è in condizione di praticare un prezzo più alto ai consumatori caratterizzati da un certo surplus nell’acquisto del prodotto Il monopolista può incrementare i suoi profitti se fa pagare un prezzo inferiore ai consumatori che attribuiscono un valore inferiore (ma maggiore del costo marginale) al prezzo di monopolio (e quindi non acquisterebbero il prodotto) Il monopolista può quindi migliorare la sua situazione attraverso la discriminazione di prezzo: si tratta di praticare prezzi diversi per unità differenti dello stesso bene Quando è in grado di discriminare il prezzo, il monopolista trasforma una parte dei benefici dei consumatori in profitto 17-29

30 Come fissare il prezzo per estrarre il surplus del consumatore
Per poter praticare la discriminazione di prezzo: L’impresa deve disporre di potere di mercato; in caso contrario, un prezzo superiore al costo marginale implicherebbe vendite pari a zero L’impresa deve poter distinguere le quantità per le quali la disponibilità a pagare dei consumatori è maggiore da quelle per cui tale disponibilità risulta inferiore Un monopolista può discriminare perfettamente il prezzo se conosce la disponibilità a pagare dei consumatori per ogni unità che vende e può quindi applicare prezzi diversi alle differenti unità 17-30

31 La discriminazione di prezzo
Solitamente un’impresa non conosce perfettamente la disponibilità a pagare dei consumatori Vi sono però due modi differenti per discriminare il prezzo La discriminazione di prezzo può basarsi sulle caratteristiche osservabili del consumatore: l’impresa può distinguere i consumatori con alta disponibilità da quelli con bassa disponibilità La discriminazione di prezzo può basarsi sull’auto-selezione: l’impresa offre un menù di alternative disegnato in modo che i differenti consumatori compieranno scelte diverse In un piano di prezzo dipendente dalla quantità (sensibile al volume), il prezzo pagato dal consumatore per un’unità addizionale dipende dalle unità di prodotto già comprate 17-31

32 Discriminazione perfetta di prezzo
In caso di discriminazione perfetta di prezzo, l’impresa conosce perfettamente la disponibilità a pagare del consumatore Il prezzo praticato per ogni individuo corrisponde alla sua personale disponibilità a pagare La curva del ricavo marginale coincide con la curva di domanda di mercato La quantità che massimizza i profitti è quella dove la curva di domanda interseca la curva del ricavo marginale Il monopolista produce la stessa quantità che si produrrebbe in un mercato perfettamente concorrenziale Ogni consumatore acquista la stessa quantità che acquisterebbe in concorrenza perfetta Non esiste perdita secca (si ha trasferimento totale di surplus dal consumatore al produttore) 17-32

33 Discriminazione perfetta di prezzo
17-33

34 La tariffa in due parti La tariffa in due parti è un piano tariffario che consente di discriminare perfettamente il prezzo, massimizzando il profitto di un monopolista: i consumatori pagano una quota fissa più un prezzo separato per ciascuna unità che decidono di acquistare Tali tariffe sono comunemente utilizzate dai monopolisti e dalle imprese con potere di mercato simile a quello di un monopolista Vantaggio della semplicità: piuttosto che individuare un prezzo differente per ogni unità venduta ai consumatori, il monopolista deve solo individuare una quota fissa e un prezzo unitario Per massimizzare il profitto, il prezzo unitario dev’essere posto uguale al profitto marginale 17-34

35 Profitto con una tariffa in due parti
Il prezzo unitario corrisponde al costo marginale La quota fissa corrisponde al surplus del consumatore in corrispondenza di quel livello del prezzo unitario Il surplus aggregato è massimizzato Il consumatore ha surplus nullo 17-35

36 Discriminazione di prezzo basata su caratteristiche osservabili dei consumatori
Spesso la capacità di un’impresa di discriminare il prezzo è imperfetta L’impresa può però classificare i consumatori all’interno di gruppi differenti in base a caratteristiche osservabili Esempio: sala cinematografica in un piccolo paese con 4 gruppi di consumatori (adulti, anziani, studenti e bambini) Per massimizzare il profitto, si considera separatamente la curva di domanda per ciascun gruppo Si impone un prezzo che massimizza il profitto ottenibile da ciascun gruppo 17-36

37 Discriminazione di prezzo basata su caratteristiche osservabili dei consumatori
Si fissano prezzi diversi se i vari gruppi hanno un’elasticità di domanda differente Si pratica un prezzo più elevato per i gruppi con domanda meno elastica Generalmente il gruppo che fronteggia il prezzo più alto è quello con la domanda più rigida in corrispondenza del prezzo che massimizza i profitti senza discriminazione di prezzo Partendo da quel livello di prezzo, il monopolista: Aumenta il prezzo per il gruppo con domanda meno elastica e lo abbassa per quello con domanda più elastica 17-37

38 Massimizzazione del profitto con due gruppi di consumatori
17-38

39 Effetti sul welfare di una discriminazione di prezzo imperfetta
I profitti saranno almeno pari a quelli che si registrano in assenza di discriminazione Altrimenti, il monopolista può sempre decidere di applicare lo stesso prezzo a tutti i gruppi, se ciò è più profittevole La discriminazione di prezzo influenza il benessere dei diversi gruppi di consumatori in modo diverso Il benessere di un gruppo peggiora se il prezzo cresce a causa della discriminazione e migliora in caso contrario I consumatori pagano prezzi diversi: ciò è inefficiente perchè coloro che pagano un prezzo più basso e decidono di acquistare un bene possono avere una disponibilità a pagare inferiore rispetto ad altri che fronteggiano prezzi più alti e decidono di non acquistare Il monopolista può però anche essere incentivato a produrre di più, accrescendo il surplus aggregato, contrariamente all’effetto descritto 18-39

40 Effetti sul welfare di una discriminazione di prezzo
Perdita di welfare degli adulti MR senza discriminazione MC Guadagno di welfare degli studenti Nonostante l’ugual numero di biglietti complessivo (1.000), il surplus aggregato si riduce con la discriminazione (area grigia > area celeste): i biglietti vengono distribuiti in modo inefficiente 18-40

41 Perdite di welfare con e senza discriminazione di prezzo
18-41

42 Effetti sul welfare di una discriminazione di prezzo
In generale, il surplus totale in monopolio è inferiore rispetto al surplus in concorrenza Il monopolio comporta una perdita netta di benessere sociale (deadwheight loss) Se il monopolista è in grado di discriminare perfettamente il prezzo, non vi è perdita di efficienza, ma si pone un problema di equità 18-42

43 Discriminazione di prezzo e potere di mercato
In un mercato concorrenziale, l’impresa non può procedere a discriminazioni di prezzo La pratica della discriminazione di prezzo rivela chiaramente l’assenza di concorrenza perfetta Può risultare difficile determinare se, in un mercato, si sta praticando una discriminazione di prezzo Prezzi differenti possono riflettere differenze nei costi Il mercato non è necessariamente molto lontano da un regime perfettamente concorrenziale affinché sia possibile discriminare il prezzo Gli oligopolisti possono discriminare il prezzo anche più dei monopolisti: il consumatore può rispondere al cambiamento di prezzo anche con il cambio impresa (fedeltà ai marchi), oltre che comprando meno unità 17-43

44 Discriminazione di prezzo basata sull’auto-selezione
Spesso le imprese non possono distinguere gruppi differenti di consumatori sulla basa di caratteristiche osservabili La discriminazione di prezzo può però essere possibile L’impresa può offrire un menù di alternative opportunamente disegnato che induca i consumatori con diversa disponibilità a fare scelte differenti La discriminazione di prezzo basata sull’auto-selezione è una pratica decisamente comune Esempi: i discount che fanno la raccolta punti oppure le compagnie telefoniche che offrono piani telefonici differenziati 17-44

45 Fissazione del prezzo in funzione delle quantità e auto-selezione
Un monopolista in grado di discriminare perfettamente il prezzo massimizza il suo profitto applicando una tariffa in due parti Tale livello dei profitti non può essere raggiunto se le caratteristiche dei consumatori non sono direttamente osservabili Se, concedendo la possibilità di scelta fra due piani con lo stesso prezzo unitario, tutti i consumatori optassero per il piano a basso consumo (quello con la quota fissa inferiore), non ci sarebbe alcun processo di auto-selezione da parte dei consumatori basato sulla propria disponibilità a pagare Il monopolista può migliorare la sua condizione offrendo un menù di differenti tariffe in due parti 17-45

46 Utilizzare i menù di tariffe per incrementare i profitti
Il monopolista può modellare ogni piano tariffario in due parti sulle caratteristiche di una tipologia di consumatore Rispetto al caso di un’unica tariffa in due parti, è possibile eliminare parte della perdita secca introducendo un secondo piano tariffario Ciò consente di estrarre un surplus maggiore dai consumatori con alto profilo di domanda, rendendo loro meno attrattiva l’opzione del piano tariffario a basso consumo 17-46

47 Come rendere meno attraente il piano tariffario a basso consumo
L’impresa deve indurre i consumatori con alto profilo di domanda a non optare per il piano tariffario a basso consumo Tale piano indicherà una quota fissa per i consumatori con elevato profilo di consumo che li rende indifferente fra i due piani tariffari un limite alla quantità del bene o del servizio che può essere acquistata dal consumatore che sceglie il piano a basso consumo, questo limite va fissato - in base alle preferenze dei consumatori con minor domanda - in modo da non intaccare la loro disponibilità a sottoscrivere il piano; il limite disincentiva inoltre i consumatori con alta domanda, disposti a pagare un’elevata quota fissa per un piano senza tali limitazioni 17-47

48 Menu di tariffe in due parti
L’impresa accresce i suoi profitti offrendo un menù di scelte Ciascuna opzione è indirizzata ad un gruppo di consumatori L’impresa deve fare in modo che ciascuna opzione risulti appetibile unicamente al gruppo per la quale è stata ideata Deve invece risultare non conveniente per gli altri gruppi L’impresa trae beneficio dal fatto di imporre, all’interno del piano tariffario pensato per i consumatori con maggiore disponibilità a pagare, un prezzo unitario esattamente pari al costo marginale di produzione In tal modo, in riferimento a questo segmento di mercato, la perdita secca viene cancellata 17-48

49 Sussidi incrociati per aumentare la produzione totale
17-49

50 Monopsonio Mercato in cui esiste un unico compratore
Potere monopsonistico Possibilità di influire sul prezzo e di fissarlo ad un prezzo inferiore a quello del mercato concorrenziale Condizioni di equilibrio Valore marginale = Spesa marginale Valore marginale è il beneficio addizionale derivante da unità aggiuntiva di bene (curva di domanda) Spesa marginale è costo addizionale di un’unità aggiuntiva Spesa media = curva di offerta

51 Quantità ottima acquistata

52 Potere monopsonistico
Dipende dall’elasticità dell’offerta Markdown tanto più alto quanto più bassa è l’elasticità Elasticità dipende da Elasticità dell’offerta di mercato Numero di compratori Interazione tra compratori Perdita secca B+C

53 Markdown ed elasticità

54 Perdita secca


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