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Etichettatura dei prodotti alimentari

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Presentazione sul tema: "Etichettatura dei prodotti alimentari"— Transcript della presentazione:

1 Etichettatura dei prodotti alimentari

2 Etichettatura Alimentare Carta d’identità del prodotto
Insieme delle menzioni, delle indicazioni, dei marchi di fabbrica o di commercio, delle immagini o dei simboli che si riferiscono al prodotto alimentare e che figurano direttamente sull'imballaggio o su un'etichetta appostavi o sul dispositivo di chiusura o su cartelli, anelli o fascette legati al prodotto medesimo, o sui documenti di accompagnamento del prodotto alimentare.

3 I Prodotti Alimentari Prodotti preconfezionati Prodotti pre-incartati
Unità di vendita destinate ad essere presentate come tali al consumatore. Sono costituiti da un prodotto alimentare avvolto interamente o in parte da un imballaggio in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata. Prodotti pre-incartati Unità di vendita con involucro. Si tratta di prodotti sfusi che per facilitarne la vendita vengono avvolti in un involucro, chiuso anche con fermagli, operazione che avviene generalmente nello stesso punto di vendita anche ai fini della protezione igienica dell’alimento.

4 Com’è cambiata l’azienda
TRADIZIONALE fino a ieri….... PRODOTTO PREZZO PROMOZIONE DISTRIBUZIONE

5 Il prodotto

6 La promozione

7 Com’è cambiata l’azienda
TRADIZIONALE fino a ieri….... PRODOTTO PREZZO PROMOZIONE DISTRIBUZIONE RELAZIONALE oggi….... conoscenza delle caratteristiche dei consumatori/clienti, dei loro bisogni e delle loro preferenze creazione di fasce di utenza, in funzione delle loro caratteristiche creazione di comunicazione bilaterale e di azioni mirate alle fasce di utenza creazioni di proposte mirate a seconda dei bisogni

8

9 Il 70% degli alimenti che consumiamo è prodotto dalle industrie
TRADIZIONALI BIOLOGICI OGM INTEGRALI DESIGNED FOOD Il 70% degli alimenti che consumiamo è prodotto dalle industrie alimentari BIODINAMICI FUNZIONALI DOP, IGP, IGT NOVEL FOOD INTEGRATORI LIGHT NUTRACEUTICI WELLNESS FOODS READY TO EAT

10 Com’è cambiato il consumatore
Consumismo compulsivo CONSUMATORE Il consumatore acquista per necessità secondo la logica del bisogno Consumismo consapevole e competente CLIENTE Il consumatore acquista perché motivato secondo la logica del desiderio

11 Fattori Fattori psicologici nutrizionali Fattori dietetici SCELTE
Emozionali e cognitivi SCELTE ALIMENTARI Fattori socio-culturali Fattori sensoriali Culturali, religiosi, economici, l’istruzione…. la disponibilità, la visibilità, i prezzi …. Gusto, odore, aspetto, vista

12 Caratteristiche del nuovo consumatore
Autonomo Selettivo è divenuto critico È in grado di muoversi con disinvoltura nei confronti dell’iper- offerta del mercato Distaccato Competente Esigente ha molte più informazioni e dunque chiede la composizione dei prodotti, la provenienza delle materie prime in termini di qualità, prestazioni e strategia di attenzione alle sue esigenze

13 Atteggiamenti dei consumatori da Institute of EuropeanFood Studies (IEFS) Dallo studio è risultato che in tutti gli Stati membri europei, i cinque principali fattori che influenzano le scelte alimentari sono: Qualità/Freschezza 74% Prezzo 43% Gusto 38% Mangiare cibi sani 32% Abitudini familiari 29%

14 L’etichetta alimentare per la tutela del consumatore?
Campagne di Educazione Alimentare Alert L’etichetta alimentare è strumento adeguato per la tutela del consumatore?

15 Le principali norme

16 Qualità/Freschezza (74%)
Proprietà funzionali Qualità nutrizionale Conservabilità SICUREZZA Qualità sensoriale PREREQUISITO Comodità d’uso Costanza della qualità REQUISITI DI SERVIZIO REQUISITI DI SVILUPPO

17 Elenco degli ingredienti
Ingredienti riportati in ordine decrescente il primo ingrediente è quello presente in maggior quantità Ingredienti composti debbono essere riportati seguiti dalla lista degli ingredienti che a sua volta li compongono L’acqua viene citata solo se supera il 5% Oli o grassi raffinati debbono riportare la dicitura “origine vegetale” Additivi vanno indicati secondo la loro ragione (coloranti, emulsionanti..) Aromi deve essere specificata la natura (naturali o artificiali)

18 Il codice a barre 0-09 Usa e Canada
30 Francia 40 Germania 460 Russia 49 Giappone 50 Irlanda 520 Grecia 560 Portogallo 57 Danimarca 600 Sudafrica 64 Finlandia 73 Svezia 76 Svizzera 789 Brasile 80 Italia 84 Spagna 87 Olanda 90 Austria 93 Australia Nel codice a barre le prime cifre indicano il Paese in cui ha sede l’azienda produttrice ma non l'origine del prodotto o la provenienza delle materie prime Le successive 5 cifre indicano l'indirizzo del produttore o del fornitore; le 5 cifre ulteriori si riferiscono all'articolo stesso. L'ultimo numero serve solamente come verifica, in modo che il computer possa accorgersi di un'eventuale "svista".

19 I marchi di qualità - DOP
La Denominazione d'Origine Protetta (DOP) identifica la denominazione di un prodotto la cui produzione, trasformazione ed elaborazione devono aver luogo in un'area geografica determinata e caratterizzata da una perizia riconosciuta e constatata. Per beneficiare del marchio DOP tutte le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione devono avere luogo nella zona da cui il prodotto deriva il nome, pertanto tutte le sue caratteristiche devono dipendere dall'ambiente geografico comprendente i fattori naturali e umani. Deve sussistere un legame oggettivo e molto stretto tra la qualità del prodotto e la sua origine geografica

20 I marchi di qualità - IGP
L’Indicazione geografica protetta (IGP) è il marchio di qualità che viene attribuito a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità o altre caratteristiche specifiche dipendono dall'origine geografica dell’alimento e la cui produzione e/o trasformazione e/o elaborazione avviene in un'area geografica determinata. In l'Indicazione Geografica Protetta (IGP), il legame con il territorio è presente in almeno uno degli stadi della produzione, della trasformazione o dell'elaborazione del prodotto. Inoltre, il prodotto gode di una certa fama. Il legame tra il prodotto e la zona geografica è più leggero e può consistere semplicemente nella reputazione.

21 I marchi di qualità - STG
Una Specialità Tradizionale Garantita (STG) non fa riferimento ad un'origine ma ha per oggetto quello di valorizzare una composizione tradizionale del prodotto o un metodo di produzione tradizionale. Sono prodotti ottenuti secondo un metodo di produzione tipico tradizionale di una particolare zona geografica, al fine di tutelarne la specificità. Sono esclusi i prodotti il cui carattere specifico sia legato alla provenienza geografica; questo aspetto distingue le STG dalle DOP e dalle IGP.

22 I marchi di qualità - BIO
Il Marchio Biologico contraddistingue quegli alimenti per i quali, il processo di lavorazione non prevede l'utilizzo di pesticidi e fertilizzanti ed avviene con tecniche di coltivazione e allevamento rispettose dell'ambiente. La fertilizzazione del terreno viene praticata mediante la rotazione delle colture e l'utilizzo di concimi organici e minerali naturali mentre, per difendere i raccolti dai parassiti si adoperano prodotti non nocivi all'ambiente. I prodotti provenienti dall’agricoltura biologica sono sottoposti a un rigido sistema di controlli, stabilito per legge, che ne verifica la conformità a specifiche regole produttive. Sull'etichetta, insieme alla dicitura “Da agricoltura biologica”, compare il nome dell’organismo di controllo, l’autorizzazione ministeriale e una serie di lettere e cifre che sono la “carta d’identità” del prodotto e del produttore.

23 I marchi di qualità - PAT
I PAT - Prodotti Agroalimentari Tradizionali, sono una categoria di prodotti regolamentati dall'art. 8 del Decreto Legislativo 173/98. Il requisito per essere riconosciuti è quello di essere ottenuti con metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni.

24 I marchi di qualità - DOCG
La DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) è un marchio che viene attribuito ai vini DOC, riconosciuti tali da almeno 5 anni, di "particolare pregio qualitativo" e di notorietà nazionale e internazionale. Questi vini vengono sottoposti a controlli più severi, debbono essere commercializzati in recipienti di capacità inferiore a 5 litri e portano un contrassegno dello Stato che dà la garanzia dell'origine, della qualità e che consente di numerare le bottiglie. Si attribuisce a quei vini D.O.C, che oltre ad avere speciali pregi organolettici, abbiano acquisito una particolare fama. Per la legislazione UE in vigore questa denominazione rientra nella categoria più ampia dei V.Q.P.R.D.

25 I marchi di qualità - DOC
E' l'acronimo di Denominazione di Origine Controllata. Appartengono a questa categoria i vini in cui la zona di origine della raccolta delle uve per la produzione del medesimo vino è in sostanza delimitata come prevedono i disciplinari di produzione. Per la legislazione UE in vigore esso rientra nella categoria più ampia dei V.Q.P.R.D. Questo sistema di certificazione della qualità, in seguito all'entrata in vigore europea nel 1992 dei marchi DOP, IGP e STG, è stato utilizzato esclusivamente per contraddistinguere i vini di qualità.

26 I marchi di qualità - IGT
L'Indicazione geografica tipica (IGT) viene assegnata ai vini posizionati ad un livello inferiore rispetto ai vini Docg e Doc e corrisponde a vini prodotti in aree geografiche generalmente ampie. Il marchio Igt può essere accompagnato o meno da menzioni (ad esempio del vitigno) e prevede dei requisiti di produzione meno restrittivi di quelli richiesti per i vini Doc e Docg. L IGT non può utilizzare il nome di regioni o zone utilizzate per le DOCG o le DOC. Il vitigno può essere menzionato unicamente quando la zona vitivinicola è di dimensioni significative.  L' I.G.T corrisponde ad un vino tipico ed è riconosciuto come tale dall'U E.

27 I marchi di qualità Presidio Slow Food
Presidi Slow food sostengono le piccole produzioni eccellenti che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano mestieri e tecniche di lavorazione tradizionali, salvano dall'estinzione razze autoctone e antiche varietà di ortaggi e frutta. I Presidi coinvolgono direttamente i produttori, offrono l'assistenza per migliorare la qualità dei prodotti, facilitano scambi fra Paesi diversi e cercano nuovi sbocchi di mercato (locali e internazionali). I Presidi Slow Food italiani sono 177 e coinvolgono oltre piccoli produttori: contadini, pescatori, norcini, pastori, casari, fornai, pasticceri.

28 I marchi di qualità Direttiva Allergeni, 25 novembre 2005
Notifica del Ministero della Salute I prodotti senza glutine che presentano questo logo sulla confezione, sono iscritti nel Registro Nazionale del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali concernente l’Assistenza Sanitaria Integrativa e presentano la peculiarità della rimborsabilità. Il marchio spiga barrata è di proprietà dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia) ed è presente sui prodotti certificati “senza glutine”. Il marchio vuole essere simbolo di identificazione immediata e di maggiore sicurezza per il consumatore celiaco. Una volta ottenuta tale certificazione i prodotti compariranno anche all’interno del Prontuario AIC.

29 Ancora marchi… Attenzione al sociale Attenzione all’ambiente
REGOLAMENTO (CE) N. 1980/2000 del 17 luglio2000 relativo al sistema comunitario, riesaminato, di assegnazione di un marchio di qualità ecologica

30 Atteggiamenti dei consumatori da Institute of EuropeanFood Studies (IEFS) Dall’inchiesta è emerso che, in tutti gli stati membri europei, i cinque principali fattori che influenzano le scelte alimentari sono: : Qualità/Freschezza 74% Prezzo 43% Gusto 38% Mangiare cibi sani 32% Abitudini familiari 29%

31 Qualità/Freschezza (74%)
Data di scadenza “da consumarsi entro….” indica il termine massimo di conservazione. Termine minimo di conservazione “da consumarsi preferibilmente entro….” indica la data entro la quale il prodotto alimentare, se adeguatamente conservato, mantiene le proprietà.

32 (Organizzazione Mondiale della Sanità)
Mangiare cibi sani 32% ALIMENTAZIONE ATTIVITA’ FISICA DIETA STATO DI SALUTE Condizione di completo benessere, fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia (Organizzazione Mondiale della Sanità) FATTORI AMBIENTALI FATTORI GENETICI socio-economici - contaminazione disponibilità di cibo - stato nutrizionale

33 Mangiare cibi sani 32% L’etichetta nutrizionale
è regolamentata dal D.Lgs. 16/2/93 n° 77


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