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Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

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Presentazione sul tema: "Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it"— Transcript della presentazione:

1 Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it
Nietzsche e il corpo Viaggio attraverso le sue parole Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

2 Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it
Sezioni Corpo e anima Oltre la logica dei primati Corpo e ragione Tutto è corpo Corpo, frammenti e totalità Corpo e terra Abitare dietro il mondo Corpo e metafisiche dello spirito Corpo e morale Corpo e cristianesimo Il corpo di Nietzsche Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

3 (Frammenti postumi, 1884, 25 [408])
Il corpo umano è una formazione molto più perfetta di qualunque sistema di pensieri e di sentimenti, anzi molto superiore a un’opera d’arte. (Frammenti postumi, 1884, 25 [408]) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

4 Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it
1. Corpo e anima Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

5 Da soffio vitale a “flatus vocis”
“Una volta che le parole ci sono, gli uomini credono che ad esse debba corrispondere qualcosa, per esempio: anima” (Frammenti postumi, 1877, 24 [79]) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

6 Nuova meraviglia Posto che l’ “anima” fosse un pensiero attraente e misterioso, da cui a ragione i filosofi si sono separati contro voglia – ciò che essi imparano oggi a barattare con quello è forse ancor più attraente, ancor più misterioso. Il corpo umano in cui rivive e si incarna tutto il passato prossimo e remoto di ogni divenire organico, il corpo attraverso il quale sembra che scorra un immenso fiume invisibile: ecco un pensiero più meraviglioso della vecchia “anima” (Frammenti postumi, 1885, 36 [35]) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

7 (Al di là del bene e del male, aforisma 142)
“La più castigata frase che abbia udito: «Dans le véritable amour, c'est l'âme qui enveloppe le corps»” (Al di là del bene e del male, aforisma 142) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

8 Corpo e anima: menzogne svelate
Il funambolo perse l’equilibrio e precipitò giù in basso. Zarathustra rimase immobile, e proprio accanto a lui cadde il corpo malconcio e frantumato, ma non ancora morto. Dopo un po’ lo sfracellato riprese coscienza e vide Zarathustra inginocchiarsi accanto a lui: “Che fai qui? disse infine, sapevo da un pezzo che il diavolo mi avrebbe fatto lo sgambetto. Ora mi porta all’inferno, vuoi impedirglielo?”. “Sul mio onore, amico, rispose Zarathustra, le cose di cui parli non esistono: non c’è il diavolo e nemmeno l’inferno. La tua anima sarà morta ancor prima del corpo: ormai non hai più nulla da temere!” (Così parlò Zarathustra, Prologo di Zarathustra) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

9 Dualismi falsi e popolari
“La contrapposizione tra anima e corpo è una contrapposizione popolare e del tutto falsa. Ha una rozzezza antifilosofica” (La nascita della tragedia) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

10 Indistinto “Non siamo arbitri, noi filosofi, di stabilire una separazione tra anima e corpo, come fa il popolo; siamo ancora meno arbitri di porre una distinzione tra anima e spirito” (La gaia scienza, Prefazione) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

11 Eredità e maledizioni platoniche
“Con il separare nettamente i sensi dalla capacità di pensare astrazioni, cioè dalla ragione, quasi che si tratti di due facoltà completamente distinte, Platone ha distrutto l’intelletto come tale e ha incoraggiato quella separazione del tutto erronea fra “spirito” e “corpo”, la quale, soprattutto dopo di lui, grava come una maledizione sulla filosofia” (La filosofia nell’epoca tragica dei Greci) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

12 2. Oltre la logica dei primati
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13 Corpi e anime: falsi primati
“In passato l’anima guardava al corpo con disprezzo: e questo disprezzo era allora la cosa più alta: - essa voleva il corpo macilento, orrido, affamato. Pensava, in tal modo, di poter sfuggire al corpo e alla terra. Ma questa anima era anch’essa macilenta, orrida e affamata: e crudeltà era la voluttà di questa anima! Ma anche voi, fratelli, ditemi: che cosa manifesta il vostro corpo dell’anima vostra? Non è forse la vostra anima indigenza e feccia e miserabile benessere?” (Così parlò Zarathustra, Prologo di Zarathustra) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

14 Dal primato del corpo … “Corpo io sono e anima” – così parla il fanciullo. E perché non si dovrebbe parlare come fanciulli? (Così parlò Zarathustra, Dei dispregiatori del corpo) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

15 … al corpo come “tutto” “Ma il risvegliato e sapiente dice: corpo io sono in tutto e per tutto, e null’altro; e anima non è altro che una parola per indicare qualcosa del corpo” (Così parlò Zarathustra, Dei dispregiatori del corpo) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

16 Addio ai primati “Ciò che è più meraviglioso è il corpo: non si finisce mai di ammirare, considerando come il corpo sia divenuto possibile; come una tale enorme unione di esseri viventi, ciascuno dipendente e sottomesso, e tuttavia in un certo senso imperante e agente con volontà propria, possa vivere, crescere e sussistere per qualche tempo come un tutto; e ciò avviene chiaramente non grazie alla coscienza! Ciò che comunemente è attribuito allo spirito, sembra a me costituire l’essenza dell’organico” (Frammenti postumi, 1885, 37 [4]) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

17 Cosa resta dell’anima “Da quando conosco meglio il corpo – disse Zarathustra a un discepolo – lo spirito è per me solo per modo di dire spirito; e tutto quanto è “imperituro” – anche ciò, non è altro che un simbolo” (Così parlò Zarathustra, Dei poeti) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

18 Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it
3. Corpo e ragione Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

19 Vecchie credenze “In tutti i tempi si è creduto al corpo come nostro essere più certo, insomma come ego, di preferenza che allo spirito (all’ “anima” o al soggetto, come il linguaggio della scuola dice oggi invece di anima)” (Frammenti postumi, 1885, 36 [36]) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

20 Saggezze corporee VS coscienze strumentali
“Saggezza dell’organismo. Se io ho in me qualcosa di unitario, di certo ciò non consiste nell’io cosciente e nel sentire, volere, pensare, bensì in qualche altra cosa: nella saggezza di tutto il mio organismo che conserva, si appropria, elimina, sorveglia, e di cui il mio io cosciente non è che uno strumento” (Frammenti postumi, , 34 [46]) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

21 Il corpo come “grande ragione”
“Il corpo è una grande ragione, una pluralità con un solo senso, una guerra e una pace, un gregge e un pastore” (Così parlò Zarathustra, Dei dispregiatori del corpo) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

22 “Vi è più ragione nel tuo corpo che nella tua migliore saggezza”
(Così parlò Zarathustra, Dei dispregiatori del corpo) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

23 Lo spirito come “piccola ragione”
“Strumento del tuo corpo è anche la tua piccola ragione, fratello, che tu chiami “spirito”, un piccolo strumento e un giocattolo della tua grande ragione” (Così parlò Zarathustra, Dei dispregiatori del corpo) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

24 Il corpo “fa” l’io “Io”, dici tu, e sei orgoglioso di questa parola. Ma la cosa ancora più grande, cui tu non vuoi credere, – il tuo corpo e la sua grande ragione: essa non dice “io”, ma fa “io” (Così parlò Zarathustra, Dei dispregiatori del corpo) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

25 Il corpo come “Sé” “Il senso e lo spirito vorrebbero convincerti che loro sono la fine di tutte le cose: talmente vanitosi sono essi. Strumenti e giocattoli sono il senso e lo spirito: ma dietro di loro sta ancora il Sé. Il Sé cerca anche con gli occhi dei sensi, ascolta anche con gli orecchi dello spirito. Sempre il Sé ascolta e cerca: esso compara, costringe, conquista, distrugge. Esso domina ed è il signore anche dell’io. Dietro i tuoi pensiero e sentimenti, fratello, sta un possente sovrano, un saggio ignoto – che si chiama Sé. Abita nel tuo corpo, è il tuo corpo” (Così parlò Zarathustra, Dei dispregiatori del corpo) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

26 “Sum, ergo cogito” Il corpo crea il pensiero
“Il tuo Sé ride del tuo io e dei suoi balzi orgogliosi. Che sono mai per me questi balzi e voli del pensiero? esso si dice. Una via traversa verso il mio scopo. Io sono la danza dell’io e l’insufflatore dei suoi concetti” Il Sé dice all’io: ecco, prova dolore! E l’io soffre e rifletto come non soffrire più – e proprio per questo deve pensare. Il Sé dice all’io: ecco, prova piacere! E l’io gioisce e pensa come poter ancora gioire spesso – e per questo appunto deve pensare” (Così parlò Zarathustra, Dei dispregiatori del corpo) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

27 Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it
4. Tutto è corpo Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

28 Leitmotiv “È essenziale muovere dal corpo, e utilizzarlo come filo conduttore. Esso è il fenomeno molto più ricco che consente un’osservazione più precisa. Il credere nel corpo è fondato meglio del credere nello spirito” (Frammenti postumi, , 40 [21]) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

29 (Frammenti postumi, 1884, 25 [407])
“Tutte le nostre religioni e le filosofie sono sintomi del nostro corporeo” (Frammenti postumi, 1884, 25 [407]) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

30 Tutta la filosofia dipende dal corpo
“Abbastanza spesso mi sono chiesto se la filosofia non sia stata fino a oggi principalmente soltanto una spiegazione del corpo e un fraintendimento del corpo” (La gaia scienza, Prefazione) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

31 Tutto dipende dal corpo
“Che cos’è che ha creato l’apprezzare e il disprezzare e il valore e la volontà? Il Sé creatore ha creato per sé apprezzare e disprezzare, ha creato per sé il piacere e il dolore. Il corpo creatore ha creato per Sé lo spirito, e una mano della sua volontà. Persino nella follia del vostro disprezzo, dispregiatori del corpo, voi servite il vostro Sé” (Così parlò Zarathustra, Dei dispregiatori del corpo) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

32 Una nuova fede “Basta, per il momento credere al corpo è ancora più forte del credere allo spirito; e chi vuole minare questa fede mina contemporaneamente, nel modo più profondo, anche la fede nell’autorità dello spirito” (Frammenti postumi, , 40 [21]) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

33 Elogio della molteplicità
“Se il nostro “io” è per noi l’unico essere, in base al quale facciamo o intendiamo essere ogni cosa: benissimo! allora è assai giustificato il dubbio se non ci si trovi qui di fronte a un’illusione prospettivistica – l’unità apparente in cui, come in una linea d’orizzonte, tutto si racchiude. Seguendo il filo conduttore del corpo, si scopre un’enorme molteplicità; è metodicamente permesso utilizzare il fenomeno più ricco, meglio studiabile, come filo conduttore per la comprensione di quello più povero” (Frammenti postumi, , 2 [91]) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

34 5. Corpo, frammenti e totalità
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35 Corpi frammentati “In verità, amici, io mi aggiro in mezzo agli uomini, come in mezzo a frammenti e membra di uomini! E questo è spaventoso ai miei occhi: trovare l’uomo in frantumi e sparpagliato come su un campo di battaglia e di macello. E se il mio occhio rifugge dall’oggi verso il passato: sempre esso trova la stessa cosa: frammenti e membra e orride casualità – ma mai un uomo! (Così parlò Zarathustra, Della redenzione // Hölderlin, Iperione) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

36 Corpi spezzati e ipocrisia dell’unità
“Noi non siamo più in grado di godere qualcosa come uomini completi: siamo ridotti in pezzi, e gustiamo qualcosa solo come uomini parziali, ora come uomini che dispongono soltanto dell’udito (Ohrenmenschen), ora come uomini che possiedono soltanto la vista (Augenmenschen) eccetera” (Scritti , Il dramma musicale greco) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

37 “Storpi alla rovescia”
“Io vedo e ho visto ben di peggio e certe cose così ributtanti, che non vorrei parlare di ciascuna di esse e di talune neppure tacere: uomini cioè cui manca tutto, se non che hanno una sola cosa di troppo – uomini che non sono nient’altro se non un grande occhio o una grande bocca o un gran ventre o qualcos’altro di grande” (Così parlò Zarathustra, Della redenzione) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

38 Menzogne della totalità
“Questo è un orecchio! Un orecchio grande quanto un uomo!”. “Guardai meglio: e, realmente, sotto l’orecchio si muoveva una coserella piccola e misera e stentata da far pietà. In verità, l’orecchio mostruoso poggiava su di un piccolo esile stelo, – ma lo stelo era un uomo! Chi avesse guardato con la lente, avrebbe potuto persino riconoscere un visetto piccino e invidioso; e anche che dallo stelo penzolava un’animuccia enfiata. Il popolo, tuttavia, mi disse che il grande orecchio era non solo un uomo, bensì un grand’uomo, un genio” (Così parlò Zarathustra, Della redenzione) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

39 Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it
6. Corpo e terra Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

40 Il senso della terra “Ecco, io vi insegno il superuomo! Il superuomo è il senso della terra. Dica la vostra volontà: sia il superuomo il senso della terra! Vi scongiuro, fratelli, rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di sovraterrene speranze! Dispregiatori della vita essi sono, moribondi e avvelenati essi stessi, hanno stancato la terra! Un tempo il sacrilegio contro Dio era il massimo sacrilegio, ma Dio è morto, e così sono morti anche tutti questi sacrileghi. Commettere il sacrilegio contro la terra, questa è oggi la cosa più orribile, e apprezzare le viscere dell’imperscrutabile più del senso della terra!” (Così parlò Zarathustra, Prologo di Zarathustra) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

41 Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it
Ipocrisie e condanne “Una generale ipereccitabilità nervosa, divenuta cronica, fu infine la sorte di quei virtuosi puri spiriti: essi conobbero il piacere soltanto nella forma dell’estasi e di altri prodromi della follia – e il loro sistema giunse al suo apogeo, allorché prese l’estasi come la meta suprema della vita e come norma di condanna per tutto quanto è terreno” (Aurora, aforisma 39) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

42 Prigionieri di un “corpo al tramonto”
“Ai dispregiatori del corpo voglio dire una parola. Essi non devono ricominciare daccapo, bensì devono dire addio al proprio corpo. Io vi dico: è il vostro Sé che vuol morire e si allontana dalla vita. Ormai non può più fare ciò che più di tutto vorrebbe: creare al di sopra di sé. Questo egli vuole più di tutto, questo è tutto quanto il suo anelito. Ma ormai troppo tardi è per lui, per far questo: così il vostro Sé vuol tramontare. Tramontar vuole il vostro Sé, e perciò siete diventati dispregiatori del corpo! Infatti non siete più capaci di creare al di sopra di voi stessi. E per questo vi incollerite contro la vita e la terra. Un’invidia inconsapevole è nello sguardo bieco del vostro disprezzo. Io non vado sulla vostra strada! Voi non siete per me ponti verso il superuomo!” (Così parlò Zarathustra, Dei dispregiatori del corpo) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

43 7. Abitare dietro il mondo
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44 Illusioni sfatate e proiezioni del corpo
“Così anche io, un tempo, gettai la mia illusione al di là dell’uomo, come tutti coloro che abitano un mondo dietro il mondo. Al di là dell’uomo, davvero? Ahimè, fratelli, il dio che creai era opera e illusione d’uomo, come tutti gli dei! Sofferenza era e incapacità, e illusione e stanchezza. Era il corpo che disperava del corpo – con le dita dello spirito ingannato esso palpava le pareti ultime. Era il corpo che disperava della terra – esso ascoltava come il ventre dell’essere gli parlava. E allora volle sfondare le pareti ultime con la testa, quel mondo disumanato e inumano, che è un nulla celeste” (Così parlò Zarathustra, Di coloro che abitano un mondo dietro il mondo) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

45 Contraddizioni dei dispregiatori: tutto è opera del corpo
“E questo che è l’essere più onesto, l’io – questo parla del corpo e vuole il corpo, anche quando si induce a poetare e fantasticare e svolazza qua e là con le ali spezzate. Esso impara a parlare sempre più onestamente, l’io: e quanto più impara, tanto più trova parole in onore del corpo e della terra. Malati e moribondi erano costoro, che disprezzavano il corpo e la terra e inventarono le cose celesti: ma persino questi essi li avevano tratti dal corpo e dalla terra! Questi ingrati immaginarono di essere rapiti al loro corpo e a questa terra. Ma a chi dovevano lo spasimo e l’estasi dei loro rapimenti? Al corpo e a questa terra” (Così parlò Zarathustra, Di coloro che abitano un mondo dietro il mondo) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

46 Una nuova consapevolezza
“Un nuovo orgoglio mi ha insegnato l’io, e io lo insegno agli uomini: non ficcare più la testa nella sabbia delle cose del cielo, bensì portarla liberamente, una testa terrena, che crea il senso della terra! Agli uomini io insegno una nuova volontà: volere questo cammino che l’uomo ha percorso alla cieca, e chiamarlo buono e non più allontanarsene furtivamente come i malati e i moribondi!” (Così parlò Zarathustra, Di coloro che abitano un mondo dietro il mondo) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

47 Illusioni di un corpo malato
“So anche troppo bene a che cosa essi credono più di tutto. In verità non a mondi dietro il mondo: bensì al corpo credono anche loro più che a tutto, e il proprio corpo è per loro la cosa in sé. Ma una cosa malaticcia è per loro: e volentieri essi vorrebbero andare fuori di sé. Perciò ascoltano i predicatori della morte e predicano, essi stessi, mondi dietro al mondo” (Così parlò Zarathustra, Di coloro che abitano un mondo dietro il mondo) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

48 (Così parlò Zarathustra, Delle tre cose malvagie)
“Voluttà: per tutti gli spregiatori del corpo vestiti del saio penitenziale, spina nel fianco e pungolo, e “mondo” maledetto presso tutti coloro che abitano in mondo dietro il mondo: essa infatti irride e si fa beffe di tutti coloro che insegnano dottrine confuse e fallaci” (Così parlò Zarathustra, Delle tre cose malvagie) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

49 Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it
Un corpo sano “Ascoltate piuttosto, fratelli, la voce del corpo sano: una voce più onesta e più pura è questa. Più onesto e puro parla il corpo sano, nella sua perfezione tetragona: ed esso parla del senso della terra” (Così parlò Zarathustra, Di coloro che abitano un mondo dietro il mondo) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

50 8. Corpo e metafisiche del puro spirito
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51 Fraintendimenti “L’inconsapevole travestimento di necessità fisiologiche sotto il mantello dell’obiettivo, dell’ideale, del puro-spirituale va tanto lontano da far rizzare i capelli. Dietro i supremi giudizi di valore, da cui fino a oggi è stata guidata la storia del pensiero, sono nascosti fraintendimenti della condizione corporea” (La gaia scienza, Prefazione) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

52 “Puro spirito”: ipocrisie e condanne
“Ovunque è stata dominante la dottrina della pura spiritualità, essa ha distrutto con le sue aberrazioni l’energia nervosa: insegnò a tenere in dispregio il corpo, a trascurarlo o a tormentarlo, e a tormentare e spregiare l’uomo stesso, a cagione di tutti gli istinti di quello; essa creò anime ottenebrate, cariche di tensione ed oppresse, le quale, per di più, credevano di conoscere la causa del loro senso di abiezione e di poterla forse eliminare. “Deve risiedere nel corpo! Questo è sempre ancor troppo fiorente!” – così concludevano, mentre in realtà il corpo, con i suoi dolori, elevava proteste su proteste contro la continua irrisione” (Aurora, aforisma 39) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

53 Dietro le “stravaganze” della metafisica
“È legittimo ravvisare in tutte quelle ardite stravaganze della metafisica, specialmente nelle sue risposte alla domanda sul valore dell’esistenza, in primo luogo e sempre i sintomi di determinati corpi: del loro riuscire bene o male, della loro pienezza, potenzialità, dominio di sé nella storia, oppure invece delle loro inibizioni, stanchezze, scadimenti, del loro presentire la fine, del loro volere la fine” (La gaia scienza, Prefazione) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

54 Malattia e menzogna “Ormai si sa dove inconsciamente il corpo ammalato con i suoi bisogni preme lo spirito e lo incalza e lo lusinga – laddove in un senso qualsiasi è sole, silenzio, dolcezza, pazienza, balsamo, ristoro. Ogni filosofia che ripone la pace più in alto della guerra, ogni etica che ha della nozione di felicità una concezione negativa, ogni metafisica e ogni fisica che conosce un finale, uno stato terminale, di qualsivoglia specie, ogni esigenza prevalentemente estetica o religiosa di un “a parte”, di un al di là, di un al di fuori, di un al di sopra, autorizza a chiedere se non sia stata la malattia ciò che ha ispirato il filosofo” (La gaia scienza, Prefazione) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

55 (La gaia scienza, Prefazione)
“Sono ancora in attesa che un medico filosofo abbia in futuro il coraggio di portare al culmine il mio sospetto e di osare questa affermazione: in ogni filosofare non si è trattato per nulla, fino a oggi, di “verità”, ma di qualcos’altro, come salute, avvenire, sviluppo, potenza, vita…” (La gaia scienza, Prefazione) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

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9. Corpo e morale Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

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Morale nociva “In qual misura la morale ha avuto effetti nocivi? In quanto ha disprezzato il corpo” (Aurora) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

58 “Vampirismo” della morale
Tutto ciò che fino a oggi si chiamava “verità” viene riconosciuto come la forma più dannosa, più maligna, più sotterranea della menzogna; il sacro pretesto di “migliorare” l’umanità” come un’astuzia per succhiare la vita stessa, per renderla anemica. Morale come vampirismo… Il concetto di “Dio” inventato in opposizione alla vita – tutto ciò che è dannoso, venefico, calunnioso, mortalmente ostile alla vita vi è raccolto in una terrificante unità! Il concetto di “al di là”, di “mondo vero” inventati per svalutare l’unico mondo che esista – per non lasciare alla nostra realtà sulla terra alcun fine, alcuna ragione alcun compito! Il concetto di “anima”, di “spirito” e infine anche di “anima immortale”, inventati per spregiare il corpo, per renderlo malato – “santo” –. Invece della salute la “salvezza dell’anima” (Ecce homo, Perché io sono un destino, 8) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

59 Ipocrisie e condanne: la logica dei moralisti
“Deve esserci un’illusione, un inganno nel fatto che non percepiamo ciò che è; dove si nasconde il truffatore? È la sensibilità! Questi sensi, i quali peraltro sono anche così immorali, ci ingannano sul mondo vero. Morale: liberiamoci dall’inganno dei sensi. E soprattutto via dal corpo, da questa miserevole idée fixe dei sensi! affetto da tutti i possibili errori della logica, confutato, persino, impossibile, benché sia tanto sfrontato da atteggiarsi come reale!” (Crepuscolo degli idoli, La “ragione” nella filosofia, 1) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

60 “Contronatura” come morale
“Non è l’errore in quanto errore a spaventarmi – è la mancanza di natura, è il fatto assolutamente raccapricciante che la contronatura stessa ha avuto gli onori supremi in quanto morale e ha continuato a pesare sull’umanità sotto specie di legge, di imperativo categorico!... Sbagliarsi fino a questo punto, e non un singolo, non un popolo, ma l’umanità!... Che si sia imparato a disprezzare gli istinti primari della vita; che si sia finta l’esistenza di un’ “anima”, di uno “spirito”, per far andare in rovina il corpo; che si sia imparato a considerare come qualcosa di impuro ciò che è il presupposto della vita, la sessualità” (Ecce homo, Perché io sono un destino, 7) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

61 Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it
La scienza non basta… “Come freddi ed estranei ci sono ancora i mondi scoperti dalla scienza! Quanto diverso per esempio è il corpo quale noi lo sentiamo, vediamo, palpiamo, temiamo, ammiriamo, e il “corpo” quale ce lo insegna l’anatomista!” (La gaia scienza) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

62 Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it
10. Corpo e cristianesimo Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

63 Un linguaggio “corporeo”
Il linguaggio che Nietzsche utilizza per delineare i piccoli uomini – cristiani, uomini della morale borghese… ecc. – fa spesso riferimento alla corporeità: “deboli”, “malriusciti”, “sofferenti”, “fisiologicamente regrediti”, “malati”, “infermicci”… Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

64 “I cristiani interpreti del corpo”
“Qualunque cosa provenga dallo stomaco, dagli intestini, dal battito cardiaco, dai nervi, dalla bile, dallo sperma – tutti quei disturbi, quelle debilitazioni, quelle sovreccitazioni, l’intera casualità della macchina a noi tanto ignota – tutto questo un cristiano come Pascal deve prenderlo per un fenomeno morale-religioso, sollevando il problema se qui dentro ci sia Dio o il diavolo, il bene o il male, la salvezza o la dannazione. Ahimè, sventurato interprete! Come deve torcere e torturare il suo sistema! Come deve contorcersi e torturarsi per aver ragione!” (Aurora, aforisma 86) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

65 Paolo e la carne “La carne brama contro lo spirito e lo spirito contro la carne”, Paolo. “Nella mia carne abita la colpa” e la carne agisce poi sullo spirito e sul cuore. “La carne dev’essere allontanata”. Paolo non conosce la resurrezione della carne. (Frammenti postumi, 1880, 4 [162] - [164]) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

66 Cristianesimo e malattia
“La malattia è intrinseca all’essenza del cristianesimo. Il cristianesimo ha alla sua base la rancune dei malati, l’istinto diretto contro i sani, contro la salute” (L’anticristo, 51, 52) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

67 Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it
Corpo e cristianesimo “Qui la carne viene disprezzata, l’igiene rifiutata in quanto sensualità. Cristiana è la mortale inimicizia contro i signori della terra, contro i “nobili” – e al tempo stesso una nascosta, segreta rivalità (si lascia loro il “corpo”, si vuole soltanto l’“anima”). Cristiano è l’odio contro lo spirito, contro i sensi, contro le gioie dei sensi, contro la gioia in generale…” (L’anticristo, 21) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

68 Una religione contro il corpo
“Noi altri, che abbiamo il coraggio della salute e anche del disprezzo, abbiamo pure il diritto, noi, di disprezzare una religione che ha insegnato a fraintendere il corpo, che non vuole affrancarsi dalle superstizioni dell’anima, che fa dell’insufficiente nutrizione un “merito”, che combatte, nella salute, una specie di nemico, di diavolo, di tentazione, che dette a intendere a se stessa come fosse possibile portare in giro un’“anima perfetta” in un cadavere di corpo, e per questo sentì la necessità di apparecchiarsi un nuovo concetto di “perfezione”, una condizione esangue, malaticcia, fanatica in maniera idiota, la cosiddetta “santità” – che è poi soltanto una serie di sintomi propri di un corpo immiserito, snervato, inguaribilmente guasto!” (L’anticristo, 51) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

69 “Mondo alla rovescia” La logica del risentimento
“I cristiani sono rimproveri viventi, come se salute, corpo ben riuscito, forza, orgoglio, senso di potenza siano già in sé cose biasimevoli, per le quali si debba un giorno amaramente espiare. Quel che rende malati, è buono: quel che procede dalla pienezza, dalla sovrabbondanza, dalla potenza è malvagio” (Genealogia della morale, Che significano gli ideali ascetici, 14 – L’anticristo, 52) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

70 Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it
11. Il corpo di Nietzsche Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it

71 Corpo esuberante e creativo
Zarathustra: “convalescente” e “viandante” La “doppiezza” del corpo di Nietzsche Corpo debole e malato Fin da giovane: cecità, nausea, vomito, forti emicranie, problemi allo stomaco e all’intestino… dalle dimissioni dall’università di Basilea (1879) sino alla degenerazione finale e alla morte (1900) Corpo esuberante e creativo Nei soggiorni al mare e in montagna, alla ricerca di migliori condizioni di salute, il suo corpo rinasceva: “Ho composto una parte dello Zarathustra durante la faticosissima ascesa dalla stazione al meraviglioso villaggio moresco di Eza, annidato fra le rocce, avevo sempre la mia massima scioltezza muscolare quando la più ricca forza creativa scorreva in me. Il corpo è entusiasmato: lasciamo l’ “anima” da parte… Spesso mi hanno visto ballare: ero capace, allora, di andare su per i monti per sette, otto ore, senza sentire mai un qualche senso di stanchezza. Dormivo bene, ridevo molto – il mio vigore e la mia pazienza erano perfetti” (Ecce homo) Paolo Scolari arete-consulenzafilosofica.it


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