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IL PENSIERO CRITICO Donatella D’Accolti.

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Presentazione sul tema: "IL PENSIERO CRITICO Donatella D’Accolti."— Transcript della presentazione:

1 IL PENSIERO CRITICO Donatella D’Accolti

2 Lo studente del primo anno di infermieristica pensa che l’“analisi infermieristica” sia un’abilità totalmente nuova da imparare. Considera il pensiero critico difficile da apprendere. In realtà nelle persone già esistono abilità di pensiero e si risparmia tempo ed energia partendo da abilità già possedute.

3 Pensiero critico – assistenza infermieristica
La quantità di informazioni disponibili nell’assistenza sanitaria è enorme e in continua evoluzione. La semplice memorizzazione è insufficiente ad aiutare l’infermiere nella classificazione, organizzazione e identificazione delle informazioni rilevanti, per un uso efficiente ed efficace.

4 Il pensiero critico aiuta gli infermieri a scegliere soluzioni o identificare opzioni per la situazione assistenziale del paziente.

5 Sviluppo concettuale del pensiero critico
I primi studi nella letteratura pedagogica risalgono agli anni ’80. Dal dizionario: pensiero = attività della mente, in cui una persona elabora dati, produce intenzioni, riflessioni o giunge ad idee chiare. critico = punto di svolta o collegamento estremamente importante. Il pensiero critico diventa un punto di svolta in seguito ad un processo di pensiero. È un processo positivo e riflessivo che aiuta a prendere le decisioni e agire.

6 Alcuni autori: definizioni
Ennis (1985): la riflessione e il ragionamento incentrati sul decidere che cosa credere o fare. Facione (1990): individua sette caratteristiche del pensatore critico ideale: curioso, di mente aperta, analitico, sistematico, sicuro di sé, alla ricerca della verità, maturo. National League of Nursing (2000): è un processo di ragionamento logico, sensibile al contesto, riflessivo che guida l’infermiere nel generare, implementare e valutare approcci efficaci nell’assistenza al paziente e nei problemi professionali.

7 Richard Paul (1993) (fondatore della Foundation for Critical Thinking)
Il pensiero critico è l’arte di pensare cosa si sta pensando, per pensare meglio in modo più chiaro, accurato e sostenibile. […] è un processo intellettuale, disciplinato, di concettualizzazione attiva e capace, di applicazione, analisi, sintesi o valutazione di informazioni ottenute o generate dall’osservazione, dall’esperienza, dalla riflessione, dal ragionamento o dalla comunicazione, che guidano le credenze e le azioni.

8 Fattori che influenzano il pensiero critico
Sono molti: età, sesso, funzione cognitiva, stato fisico, quantità di sonno o riposo, nutrizione, equilibrio idroelettrolitico. Ancora: Ansia Attitudini Livello di preparazione Stile di apprendimento

9 Ansia L’elevato carico di lavoro, partecipare ad esami, rispondere alle performance richieste possono causare stress per gli studenti. La professione infermieristica è legata a situazioni di vita e di morte, di salute e di malattia, tutte produttrici di ansia. Poca ansia limita il pensiero, molta ansia lo può paralizzare fortemente. Quindi una giusta dose di ansia può stimolarlo. È essenziale quindi determinare i modi per ridurre un’ansia eccessiva.

10 Attitudini La formazione degli adulti differisce dalle esperienze scolastiche precedenti in cui l’insegnante offre agli studenti tutte le informazioni previste per raggiungere gli obiettivi previsti dal corso. Il pensiero critico nell’assistenza infermieristica richiede una partecipazione attiva. Gli infermieri devono prendersi la responsabilità dell’apprendimento. Il desiderio di chiedere perché, di sviluppare la curiosità e di fare domande promuove stili di apprendimento che durano tutta la vita.

11 Attitudini di pensiero critico
Paul, R., Critical Thinking: How to prepare students for a rapidly changing world, Foundation for Critical Thinking, Santa Rosa, CA, 1993

12 Livello di preparazione (1)
La persona che entra nell’università possiede già abilità di lettura, scrittura, ascolto, studio e pensiero che sono il fondamento per un apprendimento efficace. Tuttavia si possono incontrare difficoltà perchè nell’università le richieste sono superiori a quelle precedentemente incontrate.

13 Livello di preparazione (2)
È essenziale, quindi, essere in grado di leggere cercando il significato e la comprensione ed essere attivamente coinvolti con il testo, invece che con la memorizzazione. Con la lettura utilizzare la seguente sequenza: Determinare lo scopo della lettura Determinare cosa attendersi dalla lettura Stimare quanto tempo richiederà Sfogliare e sottolineare basandosi sullo scopo e i punti principali Costruire un glossario con le nuove parole Leggere e porsi delle domande sulla lettura Accertare i progressi e leggere nuovamente per chiarire Integrare le nuove conoscenze con quanto è già conosciuto. (Krumseig e Baehr, 2000)

14 Livello di preparazione (3)
La scrittura è un elemento che aiuta la lettura, aiuta a ridefinire, sintetizzare e organizzare le conoscenze. Il processo e le tecniche per scrivere: Prescrittura: pensare, ispirarsi, organizzare, domandare, parlare con gli altri, raccogliere idee attraverso la ricerca, leggere e intervistare, annotare. Produrre prime bozze: scoprire idee attraverso la scrittura Cambiare la forma. Produrre affermazioni di tesi, identificare scopi precisi del discorso, sistemare i paragrafi, sviluppare paragrafi coerenti Correggere Ricorregere Redigere: controllare varietà e flusso della struttura delle frasi, controllare la grammatica, punteggiatura, ecc. (Bean, 1996)

15 Livello di preparazione (4)
Con l’ascolto gli studenti devono valutare il significato di quanto detto: ascoltano in modo attivo i temi, i concetti che collegano le frasi, le premesse su cosa sarà detto e cosa non sarà detto.

16 Livello di preparazione (5a)
Sviluppare forti strategie di studio aiuta a studiare in modo efficiente ed efficace. Uno dei compiti più importanti è gestire efficacemente il tempo. La sua gestione influenza il raggiungimento degli obiettivi. All’inizio degli studi universitari un utile accorgimento è pianificare i compiti, identificare i tempi di studio prima di un esame e completare la preparazione in classe.

17 Livello di preparazione (5b)
Ecco una linea-guida per lo studio: Per ogni ora che uno studente passa in classe dovrebbe passarne due a studiare Evitare di procrastinare quando si stende un calendario Identificare quanto si è produttivi mentre si studia Assicurarsi che il proprio tempo di studio sia libero da distrazioni Pianificare modi di studiare che rispondano alla programmazione personale e al proprio stile di apprendimento.

18 Stili di apprendimento (A.)
Le persone imparano in modi diversi. È importante che colui che apprende conosca il modo migliore per farlo. Gli stili di apprendimento sono preferenze, non abilità, infatti gli studenti possono imparare tecniche di apprendimento diverse e applicarle in base alla situazione.

19 A. Orientato su Persone - Scopo
Gli studenti orientati alle persone sono sociali, preferiscono studiare in gruppo che da soli e traggono più soddisfazione dal processo che dal focalizzarsi sul compito. Questo stile può portare conflitti nei corsi tradizionali, dove gli studenti si siedono e ascoltano il docente. Gli studenti orientati allo scopo si focalizzano sull’obiettivo e sono meno influenzati dalle opinioni degli altri.

20 A. Basato sui cinque sensi
Gli studenti portati all’ascolto ricevono in formazioni attraverso l’udito. Hanno buoni risultati in corsi basati principalmente su lezioni. Gli studenti che visualizzano preferiscono avere il materiale e avere appunti importanti nella scrittura. Preferiscono lucidi, modelli e immagini. Coloro che apprendono attraverso la chinestetica sono “tattili” e amano essere coinvolti attivamente. Apprendono attraverso il fare.

21 A. di tipo globale e parziale
Gli studenti “globali” hanno bisogno di vedere inizialmente l’immagine complessiva. Vedono i concetti, ma hanno difficoltà ad afferrare i dettagli I “parziali” vogliono cercare ogni pezzo alla volta, ma possono perdersi nei dettagli senza afferrare il senso del concetto. La soluzione è un equilibrio di entrambi gli stili.

22 Pensiero astratto - concreto
Il pensatore astratto nota i grandi concetti superiori, ma può avere difficoltà nelle attività quotidiane, può trovare piacevoli le teorie infermieristiche ed essere in grado di cogliere vantaggi e svantaggi di una teoria rispetto ad un’altra. Il pensatore concreto è più focalizzato sulle conoscenze e abilità; gli piace tutto quello che può essere inserito nel modello pratico.

23 Il pensiero “random” – “sequenziale”
I pensatori “random” (in modo casuale) possono passare da un argomento all’altro, collegando le idee che giungono nella loro mente. I pensatori “sequenziali” vogliono conoscere la direzione del pensiero. Essi amano le classi delineate e vogliono docenti che seguono queste linee-guida.

24 I soggetti competitivi - collaborativi
I soggetti competitivi sono orientati al voto, vogliono conoscere i risultati dei loro compagni. Nello studio essi provano ad immaginare cosa vuole il docente e si impegnano in corsi basati sulla distribuzione del voto; tendono ad impegnarsi il minimo indispensabile per passare l’esame. Gli studenti collaborativi sono orientati all’apprendimento e si divertono nel lavoro di gruppo condividendo idee e conoscenze. Essi vedono il docente come guida e testano le loro conoscenze su scale proprie; imparano il più possibile dai corsi.

25 Pensiero libero - conservatore
I liberi pensatori sono quelli che amano andare oltre le linee-guida e le raccomandazioni. I conservatori preferiscono le situazioni familiari e aderiscono alle regole.

26 Gli studenti devono imparare a comprendere tutti gli stili di apprendimento e usarli in situazioni differenti. Il vantaggio che ne deriva è la capacità di imparare più efficacemente ed inoltre capire meglio come i pazienti e i loro colleghi imparano e pensano.

27 Aumentare le conoscenze Pensiero critico Giudizio infermieristico Esperienza clinica Ragionamento clinico

28 Come si sviluppa il pensiero critico?
È l’insieme di pensiero e riflessione. Paul R. elenca le parti di pensiero critico da sviluppare:

29 Pensare a quali sono gli obiettivi principali
Quando si assistono i pazienti bisogna differenziare gli scopi principali dagli altri scopi. Ad es. consideriamo un paziente con scompenso cardiaco che ha tosse ed escreato giallo. Se l’infermiere darà importa all’escreato giallo vuol dire che sospetterà un’infezione e quindi raccoglierà altri dati che confermeranno l’infezione come ad es. la temperatura.

30 Il ragionamento è un tentativo di rappresentare qualcosa
A quale domanda stiamo tentando di rispondere? La domanda va chiarita ed esaminata in modo preciso. Per questo va posta in molti modi assumendo significati diversi per decidere quale domanda è più importante. Ad es. la domanda può essere: “le manca il respiro?” O potrebbe anche chiedere: “il respiro le manca più di ieri?” O ancora: “si sveglia improvvisamente la notte con la mancanza di respiro?” Infine: “cosa migliora o peggiora la sua tosse?”

31 Il ragionamento è basato su dati, informazioni ed evidenze
L’infermiere raccoglie dati oggettivi e soggettivi del paziente. Usa anche altre fonti: anamnesi sanitaria, anamnesi familiare, storie cliniche simili. L’infermiere chiede ad altri professionisti sanitari e ai familiari i cambiamenti sullo stato di salute e i risultati in modo tale da arrivare a conclusioni più accurate.

32 Controllare i dati per consistenza
Per es. esiste inconsistenza se il paziente ha segni di infezione e non ha febbre. Usando il ragionamento critico bisogna domandarsi perché i dati raccolti non sono coerenti. Si raccolgono altri dati, ad esempio sulla malnutrizione del paziente perché questa può inibire la risposta immunitaria.

33 Tutti i ragionamenti contengono deduzioni ed interpretazioni
Le affermazioni devono essere sempre supportate da evidenze per evitare giudizi e conclusioni sbagliate. Capita spesso però che lavorare in affanno, con carenze di personale, non sicuri delle conoscenze o con lavoro arretrato contribuisce frequentemente a errori di giudizio.

34 Separare correlazioni e cause
Se ad es. il paziente con scompenso cardiaco è anziano, la sua età avanzata può essere correlata con un maggior rischio di infezione. Ma l’età può non aver causato necessariamente l’infezione. Guardando l’andamento dei parametri vitali l’infermiere può scoprire che il paziente ha molti problemi distinti, ma correlati.

35 Analizzare i problemi più importanti
Stabilire le priorità è un’abilità infermieristica essenziale. Per decidere le priorità si può: Guardare alla gravità del problema (priorità a ciò che mette a rischio la vita) Quantità di tempo dedicata al problema (assistenza infermieristica e medica) Correlazione tra i problemi Cosa il paziente considera più importante

36 RIFLESSIONE È l’insieme delle attività intellettuali e affettive in cui l’individuo si impegna a esplorare le sue esperienze per giungere a nuove comprensioni e apprezzamenti. Esiste una riflessione in azione, che si verifica quotidianamente durante l’attività clinica, e una riflessione sull’azione, cioè dopo che hanno avuto luogo gli eventi e che richiede tempo e sforzo di pensare.

37 Mezirow (1981)

38 La riflessione sull’azione
Inizia con la descrizione degli eventi. Si rivive la situazione positiva o negativa pensando alle persona, all’ambiente e alla sequenza dei fatti. Si passa a pensare ai sentimenti provati. Infine si cercano le percezioni, i giudizi e i pensieri che hanno accompagnato l’evento portando alla coscienza nuovi aspetti e altri modi di pensare alla situazione Questo processo aiuta l’apprendimento perché si diventa coscienti delle nostre consapevolezze e capaci di criticarle.

39 Il nursing guarda ai problemi da diversi punti di vista riconoscendo le assunzioni
Indagare sviluppa abilità di comprensione, che porta a valutare ogni persona e le sue esperienze come uniche di vita. Evitando i giudizi e riconoscendo le assunzioni, gli infermieri possono garantire un’assistenza più competente per gruppi di pazienti sempre più diversi.

40 L’infermiere devono essere consapevoli della posizione da cui guardano le cose
Bisogna dedicare tempo a parlare con i pazienti dei loro punti di vista, ponendo domande aperte, che non giudica e ascoltando attentamente le risposte. Ad es. assistendo un anziano in casa di riposo si può pensare a tutte le perdite che questo ha sperimentato: funzioni, indipendenza, perdita del coniuge. Ma parlando si può scoprire che la sua vita è stata una “battaglia” passata ad occuparsi della sua famiglia con poche risorse economiche. La situazione attuale può essere la prima in cui il paziente riceve aiuto dagli altri che gli dedicano tempo, preparano il cibo e organizzano il suo divertimento

41 Scetticismo riflessivo
Significa adottare un’attitudine a dubitare sulle supposte verità. Ad es. sempre in casa di riposo si può pensare che un paziente ha una famiglia che non si prende cura di lui. Indagando si può rivelare che invece la famiglia lo ama, ma non ha le risorse economiche e di tempo per assisterlo.

42 Valutare la forza dell’esperienza presente
Ad es. se l’infermiere è un diurnista, ammetterà di conoscere solo quello che accade nel turno di mattina. Può pensare che l’anziano non venga visitato dalla sua famiglia, mentre questa passa a far visita la sera. Bisogna avere la forza di correggere questa percezione, esprimendola ad esempio al cambio turno.

43 In ogni fase del processo infermieristico viene applicato il pensiero critico
La National League for Nursing nel 2000 ha descritto i comportamenti che mostrano l’uso del pensiero critico in ogni fase del processo di nursing.

44 Percorsi di pensiero critico nel processo di nursing (National League for Nursing, Guidelines for item writing, New York, 2000)

45 SVILUPPO DELL’ESPERIENZA
Il pensiero critico aiuta anche a sviluppare le abilità. Benner, Tanner e Chela (1996) hanno sviluppato un modello di acquisizione delle abilità che sottolinea le fasi di arricchimento dell’esperienza: Novizio Principiante Competente Capace Esperto

46 NOVIZIO Coloro che apprendono usando regole che guidano la pratica.
Esempi di tali regole includono informazioni e abilità che gli studenti apprendono dagli istruttori, praticano nel tirocinio e leggono nei libri.

47 PRINCIPIANTE Coloro che, dopo molte esperienze in situazioni cliniche, imparano a considerare più fatti e regole complesse. Se un intervento non ha successo, possono mettere in discussione la regola seguita

48 COMPETENTI Sono coloro che escogitano nuove regole e discutono procedure. Questi acquistano competenze attraverso la maggiore esperienza. Se le situazioni diventano più complesse assimilano esperienze e attuano i piani.

49 CAPACI Sono coloro che comprendono gli eventi, il contesto e la situazione del paziente come importanti in base alle loro risorse individuali. Basandosi sulla valutazione, gli studenti sviluppano e implementano le azioni future. Le azioni diventano facili; gli esiti diventano più importanti degli interventi. Il pensiero è più flessibile e intuitivo invece che pianificato e deliberato.

50 ESPERTO Colui che conosce gli obiettivi da raggiungere e come raggiungerli. L’aspetto migliore dell’esperto è che pensa prima di agire; usa intuitivamente il pensiero teorico che si riflette sull’obiettivo e decide su quella che sembra l’azione più appropriata. Evita di prendere posizione su una sola prospettiva. L’esperto può collegare teoria, pratica e intuizione.

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52 Per approfondire


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