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Breve storia della lingua italiana

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Presentazione sul tema: "Breve storia della lingua italiana"— Transcript della presentazione:

1 Breve storia della lingua italiana
Lezione 1 Raffaele De Rosa Unitre Soletta

2 Temi del corso Latino e italiano a confronto L’italiano medievale
L’italiano dal 500 all’ 800 L’italiano moderno e contemporaneo Raffaele De Rosa Unitre Soletta

3 Italiano e latino a confronto
Quali sono le lingue figlie del latino? Quale latino sta alla base dell’italiano? Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano? Raffaele De Rosa Unitre Soletta

4 Quali sono le lingue figlie del latino?
Ufficialmente riconosciute a livello nazionale o regionali: castigliano (spagnolo), catalano, francese, franco-provenzale, friulano, galiziano, italiano, ladino, occitano, portoghese, retoromanzo (romancio), rumeno, sardo. Ufficiosamente riconosciute: le varietà dialettali delle rispettive lingue nazionali. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

5 Quali sono le lingue figlie del latino?
Grado di evoluzione rispetto al latino: Lingua sarda: 8% Lingua italiana: 12% Lingua spagnola: 20% Lingua romena: 23,5% Lingua catalana: 24% Lingua occitana (provenzale): 25% Lingua portoghese: 31% Lingua francese: 44% Raffaele De Rosa Unitre Soletta

6 Quale latino sta alla base dell’italiano?
Il latino, insieme ad altre lingue italiche come l’osco, l’umbro o il venetico, è una lingua indoeuropea imparentata con le lingue germaniche, slave, celtiche, baltiche, iraniche, indiane oltre che con l’albanese, l’armeno e il greco. Le popolazioni parlanti le lingue italiche, quindi gli antenati degli antichi Latini, dovrebbero essere giunte nella Penisola verso il secondo millennio a. C. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

7 Quale latino sta alla base dell’italiano?
In Italia esistevano altre popolazioni che parlavano lingue non indoeuropee, per certi versi simili al basco o alle lingue berbere del Maghreb. Gli Etruschi nell’Italia centro-settentrionale, i Sardi in Sardegna e in Corsica, i Liguri in Liguria, Piemonte e Corsica e i Sicani/Elimi nella Sicilia centro occidentale. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

8 Quale latino sta alla base dell’italiano?
Le lingue prelatine sono scomparse gradualmente con la conquista romana della Penisola. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

9 Quale latino sta alla base dell’italiano?
Nel latino (e di conseguenza anche in italiano) sopravvivono diverse parole di origine etrusca e osco-umbra come per esempio: persona dall'etrusco *phersu bufalo dall'osco-umbro *bubalus Raffaele De Rosa Unitre Soletta

10 Quale latino sta alla base dell’italiano?
Il latino parlato correntemente dal popolo non corrispondeva al latino classico, modello letterario codificato da alcuni autori tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. e poi oggetto di studio in epoca moderna. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

11 Quale latino sta alla base dell’italiano?
Testimonianze del latino volgare: le iscrizioni di carattere privato, in particolare i graffiti, le testimonianze di grammatici che, nel condannare un certo abuso linguistico, ne testimoniano la vitalità; l’esistenza di scritti di semianalfabeti (diari, lettere); l’uso di autori letterari che tendono alla riproduzione dell’uso popolare (teatro); il confronto tra le varie lingue romanze cioè la ricostruzione di forme non documentate, ma ragionevolmente attribuibile al latino parlato Raffaele De Rosa Unitre Soletta

12 Quale latino sta alla base dell’italiano?
Graffito pompeiano QUISQUIS AMA VALIA PERIA QUI NOSCI AMARE BIS TANTI PERIA QUISQUIS AMARE VOTA (latino volgare) QUISQUIS AMAT VALEAT PEREAT QUI NESCIT AMARE BIS TANTI PEREAT QUISQUIS AMARE VETAT (latino classico) Chiunque ama, è di valore, perisca chi non sa amare due volte perisca chi vieta l’amare (chi si oppone all’amore) Raffaele De Rosa Unitre Soletta

13 Quale latino sta alla base dell’italiano?
Appendix Probi (“L’Appendice di Probo”) Breve testo, realizzato da un anonimo maestro di scuola del III secolo d.C. Si chiama così perché si trova in fondo a un manoscritto che raccoglie le opere del grammatico Valerio Probo. speculum non speclum columna non colomna calida non calda auris non oricla Raffaele De Rosa Unitre Soletta

14 Quale latino sta alla base dell’italiano?
Formaticum e caesus: In latino il termine usato per indicare questo prodotto era caseus, ma era anche in uso, fra i legionari, il termine formaticum, col quale si indicava appunto una forma di questo prodotto de caseus formatus. Dal latino caseus derivano termini italiani come caseificio, cacio (da cui, per esempio, caciocavallo), ma anche lo spagnolo queso, il portoghese queijo, il tedesco Käse, l'olandese Kaas, il lussemburghese Kéis, il romeno caş, corso casgiu, calabrese e sardo casu e l'inglese cheese. Da formaticum derivano, oltre all'italiano formaggio, il francese fromage, il termine formatge del catalano e dell'occitano e il termine formadi del friulano. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

15 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
La più imponente trasformazione fonetica che ha colpito il latino volgare riguarda le vocali accentate. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

16 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
Anche il numero delle vocali non accentate viene ridotto. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

17 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
lat. SPĪNA(M) > ital. spina lat. PĬLU(M) > ital. pélo lat. TĒLA(M) > ital. téla lat. FĔRRU(M) > ital. fèrro lat. MĀTRE(M) > ital. madre lat. PĂTRE(M) > ital. padre lat. ŎCTO > ital. òtto lat. SŌLE(M) > ital. sóle lat. NŬCE(M) > ital. nóce lat. LŪNA(M) > ital. luna Raffaele De Rosa Unitre Soletta

18 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
Dittongamento spontaneo lat. LĔVIS > ital. lieve lat. VĔNIT > ital. viene lat. FŎCUS > ital fuoco lat. HŎMO > ital. uomo Monottongamenti lat. MAESTUS > ital. mesto lat. LAETUS > ital. leto > lieto lat. POENA > ital. pena lat. CAUSA > ital. còsa lat. AURUM > ital. òro lat. PAUCUS > ital. pòco lat. LAUDAT > ital. lòda Raffaele De Rosa Unitre Soletta

19 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
La caduta delle consonanti finali -M, -S, e -T Il cambiamento di pronuncia di CE/GE CERA si pronunciava in latino classico /kera/ > italiano cera CAESAR si pronunciava in latino classico /kaesar/ > italiano Cesare GELU si pronunciava in latino classico /gelu/ > italiano gelo Raffaele De Rosa Unitre Soletta

20 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
/g/ in posizione intervocalica dopo essersi palatalizzata, subisce un’ulteriore evoluzione fonetica. In alcune parole il risultato di tale evoluzione è il raddoppiamento dell’affricata palatale sonora: latino FUGIRE > italiano fuggire In altri vocaboli, invece, l’affricata cade: latino MAGISTRU(M) “il più alto” > italiano medievale magistro > italiano maestro Raffaele De Rosa Unitre Soletta

21 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
Comparsa di nuovi suoni che non esistevano in latino: dai nessi -GN- e -NI- sorge /ɲ/ raddoppiato: latino lĭgnu(m) > italiano legno; latino stāgnu(m) > italiano stagno dal nesso -LI- evolve in /ʎ/ raddoppiato: latino talĕare > latino volgare taliāre > italiano tagliare; latino palĕa(m) > latino volgare palia > italiano paglia dal nesso -TI- dà /ʦ/ raddoppiato (tra vocali): latino natiōne(m) > italiano nazione; latino sapientĭa(m) > italiano sapienza Raffaele De Rosa Unitre Soletta

22 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
Assimilazione di due consonanti diverse: pt diventa tt: latino scriptu(m) > italiano scritto ct diventa tt: latino ŏcto > italiano òtto; latino sēpte(m) > italiano sette mn diventa nn: latino alūmnu(m) > italiano alunno gd diventa dd: latino Magdalena > italiano Maddalena x diventa ss: latino Naxu(m) > italiano Nasso ps diventa ss: latino ĭpsu(m) > italiano esso Raffaele De Rosa Unitre Soletta

23 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
La semivocale o semiconsonate /j/: I nessi consonante + /l/ evolvono in consonante + /j/: latino *plăttu(m) > italiano piatto; latino flōre(m) > italiano fiore Fa rafforzare la consonante precedente: latino dŭplu(m) > italiano doppio, latino nebŭla(m) > latino volgare nebla > italiano nebbia, latino rabĭa(m) > italiano rabbia; In posizione iniziale /j/ di dittongo muta in /ʤ/: latino iudĭce(m) > italiano giudice; In posizione intervocalica viene raddoppiato: pēiu(s) > peggio. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

24 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
Nel latino classico l’ordine 'normale' delle parole nella frase semplice era soggetto-oggetto-verbo (tipo PauIus-Petrum-amat); nel latino volgare, invece, l'ordine era già quello che ancora oggi troviamo nelle parlate romanze: soggetto-verbo-oggetto (tipo Paolo-ama-Pietro). Raffaele De Rosa Unitre Soletta

25 Nel latino classico i nomi, gli aggettivi e i pronomi non avevano una forma unica: ogni nome o aggettivo aveva più forme flesse, che si raggruppavano in casi. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

26 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
Riduzione e scomparsa dei casi: verso i secoli III-IV d. C. il sistema era ormai limitato a due soli casi: caso soggetto (nominativo) e caso obliquo (ablativo, dativo). Nell'italiano, come nelle altre lingue romanze, il processo arriva alle estreme conseguenze, e il sistema dei casi con le forme flesse fu abbandonato. Al suo posto subentrò lo schema: (preposizione) + (articolo) + norne: domus Pauli è diventato la casa di Paolo, domus magistri la casa del maestro. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

27 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
latino nominativo neutro singolare/plurale brachium/brachia > italiano braccio/braccia latino nominativo neutro singolare/plurale cilium/cilia > italiano ciglio/ciglia latino nominativo neutro singolare/plurale digitum/digita > italiano dito/dita latino nominativo neutro singolare/plurale labium/labia > italiano labbro/labbra Latino nominativo neutro singolare/plurale ossum/ossa > italiano osso/ossa Raffaele De Rosa Unitre Soletta

28 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
Nel latino classico non c’era l’articolo. L'articolo italiano deriva dalle voci latine unus "uno" e ille "quello", che nel corso dei secoli persero via via il valore di numerale cardinale e di aggettivo dimostrativo per assumere il valore di articolo, con i significati che hanno oggi in italiano; Il processo era già presente nel latino volgare: in vari documenti d'uso pratico ille, oltre che come dimostrativo, era già usato con la funzione di articolo. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

29 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
La morfologia del verbo: al futuro cantabo "canterò" si sostituì latino volgare cantare habeo che si trasforma in italiano *cantaràio > *can­tarào > cantarò > canterò nasce il condizionale formato con lo schema latino volgare cantare *hebui/habeat > italiano canterei il passivo amor si trasforma in latino volgare amatus sum e in italiano sono amato; nasce il passato prossimo, inesistente nel latino classico, da latino volgare *habeo cantatum in ho cantato. Raffaele De Rosa Unitre Soletta

30 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
Gran parte dei vocabolario latino classico si ritrova, (per via popolare o dotta), in italiano e nelle altre lingue romanze, ma diverse parole, proprie del lessico poetico o elevato, scompaiono senza lasciar traccia: amnis "fiume", nemus "bosco" tellus "terra" Raffaele De Rosa Unitre Soletta

31 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
Si preferiscono parole espressive e anche morfologicamente più regolari: flere "piangere" viene sostituito da plangere (propriamente "battersi" il petto in segno di dolore) edere "mangiare" viene sostituito da manducare "dimenare le mascelle, “masticare” Raffaele De Rosa Unitre Soletta

32 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
Si preferiscono parole dal maggiore corpo fonico: res "cosa" cede a causa/cosa, crus "gamba" cede al grecismo gamba propriamente "zampa" di animale; Raffaele De Rosa Unitre Soletta

33 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
Si preferiscono diminutivi: molte parole semplici sono sostituite dai rispettivi diminutivi, più corposi fonicamente e più carichi di affettività: genu diventa genuculum > ginocchio agnus diventa agnellus > agnello cerebrum diventa cerebellum > cervello Raffaele De Rosa Unitre Soletta

34 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
Cambia il significato delle parole: semantica cristiana: orare passa da "chiedere" a "pregare"; omofonia, che elimina l'elemento più debole di una coppia: bellus "bello" ha la meglio su bellum "guerra"; Raffaele De Rosa Unitre Soletta

35 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
Cambia il significato delle parole: metafore espressive: papilio passa da "farfalla" a "padiglione" (nel lat.tardo) perché le tende colorate degli accampamenti evocano le ali spiegate di una farfalla; Metonimie di varia motivazione: focus da "focolare" a "fuoco", bucca da "guancia" a "bocca", camera da "soffitto fatto a volta" a "stanza". Raffaele De Rosa Unitre Soletta

36 Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?
Due interessanti cambi di significato: testa "vaso di coccio“ (accanto a caput “capo”) ficatum "fegato d'oca ingrassato con fichi" (invece di iecur “fegato”) un piatto prelibato della cucina romana antica. Raffaele De Rosa Unitre Soletta


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