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Virginia Pelagalli Raffaella Raimondi SALUTIAMO TUTTI I PARTECIPANTI

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Presentazione sul tema: "Virginia Pelagalli Raffaella Raimondi SALUTIAMO TUTTI I PARTECIPANTI"— Transcript della presentazione:

1 IL PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA E LA PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
Virginia Pelagalli Raffaella Raimondi SALUTIAMO TUTTI I PARTECIPANTI CI PRESENTIAMO COME POSIZIONE AZIENDALE E MEMBRI DEL GRUPPO DI PROGETTO INTRODUCIAMO L’ARGOMENTO: IL CUORE DELL’ESPRESSIONE DELLA PROFESSIONE INFEMIERISTICA DOVE SI ESPRIME TUTTA LA COMPETENZA (CONOSCENZE ABILITA’ ATTITUDINI) DEGLI INFEMIERI, ESPLICITATA AGLI OCCHI DEI PROFESIONISTI E COMUNITA’ TUTTA Progetto Penelope Direzione Servizio Infermieristico e Tecnico S.Orsola-Malpighi

2 PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Una deliberata attività intellettuale Per mezzo della quale si arriva all’attività infermieristica In maniera scientifica e sistematica La definizione di processo di assistenza infermieristica trova in questo concetto le parole chiave. Processo non mero elenco di azioni ma lo svilupparsi del pensiero professionale basato sulla conoscenza Che nasce dalla applicazione sistematica e non casuale al pensiero di un metodo scientifico e non basato su opinioni personali e che conduce il professionista alla presa di decisioni dalle quali deriva l’individuazione del piano di azione infermieristico e l’identificazione delle attivita’ proprie, a fronte di obiettivi del cui raggiungimento e relativa gestione risponde l’infemiere medesimo

3 PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
DELIBERATO: MEDITATO E INTENZIONALE INTELLETTUALE: RAZIONALE,CONCETTUALE Deliberato Nasce dalla volonta’ del professionista che consapevole e padrone della conoscenza si attiva per metterlo in atto la’ dove e’ responsabile dell’assistenza generale infermieristica ovvero…non attende che qualcuna gli dica di farlo! Le basi sono intellettuali ed intellettuale e’ la professione infermieristica, non vi e’ nulla di scontato al massimo vi puo’ essere qualcosa di standardizzabile ma solo la’ ove il gruppo disciplinare lo ritiene.

4 PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
ATTIVITA’: STATO O CONDIZIONE DI AGIRE, CAMBIARE, COMPORTARSI E INIZIARE MANIERA SCIENTIFICA E SISTEMATICA:CHE FA RIFERIMENTO AL PROBLEM SOLVING Il processo applicato e’ quello decisionale che sottende al raziocinio, al metodo alla attivazione di risorse intellettuali. L’attivita’ non e’ l’agire fine a se stesso ma l’agire in un contesto di pensiero che guida l’azione (sapere, saper fare, saper essere, saper divenire, saper far fare) Maniera scientifica e sistematica Il metodo e gli strumenti applicati indicano e confermano l’esistenza del nursing con me disciplina.

5 PROCESSO DI ASSISTENZA E PROBLEM SOLVING
PROBLEM SOLVING: METODO SCIENTIFICO DI RISOLUZIONE DEI PROBLEMI. IN ITALIA LA CONOSCENZA DI QUESTO METODO RISALE AGLI ANNI ‘80 Il problem solving e’ il metodo scientifico che richiede la definizione del problema, la raccolta dati, la formulazione di un ipotesi, che si esti l’ipotesi, che si formulino conclusioni valutando le ipotesi iniziali. E’ un metodo comune a tutte le discipline scientifiche, alla base della nostra preparazione e che accomuna tutti gli Ip formati dagli anni 80 ad oggi. Oggi lo strumento e’ stato tradotto per la nostra professione in processo assistenziale, le cui origine scientifiche non sono oltremodo contestabili. OGGI PARLIAMO DI PROCESSO DI ASSISTENZA

6 PROCESSO DI ASSISTENZA E PROBLEM SOLVING
IL PROCESSO ASSISTENZIALE E’ UN METODO DI IDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMI. DERIVA DAL METODO SCIENTIFICO, MA NON E’ PRIVO DI INFLUENZE VALORIALI. (Gordon, 1994) Identificazione e soluzioni di problemi della persona, oggetto e soggetto in primis della nostra professione Non e’ privo di influenze valoriali in quanto fa riferimento a valori etici definiti, dichiarati e condivisi con la comunita’ a conferma che non e’ agire sull’uomo ma per l’uomo.

7 PROCESSO DI ASSISTENZA E PROBLEM SOLVING
SI ATTUA ATTRAVERSO L’APPLICAZIONE DI UN PROCESSO CHE INIZIA DALLA IDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMI SI LEGGGE VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI PIANIFICATI

8 FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
ACCERTAMENTO PIANIFICAZIONE * DEFINIZIONE DIAGNOSI * IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI * SCELTA INTERVENTI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI VALUTAZIONE Le fasi cosi’ definite ci devono guidare nei contenuti che condivideremo con voi, contenuti che ci accomunano. La fase di pianificazione e’ stata ulteriormente divisa in sottofasi per facilitare la condivisione dei contenuti e fare in modo che ognuno dei presenti possa orientarsi all’azione futura, se non gia’ in atto, o ritrovarsi in cio’ che gia’ fa quotidianamente in modo piu’ o meno esplicitato e condiviso.

9 CARTELLA INFERMIERISTICA
Schema – PARTI DELLA CARTELLA INFERMIERISTICA Dati sui livelli di Dati anagrafici dipendenza e ACCERTAMENTO: e di ricovero problemi o diagnosi infermieris. A B PIANIFICAZIONE e C) INTERVENTI INFERMIERISTICI ATTUAZIONE : Pianificazione Attuazione C D ATTUAZIONE : La logica del discorso di sviluppa in relazione alle parti della cartella infermieristica come sviluppata in azienda e come qui visualizzata in modo da riconoscerci nel percorso SCHEDE COLLABORATIVE Scheda terapia Scheda Scheda Scheda ..... SCHEDA TERAPIA diagnostica parametri SCHEDA DIAGNOSTICA SCHEDA PARAMETRI VITALI SCHEDA S.1 S.2 S.3 S.n S CHEDA DI E) DIMISSIONE e TRASFERIMENTO VALUTAZIONE : Scheda di TRASFERIMENTO dimissione 4 E

10 FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
ACCERTAMENTO PIANIFICAZIONE * DEFINIZIONE DIAGNOSI * IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI * SCELTA INTERVENTI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI VALUTAZIONE INDICE: ILe fasi cosi’ definite ci devono guidare nei contenuti che condivideremo con voi, contenuti che ci accomunano. La fase di pianificazione e’ stata ulteriormente divisa in sottofasi per facilitare la condivisione dei contenuti e fare in modo che ognuno dei presenti possa orientarsi all’azione futura, se non gia’ in atto, o ritrovarsi in cio’ che gia’ fa quotidianamente in modo piu’ o meno esplicitato e condiviso. NDICE: prima fase accertamento ovvero l’indagine

11 ACCERTAMENTO RACCOLTA SISTEMATICA DI DATI OGGETTIVI E SOGGETTIVI
CONSENTE DI RACCOGLIERE INFORMAZIONI, PER INDIVIDUARE I PROBLEMI DELLE PERSONE E LE RELATIVE MOTIVAZIONI CHE VI SONO ALLA BASE RACCOLTA DATI ANALISI DATI La raccolta dati permette la stima complessiva sul paziente,i dati fanno riferimento a fattori fisici, psicologici, emotivi, sociologici, culturali, che possono influenzare lo stato di salute ovvero Raccolgiere le informazioni di base sul paziente Determinare le normali funzioni del paziente Determinare la presenza\assenza di disfunzioni Determinare le risorse del paziente Fornire dati per la fase diagnostica Si dividono in oggettivi Sono segni e informazioni evidenti, percepibili, misurabili e si ottengono attraverso i sensi o misurati con strumenti dedicati In soggettivi Sono sintomi, informazioni celate o dissimulate, sentimenti, affermazioni, sensazioni che si ottengono dal pz

12 ACCERTAMENTO UN ESEMPIO AZIENDALE

13 STRATEGIE PER LA RACCOLTA DATI
FONTE DEI DATI COLLABORAZIONE DELLA PERSONA TECNICHE DI RACCOLTA DATI L’accertamento puo’ essere Iniziale Specifico Riaccertamento Di emergenza Per ognuno ragionare sul quando e il perche’, per es il trasferimento in altra U.O. o la dimissione o un cambiamento di stato La fonte primaria dei dati e’ il paziente stesso Il momento di effettuazione del primo accertamento coincide con quello del ricovero e con le prime 24h, non oltre. Successivamente la raccolta dati si sviluppa nell’accertamento continuo, che mira a valutare periodicamente o costantemente il miglioramento\peggioramento del paziente o il presentarsi di situazioni nuove. La motivazione della persona alla collaborazione nella raccolta dati e’ importante ed e’ necessario chiarire il ruolo dell’infermiere il quale si occupa dell’assistenza generale infermieristica al fine del recupero o mantenimento del piu’ alto grado di autonomia possibile. Le fonti secondarie sono rappresentate da La famiglia Altre persone significative Professionisti sanitari e sociali Documentazione clinica Documentazione lasciata da eventuale servizio di provenienza sia sanitario che sociale Le tecniche…vai alla slide successiva

14 QUALI ABILITA’ METTE IN GIOCO L’INFERMIERE PER ESEGUIRE L’ACCERTAMENTO
OSSERVAZIONE INTERVISTA ESAME FISICO Le tecniche di raccolta dati si realizzano con l’osservazione e l’ispezione, con la misurazione, con l’intervista, con il colloquio, con la consultazione di esperti. Osservazione E’ una tecnica che richiede preparazione e molto esercizio sia per riconoscere segni, sintomi, indizi, elementi significativi sia nel porli nella giusta priorita’ e relativa messa a fuoco uno dall’altro. Cose ne dite dell’espressione…”ha occhio” e come questa espressione ha avuto valore positivo e rassicurante sul lavoro, per l’equipe, per i pazienti, per i colleghi, per ognuno di noi. Intervista E’ una forma di comunicazione strutturata, per ben definire le domande sia nei contenuti che nella forma, che nell’ordine e’ necessario chiedersi: “ A COSA SERVONO LE INFORMAZIONI CHE VOGLIAMO RACCOGLIERE?” Esame fisico (obiettivo) Si basa sull’ispezione, palpazione, percussione, auscultazione. Passare alla prossima INTUIZIONE

15 INTUIZIONE USO DELL’INTROSPEZIONE, DELL’ISTINTO E DELL’ESPERIENZA
CLINICA PER ESPRIMERE UN GIUDIZIO CLINICO SUL PAZIENTE L’intuizione del professionista e’ l’espressione di attitudini, conoscenze, esperienza cosi radicate nel suo essere che lo rendono estremamente sensibile e capace di cogliere segnali, indizi, segni, sintomi sfumati e non riconoscibili da occhio esperto e guidato dal sapere.

16 STRUMENTI VALIDATI E RICONOSCIUTI DALLA COMUNITA’ SCIENTIFICA
SCALE DI RILEVAZIONE, ORGANIZZAZIONE E ANALISI DEI DATI SCALA DI BRADEN SCALA DI BARTHEL SCALA DI GLASGOW La raccolta dati e’ guidata da strumenti con valore scientifico che dal dato conducano ad informazioni definite Con la caratteristica dell’essere oggettive e non opinabili, che indirizzano alla definizione del problema e alla pianificazione. Sono strumenti validati dopo prove di efficacia e quindi riconosciute dalla comunita’ scientifica. Queste scale sono nell’accertamento che utilizziamo in azienda, sono state individuate e selezionate secondo metodo sistematico dagli infermieri che hanno elaborato la documentazione infermieristica.

17 ORGANIZZAZIONE DEI DATI E LORO ANALISI
UTILIZZO DI MODELLI CONCETTUALI DI RIFERIMENTO O TEORIE INFERMIERISTICHE CHE SERVONO DA GUIDA MODELLI, SCHEMI, CONCETTI E LINGUAGGIO COMUNE CONDIVISO E CONDIVISIBILE FONDATO SU BASI SCIENTIFICHE L’accertamento quindi comprende la raccolta L’interpretazione Il raggruppamento E l’analisi dei dati I dati vanno ordinati in sezioni che rappresentano delle aree per l’infermiere esperto Vanno distinti in significativi, indicatori, indizi Vanno ricondotti a conoscenze disciplinari e alla esperienza professionale Vanno convalidati nella loro contestualizzazione relativamente a quel paziente e al suo contesto. I dati devono essere organizzati, per la loro significatività, attraverso l’utilizzo di modelli concettuali o teorie infermieristiche, in tal modo saranno ricondotti ad un linguaggio comune condiviso autorevole

18 ATTIVITA’ DI VITA Le attività di vita sono tutte quelle azioni ed operazioni che ogni persona compie per interagire con l’ambiente biologico, psicologico e sociale. COMUNICAZIONE IGIENE PERSONALE MOBILIZZAZIONE RIPOSO E SONNO ALIMENTAZIONE ELIMINAZIONE RESPIRAZIONE E CONT.LO TEMPER. In azienda il modello concettuale di riferimento secondo cui e’ organizzata la raccolta dati dell’accertamento e’ il modello delle attività di vita come modificata dal gruppo di Parma Vedi definizione ed elenco. La persona può svolgere le attività di vita in modo autonomo, parzialmente dipendente, totalmente dipendente relativamente allo stato di salute presente e passato Alla modalità di adattamento della persona e della sua famiglia alla situazione malattia Al rischio di problemi potenziali Alle risorse a ai limiti della persona medesima e del contesto di appartenenza I dati raccolti in questa logica indirizzano quindi l’infermiere a individuare i problemi della persona su cui deve intervenire, individuandone l’origine, il piano di azione per gestirli, risolverli, prevenirli. Dall’accertamento alla pianificazione…vai alla prossima

19 FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
ACCERTAMENTO PIANIFICAZIONE * DEFINIZIONE DIAGNOSI * IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI * SCELTA INTERVENTI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI VALUTAZIONE INDICE:seconda fase la pianificazione

20 Documentare la PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA
OGGI E’ LA PARTE DEL PROCESSO DI ASSISTENZA MENO DOCUMENTATA NELLA PRATICA QUOTIDIANA, PUR ESSENDO AMPIAMENTE UTILIZZATA IN FORMA VERBALE DOMANI UN DOCUMENTO SCRITTO, COMPLETO, RINTRACCIABILE, CONFRONTABILE, UNIVOCO, RAPPRESENTATIVO E APPROPRIATO Si commenta da se

21 PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA ANCORA DUBBI?
Si ricorda che: L’attuale legislazione (dal 1994 ) impone una metodologia di lavoro per obiettivi e riconosce all’infermiere la piena responsabilità e autonomia nella gestione dei problemi assistenziali e della corretta esecuzione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche Idem

22 PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA
Si può definire come la descrizione di ciò che deve essere previsto ed attuato per assistere la persona; deve comprendere le finalità e gli obiettivi assistenziali da raggiungere, le priorità ed i mezzi per risolvere i problemi reali o potenziali e porre le basi per la valutazione. Descrizione: quindi un insieme di concetti, parole, strumenti grafici, documenti esaustivi, chiari, condivisibili Deve essere previsto : ovvero irrinunciabile\ responsabilità, processo decisionale del professionista (deliberato) Attuato :deve risultare sia la previsione dell’attuazione (prescrizione) che l’attuazione vera e propria Obiettivi :deve essere dichiarato per quali finalità si pianifica, si agisce, si valuta per il bene della persona Priorità :il professionista decide per quali problemi agire prima, più rapidamente o con modalità diverse Mezzi: quali risorse investire, materiali e umane, l’operatore giusto alla persona giusta per la propria competenza appropriata al problema Risolvere problemi : i problemi reali e potenziali devono essere risolti valorizzando le massime potenzialità della persona e del contesto perchè la persona si senta sicura Potenziali prevedibili e quindi prevenibili Reali che accadono ora Valutazione (misura dell’obiettivo-criterio) tutto ha senso se la valutazione continua del processo e degli esiti permette di tarare il processo alla persona…dallo standardizzabile al personalizzabile

23 PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA DESCRIZIONE
MODELLO CONCETTUALE DI RIFERIMENTO LINGUAGGIO CONDIVISO SCHEMA DI RIFERIMENTO I principi di metodologia a cui ci si riferiva per l’accertamento valgono ancor più per la pianificazione Tutti gli operatori coinvolti devono essere in grado di comprendere la pianificazione, di agire in modo univoco rispetto alla pianificazione. La continuità delle cure, l’integrazione tra i professionisti sia tra un turno e l’altro sia tra un servizio e l’altro, sono obiettivi a cui si deve tendere con l’individuazione di un linguaggio comune. In azienda dal modello delle attività di vita ci si e’ orientati ad altri modelli concettuali per la pianificazione, presidiando la correttezza (scientifica) del linguaggio, la congruenza, la comprensione priva di ambiguità.

24 FACCIAMO IL PUNTO VALUTATO IL PRESENTE PENSIAMO IN PROGETTUALITA’

25 FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
ACCERTAMENTO PIANIFICAZIONE * DEFINIZIONE DIAGNOSI * IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI * SCELTA INTERVENTI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI VALUTAZIONE INDICE: entriamo nel cuore della panificazione ovvero dal motore di origine che guida la pianificazione poi, la diagnosi Per diagnosi si intende: valutazione di un fenomeno dopo avere considerato ogni aspetto…

26 PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
E’ tutto ciò che deve essere fatto per assistere la persona L’identificazione dei problemi assistenziali Le finalità da raggiungere I mezzi e i metodi per risolvere i problemi reali/potenziali Diagnosi infermieristica Gli obiettivi che la persona deve raggiungere Attuazione degli interventi Decliniamo la definizione di pianificazione assistenziale che abbiamo visto prima attraverso le fasi che nella pianificazione devono essere soddisfatte entrando in terminologie più specifiche della nostra professione e al linguaggio utilizzato nel nostro percorso aziendale. Problema: IL TERMINE PROBLEMA E’ RICCORRENTE Il problema e’ un bisogno non soddisfatto a cui il paziente non riesce a dare una risposta. Per cui mentre un bisogno può essere soddisfatto autonomamente, il problema richiede un contributo esterno (2004 corso per referenti doc. lezione di…… Valutazione

27 PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
E’ tutto ciò che deve essere fatto per assistere la persona L’identificazione delle complicanze potenziali legate ai trattamenti prescritti dal medico e al quadro clinico Prevenire l’insorgere delle complicanze, monitorare l’eventuale insorgenza I mezzi e i metodi per ridurre al minimo le complicanze Problema collaborativo Gli obiettivi che l’infermiere deve perseguire Attuazione degli interventi Idem…soffermiamoci un momento su di un aspetto peculiare dell’azione infermieristica. L’infermiere pianifica interventi che discendono sia da problemi da lui identificati autonomamente (diagnosi i ) sia da situazioni in cui la persona e’ coinvolta come trattamenti, metodiche diagnostiche che il medico prescrive (problemi collaborativi) Ogni qualvolta la persona e’ coinvolta in prescrizioni mediche si creano situazioni in cui la sua sicurezza deve essere presidiata sia rispetto alla corretta applicazione del percorso diagnostico-terapeutico sia in relazione alle potenziali complicanze che possono insorgere Potenziali complicanze che possono insorgere per Un aggravamento del quadro clinico Le complicanze insite nelle metodiche prescritte e resosi necessarie per il trattamento (dispositivi, farmaci, procedure diagnostiche) In questo caso l’infermiere collabora con il medico e si fa carico della propria responsabilità quale garante della corretta applicazione e della prevenzione delle complicanze e quindi parliamo di problema collaborativo. Perchè “gli obiettivi che l’infermiere deve perseguire?” Perchè e’ dell’infermiere sapere la presenza e la tipologia del rischio a cui e’ esposta la persona ed e’ suo obiettivo agire secondo competenza. Valutazione

28 PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
E’ tutto ciò che deve essere fatto per assistere la persona Diagnosi infermieristica È la dichiarazione di un problema della persona assistita, reale o potenziale correlato ai motivi che lo determinano o che lo possono determinare. Costituisce la base sulla quale scegliere gli interventi infermieristici volti a conseguire gli esiti di cui l’infermiere è responsabile Per pianificare e’ necessario individuare le diagnosi infermieristiche e i problemi collaborativi Leggere la definizione evidenziando i termini Descrizione una frase composta con delle parole non messe a caso ma in sequenza logica Problema e’ la ragione d’essere della diagnosi Persona assistita la nostra ragione d’essere Reale già in essere Potenziale ci sono le condizioni favorenti o possono esserci per cui il problema potrebbe insorgere Correlato legame causa\effetto Motivi la causa reale o potenziale E’ il motore, l’enunciazione del ragionamento che precede il processo decisionale dell’infermiere Scegliere processo decisionale Interventi infermieristici :prescrizione e attribuzione Volti a conseguire: la meta e’ definita (obiettivo) Esiti il raggiungimento dell’obiettivo sarà reso evidente dagli esiti L’infermiere e’ il nostro specifico professionale Responsabile noi decidiamo, noi ne rispondiamo

29 PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
E’ tutto ciò che deve essere fatto per assistere la persona Problema collaborativo Descrive le complicanze potenziali o reali, che possono derivare da uno stato patologico o da un trattamento o da uno studio diagnostico, in cui gli infermieri intervengono in collaborazione con altre professioni L’infermiere e’ relativamente le prime prescrittore in quanto autonomo nella individuazione dei problemi e nella identificazione degli interventi necessari che prescrive per se’. Per gli altri infermieri del team per gli operatori socio sanitari dove necessario Per i problemi e’ collaboratore di altri professionisti: medico Rappresentano situazioni delle quali l’infermiere è responsabile perché ne riconosce l’insorgenza e, in misura variabile collabora alla loro gestione. La gestione dei problemi collaborativi ha per oggetto il monitoraggio dell’insorgenza o della modificazione di complicazioni e la risposta ad essi con interventi di prescrizione medica e infermieristica. •L’infermiere assume delle decisioni autonome in relazione sia ai problemi collaborativi che alle diagnosi infermieristiche. La differenza è che per quanto riguarda queste ultime, gli compete la prescrizione del trattamento finalizzato ad ottenere il risultato atteso; per ciò che concerne il problema collaborativo la prescrizione è sia medica che infermieristica •I problemi collaborativi vengono denominati complicazioni potenziali e l’obiettivo infermieristico è inteso come una riduzione della gravità di certi fattori o eventi, COME SI SCRIVE UN PROBLEMA COLABORATIVO? TUTTI I PROBLEMI COLLABORATIVI INIZIANO CON “Complicanza potenziale es: Complicanza potenziale:sepsi Complicanza potenziale: asma Obiettivo. Ridurre la gravità monitorare, prevenire complicanze.

30 DIAGNOSI MEDICA Descrive la patologia di organi specifici
Raccoglie informazioni sui segni e sintomi del processo di malattia Offre modalità di comunicare richieste di trattamento della patologia INFERMIERISTICA Descrive una risposta umana, reale o potenziale ad un problema di salute Descrive la risposta del paziente al processo di malattia, e lo stadio di sviluppo Offre modalità di comunicare trattamenti o interventi infermieristici Il termine diagnosi può essere definito: Dal greco = DIA, mezzo o tramite, orienta l’attività del conoscere tramite i segni e il significato delle cose Il processo diagnostico del medico e’ il più conosciuto dal punto di vista della sua definizione La diagnosi infermieristica non e’ una diagnosi medica Vediamo perchè….leggere la diapo Di Di ne esistono più tipologie: Di reali Di di rischio e rischio elevato Di possibili Di di benessere Di a sindrome PER STADIO DI SVILUPPO SI INTENDE L’ETA’ E LA FASE MATURATIVA DI APPARTENENZA (BAMBINO, ADOLESCENTE, ADULTO, ANZIANO)

31 Le diagnosi infermieristiche non sono:
Diagnosi mediche (es. diabete mellito) Stati patologici (es. ridotta ossigenazione cerebrale) Trattamenti o strumenti (es. iperalimentazione, SNG) Effetti collaterali di farmaci Indagini diagnostiche (es. cateterismo cardiaco) Situazioni (es.gravidanza, processo del morire) QUALCHE RIFERIMENTO PER NON CONFONDERSI Segni (es. pianto, livello di emoglobina ) Obiettivi (es. provvederà da solo alla cura della colonstomia ) Bisogni del paziente (es. bisogno di camminare ad ogni turno) Bisogni infermieristici (es. cambio della medicazione)

32 Come si scrivono le diagnosi infermieristiche?
Le enunciazioni diagnostiche sono costituite da una, due o tre parti: una parte (diagnosi a sindrome o di benessere): titolo diagnostico due parti (diagnosi possibili o di rischio): titolo diagnostico + fattori che contribuiscono a modificare lo stato di salute tre parti (diagnosi reali): titolo diagnostico + fattori contribuenti + segni e sintomi La formulazione delle diagnosi infermieristiche in modo corretto e preciso e’ utile per una chiara condivisa completa definizione del problema dell’assisitito e orienta ad una adeguata identificazione degli interventi necessari per la risoluzione Ovvero la diagnosi infermieristica e’ il punto di arrivo di una corretta raccolta e interpretazione dei dati (permette di dare un nome al problema) Di Di ne esitono piu tipologieche a seconda di quanti termini sono composte si dividono in: UNA PARTE titolo diagnostico (+DEFINIZIONE) Di di benessere Di a sindrome DUE PARTI td+fattori che contribuiscono a modificare lo stato di salute /FATTORI CORRELATI) Di di rischio e rischio elevato Di possibili TRE PARTI td+fdr+segni e sintomi (CARATTERISTICHE DEFINENTI) Di reali LA DEFINIZIONE ci permette di esprimere in modo chiaro e preciso il significato di diagnosi contribuendo a differenziare quelle che le assomigliano, deve essere in consonanza con il titolo e le caratteristiche definenti ovvero e’ un eventuale e utile approfondimento in fase di costruzione della diagnosi per garantirne l’esattezza dal punto di vista della forma e dei contenuti I FATTORI CORRELATI sono in pratica le cause, i fattori eziologici che determinano una certa situazione es: fisiopatologici (fisici e psichici)-situazionali (ambientali, personali,ambientali), fasi maturative (età), trattamenti (terapie, interventi) LE CARATTERISTICHE DEFINENTI SI DIVIDONO IN MAGGIORI E MINORI, SONO INDICATORI DELLA SITUAZIONE (segni, sintomi, indizi) L’enunciazione della Di e’ composta da quattro parti: Denominazione o titolo Definizione Caratteristiche definenti Fattori correlati

33 Come si scrivono le diagnosi infermieristiche?
Enunciazione in una parte: D.I. di benessere Potenziale miglioramento del ruolo genitoriale Potenziale miglioramento della nutrizione Enunciazione in una parte: D.I. a sindrome Sindrome da immobilizzazione Sindrome del trauma da stupro ESEMPIO

34 Come si scrivono le diagnosi infermieristiche?
Enunciazione in due parti: D.I. di rischio Rischio di infezione, correlato a posizionamento di CVC, secondario a immunodeficienza Enunciazione in due parti: D.I. possibile Possibile disturbo dell’immagine corporea, correlato a comportamenti di isolamento in fase post chirurgica riferiti dal marito ESEMPIO

35 Come si scrivono le diagnosi infermieristiche?
Enunciazione in due parti D.I. reali quando si registrano a parte segni e sintomi Compromissione dell’integrità cutanea correlata a immobilità prolungata secondaria a frattura pelvica Enunciazione in tre parti D.I. reali Compromissione dell’integrità cutanea, correlata a immobilità prolungata secondaria frattura pelvica, che si manifesta con lesione sacrale di 2 cm Cosa sono le note SOAP?

36 COME SI SCRIVONO LE DIAGNOSI INFERMIERISTICHE?
Elementi delle enunciazioni in tre parti: FORMATO P.E.S PROBLEMA = titolo diagnostico correlato a EZIOLOGIA = fattori contribuenti che si manifesta con SINTOMO = segni e sintomi Quindi in sintesi….

37 DOCUMENTAZIONE INFERMIERISTICA COSA PROPONE L’AZIENDA?
Un set base, che vuole essere un riferimento comune, il punto di partenza per la futura costruzione della pianificazione. I contenuti sono strettamente collegati a quelli delle schede di accertamento che trovano ispirazione nelle “attività di vita.” Quindi in sintesi….

38 DOCUMENTAZIONE INFERMIERISTICA COSA PROPONE L’AZIENDA?
Stato emotivo Dolore Deficit di conoscenze Mobilizzazione Prevenzione e trattamento LDD Assistenza di base (igiene, movimento, riposo..) Alimentazione Eliminazione urinaria - intestinale Respirazione Prevenzione rischio infettivo Gestione procedure diagnostico/terapeutiche Quindi in sintesi….

39 DOCUMENTAZIONE INFERMIERISTICA COSA PROPONE L’AZIENDA?
LA DOCUMENTAZIONE SARA’ COSTITUITA DALLE SEGUENTI SCHEDE: S. delle diagnosi infermieristiche S. delle diagnosi infermieristiche comuni agli adulti S. delle diagnosi infermieristiche comuni pediatriche S. delle diagnosi infermieristiche specifiche S. per il diario giornaliero strutturato S. per il diario giornaliero libero Quindi in sintesi….

40 PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
Diagnosi Problema Infermieristica Collaborativo Infermiere Infermiere Prescrittore Collaboratore L’infermiere e’ relativamente le prime precrittore in quanto autonomo nella individuazione dei problemi e nella identificazione degli interventi necessari che prescrive per se’. Per gli altri infermieri del team per gli operatori socio sanitari dove necessario Per i problemi e’ collaboratore di altri professionisti: medico Diagnosi infermieristica Giudizio clinico su reazioni a problemi di salute Responsabilità Accertamento e soluzione \stabilizzazione del problema Ambito Autonomia infermieristica Problema collaborativo Evento associato ad una patologia Monitoraggio dello stato del problema Collaborazione con altri professionisti

41 FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
ACCERTAMENTO PIANIFICAZIONE * DEFINIZIONE DIAGNOSI * IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI * SCELTA INTERVENTI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI VALUTAZIONE INDICE:fatta la diagnosi, quale obiettivo deve raggiungere la persona?

42 IDENTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI
Gli obiettivi si definiscono dopo la formulazione della diagnosi infermieristica Sono la meta da raggiungere in termini di risultati previsti per la persona Non devono essere espressi in termini di azioni infermieristiche e neppure in maniera vaga Deve essere una descrizione precisa dei comportamenti che la persona dovrà compiere e o dei risultati che dovrà raggiungere Il soggetto dell’obietivo e’ la persona. L’infermiere lo assiste per il loro raggiungimento. Altra definizione di obiettivo utile: enunciazione che descrive comportamenti misurabili della persona, che denotano uno stato favorevole (cambiato o mantenuto) a seguito dell’erogazione dell’assistenza infermieristica. (Alvaro 1994)

43 OBIETTIVI Affermazioni specifiche, misurabili, realistiche
Devono contenere: soggetto (CHI?) verbo (QUALE AZIONE?) Condizione (IN QUALI CIRCOSTANZE) Criterio (QUANTO BENE?) Tempo specifico (QUANDO?) Gli obiettivi devono essere espressi secondo una scaletta precisa che li renda oggetttivabili e non opinabili, chiari e condivisibili Specifico. Per il problema, per la persona; Approprato per quella persona in quella situazione in quel momento della sua vita in quel contesto. Misurabile: non deve essere un concetto astratto ma di azione e costruito secondo lo schema Realistico: concordato con al persona, concordato con il team, raggiungibile. Es il paziente Fara’ domande Precise Per la cura della colonstomia Dopo tre giorni dall’intervento Inoltre l’obiettivo deve essere: Pertinente: non contenere termini superflui e devono contenere tutti gli aspetti utili e conformi allo scopo da raggiungere Logico: non devono contenere contraddizioni interne Osservabile:devono essere rilevabili attraverso i sensi

44 FACCIAMO IL PUNTO

45 FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
ACCERTAMENTO PIANIFICAZIONE * DEFINIZIONE DIAGNOSI * IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI * SCELTA INTERVENTI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI VALUTAZIONE INDICE:segnato il traguardo, si passa al piano per raggiungerlo: azioni, mezzi, strategie di squadra (operatori\persona)

46 SCELTA DEGLI INTERVENTI
Risponde alla necessità di definire gli interventi assistenziali da attuare Per interventi si intende ogni trattamento di assistenza diretta che l’infermiere compie a beneficio della persona, hanno origine DESCRIZIONE DELLA FASE DEL PROCEESO, SI COMMMENTA DA SE Dai trattamenti prescritti dal medico e relativa gestione delle complicanze Problemi collaborativi Dagli obiettivi Che derivano dalla formulazione della Diagnosi infermieristica

47 FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
ACCERTAMENTO PIANIFICAZIONE * DEFINIZIONE DIAGNOSI * IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI * SCELTA INTERVENTI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI VALUTAZIONE E AVANTI CON IL PROCESSO

48 ATTUAZIONE INTERVENTI INFERMIERISTICI
RELATIVI ALLE D. I. Esecuzione di accertamenti infermieristici per identificare nuovi problemi o determinare lo stato di quelli esistenti Educazione dell’utente per la gestione della malattia Consulto con altri professionisti Esecuzione di azioni specifiche volte a rimuovere o ridurre problemi di salute Esecuzione di attività per l’utente o di aiuto all’utente RELATIVI AI P.C. Monitoraggio di instabilità Consultazione del medico per l’indicazione di interventi appropriati Esecuzione di azioni specifiche per la gestione e la riduzione della gravità dell’evento Spiegazione dei problemi e giustificazione degli interventi Alcuni esempi di macro aree di interventi

49 COME SI DOCUMENTA LA PIANIFICAZIONE E L’ATTUAZIONE?
Dedicando uno spazio specifico nella cartella infermieristica, dove gli interventi di assistenza infermieristica prescritti, sono esplicitati e la loro attuazione è registrata e sono esplicitate eventuali modificazioni alla pianificazione Leggere la diapo

50 REGISTRAZIONE DELLA PIANIFICAZIONE E ATTUAZIONE
La registrazione degli interventi consente agli infermieri di: Condividere la gestione dell’assistenza generale infermieristica della persona Garantire la continuità assistenziale Modificare la pianificazione in funzione della valutazione dello stato di salute della persona Integrare gli aspetti standardizzati del percorso clinico assistenziale con la idem Visione olistica della persona

51 REGISTRAZIONE DELLA PIANIFICAZIONE E ATTUAZIONE
FORMA LIBERA In azienda esistono e sono in uso diversi modelli di registrazione della pianificazione e attuazione degli interventi, da modelli liberi (diario?) a modelli strutturati. Lo strumento deve comunque essere: Condiviso Chiaro Raccogliere i dati e dare le informazioni senza duplicazioni, senza omissioni Di facile compilazione Di facile lettura Esaustivo Permettere la univoca attribuzione delle competenze e delle responsabilità Coerente con la documentazione in uso FORMA STRUTTURATA

52 FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
ACCERTAMENTO PIANIFICAZIONE * DEFINIZIONE DIAGNOSI * IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI * SCELTA INTERVENTI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI VALUTAZIONE INDICE:la valutazione ovvero il senso del tutto, il nodo del processo, l’asse della spirale….

53 VALUTAZIONE FINALE La valutazione finale esplicita il risultato dell’intero processo assistenziale L’obiettivo può essere: Completamente raggiunto Parzialmente raggiunto Non raggiunto La valutazione avviene con la comparazione di quanto dichiarato nell’obiettivo e relativamente ai criteri se sono stati raggiunti o meno. Tanto meglio e0 scritto l’obiettivo tanto piu’ semplice e’ esprimere la valutazione E’ la parte meno documentata dell’assistenza. Si documenta l’esito del singolo intervento Non si documenta l’esito finale a cui si giunge con l’attuazione degli interventi secondo pianificazione.

54 VALUTAZIONE FINALE VERIFICA DEI RISULTATI DEL PROCESSO DI ASSISTENZA
FEEDBACK FINALE VALUTAZIONE DELLE FASI FEEDBACK CONTINUO Solo e soltanto con la valutazione e’ possibile rivedere il paino di assistenza, ritirare gli obiettivi e le azioni. La valutazione e’ l’asse attorno a cui il processo avviene, e’ l’elemento di garanzia di appropriatezza e pertinenza.

55 PROCESSO DI ASSISTENZA
IL PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA E LA PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE DIMISSIONE PROCESSO DI ASSISTENZA VALUTAZIONE La spirale rappresenta l’entità del processo, continuo, orientato, definito. ACCOGLIMENTO

56 IL PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA E LA PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
RINGRAZIAMO PER L’ATTENZIONE E BON LAVORO A TUTTI NOI ringraziamenti


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