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Life Coaching Health Coaching

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Presentazione sul tema: "Life Coaching Health Coaching"— Transcript della presentazione:

1 Life Coaching Health Coaching
Le competenze del Coaching nella relazione Persona - Malattia

2 “Il cervello è un mago e la malattia una delle sue magie:
il trucco c’è ma non si vede. Una volta scoperto, la magia scompare”! Giorgio Mambretti Tratto da “Una chiave per capire… un cervello per guarire”

3 Premessa: Questo è un corso pratico di pratica.

4 Ambiti di Competenza Coaching

5 Ambiti di Competenza Coaching

6 Health Coach Professionista che si occupa di accompagnare e sostenere la persona nel suo percorso di “guarigione”, o di consapevolezza, dallo stato di malattia-malessere, allo stato desiderato di risoluzione del conflitto o della causa sintomatica, ovviamente il tutto in conformità alle leggi biologiche che ne regolano l’esistenza.

7 Health Coach Coadiuva la persona nel rendersi consapevole sul proprio percorso di malessere e sulle eventuali cause scatenanti la malattia, con il fine di poter formulare un obiettivo “percorso di guarigione” individuale, il più possibile congeniale alla persona stessa, affinché lei stessa ne assuma il totale controllo nonché la responsabilità nell’azione o nel non agire.

8 Health Coach Il ruolo dell’health coach si pone al di fuori delle dinamiche terapeuta – paziente, in quanto la sua azione si sviluppa al di sopra, o, eventualmente, “a monte”, della successiva scelta terapeutica, che avverrà appunto all’interno di un progetto risolutivo finalizzato, concordato con la persona.

9 Health Coach L’attore non è il coach, né tantomeno la strategia, la tecnica o la medicina impiegata, ma resta sempre la persona che, individuato un percorso, decide di perseguirlo attraverso un metodo fattivo ed efficace, attuando così di fatto la “cura” con l’intento formale di risolvere un “problema”, o meglio, con l’intento primo di comprendere il sintomo e poi, solo in seconda battuta, eventualmente di risolverlo.

10 Health coaching e Costruttivismo
Persona al Centro Cambio di Prospettiva = Finalità Fattiva Trasposizione concettuale Realtà = Malattia Intervento professionale regolato e legittimato

11 Dubbio o certezza…?

12 Approccio Classico alla Malattia

13 Approccio Costruttivista alla Malattia

14 Se non sai dove stai andando, potresti arrivare da qualche altra parte
Se non sai dove stai andando, potresti arrivare da qualche altra parte. Yogi Berra

15 La Malattia è un processo di massima performance?

16 S.F.E.R.A. e progetto “malattia”.
Sincronia Corpo-Mente => Malattia = progetto chiaro, indispensabile, automotivante Forza => Punti di forza della malattia = sintomi invalidanti precisi e finalizzati all’obiettivo Energia => la giusta energia, né più né meno, risparmio e automantenimento Ritmo => il giusto ritmo “armonico”, i tempi della malattia si impongono ai nostri modificandoli Attivazione => efficacia nell’obiettivo, si autoalimenta e si autodetermina fine a se stessa

17 S.F.E.R.A. e progetto “guarigione”.
Sincronia Corpo-Mente => Guarigione = comprensione delle motivazioni, consapevolezza Forza => Punti di forza della guarigione = rigenerazione dei propri tempi, spazi, modi e luoghi Energia => la giusta energia, né più né meno, comodità, concentrazione dell’autointeresse Ritmo => i tempi della persona in recupero si impongono a quelli della malattia e degli altri Attivazione => efficacia nell’obiettivo, si autoalimenta e si autodetermina fine a se stesso

18 MODELLO E METODO I metodi sono le colonne portanti di tutto il sistema health- coaching, in quanto restano elementi pratici di facile comprensione, nei quali e attraverso i quali procedere nel processo di cambiamento. Così come “la potenza non è nulla senza il controllo”, così senza un metodo applicativo organizzato anche la migliore delle informazioni può finire nel dimenticatoio.

19 MODELLO E METODO Non è importante definire il concetto di metodo, quanto trascrivere il significato e l’impatto che ha destato o generato nella persona “cliente”. Definizioni raccolte intervistando vari clienti i relazione al metodo: Il metodo è… “una valvola di sicurezza”, “un porto in cui tornare per fare le riparazioni”, “la bussola che guida durante la tempesta”, “la rete per un trapezista”, ecc.

20 MODELLO E METODO - Modello S.F.E.R.A.
controllo sull’attore, sia il cliente, sia il professionista - Il ciclo PDCA o Ruota di Deming controllo sul processo, sia del cliente, sia del professionista

21 Health Coaching: finalità e range operativo
Generalmente si tende a cambiare con lentezza, perché non si sa a cosa si va incontro. Se quasi tutti possono essere counsellor, molto pochi sono in grado di diventare coach; il coach deve essere in grado di far fare i “salti” al cliente. L’health coach DEVE necessariamente avere competenze trasversali nei due ambiti, e il suo operato tenderà a rappresentare un po’ l’unione dei due.

22 Health Coach & Counsellor
= COMPLEMENTARIETÁ HEALTH COACH COUNSELLOR RELAZIONE PERSONA METAFORE IPNOSI RISORSE METODO (OBIETTIVO)

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24 Il ciclo PDCA nell’health Coaching
Quando l’immagine di sé nel futuro coincide con quella presente, non si può più tornare indietro e non si vuole più tornare indietro. Solo con la costante capacità di mantenere una stabilità in sé, il cambiamento diventa stabile. Per mantenere è necessario essere al centro della propria attenzione. Attenzione all’attore e non al processo. Il “guadagno” inteso come Benessere, aiuta in questo senso: quando stiamo bene (in qualsiasi ambito) facciamo fatica a rinunciarci, e in questo senso la sensorialità della persona offre grandi spunti di “autocontrollo” .

25 STRATEGIE di FONDO Le strategie vengono attuate con l’impiego degli strumenti opportuni, ma sviluppano delle dinamiche proprie, finalizzate ad un progetto o ad un modello, dal quale traggono e al quale forniscono sostentamento. Parlare di strumenti o metodologie singole risulta assai riduttivo, mentre contestualizzare il tutto attraverso una strategia sposta l’attenzione ad un livello superiore, metaforicamente parlando, un po’ come se parlassimo semplicemente di parola oppure del pensiero che “muove” le parole.

26 STRATEGIE di FONDO Le strategie che applica l’health-coach poggiano le basi necessariamente sui principi fondamentali che regolano il cambiamento in un’ottica costruttivista (Von Foerster ripresi da Rogers), vale a dire il Principio Etico e il Principio Estetico.

27 PRINCIPI FONDAMENTALI del COSTRUTTIVISMO Von Foerster ripresi da Rogers
PRINCIPIO ETICO “aumenta le tue possibilità di scelta”. PRINCIPIO ESTETICO “Se vuoi conoscere, devi agire”

28 Il cambiamento in un’ottica costruttivista
Sintomo = spia La parte sana segnala così la necessità di un cambiamento. L’obiettivo -> comprensione del significato di quel disagio -> poter iniziare percorso di cambiamento. Per fare sì che una persona risolva un problema, quando non è capace di farlo con le proprie risorse o forze occorre farle abbassare la critica per favorire il cambiamento dello stato mentale inadeguato all’obiettivo che si persegue.

29 Il cambiamento in un’ottica costruttivista
Il CAMBIAMENTO non va inteso soltanto in senso di cambiamento fisico o psicologico CAMBIAMENTO MENTALE Le persone che sono prossime ad un cambiamento passano attraverso un periodo più o meno breve di confusione o di crisi, che è uno stato fisiologico del processo di cambiamento assolutamente necessario per la completa evoluzione del processo.

30 Il cambiamento in un’ottica costruttivista

31 Il cambiamento in un’ottica costruttivista
Nel processo di cambiamento , quando la persona non è fortemente motivata, può percepire un pericolo per sé o per l’equilibrio del proprio sistema di appartenenza, avendo la tentazione di tornare indietro, fissando e consolidando ancor di più il disagio e lo stato mentale di partenza.

32 STRATEGIE di FONDO Tutta l’attività svolta all’interno delle relazioni d’aiuto ruota intorno a questi semplici pensieri: aprire la mente della persona al cambiamento, aiutarla a destrutturare credenze limitanti, modificare le proprie mappe mentali, proporre spunti per sconfiggere le reticenze al cambiamento, liberarsi dal giogo del tempo e dei sensi di colpa, liberarsi da tutto ciò che ne ammala lo spirito e consuma più energia di quanta ne rilascia.

33 STRATEGIE di FONDO Il tutto potenziando il senso di autoefficacia e rendendo maggiormente consapevole la persona di ciò che sta accadendo, sia dentro che fuori, al fine di riprendere le redini del proprio presente e, reagendo fattivamente, consentendole di riguardare con fiducia al proprio futuro.

34 STRATEGIE di FONDO Ovviamente questi fini strategici dovranno essere
necessariamente incorniciati nell’ecologia della persona, così come nei suoi spazi, nei suoi luoghi, nei suoi tempi e con le sue modalità, e così da facilitare questo processo di cambiamento e da limitare gli interventi preservativi e inibitori della critica

35 STRATEGIE OPERATIVE Le “strategie operative” consentono di semplificare e qualificare l’operato dell’Health Coach, rendendolo sempre più efficace, e impedendogli di incedere disordinatamente.

36 STRATEGIE OPERATIVE La suddivisione del lavoro in fasi, quella di analisi-raccolta dati e quella di ottimizzazione, consentono di individuare due momenti operativi distinti, caratterizzati da strumenti dedicati e da tempi determinati.

37 STRATEGIE OPERATIVE L’uso di domande investigative consente un avvicinamento per gradi al problema partendo da tutto quello che sta intorno e che la persona non sa ancora essere correlato alla sua problematica; attraverso l’uso strategico di questo “strumento” si può valutare la coerenza del problema del cliente, evidenziare i punti deboli di ciò che viene definito, e infine sono utili nello smontare le generalizzazioni utilizzate nelle descrizioni. Es: cosa intende per “ho sempre la pancia gonfia”?

38 STRATEGIE OPERATIVE L’uso di domande riflessive (domande potenti) consentono di favorire l’introspezione personale generando un cambiamento di livello logico nel soggetto; non hanno una risposta immediata perché portano in una dimensione diversa ancora sconosciuta, dove il tempo di latenza definisce la profondità della domanda, e dove la risposta non immediata perché non si basa su una conoscenza già acquisita, si basa su un “mondo” diverso totalmente nuovo. Es: Come cambierebbe la sua vita senza questo fastidio?

39 STRATEGIE OPERATIVE La riqualificazione fisico-nutrizionale dà più enfasi al concetto di persona-attrice del cambiamento: se è vero che il cambiamento è come una gara di rally, non si può pensare di iniziare una competizione senza aver prima provveduto a mettere olio e benzina e controllato i freni. La persona potrà così percepire con chiarezza l’attenzione del professionista al concetto di corpo- mente, tanto declamato, ma sovente disatteso.

40 STRATEGIE OPERATIVE I protocolli per la Definizione dell’obiettivo principale e degli obiettivi correlati possono mettere in luce e soprattutto rendere consapevole la persona dei propri limiti, delle proprie conoscenze, dei propri punti di forza, delle proprie credenze, e del senso di autoefficacia. L’uso di metafore e di un linguaggio semplice facilita la relazione e aiuta a canalizzare informazioni che possono far lavorare l’inconscio.

41 STRATEGIE OPERATIVE L’impiego di tecniche ipnotiche facilita la sincronia tra persona e health-coach, e muove emotivamente verso il cambiamento senza far entrare in gioco la critica.

42 “La malattia è frutto della sfortuna e del destino o è qualcos’altro?”
Coach  definizione di un obiettivo X definizione di un obiettivo  conoscere ed essere consapevole degli elementi che costituiscono la situazione o il vissuto “problema”. La domanda fondamentale è... “La malattia è frutto della sfortuna e del destino o è qualcos’altro?”

43 Dinamiche relazionali FINALIZZATE
COMUNICAZIONE RELAZIONE CAMBIO DI PROSPETTIVA

44 Dinamiche relazionali FINALIZZATE
SINTOMO  SANZIONE SINTOMO  COMUNICAZIONE REINCORNICIARE

45 Cambiare prospettiva…

46 FINALITÁ OPERATIVE: CAMBIAMENTO PROSPETTIVE
DA “VIA DA...” A “VERSO...” DA “PROBLEMA” A “SOLUZIONE” DA “SINTOMO = SANZIONE” A “SINTOMO = COMUNICAZIONE” A “GUARIGIONE” DA “MALATTIA”

47 Obiettivo COMUNICAZIONE
Persona Coach - Terapeuta dx sx Approccio materno = accoglienza Approccio scientifico = spiegazione dettagliata Approccio paterno = aggressione responsabilizzazione Approccio remissivo = autodefinizione strategie

48 Obiettivo COMUNICAZIONE
DUBBIO = MOVIMENTO => RICERCA CERTEZZE = OBBLIGHI => LIMITI

49 Accoglienza: i presupposti di una buona relazione
“Buongiorno… Qual buon vento?...” “È venuta qui da me… per cercare di risolvere un problema, è corretto?...” “fare un passo verso la risoluzione di un problema, è una buona cosa, quindi... è un buon vento, è d’accordo con me?”

50 Obiettivo COMUNICAZIONE
La METAFORA CANONE COMUNICATIVO D’ECCELLENZA

51 Obiettivo COMUNICAZIONE finalizzata a destrutturare le credenze
Che cos’è lo STRESS? Lo stress è la risposta adattativa che l’organismo produce nel tentativo di compensare una qualsivoglia sollecitazione che lo “colpisce” nel suo intero. Lo stress è una reazione, un processo psico-fisiologico globale, costante e non specifico d’adattamento a qualsiasi stimolo (stressor), perturbazione o cambiamento del suo stato.

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53 METODICA OPERATIVA: IL SISTEMA “UOMO”
Relazione verticale “causa-effetto” di Selye PSICHE = emotività ± CERVELLO = tastiera = impulsi elettrici (Elettroencefalogramma) SOMA = corpo (organi) = conseguenze = SINTOMI La Natura e la Vita offrono un piano evolutivo sinergico, che richiederebbe delle soluzioni olistiche, mentre la nostra società applica delle soluzione settoriali specifiche Es. psicologo- psicoterapeuta, neurologo- psichiatra, medico- medico specialista

54 METODICA OPERATIVA: IL SISTEMA “UOMO”
EVENTO STRESSANTE TRAUMA RISPOSTA EMOZIONALE

55 METAFORE OPERATIVE: IL SISTEMA “UOMO”
Cosa sono in concreto le emozioni? PASSIVITÁ (me la tengo) “SBERLA” REATTIVITÁ (la restituisco) IMPOSSIBILE CANCELLARE

56 METAFORE OPERATIVE: IL SISTEMA “UOMO”
NO! IL GESTO? COS’È IMPORTANTE DI UNA “SBERLA”? QUELLO CHE SIGNIFICA PER ME AVERLA RICEVUTA? SI! SONO IO CHE NE ATTRIBUISCO L’IMPORTANZA!

57 METAFORE OPERATIVE: IL SISTEMA “UOMO”
MI HAI FATTO MALE MI HAI LESO MI HAI DELUSO MI HAI TRADITO DA TE NON ME LO ASPETTAVO Vissuto (corde): Emozioni (campanellini): PAURA RANCORE GIOIA ODIO VERGOGNA IMPORTANZA ATTRIBUITA

58 Relazione Emozioni - Sintomi
AMIGDALA EMOZIONE “bianco e nero” CORTEX IPOTALAMO CORPO = ORGANI ASSEMBLA PEPTIDI (proteine) SEGNALE SULL’ORGANO DI RIFERIMENTO “BERSAGLIO EMOZIONALE” NEUROPEPTIDI NEURORMONI CONDIZIONANO I NOSTRI COMPORTAMENTI

59 METAFORE OPERATIVE: LA MANIGLIA DELL’AUTO
Questa metafora è semplicissima, e proprio per questo molto efficace. Consiste nel formulare alla persona le seguenti domande: “Se le facessi vedere la maniglia di un’autovettura..., lei mi riuscirebbe a descrivere l’autovettura (marca, modello, ecc)?...” ??????????????

60 METAFORE OPERATIVE: LA MANIGLIA DELL’AUTO
“Oppure, è più facile, vedendo un’autovettura nel suo complesso..., individuare quale parte viene comunemente definita “maniglia”?...”. La risposta è evidente, e sottintende un concetto molto importante: da un dettaglio, o una sola informazione, non si potrà mai percepire il tutto, mentre conoscendo il tutto si potrà facilmente definire un dettaglio.

61 METAFORE OPERATIVE: IL CRUSCOTTO DELL’AUTO
“Che cosa farebbe nel caso in cui..., mentre sta viaggiando sulla sua auto..., all’improvviso sul cruscotto si accendesse la spia rossa dell’olio?...”.

62 ALTRE METAFORE OPERATIVE
Pregiudizio e Sintomo / Il cambiamento di prospettiva: “L’extracomunitario”; Le dinamiche elettrico cerebrali: L’interruttore, Il Campanello; Traduzione / definizione dei canoni comunicativi del corpo: Il concerto allo Stadio; Il cambiamento di prospettiva: Il gioco delle mani; Relazione verticale di Selye: Le funzioni fisiologiche, l’accusa;

63 METODICA OPERATIVA: IL SISTEMA “UOMO”
EVENTO STRESSANTE TRAUMA RISPOSTA EMOZIONALE

64 PORCATA RANCORE AUTOSTIMA NUOVA PERDITA OPPORTUNITA' TERRITORIO
METODICA OPERATIVA: IL SISTEMA “UOMO” EVENTO STRESSANTE AUTOSTIMA RANCORE PERDITA TERRITORIO PORCATA NUOVA OPPORTUNITA'

65 METODICA OPERATIVA: IL SISTEMA “UOMO”
Autosvalutazione  Midollo Cerebrale  Organi Connettivi (ossa, muscoli, …) Rancore  Corteccia Temporale DX  Vie Biliari Territorio  Corteccia Perinsulare DX  Arterie Coronariche… Porcata  Tronco cerebrale  Intestino Opportunità  Corteccia Temporale SX  Retto

66 CODICI DI COMUNICAZIONE CORPO SE’ (ESTERNO)
SEGNALI: 1) Malessere leggero Stanchezza “sono stressato!”, “ho bisogno di una vacanza…” 2) Aumento del volume “Fuori forma” Aumento delle dimensioni del bersaglio 3) Malessere forte Senso di inadeguatezza generale 4) Malattia Forse sarebbe meglio se ti fermassi… 5) Conseguenze degenerative Tumori STOP !!! STRUMENTI: A) CORTOCIRCUITI ELETTRICI DA STRESS (Epifisi) B) CORTOCIRCUITI OSSIDATIVI (FOGLIETTI EMBRIONALI CEREBRALI) C) INTOLLERANZE E ALLERGIE D) INTOLLERANZE AMBIENTALI E/O PERSONALI E) FATTORI ESTERNI F) ACIDOSI TISSUTALI

67 BIBLIOGRAFIA Counselling ·Bounous G., Chisotti M., Sacchettino P., Vercelli G. – Manuale di counselling – l’approccio ipnotico costruttivista. – Ed. Libreria Cortina - Torino 2007 ·Bounous G., Vercelli G. – Ghiande dello stesso ramo – Ed. Libreria Cortina - Torino 2004 ·Cavallier F.J.P. – Manuale di visualizzazione – Ed. Xenia – Milano Coaching ·Vercelli G. – Vincere con la mente – Ed. Ponte alle grazie - Milano Naturopatia ·Kieffer D. – Encyclopédie de revitalisation naturelle – Ed. Sully – Vannes (F) 2003 ·Kieffer D. – L’homme empoisonné – Ed. Jacques Grancher – Paris 1993 ·Servan-Schreiber D. – Guérir – Ed. Robert Laffont – Paris 2003 ·Sanfo V. – Naturopatia e competenze del naturopata – Ed. A.E.Me.Tra. – Torino 2004 ·Tenca C. – Avere un naturopata in casa – Ed. il punto d’incontro – Vicenza 4004 ·Lezaeta Acharan M. – La medicina naturale alla portata di tutti – Ed. Edizioni di medicina naturale – Conegliano (Tv-I) Metamedicina ·Rainville C. – Metamedicina: ogni sintomo è un messaggio – Ed. Amrita – Torino 2000 ·Rainville C. – Metamedicina delle relazioni affettive – Ed. Amrita – Torino 2005 ·Charpentier Gerard – le malattie e le loro emozioni – Ed. il punto d’incontro – Vicenza 2000 ·Odoul M. – Dimmi dove ti fa male e ti dirò perché – Ed. il punto d’incontro – Vicenza 2001 ·Dethlefsen T., Dahlke R. – Malattia e destino – Ed. Mediterranee – Roma 2000 ·Dahlke R. – Malattia linguaggio dell’anima – Ed. Mediterranee – Roma 1996 ·Dahlke R. – Malattia come simbolo – Ed Mediterranee – Roma Nuova Medicina Germanica ·Mambretti G. – Una chiave per capire… un cervello per guarire – Ed. L’arciere – Cuneo 2006 ·Mambretti G, Séraphin J – La medicina sottosopra – Ed. amrita – Torino 1999 ·Hamer R. G. – Introduzione alla nuova medicina – Ed. Amici di Dirk – Alhaurin el Grande (E) 2002 ·Hamer R. G. – Il capovolgimento diagnostico – Ed. Amici di Dirk – Alhaurin el Grande (E) 2001 ·Hamer R. G. – Testamento per una nuova medicina – Ed. Amici di Dirk – Alhaurin el Grande (E) Varie Bottaccioli F. – Psiconeuroimmunologia – Ed. Red – Novara 2003

68 Obiettivo GUARIGIONE Definire l’obiettivo in relazione all’intervista e alla raccolta delle informazioni. Contestualizzarlo e scriverlo su di un foglio di carta. Esprimere l’obiettivo in senso e in termini positivi (il “NON” compromette l’efficacia) Esempio scritto da proporre al cliente: “provi a NON pensare ad un cane nero con una macchia bianca sul petto, a NON ricordare di aver visto un cane nero con una macchia bianca sul petto, a NON accettare l’idea di un cane nero con una macchia bianca sul petto”. Esempio di formulazione: “NON voglio più essere grasso” “Voglio essere in forma”

69 Obiettivo GUARIGIONE Obiettivo  formulato in termini di RISULTATO, non di processo Esempio di formulazione: “Voglio dimagrire” “Voglio perdere 5 chili entro Natale” 1) Consente di VISUALIZZARE nel presente una realtà trasformata dalla nostra azione. 2) L’obiettivo può essere quantificato, rendendolo quindi misurabile. 3) La scadenza temporale consente di verificare se in un momento ben individuato della nostra vita (no futuro vago e impreciso) se l’obiettivo sia stato raggiunto o meno. È importante sapere quando l’obiettivo sarà raggiunto.

70 Obiettivo GUARIGIONE 4) Implica lo stabilire i CRITERI DI MISURAZIONE dei propri progressi: in base a questi criteri, si saprà SE e IN CHE MISURA l’obiettivo è stato raggiunto. 5) Definire nei dettagli, specificandoli e motivandoli gli elementi seguenti: i luoghi atti, più adatti, o avversi all’obiettivo o a dove si svolge l’azione; le persone che vogliamo al nostro fianco, o al contrario quelle che non vogliamo o non possiamo coinvolgere nella realizzazione dell’obiettivo. Queste informazioni sono molto importanti in quanto vengono elaborate normalmente inconsciamente dal cervello e che, purtroppo, hanno il potere di condizionare in modo determinante i processi decisionali e/o possono inficiare la nostra azione.

71 Obiettivo GUARIGIONE 6) Definire nel dettaglio, quali risorse specifiche o “strumenti” saranno necessari per poter raggiungere l’obiettivo e sottolineare quali risorse siano già a disposizione e quali debbano essere acquisite o sviluppate o migliorate. Si possono dividere le risorse in 5 categorie: A) oggetti / azioni (dal farmaco o rimedio omeopatico, al singolo esame clinico, ecc) B) persone (amici, colleghi, familiari) C) modelli (terapeuti, libri, corsi, sacerdoti) D) qualità personali (determinazione, costanza, conoscenza, ecc) già sviluppate o da sviluppare E) risorse economiche (già disponibili o da procurare)

72 Obiettivo GUARIGIONE 7) Definire nel dettaglio, se la realizzazione dell’obiettivo dipende interamente dalla persona attrice, oppure se dipende da un lavoro corale, oppure se si è totalmente subordinati alle altre persone coinvolte nella sua realizzazione. Questi elementi consentiranno di comprendere se il processo per il raggiungimento dell’obiettivo di guarigione può essere iniziato e mantenuto dalla persona o dal gruppo di persone che desiderano realizzare tale obiettivo; inoltre si potrà verificare quanto tale processo è controllabile; se il risultato potrà essere condizionato da fattori esterni e quanto e in quale maniera si potrà eventualmente influenzarli. La fase di controllo dell’obiettivo (o degli obiettivi) è un momento determinante, che se fallita può pregiudicare il successo finale.


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