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Sierologia infezioni connatali 23 ottobre 2004

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Presentazione sul tema: "Sierologia infezioni connatali 23 ottobre 2004"— Transcript della presentazione:

1 Sierologia infezioni connatali 23 ottobre 2004
Laura Galli Ospedale Meyer - Firenze

2 nessun fattore di rischio
HIV - Ab STANDARD TEST + - test conferma Western Blot + nessun fattore di rischio infezione riferita esposizione recente non infezione ripetere il test dopo 3 mesi - non infezione CDC, revised guidelines for HIV counselling testing and referral MMWR 2001 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

3 WESTERN BLOT INDETERMINATO ripetere il test dopo 1 mese WB + INFEZIONE
PRIMARIA WB INDETERMINATO possibile recente esposizione o segni / sintomi HIV - correlati non riferita recente esposizione- assenza sintomi HIV - correlati HIV DNA o RNA NON INFEZIONE CDC, revised guidelines for HIV counselling testing and referral, MMWR 2001 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

4 SCREENING DEL SANGUE DI POTENZIALI DONATORI DI ORGANI O CORNEA
Miedouge et al, J Med Virol 2002; 66:571-5 HIV Ab indeterminato in donatori di cornea (14.4%) vs donatori di organi (1.8%) P < .001 PCR indeterminata in 17.6% donatori di cornea RACCOLTA DI CAMPIONI EMATICI PER LA SIEROLOGIA PER PCR < 48 h dal decesso Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

5 affidabilità nella diagnosi di infezione primaria
Hecht FM et al. AIDS 2002; 16: sensibilità [%] specificità [%] ELISA III generazione p PCR DNA PCR RNA CP4 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

6 classi immunoglobuliniche in età pediatrica
100 IgM IgG 50 % del valore nell’adulto IgA IgG materne età (anni) CP4 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

7 IgG anti-HIV materne IgG anti-HIV bambino viremia 6 12 18 mesi di vita
6 12 18 mesi di vita CP4 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

8 diagnosi sierologica dell’infezione perinatale da HIV nel neonato
CDC, revised recommendations for HIV screening of pregnant women, MMWR 2001 test HIV-IgM : non specifico possibilità falsi positivi test HIV-IgA : specificità 95 – 100% sensibilità scarsa <3 mesi di vita 65 – 97% età 3-6 mesi di vita CP4 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

9 diagnosi di infezione perinatale da HIV
Revised Classification System for Pediatric HIV Infection, CDC 1993 < 18 mesi di età (se HIV Ab + o nato da madre HIV+): almeno 2 risultati positivi coltura virale polymerase chain reaction (PCR) antigene p24 o diagnosi clinica di AIDS > 18 mesi di età : - anticorpi anti-HIV + (EIA e WB) in 2 determinazioni CP4 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

10 algoritmo diagnostico per il neonato da madre HIV+
nelle prime h: emocromo, prima PCR HIV-1 e 2, WB HIV-1 (madre e bambino) ogni 7-10 gg fino a 6 sett.: emocromo, SGPT, LDH entro il 1° mese: seconda PCR per HIV-1 e 2 (se negativo->) entro il 3° mese: terza PCR per HIV-1 e 2 (se negativo->) a 6-9 mesi: WB per HIV-1 + emocromo, SGPT (se WB in negativizz.->) a m: ELISA per HIV-1 e 2 ogni m fino a 5 a: controllo clinico +/- ELISA per HIV-1 e emocromo CP4

11 DIAGNOSI SIEROLOGICA DA CONFRONTO WB MADRE-BAMBINO
WB: p24 gp120 bambina 1 mese mesi mesi p p p24 + WB: p24 WB: p WB: p WB: p24 p p p31 gp gp gp120 gp gp gp160 p66 gp41 CP4 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

12 1 mese 6 mesi 8 mesi CONTEMPORANEA SIEROCONVERSIONE MADRE-FIGLIO madre
WB: p Antigene Antigene Antigene - PCR PCR PCR+ WB: p WB: p WB: p24 p p p31 gp gp gp120 gp gp gp160 gp 41 bambina 1 mese mesi mesi WB: p Antigene Antigene Antigene + PCR PCR PCR + WB: p WB: p WB: p24 p p p31 gp gp gp120 gp gp gp160 p66 gp41 CP4 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

13 DIAGNOSI SIEROLOGICA IN SIEROCONVERSIONE TARDIVA
madre: non ha effettuato terapia durante la gravidanza, parto vaginale, ha allattato il bambino fino all’età di 11 mesi WB: gp p31/34++- gp p55++- gp p24++- p p17+-- bambino 1 mese 8 mesi mesi mesi mesi mesi PCR PCR ELISA ELISA ELISA PCR+ WB: gp WB: gp WB:gp160+++ gp gp gp120++- gp p p55+++ p p24+++ p66++- p17/18+++ CP4 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

14 sintesi anticorpi anti-HIV dopo immunoricostituzione
linfociti circolanti CD4+ Log10 plasma HIV-1 RNA WB:gp p31+++ gp p55+++ gp p24+++ p p17+++ WB:gp160+++ gp120+++ gp41+++ p66+-- p31+++ Linfociti circolanti CD4+ /mL Log10 plasma HIV-1 RNA/mL Inizio chemioterapia monoterapia duplice terapia HAART CP4 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

15 paziente fonte di esposizione professionale
altri test per HIV J AIDS 1993;6:115 JAMA 1997;277:254 J Virol Methods 2002;16:183 test rapidi su sangue risultato in 10-15’ sensibilità: 99% specificità: 99.6% utilizzo: paziente fonte di esposizione professionale operatori sanitari a rischio donne gravide non testate pre-partum settings a basso ritorno di soggetti testati CP4 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

16 affidabilità del test rapido per anticorpi anti-HIV
in fase di sieroconversione Makuwa M et al. J Virol Methods 2002; 103: 8 giorni positivizzazione test rapido tasso anticorpi anti-HIV positivizzazione ELISA convenzionale di terza generazione tempo CP4 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

17 esiti pari al 99.9% positivi e al 99% negativi con sierologia standard
altri test per HIV test su saliva esiti pari al 99.9% positivi e al 99% negativi con sierologia standard risultato in 1 settimana non invasivo basso rischio biologico impiegabile anche in strutture non sanitarie utilizzo: aree estese comunità centri per tossicodipendenze centri sanitari scolastici od universitari MMWR 2001; 50 (RR19):1-80 CP4 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

18 conferma con sierologia risultato in una settimana
altri test per HIV test su urine sensibilità >99% conferma con sierologia risultato in una settimana non invasivo basso rischio biologico impiegabile anche in strutture non sanitarie utilizzo: aree estese comunità centri per tossicodipendenze centri sanitari scolastici od universitari MMWR 2001; 50 (RR19):1-80 CP4 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

19 risultato dopo 1 settimana sensibilità e specificità: 99.9%
altri test per HIV home kits su spot con puntura del dito risultato dopo 1 settimana sensibilità e specificità: 99.9% conferma con sierologia elevata complessità tecnica utilizzo: aree estese aree rurali soggetti che desiderano mantenere l’anonimato MMWR 2001; 50 (RR19):1-80 CP4 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

20 altri test per HIV VIDAS HIV DUO: test di IV generazione di screening
per p24 ed anticorpi anti-HIV-1 ed HIV-2 Weber B et al. J Clin Microbiol 2002; 40: anti-p24 MoAb gp41 HIV-1 gruppo O anti-p24 MoAb gp160 HIV-1 gp36 HIV-2 anti-p24 MoAb CP4 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

21 no specimen processing 99.8 [99.2 – 100] % sensitivity
point-of-care whole blood or saliva rapid tests for detecting HIV antibodies MMWR January 30, 2004 moderate complexity no specimen processing 99.8 [99.2 – 100] % sensitivity 99.1 [98.8 – 99.4] % specificity results within 15 minutes Department of Paediatrics University of Florence

22 in centri di medicina scolastica ad alta incidenza di MTS
chi deve essere sottoposto al test per HIV [I] MMWR 2001, 50:RR19 soggetti seguiti per condizioni ad incrementato rischio in centri di medicina scolastica ad alta incidenza di MTS nelle carceri nelle carceri minorili nei centri per il trattamento dell’alcolismo nei centri per homeless nei centri per MTS nei centri per la tubercolosi CP4 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

23 chi deve essere sottoposto al test per HIV [II]
MMWR 2001, 50:RR19 prevalenza < 1%: - chi presenti segni clinici suggestivi di infezione da HIV - chi sia effetto da altre MTS o abbia contratto altre infezioni trasmissibili con sangue - chiunque riferisce fattori di rischio o richiede il test prevalenza > 1%: - chiunque indipendentemente dalla prevalenza o dal fattore di rischio: - chiunque con possibile esposizione occupazionale - chiunque con esposizione sessuale o scambio di aghi con HIV+ - donne in gravidanza CP4 Dipartimento di Pediatria Università di Firenze

24 Via di Trasmissione delle Infezioni
PREVENZIONE RISCHIO BIOLOGICO Via di Trasmissione delle Infezioni Via parenterale: rientrano in questa categoria i microorganismi che si trasmettono sia mediante inoculazione tramite aghi, lame, ecc.contaminati (via percutanea), sia attraverso il contatto di sangue, o altro materiale biologico infetto, con la cute lesa ( microferite, abrasioni ecc) o le mucose (esposizione mucocutanea). Hanno una trasmissione parenterale il virus dell’epatite B, C e l’HIV.

25 1985 PRECAUZIONI UNIVERSALI
PREVENZIONE RISCHIO BIOLOGICO 1985 PRECAUZIONI UNIVERSALI Decreto “Norme di protezione dal contagio professionale da HIV nelle strutture sanitarie”: “Tutti gli Operatori devono adottare misure di barriera idonee a prevenire l’esposizione della cute e delle mucose nei casi in cui sia prevedibile un contatto accidentale con il sangue o con altri liquidi biologici quali liquido seminale, secrezioni vaginali, liquidi cerebrospinale, sinoviale, pleurico, peritoneale, pericardico e amniotico.”

26 1994 PRECAUZIONI STANDARD +
PREVENZIONE RISCHIO BIOLOGICO 1994 PRECAUZIONI STANDARD + precauzioni basate sulla modalità di trasmissione

27 PREVENZIONE RISCHIO BIOLOGICO

28 PREVENZIONE RISCHIO BIOLOGICO

29 PREVENZIONE RISCHIO BIOLOGICO

30 PREVENZIONE RISCHIO BIOLOGICO

31 PREVENZIONE RISCHIO BIOLOGICO

32 PREVENZIONE RISCHIO BIOLOGICO

33 Rischio occupazionale per HIV, HCV e HBV
HBV da sangue HBsAg+ e HBeAg+ : 22-31% sviluppano epatite B 37-62% sieroconvertono HIV da puntura percutanea da HIV+: 0.3% da contatto di mucose : 0.09% HCV da puntura percutanea da HCV+: 1.8% MMWR, 2001

34 PREVENZIONE RISCHIO BIOLOGICO

35

36 needle placed in artery or vein source patient died of AIDS
case-control study of HIV seconversion in health care workers after percutaneous exposure Cardo DM et al, NEJM 1997; 337: OR 95% CL deep injury injury with a device visibly contaminated with blood needle placed in artery or vein source patient died of AIDS within 2 months afterwards ZVD prophylaxis

37 1 2 2 3 Profilassi post-esposizione in personale sanitario MMWR 1999
PREVENZIONE RISCHIO BIOLOGICO Profilassi post-esposizione in personale sanitario MMWR 1999 Determinare grado di esposizione (sangue) cute lese e mucose cute integra percutanea gravità volume NO PPE poche gocce quantità maggiori o per più tempo superficie lesione profonda, sangue visibile sull’ago, ago appena estratto da vena o arteria 1 2 2 3

38 Profilassi post-esposizione in personale sanitario MMWR 1998
Determinare HIV + della fonte di esposizione HIV+ sierologia per HIV sconosciuta fonte sconosciuta asintomatico CD4 elevati e bassa carica virale AIDS o infezione primaria o CD4 bassi o elevata carica virale 1 2 ND

39 Profilassi post-esposizione in personale sanitario MMWR 1998 Raccomandazioni:

40 Farmaci per profilassi post-esposizione per HIV
Protocollo base zidovudina + lamivudina lamivudina + stavudina didanosina + stavudina Protocollo aggressivo* base + indinavir nelfinavir efavirenz abacavir ritonavir amprenavir lopinavir/ritonavir * Da concordare con un infettivologo MMWR, 2001

41 Profilassi post-esposizione per HBV
Stato vaccinale paziente dell’operatore sanitario HBsAg+ HBsAg- sconosciuto non vaccinato HBIg x 1 vaccinare vaccinare vaccinare vaccinato responder nessuno nessuno nessuno non responder HBIG X 1 nessuno se paziente rivaccinare alto rischio come HBsAg+ risposta anticorpale test anti-HBs nessuno se paziente sconosciuta se <10mIU/ml alto rischio HBIg x 1 come HBsAg+ e booster MMWR, 2001

42 Gestione post-esposizione per HCV
dosaggio basale anti-HCV e transaminasi anti-HCV e transaminasi a 4-6 mesi se opportuna diagnosi precoce HCV-RNA a 4-6 settimane immunoglobuline o antivirali non raccomandati MMWR, 2001

43

44 infezione congenita più frequente : 1%
Infezione congenita da CMV infezione congenita più frequente : 1% [ %] dei nati vivi (Alford et al, Rev Infect Dis 1990 Griffiths et al, Br J Obstet Gynecol 1991 Casteels et al, J Perinat Med 1999 Barbi et al, Eur J Epidemiol 1998 Revello et al, J Infect Dis 1999)

45 con anticorpi anti-CMV [55%] senza anticorpi anti-CMV
INFEZIONE MADRE-FIGLIO DA VIRUS CITOMEGALICO MADRE IN GRAVIDANZA con anticorpi anti-CMV [55%] senza anticorpi anti-CMV [45%] riaccensione infezione primaria infezione del figlio [<1%] infezione del figlio [40%] infezione clinicamente evidente [15%] Infezione inapparente [85%] sequele [90%] sequele [15%] Stagno, 1996

46 Infezione congenita da CMV
Trasmissione: - transplacentare durante tutta la gravidanza - intrapartum (26-57%) - con allattamento materno (30-70%)

47 [Stagno, Clin Obstet Gynecol 1982]
ESCREZIONE DI CMV [Stagno, Clin Obstet Gynecol 1982] % madri positive 15 10 5 1° trimestre 2° trimestre 3° trimestre 1° mese cervice uterina latte

48 manifestazioni dell’infezione congenita da CMV nel neonato
prematurità piccolo per l’età gestazionale epatosplenomegalia ittero ipertransaminasemia emolisi manifestazioni emorragiche piastrinopenia manifestazioni neurologiche 50 100 % bambini sintomatici Bozzana et al, Pediatr Infect Dis J 1992

49 Sequele nel bambino da infezione congenita da CMV
% Pass, Fowler et al, Proceedings of the Third International CMV Workshop, 1991

50 Test diagnostici per infezione congenita da CMV
IgG ELISA IgM EIA/ELISA (possono persistere anche 3-6 mesi dopo la fase acuta) IgM WB (permette di identificare reinfezioni, da preferire se IgM+ oltre la 18-20a sett. di gravidanza) IgG avidity (bassa avidità fino a settimane) antigenemia (sensibilità 50% nel 1° mese dall’infezione) viremia (sensibilità 25% nel 1° mese dall’infezione) DNA - PCR qualitativa [su liquido amniotico (basso PPV) o su PBL] DNA - PCR quantitativa [su liquido amniotico o su PBL (nel neonato correla con severità mamifestazioni cliniche e con risposta alla terapia)] nuove metodiche: LC-PCR (light cycler PCR-system) IEmRNA (immediate early RNA) PCR

51 determinare sierologia CMV
1 donna pre-gravidanza Maine et al Exp Rev Mol Diagn 2001;1:19-29 determinare sierologia CMV non immune (counselling prevenzione) immune screening sierologico in gravidanza (0-12, 12-18, >30 settimana) Infezione CMV non infezione diagnosi prenatale diagnosi postnatale follow-up neonato e trattamento

52 2 test sensibili IgG e IgM per CMV G- M- G- M+ G+ M- G+ M+
Maine et al Exp Rev Mol Diagn 2001;1:19-29 2 test sensibili IgG e IgM per CMV G- M- G- M+ G+ M- G+ M+ non ulteriori tests CMV IgG avidity test test dopo 3 settimane elevata bassa G+ M+ G- M+ Infezione primaria diagnosi prenatale a settimane

53 Maternal IgG avidity and IgM detected by blot
To identify women at risk of transmitting CMV at weeks Lazzarotto et al Viral Immunology 2000;13: congenital infection yes no AI low (n=37) 10 27 medium/high/nd (n=50) 6 44 Blot IgM at-risk profile* (n=31) 12 19 no-risk profile (n=56) 4 52 AI + Blot IgM low AI and at-risk profile (n=37) 13 24 no low AI and no-risk profile (n=50) 3 47 sens spe PPV NPV * at-risk profile: >=4 bands

54 Indicatori prenatali dell’infezione congenita da CMV
infezione da CMV SI NO PCR positiva PCR negativa sensibilità:100%, specificità:73.3%, PPP:50%, PPN:100% >= < sensibilità:75%, specificità:100%, PPP:100%, PPN:80% asintomatici sintomatici >= < sensibilità:87%, specificità:100%, PPP:100%, PPN:94% Lazzarotto et al J Pediatr 2000; 137:90-5

55 Infezione congenita da CMV: valore diagnostico
e prognostico dei tests eseguiti nelle prime 3 settimane di vita Revello, J Clin Virol 1999 sensibilità (%) specificità (%) CMV DNA sangue antigenemia viremia IgM CMV DNA significativamente più elevati viremia nei sintomatici

56 infezione perinatale da CMV: diagnosi
Stagno, 2000 Barbi, 1997 infezione perinatale da CMV: diagnosi isolamento virale nei tessuti CMV DNA + (PCR qualitativa e/o quantitativa) su urine e/o saliva antigeni precoci p72 e p54 (sensibilità:94%,specificità:100%) IgM ELISA (sensibilità:70%, specificità:95%) monitoraggio: antigenemia p65 PCR quantitativa <=2 settimane di vita: congenita >2 settimane di vita: postnatale

57 Infezione congenita da CMV: diagnosi su Guthrie cards
% nested PCR+ su blood spot test/bambini con coltura virale + sensibilità:100% specificità: 99% 72+/72 CMV+ 4+/437 CMV- Barbi et al, J Clin Virol 2000 CMV DNA PCR su carte da filtro conservate per anni 13+ /16 con isolamento virale + su urine 6 deb+ /16 con isolamento virale - Johansson et al, Scand J Infect Dis 1997

58 CASO CLINICO: ELEONORA
PN 3310 g, L 50 cm, CC 32 cm , IA 9-9, non ittero CC < 3° p Ecografia cerebrale: dilatazione del sistema ventricolare ex-vacuo e calcificazioni diffuse periventricolari e dei nuclei della base Colestasi nel follow-up: microcefalia e arresto dello sviluppo psicomotorio 4 crisi di assenza, nonostante il trattamento con carbamazepina

59 Ganciclovir 15 mg/kg/die per 6 settimane
Immunoglobuline antiCMV 200 UI/kg/die per 1 mese

60 CASO CLINICO: FRANCESCO
Madre esegue al III trimestre di gravidanza test per infezione sintomatica da CMV del marito IgG anti CMV + IgM anti CMV + PN: 2970 g, L: 50 cm, CC: 35 cm, IA: 9-9, non ittero

61

62 TOXOPLASMOSI CONGENITA: tasso di trasmissione e severità
dell’infezione nel neonato in rapporto all’età gestazionale di acquisizione dell’infezione materna 6% 2% 0% infezione severamente sintomatica 80% 3% infezione congenita 10 24 30 parto Dunn, Lancet 1999

63 FOLLOW-UP OFTALMOLOGICO A 20 ANNI DI 11 SOGGETTI
CON TOXOPLASMOSI CONGENITA NON TRATTATA n° soggetti con patologia oculare 10 5 anni 5 10 15 20 Koppe, Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol 1974

64 TOXOPLASMOSI CONGENITA: linee guida il trattamento
Remington, 2000 pirimetamina 2 mg/kg/die x 2 gg, poi per 1 anno 1 mg/kg/die x 2- 6 m, poi + 1 mg/kg/die a gg alterni sulfadiazina 100 mg/kg/die : 2dosi per 1 anno + ac. folinico 10 mg x 3 v/sett per 1 anno prednisone 1 mg/kg se retinite o proteinorrachia

65 DIAGNOSI SIEROLOGICA DELLA TOXOPLASMOSI:
Montoya, J Infect Dis 2002, 39185:S73-82 IgG (Dye test, ELISA, IFA, test di agglutinazione diretta) IgM (ELISA, IFA, immunosorbent agglutination assay o ISAGA) IgA (ELISA, ISAGA) IgE (ELISA, IFA) 1-2 sett. 1-2 mesi mesi

66 DIAGNOSI SIEROLOGICA DELLA TOXOPLASMOSI:
Montoya, J Infect Dis 2002, 39185:S73-82 IgG+, IgM IgA IgE ELISA - pattern infezione cronica IgG ++, IgM IgA IgE ELISA + pattern infezione acuta IgG +, IgM ELISA + IgA IgE ELISA - dubbia interpretazione ripetere se invariato: infezione pregressa se incremento IgM: infezione acuta Test di avidità IgG bassa infezione recente alta infezione pregressa ma cutoff alta avidità variabile [25-50% (Liensenfeld, J Infect Dis 2001)]

67 TOXOPLASMOSI CONGENITA:
necessità di diagnosi precoce Remington, 2000 se segni clinici nei primi 6 mesi di vita in assenza di sierologia materna se sieroconversione materna in gravidanza Identificazione dei bambini infetti Iniziare terapia e follow-up

68 PROBLEMI NELLA DIAGNOSI SIEROLOGICA DELLA TOXOPLASMOSI CONGENITA:
Pinon et al, J Clin Microbiol 2001, 39: Anticorpi di origine materna trasmessi passivamente (IgG) [fino a 6-12 mesi di vita] o by leakage (IgM o IgA) [fino a 10 gg di vita]

69 TOXOPLASMOSI CONGENITA: linee guida per la valutazione del
neonato da madre con toxoplasmosi in gravidanza esame clinico completo esame neurologico esame oftalmologico esame audiologico esame emocromocitometrico completo funzionalità epatica ( con bilirubina e gGT) dosaggio immunoglobuline sieriche es. chimico fisico liquor, sierologia toxo e PCR TAC cerebrale con MdC sierologia toxo: dye test, IgG, IgM, IgA e IgE ISAGA/ELISA se IgM e/o IgA + : trattare infezione esclusa: IgG - >12 mesi di vita 6 mesi dopo sospensione terapia Remington, 2000

70 Evaluation of methods comparing mothers and newborns (0-10 days) and standard methods for postnatal detection of IgG, IgM and IgA Pinon et al, J Clin Microbiol 2001, 39: sens spec ISAGA-M ISAGA-A EIA-M EIA-A ELIFA-G ELIFA-M IB-G IB-M ISAGA-M + ISAGA-A EIA-M + EIA-A ELIFA-G + ELIFA-M IB-G + IB-M ELIFA-G + ELIFA-M + EIA-M + EIA-A ELIFA-G + ELIFA-M + ISAGA-M + ISAGA-A IB-G + IB-M + EIA-M + EIA-A IB-G + IB-M + ISAGA-M + ISAGA-A

71 Transitoria negatività della sierologia e rebound post-terapia in bambini con toxoplasmosi congenita
Wallon et al, Eur J Ped 2001;160:534-40; Jaisson-Hot Presse Med 2001, 30:1001-4 terapia ELISA, IFA IgG - Media: 5 mesi

72 Sifilide congenita: manifestazioni cliniche
- morte del feto, idrope fetale, prematurità - neonato asintomatico - < 2 anni: manifestazioni precoci SGA e arresto accrescimento ittero ed epatosplenomegalia rinite persistente pemfigo sifilitico, rash maculopapulare linfoadenopatia lesioni mucocutanee osteocondrite e pseudoparalisi anemia emolitica e trombocitopenia - >2 anni: tardive SNC: ritardo mentale, convulsioni, idrocefalo ossa: osteocondrite, periostite, osteomielite denti di Hutchinson occhio: cheratite interstiziale, corioretinite cute: ragadi orecchio: sordità da neurite dell’VIII

73 Sifilide congenita: epidemiologia
Trasmissione: - transplacentare durante tutta la gravidanza - intrapartum - non evidenza di trasmissione con latte materno (descritti casi da balia con lesioni attive sul capezzolo) Tasso di trasmissione: - stadio materno primaria non trattata: 29% (Sheffield, Am J Obstet Gynecol 1999) 40% (Red Book 2000) secondaria non trattata: 59% (Sheffield, Am J Obstet Gynecol 1999) 60-100% (Red Book 2000)

74 sifilide congenita: quali bambini valutare?
Nati da madre a rischio di trasmettere - sifilide non trattata o non adeguatamente trattata - non decremento di 4 v tests non treponemici nella madre nonostante il trattamento - terapia solo nell’ultimo mese prima del parto - terapia pre gravidica, ma non follow-up in gravidanza Bambino sintomatico

75 sifilide congenita: valutazione del neonato
- tests non treponemici (VDRL, RPR) e treponemici (FTA-ABS, TPHA) quantitativi - IgM anti treponema - cellularità e proteinorrachia e VDRL su liquor - radiografia ossa lunghe - esame emocromocitometrico e funzionalità epatica

76 sifilide congenita: diagnosi di infezione
Red Book 2000 test non treponemici* test treponemici§ interpretazione (VDRL, RPR) (FTA-ABS, TPHA) madre bambino madre bambino falso + madre / sifilide materna possibile infezione neonato sifilide materna efficacemente trattata nel bambino non infetto: * negativi a 4-6 mesi; § a 1 anno

77 follow-up successivo alla profilassi od al trattamento
SIFILIDE CONGENITA follow-up successivo alla profilassi od al trattamento dopo profilassi in gravidanza o alla nascita VDRL alla nascita e poi ogni 3 mesi fino a negativizzazione ricerca anticorpi anti-treponema dopo 15 mesi dopo trattamento per sifilide congenita VDRL ogni 3 mesi fino a 15 mesi; poi ogni 6 mesi fino a negativizzazione o stabilizzazione di un titolo basso ricerca anticorpi anti-treponema dopo 15 mesi esame del LCR 6 mesi dopo il trattamento [se presenti alterazioni all’inizio] o alla comparsa di qualunque manifestazione neurologica accurato follow-up di udito [VIII] e vista [ glaucoma tardivo] Rathbun, 1983; Ingam, 1996

78 tasso di trasmissione madre-figlio: 5% (95% LC: 1.6-12)
Epatite C (HCV) tasso di trasmissione madre-figlio: 5% (95% LC: )

79

80

81 possibili conseguenze dell’infezione perinatale
da parvovirus B19 feto morte 9% idrope 1% malformazioni microftalmia atrofia cerebrale calcificazioni cerebrali calcificazioni surrenali cardiopatia Barton et al Am Heart J 1997 Vogel et al Pediatr Pathol Lab Med 1997 Wiersbitzky et al Pediatr Hematol Oncol 1999 neonato miocardite pericardite pleurite (e ipoplasia polmonare) vasculite sistemica necrotizzante anemia

82 ? ? ? ? ? Trasmissione verticale del parvovirus B19
tasso di trasmissione: % *- 51%§ morte feto: % età gestazionale trasmissione: dalla 7- 8a settimana§ trasmissione con latte materno: tasso infezione sintomatica: ? ? ? ? *Public Health Laboratory Service Working Party on Fifth Disease, BMJ 1990 § Koch et al, Pediatr Infect Dis J 1998 ? Diagnosi infezione recente materna: anti - B19 IgM o incremento del titolo IgG in 2 campioni

83 Valutazione sierologica e virologica in 43 neonati
da madre con infezione primaria da parvovirus B19 Koch et al, Pediatr Infect Dis J 1998 solo IgM+ 6/43 solo PCR+ 4/43 PCR+ e IgM+ 1/43 PCR+ e IgA+ 2/43 PCR+, IgM+ e IgA+ 5/43 solo IgA+ 4/43 totale /43 (51%)

84 Follow-up sierologico e virologico in 13 neonati
da madre con infezione primaria da parvovirus B19 nascita 4 m 1 anno _______________________________________________________ Anticorpi: IgG 13/13 9/10 3/11 IgM 4/13 0/10 0/11 IgA 5/13 1/10 0/11 PCR su: siero 2/13 1/10 0/10 urine 2/12 1/10 0/5 saliva 2/6 2/5 0/4 Koch et al, Pediatr Infect Dis J 1998


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