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Corso di Escursionismo Avanzato 2008

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Presentazione sul tema: "Corso di Escursionismo Avanzato 2008"— Transcript della presentazione:

1 Corso di Escursionismo Avanzato 2008
Cai Parma Corso di Escursionismo Avanzato 2008

2 La meteorologia è una branca della scienza dell'atmosfera che studia i fenomeni fisici responsabili del tempo atmosferico Lo scopo della lezione NON è imparare nozioni e concetti MA saper leggere le previsioni meteo per pianificare l’escursione

3 Sommario

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6 Pressione atmosferica
La pressione atmosferica è la pressione presente in qualsiasi punto dell'atmosfera terrestre. Nella maggior parte dei casi il valore della pressione atmosferica è equivalente alla pressione esercitata dal peso dell'aria presente al di sopra del punto di misura. La pressione atmosferica normale, o standard, è quella misurata alla latitudine di 45°, al livello del mare e ad una temperatura di 15°C, che corrisponde ad una colonna di mercurio di 760 mm. Nelle altre unità di misura corrisponde a: 1 atm = 760 mm Hg = 760 torr = 1013,25 hPa = 1013,25 millibar Il valore della pressione atmosferica varia anche in funzione della latitudine, della temperatura e della quantità di vapore acqueo contenuto nell'atmosfera stessa. Le linee che uniscono i punti alla stessa pressione sono dette isobare

7 Isobare e campi barici A = Alta pressione (H) B = Bassa pressione (L)
Venti in senso antiorario Venti in senso orario

8 Pressione e misura dell’altitudine/quota
L’altitudine/quota si misura in metri sul livello del mare (m s.l.m) La pressione varia di 1 hPa ogni circa 8 metri, quindi Salendo di 8 metri la pressione diminuisce di 1 hPa Scendendo di 8 metri la pressione aumenta di 1 hPa Gli altimetri non sono altro che dei barometri che traducono le diminuzioni o gli aumenti di pressione in variazioni dell’altitudine/quota in m s.l.m Come usare l’altimetro per stimare la variazione di pressione durante l’escursione In un punto di cui conosciamo con certezza l’altitudine (Cartina  Passo, vetta, Rifugio etc) confrontiamo tale valore con quanto indicato dall’altimetro (che deve essere tarato all’inizio dell’escursione!!!   se: Se la quota indicata dall’altimetro è superiore a quella del punto dove ci troviamo  la pressione è diminuita (es: differenza di quota di +40 metri -> diminuzione di circa 5 hPa di pressione) Se la quota indicata dall’altimetro è inferiore a quella del punto dove ci troviamo  la pressione è aumentata (es: differenza di quota di -40 metri -> aumento di circa 5 hPa di pressione)

9 Il vento Vento: è massa d’aria che si sposta alla ricerca di un equilibrio da zone di alta pressione a zone di bassa pressione, tanto più velocemente quanto più è elevata la differenza di pressione.

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11 Fattori che influenzano la temperatura
Definizione di Temperatura E’ il calore irradiato da superficie terrestre Fattori che influenzano la temperatura Stagioni (diverso soleggiamento, differente escursione termica, lunghezza giorno/notte) Giorno e notte Natura del terreno (la roccia si riscalda e si raffredda più rapidamente del terreno fenomeno alla base delle brezze di monte e di valle). Altitudine (generalmente la temperatura varia di circa 1 grado ogni 150 metri)

12 Le brezze Le brezze soffiano a cicli giornalieri a causa del diverso riscaldamento durante il giorno e la notte del mare rispetto alla terra, o delle montagne rispetto al fondovalle.

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14 Umidità La quantità di umidità che può essere contenuta nell’aria dipende dalla temperatura. Quando l’aria raggiunge la massima umidità per quella temperatura si dice satura Se la temperatura si abbassa ulteriormente si ha la condensazione di quella parte di umidità eccedente il punto di saturazione

15 Come si formano le nuvole?
La massa d’aria si raffredda Perde la capacità a trattenere l’acqua  saturazione Condensazione grazie a nuclei di condensazione (pulviscolo atmosferico)  formazione di nebbia e/o nubi Meteore  Pioggia, grandine, neve…

16 Classificazione delle nubi secondo l’altezza
Nubi superiori - oltre 6000 metri (cirri, cirrostrati, cirrocumuli). Nubi medie - da 2000 a 6000 metri (altostrati, altocumuli). Nubi basse - dal suolo a 2000 metri (stratocumuli, strati, nembostrati). Nubi a sviluppo verticale - da 500 a 8000 metri (cumuli, cumulonembi).

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18 La comparsa di nubi segnala un cambiamento del tempo.

19 Cirri Nubi bianche, trasparenti, a forma di piuma, costituite da aghi di ghiaccio. Se si accompagnano ad altostrati o cirrostrati portano brutto tempo (fronte ciclone), se sono isolati portano bel tempo.

20 Cirrostrati Formano un velo lattiginoso che attenua i contorni del sole, formando un alone. Si formano dopo i cirri e indicano più vicino un fronte freddo e quindi un peggioramento delle condizioni.

21 Altocumuli Sottili lamelle ordinate in gruppi molto serrati; quando passano davanti al sole formano un anello rosso all’interno e verde all’esterno (corona).

22 Stratocumuli Grosso banco nuvoloso ondulato, con elementi raggruppati che si possono fondere fra loro a ricoprire tutto il cielo in un unico banco, tipico del cielo invernale. Sono indicatori di un peggioramento.

23 Cumuli Nubi isolate e dense, a contorni netti, si sviluppano verticalmente a forma di cavolfiore, i fianchi sono splendenti, la base scura. Se verso sera scompaiono indicano situazione stabile.

24 Cumulonembi  Temporali
Grande nube torreggiante, con la parte superiore a forma di incudine, mentre alla base ci sono strati scuri: è la nube temporalesca! Controllare costantemente Ora a cui compaiono Colore della base del cumulo Velocità di formazione

25 Fulmini

26 Il pericolo si preannuncia nei modi seguenti: - Le aree di epidermide scoperte sono soggette a una sensazione di solletico. - Pizzicorio al cuoio capelluto e capelli che si drizzano. - Ronzio e leggero suono degli oggetti metallici. - Fiammelle azzurrognole (fuochi di Sant'Elmo) in corrispondenza di oggetti metallici particolarmente esposti (per esempio, aste, croci di vetta) Fisicamente il fulmine è determinato dal rapido passaggio di corrente che avviene fra due conduttori (le nuvole, la terra o altri oggetti) quando l'eccessiva presenza di cariche elettriche di segno opposto vengono a contatto una volta che l'isolante (l'aria) non riesce più a tenerle separate. L'aria (circa 78% azoto, 21% di ossigeno) è un isolante (le molecole che la costituiscono normalmente si trovano allo stato neutro) e quindi perché ci sia il passaggio di corrente elettrica deve essere "ionizzata". Perché questo avvenga c'è bisogno di energia e all'interno di un temporale questa non manca. Il fulmine è un processo di scarica a valanga, infatti è la stessa energia prodotta dal fulmine che ionizza le particelle d'aria circostante (gli ioni accelerati dal campo elettrico hanno energia cinetica superiore all'energia di estrazione degli elettroni e quindi producono con gli urti la ionizzazione delle particelle d'aria). All'interno dei Cumulonembi le cariche positive sono concentrate nella parte più alta e quelle negative in quella più bassa. Esistono varie teorie che tentano di spiegare questa particolare disposizione e la più credibile è che tale separazione abbia origine dalle collisioni fra i vari elementi che compongono la nube (piccole gocce di acqua e piccoli cristalli di ghiaccio), dovute alle forti correnti ascendenti e discendenti caratteristiche di queste imponenti e turbolente nubi a sviluppo verticale. Le particelle più piccole sembra che tendano ad acquistare cariche negative e a concentrarsi appunto in basso, mentre le più grandi tendano ad acquistare cariche positive concentrandosi in alto. La suddetta separazione produce enormi differenze di potenziale sia all'interno della nube che fra la nube e la terra, che per induzione tende a caricarsi positivamente. La differenza di potenziale, che può raggiungere i milioni di volt, supera la capacità isolante dell'aria e a questo punto le cariche vengono a contatto scoccando il fulmine. Il meccanismo della scarica è complesso e si manifesta così: 1) Scarica leader (o scarica guida): inizialmente dalla nube scende verso il suolo una scarica pilota debole ed invisibile composta da particelle cariche negativamente che avanza verso il basso ad una velocità di circa 100 chilometri al secondo con percorsi successivi di breve lunghezza, procedendo a zig-zag e creando un'intensa ionizzazione. Questo processo richiede un centesimo di secondo e riesce a formare un canale ionizzato lungo anche 8 chilometri. 2) Quando la scarica guida (scarica leader) si avvicina al suolo, da quest'ultimo parte una scarica di ritorno diretta verso l'alto composta da un flusso di cariche positive presenti a terra. 3)Quando le due si incontrano (ad un altezza media di metri), si instaura una forte corrente elettrica nel canale (largo poco più di una matita). 4) Quando le due scariche si incontrano, segnano nell'aria una scia di congiunzione tra cielo e terra lungo la quale risale verso la nube una fortissima corrente elettrica ad una velocità stimata in circa un terzo di quella della luce (130 milioni di metri al secondo). Una volta creato il canale ionizzato altri fulmini possono utilizzarlo (producendo una caratteristica luce intermittente) Anche se la scarica di un fulmine ha una durata di millesimi di secondo è in grado di liberare una quantità enorme di energia, pensate che si possono raggiungere: Lunghezza: anche decine di chilometri Larghezza: poco più di una matita Differenza di potenziale: diverse centinaia di milioni di Volt Intensità di corrente: Ampere Temperatura: °C Velocità: circa 130 milioni di metri al secondo. Tempo: la scarica leader raggiunge il punto di congiunzione in 20 millisecondi, la scarica di ritorno in 70 millisecondi raggiunge la nube. Il fulmine assume una configurazione ramificata perchè il canale conduttore, creato dalla scarica guida (leader), si divide in molti canali lungo i quali si verificano numerose scariche di ritorno. Se lungo lo stesso canale ionizzato, creato dalla scarica guida, passano in poco tempo diversi fulmini si crea quell'effetto di luce tremolante molto spesso visibile durante un temporale. La tipica conformazione a zig zag di un fulmine è dovuta al fatto che la corrente non procede in linea retta cercando la via più breve per raggiungere il terreno, ma segue il tragitto dettato dalla minore resistenza elettrica dell'aria.  

27 Il fulmine può essere pericoloso anche se non si è colpiti direttamente  corrente di passo  circa 500 metri Evitare di: sdraiarsi toccare le pareti La diferenza di potenziale tra il suolo sotto un piede e l’altro può essere pericolosa

28 Alcune importanti regole da rispettare in caso di temporale
Fulmini Alcune importanti regole da rispettare in caso di temporale Evitare di ripararsi: Sotto alberi o grossi massi isolati  stare lontani almeno metri In vetta o su crinale  spostarsi se possibile sotto il crinale o la vetta di almeno 15 m Canaloni, fessure, camini  seguendo l’umidità e le correnti d’aria, il fulmine si insinua in questi varchi; Cavità, grotte/strapiombi poco profondi Nel caso ci si ripari in grotta/strapiombi sufficientemente profondi, posizionarsi a distanza della parete e dall’imboccatura (2-3 m). Mettersi in posizione giunta isolandosi dal terreno con corda, zaino o altro a disposizione (se asciutti). Non tenere con se oggetti metallici specie se acuminati  ramponi, piccozza,moschettoni, chiodi ecc, vanno posizionali lontano. Se possibile stare debitamente lontani (almeno 50 cm) da conduttori metallici (attenzione alle vie ferrate!) e almeno 2-3 metri dalla parete. Non ammassarsi in gruppo o vicino ad animali, poiché la colonna di aria calda generata agisce da conduttore per il fulmine Nel caso non ci siano ripari sicuri sedersi in posizione giunta  inutile ripararsi dal terreno come nel caso della grotta/strapiombo, se il materiale è bagnato. Nel caso si riesca a trovare un rifugio o un bivacco chiudere bene le porte e le finestre.

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30 Sommario

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33 Previsioni meteo: cosa sono?
Studio dell’atmosfera Elaborazione dati (modelli statistici) Previsioni meteo (locali/regionali/nazionali) breve (24-72 ore) medio (una settimana) lungo (oltre una settimana) Previsione meteo = probabilità 1-2 gg  affidabilità buona 3-5 gg  affidabilità media Oltre 5 gg  affidabilità bassa (linea di tendenza)

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35 Orografia Definizione: insieme dei rilievi montuosi di un territorio
L’orografia, in particolare in Italia, influenza in modo determinante le previsioni meteo Le montagne provocano il sollevamento delle masse d’aria intensificando gli effetti delle precipitazione nel lato sopravento e riducendolo nel lato sotto vento (ombra pluviometrica). In alcuni casi generano il fenomeno del Foehn / Stau

36 Effetto foehn e Stau Massa d’aria fredda e umida che incontra
un rilievo (Alpi o Appennini) si innalza e perde umidità: (stau) scende e si scalda: (foehn).

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38 Sommario

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41 A che cosa servono le previsioni meteorologiche?
Rinunciare: risparmiare tempo e fatica in inutili preparativi Evitare rischi durante una gita. Interrompere l’escursione: sottrarsi alle conseguenze del cattivo tempo in montagna. Approfittare di condizioni favorevoli prima che si verifichino peggioramenti.

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43 Che informazioni devo raccogliere?
Previsioni meteo Nazionali e Locali  confronto  prevedono le stesse cose? Alcune carte di previsione utili: Copertura nuvolosa Precipitazioni Forza e direzione vento (varie quote) Zero termico Temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri) e 500 hPa (5000 metri circa) Stazioni meteo locali – Webcam Immagini da satellite

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55 Come di comporto durante l’escursione?
Osservo: segnali della montagna (rumori, creste di neve etc) e del tempo (nuvole, direzione e intensità vento etc) Interpreto:  conoscenza, osservazioni ed esperienza Adotto i COMPORTAMENTI adeguati alla situazione

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57 Esempio pratico Sabato decido di fare una gita sul nostro crinale per il giorno successivo,domenica 22 luglio 2007 Sino a sabato 21 luglio il tempo è stato soleggiato e caldo (temperature max anche superiori ai 35 gradi in pianura) per l’azione di un forte anticiclone posizionato sull’Italia

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60 Temperatura a 850 hPa (circa 1500 m)

61 Previsioni Nazionali NORD EST Tempo: persiste l'erosione, in quota, del campo anticiclonico presente da giorni, complice aria più fresca Nord atlantica che si porterà in direzione dell'Europa Centrale ed occidentale. La presenza nuvolosa sarà maggiore durante le ore centrali della giornata, in particolare sui rilievi Dolomitici, del Bellunese, Carnia e Carso, ove i cumuli potrebbero dare origine a sporadici rovesci, di breve durata. Nubi irregolari nelle vallate circostanti, specie su Cadore, Cansiglio, zona del Garda, ove non sono esclusi piovaschi, sole in pianura, Laguna veneta e Golfo triestino. Visibilità: ottima Venti: deboli variabili. Temperatura: in generale lieve diminuzione. Verrà decisamente meno la sensazione di afa

62 Previsioni Locali SITUAZIONE VERIFICATASI NELLE ULTIME ORE La giornata di sabato 21 luglio 2007 è stata caratterizzata da condizioni di cielo in prevalenza sereno su tutti i settori. Solo nel pomeriggio, e su ristrette aree dell’Appennino, si è vista qualche “nube di calore”, capace di offuscare il disco solare solo per breve tempo. Il caldo è stato ancora atroce, con massime ben oltre i 30°C su gran parte del territorio, grazie all’azione dell’anticiclone sub-tropicale. Ancora una volta in montagna, ove nel pomeriggio sono soffiate deboli brezze che hanno in parte smorzato la calura, la visibilità è stata ottima, mentre in pianura l’accumulo di sostanze inquinanti nell’atmosfera ha reso il raggio visivo a tratti buono. SITUAZIONE GENERALE IN PROSPETTIVA Nel corso dei prossimi giorni la situazione meteorologica rimarrà pressoché invariata per la persistenza dell’anticiclone africano, che da più giorni grava sull’Italia e sull’Europa orientale. Le perturbazioni andranno invece ad interessare la Francia, facendo sì che sulla nostra zona d’interesse le correnti provengano da sud-ovest, determinando un ulteriore effetto stabilizzante; le temperature subiranno un calo piuttosto contenuto. Tempo previsto Domenica : Cielo sereno o poco nuvoloso su tutta la Regione, se si eccettua il possibile passaggio di qualche nube alta di scarsa rilevanza. Temperature in lieve calo ma con caldo ancora notevole, infatti le massime si manterranno abbondantemente al di sopra dei 32-33°C su tutta l’area padana. Ottima visibilità. Ben ventilato per libeccio in Appennino al mattino, in seguito attenuazione dell’intensità.

63 Dopo aver visto le previsioni cosa decidiamo di fare?
OK! Si parte…  In macchina vediamo il crinale coperto (foto) Arrivate a Lagdei (1.250 m s.l.m.) verso le 9 Il cielo è coperto Libeccio debole (Sud Ovest) Temperatura intorno ai 16 gradi

64 Cosa facciamo? Ok… andiamo verso l’Orsaro… appena usciti dal bosco a circa metri ci troviamo questa condizione  Video E adesso?

65 A questo punto, proseguire o meno, dipende da molti fattori:
Proviamo a salire sulla vetta dell’Orsaro (1.830 m)  le condizioni che troviamo sono queste  Video Cosa facciamo? A questo punto, proseguire o meno, dipende da molti fattori: Conoscenza del luogo Condizione fisica, psicologica ed esperienza dei partecipanti Determinazione a continuare o a mettere i piedi sotto la tavola  Se vogliamo proseguire abbiamo 2 alternative  Quali? Portarsi sotto il crinale  Video Proseguire per il crinale  Video

66 Condizioni alle 14.00 appena sceso dal crinale

67 Pietra Parcellara

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