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IL LABORATORIO DI CHIMICA ORGANICA

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Presentazione sul tema: "IL LABORATORIO DI CHIMICA ORGANICA"— Transcript della presentazione:

1 IL LABORATORIO DI CHIMICA ORGANICA
Didattica della Chimica Organica - Prof. Cristina Cimarelli - TFA - AA

2 Perché la Chimica Organica è una scienza sperimentale
e si è sviluppata tramite la coordinazione di ragionamento ed esperimento Perché il laboratorio fa parte della didattica della Chimica Organica (e di tutta la Chimica)? RAGIONAMENTO SCIENZA SPERIMENTALE CHIMICA ORGANICA COORDINAZIONE ESPERIMENTO DIDATTICA LABORATORIO

3 PERCHÉ SI FA LABORATORIO?
Per mostrare le correlazioni tra la struttura e la reattività dei gruppi funzionali e di conseguenza delle corrispondenti classi di composti. Per evidenziare le differenze di reattività tra i vari componenti della stessa classe. Per illustrare tecniche di separazione e purificazione delle sostanze e quindi dimostrare sperimentalmente l’esistenza e la validità di una serie di principi fisici. Per preparare molecole, cioè sperimentare la sintesi di un composto chimico ed addestrare alle varie operazioni di laboratorio. Per comprendere i concetti base della stereochimica manipolando oggetti reali. Per attuare il passaggio mentale dalla rappresentazione bidimensionale delle molecole a quella tridimensionale.

4 CORRELAZIONI STRUTTURA-REATTIVITÀ DEI GRUPPI FUNZIONALI
differenze di reattività tra i vari componenti della stessa classe TECNICHE DI SEPARAZIONE E PURIFICAZIONE DELLE SOSTANZE esistenza e la validità di principi fisici PERCHÉ SI FA LABORATORIO? PER PREPARARE MOLECOLE addestrare alle varie operazioni di laboratorio CONCETTI BASE DELLA STEREOCHIMICA passaggio dalla rappresentazione bidimensionale a quella tridimensionale

5 Quindi gli scopi del laboratorio di Chimica Organica sono principalmente tre:
Informare lo studente dei metodi di preparazione dei composti più rappresentativi dei più importanti gruppi di composti organici. Offrire uno studio sistematico delle proprietà generali e delle reazioni dei gruppi più semplici di composti organici. Sviluppare le abilità più semplici e le tecniche necessarie nello studio di questo particolare campo della scienza sperimentale.

6 Inoltre altri obiettivi secondari ma non meno importanti sono:
OSSERVAZIONE IPOTESI ESPERIMENTO SPIEGAZIONE Contribuire allo studio e all’applicazione del metodo scientifico Aiutare lo sviluppo del pensiero critico Aumentare il divertimento dello studente, mettendolo in condizioni di capire come le cose accadono e come si comportano.

7 LEARNING BY DOING! cosa sta facendo cosa sta osservando
Non operare ciecamente step by step, acquisendo una serie di fatti scollegati che saranno ben presto dimenticati, ma usare un metodo, che assicuri che lo studente, mentre sta lavorando, sappia cosa sta facendo cosa sta osservando come può spiegare le sue osservazioni

8 COSA FARE - COSA NON FARE
Gli studenti devono stare in laboratorio in modo che il loro lavoro sia proficuo e senza creare pericoli per sé e per gli altri. È opportuno quindi addestrarli su una serie di comportamenti che si devono o non si devono attuare prima di iniziare a lavorare.

9 COSA FARE Ascoltare attentamente le regole proposte dal docente.

10 COSA FARE Seguire attentamente le istruzioni di ciascun esperimento
usare la corretta quantità di reagenti essere accurati sia nell’eseguire le istruzioni che nell’osservare quanto accade durante l’esperimento PS: ricordarsi che gli studenti non leggono MAI tutta la metodica fino in fondo

11 Indossare SEMPRE guanti e occhiali, per essere al riparo dagli eventuali incidenti propri e altrui.

12 Lavorare lentamente e attentamente: meglio fare un po’ meno ma capire esattamente cosa si è fatto e perché… …piuttosto che lavorare tanto, disordinatamente e senza alcuna consapevolezza.

13 COSA NON FARE Non puntare contro sé stessi o contro altri studenti la bocca del recipiente di reazione. Non parlare: mantenere la propria attenzione concentrata su quanto si sta facendo.

14 COSA NON FARE Non gettare via i rifiuti a casaccio, ma seguire le regole di smaltimento date dal docente

15 COSA NON FARE Non fare disordine, ma lavorare in modo ordinato e pulito dall’inizio alla fine.

16 LAVORARE DA SOLI O IN GRUPPO?
Non c’è una modalità preferibile. Dipende oltre che da problemi organizzativi (sovraffollamento delle classi, orari ridotti, locali piccoli) anche dal tipo di esperienza. Il lavoro dovrebbe essere il più possibile individuale, ma anche saper lavorare in team è una capacità che va sviluppata, ed il laboratorio è il luogo ideale per farlo. Non è proficuo formare gruppi troppo numerosi. E’ importante invece che l’esperimento sia progettato in modo che ciascun componente del gruppo abbia una parte del lavoro di cui essere responsabile.


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