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Norme per la gestione di un sistema di qualità:

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Presentazione sul tema: "Norme per la gestione di un sistema di qualità:"— Transcript della presentazione:

1 Norme per la gestione di un sistema di qualità:
ISO 9001:2000 Norme per la gestione di un sistema di qualità: Vision 2000

2 concetti di base La certificazione
obbligatoria (certificazione di conformità o marcatura CE facoltativa per tutti gli altri prodotti e per il Sistema Qualità. Norme di prodotto Norme di sistema qualità Sempre più spesso si sente parlare di qualità. Tutti ne parlano: imprenditori, manager, politici e giornalisti e sempre più frequentemente la parola qualità è strumentalizzata nella pubblicità in maniera molte volte scorretta od impropria, ottenendo il risultato di generare una grande confusione. E’ pertanto fondamentale entrare correttamente nel mondo della Qualità considerando in modo chiaro e semplice i concetti di base La certificazione può essere obbligatoria (certificazione di conformità o marcatura CE) per prodotti oggetto di direttive comunitarie, o facoltativa per tutti gli altri prodotti e per il Sistema Qualità. Le norme che regolano la certificazione sono di due tipi principali. Norme di prodotto: sono relative alle proprietà fisiche, dimensionali, chimiche o alle modalità per verificare che il prodotto garantisca determinate prestazioni (devono essere immessi sul mercato solo prodotti sicuri ed è vigente una legge sulla responsabilità per danni causati da prodotto difettoso). Norme di sistema qualità: sono le norme della serie ISO 9000 che descrivono il modo in cui si svolgono le diverse attività aziendali per garantire che tutti i prodotti che escono dall'Azienda presentino il medesimo livello qualitativo.  Trattasi di norme che hanno per oggetto argomenti completamente diversi e non sono alternative ma sono del tutto complementari. Può quindi porsi il problema: certificazione di prodotto o di sistema qualità? La certificazione di prodotto riguarda l'evidenza oggettiva che le caratteristiche e proprietà siano conformi a delle normative tecniche di prodotto.  Se le normative sono cogenti la certificazione è obbligatoria. Se non sono cogenti la certificazione è volontaria. La  certificazione di  sistema qualità  riguarda  invece l'intera organizzazione ed i processi, ossia l'insieme delle attività svolte dall'Azienda.  Si tratta sempre di certificazione volontaria. I vantaggi che derivano da tale certificazione possono essere così riassunti: nazionalizzazione dei processi, riduzione di costi ed inefficienza, attribuzione chiara di ruoli e competenze e responsabilità all'interno dell'Azienda. I vantaggi della certificazione sono anche legati al ritorno in immagine che questa può portare. La certificazione del sistema qualità costituisce infatti la credenziale di base per essere iscritti nel registro delle imprese qualificate dai clienti. proprietà fisiche, dimensionali, chimiche o alle modalità per verificare che il prodotto garantisca determinate prestazioni descrivono il modo in cui si svolgono le diverse attività aziendali per garantire che tutti i prodotti che escono dall'Azienda presentino il medesimo livello qualitativo.

3 Cosa vuol dire prodotto di qualità?
La certificazione ISO 9000 garantisce il cliente sul rispetto (= conformità) tra ciò che l'azienda dice di produrre e ciò che poi effettivamente produce.

4 Cosa vuol dire prodotto di qualità?
Azienda Prodotto Requisiti (prestazioni, dimensioni, sicurezza, servizi) Rispetto dei requisiti

5 Cosa vuol dire prodotto di qualità?
Il concetto di Qualità è quindi da intendere in termini relativi e non assoluti.

6 Cosa vuol dire prodotto di qualità?
E' l'imprenditore che decide su quale fascia o livello di Qualità collocare i propri prodotti e/o servizi, secondo le esigenze del mercato e della sua clientela.

7 Paradosso connesso alla ISO 9000
Il paradosso connesso alla ISO 9000 sta nel fatto che comunque un'azienda può essere certificata anche se produce articoli e/o servizi di basso livello.

8 Paradosso connesso alla ISO 9000
Viceversa ci possono essere aziende che producono articoli di alto livello qualitativo ma non essere certificabili in quanto non rispettano quello che dichiarano nei contratti di vendita. Esistono infatti aziende talmente disorganizzate da non garantire ad esempio il rispetto delle date di consegna della merce, oppure consegnano prodotti che non rispettano i requisiti tecnici previsti nel contratto o con percentuali di difettosità diverse da quelle stabilite, etc.

9 Cosa s'intende con la parola Qualità?
E’ l'insieme delle caratteristiche di un prodotto (e/o processo e/o servizio) che soddisfa le esigenze, sia espresse che implicite, di chi lo compra.

10 Richieste implicite richieste implicite: richieste non espresse in quanto ai nostri occhi devono comunque essere soddisfatte

11 Richieste implicite ed esplicite ESEMPIO
Supponiamo di voler acquistare uno scooter (= prodotto). ci troviamo di fronte a: esigenze espresse: chiediamo al venditore che abbia un motore affidabile, un'ottima ripresa e poi che usi benzina verde, che sia rosso, che abbia un portacasco e un portabagagli, etc. 2. esigenze implicite: che abbia due ruote, un manubrio, etc. sono richieste che ovviamente non facciamo al venditore in quanto pensiamo che sia scontato che uno scooter le abbia già.

12 Richieste implicite ed esplicite ESEMPIO
Un altro esempio di Qualità di Prodotto? Bidone della spazzatura a napoli. esigenze espresse: lo vogliamo molto grande, resistente. 2. esigenze implicite: vogliamo antiodore, ignifugo, respingente (per le macchine che parcheggiano)

13 Livelli di Qualità Offrire un prodotto o servizio con un buon rapporto qualità/prezzo non significa necessariamente che questo sia di "Prima Qualità" o di "Alta Qualità". Costruire automobili di qualità non significa che tutte le aziende debbano costruire Ferrari: ci sono clienti che chiedono le Ferrari ma anche quelli che vogliono le utilitarie. L'importante è costruire: - Ferrari "di Qualità": cioè con caratteristiche che soddisfino le aspettative richieste da chi vuole questo tipo di automobili, - ma anche utilitarie "di Qualità", - berline "di Qualità", - station wagon "di Qualità", e così via.

14 ISO 9001:2000 Un'azienda (come una scuola) dovrebbe quindi conoscere le aspettative dei propri clienti, per poterle poi meglio soddisfare. Ci si dovrebbe in sostanza chiedere: cosa si aspettano i nostri clienti da noi? i nostri clienti sono soddisfatti dei nostri servizi? E perché? esiste in azienda qualcuno che si occupa specificatamente di reclami, lamentele e delle più svariate problematiche che interessano il cliente? queste informazioni vengono poi utilizzate per poter migliorare i nostri servizi nel tempo e in che modo?

15 ISO 9001:2000 In sostanza, offrire un servizio "di Qualità", indipendentemente dal livello scelto dall'imprenditore, significa soddisfare le esigenze/aspettative dei propri clienti ( customer satisfaction).

16 Cos'è un sistema qualità?
Un sistema qualità, come tutti i sistemi di gestione aziendale, ha come oggetto l'organizzazione aziendale ed è regolamentato dalle NORME.

17 Cos'è un sistema qualità?
E’ un insieme di documenti e moduli di registrazione che impongono ad ogni persona in azienda di eseguire il proprio lavoro in base a cio' che lei stessa ha definito su un pezzo di carta (chiamato "procedura"), documentando e registrando tutte le operazioni che fa abitualmente.

18 Cos'è un sistema qualità?
Tutto questo meccanismo ha lo scopo di responsabilizzare chi sbaglia imporre di lavorare sempre nel modo previsto, controllare ciò che si fa mentre lo si fa e non dopo, interagire meglio con i colleghi impegnati in altri funzioni, individuare dove si sbaglia, quando e perché, eliminare le cause di errore per raggiungere gli obiettivi di miglioramento

19 Le NORME ISO 9000 SERIE DI NORME EMESSE DALL’INTERNATIONAL ORGANIZATION FOR STANDARDIZATION (ISO) E RICONOSCIUTE A LIVELLO INTERNAZIONALE UN MODELLO CHE AIUTA A SVILUPPARE UN SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’(SGQ) UNO STRUMENTO CHE OFFRE LA POSSIBILITA’ DI RICONOSCIMENTI ESTERNI (CERTIFICAZIONE)

20 LE NORME: dalle ISO 9000 alle Vision 2000
ISO 9000: SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITA’: fondamenti e terminologia. Fornisce i principi e i concetti fondamentali dei sistemi di gestione per la Qualità e ne specifica la terminologia. Sostituisce ISO 8402

21 LE NORME: dalle ISO 9000 alle Vision 2000
ISO 9001: 2000 SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITA’: requisiti. Sostituisce ISO 9001,9002 e 9003 (ed. 94) Specifica i requisiti (distinti in quattro categorie) di un modello di Sistema di Gestione per la Qualità in qualsiasi tipo di organizzazione al fine di dimostrare la sua capacità a fornire prodotti conformi ai requisiti dei clienti ed alle prescrizioni regolamentari; può essere utilizzata ai fini della certificazione o per uso interno o contrattuale; è altresì finalizzata ad accrescere la soddisfazione dei clienti. Le ISO 9001:2000 si basano sul Sistema di Gestione della Qualità in rapporto alla gestione dei processi (ciclo di Deming) e alla soddisfazione dei clienti.

22 LE NORME: dalle ISO 9000 alle Vision 2000
ISO SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITA’: linee guida per il miglioramento delle prestazioni. Fornisce le linee guida complementari ai requisiti della ISO 9001, per migliorare l’efficacia e l’efficienza di un sistema di gestione per la Qualità e le prestazioni di un’organizzazione; il suo scopo è il conseguimento di un miglioramento progressivo attraverso la soddisfazione dei clienti e delle altre parti interessate. ISO 19011: linee guida per le verifiche dei sistemi di gestione per la qualità e per l’ambiente. Sostituisce ISO 30011

23 GLI 8 PRINCIPI ISPIRATORI DELLA GESTIONE PER LA QUALITA’
(UNI EN ISO 9000:2000) ORIENTAMENTO AL CLIENTE LEADERSHIP COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE APPROCCIO PER PROCESSI APPROCCIO SISTEMICO ALLA GESTIONE MIGLIORAMENTO CONTINUO DECISIONI BASATE SU DATI DI FATTO RAPPORTO DI RECIPROCO BENEFICiO CON I FORNITORI

24 Esempio: Miglioramento della Qualità del Servizio erogato in un Istituto Scolastico
1. Basare le proprie scelte sull’analisi dei bisogni formativi espressi dagli alunni, dalle loro famiglie e dalla realtà sociale 2. Definire la politica della Scuola, individuando le principali finalità e gli obiettivi della sua azione formativa 3. Svolgere un’attenta autoanalisi delle risorse umane e materiali disponibili nell’Istituto e della loro utilizzazione, individuando i punti di forza e quelli di debolezza dell’organizzazione 4. Creare, nell’ambiente di lavoro, un clima sereno, favorevole e di collaborazione

25 Esempio: Miglioramento della Qualità del Servizio erogato in un Istituto Scolastico
5. Coinvolgere il personale scolastico, individuando con precisione ruoli, mansioni e responsabilità degli operatori 6. Definire in modo chiaro e preciso i processi volti ad assicurare la qualità del servizio in rapporto all’efficacia delle azioni e all’efficienza dell’organizzazione 7. Monitorare in modo sistematico il grado di soddisfazione dei clienti esterni ed interni, operando un costante controllo sull’andamento e sugli esiti dei processi attuati 8. Rivedere i processi e le azioni, correggendo le disfunzioni e le non conformità rilevate nell’ottica del miglioramento continuo

26 PRINCIPALI EVOLUZIONI RISPETTO ALLA 9001:94
STABILENDO POLITICHE E OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO I CONCETTI SI SPOSTANO DALLA CONFORMITA’ ALL’EFFICACIA. ASSICURARE IL RISPETTO DEI REQUISITI AL GESTIRE UN’ORGANIZZAZIONE

27 EFFICACIA, EFFICIENZA, ELASTICITÀ
Un sistema di gestione aziendale se ben attuato consente all'azienda di essere più competitiva, aumentandone efficacia, efficienza ed elasticità. Ma cosa significano questi termini?

28 EFFICACIA, EFFICIENZA, ELASTICITÀ
essere in grado di adeguarsi rapidamente ai cambiamenti Efficacia : • fare bene le cose giuste la prima volta, • fare sempre bene le cose giuste, • fare le cose giuste senza sprecare tempo e denaro Efficienza: fare nella giusta maniera le cose che il cliente chiede

29 EFFICACIA, EFFICIENZA, ELASTICITÀ
B B fornisce un prodotto/ servizio migliore di A, spendendo quanto A i costi e i tempi Costo e tempo X più competitivo C1 C2 Competitività del prodotto

30 EFFICACIA, EFFICIENZA, ELASTICITÀ
B B fornisce un prodotto o servizio come A spendendo meno i costi e i tempi X2 X1 più competitivo C Competitività del prodotto

31 APPROCCIO PER PROCESSI
PROCESSO : insieme di attività correlate o interagenti che trasformano elementi in ingresso in elementi in uscita LE ORGANIZZAZIONI DEVONO DEFINIRE E GESTIRE I PROCESSI ED IL LORO COLLEGAMENTO AFFINCHE’ RISULTINO EFFICACI; MOLTO SPESSO L’ELEMENTO IN USCITA DI UN PROCESSO COSTITUISCE L’ELEMENTO D’ INGRESO PER IL PROCESO SUCCESSIVO

32 APPROCCIO PER PROCESSI
(Infrastrutture, uomini, metodi e misure)

33 APPROCCIO PER PROCESSI
Vantaggio: Migliore e maggiore gestione e controllo delle interazioni tra processi Svantaggio: difficoltà nella progettazione ed individuazione dei processi Tutti i processi devono essere coerenti con gli obiettivi dell’organizzazione ed essere progettati ad hoc . L’efficacia ed efficienza dei processi possono essere valutate attraverso processi di riesame, interni od esterni.

34 APPROCCIO PER PROCESSI
definire le politiche pianificazione strategica fissare gli obiettivi Processi per la gestione fornire informazioni riesami direzionali assicurare la disponibilità delle necessarie risorse

35 APPROCCIO PER PROCESSI
Processi realizzativi produrre quanto previsto dall’organizzazione Processi di misura, analisi e miglioramento monitoraggio e audit, azioni correttive e preventive

36 Monitoraggio dei processi
Dopo aver raggiunto i requisiti pianificati del processo, l’organizzazione dovrebbe concentrare i suoi sforzi sulle azioni necessarie per portare, su basi continuative, le prestazioni dei processi verso livelli più elevati. Dovrebbero essere definite e messe in atto le modalità per i miglioramenti agendo su: semplificazione, aumento di efficienza, miglioramento dell’efficacia, riduzione dei tempi e verificare l’efficacia dei miglioramenti.

37 Tecniche per il miglioramento
Il miglioramento è un'attività continua che mira ad una sempre più alta efficacia ed efficienza del processo. Gli sforzi per il miglioramento dovrebbero essere indirizzati alla costante ricerca di opportunità per il miglioramento, piuttosto che all'attesa di un problema che ne riveli l'opportunità.

38 Tecniche per il miglioramento
Gli obiettivi del miglioramento della qualità devono essere definiti in modo da consentire una misurazione dei progressi. Essi devono quindi essere chiaramente comprensibili, ambiziosi e pertinenti. Le strategie per raggiungere questi obiettivi devono essere comprese e concordate da tutti coloro che debbono lavorare insieme per raggiungerli.

39 Tecniche per il miglioramento Problem solving
La gestione e risoluzione di un problema segue il principio PDCA: 1) Pianificare 2) Fare 3) Verificare 4) Agire

40 Tecniche per il miglioramento Problem solving
Ruota DI DEMING P=Plan=Pianifica: si determinano analiticamente e quantitativamente quali sono i maggiori problemi di un processo aziendale o di un'attività e come essi possono essere corretti e quindi si prepara un piano; • D=Do=attua: si mette in atto il piano elaborato, • C=Check=controlla: si verificano i risultati del piano, confrontandoli con quelli che si attendevano, per confermare quantitativamente e analiticamente che il piano funziona e si migliorano le prestazioni; • A=Act=riesamina: si attuano le modifiche, se queste sono necessarie. ACT PLAN Agire per Pianificare migliorare cosa fare e in modo come farlo continuo CHECK DO Monitorare Attivare e misurare i processi i risultati pianificati

41 Tecniche per il miglioramento Problem solving
Individuazione del problema Analisi del problema Consolidamento Ricerca delle cause potenziali Sperimentazione e controllo dei risultati ottenuti Individuazione delle cause reali Attuare l’intervento Individuare le possibili soluzioni Pianificare l’intervento

42 Tecniche per il miglioramento Problem solving
Esistono vari strumenti che permettono una più efficace gestione del problem solving, ognuno dei quali peculiare per le varie fasi di attività. Gli strumenti di problem solving “classici” sono 7. 1) Brainstorming 2) Foglio raccolta dati 3) Diagramma di Pareto 4) Diagramma causa-effetto 5) Diagramma di correlazione 6) Istogramma 7) Carta di controllo

43 Tecniche per il miglioramento Problem solving
Fase Strumenti utili Individuazione del problema Foglio raccolta dati - Correlazione -Carte di controllo - Istogramma -stratificazione Analisi del problema Brainstorming – stratificazione Individuazione cause Brainstorming - Causa effetto -Pareto - Correlazione Azioni da apportare Pareto - Causa effetto -Brainstorming Sperimentazione e controllo dati Carte di controllo - Istogramma -Correlazione

44 Tecniche per il miglioramento Problem solving - Brainstorming -
E' una tecnica di identificazione. Permette ad un gruppo di persone di esprimere il maggior numero di idee nel più breve tempo possibile, lasciando che le idee siano patrimonio di tutti. Permette di individuare idee spontanee, creative e numerose, in relazione ad un problema definito, sufficientemente limitato ed aperto a soluzioni. Viene condotto da un animatore, che espone il problema. Ciascun partecipante scrive un numero minimo di idee e quindi a turno le idee vengono proposte all’animatore che la trascrive su una lavagna, senza interpretarle. Le idee così raccolte vanno razionalizzate, individuando delle categorie principali.

45 Tecniche per il miglioramento Problem solving - Brainstorming -
Possibili utilizzi: - Individuare possibili soluzioni di tipo progettuale o di sviluppo - Individuare possibili problematiche inerenti un’attività da svolgere - Individuare possibili soluzioni per il conseguimento di un obiettivo

46 Tecniche per il miglioramento Problem solving - Brainstorming -
Esempio: Individuazione delle cause per cui Marandola viene chiamato BISCIA:

47 Tecniche per il miglioramento Problem solving - La raccolta dati -
E’ una tecnica di identificazione che costituisce un primo passo per valutare la situazione e decidere il piano di intervento sulla base di un chiaro quadro dei fatti. Anche il questionario di soddisfazione dei clienti è un esempio di raccolta dati

48 Tecniche per il miglioramento Problem solving - La stratificazione -
Consente sia di individuare il problema sia di analizzarlo. Lo scopo è scomporre i dati in categorie o classificazioni per permettere di mettere a fuoco l’azione correttiva più indicata. Consiste nel tentare di suddividere un dato che normalmente viene gestito in forma aggregata, ma che in tale forma non fornisce indicazioni utili per l’analisi del problema e per la sua risoluzione.

49 Tecniche per il miglioramento Problem solving - La stratificazione -
I fattori di raggruppamento omogeneo possono essere inerenti: - Il tempo - L’operatore - I materiali - L’attrezzatura Esempio: Correlazione fra non conformità e turni di lavoro

50 Tecniche per il miglioramento Problem solving - diagramma di Pareto -
Permette di mettere in evidenza la quantità di fattori che concorrono ad uno stesso problema, permettendo di selezionare quali interventi devono essere presi per primi o scegliere solo pochi fattori importanti da tenere in considerazione Il metodo si applica bene laddove poche cause siano responsabili della maggior parte dell’effetto finale. Consiste in un grafico a barre, nel quale le quantità misurate vengono ordinate in sequenza decrescente. L’analisi di Pareto è una potente tecnica di supporto all’azione del problem solving frequentemente utilizzata nell’ambito del controllo statistico di processo. Questa è una metodologia grafica che consente di individuare su basi oggettive le priorità di intervento nella soluzione dei problemi evidenziando, tra una serie di cause, quelle che incidono maggiormente sul fenomeno in esame. L'obiettivo è sviluppare una mentalità atta a comprendere quali siano le poche cose più importanti, per concentrarsi solamente su esse. Il principio alla base di tale analisi stabilisce che tra tutte le possibili cause, poche di esse sono responsabili della maggior parte dei problemi riscontrati. Se registriamo i problemi che si verificano a seconda della tipologia o della causa che li ha provocati, possiamo presto scoprire che la maggior parte di essi (ed il conseguente costo) è attribuibile solamente ad una o poche cause tra le molte individuate. Il diagramma di Pareto e' una semplice rappresentazione grafica del sopraesposto principio, solitamente rappresentato come diagramma a barre,nel quale in ascissa sono riportati i tipi di difetti ed in ordinata la loro incidenza percentuale.

51 Tecniche per il miglioramento Problem solving - diagramma di Pareto -
1) Individuare il problema e gli elementi ad esso collegati 2) Misurare gli elementi 3) Ordinare gli elementi 4) Rappresentare gli elementi in istogrammi 5) Costruire le distribuzioni cumulative 6) Interpretare i risultati

52 Tecniche per il miglioramento Problem solving - diagramma di Pareto -
Andiamo ad analizzare il processo di produzione di uno stabilimento che produce pezzi meccanici per automobili. Supponiamo che ogni giorno dallo stabilimento escano un certo numero di prodotti difettosi. Si vuole stabilire quale tipologia di difetti, riscontrati in produzione, incide maggiormente sulla difettosità dei prodotti.

53 Tecniche per il miglioramento Problem solving - diagramma di Pareto -
Nel nostro caso il primo difetto rappresenta il 42% della difettosità ed assieme al secondo difetto ricopre ben il 74% della difettosità globale; è evidente come una azione correttiva sul processo debba rivolgersi, in maniera prioritaria, verso le prime due tipologie di difetti.

54 Tecniche per il miglioramento Problem solving - diagramma di Ishikawa -
Diagramma CAUSA - EFFETTO Rappresentazione grafica utilizzata per descrivere la concatenazione a diversi livelli tra un effetto e tutte le possibili cause che lo influenzano. le varie cause che determinano un problema (effetto), vengono messe in ordine e correlate, fornendo una guida per l’identificazione e la selezione delle cause più probabili, per una ulteriore analisi.

55 Tecniche per il miglioramento Problem solving - diagramma di Ishikawa -
Diagramma CAUSA - EFFETTO Fasi di attività definire il problema (effetto) che si vuole analizzare 2) Identificare tutte le possibili cause che producono o possono influire sull’effetto 3) Tracciare una linea orizzontale con l’effetto che si sta analizzando 4) Tracciare dalla linea orizzontale dei segmenti inclinati con le possibili cause “fondamentali” 5) Suddividere le cause emerse al punto 2 tra quelle fondamentali 6) Individuare le cause ricorrenti e raccogliere dati ulteriori per valutare la frequenza

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57 Tecniche per il miglioramento Problem solving - diagramma di Ishikawa -
Diagramma CAUSA - EFFETTO

58 Tecniche per il miglioramento Problem solving - diagramma di Ishikawa -
Diagramma CAUSA - EFFETTO materiali persone problema mezzi metodi

59 Tecniche per il miglioramento Problem solving - diagramma di Ishikawa -

60 Tecniche per il miglioramento Problem solving - diagramma di Ishikawa -

61 Tecniche per il miglioramento Problem solving - diagramma di correlazione -
L’obiettivo è di evidenziare cosa succede ad un variabile quando un’altra variabile cambia, per valutare la dipendenza fra esse e individuare possibili correlazioni causa – effetto. Pur non essendo sufficiente per provare che una variabile è causa dell’altra, permette di individuarne la relazione e l’intensità. Il diagramma di correlazione viene costruito utilizzando un diagramma cartesiano, con le due variabili rappresentate dai due assi. E’ sempre possibile effettuare valutazioni statistiche di dettaglio; tuttavia la visione grafica d’insieme permette una comunicazione più immediata.

62 Tecniche per il miglioramento Problem solving - diagramma di correlazione -
Per costruire il diagramma è necessario raccogliere un numero adeguato di coppie di dati di cui si vuole valutare la correlazione e costruire il diagramma “a punti”. Il grado di raggruppamento dei punti e la loro “inclinazione” sul diagramma indica la presenza o meno di correlazione e il grado di influenza di una variabile sull’altra. vendite Esempio: Legame fra prezzo di un prodotto e vendite prezzo

63 Tecniche per il miglioramento Problem solving - Istogramma -
L’istogramma è uno strumento che permette di visualizzare una distribuzione di frequenza di dati, per avere una prima valutazione sulla centratura e/o la dispersione dei dati stessi.

64 Tecniche per il miglioramento Problem solving - Istogramma -
Gli eventi che si ripetono sono destinati a produrre dei risultati che variano nel tempo. L’istogramma evidenzia l’entità di tali variazioni che sono insite in qualsiasi Processo. Il numero di rilevazioni deve essere statisticamente sufficiente (> 50 dati). Il punto maggiormente critico consiste nella identificazione delle classi in cui suddividere i dati (che corrisponderanno alle barre dell’istogramma).

65 Tecniche per il miglioramento Problem solving - Istogramma -
A partire dall’intervallo (R) dei dati (differenza fra il valore minimo e quello massimo) si effettua la divisione in classi secondo la seguente regola: L’ampiezza della classe viene solitamente stabilita secondo la formula: Dove R è l’intervallo (range) dei dati e K è il numero di classi H= R / K

66 Tecniche per il miglioramento Problem solving - Istogramma -
FREQUENZA CLASSI

67 Tecniche per il miglioramento Problem solving - Carta di controllo -
L’obiettivo consiste nell’evidenziare l’andamento delle variazioni di un processo in esame, per valutare se esso rientra entro determinati parametri di controllo. Noto il livello di variabilità naturale del processo, la carta di controllo permette di evidenziare se vi sono delle cause sistematiche che portano il processo al di fuori dei limiti di accettabilità.

68 Tecniche per il miglioramento Problem solving - Carta di controllo -
costruzione carta per la media e per il campo di variazione (range) Si richiede di porre sotto controllo statistico un processo automatico per la produzione di imbuti cilindrici. In particolare occorre controllare il diametro interno degli imbuti. A tal fine, si decide di estrarre 25 campioni o sottogruppi di numerosità 5 ciascuno ad intervalli regolari di una settimana: k= 25 n = 5. Si procede quindi alla valutazione della variabilità del processo tramite la costruzione della carta per R, ottenuta riportando i dati del range nella colonna verde

69 Tecniche per il miglioramento Problem solving - Carta di controllo -
Si calcolano i valori di X medio e R medio ottenendo rispettivamente: X = 74,0014 R = 0,2268 La carta dell’escursione mostra un allarme, cioè un punto fuori dai limiti di controllo, relativo al sottogruppo 14. Come era facile attendersi anche la carta della media mostra un fuori controllo in corrispondenza del campione 1. A seguito dell’allarme rilevato si analizza quanto accaduto nella settimana in cui è stato estratto il campione 14 e si evidenzia una causa speciale di variazione che viene prontamente rimossa.

70 RIEPILOGO COSA VUOL DIRE PRODOTTO DI QUALITÀ LIVELLO DI QUALITÀ COMUNQUE UN'AZIENDA PUÒ ESSERE CERTIFICATA RICHIESTE IMPLICITE NORME LO SCOPO DEL MECCANISMO SGQ 8 PRINCIPI ISPIRATORI EVOLUZIONI RISPETTO ALLA 9001:94 EFFICACIA, EFFICIENZA, ELASTICITÀ APPROCCIO PER PROCESSI MONITORAGGIO DEI PROCESSI TECNICHE PER IL MIGLIORAMENTO RUOTA DI DEMING Brainstorming Foglio raccolta dati Diagramma di Pareto Diagramma causa-effetto Diagramma di correlazione Istogramma Carta di controllo Corso di aggiornamento ' Norme per la gestione di sistemi di qualità' Prof.ssa Ing. Ester Franzese


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