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Le principali teoriche del Nursing

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Presentazione sul tema: "Le principali teoriche del Nursing"— Transcript della presentazione:

1 Le principali teoriche del Nursing
A cura di: Cristina Fabbri Ausl di Cesena

2 Virginia Henderson Nacque nel 1897 a Kansans City
esperienza di insegnamento, direzione di scuola in infermieristica, autrice e ricercatrice. I suoi testi principali sono stati tradotti in 25 lingue. Per i suoi successi e la sua influenza in ambito infermieristico le sono stati conferiti più di 9 lauree ad honorem

3 La sua teoria “Funzione dell’infermiere è quella di assistere l’individuo sano o malato, per aiutarlo a compiere tutti quegli atti tendenti al mantenimento della salute o alla guarigione, atti che compirebbe da solo se disponesse della forza,della volontà o delle cognizioni necessarie, e di favorire la sua partecipazione attiva in modo da aiutarlo a riconquistare il più rapidamente possibile la propria indipendenza”(1960)

4 persona Individuo che necessita di assistenza per poter giungere ad uno stato di salute e di indipendenza oppure ad una morte serena l’uomo tende a una condizione di indipendenza l’uomo necessita di forza, volontà o conoscenze per eseguire attività necessarie ad una vita sana

5 salute La definizione di salute è strettamente collegata al concetto di indipendenza indipendenza capacità di un individuo di operare in modo indipendente rispetto al soddisfacimento dei 14 bisogni fondamentali

6 Assistenza infermieristica
Aiuto che viene dato al paziente nel soddisfacimento dei 14 bisogni fondamentali, con l’obiettivo di creare le condizioni affinchè possa recuperare velocemente l’indipendenza l’infermiere supplisce l’individuo nelle sue funzioni vitali e fondamentali

7 I 14 bisogni fondamentali
Respirare mangiare e bere espletare i bisogni corporali muoversi e mantenere una posizione confortevole dormire e riposare vestirsi e spogliarsi mantenere la temperatura del corpo entro limiti normali essere pulito e proteggere i tessuti cutanei evitare pericoli comunicare con gli altri praticare la propria religione agire per la propria realizzazione divertirsi apprendere

8 Fonti di difficoltà Si intendono le ragioni che impediscono all’individuo di soddisfare i propri bisogni fondamentali. Le cause dei problemi di dipendenza sono di tre tipi: mancanza di forza fisica mancanza di conoscenza mancanza di volontà

9 Infermiere come agisce?
Applica i tre livelli della relazione infermiere-paziente: sostituto (fornisce al paziente ciò che gli manca per essere autonomo) aiutante (lo sostiene) partner (lo educa e lo informa)

10 Dorothea Orem Laureata in scienze dell’educazione, ha svolto attività di docenza, di consulenza e di amministratrice in qualità di infermiera. Nel 1976 ottiene un dottorato ad honorem in scienze e un premio accademico per l’elaborazione della sua teoria

11 autoassistenza È il concetto cardine della teoria di D Orem (1959)
“la pratica di attività che gli individui compiono per proprio conto al fine di conservare la vita, la salute e il benessere” le azioni di autoassistenza costituiscono una delle abilità dell’essere umano cioè di assistere se stesso

12 I fattori di autoassistenza
1) Fattori universali 2) fattori evolutivi 3) fattori derivanti da problemi di salute

13 1) fattori universali Sono associati con il processo vitale ed il mantenimento dell’integrità e funzionamento dell’uomo sono comuni a tutti gli esseri umani (attività di vita quotidiana)

14 1) fattori universali Mantenimento di una sufficiente quantità di aria
Mantenimento di una sufficiente quantità di acqua Mantenimento di una sufficiente quantità di cibo prestazione di asssitenza connessa ai processi di eliminazione dei rifiuti e degli escrementi amntenimento dell’equilibrio fra attività e riposo mantenimento dell’equilibrio fra solitudine e interazione sociale prevenzione dei pericoli che minacciano la vita umana, l’attività dell’individuo e il suo benessere promozione dell’attività umana e del suo sviluppo nell’ambito dei gruppi sociali

15 2) fattori evolutivi Sono espressioni particolari dei fattori universali dell’autoassistenza, resi specifici in seguito a processi evolutivi o derivanti da una nuova condizione o evento esempio: la perdita di una persona cara, l’inizio di un nuovo lavoro...

16 3) Fattori di autoassistenza derivanti da problemi di salute
Sono richiesti in condizioni di malattia, infermità o risultare in seguito a interventi medici che modificano lo stato patologico o funzionale esistente esempio: la persona colostomizzata che deve apprendere nuove tecniche per eliminare le scorie, il bambino che deve imparare a camminare con le stampelle a seguito di una frattura

17 Deficit di autoassistenza
È il centro della teoria di Orem perché definisce quando l’infermiere deve agire e cioè quando: la persona è totalmente o parzialmente incapace di prendersi cura di sé stesso le capacità individuali sono minori di quelle richieste per mantenere l’autoassistenza esiste la necessità di mettere in atto nuove tecniche di selfcare che richiedono specifiche conoscenze e abilità

18 5 metodi di aiuto Agire o fare per gli altri guidare gli altri
sostenere fisicamente o psicologicamente gli altri creare un ambiente che promuova lo sviluppo personale insegnare agli altri

19 Sistemi infermieristici
Viene definito dall’infermiere secondo i bisogni di autoassistenza e le capacità dell’individuo Orem ha definito 3 categorie di sistemi infermieristici: totalmente compensativo parzialmente compensativo educativo e di sostegno

20 S.I. totalmente compensativo
L’individuo è incapace di compiere quelle azioni di selfcare che richiedono l’uso della deambulazione e la funzionalità degli arti superiori in modo autonomo e controllato persone in coma persone incapaci di autoassistersi

21 S.I. parzialmente compensativo
Situazione nella quale sia l’infermiere che il paziente compiono azioni di assistenza o di altra natura che esigono l’uso degli arti paziente recentemente operato all’addome

22 S.I. Sistema educativo e di sostegno
La persona è capace di agire o può e vuole compiere le azioni necessarie per l’autoassistenza terapeutica ma non può farlo senza aiuto ragazza che chiede informazioni sul controllo delle nascite

23 M. Leininger Diplomata nel 1948, specializzata in nursing psichiatrico. Nel 1965 ottiene il dottorato in antropologia e dottorato ad onorem in lettere dal College del Kansans. Direttore del centro ricerche sanitarie e direttore del dei corsi di studio di nursing transculturale

24 Nursing transculturale
Un campo specialistico o branca del nursing che prende in considerazione lo studio comparato e l’analisi di diverse culture in rapporto al nursing e alle pratiche di assistenza connesse allo stato di salute-malattia, alle credenze e ai valori, con lo scopo di fornire alle persone assistenza infermieristica efficace e significativa, in linea con i valori culturali ed il loro contesto (1979)

25 cultura Gli esseri umani sono esseri culturali, capaci di sopravvivere nel tempo grazie all’abilità di assistere i loro simili in ogni ambiente “apprendimento di valori trasmessi e condivisi, di credenze, di norme e pratiche di vita che guidano il pensiero, le decisioni, le azioni di un gruppo sociale secondo determinati schemi di comportamento

26 Assistenza culturale “Valori appresi cognitivamente, credenze ed espressioni codificate che aiutano, sostengono e rendono capace l’individuo di conservare il benessere, di migliorare la condizione umana e il modo di vivere o di affrontare la morte o l’invalidità” mezzo più idoneo per conoscere spiegare guidare la pratica dell’assistenza infermieristica

27 ambiente La totalità di una situazione, evento o esperienza particolare vissuta in una dimensione culturale che dà significato alle espressioni umane quali interazione sociale fisica, ecologica, emotiva

28 salute È uno stato di benessere che viene definito, valutato e praticato secondo la cultura e che riflette la capacità di individui (o di gruppi) di eseguire le attività quotidiane, connesse al loro ruolo, in maniera culturalmente soddisfacente tutte le culture hanno pratiche di assistenza professionali e popolari o folk

29 assistenza Un insieme di fenomeni relativi all’assistere, sostenere o attuare un comportamento valido nei confronti di o in rapporto ad un altro individuo che presenti la necessità evidente o già nota di migliorare la condizione umana o il modo di vivere

30 Assistenza infermieristica
Ass culturale di conservazione (mantenimento) asss culturale di adattamento (negoziazione) ass culturale di rimodellamento (ristrutturazione)

31 Modello del sole nascente
Quattro livelli con un diverso livello di astrazione dal 1 al 4 1° visione del mondo e il sistema sociale 2° conoscenza connessa ad individui, famiglia, gruppi, istituzioni 3° sistema popolare o folk, sistema professionale ed il nursing 4° decisioni e delle azioni di ass inf e si riferisce ai 3 sistemi attuabili

32 Il modello delle prestazioni
Nasce dall’opera di M. Cantarelli (SUDI Milano) Milano 1987 “ un modello professionale per l’assistenza infermieristica-il passaggio da una assistenza per mansioni ad una assistenza per prestazioni”

33 Elementi centrali: assunto base: l’individuo ha per sua natura dei bisogni che lui stesso è in grado di soddisfare (1° livello) durante alcune fasi della vita però l’individuo perde questa capacità per cui ha necessità di supporto (2° livello) bisogno di aiuto

34 Bisogno di aiuto La risposta al bisogno di aiuto è:
azione di assistenza che scaturisce dal supporto culturale, sociale.. nel 3° livello i bisogni non sono soddisfatti dalla competenza culturale per cui si ha: bisogno specifico di assistenza infermieristica

35 Bisogno specifico di assistenza infermieristica
“la necessità, esigenza, da aprte dell’uomo di ricevere asssitenza infermieristica qualora si verifichino particolari condizioni fisiche o psichiche che lo richiedano. In bisogno specifico di asssitenza infermieristica può essere soddisfatto unicamente dal professionista infermiere” (Cantarelli, 1990)

36 Ogni Bisogno specifico di assistenza infermieristica non è sempre noto alla persona
è composto da una componente biologica-fisiologica, socio-culturale e psicologica la risposta che l’infermiere dà viene detta prestazione: complesso coordinato di azioni

37 persona Avviene tramite al teoria dei sistemi: l’uomo ha diversi sottosistemi in continua relazione fra loro, generanti un sistema globale che è maggiore della somma delle parti sistema aperto ha molteplici bisogni

38 ambiente Sistema aperto
“luogo più o meno circoscritto, in cui si svolge la vita dell’uomo, con i suoi aspetti, le sue risorse, i suoi equilibri, considerato in sé stesso, sia nella sua trasformazione operata dall’uomo e nei nuovi equilibri che ne sono risultati” (Cantarelli, 1996)

39 salute Viene identificato con la misura della capacità dell’uomo di soddisfare i propri bisogni e di adattarsi all’ambiente che esercita al sua azione è un concetto dinamico e mutevole in base al tempo, alla cultura e alla società

40 Assistenza infermieristica
Definito come: comportamento osservabile che si espleta mediante la prestazione l’obiettivo che si pone è di fornire la risposta al bisogno specifico di assistenza infermieristica delle persone

41 il piano di assistenza

42 Cos’è il piano di assistenza
È lo strumento che permette di documentare il processo di assistenza infermieristica Metodo scientifico di risoluzione dei problemi specifico della disciplina infermieristica SI DOCUMENTA NELLA CARTELLA INFERMIERISTICA

43 Esiste un obbligo legislativo per utilizzare la cartella infermieristica?
Con la Legge n. 42 del 26/2/99 si sono definiti due importanti elementi della vita professionale dell'infermiere: la sostituzione della definizione "professione sanitaria ausiliaria" con la definizione "professione sanitaria". l'abolizione del DPR 225/74 conosciuto come il "Mansionario". La cartella infermieristica è Atto pubblico in senso lato (la sua adozione è riconosciuta nel D.P.R. 384 del 1990) perché redatto da un incaricato di pubblico servizio nell'esercizio delle sue funzioni Per quanto concerne la regolare compilazione, il segreto e la conservazione sono applicabili le normative dedicate alla cartella clinica.

44 Il Processo di assistenza è il metodo che permette in modo sistematico di raggiungere lo scopo della dell’assistenza infermieristica: aiutare gli individui, le famiglie e i gruppi a determinare e raggiungere il loro potenziale fisico, mentale e sociale, nel contesto mutevole dell’ambiente in cui essi vivono e lavorano

45 Il processo di assistenza è formato da 4 fasi:
raccolta dati o accertamento pianificazione con indentificazione del problema e/o diagnosi infermieristica attuazione valutazione dei risultati

46 scopo Identificare i problemi per affrontarli in modo logico
Risolvere i problemi soddisfare i bisogni della persona in modo individualizzato

47 Caratteristiche del processo
È circolare e dinamico è valutabile è riproducibile è osservabile è centrato sull’utente/paziente (suoi problemi)

48 Il processo di assistenza permette di coniugare la struttura teorica e concettuale dell’assistenza con la struttura sintattica cioè con proceure, strumenti, elementi applicativi, scale di valutazione ecc… la struttura concettuale è costituita dall’insieme di teorie elaborate nel contesto disciplinare lo scopo di una teoria è di descrivere, spiegare, predeterminare e controllare i risultati

49 PROCESSO DI ASSISTENZA E PROBLEM SOLVING
IL PROCESSO ASSISTENZIALE E’ UN METODO DI IDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMI. DERIVA DAL METODO SCIENTIFICO, MA NON E’ PRIVO DI INFLUENZE VALORIALI. (Gordon, 1994) Identificazione e soluzioni di problemi della persona, oggetto e soggetto in primis della nostra professione Non e’ privo di influenze valoriali in quanto fa riferimento a valori etici definiti, dichiarati e condivisi con la comunita’ a conferma che non e’ agire sull’uomo ma per l’uomo.

50 PROCESSO DI ASSISTENZA E PROBLEM SOLVING
SI ATTUA ATTRAVERSO L’APPLICAZIONE DI UN PROCESSO CHE INIZIA DALLA IDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMI SI LEGGGE VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI PIANIFICATI

51 FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
ACCERTAMENTO PIANIFICAZIONE * DEFINIZIONE DIAGNOSI * IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI * SCELTA INTERVENTI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI VALUTAZIONE Le fasi cosi’ definite ci devono guidare nei contenuti che condivideremo con voi, contenuti che ci accomunano. La fase di pianificazione e’ stata ulteriormente divisa in sottofasi per facilitare la condivisione dei contenuti e fare in modo che ognuno dei presenti possa orientarsi all’azione futura, se non gia’ in atto, o ritrovarsi in cio’ che gia’ fa quotidianamente in modo piu’ o meno esplicitato e condiviso.

52 Schema - Parti della cartella infermieristica

53 FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
ACCERTAMENTO PIANIFICAZIONE * DEFINIZIONE DIAGNOSI * IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI * SCELTA INTERVENTI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI VALUTAZIONE INDICE: ILe fasi cosi’ definite ci devono guidare nei contenuti che condivideremo con voi, contenuti che ci accomunano. La fase di pianificazione e’ stata ulteriormente divisa in sottofasi per facilitare la condivisione dei contenuti e fare in modo che ognuno dei presenti possa orientarsi all’azione futura, se non gia’ in atto, o ritrovarsi in cio’ che gia’ fa quotidianamente in modo piu’ o meno esplicitato e condiviso. NDICE: prima fase accertamento ovvero l’indagine

54 ACCERTAMENTO RACCOLTA SISTEMATICA DI DATI OGGETTIVI E SOGGETTIVI
CONSENTE DI RACCOGLIERE INFORMAZIONI, PER INDIVIDUARE I PROBLEMI DELLE PERSONE E LE RELATIVE MOTIVAZIONI CHE VI SONO ALLA BASE RACCOLTA DATI ANALISI DATI La raccolta dati permette la stima complessiva sul paziente,i dati fanno riferimento a fattori fisici, psicologici, emotivi, sociologici, culturali, che possono influenzare lo stato di salute ovvero Raccolgiere le informazioni di base sul paziente Determinare le normali funzioni del paziente Determinare la presenza\assenza di disfunzioni Determinare le risorse del paziente Fornire dati per la fase diagnostica Si dividono in oggettivi Sono segni e informazioni evidenti, percepibili, misurabili e si ottengono attraverso i sensi o misurati con strumenti dedicati In soggettivi Sono sintomi, informazioni celate o dissimulate, sentimenti, affermazioni, sensazioni che si ottengono dal pz

55 ACCERTAMENTO UN ESEMPIO AZIENDALE

56 STRATEGIE PER LA RACCOLTA DATI
FONTE DEI DATI COLLABORAZIONE DELLA PERSONA TECNICHE DI RACCOLTA DATI L’accertamento puo’ essere Iniziale Specifico Riaccertamento Di emergenza Per ognuno ragionare sul quando e il perche’, per es il trasferimento in altra U.O. o la dimissione o un cambiamento di stato La fonte primaria dei dati e’ il paziente stesso Il momento di effettuazione del primo accertamento coincide con quello del ricovero e con le prime 24h, non oltre. Successivamente la raccolta dati si sviluppa nell’accertamento continuo, che mira a valutare periodicamente o costantemente il miglioramento\peggioramento del paziente o il presentarsi di situazioni nuove. La motivazione della persona alla collaborazione nella raccolta dati e’ importante ed e’ necessario chiarire il ruolo dell’infermiere il quale si occupa dell’assistenza generale infermieristica al fine del recupero o mantenimento del piu’ alto grado di autonomia possibile. Le fonti secondarie sono rappresentate da La famiglia Altre persone significative Professionisti sanitari e sociali Documentazione clinica Documentazione lasciata da eventuale servizio di provenienza sia sanitario che sociale Le tecniche…vai alla slide successiva

57 QUALI ABILITA’ METTE IN GIOCO L’INFERMIERE PER ESEGUIRE L’ACCERTAMENTO
OSSERVAZIONE INTERVISTA ESAME FISICO Le tecniche di raccolta dati si realizzano con l’osservazione e l’ispezione, con la misurazione, con l’intervista, con il colloquio, con la consultazione di esperti. Osservazione E’ una tecnica che richiede preparazione e molto esercizio sia per riconoscere segni, sintomi, indizi, elementi significativi sia nel porli nella giusta priorita’ e relativa messa a fuoco uno dall’altro. Cose ne dite dell’espressione…”ha occhio” e come questa espressione ha avuto valore positivo e rassicurante sul lavoro, per l’equipe, per i pazienti, per i colleghi, per ognuno di noi. Intervista E’ una forma di comunicazione strutturata, per ben definire le domande sia nei contenuti che nella forma, che nell’ordine e’ necessario chiedersi: “ A COSA SERVONO LE INFORMAZIONI CHE VOGLIAMO RACCOGLIERE?” Esame fisico (obiettivo) Si basa sull’ispezione, palpazione, percussione, auscultazione. Passare alla prossima INTUIZIONE

58 Osservazione Esaminare con attenzione motivata da ragioni critiche, tecniche e scientifiche al fine di ottenere una visione completa e dettagliata o per formulare un giudizio capacità di osservare: elemento fondamentale della pratica inf identificazione e descrizione delle deviazioni rispetto alla normalità rispetto di un piano logico e organizzato

59 intervista Scopo: fornire informazioni sullo stato generale del paziente vantaggi: entrare in relazione con il paziente fornire informazioni al paziente osservare il comportamento del paziente

60 intervista Condizioni per l’intervista: ambiente tranquillo
privacy psicologica evitare orari assegnati a trattamenti particolari evitare le interruzioni

61 Tecnica per l’intervista
Formualre domande in modo chiaro, preciso e comprensibile dare al paziente il tempo di rispondere rispettare il silenzio se il silenzio è troppo lungo valutare la possibilità di chiudere il colloquio

62 Analisi dei dati Raccolta dati interpretazione in base alla situazione
interpretazione influenzata da: conoscenza esperienza valori identificazione dei problemi della persona

63 Analisi ed interpretazione dei dati
Che cosa ha di particolare questo paziente? Quale è il suo grado di dipendenza? Sino a che punto le alterazioni del suo stato di salute incidono sulle capacità di mantenere le abitudini di vita? Quanto l’infermiere lo può aiutare?

64 INTUIZIONE USO DELL’INTROSPEZIONE, DELL’ISTINTO E DELL’ESPERIENZA
CLINICA PER ESPRIMERE UN GIUDIZIO CLINICO SUL PAZIENTE L’intuizione del professionista e’ l’espressione di attitudini, conoscenze, esperienza cosi radicate nel suo essere che lo rendono estremamente sensibile e capace di cogliere segnali, indizi, segni, sintomi sfumati e non riconoscibili da occhio esperto e guidato dal sapere.

65 STRUMENTI VALIDATI E RICONOSCIUTI DALLA COMUNITA’ SCIENTIFICA
SCALE DI RILEVAZIONE, ORGANIZZAZIONE E ANALISI DEI DATI SCALA DI BRADEN SCALA DI BARTHEL SCALA DI GLASGOW La raccolta dati e’ guidata da strumenti con valore scientifico che dal dato conducano ad informazioni definite Con la caratteristica dell’essere oggettive e non opinabili, che indirizzano alla definizione del problema e alla pianificazione. Sono strumenti validati dopo prove di efficacia e quindi riconosciute dalla comunita’ scientifica. Queste scale sono nell’accertamento che utilizziamo in azienda, sono state individuate e selezionate secondo metodo sistematico dagli infermieri che hanno elaborato la documentazione infermieristica.

66 ORGANIZZAZIONE DEI DATI E LORO ANALISI
UTILIZZO DI MODELLI CONCETTUALI DI RIFERIMENTO O TEORIE INFERMIERISTICHE CHE SERVONO DA GUIDA MODELLI, SCHEMI, CONCETTI E LINGUAGGIO COMUNE CONDIVISO E CONDIVISIBILE FONDATO SU BASI SCIENTIFICHE L’accertamento quindi comprende la raccolta L’interpretazione Il raggruppamento E l’analisi dei dati I dati vanno ordinati in sezioni che rappresentano delle aree per l’infermiere esperto Vanno distinti in significativi, indicatori, indizi Vanno ricondotti a conoscenze disciplinari e alla esperienza professionale Vanno convalidati nella loro contestualizzazione relativamente a quel paziente e al suo contesto. I dati devono essere organizzati, per la loro significatività, attraverso l’utilizzo di modelli concettuali o teorie infermieristiche, in tal modo saranno ricondotti ad un linguaggio comune condiviso autorevole

67 FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
ACCERTAMENTO PIANIFICAZIONE * DEFINIZIONE DIAGNOSI * IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI * SCELTA INTERVENTI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI VALUTAZIONE INDICE:seconda fase la pianificazione

68 Documentare la PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA
OGGI E’ LA PARTE DEL PROCESSO DI ASSISTENZA MENO DOCUMENTATA NELLA PRATICA QUOTIDIANA, PUR ESSENDO AMPIAMENTE UTILIZZATA IN FORMA VERBALE DOMANI UN DOCUMENTO SCRITTO, COMPLETO, RINTRACCIABILE, CONFRONTABILE, UNIVOCO, RAPPRESENTATIVO E APPROPRIATO Si commenta da se

69 PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA ANCORA DUBBI?
Si ricorda che: L’attuale legislazione (dal 1994 ) impone una metodologia di lavoro per obiettivi e riconosce all’infermiere la piena responsabilità e autonomia nella gestione dei problemi assistenziali e della corretta esecuzione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche Idem

70 PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA
Si può definire come la descrizione di ciò che deve essere previsto ed attuato per assistere la persona; deve comprendere le finalità e gli obiettivi assistenziali da raggiungere, le priorità ed i mezzi per risolvere i problemi reali o potenziali e porre le basi per la valutazione. Descrizione: quindi un insieme di concetti, parole, strumenti grafici, documenti esaustivi, chiari, condivisibili Deve essere previsto : ovvero irrinunciabile\ responsabilità, processo decisionale del professionista (deliberato) Attuato :deve risultare sia la previsione dell’attuazione (prescrizione) che l’attuazione vera e propria Obiettivi :deve essere dichiarato per quali finalità si pianifica, si agisce, si valuta per il bene della persona Priorità :il professionista decide per quali problemi agire prima, più rapidamente o con modalità diverse Mezzi: quali risorse investire, materiali e umane, l’operatore giusto alla persona giusta per la propria competenza appropriata al problema Risolvere problemi : i problemi reali e potenziali devono essere risolti valorizzando le massime potenzialità della persona e del contesto perchè la persona si senta sicura Potenziali prevedibili e quindi prevenibili Reali che accadono ora Valutazione (misura dell’obiettivo-criterio) tutto ha senso se la valutazione continua del processo e degli esiti permette di tarare il processo alla persona…dallo standardizzabile al personalizzabile

71 PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA DESCRIZIONE
MODELLO CONCETTUALE DI RIFERIMENTO LINGUAGGIO CONDIVISO SCHEMA DI RIFERIMENTO I principi di metodologia a cui ci si riferiva per l’accertamento valgono ancor più per la pianificazione Tutti gli operatori coinvolti devono essere in grado di comprendere la pianificazione, di agire in modo univoco rispetto alla pianificazione. La continuità delle cure, l’integrazione tra i professionisti sia tra un turno e l’altro sia tra un servizio e l’altro, sono obiettivi a cui si deve tendere con l’individuazione di un linguaggio comune. In azienda dal modello delle attività di vita ci si e’ orientati ad altri modelli concettuali per la pianificazione, presidiando la correttezza (scientifica) del linguaggio, la congruenza, la comprensione priva di ambiguità.

72 FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
ACCERTAMENTO PIANIFICAZIONE * DEFINIZIONE DIAGNOSI * IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI * SCELTA INTERVENTI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI VALUTAZIONE INDICE: entriamo nel cuore della panificazione ovvero dal motore di origine che guida la pianificazione poi, la diagnosi Per diagnosi si intende: valutazione di un fenomeno dopo avere considerato ogni aspetto…

73 PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
E’ tutto ciò che deve essere fatto per assistere la persona L’identificazione dei problemi assistenziali Le finalità da raggiungere I mezzi e i metodi per risolvere i problemi reali/potenziali Diagnosi infermieristica Gli obiettivi che la persona deve raggiungere Attuazione degli interventi Decliniamo la definizione di pianificazione assistenziale che abbiamo visto prima attraverso le fasi che nella pianificazione devono essere soddisfatte entrando in terminologie più specifiche della nostra professione e al linguaggio utilizzato nel nostro percorso aziendale. Problema: IL TERMINE PROBLEMA E’ RICCORRENTE Il problema e’ un bisogno non soddisfatto a cui il paziente non riesce a dare una risposta. Per cui mentre un bisogno può essere soddisfatto autonomamente, il problema richiede un contributo esterno (2004 corso per referenti doc. lezione di…… Valutazione

74 PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
E’ tutto ciò che deve essere fatto per assistere la persona L’identificazione delle complicanze potenziali legate ai trattamenti prescritti dal medico e al quadro clinico Prevenire l’insorgere delle complicanze, monitorare l’eventuale insorgenza I mezzi e i metodi per ridurre al minimo le complicanze Problema collaborativo Gli obiettivi che l’infermiere deve perseguire Attuazione degli interventi Idem…soffermiamoci un momento su di un aspetto peculiare dell’azione infermieristica. L’infermiere pianifica interventi che discendono sia da problemi da lui identificati autonomamente (diagnosi i ) sia da situazioni in cui la persona e’ coinvolta come trattamenti, metodiche diagnostiche che il medico prescrive (problemi collaborativi) Ogni qualvolta la persona e’ coinvolta in prescrizioni mediche si creano situazioni in cui la sua sicurezza deve essere presidiata sia rispetto alla corretta applicazione del percorso diagnostico-terapeutico sia in relazione alle potenziali complicanze che possono insorgere Potenziali complicanze che possono insorgere per Un aggravamento del quadro clinico Le complicanze insite nelle metodiche prescritte e resosi necessarie per il trattamento (dispositivi, farmaci, procedure diagnostiche) In questo caso l’infermiere collabora con il medico e si fa carico della propria responsabilità quale garante della corretta applicazione e della prevenzione delle complicanze e quindi parliamo di problema collaborativo. Perchè “gli obiettivi che l’infermiere deve perseguire?” Perchè e’ dell’infermiere sapere la presenza e la tipologia del rischio a cui e’ esposta la persona ed e’ suo obiettivo agire secondo competenza. Valutazione

75 PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
E’ tutto ciò che deve essere fatto per assistere la persona Diagnosi infermieristica È la dichiarazione di un problema della persona assistita, reale o potenziale correlato ai motivi che lo determinano o che lo possono determinare. Costituisce la base sulla quale scegliere gli interventi infermieristici volti a conseguire gli esiti di cui l’infermiere è responsabile (NANDA 1990) Per pianificare e’ necessario individuare le diagnosi infermieristiche e i problemi collaborativi Leggere la definizione evidenziando i termini Descrizione una frase composta con delle parole non messe a caso ma in sequenza logica Problema e’ la ragione d’essere della diagnosi Persona assistita la nostra ragione d’essere Reale già in essere Potenziale ci sono le condizioni favorenti o possono esserci per cui il problema potrebbe insorgere Correlato legame causa\effetto Motivi la causa reale o potenziale E’ il motore, l’enunciazione del ragionamento che precede il processo decisionale dell’infermiere Scegliere processo decisionale Interventi infermieristici :prescrizione e attribuzione Volti a conseguire: la meta e’ definita (obiettivo) Esiti il raggiungimento dell’obiettivo sarà reso evidente dagli esiti L’infermiere e’ il nostro specifico professionale Responsabile noi decidiamo, noi ne rispondiamo

76 PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
E’ tutto ciò che deve essere fatto per assistere la persona Problema collaborativo Descrive le complicanze potenziali o reali, che possono derivare da uno stato patologico o da un trattamento o da uno studio diagnostico, in cui gli infermieri intervengono in collaborazione con altre professioni Non è necessario scriverlo con metodologia infermieristica ma si utilizza linguaggio comune es. ritenzione urinaria, ileo paralitico ecc…. L’infermiere e’ relativamente le prime prescrittore in quanto autonomo nella individuazione dei problemi e nella identificazione degli interventi necessari che prescrive per se’. Per gli altri infermieri del team per gli operatori socio sanitari dove necessario Per i problemi e’ collaboratore di altri professionisti: medico Rappresentano situazioni delle quali l’infermiere è responsabile perché ne riconosce l’insorgenza e, in misura variabile collabora alla loro gestione. La gestione dei problemi collaborativi ha per oggetto il monitoraggio dell’insorgenza o della modificazione di complicazioni e la risposta ad essi con interventi di prescrizione medica e infermieristica. •L’infermiere assume delle decisioni autonome in relazione sia ai problemi collaborativi che alle diagnosi infermieristiche. La differenza è che per quanto riguarda queste ultime, gli compete la prescrizione del trattamento finalizzato ad ottenere il risultato atteso; per ciò che concerne il problema collaborativo la prescrizione è sia medica che infermieristica •I problemi collaborativi vengono denominati complicazioni potenziali e l’obiettivo infermieristico è inteso come una riduzione della gravità di certi fattori o eventi, COME SI SCRIVE UN PROBLEMA COLABORATIVO? TUTTI I PROBLEMI COLLABORATIVI INIZIANO CON “Complicanza potenziale es: Complicanza potenziale:sepsi Complicanza potenziale: asma Obiettivo. Ridurre la gravità monitorare, prevenire complicanze.

77 DIAGNOSI MEDICA Descrive la patologia di organi specifici
Raccoglie informazioni sui segni e sintomi del processo di malattia Offre modalità di comunicare richieste di trattamento della patologia INFERMIERISTICA Descrive una risposta umana, reale o potenziale ad un problema di salute Descrive la risposta del paziente al processo di malattia, e lo stadio di sviluppo Offre modalità di comunicare trattamenti o interventi infermieristici Il termine diagnosi può essere definito: Dal greco = DIA, mezzo o tramite, orienta l’attività del conoscere tramite i segni e il significato delle cose Il processo diagnostico del medico e’ il più conosciuto dal punto di vista della sua definizione La diagnosi infermieristica non e’ una diagnosi medica Vediamo perchè….leggere la diapo Di Di ne esistono più tipologie: Di reali Di di rischio e rischio elevato Di possibili Di di benessere Di a sindrome PER STADIO DI SVILUPPO SI INTENDE L’ETA’ E LA FASE MATURATIVA DI APPARTENENZA (BAMBINO, ADOLESCENTE, ADULTO, ANZIANO)

78 Le diagnosi infermieristiche non sono:
Diagnosi mediche (es. diabete mellito) Stati patologici (es. ridotta ossigenazione cerebrale) Trattamenti o strumenti (es. iperalimentazione, SNG) Effetti collaterali di farmaci Indagini diagnostiche (es. cateterismo cardiaco) Situazioni (es.gravidanza, processo del morire) QUALCHE RIFERIMENTO PER NON CONFONDERSI Segni (es. pianto, livello di emoglobina ) Obiettivi (es. provvederà da solo alla cura della colonstomia ) Bisogni del paziente (es. bisogno di camminare ad ogni turno) Bisogni infermieristici (es. cambio della medicazione)

79 NANDA NORTH AMERICAN DIAGNOSIS ASSOCIATION
organizzazione creata negli anni 80 che ha validato un elenco di diagnosi infermieristiche ha identificato le: diagnosi reali diagnosi potenziali diagnosi di benessere

80 Come si scrivono le diagnosi infermieristiche?
Le enunciazioni diagnostiche sono costituite da una, due o tre parti: una parte (diagnosi a sindrome o di benessere): titolo diagnostico due parti (diagnosi potenziali o di rischio): titolo diagnostico + fattori che contribuiscono a modificare lo stato di salute (fattori di rischio) tre parti (diagnosi reali): titolo diagnostico + fattori contribuenti + segni e sintomi La formulazione delle diagnosi infermieristiche in modo corretto e preciso e’ utile per una chiara condivisa completa definizione del problema dell’assisitito e orienta ad una adeguata identificazione degli interventi necessari per la risoluzione Ovvero la diagnosi infermieristica e’ il punto di arrivo di una corretta raccolta e interpretazione dei dati (permette di dare un nome al problema) Di Di ne esitono piu tipologieche a seconda di quanti termini sono composte si dividono in: UNA PARTE titolo diagnostico (+DEFINIZIONE) Di di benessere Di a sindrome DUE PARTI td+fattori che contribuiscono a modificare lo stato di salute /FATTORI CORRELATI) Di di rischio e rischio elevato Di possibili TRE PARTI td+fdr+segni e sintomi (CARATTERISTICHE DEFINENTI) Di reali LA DEFINIZIONE ci permette di esprimere in modo chiaro e preciso il significato di diagnosi contribuendo a differenziare quelle che le assomigliano, deve essere in consonanza con il titolo e le caratteristiche definenti ovvero e’ un eventuale e utile approfondimento in fase di costruzione della diagnosi per garantirne l’esattezza dal punto di vista della forma e dei contenuti I FATTORI CORRELATI sono in pratica le cause, i fattori eziologici che determinano una certa situazione es: fisiopatologici (fisici e psichici)-situazionali (ambientali, personali,ambientali), fasi maturative (età), trattamenti (terapie, interventi) LE CARATTERISTICHE DEFINENTI SI DIVIDONO IN MAGGIORI E MINORI, SONO INDICATORI DELLA SITUAZIONE (segni, sintomi, indizi) L’enunciazione della Di e’ composta da quattro parti: Denominazione o titolo Definizione Caratteristiche definenti Fattori correlati

81 Come si scrivono le diagnosi infermieristiche?
Enunciazione in una parte: D.I. di benessere (definita come un giudizio clinico su una persona in fase di transizione da un determianto livello di benessere ad un altro) “Potenziale miglioramento del ruolo genitoriale Potenziale miglioramento della nutrizione” Enunciazione in una parte: D.I. a sindrome Sindrome da immobilizzazione Sindrome del trauma da stupro ESEMPIO

82 Come si scrivono le diagnosi infermieristiche?
Enunciazione in due parti: D.I. potenziale o di rischio (è un giudizio clinico sulla vulnerabilità di una persona a sviluppare un problema) Rischio di infezione, correlato a posizionamento di CVC, secondario a immunodeficienza Enunciazione in due parti: D.I. possibile (possibile comparsa di un problema che necessita di una raccolta di maggior dati per ottenerne la convalida o l’eliminazione) Possibile disturbo dell’immagine corporea, correlato a comportamenti di isolamento in fase post chirurgica riferiti dal marito ESEMPIO

83 Come si scrivono le diagnosi infermieristiche?
Enunciazione in due parti D.I. reali quando si registrano a parte segni e sintomi Compromissione dell’integrità cutanea correlata a immobilità prolungata secondaria a frattura pelvica Enunciazione in tre parti D.I. reali Compromissione dell’integrità cutanea, correlata a immobilità prolungata secondaria frattura pelvica, che si manifesta con lesione sacrale di 2 cm Cosa sono le note SOAP?

84 COME SI SCRIVONO LE DIAGNOSI INFERMIERISTICHE?
Elementi delle enunciazioni in tre parti: FORMATO P.E.S PROBLEMA = titolo diagnostico correlato a EZIOLOGIA = fattori contribuenti che si manifesta con SINTOMO = segni e sintomi Quindi in sintesi….

85 PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
Diagnosi Problema Infermieristica Collaborativo Infermiere Infermiere Prescrittore Collaboratore L’infermiere e’ relativamente le prime precrittore in quanto autonomo nella individuazione dei problemi e nella identificazione degli interventi necessari che prescrive per se’. Per gli altri infermieri del team per gli operatori socio sanitari dove necessario Per i problemi e’ collaboratore di altri professionisti: medico Diagnosi infermieristica Giudizio clinico su reazioni a problemi di salute Responsabilità Accertamento e soluzione \stabilizzazione del problema Ambito Autonomia infermieristica Problema collaborativo Evento associato ad una patologia Monitoraggio dello stato del problema Collaborazione con altri professionisti

86 Enunciazione del problema Oggetto dell’intervento
D reale D di rischio D possibile problema collaborativo (complicanza potenziale) Oggetto dell’intervento ridurre o eliminare il problema ridurre i fattori di rischio per prevenire l’insorgenza di un PR raccogliere altri dati per confermare o escludere segni o sintomi o fattori di rischio individuare la comparsa del problema e gestirlo

87 Standardizzare? È possibile formulare le DI in termini rigidamente standardizzati attraverso una lista predefinita e convalidata è possibile formulare DI attraverso la standardizzazione ma con la possibilità per il professionista di completarle sulla base delle diverse esigenze del paziente comunicazione alterarata per…….

88 FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
ACCERTAMENTO PIANIFICAZIONE * DEFINIZIONE DIAGNOSI * IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI * SCELTA INTERVENTI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI VALUTAZIONE INDICE:fatta la diagnosi, quale obiettivo deve raggiungere la persona?

89 IDENTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI
Gli obiettivi si definiscono dopo la formulazione della diagnosi infermieristica Sono la meta da raggiungere in termini di risultati previsti per la persona Non devono essere espressi in termini di azioni infermieristiche e neppure in maniera vaga Deve essere una descrizione precisa dei comportamenti che la persona dovrà compiere e o dei risultati che dovrà raggiungere Il soggetto dell’obietivo e’ la persona. L’infermiere lo assiste per il loro raggiungimento. Altra definizione di obiettivo utile: enunciazione che descrive comportamenti misurabili della persona, che denotano uno stato favorevole (cambiato o mantenuto) a seguito dell’erogazione dell’assistenza infermieristica. (Alvaro 1994)

90 OBIETTIVI Affermazioni specifiche, misurabili, realistiche
Devono contenere: soggetto (CHI?) verbo (QUALE AZIONE?) Condizione (IN QUALI CIRCOSTANZE) Criterio (QUANTO BENE?) Tempo specifico (QUANDO?) Gli obiettivi devono essere espressi secondo una scaletta precisa che li renda oggetttivabili e non opinabili, chiari e condivisibili Specifico. Per il problema, per la persona; Approprato per quella persona in quella situazione in quel momento della sua vita in quel contesto. Misurabile: non deve essere un concetto astratto ma di azione e costruito secondo lo schema Realistico: concordato con al persona, concordato con il team, raggiungibile. Es il paziente Fara’ domande Precise Per la cura della colonstomia Dopo tre giorni dall’intervento Inoltre l’obiettivo deve essere: Pertinente: non contenere termini superflui e devono contenere tutti gli aspetti utili e conformi allo scopo da raggiungere Logico: non devono contenere contraddizioni interne Osservabile:devono essere rilevabili attraverso i sensi

91 LA PRIORITA’ Problema ad alta priorità: se non risolto subito è pericoloso per la vita (bisogno fisiologico come respirare, mangiare...) Problema a media priorità: deve essere risolto in tempi brevi in quanto può alterare lo stato di salute del paziente Es mobilizzare il paziente costretto a letto problema di bassa priorità: può essere risolto dal paziente con l’apporto dell’infermiere in tempi più lunghi

92 FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
ACCERTAMENTO PIANIFICAZIONE * DEFINIZIONE DIAGNOSI * IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI * SCELTA INTERVENTI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI VALUTAZIONE INDICE:segnato il traguardo, si passa al piano per raggiungerlo: azioni, mezzi, strategie di squadra (operatori\persona)

93 SCELTA DEGLI INTERVENTI
Risponde alla necessità di definire gli interventi assistenziali da attuare Per interventi si intende ogni trattamento di assistenza diretta che l’infermiere compie a beneficio della persona, hanno origine DESCRIZIONE DELLA FASE DEL PROCEESO, SI COMMMENTA DA SE Dai trattamenti prescritti dal medico e relativa gestione delle complicanze Problemi collaborativi Dagli obiettivi Che derivano dalla formulazione della Diagnosi infermieristica

94 FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
ACCERTAMENTO PIANIFICAZIONE * DEFINIZIONE DIAGNOSI * IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI * SCELTA INTERVENTI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI VALUTAZIONE E AVANTI CON IL PROCESSO

95 ATTUAZIONE INTERVENTI INFERMIERISTICI
RELATIVI ALLE D. I. Esecuzione di accertamenti infermieristici per identificare nuovi problemi o determinare lo stato di quelli esistenti Educazione dell’utente per la gestione della malattia Consulto con altri professionisti Esecuzione di azioni specifiche volte a rimuovere o ridurre problemi di salute Esecuzione di attività per l’utente o di aiuto all’utente RELATIVI AI P.C. Monitoraggio di instabilità Consultazione del medico per l’indicazione di interventi appropriati Esecuzione di azioni specifiche per la gestione e la riduzione della gravità dell’evento Spiegazione dei problemi e giustificazione degli interventi Alcuni esempi di macro aree di interventi

96 COME SI DOCUMENTA LA PIANIFICAZIONE E L’ATTUAZIONE?
Dedicando uno spazio specifico nella cartella infermieristica, dove gli interventi di assistenza infermieristica prescritti, sono esplicitati e la loro attuazione è registrata e sono esplicitate eventuali modificazioni alla pianificazione Leggere la diapo

97 REGISTRAZIONE DELLA PIANIFICAZIONE E ATTUAZIONE
La registrazione degli interventi consente agli infermieri di: Condividere la gestione dell’assistenza generale infermieristica della persona Garantire la continuità assistenziale Modificare la pianificazione in funzione della valutazione dello stato di salute della persona Integrare gli aspetti standardizzati del percorso clinico assistenziale con la idem Visione olistica della persona

98 FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
ACCERTAMENTO PIANIFICAZIONE * DEFINIZIONE DIAGNOSI * IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI * SCELTA INTERVENTI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI VALUTAZIONE INDICE:la valutazione ovvero il senso del tutto, il nodo del processo, l’asse della spirale….

99 VALUTAZIONE FINALE La valutazione finale esplicita il risultato dell’intero processo assistenziale L’obiettivo può essere: Completamente raggiunto Parzialmente raggiunto Non raggiunto La valutazione avviene con la comparazione di quanto dichiarato nell’obiettivo e relativamente ai criteri se sono stati raggiunti o meno. Tanto meglio e0 scritto l’obiettivo tanto piu’ semplice e’ esprimere la valutazione E’ la parte meno documentata dell’assistenza. Si documenta l’esito del singolo intervento Non si documenta l’esito finale a cui si giunge con l’attuazione degli interventi secondo pianificazione.

100 I criteri di risultato “Affermazioni descriventi un comportamento misurabile del cliente/famiglia che denotano uno stato favorevole (modificato o mantenuto) dopo che è stata erogata assistenza infermieristica”

101 I criteri di risultato aiutano a determinare il successo all’ appropriatezza del piano di assistenza infermieristica/sono standard per misurare l’efficacia del piano di assistenza Devono rappresentare stati favorevoli che possono essere conseguiti o mantenuti mediante interventi infermieristici

102 Criteri di risultato Per il problema collaborativo non sono previsti criteri di risultao

103 VALUTAZIONE FINALE VERIFICA DEI RISULTATI DEL PROCESSO DI ASSISTENZA
FEEDBACK FINALE VALUTAZIONE DELLE FASI FEEDBACK CONTINUO Solo e soltanto con la valutazione e’ possibile rivedere il paino di assistenza, ritirare gli obiettivi e le azioni. La valutazione e’ l’asse attorno a cui il processo avviene, e’ l’elemento di garanzia di appropriatezza e pertinenza.


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