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Cristina Zucchermaglio

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Presentazione sul tema: "Cristina Zucchermaglio"— Transcript della presentazione:

1 Verso una psicologia dell’ interazione: fondamenti epistemologici e questioni di metodo
Cristina Zucchermaglio Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione ,La Sapienza, Università di Roma

2 Dato empirico in psicologia
Qual’ è ( o sono) l’ unità di analisi empirica in psicologia? Tecniche e gli strumenti di analisi dei dati versus riflessione epistemologica sulla natura del dato psicologico

3 Dato empirico in psicologia
Cosa è un dato empirico in psicologia? * resoconti introspettivi dei pazienti di Wundt, * frequenza di accadimento di certi fenomeni * codifica osservativa, più o meno sistematica, di certi comportamenti * misurazioni di reazioni comportamentali, frequenze di risposte a domande di interviste, questionari, test o scale trascrizioni di interazioni ……………………………..

4 La ricerca inizia con dei problemi…..
Realismo ingenuo: i problemi sono in un mondo “fuori di noi” in attesa che qualcuno li individui e si occupi di loro (indipendente dalla loro attività) Raccolta di dati “oggettivi” (positivismo)

5 La ricerca inizia con dei problemi…..
Realismo mediato: i problemi sono costruiti dal ricercatore (come un fotografo che “sceglie” la prospettiva) la realtà esiste ma è accessibile solo attraverso la “mediazione” del linguaggio, delle conoscenze e delle pratiche sociali (e scientifiche) sapere scientifico “mediato”: DNA, onde alfa….sono visti attraverso i nostri strumenti e meodologie)

6 Dato empirico in psicologia
I dati empirici sono artefatti e prodotti dagli strumenti con cui si decide di ‘raccoglierli’ e dalla teoria psicologica che li fa emergere come eventi significativi e interpretabili I dati non esistono “là fuori” indipendentemente dal ricercatore che li produce e seleziona dal continuum della vita psicologica di ognuno di noi e li fa emergere come eventi empirici

7 Dato empirico in psicologia
“la ricerca costruisce, attraverso le domande che pone e le metodologie che usa, il suo oggetto” (Mantovani, 2003,26). E questo accade sia nei contesti sperimentali di laboratorio che nei contesti della vita quotidiana.

8 Dato empirico in psicologia
Il riferimento ad un quadro teorico e epistemologico è necessario sia per porsi alcune domande (che non avrebbero senso all’interno di paradigmi diversi) sia per studiare certi fenomeni piuttosto di altri.

9 Dato empirico in psicologia :Gergen e Tojo (1996)
“ se lo scienziato organizzativo è all’interno di una visione dell’individuo come decisore razionale, è comprensibile che conduca ricerche sulle euristiche di processamento delle informazioni, per distinguere tra strategie euristiche e per dimostrare sperimentalmente le condizioni nelle quali diverse strategie risultano favorite.

10 Dato empirico in psicologia :Gergen e Tojo (1996)
se, al contrario, il ricercatore si situa all’interno di una prospettiva psicoanalitica e considera la vita organizzativa come guidata da dinamiche inconsce, i temi dell’ autorità simbolica e dei desideri inconsci diventeranno oggetto di ricerca Strumenti proiettivi saranno in questo caso i metodi di ricerca favoriti. Il primo tipo di ricerca non potrà mai rivelare “desideri repressi” e il secondo non scoprirà mai “euristiche cognitive”. Ognuna considererà gli altri metodi come speciosi. (p. 360)

11 Dato empirico in psicologia
l’intelligenza è la sua misura (QI), la presenza di un locus of control interno (o esterno) sono il risultato della somministrazione di una specifica scala le attività di collaborazione e attività congiunta emergono solo dall’analisi di pratiche sociali e discorsi in interazione,

12 Dato empirico in psicologia
Alcuni termini (ad esempio “costruzione sociale delle decisioni” o “negoziazione di significati” oppure “commitment” o “coping”), alcune pratiche metodologiche e strumenti di raccolta e analisi dei dati possono appunto significare poco o nulla in un altro paradigma teorico e epistemologico.

13 Dato empirico in psicologia
decidere di porsi una certa domanda di focalizzarsi su un determinato oggetto di studio di raccogliere particolari dati (piuttosto che altri) dipende dalle scelte teoriche, epistemologiche e, metodologiche del ricercatore dipende dallo stadio di sviluppo paradigmatico della pratica scientifica all’interno della disciplina.

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15 Psicologia sociale dell’interazione
Perché siamo interessati allo studio dei processi interattivi? Quale visione del funzionamento psicologico per “vedere” i processi interattivi come “dato empirico” rilevante? Il titolo è un po’ èpretenzioso ma il senso che voleva avere era quello di sottolineare come non stiamo parlando semplicemente di uno strumento (la videoregistrazione) ma come la scelta di un suo uso si strettamente legata a diverse scelte epistemolgiche e metodologiche rispetto a quelle tipiche della psicologia individualistica mainstream., Per questo è più interessante la seconda parte del titolo……i processi interattivi… Solo dopo aver chiarito questo punto possiamo credo immaginare di vedere l’uso di uno strumento (che crea dato empirico) in modo problematico all’interno di una ricerca rilevante in psicologia

16 Psicologia sociale dell’interazione
La centralità dei fenomeni di interazione sociale: analisi dello sviluppo filogenetico (primati, social grooming); neuroscienze sociali (neuroni specchio, social brain, uso strumenti, sviluppo corteccia); c) psicologia sociale discorsiva e culturale (Mead, Vygotsky, Bruner, Molder e Potter, Edwards,,Ochs, Goodwin Duranti); d) più e meno recenti evoluzioni della psicologia cognitiva (Gibson, Hutchins, Dunbar, Oatley). Interazione e non funzionamento cognitivo individuale Centralità interazione sociale nella realizzazione e sviluppo pratiche psicologiche

17 Psicologia sociale dell’interazione
Rispecificare alcuni temi classici della psicologia come fenomeni interattivi, pratici, mediati (memoria versus ricordare) Ampliare la gamma delle pratiche psicologiche oggetto di analisi ….nella vita quotidiana * Joint and situated action * Embodied cognition (corpo, azioni, strumenti) * Discorso come pratica sociale ALCUNI PUNTI CHE CARATTERIZZZANO PSICOLOGIA Dell’INTERAZIONE QUESTO SHIFT HA PERMNESSO invece che come fenomeni rappresentazionali astratti e interni) Memoria come processo interno Ricordare come pratica azione sociale (uso agenda, ricordare per fare qualcosa con altri) Portare in primo piano le pratiche AZIONI e azioni sociali, mediate, situate remembering and forgetting as socially constituted activities (Studiare la vita quotidiana Stare “At the scene”: Unità di analis non individualei: joint action : gruppi, sistemi di atrtività situata, comunità di pratiche, linee di funzionamento psicologico intersoggettivo……. NON SOLO PENSIERO: Embodied cognition a praxeological view of language and action: social practices (versus representa- tions, cultural beliefs, mental models, norms, etc.) are central to the constitution of the social and the grammatical order. Language is not an autonomous system, but a set of practices and resources. The natural habitat for grammatical resources is the sequential organization of social interaction (Schegloff 1996).

18 Psicologia sociale dell’interazione
Workplace studies Psicologia sociale discorsiva Activity theory studies Distributed cognition studies Practice based studies Situated action studies ALCUNE LINEE DI RICERCA CHE SI RICONSOCONO IN QUESTO SHIFT Completamente diversa l’ipostazione teorica da psicologia dell’interazione usata per analizzare l’interazione via telecamera Scelte epistemologiche (post-moderne, non razionaliste, anti-deterministiche) Scelte metodologiche (interpretative piuttosto che deduttive)

19 Psicologia sociale dell’interazione
1) Realismo mediato: i problemi sono costruiti dal ricercatore attraverso la “mediazione” delle sue pratiche sociali di ricerca (factish) 2) Dati empirici: artefatti e prodotti da: * strumenti con cui si decide di ‘raccoglierli’ * teoria psicologica che li fa emergere come eventi significativi 3) Riflessività del ricercatore: *consapevolezza circa le proprie pratiche di ricerca * responsabilità verso riguarda la costruzione del suo “oggetto” * impegno a darne conto (cfr. Lynch, 2000) Tre aspetti epistemologici che vorrei approfondire qui che caratterizzano tale svolta metodologica…. come un fotografo che “sceglie” la prospettiva……. DNA, onde alfa ono visti attraverso i nostri strumenti e meodologie) The factish has to be fabricated, made, and invented; as such it has a complex and variable ontology in which it is entangled within collective practice. The status of the factish is all about the associations between humans and nonhumans and refuses the disabling opposition between subject and object, epistemology and ontology, internal belief and external world. Externaliized retina (lynch, 1988) 2) I dati non esistono “là fuori” indipendentemente dal ricercatore che li produce e seleziona dal continuum della vita psicologica di ognuno di noi e li fa emergere come eventi empirici l’intelligenza è la sua misura (QI), la presenza di un locus of control interno (o esterno) sono il risultato della somministrazione di una specifica scala le attività di collaborazione e attività congiunta emergono solo dall’analisi di pratiche sociali e discorsi in interazione, Alcuni termini (ad esempio “costruzione sociale delle decisioni” o “negoziazione di significati” oppure “commitment” o “coping”), alcune pratiche metodologiche e strumenti di raccolta e analisi dei dati possono appunto significare poco o nulla in un altro paradigma teorico e epistemologico.

20 Psicologia sociale dell’interazione
Uso delle metodologie di derivazione etnometodologica Etnografia”: to represent the qualia of Otherness, of other minds of other ways of life” (Schweder, 1996) Analisi della conversazione * Ricerca emica: attori sociali come partecipanti Pluralismo metodologico post-moderno (Toulmin,1996; Schweder, 1996) Cosa accomuna queste linee di ricerca nelle quali anche il nostro lavoro si colloca? Usato dal nostro gruppo di ricerca per analisi interazione sociale e discorsiva in contesti educativi, organizzativi, faliliari….contesti di vita quotidiana…………. ( “Ordinary activities as phenomena in their own right, Garfinkel, 1967:1) :” researchers as brocoleurs and qualitative work as bricolage” Alcvune scelte “forti” metodologiche…… Ricostruzione dettagli dell’azione (discorsi, sguardi, posizione corpo, orientamento partecipanti) per sviluppare analisi endogena delle prospettive e significati dei partecipanti Riecrac emica: studiare l’altro d anoi, rispettare punto di vista, non sovraimporre significati “nostri” Prospettiva etnometodologica: srtumenti e riflessioni per fare ricerca nei contesti sociali della vita quotidiana pratiche interattive –principalmente disorsive – tra attori sociali come luoghi di negoziazione e costruzione dei significati del mondo sociale e si privilegia l’analisi degli eventi sociali quotidiani definiti come “attività che costruiscono mondi”

21 Uso video come “aide-memoire”
1) Per catturare contenuti (e non azioni) (Hindmarsch e Llewellyn, 2010): * ad esempio avere traccia delle risposte ad un’ intervista ( invece che esplorare l’organizzazione interattiva dell’intervista stessa); * come “finestra” per avere accesso (ripetuto) agli atteggiamenti, comportamenti, opinioni o credenze dei singoli partecipanti; Tutta questa premessa per dire che esiste un quadro teorico e metodologico nel quale l’uso del video si configura in un certo modo (che poi andremo a descrivere) mentre ve ne sono altri nel quale l’uso del video come strumento di ricerca può essere considerato una rappresentazione (una inscription) un prodotto di teorie e posizione teoriche e epistemologiche diverse (le abbiamo viste anche qui)

22 Uso video come “aide-memoire”
2) Sistemi di analisi che “spezzettano”, riducono e perdono la complessità e sequenzialità dei fenomeni interattivi categorizzazione atti individuali - categorie del ricercatore adesione ritualistica ad alcuni feticci metodologici ? Altri esempi: sistemi di codifica dei gesti, sistemi di analisi del contenuto, sistema AET…… ridurre a numeristatisticamente trattabili a scapito di un’interpretazione più sociale e ricca Our normal methods attribute casaulity to the variables…rather than to agents; variables to things not social actors (Abbott, 1992, 428). facilità analisi e di pubblicazione?

23 Uso video come “aide-memoire”
ES. IPA (Bales,1950;1970) categorie analitiche per ogni atto interattivo 1) Quando un suggerimento è un suggerimento? Lo decide il ricercatore o è tale solo se partecipanti lo considerano tale nel corso dell’interazione? 2) E’ possibile analizzare il significato di un apporto interattivo basandosi solo sulle sue caratteristiche formali? * Sottovalutazione del contesto contesto discorsivo sequenziale (Schegloff 1989) Non considerare la moltivocalità dell’interazione Tutta questa premessa per dire che esiste un quadro teorico e metodologico nel quale l’uso del video permette una pregnanza e richchezza nell’interpretazione di dati interattivi, mentre ve ne sono altri nel quale l’uso del video come strumento di ricerca può essere considerato non coerente con le premesse epistemologiche…alcuni esempi IPA di Bales (1950;1970) categorie analitiche per ogni atto interattivo (forma indipendentemente dal contenuto) 1) L’osservatore condivide con i partecipanti, l'interpretazione dei motivi e delle intenzioni alla base dei loro atti interattivi? usare le categorie di significato usate performativamente dagli attori sociale partecipanti a quelle situazioni. 2) significato co-costruito intersoggettivamente nell’interazione stessa)? ad es.si mostra amichevole, drammatizza;concorda; dà suggerimenti; manifesta tensione; si mostra ostile 3 dimensioni 1) dominanza verso sottimissione; 2) amichevolezza verso ostilità; 3) orientamento al compito verso espressità emotiva

24 Video come strumento per analizzare la complessità dei fenomeni interattivi
Video non come “preserving device” ma come “configuring device” “video…. both aim at preserving relevant details and phenomenal field features and reflexively contribute to the configuration of the very interactional order they document”(Mondada, 2006) Non rappresentazione della realtà…………… Tape Feticism :“Il materiale registrato costituiva una traccia “abbastanza buona” di quello che era successo. Altre cose, naturalmente erano successe, ma quello che era sul nastro era successo” (Sachs, 1984:26) Il contesto originario è comunque perduto…………… Oltre l’abusata, semplicistica e fuorviante opposizione tra metodi quantitativi e qualitativi (anche “uno” è un numero!) - “Quantification is no substitute for analyis” ( Schlegoff, 1993; 114) 2) Criteri di validità della ricerca ricerca osservativa e dell’analisi delle interazioni a) Situatività; b) Contingenza; c) Riflessività del ricercatore;

25 Video come strumento per analizzare la complessità dei fenomeni interattivi
Pratiche di Produzione del video Ma anche: Pratiche di Editing e trasformazione (digitalizzazione, compressione, taglio, riassemblaggio, creazione di clips) mediate da specifici software Pratiche di Visione (anche condivisa): manipolazione temporale (visione lenta, frame per frame, indietro e avanti, ecc) - Pratiche di Trascrizione discorsiva e multimodale(“Trascription as a theory”, cfr. Ochs, 1979) Qui ci concentriamo sulle pratiche della sua produzione ma non vanno dimenticate aanche le altre pratiche di attraverso cui viene edited che PRATICHE DI COSTRUZIONE DEL DATO EMPIRICO practices and methods by which video records are produced, but also the practices by which they are then edited ñ going through multiple trans- formations thanks to digitalization, compression, cutting, reassembling, clips edit- ing, etc. ñ as well as the practices by which they are viewed, either as films, as in the case of the ethnographic documentaries, or as data, as in the case of interac- tional studies: in this case, they also undergo temporal manipulations, as they are viewed frame-by-frame, in slow motion, or fast forward.

26 Video come strumento per analizzare la complessità dei fenomeni interattivi
1) Sguardo del ricercatore che costruisce il fenomeno il video non è un “dato” naturale ma il prodotto di una pratica professionale di visione Vedere “con” (non “attraverso”)… externalized retina (Lynch. 1988) Posizionamento del ricercatore teoricamente guidato…… Vi propongo alcune riflessioni metodologiche provenienti dal nostro decennale uso del video per analisi inetazione e che ovviamente si colloca nel quadro epistemolgico prima delineato….. osservazione non è mai neutra, è parte del processo di costruzione del dato

27 Da Zucchermaglio, Alby, 2005

28 For example, videorecording a work session between agronomists and computer scientists discussing about how to draw and to read farmland maps, we decided to use two cameras: one was set to point down from the ceiling, taping the working space of the table covered with maps within a vertical perspective (image A); the other was placed sideways on in order to capture all the participantís upper bodies (image B): Da Mondada, 2006

29 Video come strumento per analizzare la complessità dei fenomeni interattivi
2) Cosa registrare? * Etnografia di sfondo: accesso, negoziazione. informatori osservazioni pilota * Mantenere la complessità dello spazio interattivo: Non restringere sguardo, anticipare possibili movimenti e interazioni emergenti Includere complessità oggetti o strumenti di mediazione non solo su azioni attese Interazioni emergenti, non solo quelle “previste” o prevedibili……..

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31 Forme di partecipazione emergenti
Videoregistrare è un compito pratico: * si aggiusta alle contingenze locali dell’azione * incorpora l’interpretazione che il ricercatore fa momento per momento di quello che sta accadendo Sfida alle nostre categorie Cosa considerare come ‘lavoro” o ‘luogo lavorativo’? Cosa considerare come gruppo? momenti formali ma anche a volte più significativi quelli informali (intervalli tra un intervento e l’altro, meeting di reparto, pause pranzo –caffe e così via)

32 E’ una riunione? Da Zucchermaglio, Alby,(2005) Gruppi e Tecnologie al lavoro. Roma: Laterza

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34 Quando un gruppo è un gruppo?…..pratiche di grouping

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36 Video come strumento per analizzare la complessità dei fenomeni interattivi
3) Quanto registrare? Identificare apertura/ chiusura attività non è semplice….. * Segnalazione da parte dei partecipanti * Disposizione corpi, oggetti configurazione spaziale * Segnali discorsivi….. * Durata (problemi tecnici) interruzione(temporalità esogena) o autonomia hard disk) All relevant participants are considered: this produces video shots avoiding focussing too narrowly on only one participant (for example the established speaker) and, on the contrary, taking into consideration not only the recipient designed character of talk and action ñ which might be problematic for multiparty interactions but also the artefacts and tools manipulated by participants and their dynamic movements. Videotap- ing is a practical accomplishment adjusted to the local contingencies of action and embodying the online interpretation the researcher makes of what happens

37 2.Paolo: poi dopo possiamo capire che cosa andava storto ma adesso
1.Luca: dai dimme tutto 2.Paolo: poi dopo possiamo capire che cosa andava storto ma adesso 3.Luca: adesso 4.Paolo: mettiamolo a posto 5.Luca: sò d'accordo Alby F., Zucchermaglio C. (2006) “Afterwards we can understand what went wrong, but now let’s fix it.”How situated action shapes team decision-making in organizations. Organization Studies, vol. 27 (X), pp )

38 Video come strumento per analizzare la complessità dei fenomeni interattivi
4) Come registrare? Dettagli multimodali (linguaggio, sguardi, gesti, movimenti corpo, espressioni facciali) usati dai partecipanti come segnalatori dell’andamento dell’interazione costruiti interattivamente e riflessivamente momento per momento nella realizzazione dell’interazione Come i partecipanti usano questi dettagli per regolare l’organizzazione delle loro azioni reciproche? E’ in base a questa domanda “teoricamente” orientata che produciamo video e trascrizioni di un certo tipo…..

39 Journal of Pragmatics,. 40/3, 494-506.
PERCHE’ SONO FATTI COS^: ESEMPIO DI TEORIA CHE GUIDA LA COSTRUZIONE DEL DATO::::::: Servono multimodali perché la teoria di riferimento specifica importanza degli artefatti e dell’ambiente materiale Permette di tenere insieme discorso, gesti, sguardi condivisi….e così via nella loro relaizzazione sequentiale in qualsiasi sistema di trascrizione il ricercatore compie delle scelte (considera rilevanti alcuni aspetti e irrilevanti altri ) che sono direttamente collegate alle sue ipotesi teoriche e agli obiettivi del suo lavoro. Come ci ricorda Duranti (1987): “ Non esiste niente che possa considerarsi una trascrizione perfetta, ma solo trascritti più funzionali di altri a raggiungere certi obiettivi” (pag.155). SEMPRE PARZIALI E SEMPRE TEORICI La selezione degli estratti conversazionali da presentare all’interno di una pubblicazione è anch’essa operazione delicata che entra a far parte a pieno titolo della fase di analisi dei dati. Alby,F., Zucchermaglio, C. (2008)Collaboration in web design: Sharing knowledge, pursuing usability Journal of Pragmatics,. 40/3,

40 Video come strumento per analizzare la complessità dei fenomeni interattivi
5) Agentivita’ degli attori sociali: contribuiscono a costruire il dato osservativo… interpretano i movimenti e il focus della telecamera (quale è l’oggetto della ricerca?) aggiustano le loro azioni alla presenza della telecamera (questioni etiche, confini da negozaire tra comunità di pratiche) usano la presenza della telecamera nell’organizzazione delle loro pratiche (ad esempio come risorsa discorsiva, Saglietti, Alby, Zucchermaglio, 2010) Come partecipanti reagiscono è un importante indicatore per il ricercatore (non bias metodologico)…. Non c’è solo l’agency del ricercatore in gioco Incontro tra comunità e pratiche sociali (quelle della comunità del ricercatore e quelle della comunità dei partecipanti) orientation to the camera is a phe- nomenon that can be analyzed as a topic (cf. Heath 1986: participants inspect and interpret the movements and focus of the camera, pre- suming possible topics of research interest; this produces an online analysis of the ongoing situation, comprising the camera, from their side too (this publicimage Aimage B camera focussed on AHMAHM orienting to the selectednext speakerimage C camera moving to the last row, focussing on the selected speaker12Video recording as the preservation of relevant details for analysisavailability of the camera gaze is even more explicit with a mobile camera thanwith a static one). ñ participants also adjust to the camera in the organization of the course of theiraffairs and for their practical categorization as being filmable or not (orientation to the camera can reveal ªembarrassing´, ªdelicate´ actions or words, which are categorized as such by the very fact that at that moment the participants make a comment on/to the camera. This can work as a very useful advice for taking into account ethical issues, and for data anonymization, to be related to the local rele- vance of delicate matters and their emergent categorization ñ cf. also Speer & Hutchby 2003).ñ participants can exploit the camera as a resource for their own activities: either for accomplishing the ongoing action (for example by using the video perspective in order to organize a queue or other arrangements of bodies) or for accomplish- ing another action related to the camera as inaugurating a stage or a scene. In this sense, dealing with the effects of the camera on the ongoing action as a ªbias´ or considering them in terms of an ªobserverís paradox´ (Labov 1972) misses the very entanglement of the camera and of the action and the very fact that the cam- era can indeed reinforce and reveal structural elements of the situation and activ- ity (and thus can be enrolled as a resource for the production of its order and ac- countability).

41 Per concludere……. L’isolamento della metodologia e degli strumenti di ricerca dal contesto delle teorie che essa incorpora e dei problemi che permette di affrontare produce una rigidità da evitare…… diventare metodologicamente “creativi” la buona ricerca deve contenere una buona quota di originalità…. Creativi e scorretti Origialità e situatezza (non libro di ricette) per capire problemi……. Solo il rispetto della metodologia non permette di definire una ricerca come “buona” ricerca…ma questo è discroso lungo, per altro convegno…..

42 Epistemologia e scrittura
Esposizione scritta delle ricerche: non come un attività costitutiva della ricerca ma una fase di “impacchettamento testuale” di attività svolte e di risultati oggettivamente trovati. Poco spazio è stato ed è dedicato alla formazione dei ricercatori ad un uso consapevole e critico di quello che è sicuramente un preciso genere testuale.

43 Epistemologia e scrittura
Publication Manual of the Amercan Psychological Association, cfr. a)Introduzione (background teorico e illustrazione delle ipotesi della ricerca); b) Metodo (descrizione del campione e della metodologia); c) Risultati (esposizione dei risultati); d) Discussione ( riflessione sul significato e implicazioni di tali risultati).

44 Epistemologia e scrittura
Tale strutturazione (artefatto testuale): è storicamente e culturalmente connotata incorpora al suo interno precisi orientamenti di tipo epistemologico generale visione positivista-sperimentale dell’attività di ricerca il cui punto qualificante e centrale è la verifica delle ipotesi.

45 Epistemologia e scrittura
Rappresenta anche un modello epistemologico assai preciso di cosa considerare come “buona ricerca” E’ un indicatore essenziale per la valutazione della sua rilevanza e correttezza metodologica. Uso acritico e irriflessivo di tale modello testuale : tre problemi

46 1) Non corrispondenza tra modello e l’andamento reale delle attività di ricerca.
Anche le scienze naturali “ dure” non rispettano i metodi che dichiarano di adottare nell’espozione scritta delle loro ricerche. Nessun processo di ricerca, anche il più sperimentalmente caratterizzato, segue un ordine lineare, logico e razionale

47 1) Non corrispondenza tra modello e l’andamento reale delle attività di ricerca.
Il modello espositivo tradizionale, costruisce e ricostruisce a fini comunicativi una loro logica e temporalità “a posteriori”. scopo “retorico” di veicolare all’interno e all’esterno dalla comunità scientifica di riferimento una ricostruzione logica, astratta, ordinata, razionale, rigorosa e sistematica

48 1) Non corrispondenza tra modello e l’andamento reale delle attività di ricerca.
Il processo di costruzione della conoscenza : * ha caratteri essenzialmente situati, dialogici e sociali (cfr. Latour e Woolgar. 1986), * è mediato da strumenti e artefatti locali * poca rilevanza proprio gli aspetti logico-formali, (Krippendorff, 1995, cit. in Shotter, 1996; Peterson, 1980),

49 2) Adesione ritualistica
usi automatici e indiscriminati di alcuni “feticci metodologico statistici” (quali la verifica dell’ipotesi nulla o l’interpretazione del valori delle p o degli alpha) sono usati non a sostegno ma “al posto”di analisi più pertinenti, ragionate e ragionevoli dei risultati della ricerca (cfr. Agnoli e Tresoldi, 2005)

50 2) Adesione ritualistica
I ricercatori sembrano più preoccupati di rispettare in modo assolutamente acritico tali convenzioni metodologico statistiche che non di produrre intuizioni empiriche e conoscitive rilevanti rispetto al loro campo di indagine.

51 2)Adesione ritualistica
presentazione dei risultati come “un elenco di analisi statistiche condotte senza che i dati vengano descritti, senza che gli aspetti più importanti della ricerca vengano evidenziati e senza che i dati vengano impiegati per fornire una base logica alle conclusioni da trarre” (Agnoli e Tresoldi, 2005, 83) Alcuni risultati paradossali……….

52 2)Adesione ritualistica
1) Tale strumentazione viene utilizzata per indagare questioni (quali ad esempio “la memoria collettiva”) che richiederebbero tutt’altre scelte metodologiche più “in linea” e “coerenti” con le stesse domande della ricerca che chiamano in causa aspetti storici, sociali e culturali…..

53 2)Adesione ritualistica
2) Un criterio di valutazione è, a prescindere dal contenuto o contesto della ricerca stessa, il numero dei soggetti coinvolti e la presenza di un discreto numero di statistiche inferenziali: * dieci soggetti sono sempre pochi (anche se sono membri di famiglie immigrate perché perseguitate politicamente o un gruppo di fisici teorici o carcerati con figli lontani o bambini con deficit neurologici rarissimi), * cinquanta forse possono “bastare” (anche se non è chiaro a che cosa), * duecento studenti di psicologia sono il massimo della “bontà” metodologica (la generalizzazione di tali risultati è questione assai problematica, cfr. Graham 1992; Mantovani, 2003).

54 2) Adesione ritualistica
3) Vengono realizzate statistiche descritttive e inferenziali che spezzettano e riducono (invece che ampliare) il potenziale conoscitivo di alcune tipologie di dati empirici Analisi che “spezzettano” e “ricompongono” il significato dei dato (i nomi dei fattori ………) testi, narrazioni, disegni, discorsi, gesti sono “ridotti” in numeri proprio per rendere legittimamente “presentabile” e “accettabile” il proprio lavoro alla comunità di riferimento.

55 3) Pluralismo metodologico?
Tale modello testuale penalizza fortemente tutte quelle tradizioni di ricerca post-moderne (psicologia sociale discorsiva, la psicologia culturale, la teoria dell’azione situata, la teoria dell’attività, la teoria della cognizione distribuita e così via). (cfr. Mecacci,1999): più interessate a generare, piuttosto che verifcare, ipotesi precise cogliere la variabilità e non solo l’uniformità dei processi psicologici Criterio di scelta: esemplarità e specificità (non certo la casualizzazione).

56 3) Pluralismo metodologico?
DIFFERENZE : dato empirico su cui il ricercatore lavora l’unità d’analisi psicologica (sociale/individuale) soggetti/partecipanti/attori sociali il modo con cui tale dato è raccolto “dove” tale dato è raccolto “come” si costruisce una sua interpretazione Tali scelte e opzioni metodologiche,dovrebbero essere consapevolmente e riflessivamente affrontate, argomentate e esplicitate.

57 3) Pluralismo metodologico?
Lavoro di gruppo 3 per gruppo : Analizzare gli articoli in base: Tipologia di dato empirico Unità d’analisi psicologica (sociale/individuale) Soggetti/partecipanti/attori sociali Modo con cui tale dato è raccolto (strumenti, consegna,…….) “Dove” tale dato è raccolto “Come” si costruisce una sua analisii/interpretazione Grado di esplicitazione di tali scelte/caratteristiche


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