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La cultura come creazione sociale

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Presentazione sul tema: "La cultura come creazione sociale"— Transcript della presentazione:

1 La cultura come creazione sociale

2 Chi crea la cultura?

3 Chi crea la cultura? Le risposte più diffuse nel senso comune:
il genio individuale produce cultura! La risposta della sociologia: la cultura e le opere culturali sono creazioni collettive, prodotti sociali. Tratto da SlideFinder - Prof.ssa Gaia Peruzzi - Sociologia della cultura

4 I sociologi e le correnti della sociologia che sostengono la concezione della cultura come creazione sociale: Emile Durkheim interazionismo simbolico studi sulle subculture ricerche su innovazione culturale.

5 Emile Durkheim ( ) Per la sociologia della cultura, Durkheim è importante perché fonda la teoria della cultura come rappresentazione collettiva. La cultura risponde al bisogno di rappresentare la stessa esperienza del sociale, che trascende gli individui e le loro motivazioni psicologiche. La divisione del lavoro sociale (1893) Le regole del metodo sociologico (1895) Il suicidio (1897) Le forme elementari della vita religiosa (1912) Fonda la rivista “Année sociologique” Problema della morale, delle norme, che si fondano sulla religione (che è la proiezione del vivere insieme degli uomini che trascende gli individui) Fatto sociale e istituzione, modi di agire pensare e sentire esterni all’individuo eppure capaci di coercizione su di lui Funzionalismo e problema della devianza Solidarietà meccanica e organica Anomia Sociologia della conoscenza: le categorie del pensiero sono “a priori” (come in Kant), ma non sono universali e naturali bensì sociali

6 Lo studio di Durkheim sul suicidio
Durkheim mostra come anche un gesto estremo, che nel sentire comune si fonda su un disagio di tipo psicologico, ha profonde radici sociali.  tentativo di stabilire un criterio scientifico oggettivo per studiare la società che sia indipendente dalle motivazioni psicologiche degli individui

7 La religione secondo Durkheim/1
Durkheim vuole studiare la società moderne, che sono società complesse a solidarietà organica (e non più a solidarietà meccanica). Per farlo va indietro a studiare le forme elementari della religione, ovvero il sistema di idee principale con cui gli uomini guardano e apprendono il mondo. La religione primordiale che esamina è il totemismo degli aborigeni australiani e degli indiani d’America. Immagine tratta da

8 La religione secondo Durkheim/2
Dato che tutto può essere oggetto sacro, la sacralità del simbolo religioso non sta in un determinato oggetto ma deriva dal significato (connotativo) che la società conferisce all’oggetto stesso. Gli individui attraverso il simbolo si sentono parte di una comunità. Il senso del sacro, ovvero della società, si manifesta nell’esperienza del singolo quando è in armonia morale con i suoi compagni. Allora “[…] ha più fiducia, più coraggio e forza nell’azione, proprio come il credente che pensa di sentire lo sguardo di Dio diretto verso di lui” (Durkheim, 1912). La società utilizza il simbolo sacro per riunirsi ed autorappresentarsi (distinguendosi da altre società). Dio e la società sono la stessa cosa perchè i simboli religiosi non sono altri che un modo in cui la società rappresenta sé stessa. La sacralità deriva quindi dal fatto che il simbolo rappresenta la comunità: “[…] così se è allo stesso tempo simbolo di Dio e della società, non è forse perché Dio e la società sono la stessa cosa?”  La forza religiosa non deriva da un totem o da un Dio ma dall’esperienza del sociale!

9 La funzione della cultura
I gruppi e le società hanno bisogno di rappresentazioni di sé stesse per ispirare unità e mutuo aiuto  cultura Il sociologo che vuol comprendere un gruppo di persone, deve cercare le forme in cui costoro esprimono il proprio stare insieme, fare società; se vuol comprendere un prodotto culturale, deve interrogarsi su perché e come le persone lo usano.

10 Tratto da SlideFinder - Prof
Tratto da SlideFinder - Prof.ssa Gaia Peruzzi - Sociologia della cultura

11 Aporie del pensiero di Durkheim
Se la cultura è del tutto indipendente dalle motivazioni individuali, come si spiega il cambiamento culturale? Da dove deriva?

12 Le subculture Una subcultura è un gruppo sociale i cui membri hanno interazioni così forti da sviluppare significati propri, diversi dall’ambiente culturale che sta loro intorno. I significati, la cultura prodotta da una subcultura si definisce idiocultura (“cultura propria”).

13 LE SUBCULTURE/2 I membri di una subcultura condividono: un linguaggio
delle norme di convivenza alcune preferenze di consumo degli stili di vita. La subcultura può configurarsi come una controcultura. Culture e subculture sono mondi sociali in cui si entra apprendendo i significati condivisi dal gruppo. Tratto da SlideFinder - Prof.ssa Gaia Peruzzi - Sociologia della cultura

14 Un caso estremo: la subcultura mafiosa
Roberto Saviano parla della mafia in Italia - Vieni via con me Rai parte 1

15 L’idiocultura: cultura del subgruppo organizzata in simboli
I simboli devono basarsi su informazioni note I simboli devono essere funzionali I simboli devono essere facilmente utilizzabili I simboli devono essere appropriati I simboli devono essere utilizzati ripetutamente

16 L’interazionismo simbolico
Questa corrente della sociologia della cultura si interroga su quali siano i meccanismi microsociologici con cui le norme sociali vengono interiorizzate dagli individui? Tentativo di analizzare come la dimensione sociale influisce sulla dimensione psicologica individuale.

17 L’INTERAZIONISMO SIMBOLICO/2
Il significato culturale nasce dall'interazione tra gli individui: il significato è un prodotto sociale. I membri di una cultura spesso danno per scontate le proprie norme e i propri ruoli, come se fossero dati, “naturali”. L’interazionismo simbolico è invece interessato ad esplicitare il modo in cui gli individui creano attivamente le proprie norme e i propri ruoli. Foto tratta da

18 L’INTERAZIONISMO SIMBOLICO/3
Per la costruzione della propria identità è fondamentale la dimensione sociale, in particolare i giudizi delle altre persone e della società su di noi, i ruoli che impersoniamo.  Il sé si forma solo in relazione con altri. Come gli individui interiorizzano questi giudizi? Come costruiscono socialmente il proprio sè?

19 Alcuni esempi di teorie interazioniste
C. Cooley, 1902 Nell’interazione c’è uno “specchio del sé” che prevede tre momenti: 1) il sé immagina la reazione di un altro alla propria azione 2) il sé immagina il giudizio dell’altro sulla propria azione 3) il sé ha una reazione emotiva. G. Mead, 1934 Il bambino impara a tenere conto dei ruoli degli altri: passa dal gioco semplice (play), al gioco complesso (game) e infine interiorizza un “altro generalizzato”. E. Goffman, 1959 Ogni individuo nell’interazione è un attore sulla scena pubblica che interpreta un ruolo e realizza delle performance. La percezione del giudizio degli altri rafforza o indebolisce l’identificazione nel ruolo.

20 Goffmann: la metafora teatrale
L’identità è un concetto chiave nell’interazionismo simbolico. Il sé cerca di proiettare dei significati su coloro con cui interagisce e di interpretare i significati veicolati dagli altri. Ribalta: luogo dove si mette in scena il ruolo da incarnare, nascondendo comportamenti e atteggiamenti contrari ad esso. Retroscena: luogo dove si prepara e ripassa la parte, dove l’attore può lasciare la maschera ed uscire dal ruolo, dove si prendono accordi sulla rappresentazione. Foto tratta dal sito:

21 Goffmann: un esempio Un professionista presenta un lavoro ad un cliente (scena) e ne discute poi con i colleghi (retroscena). Tuttavia il suo ruolo con i colleghi è a sua volta una scena, che ha come retroscena ad esempio il suo gruppo di amici esterno al lavoro. A sua volta, nel gruppo di amici, il professionista interpreta un ruolo che può avere come retroscena la dimensione familiare.  In ognuna di queste scene, il soggetto cerca conferme della sua adeguatezza al ruolo che sta ricoprendo.

22 Durante queste interazioni, la cultura acquisita viene utilizzata ma le reazioni degli altri modificano le percezioni e sono causa della creazione di nuova cultura.

23 La teoria dei bisogni di Maslow e l’interazionismo simbolico
Per la teoria dei bisogni di Maslow (1962), l’uomo soddisfa prima i bisogni primari e solo successivamente i bisogni sociali. Per i teorici dell’interazionismo simbolico, invece, la costruzione del sé sociale è un bisogno fondamentale dell’uomo e parte integrante di ogni azione umana.

24 Ricerche su innovazione sociale
Come si produce l’innovazione culturale? La teoria del riflesso ipotizza che ogni cambiamento culturale sia la conseguenza di una trasformazione sociale.  es. vita nelle foreste americane in seguito al disboscamento La teoria weberiana mostra che questo non è sempre vero: talvolta un prodotto culturale anticipa le trasformazioni sociali.  es. lo spirito del capitalismo

25 Risulta perciò difficile individuare esattamente se l’origine del cambiamento culturale risiede in un precedente cambiamento delle condizioni materiali o sociali oppure se la sfera della cultura produce cambiamenti in autonomia. Ciò che è possibile osservare, tuttavia, sono delle regolarità nei fenomeni di innovazione culturale (vedi slide successiva).

26 Caratteristiche dell’innovazione culturale
Le teorie della produzione culturale riconoscono che il cambiamento culturale può essere anche casuale, ma segnalano delle costanti che sembrano caratterizzare comunque questi processi di trasformazione: 1) alcuni periodi, caratterizzati da instabilità e crisi (es. cambiamento demografico, guerra, mutamenti economici), sono più favorevoli di altri alla produzione di innovazione culturale. 2) le innovazioni si basano sulla cultura precedente: i creatori culturali reagiscono a convenzioni più che innovarle radicalmente 3) alcune innovazioni hanno più probabilità di altre di affermarsi, e questo dipende anche dalle possibilità materiali della loro diffusione.

27 Il sessantotto/1 Il movimento culturale nato nel sessantotto apporta un serie rilevante di mutamenti e innovazioni artistiche e culturali. La sua particolarità e rilevanza risiede nella simultaneità e la vastità geografica della sua diffusione, partita dagli Stati Uniti. Alcuni argomenti chiave delle proteste: Critica del principio di autorità (nella famiglia, nella scuola, nell’Università ma anche nella politica internazionale) Critica della morale tradizionale Affermazione dell’uguaglianza Critica del consumismo Affermazione di una maggiore libertà sessuale Ruolo della donna

28 Il sessantotto/2 Tuttavia anche il sessantotto ha cause materiali e sociali: Prosperità economica Movimenti per i diritti civili degli afroamericani Baby boom Guerra del Vietnam

29 Dal sito: www.eventmedia.it
il team building aziendale: esempio di sviluppo guidato della costruzione di cultura

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