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LE CIFRE DELLA CRISI.

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Presentazione sul tema: "LE CIFRE DELLA CRISI."— Transcript della presentazione:

1 LE CIFRE DELLA CRISI

2 C’era una volta… Montanelli

3 Servono ancora i giornalisti?
Il giornalismo tradizionale è in crisi: -crollano le vendite dei quotidiani cartacei -crolla la pubblicità -ristrutturazioni, licenziamenti, ridimensionamento nel numero, nella qualità professionale, del ruolo sociale, delle retribuzioni dei giornalisti. esplosione dei social network, del citizen journalism diventati il main stream della informazione

4 Mediasauri addio ..\rex.jpg

5 L’asteroide Internet Michael Crichton (autore di Jurassic Park) coniò la definizione “mediasauri” nel 1994, prevedendo la possibile fine del vecchio sistema dell’informazione e della tradizionale figura del giornalista per colpa di un asteroide che uccide di colpo i dinosauri. Previsione vera? In parte sì. Vediamo

6 TRE INTERROGATIVI PER UNA PROFESSIONE
1. SOPRAVVIVERA’ LA CARTA AL DILAGARE DELL’INFORMAZIONE ONLINE? QUALE EQUILIBRIO COL WEB? COME CAMBIA LA DIETA MEDIATICA? 2. DOVE PORTA LA TECNOLOGIA NEL PRODURRE, DISTRIBUIRE E FRUIRE LE NOTIZIE? 3. COME CAMBIA LA PROFESSIONE DEL GIORNALISTA NEL NUOVO MONDO?

7 Il crollo delle vendite in Italia
(record) (-10%) VARIAZIONE%VENDITE 2013/ % Lettori:20milioni 2013, 25mn nel 2011

8 Tutto il mondo in calo 2008 535mncopie 2012 522mn N America -13
America L ,8 Europa O ,8 Europa E ,4 Europa altri -30 Asia ,8 MO/nordA ,5 Austr/NZ ,6 Totale ,2 In italia max 350mila copie

9 Taglia ieri, taglia oggi, taglia domani
Italia: Negli ultimi 5 anni licenziati 1660 giornalisti, 1600 poligrafici. Hanno chiuso 7000 edicole. (Negli Usa in tre anni licenziati giornalisti) . Pubblicità addio Nel mondo 2012/2008 meno 22%; nord America meno 42, Europa O meno 23, Europa E meno 30. America Latina +37, Asia +6% Italia:solo nel 2013, quot+per meno 21,2%.i 7 magg gruppi ed italiani fra 2009/13 pubb meno 31% (mondadori -43%). Pubblicità oltre 30% fatturato, 48 diffusione, 17 accessori. Cresce nel web. Stessi 5 anni +17%, non basta. Google e altri grandissimi pigliatutto

10 Quasi scomparsa free press
2008, nel mondo 42milioni copie, 27 in Europa 2011 calate a 36 milioni, in Europa da 27 a 18 milioni. Nelle Americhe regge su 7 milioni,in Asia è cresciuta In Italia: nel 2011, 12 testate per 2,95 milioni di copie;nel 2012, 10 testate per 1,7 milioni di copie La pubblicità calata 2011/2007 del 54%. Crollo continuo anni successivi

11 Se lo Stato non paga più Tutta la stampa riceve contributi dallo Stato anche i grandi giornali. Contributo ridotto in 10 anni da 500 a 50 mn Per i giornali di partito, cooperative, è in gioco la sopravvivenza:oggi ci sono 32 testate a rischio. Chiusura Unità, Europa, la Padania Giusto garantire libertà di stampa e pluralismo?

12 Web,la voce del padrone Il sorpasso. Nel marzo 2011 negli Stati uniti la pubblicità e i lettori online hanno superato quelli della carta stampata. Ricerca del Pew reserch center il 46% degli americani accede all’informazione via web tre volte alla settimana contro il 40% che si rivolge ai quotidiani e ai loro siti. La raccolta pubblicitaria dei quotidiani è calata in 4 anni del 46%, scendendo a 22,8 miliardi di dollari; quella online è in continuo aumento e già nel 2010 aveva raggiunto i 25,8 miliardi di dollari. Huffington, un simbolo. Il sito Huffington post, creato nel 2006 da Arianna Huffington, nato come spazio dei blogger e diventato un primario sito di informazioni, è stato comprato a febbraio 2011 scorso per 315 milioni di dollari da AOL, dando vita a un gruppo con 117 milioni di visitatori al mese negli Usa e 270 a livello mondiale.Versione italiana diretta da Lucia Annunziata. Già presente in Inghilterra, Canada, Francia e Spagna.

13 Anche il Pulitzer è online
Per la prima volta nel 2010, replicato nel 2011, premio Pulitzer ( fondato nel 17 da Joseph Pulitzer, assegnato dalla scuola di giornalismo della Columbia università per un valore di 10mila dollari) è stato vinto da una testata online, ProPublica, per una inchiesta sul mondo della finanza pubblicato esclusivamente sul web. ProPublica lo aveva vinto anche l’anno precedente per una inchiesta sugli ospedali dopo l’uragano Katerina, ma era stato pubblicato sul New York Times. ProPublica è una organizzazione no-profit che produce appunto inchieste anche su richiesta di grandi testate, finanziata da ex finanzieri, e gestita da una trentina di giornalisti di altissimo livello, diretti da Paul Steiger, ex direttore del Wall Street Journal.

14 I giornali sono diventati online
Dal 2009 al 2011 lettori siti quotidiani cresciuti del 47%, contro crescita utenti internet del 22%, e rappresentano il 46,5% sul totale utenza web. Negli Usa diminuiscono copie carta, aumentano web, ora 14% diffusione totale contro 8,7 nel Rappresenta un terzo diffusione Wall street journal, 50%New York Time pure a pagamento. Anche testate solo online: Politico.com, negli Usa ormai testata di massima autorità, come nyt, wp, wsj.

15 Ma quando c’è la notizia…
Solo quando ci sono fatti grossi, la vendita registra anche picchi positivi. Effetto formazione governo, manovra economica, campagna elettorale; stragi, terremoti, morti eccellenti, grandi eventi sportivi Necessità di approfondimento, di dettaglio, voglia di storie e personaggi, oltre la notizia più cruda, che non trova piena soddisfazione nell’informazione online. Citazioni:


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