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Assosistema-Safety rappresenta in Confindustria le imprese che producono, distribuiscono e mantengono in stato di efficienza i dispositivi di protezione.

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Presentazione sul tema: "Assosistema-Safety rappresenta in Confindustria le imprese che producono, distribuiscono e mantengono in stato di efficienza i dispositivi di protezione."— Transcript della presentazione:

1 Assosistema-Safety rappresenta in Confindustria le imprese che producono, distribuiscono e mantengono in stato di efficienza i dispositivi di protezione individuale (DPI) e collettiva, per la tutela e la salute dei lavoratori di tutti i settori merceologici e che hanno sottoscritto un comune codice etico che le impegna al rispetto di tutte le leggi e regolamenti in materia di sicurezza. Assosistema-Safety lavora quotidianamente per il miglioramento dell’attività del settore e, proprio grazie all’esperienza pratica delle proprie aziende associate, è in grado di offrire un contributo di conoscenza e competenza per le problematiche della sicurezza sul lavoro. Le imprese associate sono operatori che “producono” in prima persona la sicurezza e hanno l'esperienza e la conoscenza per orientare e supportare al meglio le scelte degli utilizzatori dei dispositivi di protezione individuale, dando risposta sia all'esigenza di coniugare etica e sicurezza, sia alla domanda di progettare e promuovere (fabbricazione, distribuzione e vendita) DPI che pongono al centro il comfort dell'operatore e la performance - senza ulteriori compromessi - raccomandando livelli accettabili di prestazione per i dispositivi stessi. Alberto Spasciani

2 Università dell’Insubria
Dispositivi di protezione delle vie respiratorie applicabili per attività in presenza di tubazioni di cemento-amianto Università dell’Insubria Varese, 16 Aprile 2015 di Alberto Spasciani

3 Le basi normative D.Lgs. 626/94 Sicurezza Luoghi di Lavoro
D.Lgs 475/92 (Direttiva 686/89 DPI-Verrà a breve sostituita da un Regolamento) TU 81/08 “Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro” TITOLO IX – SOSTANZE PERICOLOSE Decreto MinLav 2 Maggio 2001 “Criteri per l'individuazione e l'uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI)” (UNI 10720, sostituita da UNI EN 529) DPR Settembre 2011”Norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinati” La normativa in merito alla salute e sicurezza sul lavoro in Italia ha iniziato ad orientarsi verso un approccio prevenzionalistico a partire dal D.Lgs. 626 del 1994, Lo stesso testo unico 81/08 concentra la propria attenzione sugli aspetti organizzativi aziendali quale primo necessario approccio da cui partire per la riduzione a monte dei pericoli e dei rischi ad essi correlati. Tale visione è condivisibile e necessaria ma ha portato – nel tempo - a considerare in maniera superficiale la protezione personale, anche se ciò non era certamente nelle intenzioni del legislatore. Il legislatore, però, se da una parte ha disciplinato il settore dei dispositivi di protezione individuale in modo chiaro ed inequivocabile, dall’altra non ha definito in maniera chiara e dettagliata tutte le specificità del caso. Sono stati necessari, infatti, interventi regolativi ad hoc come nel caso dei dispositivi di protezione individuale dell’udito, delle vie respiratorie, degli occhi e degli indumenti protettivi in cui è intervenuto Ministero del Lavoro con proprio decreto il 2 maggio 2001 su “Criteri per l'individuazione e l'uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI)” fornisce alcune indicazioni sui criteri di scelta di tali dpi.” facendo riferimento alla UNI 10720, però nel frattempo sostituita dalla UNI EN 529 la quale a sua volta è divenuta obsoleta a seguito dei lavori di normazione in ambito ISO. In UNI è in corso un suo aggiornamento che si spera possa essere citato in una revisione del DPR 2 Maggio 2001. Come pure, in occasione del Decreto del Presidente della Repubblica 14 settembre 2011, n. 177 “Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti” in cui soffermandosi più sulla parte dei requisiti che devono possedere le imprese per operare nel settore non si è preoccupato di fornire precise disposizioni sulla scelta dei dpi corretti. In tale decreto, le informazioni fornite non sono sufficienti a chiarire tutte le specificità che il datore di lavoro coadiuvato dal RSPP deve prendere in considerazione quando si appresta ad effettuare tale scelta. ++ Alberto Spasciani

4 DLGS 81/2008 Articolo Valore limite 1. Il valore limite di esposizione per l’amianto è fissato a 0,1 fibre per centimetro cubo di aria, misurato come media ponderata nel tempo di riferimento di otto ore. I datori di lavoro provvedono affinché nessun lavoratore sia esposto a una concentrazione di amianto nell’aria superiore al valore limite. 4. In ogni caso, se l’esposizione non può essere ridotta con altri mezzi e per rispettare il valore limite è necessario l’uso di un dispositivo di protezione individuale delle vie respiratorie con fattore di protezione operativo tale da garantire tutte le condizioni previste dall’articolo 251, comma 1, lettera b) ;) Alberto Spasciani

5 DLGS 81/2008 Articolo Misure di prevenzione e protezione b) i lavoratori esposti devono sempre utilizzare dispositivi di protezione individuale (DPI) delle vie respiratorie con fattore di protezione operativo adeguato alla concentrazione di amianto nell’aria. La protezione deve essere tale da garantire all’utilizzatore in ogni caso che la stima della concentrazione di amianto nell’aria filtrata, ottenuta dividendo la concentrazione misurata nell’aria ambiente per il fattore di protezione operativo, sia non superiore ad un decimo del valore limite indicato all’articolo 254 (NDR: 0,1/10=0,01) Alberto Spasciani

6 Quante Fibre? Alberto Spasciani

7 Quante Fibre? Alberto Spasciani Origine: INRS

8 Il Fattore di Protezione
Facciale Filtrante EN 149 FFP3 TIL (Perdita Totale verso l’Interno) = 2 % NaCl 0,2 μ ; SF6 5 Å (mm10-3) Fibra Amianto: L ≥ 5 μ (L/D ≥ 3) 100/2 = 50  Fattore di Protezione Nominale FPN/margine sicurezza = FPO, Fattore di Pr Operativo (30 ex EN 529) Fibra di amianto: per l’OMS “ una fibra è definita da una lunghezza superiore o uguale a 5 μ e da un rapporto di allungamento (L:D) maggiore o uguale a 3:1 NaCl 0,6 μ ; SF6 5 Å (mm10-3) Diametro Aerodinamico quello di una particella sferica di 1 g/cm3 avente pari velocità di sedimentazione. Conc. Fibre F/cm3 <= 0,01 in maschera (ex art. 251 DLgs 81/2008) 0,3/30 = 0,01 OK 3/30 = 0,1 KO Alberto Spasciani

9 Il Fattore di Protezione
Maschera Completa EN136 TIL (Perdita Totale verso l’Interno) = 0,05 % Penetrazione Filtro P3 = 0,05 % Totale Sistema Maschera+Filtro = 0,1% 100/0,1 =1000 Fattore di Protezione Nominale FPN/margine sicurezza = FPO, Fattore di Pr Operativo (400 ex EN 529) Conc Fibre F/cm3 <= 0,01 in maschera (ex art. 251 DLgs 81/2008) 3,7/400 = 0,009 OK 5/400 = 0,012 KO Alberto Spasciani

10 Fattori di protezione (EN 529)
Alberto Spasciani

11 Legislazione Francese Decreto 7 Marzo 2013
> 5 f/l Alberto Spasciani Origine INRS – TLV 0,1 dal 1/07/2015  0,01

12 Legislazione Francese Decreto 7 Marzo 2013
Revisione giugno 2015 Alberto Spasciani

13 Livello 1 FFP3 4/4m + P3 Alberto Spasciani ½ m + P3

14 Livello2/3 TM3P Alberto Spasciani

15 Livello 3 Flusso continuo Alberto Spasciani

16 Livello 3 a domanda Alberto Spasciani

17 Spazio Confinato DPR 177/2011 Si applica ai lavori in ambienti sospetti di inquinamento di cui agli articoli 66 e 121 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e negli ambienti confinati di cui all'allegato IV, punto 3, del medesimo decreto legislativo. 3. VASCHE, CANALIZZAZIONI, TUBAZIONI, SERBATOI, RECIPIENTI, SILOS La normativa vigente in Italia che regola gli interventi negli spazi confinati o sospetti di inquinamento è rappresentata dagli articoli 66 e 121 e allegato IV del D.Lgs. n. 81/2008 e dal d.P.R. n. 177/2011, in cui si prescrive quanto segue per l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI). Alberto Spasciani

18 Spazio Confinato DLGS 81/08 Articolo 66 - Lavori in ambienti sospetti di inquinamento 1. È vietato consentire l’accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamente accertata l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità fisica dei lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamento dell’atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei. Quando possa esservi dubbio sulla pericolosità dell’atmosfera, i lavoratori devono essere legati con cintura di sicurezza, vigilati per tutta la durata del lavoro e, ove occorra, forniti di apparecchi di protezione. L’apertura di accesso a detti luoghi deve avere dimensioni tali da poter consentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi. Alberto Spasciani

19 La “scaletta della protezione”
Eliminare la fonte di rischio Isolare la fonte Interventi ingegneristici Procedure DPI Il più efficace Il meno efficace Alberto Spasciani

20 DPI Ultimus Inter Pares
Una catena svolge il suo compito solo se è completa! Un programma di prevenzione è completo solo se il DPI necessario è scelto ed utilizzato correttamente Ma come una catena può svolgere la sua funzione solo se completa di tutti gli anelli, così un programma di prevenzione e protezione può essere realmente efficace solo se è completo in ogni suo componente egualmente importante e di pari dignità. Io amo definire in un latino maccheronico il DPI come ”Ultimus inter pares”. Inutile fare una buona analisi del rischio, se il DPI viene sottovalutato, svalutato ed irriso. Partendo da tali considerazioni a mio avviso risulta necessario un recupero del valore e dell’importanza che assume un dispositivo di protezione individuale, e degli altri dispositivi di prevenzione e tutela dei lavoratori, proprio perché al momento del bisogno risulta essere l’ultima barriera fra l’utilizzatore e il pericolo, specialmente quello fatale. Alberto Spasciani

21 Senza DPI in tutto il mondo
si muore The Bomel Report (UK 2006) : “In about 60 per cent of the accidents where PPE would have prevented or alleviated the accident, either PPE had been provided but not used or there had been a failure to consider that PPE should be worn for the job in hand. This indicates that people failings rather than equipment failings are the dominant contributor to PPE-related accidents.” NIOSH (USA) web site: (Preventing Occupational Fatalities in Confined Spaces) “A 22-year-old worker died inside a toluene storage tank that was 10 feet in diameter and 20 feet high while attempting to clean the tank. The worker entered the tank through the 16 inch diameter top opening using a 1/2 inch rope for descent. Although a self-contained breathing apparatus was present, the worker was not wearing it when he entered the tank. The worker was overcome and collapsed onto the floor” Questa slide tratta da una mia precedente presentazione illustra quanto si trova facilmente in riferimento agli infortuni sul lavoro. Quando avvengono nella grande maggioranza dei casi ciò avviene a causa del mancato uso, dell’incorretto uso o della mancanza totale del DPI necessario. EDITH COWAN UNIVERSITY, WA CONFINED SPACE FATALITIES “In many of the cases there was little evidence of a safe system of work. In the limited number of cases where a safe system of work was documented it was poorly implemented. The need for the provision of personal protective equipment (PPE) was also identified in many of the case studies. If the PPE was available it was not used by the victims.” Alberto Spasciani

22 DPI Ultimus Inter Pares
Struttura deformabile = Protezione collettiva Air Bag = Ingenierizzazione Cintura di sicurezza = DPI Un mio chiodo fisso, mi scuso con quanti mi hanno già sentito troppe volte, è fare un paragone semplice e famigliare a tutti: l’Automobile. In un auto i 150 anni circa di sviluppo tecnologico hanno portato a render l’auto più sicura per il viaggiatore e si distinguono vari dispositivi Attivi, intervengono in modo da ridurre la possibilità che si verifichi un evento avverso ABS dispositivo che evita il bloccaggio delle ruote ESP congegni di controllo elettronico della stabilità dinamica, che migliora anche la funzionalità dell'ABS TCS, riduce il pattinamento delle ruote e migliora la stabilità Passivi, sono protezioni che riducono le conseguenze fisiche di un danno Telaio i telai con le sue diverse zone di comprimibilità riesce ad assorbire parte dell'urto Cinture di sicurezza strumento che permette d'evitare l'eiezione del corpo fuori dall'abitacolo o l'urto con il volante e altre parti della vettura Air bag sistema che coadiuva il compito delle cinture di sicurezza Nonostante tutto ciò la cintura, il DPI, va sempre allacciata e il mancato uso è pecuniariamente sanzionato. Superfici arrotondate= Bonifica Ambientale Alberto Spasciani

23 Ringrazio per l’attenzione
Alberto Spasciani


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