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L’Età dell’oro Il Tempo

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Presentazione sul tema: "L’Età dell’oro Il Tempo"— Transcript della presentazione:

1 L’Età dell’oro Il Tempo
di: Bongiorni Filippo Borghi Elena Cattivelli Marco Negri Elisa

2 IL TEMPO INTRODUZIONE ORAZIO - SENECA FEDRO MARZIALE SENECA
SHAKESPEARE CIRO DI PERS FRANCISCO DE QUEVEDO PETRARCA LINK CON L’OGGI

3 IL TEMPO I PARAMETRI/ LE COORDINATE sono: il TEMPO e lo SPAZIO
Il TEMPO è una misurazione e organizzazione dell’essere, operata dall’uomo. Il concetto di tempo nasce nel momento in cui l’uomo deve riordinare le proprie percezioni. COSCIENZA DI SE’: L’uomo percepisce se stesso 2) L’uomo percepisce se stesso in relazione all’ambiente I PARAMETRI/ LE COORDINATE sono: il TEMPO e lo SPAZIO COSCIENZA DEGLI ALTRI: 1) “Pluralità degli “IO”, le individualità che si succedono e accompagnano nel tempo  nasce il concetto di ETERNO  IO+IO+IO… 2) Consapevolezza di una storia in cui l’uomo era assente  3) Confronto con esseri “eterni” (gli organismi monocellulari non muoiono) percezione del LIMITE temporale

4 Infine l’uomo si confronta col concetto, che ha creato: il TEMPO.
Intesse 3 relazioni: 1) L’uomo GOVERNA il tempo (incarnato nello spirito settecentesco) Esercizio concreto di questo “potere”umano avviene nella formulazione di ipotesi sulle proprie origini (COSMOGONIE) e sulla successione logica degli eventi (ETA’ DELL’ORO…)

5 2) L’uomo E’ GOVERNATO dal tempo, perchè
Si confronta, sfavorevolmente, con l’ETERNITA’ 

6 L’uomo è: limitato nel tempo e per questo imperfetto - al vertice, pare, ma non conosce con certezza le sue radici, fondamenti, è disorientato nell’insieme. PAURA DELLA MORTE = “arma” del tempo limite percorso di degenerazione insensata, inspiegabile senza riduzioni materialiste o forze metafisiche

7 QUAL E’ LA CHIAVE DI LETTURA VERA?
3) Il tempo “è indifferente” all’uomo: è solo un criterio, mentre l’uomo necessità di una “fonte di spiegazione” L’uomo è smarrito in un contesto per lo più sconosciuto e che non ha scelto. DUE CERTEZZE: Inizio, nascita Fine, morte INCOGNITA: durata e qualità della vita  PERCHE’??? QUAL E’ LA CHIAVE DI LETTURA VERA? Chiude la situazione iniziale, nel quale invece è l’uomo, che “ignora” il tempo.

8 FEDRO: Fabulae V, 8 Il TEMPO è:
- un auriga sulle ali di un uccello sul filo di un rasoio = è impalpabile e inafferrabile (neanche Giove, governatore del Fato, riesce a trattenerlo) Con la fronte chiomata e calva la nuca (ossimoro): “calvus comosa fronte” Il “breve momento opportuno per le cose”= la vita= tempo umano (l’iperbato sottolinea la precarietà della vita). CONSIGLIO: non indugiare, a questo spingono gli antichi, che rappresentano il tempo di conseguenza ALTRE VISIONI TRADIZIONALI DEL TEMPO: -Catullo: “ I soli possono tramontare e poi rinascere: per noi, caduta questa breve luce, c’è una sola notte eterna da dormire.”  Incitazione a vivere il sentimento amoroso, prima che sia troppo tardi. - Virgilio: “E fugge intanto, fugge irreparabile il tempo.”  Classica percezione del tempo- sabbia fra le dita, assolutamente analoga a Fedro.

9 Marziale: Epigrammata V, 58
Nell’inquieto rapporto col tempo, chi si guadagna il diritto alla presa in giro? IL SUPERFICIALE: Postumo (= a dopo) Ossia chi rimanda sempre l’antitesi hodie – heri Ad un “cras” non specificato, che “Quando arriva?... Si nasconde forse presso i Parti e gli Armeni?” “Ormai ha gli anni di Priamo e Nestore” “Hodie iam vivere, Postume, serum est” Già per vivere l’oggi, Postumo, è tardi. CONSIGLIO: “Si rivela saggio, chiunque abbia saputo vivere ieri”. Tempo: fugge e non va sprecato (buonsenso).

10 ORAZIO: “CARPE DIEM”, Ode I 11
« …carpe diem, quam minimum credula postero . » PRESUPPOSTI: Pensiero epicureo: invito al piacere catastematico; non preoccuparsi del futuro. Tradizione/ Astrologia: il proprio futuro è determinato alla nascita, è immodificabile. INNOVAZIONE ORAZIANA: Amore, passione = mezzo per parlare del tempo, che scorre Simbolo del piacere cinetico, dal quale bisogna diffidare

11 IL TEMPO FUGGE, INGOVERNABILE (IL VIVERE E’ PRECARIO)
Leuconoe (= mente bianca) vuole conoscere il suo futuro amoroso E’ una sciocca superstizione, perché: L’uomo è limitato  a) il domani è ingestibile e incognito b) è soggetto alla morte e ne ha paura La vita è:  difficoltosa, ma “Quanto è meglio subir quel che sarà, siano molti gli inverni che Giove ci ha assegnato, o sia l’ultimo questo, che contro gli scogli strema il Tirreno”.  breve IL TEMPO FUGGE, INGOVERNABILE (IL VIVERE E’ PRECARIO) CURA: “Carpe diem” = “Stacca una giornata” ( carpo = lacero/ trasatocolgo, godo) FINE:raggiungere la libertà interiore con - il piacere catastematico (assenza di dolore…) - autarkeia - mediocritas

12 FRANCISCO DE QUEVEDO Irrecuperabilità del PASSATO
TEMA OSSESSIVO Scorrere inarrestabile del Tempo Consunzione continua di ogni esperienza Irrecuperabilità del PASSATO Inafferrabilità del PRESENTE Incombere della morte nel FUTURO Diventano i PERSONAGGI di un DRAMMA IERI OGGI DOMANI Lo stesso protagonista “IO” è tripartito FU E’ SARA’

13 FRANCISCO DE QUEVEDO O NULLITA’ DELLA VITA  espressa dalle metafore:
“pannolini e sudario” “eredità presente di un defunto” CHI E’ IL DEFUNTO???!!!?? Quel che resta di uno che è già morto O Il carico di memorie del passato, il quale muore continuamente L’autore non ha la percezione di vivere Perché il PRESENTE è tanto fugace che NON ESISTE!!!! Manda appelli alla vita, come un uomo sull’orlo della morte

14 FRANCISCO DE QUEVEDO OGGI = IERI + DOMANI
Fa l’appello di tutte le esperienze vissute Scappa via Non è ancora giunto perciò risulta inconoscibile Ma il suo passato è NASCOSTO dalla sua FOLLIA L’UOMO NON VIVE, MA HA VISSUTO Eppure è come se non lo avesse neanche fatto perché non può richiamare gli attimi passati, che sono quindi PERDUTI

15 DRAMMA IL BAROCCO vede la vita come teatro: ARTE E SCENOGRAFICITA’
L’IMPORTANTE E’ L’APPARENZA In questo contesto Shakespeare scrisse: “domani, domani, domani, così da un giorno all’altro ogni domani arriva all’ultima sillaba del Tempo che si ricorda ancora, e tutti i nostri Ieri hanno rischiarato a dei pazzi la via che li conduce alla polvere della Morte. Spegniti, spegniti, piccola candela! La vita non è che un’ombra che cammina: un povero commediante che si pavoneggia e si agita sulla scena del Mondo per un’ora, e poi non se ne parla più; la storia raccontata da un idiota, piena di frastuono e di foga, che non significa nulla.”

16 PETRARCA METAFORA: FUGAGITA’ DEL TEMPO = SCORRERE VELOCE DEL SOLE NEL CIELO PERSONIFICATO: SI VUOLE RIPRENDERE IL SUO DOMINIO SULL’UOMO: NON CAPISCE PERCHE’ DOVREBBE FAR SI’ CHE LA FAMA , CHE PUR E’ UN’INVENZIONE DEI MORTALI, DOVREBBE RIUSCIRE AD ESSERE IMMORTALE SHAKESPEARE SFIDA IL TEMPO CON LA SUA ARTE CHE IMMORTALERA’ IL SUO AMORE IN ETERNO

17 CIRO DI PERS OROLOGIO MECCANICO = RIMANDI ALLA MECCANICA
TEMPO SIMBOLEGGIATO DALL’OROLOGIO In Shakespeare il Tempo era PERSONIFICATO OROLOGIO MECCANICO = RIMANDI ALLA MECCANICA RICERCA TEMI ESTRANEI ALLA POESIA INFLUSSO BAROCCO ALLEANZA TRA STRUMENTI TECNICI E INTELLETTUALI INFLUSSO RIVOLUZIONE SCIENTIFICA SIMBOLO NUOVA VISIONE DEL MONDO E DELL’UNIVERSO = GRANDE MECCANISMO REGOLATO DA LEGGI FISICHE

18 CIRO DI PERS SCORRERE DEL TEMPO = AVVICINARSI DELLA MORTE
Shakespeare non vede il peggio nella morte SCORRERE DEL TEMPO = DISCESA VERSO IL BASSO STORIA = PROGRESSO Rinascimentale MA STORIA = DECLINO crisi certezze ‘600 Assente ogni prospettiva di eternità ma nel DECLINO Ipoteticamente ogni secondo che passa si è meno felici del secondo precedente “Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria” (Dante, V Inferno)

19 PETRARCA L’autore si sente incalzato dal Tempo e dalla Morte
il PASSATO (= il “rimembrar”) il FUTURO (=l’“aspettar”) i “lumi bei” tempi senza Laura Lo tormentano, incombono su di lui Da quando Laura è morta Dava un senso alla sua vita

20 PETRARCA DE QUEVEDO PETRARCA Si sentiva sperduto:
Il PASSATO lo ha abbandonato Il FUTURO è inconoscibile Il PRESENTE sfugge Si sente soffocare: Il passato e il futuro lo OPPRIMONO ENTRAMBI NON RIESCONO A DARE UN SENSO ALLA LORO VITA Infatti Petrarca usa la METAFORA della NAVE = VITA lasciata alla deriva = stanchezza di vivere

21 PETRARCA “La vita fugge e non s’arresta un’ora” “Il trionfo del tempo”

22 SHAKESPEARE SCHEMA DEL SONETTO : CLASSICO SHAKESPAERIANO”: 4-4-4-2
Primi quattro versi: azioni positive e negative del Tempo (spuntare “gli artigli al leone”, far divorare “alla Terra la sua dolce progenie”) Versi 58 : qualificazione del Tempo con aggettivi e azioni ( “alternare stagioni”, “dolcezze fuggitive”, “Tempo dal rapido piede”) Versi 912 : richiesta / divieto (“il più orrendo delitto io ti vieto”) Versi 1314 : conclusione a sorpresa, che ribalta le aspettative del lettore (“oppure fa’ del tuo peggio”, “a dispetto del tuo oltraggio”) SVILUPPO DEL TEMA CONCLUSIO-NE

23 SHAKESPEARE STRUTTURA “TRIANGOLARE” “IO” del poeta
Il TEMPO (2° antagonista) che deturperà e cancellerà l’Io e il Tu “TU” del bel giovane, suo antagonista POETA + TEMPO SI CONTENDONO IL BEL GIOVANE

24 SHAKESPEARE PRESENTAZIONE DEL TEMPO
Versi 17 Tempo incontrastato dominatore dell’azione, agente di apocalisse contrastato dall’artista positivo tramite DIVIETI Versi 812 Tempo scrittore di decadenza e morte Versi 1314 Tempo = buffone lasciato alla sua farsa maligna il poeta è riuscito a sottrarre al suo influsso il referente immortalato

25 SHAKESPEARE importanza Tempo importanza Poeta PERSONAGGI DIVORATORE/
EROE TRAGICO SCRITTORE BUFFONE importanza Poeta CONCESSIONI dello scrittore DIVIETI dello scrittore TRIONFO dello scrittore

26 SHAKESPEARE CAMPI SEMANTICI VERSI 14 VIOLENZA VERSI 57 EFFIMERITA’
Violenza sugli animali più violenti Violenza al quadrato vv. 1/3 Definitivo sacrificio della fenice vv. 2/4 Violenza in chiave mitica Terra che divora i suoi figli VERSI 57 EFFIMERITA’ anche in chiave naturalistica

27 SHAKESPEARE VERSO 9 “Oh non INCIDERE le tue ORE nella fronte del mio amore” UNIONE : VIOLENZA EFFIMERITA’ LA PIU’ GRANDE VIOLENZA CHE IL TEMPO INFLIGGE E’ L’EFFIMERITA’ DELLE COSE Contro la violenza del tempo e l’effimerità della vita il poeta costituisce un modello (non effimero) della bellezza

28 SHAKESPEARE ARTE = strumento per ETERNARSI TEMPO divoratore
Rimando: BIOFILIA e NECROFOBIA rinascimentali (iscrizioni celebrative, genere natura morta e ritratto) INFATTI SEBBENE SIA: TEMPO divoratore dal rapido piede dolcezze fuggitive il POETA non se ne cura: grazie ai suoi versi, il suo innamorato rimarrà GIOVANE In realtà è soltanto un PALLIATIVO: il poeta è cosciente di non poter nulla contro il Tempo e usa come debole arma di difesa l’”immortalità laica” dell’arte

29 SENECA Perdono il loro passato Gli “OCCUPATI”
Perché non hanno tempo libero Se anche lo avessero, sarebbe sgradevole il ricordo di una cosa di cui si prova rimorso Infatti i loro atti non sono sotto il controllo della coscienza: Piaceri momentanei nascondevano i loro vizi, che però dalla prospettiva del passato vengono evidenziati

30 SENECA Gli “OCCUPATI” I loro animi non sono liberi, sono sotto un giogo (“SUB IUGO SINT”) perché NON possono guardarsi indietro Non hanno “FONDO” per raccogliere e conservare: (“ANIMOS QUASSOS FORATOSQUE”) La loro vita se ne va in un abisso e non serve a niente, nonostante abbiano molte esperienze e vivano a lungo: è breve e non può essere colto Per loro è disponibile solo il TEMPO PRESENTE Anche questo viene loro sottratto perché presi da mille impegni

31 SENECA Gli “OCCUPATI” Vedono la morte in lontananza
Non capiscono di morire ogni giorno Perché non mettono le mani sul giorno d’oggi (“HODIERNO MANUM INIECERIS”) Sono dipendenti dal domani Quando anche loro dovranno andarci incontro Si lamentano della morte di un uomo

32 SENECA Gli “OCCUPATI” La morte ci sta di fianco
Quando non sono padroni nemmeno del loro domani Fanno progetti per la vita In realtà esiste una legge determinata di natura (FATO STOICO) ma per gli uomini è inconoscibile Coltivano grandi speranze (“SPES LONGAS INCHOANTIUM”) Tutto è incerto anche per i più fortunati “QUID AUTEM AD ME AN NATURAE CERTUM SIT QUOD MIHI INCERTUM EST?”

33 SENECA Gli “OCCUPATI” La distinzione elitaria tra SAGGI e OCCUPATI, richiama la divisione tra SVEGLI e DORMIENTI di Eraclito

34 SENECA IL TEMPO TEMPO suddiviso in :
= De Quevedo TEMPO suddiviso in : tempus quod fuit, quod est, quod futurum est tempus quod nos agimus breve est, quod acturi sumus dubium, quod egimus certum 2 1 PROSPETTIVA del TEMPO in sé come soggetto nella sua esistenza pura e assoluta quindi non si utilizzano aggettivi scorre senza alcun intervento umano PROSPETTIVA dell’UOMO come soggetto qualificato e giudicabile

35 SENECA IL TEMPO Traduzione corretta dalla forma greca filosofi
USO PERIFRASTICA ATTIVA Traduzione corretta dalla forma greca filosofi grammatici Usata da Il futuro in “erit” L’esistenza di un futuro, finché non arriva, non è certa (“DUBIUM”) IL PASSATO accezione  : unica zona certa, perché fuori dal dominio della fortuna accezione  : il ritorno con la memoria al passato è spiacevole [ “iniucunda est paenitendae rei recordatio”] Per chi sa di non aver appieno seguito i dettami della sua coscienza

36 SENECA IL TEMPO indica il movimento all’indietro “TEMPUS PRAETERITUM”
termine grammaticale = tempo attraversato, cui si è passati oltre: TEMPO IMMOBILE Per Seneca il passato è lì dietro di noi, fermo e si presenta quando lo si ricerca A differenza di De Quevedo che sebbene richiamasse il passato alla memoria, tuttavia non poteva rievocarlo collocazione del passato alle nostre spalle: enfatizzata dall’uso del pre-verbo “RE-” indica il movimento all’indietro

37 SENECA Volgersi indietro
IL TEMPO Volgersi indietro Tradizione letteraria folklore nella = volontà di stabilire un contatto con qualcuno per esempio Orfeo non doveva volgersi a guardare Euridice = non doveva avere contatti con lei

38 Se volgersi indietro = volontà di mantenere un contatto con qualcuno
SENECA IL TEMPO Se volgersi indietro = volontà di mantenere un contatto con qualcuno Chi è troppo “OCCUPATO” non trova il tempo di riflettere sul suo passato ( e comunque sarebbe spiacevole). Seneca esorta a mantenere un contatto con il proprio passato, e non considerare solamente: Presente (“HI PER MOMENTA”) Futuro (“DUBIUM”) Per questo Seneca supplisce al rifiuto, e ricorda tutte le cose che non sono andate nella loro vita a metà brano vi è un ELENCO di VIZI, tipico di chi non segue la COSCIENZA nell’agire

39 MOVIMENTO DELL’UOMO ATTRAVERSO IL TEMPO
SENECA IL TEMPO TEMPO 1 tempo = dimensione immutabile e immobile che l’uomo singolarmente attraversa PASSATO PRESENTE FUTURO MOVIMENTO DELL’UOMO ATTRAVERSO IL TEMPO

40 MOVIMENTO DEL TEMPO INCONTRO ALL’UOMO
SENECA IL TEMPO TEMPO 2 Uomo = immobile: il tempo gli corre incontro PASSATO PRESENTE FUTURO MOVIMENTO DEL TEMPO INCONTRO ALL’UOMO

41 SENECA IL TEMPO Tempo 2 : simmetrico rispetto al Tempo 1
una volta trascorso si trova tutto in un punto: un abisso La sua VELOCITA’ è INFINITA: inganna coloro che guardano solo al presente “Nam praesentia intentos fallit; adeo praecipitus fugae transitus lenis” Quindi il tempo che passa sembra insieme RAPIDO E LENTO La velocità del tempo risulta più evidente a chi si rivolga a guardare indietro Per questa contraddizione Seneca usa un OSSIMORO in CHIASMO

42 SENECA IL TEMPO TEMPO 3 tempo = DONO DELLA NATURA: unica cosa di cui noi siamo veramente padroni, ma non completamente: perché Ci viene portato via Ci viene nascosto Sfugge via

43 Non più il singolo individuo
SENECA IL TEMPO TEMPO 4 Ancora: ENTITA’ IMMUTABILE entro cui l’umanità intera cammina in una GRANDE CAROVANA Non più il singolo individuo MA il PASSATO è DAVANTI a noi = lo vediamo e lo conosciamo Non più RESPICERE, ma il passato: PRAEMISSUS EST ANTECESSIT Il FUTURO ci è INDICATO dal passato ma ci è IGNOTO

44 SENECA LA VITA E LA MORTE COS’E’ LA VITA?
Per questo le cose successe nel passato, sembrano accadute “or ora” (“MODO”) “INTERVALLUS BREVIS”: Infatti una cosa che nel suo complesso è breve, non può avere al suo interno lunghi intervalli INFANTIA PUERITIA ADULESCENTIA INCLINATIO AB ADULESCENTIA AD SENECTUTE (= declino) SENECTUS Ma la Natura si prende gioco di noi facendoci credere che sia lunga: infatti la suddivide in 5: Scandalo!!! Era l’età forte e vigorosa del “VIR”

45 SENECA Se consideri i pesi della vita: anche per un bambino è lunga
LA VITA E LA MORTE Se consideri i pesi della vita: anche per un bambino è lunga Se consideri la velocità: è breve anche per un vecchio La vita è in mano alla SORTE: non bisogna fare progetti: il FATO tronca tutto

46 SENECA 1. Gli stolti credono che sia DAVANTI IN LONTANANZA:
LA VITA E LA MORTE COS’E’ LA MORTE? 1. Gli stolti credono che sia DAVANTI IN LONTANANZA: (TEMPO 1- futuro avanti, passato dietro) In realtà lei ci sta passando DAVANTI ORA, quasi ci sfiora 2. La morte ci sta DI FIANCO e ci accompagna 3. Tutto il tempo che sta “DIETRO” lo ha la morte (TEMPO 1; = passato) (TEMPO 4 ; = futuro) In questo caso la morte ci sta anche “DAVANTI” con l’immagine della carovana che ci mostra davanti a noi gli esempi del passato per sapere cosa abbiamo alle nostre spalle

47 SENECA LA VITA E LA MORTE
PUNTO 3: La morte è dietro di noi: pervade il nostro PASSATO NON perché il passato (come dice De Quevedo) è morto BENSI’ perché VITA = MORTE: dal momento in cui si nasce, si comincia anche a morire. E nel momento del decesso si termina anche di morire Anzi! E’ un grande tesoro per noi VITA = PREPARAZIONE ALLA MORTE: Esigenza quotidiana di fare il proprio esame di coscienza Importa vivere bene e non il più a lungo possibile Ogni giorno chiudiamo il bilancio con la vita

48 CARPE DIEM vs PROTINUS VIVE ORAZIO (prevalentemente epicureo) vs SENECA (stoico)
Nonostante le diversità di pensiero, sono molto affini: - la condotta concreta di vita - fine: dare senso alla vita nel presente, senza occuparsi troppo del futuro I due “slogan” sono simili e speculari, a chiasmo: (Stacca il giorno) Carpe diem Protinus vive (Vivi subito)

49 Orazio Seneca Premessa: affermazione sul tempo, dal presente (loquimur) al futuro (fugerit) Dum loquimur fugerit invida aetas Quo spectas? Quo te extendis? Premessa : domande dal presente (spectas, extendis) al futuro (quo ?) Motto: forma imperativa/consiglio a Leuconoe Carpe diem Omnia quae ventura sunt in incerto iacent Conclusione: risposta sul valore del futuro Conclusione: consiglio sul valore del futuro Quam minum credula postero Protinus vive Motto: forma imperativa/ consiglio a Paolino e al lettore

50 ESIODO PLATONE LUCREZIO VIRGILIO – ORAZIO TASSO GUARINI
L’ETA’ DELL’ORO ESIODO PLATONE LUCREZIO VIRGILIO – ORAZIO TASSO GUARINI

51 Vari gradi verso la decadenza
ESIODO Secondo Esiodo esistono 5 età: Età dell’oro: età idilliaca Età dell’argento Età del bronzo Età degli eroi Età del ferro: età in cui vive l’autore, età di massima decadenza In Esiodo ritroviamo l’idea tipica degli antichi che idealizza il passato a scapito del presente Vari gradi verso la decadenza

52 ESIODO Gli uomini dell’Età dell’oro: Erano tutti amici tra loro
Vivevano al pari degli dèi Morivano dolcemente nel sonno, ma non invecchiavano Erano fisicamente più forti Potevano godere di ogni sorta di beni: i frutti della terra erano abbondanti e spontanei Gli uomini dell’età del ferro: Non hanno tregua dal travaglio Devono subire la crudeltà degli dei Saranno infine spazzati via da Giove quando saranno giunti al massimo degrado i bambini “nasceranno già con le tempie grigie” Sono governati dal più forte ”avrà stima chi soverchia” Vivono in una società caotica: I figli sono nemici dei padri I fratelli e gli amici saranno ostili tra di loro

53 PLATONE Età dell’oro età di Crono Guerre assenza di rivolte
2. Gli uomini risorgono dalla terra 3. Frutti della Terra spontanei e abbondanti clima temperato 4. Uomo vive all’aria aperta senza vesti e senza letti Background ORFICO di Platone (guida dei DEMONI) Visione negativa dell’età dell’oro: gli uomini non facevano nulla

54 PLATONE Età del ferro  età di Giove
L’uomo è privato della sorveglianza del DEMONE NON sa fare NULLA perché abituato a godere dei frutti della Terra RESTA: DEBOLE SOLO IN BALIA DEGLI ANIMALI PERO’: VISIONE PLATONICA E’ MENO PESSIMISTICA DI QUELLA DI ESIODO: Prometeo: il fuoco Efesto: l’arte Altri ancora: semi e piante INFATTI GLI DEI DONANO AGLI UOMINI MEZZI PER PROGREDIRE:

55 LUCREZIO NON crede nell’età dell’oro (unico degli antichi autori)
Formazione epicurea scientifica Uomo primitivo = rozzo animale Il presente è meglio del passato solo perché c’è stato il PROGRESSO,ma è peggiore per moralità Lucrezio idealizza il passato e demolisce il presente, elemento in comune con gli altri autori classici Prima si moriva per mancanza di cibo, per ferite o perché avvelenati involontariamente Oggi invece si muore per guerre, perché assassinati o avvelenati di proposito

56 LUCREZIO UOMO = essere rozzo Non ha origine divine
Non sapevano produrre e maneggiare il fuoco Non si vestivano Cacciava solo per se e pensava alla proprio sopravvivenza Legge della selezione naturale UOMO = essere rozzo Spesso procreavano perché le donne venivano violentate da uomini più forti Molto facile morire: Avvelenati involontariamente a causa di ferite non curabili attaccati dalla belve nella notte Non si univano in società Non avevano tradizioni Non avevano leggi Non avevano un idea di comunità e di divisione del lavoro L’uomo del passato era più forte dell’uomo romano

57 VIRGILIO ETA’ DELL’ORO STA TORNANDO Grazie al governo di Ottaviano
Ci si accorgerà di questa per la nascita di un PUER Ricostruita secondo schemi tipici Per il Medioevo Virgilio è profeta Attraverso il ripercorrimento della storia al contrario È il figlio di Asinio Pollione

58 ORAZIO VISIONE ANTITETICA rispetto a Virgilio
Stessi esempi (ARGONAUTI) Sono un testo in risposta dell’altro Non si sa quale sia stato scritto per primo! Non si sa se faccia riferimento alla : guerra civile prima della pace di Brindisi quelle che seguiranno Inizio: “Altera iam teritur bellis civilibus aetas”:

59 VIRGILIO – ORAZIO OTTIMISMO PESSIMISMO Nascita puer
Roma sta andando verso Età dell’oro Roma si sta autodistruggendo Nascita puer Nessuna speranza: solo fuga verso le isole Fortunate Background stoico: visione ciclica della storia Dove vi è perenne età dell’oro Entrambi apprezzati dall’imperatore Ottaviano: Virgilio per i messaggi Orazio per la forma

60 TEMPO OMOGENEO vs TEMPO ETEROGENEO
LINK CON L’OGGI… In LETTERAURA moderna: TEMPO OMOGENEO vs TEMPO ETEROGENEO ( Tempo omogeneo = scorre uniforme e lineare, può essere diviso in parti uguali) (Concetto di tempo eterogeneo  introduzione nel 1884 del fuso orario  ognuno ha il proprio conteggio del tempo, relativo). Anticipazione di Laurence Sterne con “Tristram Shandy” Oscar Wilde  “Il ritratto di Dorian Grey” Marcel Proust  “Alla ricerca del tempo perduto” James Joyce  “Ulisse” Italo Svevo  “La coscienza di Zeno”

61 In ARTE: I pittori hanno sempre dovuto scontrarsi con la difficoltà di rendere il movimento di un oggetto nel tempo. Impressionisti: espediente  successione di dipinti dello stesso soggetto in diversi momenti del giorno, delle stagioni, delle condizioni climatiche. Es. Monet: Cattedrale di Rouen Cubisti:usano diverse prospettive che corrispondono alle diverse posizioni assunte in successione dall’artista nei confronti dell’oggetto  DECOSTRUZIONE della PROSPETTIVA (Il superamento della concezione del tempo oggettivo ed omogeneo alla fine dell’800, porta gli artisti a rifiutare l’orologio come soggetto dei loro quadri, in quanto simbolo della natura atomizzata, divisibile del tempo.) es. Solo Cezanne (1870) lo rappresenta: senza lancette; cubista Gris (1912): impossibile la lettura dell’ora  tempo ambiguo.

62 - ritorno al “tempo naturale”
Dalì (1931): "La persistenza della memoria": -il tempo è RELATIVO - ritorno al “tempo naturale”

63 (seppur Galileo aveva intuito il principio di relatività ristretta)
Nella SCIENZA: CONCEZIONE SUPERATA: spazio ed il tempo sono entità assolute e separate. (seppur Galileo aveva intuito il principio di relatività ristretta) Einstein  spazio e tempo fanno parte di una unica realtà, lo spazio-tempo quadri-dimensionale. Passando da un sistema di riferimento inerziale ad un altro (K  K’)  Lo spazio ed il tempo cambiano di conseguenza ( i due orologi di K e K' non segnano più  lo stesso tempo). Un punto, quindi, è descrivibile rispetto a 4 coordinate (relatività):  - 3 spaziali (x; y; z) - temporale COSTANTE (K) = velocità della luce (limite invalicabile)

64 Tratta vicende tragicomiche ambientate in un ideale mondo di pastori
TASSO AMINTA è un Ha per antenati: dramma satiresco greco egloghe dialogate antiche egloghe pastorali del ‘400-’500 Stile che ha avuto una discreta fortuna nell’ambiente cortigiano soprattutto nella Ferrara del ‘500 DRAMMA PASTORALE Tratta vicende tragicomiche ambientate in un ideale mondo di pastori

65 CORO DELL’ETA’ DELL’ORO
TASSO AMINTA Manifesto della concezione laico-naturalista dell’uomo, in cui l’autore celebra il simbolo umanistico rinascimentale del ritorno all’età dell’oro CORO DELL’ETA’ DELL’ORO La sua celebrazione è motivata dal fatto che quell’epoca fosse assillata dalla presenza di onore quel tiranno capace di trasformare l’amoroso gregge in volgo insano L’onore ha soffocato il libero scherzare degli innamorati L’onore ha preteso di velare i piaceri Tasso utilizza diverse immagini per rappresentare i danni provocati dall’irrompere di onore: immagini di forte sensulità l’amore che viene evocato da parole e sussulti l’immagine della verginella ignuda

66 TASSO AMINTA CORO DELL’ETA DELL’ORO TORNA ALL’ETA’ DELL’ORO
Parte finale del coro Invito al piacere Ricorda che la vita è una LUCE BREVE Invito a godere le gioie dell’amore Rimando al carme di catullo “Amiam, chè non ha tregua Con gli anni umana vita, e si dilegua. Amiam, chè ‘l sol si muore e poi rinasce; A noi sua breve luce S’asconde, e ‘l sonno eterna notte adduce.” TORNA ALL’ETA’ DELL’ORO VAI A GUARINI

67 GUARINI IL PASTOR FIDO SILVIO Deve sposare AMARILLI ma ama ma ama
DORINDA MIRTILLO che è amato da La quale cerca di incastrare mentendo Amarilli, per sposare Mirtillo CORISCA Montano(padre di Silvio) sta per sacrificare Amarilli ma interviene Mirtillo che si offre al suo posto Sopraggiunge poi Carino che rivela l’identità di Mirtillo, egli è figlio di Montano quindi di discendenza regale

68 GUARINI IL PASTOR FIDO ALLA FINE SILVIO sposa DORINDA
AMARILLO sposa MIRTILLO e CORISCA ,pentita, promette di cambiare vita e costumi

69 Copiandone il primo verso e mantenendone le stesse rime
GUARINI VS TASSO CORO DEL PASTOR FIDO CORO DELL’ETA’ DELL’ORO GUARINI Capovolge Riprende L’impostazione generale Il coro di Tasso Come si vede dall’inversione della legge a cui sono sottoposti i pastori: Tasso Guarini Copiandone il primo verso e mantenendone le stesse rime “S’ei piace, ei lice” “Piaccia, s’ei lice” Cioè il punto di partenza e il criterio di giudizio non è più, per Guarini, il piacere, ma la MORALITA’(il lecito)

70 GUARINI VS TASSO L’età dell’oro CORO DEL PASTOR FIDO
CORO DELL’ETA’ DELL’ORO L’età dell’oro Per Guarini Per Tasso E’ un’età di spontanea libertà amorosa, in cui l’amore non era ancora ostacolato dal senso moderno dell’ ”onore” che pone freni e vincoli e limiti alla libertà di muoversi nel sentimento amoroso Mantiene la contrapposizione di Tasso tra età dell’oro e mondo contemporaneo ma dice che: l’età dell’oro era quella dell’onestà, del vero “onore. Quindi l’onore rettamente inteso non è affatto contrario all’amore, come ritiene Tasso, ma il guaio è il mutarsi della concezione di onore, che è cambiata perché si è staccato dall’onestà ETA’ DELL’ORO


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