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CHI CONSERVA GLI E-BOOK?

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Presentazione sul tema: "CHI CONSERVA GLI E-BOOK?"— Transcript della presentazione:

1 CHI CONSERVA GLI E-BOOK?
Gruppo di studio Preservazione Bertucci Barbara Berzioli Michela Berzolla Alessia Cagni Laura Campana Francesca De Ferri Lavinia Fornaciari Silvia Mantovani Luciana Pattacini Elisa Sarritzu Lara Vignali Francesca Zanrè Ermes

2 CHE COSA È LA PRESERVAZIONE?
Azione intesa a garantire che il contenuto intellettuale di un documento digitale rimanga accessibile per le generazioni future, sia nel caso in cui si tratti di informazioni nate digitali, sia nel caso di conversioni digitali di materiale analogico Azione intesa a garantire l’intero ciclo di vita di un documento digitale, soprattutto nella prospettiva di una conservazione nel lungo periodo La DOCUMENTAZIONE digitale richiede tre tipi di attività:    RICERCA: localizzare i “data” rilevanti PRESERVAZIONE: perpetuare i “data” DISSEMINAZIONE: rendere i “data” disponibili

3 PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA PRESERVAZIONE
PROBLEMI TECNICI PROBLEMI POLITICO-SOCIALI STRATEGIE DI PRESERVAZIONE

4 PROBLEMI TECNICI 1. Scarsa durata fisica dei supporti per la memorizzazione dei dati (cd-rom, floppy, nastri, etc.) 2. Obsolescenza dell'hardware per la decodifica dei supporti (lettori, drive, etc.) 3. Obsolescenza dell'hardware per l'esecuzione dei programmi di interpretazione (microprocessori, computer, etc.) 4. Obsolescenza del software per l'interpretazione dei dati (word processor, programmi di grafica, browser, Acrobat, etc.)

5 PROBLEMI POLITICO-SOCIALI
CHE COSA VA PRESERVATO CHI DEVE PRESERVARE DIFFICOLTÀ LEGATE AL DIRITTO D’AUTORE LE BIBLIOTECHE NON POSSONO FARSI CARICO DI PRESERVARE CIÒ CHE NON POSSIEDONO, SE NON PREVISTO SPECIFICATAMENTE DALLE LICENZE D’USO

6 STRATEGIE DI PRESERVAZIONE
REFRESHING:copia dell’informazione digitale in supporti più nuovi, prima che i vecchi si deteriorino. MIGRAZIONE:memorizzazione del supporto digitale dell’informazione nell’ambiente corretto e secondo procedure concordate d’immagazzinamento e trattamento. EMULAZIONE: si fonda sul sistema di metadata a corredo del documento digitale che descrive l’ambiente tecnologico. In questa situazione non si trasforma l’oggetto originale ma si ricrea l’ambiente.

7 7 principali CONTRO-MOSSE per agevolare la PRESERVAZIONE dei documenti digitali
1. Memorizzare su supporti digitali man mano correnti. 2. Tradurre nei linguaggi e software man mano correnti. 3. Adottare linguaggi e software standard. 4. Creare biblioteche di software, musei di hardware e biblioteche di emulatori software e hardware. 5. Preferire la distribuzione in rete rispetto a quella su supporti portatili. 6. Adottare linguaggi standard orientati alla struttura logica del documento. 7. Istituire un deposito legale digitale per i documenti distribuiti in rete.

8 CHI SI OCCUPA DELLA PRESERVAZIONE OGGI…E CHI DOVREBBE OCCUPARSENE…
Non c’è ancora accordo su chi debba assumersi tale responsabilità e su cosa va preservato! La soluzione più immediata è che i medesimi soggetti che ricevono il deposito legale cartaceo ricevano e gestiscano anche quello elettronico. L’opinione degli autori si divide in due: la parte più consistente afferma che le biblioteche debbano preservare una collezione digitale di alta qualità, filtrata e selezionata; altri autori ritengono che le biblioteche dovrebbero conservare tutti i documenti digitali.

9 Il risultato migliore a cui si dovrebbe aspirare è:
L’istituzione di una biblioteca nazionale digitale distribuita che garantirebbe catalogazione, accesso remoto e stoccaggio e potrebbe anche condurre esperimenti in ambito PURL OPPURE la realizzazione di un’associazione di istituzioni coordinate, che dia garanzia di stabilità e di gestione nel tempo. LE CARATTERISTICHE DELLA PRESERVAZIONE DIGITALE IMPLICANO DUNQUE, UNA COOPERAZIONE TRA ISTITUZIONI: BIBLIOTECHE, ARCHIVI ED EDITORI! Sarà necessaria, in tutti i casi, una NORMATIVA che elimini gli ostacoli legislativi attuali alla preservazione!

10 LA QUESTIONE VIENE OGGI AFFRONTATA IN DUE MODI DIVERSI:
In EUROPA: viene favorita un’idea di infrastruttura centrale che si occupi di preservazione e archiviazione. Negli USA e in AUSTRALIA: la responsabilità della preservazione è condivisa tra molti centri interessati, editori compresi.

11 ENTI ATTUALMENTE COINVOLTI NELLA PRESERVAZIONE:
EPIC - European Preservation Information Centre: tiene continuamente aggiornata la Preservation map of Europe, un elenco di istituzioni Europee che stanno lavorando per la preservazione digitale. DLM-FORUM Electronic Records: istituita nel 1996 dall’Unione Europea, riunisce esperti con il compito di diffondere le migliori tecniche ed i modelli organizzativi da seguire. Biblioteca Nazionale di Firenze: si occupa di raccogliere il materiale digitale prodotto in Italia dopo il 1997. UK Digital Preservation Coalition: coordina la digitalizzazione e le attività di preservazione in Gran Bretagna. I due centri inglesi principali per la preservazione sono AHDS e CEDARS. Digital Library Federation: creata negli USA nel 1994 per raccogliere il materiale digitale prodotto negli Stati Uniti e all’estero.

12 TRUSTED DIGITAL REPOSITORIES
Elenco delle raccomandazioni redatte dalla Task Force on Archiving of Digital Information del Research Libraries Group: 1. Sviluppo di una struttura e di un sistema che supportino la certificazione dei depositi digitali; corretta archiviazione dei documenti attraverso l’uso di standard. 2. Creazione di strumenti per verificare le caratteristiche dei materiali digitali nel momento stesso della loro creazione. 3. Cercare e sviluppare modelli per reti e servizi di depositi condivisi facendo conoscere ai bibliotecari come i depositi digitali possano essere gestiti attraverso le reti. 4. Delineare e sviluppare sistemi per un’univoca e permanente identificazione di oggetti digitali che espressamente supportino la conservazione nel lungo periodo. 5. Diffondere informazioni al riguardo della complessa relazione tra preservazione e copyright. 6. Investigare e determinare quali strategie tecniche provvedono al meglio a continuare l’accesso alle risorse digitali (emulazione e migrazione). 7. Investigare e definire il livello minimo di metadata richiesti per gestire informazioni digitali nel lungo periodo. Sviluppare strumenti che generano automaticamente e/o estraggano quanti più meta-data possibili secondo la richiesta.

13 BIBLIOGRAFIA Reich V. A. & Weiser M., Libraries are more than information: situational aspects of electronic libraries, Serials Review, vol.20, n.3, 1994 The Commission on Preservation and Access and The Research Libraries Group, Preserving Digital Information Report of the Task Force on Archiving of Digital Information Commissioned, 1996 Ridi, R. Il retaggio multimediale fra hardware, software e politiche culturali, (copyright AIB ultimo aggiornamento ) Salarelli A. & Tammaro A.M., La biblioteca digitale, 2000, Milano, Editrice Bibliografica Faiella F., Digital Preservation, Biblioteche oggi, Ottobre 2000, n.8, pp.64-69 Wiggins R.W., Digital preservation: paradox & promise, in Library Journal (1976) part Net connect (Spring 2001), , pp

14 BIBLIOGRAFIA Lynch C., The Battle to Define the Future of the Book in the Digital World, First Monday, vol.6, n.6, Thibodeau K., Building the Archives of the Future Advances in Preserving Electronic Records at the National Archives and Records Administration, D-Lib Magazine, vol.7, n.2, Snowhill L., E-books and Their Future in Academic Libraries, D-Lib Magazine, vol.7, n.7/8, 2001 Roncaglia G., Libri elettronici: problemi e prospettive, Depocas A., Digital Preservation: Recording the Recording. The Documentary Strategy, 2001 Falk H., Ebook and preservation, The Electronic Library, vol.2, n.20, 2002

15 BIBLIOGRAFIA Beagrie N. et alii, Trusted Digital Repositories: Attributes and Responsibilities An RLG-OCLC Report, 2002 Romano F., E-books and the challange of Preservation, The Electronic Library, vol.32, n.1, 2003 Ridi R., La biblioteca digitale: definizioni, ingredienti e problematiche, Bollettino AIB, vol.44, n.3, ( ) Perrone A., Indagine sull'uso dell'e-book in Italia, Tesi di Laurea in Conservazione dei Beni Culturali, Università degli Studi di Parma, a.a.2003/04, 2005


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