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1 NOTE Questo materiale non può essere distribuito, modificato o pubblicato né in forma cartacea, né su un sito, né utilizzato per motivi pubblici o commerciali. E’ possibile utilizzare il materiale solo per motivi personali e non commerciali, purché ogni copia di questo materiale preservi tutti i diritti di copyright e di proprietà intellettuale, sempre dopo richiesta rivolta ai Docenti responsabili.

2 Genere Mycobacterium Immobili Bacilli aerobi stretti
Diametro di 0,2,0,6 x 1-10 micron bacilli acido-alcol resistenti

3 Genere Mycobacterium I batteri appartenenti a questo genere si classificano in base a : 1) acido resistenza; 2) presenza di acidi micolici contenenti atomi di carbonio; 3) elevata concentrazione di G:C ( 61-71%) nel loro DNA.

4 Mycobacterium tuberculosis
Parete cellulare ricca di lipidi Tempo di generazione di ore Colonie dopo 40 gg

5 La parete cellulare dei Micobatteri:
Struttura complessa di natura polisaccaridica e proteica, i cui lipidi complessati con le cere formate dagli acidi grassi a lunga catena (acidi micolici) hanno una potente azione adiuvante la patogenicita’. Lipidi con a. micolici sono presenti anche nei Corinebatteri e Nocardia La parete cellulare dei Micobatteri: M. tuberculosis M. leprae M. bovis MOTT (micobatteri non tubercolari, M. avium complex) Fattore cordale:particolare derivato degli acidi micoloci, fattore di virulenza di M. tuberculosis La tubercolina o purifed protein derivative (PPD): proteine micobatteriche purificate e utilizzate per la reazione di Mantoux B.C.G. (bacillo di Calmette e Guérin): vaccino antitubercolare, variante apatogena di M. bovis

6 Mycobacterium tuberculosis
Parete cellulare ricca di lipidi (acidi micolici e arabinogalattani). Proprietà che conferiscono i lipidi: a) Acido resistenza b) Lenta crescita c) Resistenza ai detergenti d) Resistenza ai comuni disinfettanti. e) Antigenicità

7 Mycobacterium tuberculosis
Fisiologia e struttura Lipidi : 60% del peso secco della parete cellulare, 30% del peso secco del corpo batterico. Fattore cordale: particolare derivato degli acidi micoloci Cere di tipo A, B, C e D Proteine 15% della parete cellulare

8 CARATTERI ANTIGENI M. tuberculosis possiede solo due classi di antigeni: Ag lipopolisacaridici Ag proteici I lipidi e le cere formate dagli acidi micolici legate a glicolipidi fenolici hanno una potente azione sulla immunogenicita’ delle porzioni polisaccaridiche e proteiche della membrana

9 2. Qual è la caratteristica della parete cellulare dei micobatteri e quali effetti biologici possono essere attributi alla parete cellulare? I lipidi di superficie (peptidoglicolipidi, oligoliposaccaridi), fosfoglicolipidi e il fattore cordale sono altamente antigenici e sono i responsabili della risposta cellulo-mediata dell’ospite. Sono inoltre responsabili dell’acido-resistenza, della lenta crescita, resistenza ai detergenti, ai comuni antibiotici e alle colorazioni tradizionali (utilizzata la colorazione con carbolfucsina, metodo di Ziehl-Neelsen)

10 FATTORI DI VIRULENZA M. tuberculosisis : non produce esotossine, solo alcune emolisine e lipasi non e’ provvisto di endotossina non sintetizza la capsula I fattori di virulenza sono i componenti cellulari (lipidi, fattore cordale, cere) dotati di azione tossica nei confronti dei macrofagi, inibendo il killing macrofagico attraverso la mancata fusione del fagosoma-lisosoma e la mancata acidificazione del fagolisosoma

11 FATTORI DI VIRULENZA M. tuberculosisis : non produce esotossine, solo alcune emolisine e lipasi non e’ provvisto di endotossina non sintetizza la capsula L’inibizione del killing permette la crescita intracellulare in macrofagi alveolari inattivati

12 Patogenesi Tubercolosi primaria Tubercolosi secondaria

13 Patogenesi Inalazione di aerosol infetti
Ingestione da parte dei macrofagi alveolari inattivi Blocco fusione lisosoma-fagosoma (fattore cordale) e acidificazione del fagosoma Moltiplicazione (patogeni intracellulari) Fase prodromica

14 Mycobacterium tuberculosis in lung

15 Infiltrazione di macrofagi T linfociti
La replicazione intracellulare nei macrofagi alveolari inattivi genera nuovi bacilli, detriti cellulari e batterici che inducono fattori chemiotattici dell’ospite (C5a) e richiamano i macrofagi e i linfociti circolanti. Infiltrazione di macrofagi T linfociti I primi a migrare entro quattro ore sono i neutrofili che vengono sostituiti entro 12 ore dai monociti-macrofagi e linfociti T (linfociti CD4+ e CD8+)

16 L’attivazione della risposta cellulo-mediata
Un ruolo centrale è rivestito dai linfociti T helper e in particolare la sottoclasse TH1 che produce IFN gamma e IL 2 e la sottoclasse TH2 che produce IL4, IL5, IL6, IL10 e IL12. Tali citochine sono in grado di attivare i macrofagi ora in grado di contrastare i micobatteri e limitare l’infezione primaria.

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18 Attivazione dei linfociti T helper CD4+ in Th1/Th2:

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20 L’attivazione delle T helper porta anche alla produzione di anticorpi, risposta inefficace nel controllo della malattia poiché i micobatteri sono protetti dalla loro localizzazione intracellulare. Le cellule Th1 attivate rilasciano IFN-gamma e IL-2 che attivano i macrofagi. I macrofagi attivati possono fagocitare e uccidere i micobatteri. I linfociti T citotossici possono anche lisare cellule fagocitiche contenenti micobatteri in replicazione, permettendo cosi la fagocitosi e l’uccisione dei micobatteri da parte delle cellule fagocitiche attive.

21 Se esiste uno stimolo antigenico , quando i macrofagi sono attivati, i bacilli possono essere limitati nella crescita con minimo danno tissutale. Se invece sono presenti molti bacilli, la risposta immunitaria cellulo mediata provoca necrosi tissutale. Non si conoscono tossine o enzimi batterici coinvolti nel danno tissutale

22 Cell-mediated immunity in tuberculosis
infiltration macrophages lymphocytes granulomas tubercules

23 Lo sviluppo della risposta cellulo-mediata riesce a contenere l’infezione attraverso l’attivazione di un caratteristico processo infiammatorio di tipo granulomatoso che si manifesta istologicamente mediante la delimitazione dei batteri da parte di cellule epiteliodi e cellule giganti multinucleate derivanti dalla fusione di piu’ macrofagi.

24 Cell-mediated immunity in tuberculosis
infiltration macrophages lymphocytes granulomas tubercules

25 IL tubercolo è un denso infiltrato di:
Cellule giganti polinucleate (cellule di Langhans) Cellule epitelioidi (macrofagi stipati a raggiera) Strato di fibroblasti che producono grosse quantita’ di collagene I tubercoli vanno poi incontro a fibrosi o calcificazione. Nella zona centrale, il granuloma tubercolare, si instaura una necrosi di tipo caseosa. Tale lesione polmonare, associata al medesimo danno a livello dei linfonodi mediastinici, prende il nome di complesso primario.

26 Mycobacterium tuberculosis
Le lesioni tubercolari che vanno incontro a fibrosi e calcificazione, all’indagine radiologico costituiscono il cosiddetto complesso di Ghon

27 Nel complesso primario (tubercolosi primaria) possono persistere dei micobatteri che rimangono vitali per lunghi periodi, anche decenni, in una sorta di letargo metabolico. Il persistente contenimento dell’infezione richiede una continua sorveglianza immunologica ad opera di macrofagi attivati e specifici linfociti CD4 e CD8 della memoria

28 2. Perchè M. tuberculosis è più virulento in pazienti infetti da HIV rispetto ai pazienti non HIV positivi? In soggetti normoresponsivi, attivata l’immunita’ cellulare, la replicazione batterica diminuisce o cessa nel giro di 3-6 settimane Il 5% di soggetti esposti sviluppera’ la malattia entro 2 anni e un altro 5-10% tardivamente nella vita. Circa il 10% dei pazienti HIV positivi sviluppa la malattia attiva entro un anno dall’esposizione Nei pazienti HIV positivi l’infezione (non controllata dall’immunita’ cellulo-mediata) diffonde rapidamente a sedi polmonari ed extrapolmonari (midollo osseo, milza, reni e SNC) con esito fatale Pazienti AIDS in latenza clinica, le cellule CD4+ sono meno di 100 cellule/mm3 (valori normali cellule/mm3)

29 CATEGORIE A RISCHIO

30 Tutte le alterazioni dell’immunità cellulo-mediata
FATTORI PREDISPONENTI Tutte le alterazioni dell’immunità cellulo-mediata

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32 Nel caso in cui il complesso primario non venga completamente sterilizzato, si può assistere, anche a distanza di parecchi anni, con l’insorgere di immunodeficienze, ad una riattivazione del complesso primario (tubercolosi secondaria) con la ripresa della moltiplicazione batterica, la formazione di lesione granulomatose multiple confluenti e la possibilità che i micobatteri passino in circolo, determinando la diffusione dell’infezione in altre sedi polmonari o extrapolmonari (tubercolosi miliare, meningea, renale, ossea)

33 Tubercolisi miliare: lesioni tubercolari multiple negli organi

34 Distribuzione Induzione della TBC miliare linfa--> sangue--> reni, cervello, ossa

35 Test della tubercolina: test di Mantoux
Come si definisce il test cutaneo positivo per la tubercolina (PPD)? Diagnosi: Test della tubercolina: test di Mantoux Derivato proteico purificato (PPD), 0,1 ug (5 Unita’ Tubercolina) intraderma dopo circa 48 ore la reazione. Positività: vedi tabella (normoresponsivi positivi se il diametro di indurimento è superiore a 15 mm). E’ una reazione di ipersensibilità di tipo IV o ritardata (risposta immunitaria cellulo-mediata)

36 Come si definisce il test cutaneo positivo per la tubercolina (PPD)?

37 Radiografica per ricerca del complesso primario
DIAGNOSI Radiografica per ricerca del complesso primario DIAGNOSI DI LABORATORIO esame microscopico esame colturale sonde di acidi nucleici

38 DIAGNOSI DI LABORATORIO
esame microscopico I campioni clinici (generalmente escreato) vengono colorati con il metodo di Ziehl-Neelsen o dell’acido resistenza

39 DIAGNOSI DI LABORATORIO esame colturale
Raccolta dell’escreato per tre giorni consecutivi Per batteri a crescita lenta, gli attuali terreni arricchiti favoriscono la crescita dei micobatteri. Tanto che il tempo medio di crescita e’ passato dalle 3-4 settimane a giorni

40 DIAGNOSI DI LABORATORIO sonde di acidi nucleici
Sistema di identificazione delle specie micobatteriche tramite l’amplificazionedi sequenze geniche specifiche codificanti per l’RNA ribosomale 16S seguita dall’analisi di sequenza. Il metodo è rapido (2 giorni)

41 TERAPIA Perchè le infezioni da micobatteri devono essere trattate per più di sei mesi?

42 Trattamento della tubercolosi
Terapia combinata con farmaci attivi sulla parete e sulla sintesi di acidi nucleici Attivi sulla sintesi degli acidi nucleici: Rifampicina Chinoloni (levofloxacina) Attivi sulla parete cellulare: Isoniazide Etionammide Etambutanolo Cicloserina

43 Isoniazide e etionammide: influenzano la sintesi dell’acido micolico
Etanbutanolo: interferisce con la sintesi di arabinogalattano Cicloesirina: inibisce due enzimi, la D-alanina sintetasi e l’alanina racemasi, che catalizzano la sintesi della parete Antibiotici attivi sulla parete dei micobatteri

44 TERAPIA Fase battericida e fase sterilizzante Il trattamento può essere protratto per un periodo di 6-9 mesi.

45 IMMUNOPROFILASSI La vaccinazione con M. bovis (bacillo di Calmette-Guerin, BCG) è costituita da bacilli tubercolari di tipo bovino, vivi e attenuati. E’ somministrato o per via intradermica nel braccio o per punture multiple della pelle

46 Micobatteri non tubercolari
Malattia polmonare: M. avium. kansasii, abscessus, xenopi, malmoense Linfadeniti: M. avium, scrofulacem, malmoense Malattie cutanee: M. marinum, fortuitum, chelonae, abscessus, ulcerans Malattia disseminata: M. avium, kansasii, chelonae, haemophylum

47 Micobatteri non tubercolari

48 Micobatteri non tubercolari
Il M. avium complex è al momento la più comune micobatteriosi nei pazienti affetti da AIDS L’infezione è la conseguenza dell’ingestione di bacilli (cibi e acque contaminate). I micobatteri colonizzano in via asintomatica l’intestino e si riproducono nei linfonodi loco-regionali dove diffondono per via sistemica. Nessun organo è risparmiato

49 Mycobacterium leprae Lebbra o Malattia di Hansen
E’ causata da M. leprae. Le manifestazioni cliniche dipendono dalla risposta immunitaria dell’ospite. La lebbra si presenta clinicamente in 2 forme: Forma tuberculoide Forma lepromatosa

50 3. Quali sono le due presentazioni cliniche dell'infezione da
M. leprae? LEBBRA TUBERCOLOIDE: da persona a persona mediante inalazione, reazione prevalente cellulo-mediata con debole risposta anticorpale LEBBRA LEPROMATOSA: altamente contagiosa attraverso contatto con lesioni, principalmente risposta anticorpale

51 Mycobacterium leprae Forma tubercoloide
Forte reazione immunitaria cellulo-mediata . Una debole risposta anticorpale. I tessuti infetti presentano molti linfociti e granulomi ma pochi bacilli. In pazienti immunocompetenti, i batteri inducono la produzione di citochine ( IFN-gamma, IL-2) che mediano l’attivazione dei macrofagi, la fagocitosi e l’eliminazione dei bacilli. Infiltrazione di linfociti attorno alle cellule epiteliali, presenza di cellule di Langhans. Infettività bassa

52 Lebbra lepromatosa Forte risposta anticorpale ma un deficit specifico nella risposta cellulare agli antigeni di M. leprae. Si osservano elevate concentrazioni di bacilli nei macrofagi del derma e nelle cellule di Schwann dei nervi periferici. Forma di lebbra molto contagiosa. Macule eritematose, papule, noduli, facies leonina. Distribuzione tissutale Implicazione dei nervi con perdita di zone sensoriali


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