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cos’è, a che serve, come opera la cittadinanza attiva

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Presentazione sul tema: "cos’è, a che serve, come opera la cittadinanza attiva"— Transcript della presentazione:

1 cos’è, a che serve, come opera la cittadinanza attiva
le tecnologie di tutela il rapporto con la politica come si fa il cittadino

2 Che significa essere cittadini attivi?
prendiamo il caso del signor Cirillo michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

3 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
La cittadinanza tradizionale si può definire come un insieme di diritti e doveri che regolano il rapporto tra il cittadino e lo stato a cui esso appartiene. L’esercizio del diritto di voto è la forma più alta di espressione della cittadinanza, ma nello stesso tempo indica una concezione riduttiva del cittadino, considerato maturo solo fino al punto di scegliere altre persone che si occuperanno della cura dell’interesse generale. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

4 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
La cittadinanza del signor Cirillo, invece, è qualcosa di più concreto, che si realizza non solo al momento del voto ma tutti i giorni Possiamo definire la nuova cittadinanza come esercizio di poteri e responsabilità del cittadino nella vita quotidiana della democrazia, dove si affrontano problemi di rilevanza pubblica. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

5 come e perché si diventa cittadini attivi?
consideriamo le ragioni della signora Maria Grazia michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

6 quindi le ragioni per cui si diventa cittadini attivi possono essere:
il desiderio di stare insieme ad altri in modo più autentico la voglia di conoscere la realtà “in diretta”, senza mediazioni il desiderio di giustizia la solidarietà il cambiamento della realtà la voglia di contare ed essere protagonisti michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

7 alcuni esempi di organizzazioni di cittadinanza attiva
volontariato associazionismo imprese sociali comunità di accoglienza gruppi di auto-aiuto movimenti di rappresentanza e di tutela network e coalizioni organizzazioni non governative michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

8 una definizione di cittadinanza attiva
Cittadinanza attiva è la capacità dei cittadini di organizzarsi autonomamente in una molteplicità di forme per tutelare diritti esercitando poteri e responsabilità nelle politiche pubbliche per la cura dei beni comuni. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

9 a che serve la cittadinanza attiva?
Serve a prendersi cura dei beni comuni I beni comuni sono beni di proprietà di tutti e che ciascuno può utilizzare liberamente. Sono beni comuni l’ambiente, la salute, la cultura e altri pilastri della vita sociale. Essi sono continuamente minacciati da un uso egoistico e speculativo. Il loro impoverimento equivale a un impoverimento di tutta la società. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

10 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
prendersi cura dei beni comuni è possibile perché abbiamo il potere di incidere sulla realtà e sui comportamenti di altri soggetti michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

11 i poteri specifici del cittadino
il potere di produrre informazioni e interpretazioni sulla realtà; il potere di cambiare le coscienze usando i simboli; il potere di costringere le istituzioni a funzionare in coerenza con la loro missione; il potere di cambiare concretamente le situazioni; il potere di creare alleanze e partnership. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

12 a che serve la cittadinanza attiva?
serve per rendere effettivi i diritti che sono proclamati nelle leggi questi diritti, come sappiamo bene, sono garantiti con molta difficoltà, e spesso non lo sono affatto, dalle pubbliche istituzioni che se ne dovrebbero occupare, se queste sono da sole a farlo. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

13 non è facile tutelare i diritti
quando qualche cittadino si rimbocca le maniche e risolve problemi di interesse pubblico, invece che essere ringraziato, spesso viene multato. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

14 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
i cittadini attivi, oggi, dovrebbero essere più garantiti grazie a questo articolo inserito nella Costituzione “Stato, regioni, province, città metropolitane e comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale sulla base del principio di sussidiarietà”. (art.118 quarto comma) michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

15 come opera la cittadinanza attiva?
ecco alcuni esempi michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

16 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
gli strumenti per rendere efficace l’azione della cittadinanza attiva: le tecnologie di tutela Si possono definire tecnologie di tutela quell’insieme di modalità operative attraverso le quali le organizzazioni civiche partecipano a pieno titolo alla definizione, alla progettazione, alla messa in opera e alla valutazione delle politiche pubbliche. Tecnologie dell’azione diretta Tecnologie della mobilitazione delle risorse Tecnologie della interlocuzione Tecnologie dell’attivazione delle istituzioni michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

17 tecnologie dell’azione diretta
carte dei diritti strutture di ascolto, assistenza e consulenza monitoraggio azioni simboliche azioni di sensibilizzazione e informazione gestione dei conflitti organizzazione di nuovi servizi michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

18 tecnologie della mobilitazione delle risorse
addestramento e reclutamento raccolta di firme e di adesioni raccolta e diffusione di buone pratiche formazione uso civico di internet michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

19 tecnologie della interlocuzione
accordi e protocolli d’intesa tavoli conferenze dei servizi partnership michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

20 tecnologie dell’attivazione delle istituzioni
attuazione degli istituti di tutela previsti dalle leggi intervento giudiziario lobbying michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

21 cittadinanza attiva e politica
la cittadinanza attiva è un’esperienza di tipo politico, ma è del tutto differente dai partiti che concorrono alle elezioni michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

22 i partiti si occupano della direzione dello stato
la cittadinanza attiva contribuisce al governo della società restandovi in mezzo non c’è una corrispondenza tra organizzazioni della cittadinanza attiva e schieramenti politici, anche se ci sono singole organizzazioni schierate con questo o quel partito o coalizione il consenso e l’appoggio che si raccoglie come cittadinanza attiva non si traduce in voti né in capacità di influenzare l’elettorato c’è una differenza irriducibile, e spesso un conflitto, tra l’agenda dei partiti e quella dei cittadini i partiti e le coalizioni hanno punti di vista e posizioni di schieramento che sono radicalmente differenti da quelle della cittadinanza attiva, la quale è schierata su politiche e su problemi, pur non rinunciando a proporsi obiettivi generali michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

23 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
una democrazia ha bisogno sia dei partiti che delle organizzazioni civiche La necessità di questa cooperazione è affermata dal nuovo approccio ai problemi del governo della società che, con una parola intraducibile in italiano, viene definito della “governance”. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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In base all’approccio della governance, si prende atto che i governi (governments) da soli non ce la fanno più a gestire i problemi che hanno di fronte e che ce la possono fare soltanto responsabilizzando tutti i soggetti pubblici, privati e sociali (ivi compresi i cittadini) coinvolti in quei problemi. Per governare le società, insomma, ci vuole un “governo condiviso”, un “governo di partnership”, in cui i cittadini non siano più soltanto i beneficiari delle politiche pubbliche, ma corresponsabili della loro progettazione, messa in opera e valutazione. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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il lavoro di cittadino Addetto alle pubbliche relazioni: è un cittadino che crea e garantisce contatti stabili con gli interlocutori (politici, istituzionali, civici, ecc.) in collaborazione con il Coordinatore dell’Assemblea. Archivista: è un cittadino che conserva e classifica tutto ciò che viene prodotto dall’assemblea o dalle Reti di Cittadinanzattiva in essa presenti: rapporti, dossier, griglie di monitoraggio, articoli di stampa, fotografie, ecc. per conservare la memoria storica dell’assemblea e del movimento in generale. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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il lavoro di cittadino Cittadino collaudatore: ha il compito di andare a verificare il funzionamento effettivo di attrezzature, macchinari, servizi, procedure, ecc. nel settore di intervento sul quale avrà deciso di impegnarsi (salute, territorio, scuole ecc.) e di rendere noto il risultato della sua indagine. Cittadino convocatore: è un cittadino che sa coinvolgere altre persone nelle attività delle assemblee, contribuendo all’individuazione, per ogni nuovo aderente, di un ruolo consono agli interessi, alle capacità e alle necessità personali, dell’assemblea e del territorio. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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il lavoro di cittadino Comunicatore o giornalista civico, è un cittadino che dopo aver appreso le tecnologie minime per fare informazione a livello locale, si impegna a diffondere le informazioni prodotte nell’attività di tutela, tenere i rapporti con la stampa e gli altri mass media. Cronista degli sprechi: è un cittadino che, anche in collaborazione con le Reti operanti nel territorio, individua situazioni di spreco, raccoglie la documentazione relativa a dati e casi emblematici non solo per denunciarli ma, soprattutto, per contribuire alla loro risoluzione. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

28 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
il lavoro di cittadino Formatore alla cittadinanza attiva: è una persona che per la sua professione o per aver partecipato a iniziative di carattere formativo a livello nazionale, regionale, o per aver organizzato e gestito iniziative analoghe sul proprio territorio, continua a svolgere questo ruolo organizzando iniziative formative sui temi generali della cittadinanza attiva, della partecipazione civica e della tutela dei diritti o su temi specifici a favore di nuovi aderenti, di gruppi di cittadini, di amministratori, ecc. Fund raiser: è un cittadino che si dedica a promuovere iniziative e prodotti per l’autofinanziamento delle attività della propria assemblea o segreteria regionale, secondo il piano di finanziamenti individuato concordemente con il Coordinatore dell’assemblea. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

29 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
il lavoro di cittadino Informatore: è un cittadino che facilita l’accesso dei cittadini alla informazione su temi di importanza vitale e sui quali la informazione non è disponibile. Ne è un esempio l’informatore euro. Monitore civico: è un cittadino che partecipa a gruppi di monitoraggio promossi dalle Reti o direttamente dall’Assemblea, che attraverso l’osservazione diretta e ricorrente di luoghi e situazioni contribuisce al miglioramento della qualità dei servizi e della tutela dei diritti dei cittadini. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

30 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
il lavoro di cittadino Professionista volontario ed esperto: è un cittadino che mette le proprie competenze a disposizione per esempio del back office dei Pit locali, o del centro di tutela giuridica della propria assemblea, o tenendo dei semplici corsi di formazione su argomenti di interesse specifico dell’assemblea o di alcuni dei suoi aderenti, ecc. Redattore: è colui che ha il compito di curare e coordinare la stesura di dossier e documenti e la produzione di stampati. Volontario front line, è un cittadino che si rende disponibile all’ascolto dei cittadini, per esempio nelle strutture dei Pit locali che si stanno formando in molte città italiane. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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FINE michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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Governance: un esempio All’inizio del 1997 i Procuratori dei cittadini hanno promosso un monitoraggio degli uffici postali. In quella occasione furono raccolte informazioni su sportelli di 192 uffici postali di tutto il paese. Le informazioni riguardavano tra l’altro la quantità di sportelli aperti rispetto a quelli esistenti, le file e le liste di attesa, la disponibilità di panche e di servizi igienici, la esistenza di cartellini di riconoscimento del personale, la presenza di barriere architettoniche. Sulla base del dossier preparato dal Movimento, l’ente poste ha avviato la progettazione di un nuovo modello di ufficio postale coinvolgendo nella progettazione le stesse organizzazioni civiche, con particolare attenzione a quelle dei disabili. Un prototipo del nuovo ufficio postale è stato “collaudato” dalle organizzazioni civiche e modificato sulla base delle loro osservazioni. Quindi, il nuovo ufficio postale è stato introdotto, con significativi effetti sull’efficienza e la qualità del servizio. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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La “Carta dei diritti negati dei cittadini di Catania” Proclamata il 18 maggio 2001 alla presenza di centinaia di cittadini residenti, frutto delle centinaia di segnalazioni e questionari raccolti dal locale Collegio dei Procuratori dei cittadini, vuole essere allo stesso tempo un documento di denuncia dello stato di degrado del territorio e dell’assenza di servizi essenziali ma anche una agenda con richieste di intervento da parte di tutti gli organi istituzionali in cui i cittadini siano riconosciuti come interlocutori stabili. Questa Carta si compone di 10 diritti: diritto al tempo (soprattutto nei servizi pubblici), diritto all’informazione e al decentramento amministrativo (esistenza servizi in loco; completezza e puntualità nell’informazione), diritto alla salute (soprattutto per la prevenzione), diritto alla legalità ed alla sicurezza; diritto allo sport ed al tempo libero; (avere adeguati spazi per vari tipi di attività); diritto alla qualità della vita (ambienti pubblici sani, edifici scolastici sicuri e attrezzati, spazi verdi e curati); diritto alla partecipazione (al governo della città); diritto alle attività di prevenzione (libertà di segnalare situazioni che minano l’incolumità personale); diritto alla credibilità (dare il giusto riconoscimento alle informazioni dei cittadini circa i problemi e i rischi del territorio); diritto alla interlocuzione pubblica e istituzionale (possibilità di interloquire almeno in merito alla sicurezza). michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

34 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
Il Pit: servizio integrato di ascolto, assistenza e tutela dei diritti Il Pit è un servizio che raccoglie richieste di consulenza e intervento che giungono dal territorio sul funzionamento e la qualità dei servizi e sullo stato di attuazione di leggi e provvedimenti che riguardano la tutela dei diritti dei cittadini nei campi della salute (animato dal Tribunale per i diritti del malato) e dei servizi di interesse generale (animato dai Procuratori dei cittadini). Una struttura front-line raccoglie per telefono, fax, posta e posta elettronica le richieste dei cittadini e vi risponde direttamente fornendo informazioni, strumenti di tutela o attivando le reti al livello locale. I casi più complessi vengono invece trattati da consulenti di diverse materie. Sulla base delle segnalazioni ricevute, il Pit promuove campagne a tema in merito a problemi che coinvolgono larghe fasce di utenti ed elabora politiche di tutela dei dei cittadini. Alla struttura centrale sono collegati gruppi locali delle reti e altre associazioni civiche e professionali. Sulla base delle richieste di intervento e consulenza, registrate in un database, viene prodotto un rapporto annuale sullo stato dei diritti dei cittadini nei diversi settori che rappresenta un punto di riferimento per tutti gli attori delle politiche di cui il servizio si occupa e una indicazione di lavoro per il Movimento. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

35 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
Lo Statuto degli studenti e delle studentesse nelle scuole superiori italiane Nel quadro della collaborazione tra Movimento Studenti di Azione Cattolica e Cittadinanzattiva, è stata promossa una indagine sullo stato di attuazione dello Statuto delle studentesse e degli studenti negli istituti superiori. Lo Statuto delle studentesse e degli studenti è un documento varato nel maggio ‘98 che indica, a 60 anni di distanza dal precedente regolamento scolastico, i diritti e i doveri degli studenti e che impegna le istituzioni scolastiche, oltre che gli studenti, a essere parte attiva del loro rispetto. Con la inchiesta si è voluto mettere sotto osservazione lo stato di conoscenza e di attuazione di questo documento, ma anche descrivere aspetti legati alla vita scolastica quali il funzionamento del servizio scolastico, la sicurezza, i provvedimenti disciplinari, i sistemi di valutazione, ecc. L’inchiesta ha coinvolto 40 città per un totale complessivo di 87 istituti tra cui 41 Licei, 29 Istituti Tecnici, 17 Istituti Professionali. Alcuni dati di questo rapporto: nel 60% dei casi non c’è nessuno che presenti e spieghi agli studenti lo Statuto; 60 scuole su 100 non hanno la Carta dei servizi al proprio interno; almeno un istituto su due è ancora fortemente gravato dalla presenza di barriere architettoniche. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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Monitoraggio delle strutture scolastiche del Liceo Scientifico di San Severo (Comitato studentesco-Liceo Scientifico) Il Comitato Studentesco riunitosi nel giorno 18/10/2001, accogliendo con parere fortemente positivo la notizia dell'arrivo del PIT BUS nella nostra scuola, si è prodigato per esercitare attivamente il potere di controllo e di vigilanza sulla sicurezza e ha deciso di compiere un monitoraggio sugli standard di sicurezza. Il monitoraggio è stato svolto nella terza settimana di ottobre 2001 utilizzando schede di rilevazione. I risultati si espongono di seguito, evidenziando in particolare le carenze che presenta la nostra struttura e le violazioni alle norme di sicurezza igienico-sanitarie. Localizzazione della scuola: La scuola si affaccia su una delle strade più trafficate della città, raramente sono presenti vigili urbani che regolino il flusso di autovetture e comunque essi sono in servizio davanti la scuola solo per pochi minuti durante l'orario d'entrata. Perimetro area esterna: L'edificio non è dotato di un'area esterna sufficientemente ampia in rapporto al numero degli alunni e l'accesso alle persone non autorizzate non è in alcun modo impedito. Nel perimetro scolastico vi sono spazi che potrebbero essere attrezzati a verde, ma ora crescono solo erbacce e vi sono presenti vetri in frantumi, pericolosi per noi utenti. La rampa che permette l'accesso al perimetro scolastico è contemporaneamente utilizzata dai veicoli e dai pedoni, creando evidenti problemi logistici. Spazi all'aperto: Lo spazio all'aperto utilizzato a volte per le attività ginniche presenta una pavimentazione fatiscente, vi sono buche, sporgenze, dislivelli e ci sono delle aree dove crescono erbacce. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

37 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
Ci sono inoltre degli spazi, praticamente inutilizzati da noi ragazzi, dove , oltre ad esserci materiale di vario genere (banchi, tavole di legno ecc.), sono state trovate siringhe e bottiglie di alcolici. Requisiti generali dei locali: I locali sono provvisti di alcune uscite di sicurezza, anche se a volte le porte antipanico vengono tenute chiuse con i saliscendi. Il ricambio d'aria a volte non è sufficiente, soprattutto nei bagni. Le finestre, quelle non ancora cadute, sono sprovviste di vetri infrangibili e non ci sono tende che riparino dai raggi solari. Inoltre ci sono grate di ferro su tutti i piani dell'edificio, fatto pericolosissimo in quanto esse ci precludono ogni forma di uscita in caso di incendio o di emergenza. Le aule a volte risultano di grandezza sproporzionata rispetto al numero di alunni, a volte troppo grandi altre troppo piccole. I radiatori risultano insufficienti a riscaldare le aule, soprattutto quelle più grandi. Barriere architettoniche: Il piano terra è accessibile ai portatori di handicap, data la presenza di apposite rampe, ma l'accesso ai piani superiori, dove sono situati tutti i laboratori, è completamente precluso. Palestra e spogliatoi: La palestra sarebbe sufficientemente grande se fosse utilizzata da un congruo numero di persone, ma in tale struttura a volte vi giocano anche 50 alunni e in questi casi la struttura risulta inadeguata. Gli spogliatoi non sono abbastanza capienti, ma sono sufficientemente areati e illuminati. Pulizia dei locali: La pulizia dei locali viene effettuata giornalmente con l’utilizzo di attrezzature autoaspiranti e autolavanti. Per detergenti, detersolventi disinfettanti, detergenti abrasivi, disincrostanti, disgorganti, deodoranti, vengono usati guanti e sono tutti tenuti in una aula adibita a deposito. Impianto termico: La centrale per il riscaldamento degli impianti e per la produzione dell’acqua calda è ubicata in un locale idoneo. Il bruciatore dell’impianto a gas è munito di un dispositivo automatico di interruzione del flusso di gas in caso di spegnimento accidentale della fiamma. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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Impianto idrico: L’acqua non risponde in pieno a quelli che sono i canoni igienici. Con buona approssimazione può tuttavia essere ritenuta potabile. Non vi è erogazione di acqua calda. Illuminazione: Tutti i locali dispongono di luce naturale adeguata e di luce artificiale aggiuntiva. Sono dotati di illuminazione di emergenza, anche se essa fornisce un’illuminazione sicuramente non idonea. Nei laboratori mancano tende o veneziane che assicurino un opportuno oscuramento per l’uso di proiettori, videoregistratori, TV. Dispositivi di protezione individuale: Non sono a disposizione del personale guanti per la manipolazione di oggetti a rischio di taglio o abrasioni e per curare ferite con perdite di sangue, né mascherine nel caso di disinfestazioni o uso di sostanze disinfettanti. Laboratori: Nella scuola vi sono laboratori e aule speciali ben chiusi a chiave quando non sono utilizzati. Non ci sono a disposizione mezzi di sicurezza per l’attività di laboratorio. Videoterminali: Vi sono videoterminali e personal computer e lavoratori che li utilizzano per almeno 4 ore consecutive. Gli addetti non vengono sottoposti a visita medica preventiva per il giudizio di idoneità e quelli con età maggiori ai 45 anni non vengono sottoposti ad una visita periodica. I sedili sono stabili, non regolabili in altezza con schienale fisso e non rivestito da materiale traspirante. I tavoli sono sufficientemente opachi, di altezza standard e anch’essi non regolabili. Sono situati ad una distanza visiva ottimale tra operatore e schermo. I videoterminali sono posizionati in maniera corretta rispetto alle fonti luminose ma nell’aula mancano tendine perciò viene meno una perfetta visibilità. L’illuminazione non produce abbagliamenti diretti, riflessi o eccessivi. Il monitor è orientabile ed inclinabile per adeguarlo alle esigenze dell’operatore. La stampante, sufficientemente silenziosa, è collegata direttamente al videoterminale. Non vengono utilizzati schermi antiriflesso e antiradiazione. Servizi igienici: Nella scuola vi è un solo bagno per i portatori di handicap situato al piano terra. I servizi sono separati per sesso ma manca un’adeguata segnaletica. Nei bagni maschili non vi sono le condizioni per assicurare un’opportuna privacy (le porte dei gabinetti non hanno la chiave). michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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L’acqua corrente viene regolarmente erogata, i servizi necessitano inoltre di mezzi detergenti e asciuganti. Rifiuti: Nella scuola non vi sono contenitori per la raccolta differenziata. Prevenzione incendi: Esiste un piano antincendio conosciuto da tutti i lavoratori e sono state fatte delle simulazioni. Mancano però idranti con riserva d’acqua. Gli estintori sono segnalati e in posizione raggiungibile, ma non sono sottoposti a controllo ogni sei mesi, anzi a volte sono stati tenuto per lungo tempo oltre la data di scadenza. Le uscite d’emergenza ci sono (tre su cinque previste), anche se a volte sono state trovate chiuse a chiave. Resta il grande problema delle grate alle finestre, che impediscono l’uscita in caso di impossibilità di utilizzo della porta. Pronto soccorso: Il giudizio riguardante il pronto soccorso è nettamente negativo: non vi sono cassette di primo intervento, manca una sala di medicazione e anche in palestra le attrezzatura sono altamente insufficienti. Arredamento: Cattedre, banchi e sedie non rispondono a canoni ergonomici. Le superfici dei tavoli da lavoro non sono dotate di superfici non riflettenti e anche alcune lavagne presentano lo stesso problema. Formazione-informazione: Anche su questo fronte il giudizio non può che essere negativo, nonostante gli sforzi fatti dai docenti preposti, i lavoratori presentano carenze per quanto riguarda la conoscenza dei rischi e sui metodi di valutazione degli stessi. Conclusioni. La struttura presenta molte carenze sul piano strutturale, anche perché ormai non più moderna. Ma quello che più ci ha colpiti è la trascuratezza e a volte un vero e proprio stato di abbandono di alcune parti della struttura. Pensiamo che molti problemi riscontrati potrebbero essere risolti in breve tempo se solo ci fosse un più attivo interesse da parte dei responsabili. Anche noi alunni siamo in parte colpevoli dell’incuria della struttura. Vogliamo inoltre stigmatizzare alcuni comportamenti scorretti avuti da una parte degli intervistati, il nostro gruppo di lavoro ha dovuto infatti abbattere parecchi muri di reticenza per visionare alcuni tipi di documentazioni in merito alle strutture e alle misure di prevenzione dei rischi. Vorremmo inoltre riappropriarci del cortile perimetrale rendendolo agibile, esteticamente più bello e soprattutto più pulito. Ringraziamo Cittadinanzattiva che, grazie al suo interessamento ci ha dato la possibilità di avere un momento di crescita, focalizzando le nostre attenzioni su quelli che sono i nostri compiti di cittadini attivi. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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I cittadini recintano una enorme buca Roccella Ionica- ottobre In occasione della tappa del Pit Bus, gli abitanti segnalarono la presenza di una enorme buca (lunghezza 100 m., larghezza 3 m., profondità 3 m. circa) su una delle strade principali creatasi sia per le intense precipitazioni delle settimane precedenti ma anche per l’avvio dei lavori di sistemazione del tratto stradale (poi sospesi). Gli abitanti della zona non lamentavano tanto il ritardo nel prosieguo dei lavori quanto la assenza di recinzione e di segnalazioni di pericolo, soprattutto perché in quella zona transitano molti bambini e ragazzi per recarsi nella vicina scuola. L’equipe del pulmino contattò immediatamente il Comune, chiedendo un incontro su questo problema e sulle misure da prendere. Constatata la totale indisponibilità degli interlocutori comunali, l’equipe acquistò a proprie spese un rotolo di carta segnaletica e, con l’aiuto di alcuni cittadini, recintò la buca e appose dei cartelloni in cui si segnalava il pericolo. Durante queste operazioni sopraggiunsero due rappresentanti del Comune che contestarono duramente l’iniziativa giustificando l’impossibilità tecnica del Comune di provvedere in tempi rapidi. In tarda serata una troupe televisiva locale trasmise la notizia e le interviste realizzate sul posto. Il giorno successivo una squadra di operai del Comune transennò l’intera zona. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

41 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
50 seminari di formazione per informatori euro Nell’ambito del progetto “Informatori euro”, avviato dai Procuratori dei diritti dei cittadini e sostenuto dalla Commissione Europea e dal Ministero del Tesoro italiano, si sono tenuti 50 seminari di formazione, della durata di 8 ore ciascuno, in altrettante città italiane, con la partecipazione di circa 30 persone per ciascun seminario, tenutisi da giugno a novembre. Tali seminari sono stati tenuti da formatori precedentemente ‘formati’ attaverso la partecipazione a corsi organizzati dalla Commissione europea e dall’equipe di Cittadinanzattiva. La Scuola di cittadinanza attiva ha prodotto il Manuale per i formatori e il Vademecum per gli informatori euro che sono stati consegnati rispettivamente ai 50 formatori e ai 1500 informatori euro. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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15 luglio 94 – Caso esaminato dalla Commissione Conciliativa di Lucca Descrizione del caso: la signora ha lamentato che la madre da lei accompagnata alla visita medica per ottenere il riconoscimento del diritto all’accompagnamento, sia stata accolta in un seminterrato adibito a magazzino, Non è stata visitata ed è stata esaminata una minima parte della documentazione prodotta. Professionalità coinvolte: medici Strutture sanitarie coinvolte: commissione medica per il riconoscimento della invalidità. Determinazione della pronuncia: avendo registrato la diversità tra le versioni, fornite dall’esponente e dai membri della Commissione medica, la C.M. C. ha preso atto che è stata riconosciuta l’inidoneità del locale nel quale vengono effettuate le visite ed ha suggerito che in breve tempo si realizzi un ambulatorio privo di barriere architettoniche, dove possano essere visitati anche i pazienti barellati. La C.M.C .ha stigmatizzato la cattiva abitudine di convocare più pazienti (in questo caso 15) alla stessa ora, dimostrando scarsa sensibilità e poca considerazione per le esigenze dei cittadini soprattutto malati. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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Provincia di Pordenone: la consegna dei farmaci a domicilio E’ un servizio attivato il I giugno 2000 dall'associazione titolari di farmacia della provincia di Pordenone, dal Tribunale per i diritti del malato, dall'azienda Sanitaria n. 6 "Friuli Occidentale" e dall'Istituto di Vigilanza "La sicurezza Pordenone", per la consegna, durante le ore notturne, di medicinali urgenti alle persone che vivono sole e sono impossibilitate, a causa delle loro condizioni fisiche permanenti o temporanee, a recarsi autonomamente in farmacia. Come funziona: il medico della Guardia Medica Notturna, constatato che il paziente si trova nelle condizioni sopra ricordate, contatta il Servizio di Vigilanza che invia un suo operatore presso l'abilitazione del paziente. L'incaricato ritira la ricetta, si reca nella farmacia di turno più vicina, preleva quanto descritto e lo recapita immediatamente al domicilio del paziente che dovrà rimborsare all'operatore solo l'eventuale costo del medicinale recapitato. Il servizio è attivo nei giorni feriali tra le ore di ciascun giorno della settimana e le ore 6.00 del mattino successivo; di domenica e nei giorni festivi dalle ore del giorno precedente fino alle ore 6.00 del giorno successivo a quello festivo. Il servizio (di consegna) non comporta alcuna spesa per i cittadini. Per una parte del territorio provinciale l'onere è sostenuto dall'Istituto di Vigilanza mentre per il resto della provincia è a carico dell'Associazione Titolari di Farmacia. Roma, II circoscrizione - Una Banca del tempo Lezioni di computer in cambio di una torta; un massaggio shatzu al posto di una piccola riparazione in casa; lezioni di lingua francese in cambio di lingua spagnola. Questo e molto altro chiedono e danno gli iscritti alla Banca del Tempo, un gruppo di cittadini che si scambiano tempo e servizi indipendentemente da condizioni economiche, sociali e da professione, età e sesso. E’ una forma originale di baratto in cui l’unità di misura del valore dello scambio sono le ore. Le modalità di gestione sono simili a quelle di una tradizionale banca: conti correnti personali, libretti degli assegni. Ma dei soldi non c’è traccia: si deposita e si ritira tempo. A Roma oggi le “agenzie” aperte sono 22 presenti in quasi tutte le zone della città. Le persone che hanno deciso di depositare il proprio tempo, per lo più donne, sono più di michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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I monitori civici della sicurezza Nell’ambito della campagna “Ospedale sicuro”, promossa da Cittadinanzattiva nel 1998, il Tribunale per i diritti del malato ha reclutato, in varie città italiane, oltre 300 cittadini che sono diventati monitori civici della sicurezza negli ospedali. Ciò è avvenuto tramite la diffusione di un bando presso tutte le sezioni del Tdm presenti in Italia ed anche attraverso il sito internet di Cittadinanzattiva. Dopo aver effettuato una selezione delle domande pervenute sulla base dei criteri precedentemente indicati, sono stati realizzati decine di seminari interregionali di formazione, della durata di circa 6 ore ciascuno, per addestrare i cittadini selezionati. La formazione riguardava sia la trasmissione di conoscenze generali relative ai rischi presenti in ospedale, sia la conoscenza degli strumenti di rilevazione dei dati (griglie e questionari) e l’illustrazione di una guida al loro corretto utilizzo. Terminato il seminario di formazione con la consegna di attestati di “monitore civico della sicurezza”, i monitori, in piccoli gruppi, iniziavano la rilevazione dei dati negli ospedali precedentemente individuati. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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Raccolta di firme per la potatura di alberi di un quartiere di Roma Un gruppo di cittadini, stanchi del fatto che i passanti e le macchine posteggiate lungo un tratto della strada Via Donna Olimpia, fossero fatte ‘bersaglio’ dalle continue cadute di rami di diversa dimensione dopo folate di vento o brevi piogge, decidono di passare all’azione. Per scongiurare danni seri, soprattutto per le persone, poiché il servizio giardini del Comune di Roma non si decideva a potare le acacie del viale, si è proceduto in pochi giorni alla raccolta di 400 firme che sono state consegnate alla sede della XVI Circoscrizione e all’Ufficio Giardini del Comune di Roma. A seguito di questa protesta, anche se con ritardo, il servizio apposito è intervenuto a potare le piante. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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“Programma di comunità” E’ il titolo di un progetto sperimentale che le Asl di Grosseto e Rimini, in collaborazione con varie cooperative sociali e organizzazioni civiche hanno avviato in queste due città fino dal Tale progetto rappresenta un modello di sperimentazione organizzativa relativa all’integrazione di servizi pubblici, privati e sociali nella comune lotta all’AIDS. Questo progetto è rivolto ai giovani che vengono raggiunti da campagne di informazioni in tutti i luoghi di incontro e di aggregazione presenti sul territorio: scuola, discoteca, centri sociali, ecc.; è rivolto anche agli operatori in quanto sono stati organizzati moltissimi corsi di formazione per tutti coloro che entrano in relazione con i giovani: educatori, assistenti sociali, psicologi, obiettori di coscienza, insegnanti, studenti leader nelle scuole, ecc). Tale progetto per l’interesse e l’innovatività che presenta è stato inserito nella Banca dati delle buone pratiche in sanità di Cittadinanzattiva. Dopo tre anni di attività e di presenza sul territorio anche il Ministero della Sanità ha riconosciuto l’efficienza e l’efficacia delle attività previste dal progetto al punto che intende finanziarie iniziative analoghe anche nelle altre regioni italiane. Questo progetto come altri aventi il comune denominatore della salute per i giovani, hanno trovato ampio spazio all’interno di un seminario tenutosi a Roma nel corso della II Settimana della Cittadinanzattiva. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

47 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
Seminario di formazione per responsabili di organizzazioni civiche e di volontariato della provincia di Campobasso Organizzato dalla Cesvo e da Cittadinanzattiva di Campobasso, si è svolto dal mese di febbraio a quello di aprile 2001 con 4 moduli formativi di 3 ore ciascuno.Il primo ha fornito una introduzione generale sulla cittadinanza attiva e alle tecnologie di tutela dei diritti; il secondo modulo ha riguardato la progettazione; il terzo la ricerca dei fondi; il quarto le risorse umane. 20 le associazioni presenti di cui la gran parte di dimensione locale Per i primi tre moduli è stata prevista la partecipazione di un testimonial, una persona che ha portato la propria esperienza relativa al tema del modulo presentato. L’organizzazione del seminario ha consentito l’alternanza di persone diverse appartenenti alla stessa organizzazione, secondo il tema trattato. Le persone che complessivamente hanno partecipato al seminario erano più di trenta.Nel mese di giugno è stato possibile avere un importante indicatore dell’efficacia del corso in quanto, rispetto allo scorso anno, le associazioni hanno presentato complessivamente molti più progetti alla Regione Molise, la gran parte dei quali frutto della collaborazione di più associazioni. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

48 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
L’ approvazione della legge sulla terapia del dolore Il 19 dicembre 2000 il Tribunale per i diritti del malato sollecita con una lettera aperta al Presidente della Camera e alla Commissione Affari Sociali della Camera l’approvazione in tempi rapidi delle nuove norme sulla terapia del dolore. La Commissione le approva in sede legislativa ed invia il testo alla corrispondente commissione del Senato perché venga approvato con la stessa procedura. 17 gennaio 2001 – 5 senatori rimettono in discussione tale provvedimento, vanificando lo sforzo della Commissione Affari Sociali della Camera teso ad approvare il testo prima della chiusura delle Camere. 18 gennaio 2001 – Viene diffuso un comunicato stampa in cui si dice che nel sito internet di Cittadinanzattiva sono indicati i nomi dei politici che hanno bloccato il provvedimento legislativo e i loro indirizzi e mail con l’invito ai cittadini a scrivere loro. Il Movimento si impegna a pubblicare nel sito i commenti dei cittadini e le copie delle lettere ai senatori; cosa che puntualmente avviene. 19 gennaio 2001 – Il testo di legge ritorna in sede deliberante e viene approvato a seguito della campagna on line del Movimento e dell’intervento del Presidente del Senato. 8 febbraio 2001 – La norma viene pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

49 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
Protocollo d’intesa sul percorso chirurgico Al fine di assicurare al cittadino una migliore accessibilità e una più alta qualità del percorso chirurgico, i medici di famiglia della Fimmg e i medici ospedalieri dell’Anaao-Assomed si impegnano a promuovere e rispettare le seguenti procedure: richiesta di visita specialistica ambulatoriale da parte del medico di famiglia (scritta in modo leggibile, insieme alle informazioni sanitarie pertinenti e importanti); referto ambulatoriale del medico specialista (chiaro e leggibile, contenente i suggerimenti diagnostici e terapeutici, con riguardo alle note del CUF) scheda di accesso al ricovero da parte del medico di famiglia (redatta chiaramente con la storia clinica del paziente) medico di riferimento (viene identificato un medico-tutor nel reparto che sarà la figura di riferimento per il malato durante la degenza) visita del medico di famiglia (deve recarsi a visitare il suo paziente degente se lo ritiene necessario o se ciò gli è richiesto dai medici del reparto o dal malato stesso) sportello telefonico di reparto (con orario stabilito, per ricevere le telefonate del medico curante) reperibilità del medico di famiglia (per tutta la durata del ricovero del suo paziente) consenso informato (medici di famiglia e ospedalieri devono informare dei rischi, dei benefici dell’intervento ma anche degli eventuali disturbi e delle successive cure). lettera di dimissioni (con precise informazioni sull’intervento, il relativo decorso, le possibili complicazioni,, ecc.) Liste d’attesa (massima trasparenza sui tempi e sui criteri in base ai quali vengono compilate le liste d’attesa); michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

50 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
Il Tavolo per la sicurezza nelle strutture ospedaliere Il tavolo è costituito da esperti nel campo della sicurezza (organismi tecnico-scientifici, associazioni professionali, istituzioni della qualità, produttori, medici e aziende sanitarie) si riunisce periodicamente per discutere dei temi da trattare nel corso della campagna e per approntare gli strumenti tecnici per il monitoraggio (questionari e griglie per i sopralluoghi). Il Tavolo della sicurezza si occupa, inoltre di alcuni ambiti nei quali l’emergenza sicurezza risulta particolarmente grave, ad esempio la sicurezza delle sale operatorie e dei laboratori di analisi. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

51 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
Conferenza dei servizi sanitari a Venosa Due anni fa a Venosa la Asl ha riunito la Conferenza dei servizi sanitari La sua convocazione aveva richiesto molto tempo ma alla fine erano presenti quasi 500 persone in rappresentanza dell’amministrazione sanitaria, degli operatori, dei sindacati, delle organizzazioni civiche (tra cui il Tribunale per i diritti del malato)e di volontariato, di tanti singoli cittadini. Aveva per oggetto la verifica dei rapporti tra azienda sanitaria e cittadini, in particolare il livello di soddisfazione di questi ultimi nei confronti dei servizi sanitari erogati; la valutazione dei programmi realizzati e la presentazione delle principali iniziative future. Molto efficace la raccolta di testimonianze filmate tra i cittadini comuni circa il funzionamento dei servizi sanitari da cui emergevano molti nodi problematici nei confronti dell’amministrazione. Non sono mancate le critiche neanche da parte degli operatori presenti. Durata della Conferenza : quasi 5 ore. A conclusione è stato presentato un ordine finale sugli impegni che la amministrazione sanitaria, alla luce di quanto emerso, ha deciso di assumere. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

52 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
Stazioni aperte ai cittadini Il progetto Stazioni Aperte, promosso dai Procuratori dei cittadini insieme con le Ferrovie dello Stato, che si è svolto da maggio a dicembre 2000, si è posto l'obiettivo di valorizzare la stazione ferroviaria, dando ai cittadini l'occasione per conoscerla in tutte le sue parti, anche quelle che, poco note, sono ugualmente importanti per assicurare il corretto funzionamento degli impianti e dei servizi. Sono stati realizzati 28 appuntamenti, in 28 stazioni d'Italia, comprendenti ciascuno una visita di circa 45 minuti, tra le ore 10 e le ore 13, dedicati alla scoperta del funzionamento di impianti e servizi di stazione; uno spazio a disposizione dei cittadini, dalle ore 10 alle ore 16, dove formulare proposte, dare suggerimenti, chiedere informazioni, ricevere materiale e gadget; un incontro, dalle ore 17 alle ore 19, tra i cittadini e coloro che operano nelle Ferrovie dello Stato, nelle istituzioni locali e negli organi di informazione. Complessivamente hanno partecipato alla iniziativa cittadini. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

53 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
Ricorso all’Antitrust Dopo l’inchiesta sulla tariffe telefoniche realizzata dai Procuratori dei Cittadini nel gennaio 2001, sono stati inviati dati, informazioni e tariffe esplicative all’Antitrust (Autorità delle comunicazione e per la concorrenza) per evidenziare le problematiche legate al mancato riconoscimento della tutela dei diritti dei cittadini e per richiedere un intervento almeno su quattro punti: il superamento dello scatto alla risposta, la definitiva adozione del secondo come unità di misura sia nella telefonia fissa che mobile, l’eliminazione del costo della ricarica, l’obbligatorietà per le compagnie telefoniche di presentare offerte commerciali con l’indicazione del prezzo “tutto incluso”. L’Antitrust ha riconosciuto pubblicamente l’esistenza dei problemi denunciati e contribuito ad avviare a soluzione alcuni di questi. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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Costituzione di parte civile del Tribunale per i diritti del malato Gaeta - Ad una partoriente alla quarantasettesima settimana, durante il parto viene somministrata ossitocina al fine di accelerare le contrazioni e viene anche eseguita una aminioresi (rottura provocata delle acque) in modo non corretto; inoltre, non viene riscontrata una grave sofferenza fetale in atto. Le conseguenze di tali errori e ritardi sia diagnostici che terapeutici sono drammatici: la morte del bambino, la rottura dell’utero e l’esportazione della vescica della signora. La donna si rivolge a Pit Salute, i cui consulenti rilevano una grave responsabilità nell’operato da parte dei sanitari. Viene presentata una denuncia per omicidio colposo e lesioni gravissime. Nel processo contro i medici, il Tribunale per i diritti del malato si costituisce parte civile e viene ammesso in giudizio. Il processo si è concluso di recente con la condanna dei medici, con il risarcimento dei danni per la signora e con il riconoscimento di un danno anche al Tribunale per i diritti del malato che verrà quantificato in un separato giudizio civile. Azione inibitoria contro le clausole vessatorie dei contratti bancari Con la sentenza del 21 gennaio 2000 il Tribunale civile di Roma condanna due importanti istituti di Credito la Banca Popolare di Milano e Banca Fideuram e l’Abi, associazione delle banche italiane, a rivedere la gran parte dei contratti bancari per eliminare una serie di clausole giudicate vessatorie per i clienti. Il giudice Antonio Lamorgese accoglie così il ricorso presentato da Cittadinanzattiva nel quadro del progetto delle Trenta Cause Pilota, progetto realizzato da Giustizia per i diritti e sostenuto dalla Commissione Europea. Dalle condizioni previste nei principali contratti bancari emerge uno squilibrio tra banca e cliente a tutto vantaggio della prima. La sentenza vale così l’inibizione dell’uso di 32 clausole (sulle 42 proposte) sia nei rapporti già in essere che in quelli futuri e l’obbligo per l’Abi a modificare le istruzioni date alle banche associate tramite apposita circolare.(un esempio nell’esempio: sono vessatorie le clausole che consentono il recesso dalle aperture di credito, da fidi, o comunque dagli altri rapporti bancari:si tratta di clausole equivoche e non trasparenti, in quanto operano senza preavviso e non sono subordinate a giustificato motivo. Un altro successo è stato ottenuto contro l’Ania e la Nuova Tirrenia. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

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Modifiche delle note limitative della Commissione Unica del Farmaco (CUF) A partire dalla seconda metà del 1999, in seguito alle segnalazioni dei cittadini pervenute al servizio Pit Salute in merito alle decisioni prese dalla CUF su molti farmaci, sono state interpellate altre associazioni soprattutto quelle dei malati cronici per avere un punto di vista ancora più interno al problema. In seguito alle informazioni raccolte è stato redatto un dossier che è stato inviato a tutti i componenti della Commissione Unica del Farmaco, e in particolare al suo direttore generale, presentando precise richieste in relazione alla modifica di certe limitazioni all’accesso ai farmaci. Di fronte a queste richieste la CUF ha convocato i soggetti firmatari (Tdm e Ass. malati Cronici), ma l’incontro si è risolto in un nulla di fatto. In seguito a ciò si è deciso di proseguire nell’invio ad oltranza di lettere con richiesta di modifiche per molti farmaci e con la richiesta di incontri con la Commissione. Tale carteggio veniva puntualmente inviato anche al Ministro della sanità. Contemporaneamente a ciò è partita una massiccia campagna di informazione utilizzando tutti gli eventi pubblici ai quali il Tdm era invitato per amplificare quanto più possibile queste notizie. Sono state coinvolte anche le commissioni Affari Sociali e Sanità di Camera e Senato. Tutto ciò ha portato, nell’ottobre 2000, al riconoscimento quasi totale delle note proposte dal Tdm, pubblicate nella Gazzetta Ufficiale del gennaio 2001 ed entrate in vigore il 24 febbraio Sono state abolite 15 note, ne sono state accorpate 8 ed è stato abolito il registro Usl per 11 note. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

56 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
Il signor Cirillo, un piccolo imprenditore sulla sessantina, molti anni fa andò a Roma da una regione del sud per ricoverarsi in un grande ospedale. Cardiopatico, doveva subire una operazione per mettere un pace-maker. Arrivato all’ospedale, fu ricoverato nel reparto di cardiochirurgia dove trovò un’altra ventina di malati in attesa della stessa operazione. Non comprendendo la ragione della presenza di così tante persone si informò e scoprì che l’ospedale aveva finito i soldi per comprare i pace-maker: in quella voce di bilancio non c’era più nulla e bisognava quindi aspettare non si sa cosa per poter acquistare questi strumenti e quindi operare i malati. Il signor Cirillo non era certo un malato molto paziente, e del resto non era affatto contento di stare chiuso in una camerata con il pigiama a fare nulla e dovendo oltretutto subire quegli orari assurdi. Ma la sua pazienza si esaurì del tutto non appena fece quattro conti e scoprì che con i soldi che l’ospedale stava sperperando per tenere venti malati in ospedale senza far loro niente si sarebbe potuto comprare un numero di pace-maker molto superiore alle necessità, addirittura sufficienti per arrivare alla fine dell’anno (era luglio). Fu così che il signor Cirillo decise di cominciare uno sciopero della fame in ospedale. Comunicò la decisione ufficialmente alla caposala, telefonò ai giornali locali e al Tribunale per i diritti del malato. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

57 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
Naturalmente la notizia dello sciopero fece il giro della città e soprattutto gettò nel panico i responsabili dell’ospedale, anche perché subito l’assessore regionale e lo stesso ministro della sanità cominciarono a loro volta ad agitarsi. Del resto, non era una cosa da tutti i giorni che un cardiopatico ricoverato in attesa di una operazione facesse uno sciopero della fame. Tutti i tentativi di convincere il signor Cirillo a smettere lo sciopero, fatti dal direttore sanitario e dal primario del reparto, risultarono vani. Cirillo era irremovibile. Anche i tentativi di spaventarlo enfatizzando i danni alla salute che gli potevano derivare non fecero altro che aumentare la sua determinazione: se mi succede qualcosa, disse, sarà per colpa vostra. Ci fu anche un tentativo, piuttosto ingenuo, di corruzione: chissà come, i sanitari trovarono un pace-maker e corsero da lui per operarlo subito. Ma Cirillo disse che non ci pensava per niente e che lui si sarebbe operato per ultimo perché prima avrebbero dovuto operare tutti gli altri. Alla fine, non si sa come, i soldi furono trovati, i pace-maker comprati e i pazienti operati. Tutti ne ebbero un vantaggio: i pazienti che videro tutelato il loro diritto alla salute e lo stato che interruppe un assurdo spreco di risorse finanziarie. Il signor Cirillo, vinta la sua battaglia, salutò tutti e se ne tornò a casa. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

58 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
La denuncia che intendo presentare al Tribunale per i diritti del malato riguarda il ricovero e il decesso di mia figlia Valentina, avvenuto nel 1978 presso la seconda clinica pediatrica del Policlinico di Roma. Voglio premettere che consegnare nelle vostre mani quanto porto con me da due anni non significa solo fornirvi dei dati utili per il vostro lavoro, che è anche il mio, ma affidarvi anche qualcosa di estremamente delicato, sofferto in prima persona e che segna la mia coscienza di un grave senso di responsabilità. Sono convinta che parte della colpa di quanto oggi avviene negli ospedali ricada su coloro che subiscono tacendo. Prima di tutto voglio dire qualcosa sulla mia presenza, mia e di altre madri, nell’ospedale. Faccio notare che è ben diverso avere il diritto di assistere il proprio figlio in ospedale anziché avere un permesso a discrezione di un primario. La soggezione psicologica che si viene a verificare fa sì che la madre abbia letteralmente paura di inimicarsi anche l’ultimo dei portantini per il rischio di essere mandata via. (…) L’ospedale è per i bambini dolore, paura fisica, una dimensione assurda e ingiustificata che ti fa sentire diverso, punito per la tua malattia. La terapia delle iniezioni veniva praticata a mezzogiorno e a mezzanotte, credo per una suddivisione del lavoro nei turni delle infermiere, senza tener conto dell’esigenza dei bambini che dovrebbe essere primaria. Mia figlia faceva delle iniezioni molto dolorose di due tipi di antibiotici mescolati insieme. A mezzogiorno, poco dopo la terapia le veniva portato il pranzo che mia figlia, sfinita dal pianto e dallo stress emotivo, quasi sempre saltava, addormentandosi. Ancora più drammatico a mezzanotte, quando venivamo svegliati di soprassalto dalla luce al neon accesa in camera. Il primo giorno di ricovero, al termine di una giornata stressante tra prelievi, analisi, visite, lastre, di notte, dopo aver sperimentato per la prima volta con grande stupore questa incredibile prassi, subimmo una ulteriore, crudele follia: dopo che la bambina si era calmata e stava per prendere sonno venne la stessa infermiera che in malo modo mi disse di spogliarla nuda per poterla pesare e misurare l’altezza. Nonostante le mie proteste, i miei richiami a un minimo di ragionevolezza, pretese di adempiere a quella disposizione a cui si sarebbe potuto ottemperare tranquillamente la mattina dopo, suscitando altro pianto e paura perfettamente inutili. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

59 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
Per quanto riguarda il personale devo dire che se c’è in qualche caso un comportamento più umano ciò dipende solo dalla sensibilità e dalla buona volontà individuale. Non c’è nessuna norma in proposito a cui appellarsi per ottenerne rispetto. Può capitare di essere trattati villanamente per motivi futili e assurdi, sia dalla portantina che dal primario barone. (…) C’è poi un altro grave problema: l’atteggiamento paternalistico del medico, che ti considera un intralcio escludendoti dalla gestione della malattia di tuo figlio, immaturo tanto da non volerti spiegare diffusamente e chiaramente le cause del male. Questo fa sì che i genitori non siano assolutamente preparati alle eventuali conclusioni tragiche della malattia del proprio figlio, cosa che purtroppo è capitata anche a noi che ci siamo trovati ad affrontare la morte della bambina mentre ancora ci si davano speranze, nonostante che le condizioni di mia figlia fossero così gravi e irrevocabili che perfino un profano poteva capire che non ce l’avrebbe fatta. Ritengo che il genitore abbia diritto all’informazione costante e chiara come anche che le sue opinioni debbano avere un minimo di credito presso i medici. Spesso ho segnalato durante la visita fatti notati da me e da mia figlia stessa che sono sempre stati disattesi, salvo poi essere puntualmente verificati magari due o tre giorni dopo come scoperte fatte dai medici. Si può solo assistere impotenti: non si possono condividere i rischi della terapia né conoscerne l’utilità. Questa espropriazione si verificherà anche oltre il decesso: il corpo non è tuo ma ancora una volta dell’ospedale. (…) Così quella sera, quando la bimba morì, dopo averla accompagnata alla camera mortuaria avvolta solo in un lenzuolo per un lunghissimo percorso nei sotterranei dell’ospedale, ce ne dovemmo tornare a casa, né io la potei accudire in alcun modo. E che dire del personale della camera mortuaria che veste camici imbrattati di sangue e bestemmia caricando e scaricando salme al piano superiore per le autopsie? Grazie a una lauta mancia sono potuta stare mezz’ora accanto a mia figlia e uno di questi inservienti si è avvicinato proponendomi in tono complice l’acquisto di un loculo per il cimitero. Di lui ho saputo che era già stato in prigione per lenocinio ed è stato lui che l’indomani ha vestito mia figlia per l’ultima volta perché a me non è stato concesso di farlo. Se riferisco questi particolari non è certo per morbosità o per sadismo ma perché voglio con tutte le mie forze che la situazione cambi e che altri non debbano soffrire quello che abbiamo sofferto noi. Avrei molti altri episodi da raccontare ma credo che questi possano bastare per descrivere una situazione che, se cambiasse, non potrei altro che essere contenta. Non desidero infatti la vendetta che potrei avere per altre strade. Resta però il fatto che mia figlia ha finito i suoi giorni in uno squallido e triste modo, fra tante sofferenze inutili e tanta paura che si sarebbero potute evitare se le mamme che prima di me hanno passato la stessa esperienza avessero parlato e protestato michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

60 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
Chi dovrebbe tutelare i diritti … Qualche anno fa, una donna è morta di parto. Il medico è stato indagato e rinviato a giudizio per omicidio colposo, ma il processo non si è mai celebrato. Scioperi del settore, carenza di magistrati, cambi del titolare della inchiesta, e probabilmente qualcosa di peggio, hanno fatto sì che il processo di primo grado non sia mai nemmeno cominciato. Passati cinque anni, il reato è stato prescritto. Il Movimento, nell’ambito di un programma finanziato dalla Commissione Europea, ha patrocinato una causa civile della famiglia contro il Ministero di grazia e giustizia che ha la responsabilità della organizzazione degli uffici giudiziari. Il processo di primo grado si è concluso e ha dato torto alla famiglia: nella sentenza c’è scritto che il cittadino non ha diritto a un processo in tempi rapidi e che, anzi, non c’è proprio nessun diritto soggettivo o interesse legittimo alla giustizia per il cittadino. Si aspetta ora il processo di appello che è stato promosso dalla famiglia con il sostegno del Movimento. Per fortuna, comunque, la Corte europea di giustizia condanna regolarmente lo stato italiano a risarcire i cittadini a causa della lunghezza dei processi. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

61 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
Imputati per eccesso di cittadinanza Roma Gli abitanti del quartiere di Torbellamonaca edificano un campo di calcio su un terreno di proprietà del comune di Roma, da tempo abbandonato e divenuto ormai una vera e propria discarica. Per questo vengono denunciati. Per anni avevano chiesto al Comune di intervenire per la bonifica di quel terreno. Avellino I ragazzi di un centro sociale ristrutturano un asilo comunale in disuso, quasi distrutto dai teppisti e rimasto in pessime condizioni per molto tempo, e lo adibiscono a spazio di incontro e di ricreazione. I ragazzi sono stati fatti sgombrare mentre lo rimettevano a posto, alcuni sono stati denunciati, due o tre di essi hanno subito un processo per “occupazione di suolo pubblico”. Corcolle (Roma) Viste le condizioni nelle quali sono le strade e i marciapiedi del loro quartiere, gli abitanti di Due Colli si mettono d’accordo e li riparano, da soli, con le ruspe. Vengono denunciati dal comune di Roma, i marciapiedi sono smontati, le ruspe requisite. Taranto Alcuni avvocati del locale coordinamento Giustizia per i diritti vengono denunciati al loro ordine professionale per aver patrocinato gratuitamente la causa di un cittadino senza mezzi. L’accusa è di concorrenza sleale. Rimangono sospesi e indagati per parecchio tempo. Vicenza Un’associazione di ex alpini, ospite in un edificio del comune, a sue spese rivernicia e cambia gli infissi della sede. Per questo viene multata. Un tabaccaio mette a disposizione all’interno del suo locale un contenitore per lo smaltimento delle pile esaurite. Provvede poi lui a smaltirle, una volta che il contenitore si è riempito, portandole al raccoglitore comune, che si trova in un luogo impervio e difficilmente raggiungibile. Multato. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

62 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
Livorno I ferrovieri della tratta Livorno-Bologna chiedono la sostituzione di un locomotore sprovvisto di dispositivo di sicurezza. Multati. Roma I genitori ripuliscono di svastiche e frasi razziste i muri della scuola dei loro ragazzi. Multati. Allume-Giglio (Grosseto) Alcuni cittadini risistemano una strada sterrata, trascurata al punto da essere diventata impraticabile. Multati. Sapri (Salerno) Il gruppo locale del Tribunale per i diritti del malato si reca presso l’ospedale per effettuare un sopralluogo, regolarmente autorizzato dall’azienda sanitaria. Ma di fronte ai reclami degli esponenti del Tribunale per la gravità della situazione trovata, le autorità ospedaliere li denunciano per interruzione di pubblico servizio. Al processo vengono assolti solo perché una televisione locale aveva ripreso il sopralluogo, filmando la situazione di estremo degrado dell’ospedale. Una commerciante ripulisce il marciapiede davanti al proprio negozio dagli escrementi dei cani e da altri rifiuti che i netturbini non hanno provveduto a eliminare. Le viene comminata una multa dai vigili, con l’accusa che, bagnandolo, ha reso scivoloso il marciapiede. Rieti Il Circolo locale di Legambiente dà inizio a una campagna di sensibilizzazione contro un progetto dell’amministrazione comunale, che prevede la costruzione di un parcheggio proprio al di sotto di una piazza del centro storico. L’amministrazione comunale denuncia per diffamazione gli aderenti al Circolo e i vigili urbani li multano per aver distribuito senza autorizzazione dei volantini. Busto Arsizio (Varese) In treno un viaggiatore viene multato dal controllore perché, visto che la macchinetta obliteratrice è rotta, ha annullato il suo biglietto scrivendovi data e ora dell’inizio del viaggio. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

63 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
L’ emergenza idrica A Foggia l’acqua viene razionata dal mese di novembre. Nelle abitazioni ai piani medi l’acqua arriva ai rubinetti fino alle ore Il problema esiste da molti anni ma quest’anno la situazione è allarmante. Nel mese di gennaio 2001 è stato promosso e realizzato dall’Assemblea territoriale di Cittadinanzattiva di Foggia un convegno pubblico (mobilitazione) sull’annoso problema dell’acqua. Nel corso del convegno è stato presentato un dossier dal coordinatore dell’assemblea contenente dati, informazioni e proposte. Dal convegno sono scaturite tre piste di lavoro: avvio di una campagna sull’acqua attraverso un monitoraggio capillare esteso anche alle regioni limitrofe; costituzione di un tavolo interregionale con i rappresentanti pubblici e sociali delle regioni più coinvolte; avvio di una campagna d’informazione e di sensibilizzazione nei confronti della popolazione sul tema dell’uso razionale delle risorse idriche. Da tempo si è avviato un rapporto di interlocuzione con i rappresentanti dell’acquedotto pugliese ma anche di collaborazione, basti pensare all’importante coinvolgimento dei rappresentati di Cittadinanzaattiva nella stesura della Carta dei servizi dell’Acquedotto pugliese. 2 - Azioni civiche contro l’inquinamento elettromagnetico Di recente a Roma è stata messa sotto sequestro dalla magistratura una emittente radiofonica in attesa della delocalizzazione delle antenne non solo radiofoniche ma anche televisive, presenti su tutta l’area della Scuola elementare “Leopardi”, grazie alla mobilitazione dell’assemblea dei genitori degli alunni della scuola stessa. Tra le attività realizzate da questa assemblea dei genitori, ci sono le seguenti. - Dopo lunga ricerca, si riescono ad acquisire i dati relativi alle misure di campo elettrico effettuate dall’ARPA del Lazio sull’area interessata. Questi dati allarmanti (valori di campo elettrico superiore a 6V/m causati per il 95,4% dalla trasmittente radio) vengono fatti conoscere a tutto il quartiere tramite ripetuti volantinaggi e con comunicati stampa (sensibilizzazione e informazione). - Attraversamento pacifico della adiacente via Trionfale da parte di un nutrito gruppo di genitori, con ripercussioni sul traffico, allo scopo di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul grave problema (azioni simboliche). – Una delegazione viene ricevuta dall’assessore regionale il quale si impegna ad avviare una campagna sistematica per la verifica del mantenimento del livello di campo elettrico entro valori accettabili. Il giorno successivo il Vice Sindaco si presenta a scuola e accoglie buona parte delle richieste avanzate dall’Assemblea dei genitori (interlocuzione). michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva

64 michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva
- Una delle mamme inizia uno sciopero della fame (azione simbolica). – Inizia una raccolta di firme in tutto il quartiere con la richiesta di risarcimento dei danni per gli effetti delle radiazioni elettromagnetiche e si boicottano i prodotti reclamizzati dall’emittente radiofonica (azione simbolica). Viene consegnata una denuncia–querela alla Procura della Repubblica (intervento giudiziario) per ottenere il sequestro delle antenne. La richiesta ha successo. 3 - Il Tribunale per i diritti del malato interviene sulle leggi finanziarie Da qualche anno il Tdm si mobilita per l’inserimento, nelle leggi annuali di bilancio, di stanziamenti e norme programmatorie a tutela dei diritti in settori o per soggetti particolarmente svantaggiati. L’iter seguito in diverse occasioni è stato il seguente. - Esame accurato del documento di programmazione economica e finanziaria e costituzione di gruppi di lavoro con rappresentati di altre organizzazioni civiche, per elaborare un documento di proposte comuni (partnership). - Incontri con esponenti del governo e delle varie commissioni parlamentari per presentare la propria posizione e le proposte, cercando di farle introdurre direttamente nel testo (lobbying). - Se ciò non avviene, si contestano le deliberazioni delle Commissioni Parlamentari. Contemporaneamente si pubblicizzano le proprie posizioni e proposte attraverso i media (informazione). - Si fanno sottoscrivere a più soggetti possibile, gli emendamenti proposti (raccolta di firme e adesioni). Mediante queste azioni è stato possibile incidere significativamente su questioni cruciali come i ticket, la spesa farmaceutica, l’oncologia, i servizi di lungodegenza, ecc. michele de pasquale - corso di cittadinanza attiva


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