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Psicologia della visione

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Presentazione sul tema: "Psicologia della visione"— Transcript della presentazione:

1 Psicologia della visione
Dal cognitivismo alla riscoperta della Gestalt

2 Prima un po’ di fisiologia e anatomia…
Il neurone

3 Prima un po’ di fisiologia e anatomia…
Il sistema visivo

4 Prima un po’ di fisiologia e anatomia…
La retina

5 Prima un po’ di fisiologia e anatomia…
Il genicolato laterale

6 Prima un po’ di fisiologia e anatomia…
La corteccia striata (V1)

7 E un po’ di storia… PSICOFISICA
Più di un secolo di psicologia sperimentale metodo sperimentale in psicologia -variabile indipendente: stimolo -variabile dipendente: sensazione PSICOFISICA La misura della“sensazione” collegata all’intensità della stimolazione (Weber, Fechner, Stevens)

8 Entra in scena il computer
Cognitivismo (intorno agli anni ’50) Metafora della mente come un calcolatore I cognitivisti vedono il cervello come un elaboratore di informazione (simbolica) Gli sviluppi dell’informatica in quegli anni hanno un peso importante sul cognitivismo

9

10

11 La macchina di Von Neumann
L’architettura di elaboratore di riferimento è quella proposta da Von Neumann Procedure codificate (programmi) Memoria (teoricamente illimitata) CPU (veloce, seriale) Questo tipo di modello seriale ha avuto poca fortuna nel campo della visione

12 Un nuovo vecchio modello: le reti neurali
Crisi del modello cognitivista Sistemi di calcolo paralleli Informazione non più simbolica o proposizionale, ma codificata nell’architettura (attivazioni e connessioni)

13 La Gestalt: nascita, declino e resurrezione
Teoria che bene si adatta alle reti neurali Nasce nella prima metà del ‘900 (Wertheimer, Kohler, Koffka…) Leggi di unificazione figurale

14 La Gestalt: nascita, declino e resurrezione
“Il tutto è diverso dalla somma delle singole parti” Reazione alla teoria strutturalista che asseriva che la percezione è fata dalla somma di tante piccole stimolazioni puntuali

15 Le leggi della Gestalt Prossimità Somiglianza Chiusura
Buona continuazione E altre nuove…

16 La crisi Forse i tempi non erano ancora maturi…
Critica: non produce modelli in grado di fare previsioni accurate sul percetto, verificabili sperimentalmente. Un bel guaio, se si vuole usare il metodo sperimentale Forse i tempi non erano ancora maturi…

17 Cosa stava succedendo nel frattempo?
La psicologia sperimentale negli ultimi cinquant’anni diviene sempre più strutturalista: Hubel e Wiesel nel ’59 pubblicano il lavoro sul campo recettivo delle cellule visive corticali Si scoprono detettori di tutti i tipi…

18 Un vero “pandemonium” (Selfridge, 1959)
La direzione del flusso è univoca, verso l’alto, in stretta analogia con la definizione di campo recettivo data da Hubel e Wiesel

19 E oggi? connessioni feed-forward, orizzontali e di feed-back.
Le scoperte in fisiologia evidenziano un concetto “allargato” di campo recettivo: connessioni feed-forward, orizzontali e di feed-back.

20 Modelli computazionali di ispirazione gestaltista
Alcuni autori oggi rivalutano la teoria della Gestalt Hess e Field propongono un modello computazionale per la detezione di contorni curvilinei di dichiarata matrice gestaltista

21 Modelli computazionali di ispirazione gestaltista
C’è davvero bisogno di un singolo neurone specializzato per ciascun possibile contorno? Meglio la collaborazione di più neuroni

22 Modelli computazionali di ispirazione gestaltista

23 Modelli computazionali di ispirazione gestaltista
Association field

24 Un’esempio: la teoria FACADE (Grossberg, 1999)
Form And Color And Depth Modello biologicamente ispirato

25 Due sottosistemi funzionali
Boundary Contour System (BCS) Per la formazione dei contorni Feature Contour System (FCS) Per il filling-in, il riempimento del colore, la formazione delle superfici

26 Modello LAMINART Implementazione della teoria FACADE (BCS)

27 Modello LAMINART

28 Le cellule che compongo il modello
Nell’LGN si trovano cellule ON/OFF + - Queste cellule evidenziano i contorni degli oggetti

29 Le cellule che compongo il modello
In V1 si trovano cellule sensibili all’orientamento Sensibili al contrasto (cellule semplici) Non sensibili al contrasto (cellule complesse)

30 Le cellule che compongo il modello
In V2 si trovano cellule bipolari (ipercomplesse) per completare i contorni frammentati

31 Interazione fra le cellule
I “neuroni” che costituiscono la rete hanno forti interazioni le une con le altre cooperazione/competizione: Meccanismi di trade off: ogni cellula orientata, nel suo stesso punto attiva cellule con orientamento simile al proprio e inibisce quelle perpendicolari. In posizioni contigue esercita un azione esattamente contraria a questa.


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