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Einstein e la Shoah: 1940: L’ eterno ebreo 1946: Le lettera al Museo

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Presentazione sul tema: "Einstein e la Shoah: 1940: L’ eterno ebreo 1946: Le lettera al Museo"— Transcript della presentazione:

1 Einstein e la Shoah: 1940: L’ eterno ebreo 1946: Le lettera al Museo
1940: lettera sulla Chiesa Appoggio agli emigrati I files dell’FBI 1943: Il libro nero del comitato antifascista ebraico 1944: Il cielo cade 1945: Conferenze in USA 1949: Le copertine di Times ed il pericolo del nucleare 1949: Maccartismo 1950: Contro le armi all’idrogeno 1952: altra lettera Altre copertine di Times Tre Einstein: lo scienziato, la vita privata, la vita pubblica Invarianza (cosmopolitismo, e misura Coscienza e impegno sui valori, rifiuto strutture burocratiche; autonomia di giudizio, coraggio civile 1946: Le lettera al Museo Cronologia Cittadinanza 1914: Berlino e il pacifismo durante la prima guerra mondiale 1919: La fama : manifestazioni pro e contro la relatività La fisica giudaica 1921 Il sionismo 1922 Viaggi 1922: assassinio di Rathenau 1929: 50 anni : Caputh 1933: Il rogo dei libri 1933: dimissioni dall’Accademia 1938: Accademia e Università italiane L’abbandono del pacifismo e la lettera a Roosevelt

2 27 gennaio 2005 Fabio Bevilacqua
Einstein e la Shoah: pacifismo, democrazia, internazionalismo ed il destino degli ebrei 27 gennaio 2005 Fabio Bevilacqua

3 1946: la lettera di Einstein

4 Albert Einstein Nasce a Ulm nel 1879 da genitori ebrei non praticanti
I genitori dal 1894 al 1902 vivono a Milano e Pavia 1895: studia privatamente a Pavia 1900: si laurea al Politecnico di Zurigo 1902: impiegato all’Ufficio Brevetti di Berna 1903: sposa Mileva Maric, da cui ha tre figli (1902, 1904, 1910) 1905: pubblica cinque articoli fondamentali (tra i quali la tesi di dottorato) 1907: principio di equivalenza 1908: libero docente all’Università di Berna 1909: professore straordinario di fisica teorica a Zurigo 1911: professore ordinario di fisica teorica a Praga 1912: professore a Zurigo 1914: membro dell’Accademia delle Scienze di Berlino e professore senza obbligo di insegnamento. Separazione dalla famiglia 1916: teoria della relatività generale 1917: si ammala gravemente, poi dirige il nuovo Istituto di Fisica 1919: sposa la cugina Elsa, vedova con due figlie; conferma della deflessione dei raggi di luce 1922: ha il premio Nobel (per il 1921) 1929: medaglia Planck 1933: si trasferisce negli Stati Uniti, a Princeton 1936: muore Elsa 1948: muore Mileva; aneurisma dell’aorta addominale Muore a Princeton nel 1955, a 76 anni

5 Nazionalità e religione di Einstein
Tedesco di nascita: Ulm (Baden-Wuerttemberg) 14 marzo 1879. Nel dicembre 1894 rinuncia alla cittadinanza tedesca, che viene accettata il 28 gennaio Rinuncia anche all’adesione alla comunità religiosa ebraica. Rimane apolide per i successivi 5 anni.    Il 21 febbraio 1901 viene naturalizzato cittadino svizzero a Zurigo. Conserverà la cittadinanza svizzera fino alla morte. Nel 1910 accettando la cattedra all’Università di Praga si dichiara aderente alla comunità religiosa ebraica. Riprende la cittadinanza tedesca nell’aprile del 1914, quando diventa membro dell’Accademia Prussiana delle Scienze e professore all’Università di Berlino. Perde la cittadinanza tedesca nel 1933.    Dal 1933 al 1940 mantiene la sola cittadinanza svizzera.    Il 1° ottobre 1940 Einstein diviene cittadino americano. Rimarrà cittadino svizzero ed americano fino alla morte, avvenuta il 18 aprile

6 Un ebreo pacifista a Berlino nella prima guerra mondiale
1914: Appello al mondo della cultura 93 firme di intellettuali tedeschi in appoggio al nazionalismo, tra questi 15 scienziati: non solo Lenard e Wien, ma anche Planck, Nernst, Haber e Fischer : Appello agli europei Einstein + 3 firme: “questa guerra non lascerà vincitori, ma solo perdenti….uomini colti di tutti i paesi dovranno almeno far sì che le condizioni di pace non diventino la fonte di guerre future”

7 Sconfitta, rivoluzione, repubblica
Sconfitta militare Moti spartachisti Repubblica di Weimar Governo socialdemocratico Trattati di Versailles: sanzioni Antisemitismo Isolamento scientifico da Francia e Inghilterra Einstein aderisce a idee socialiste

8 1919: Eddington, corroborazione curvatura dei raggi di luce. La fama

9 Reazioni: Teoria della relatività e fisica giudaica
1920: tentativo di colpo di stato della destra estremista Partito degli scienziati tedeschi per preservare la scienza pura: propaganda antirelativistica Einstein risponde: “se fossi un nazionalista tedesco, con o senza la svastica, invece di un ebreo con un’attitudine libertaria e internazionalista…” ; inoltre attacca Lenard, nazionalista e antirelativista Einstein pensa di lasciare la Germania, ma gli si chiede di restare

10 Philipp Lenard: fisico sperimentale, premio Nobel, nazionalista, antirelativista, nazista
Heidelberg, 5 giugno Stimatissimo collega: Grazie per le gentili parole. Niente mi può fare più felice del fatto che un pensatore di grande profondità possa trarre piacere dal mio lavoro. Le devo anche dire che la sua gentile lettera del 16 novembre 1905 è stata sempre sulla mia scrivania, prima a Kiel ed ora qui. “la scienza, come ogni altro prodotto umano, è influenzata dalla razza e condizionata dal sangue” “l’ebreo specificamente manca della comprensione della verità …ed è in questo in contrasto con il ricercatore ariano con la sua attenta e seria volontà per la verità…la fisica giudaica è pertanto un fantasma ed un fenomeno degenerativo della fondamentale fisica tedesca”

11 1921: Reazione all’antisemitismo. Viaggio in USA con Weizmann
1921: Reazione all’antisemitismo. Viaggio in USA con Weizmann. Adesione al progetto di fondare l’Università ebraica a Gerusalemme

12 1922: Assassinio di Walther Rathenau
Ministro degli esteri, ebreo, membro del Partito Democratico, amico di Einstein, figlio del fondatore dell’AEG Telefunken, viene assassinato da estremisti di destra

13 : Viaggi Einstein a Max Planck: “Un certo numero di persone degne di attenzione mi hanno suggerito di non stare a Berlino in questo periodo ed, in particolare, di evitare ogni apparizione pubblica in Germania. Si dice che io sia tra quelli che i nazionalisti hanno deciso di assassinare. Ovviamente non ne ho le prove ma nella situazione attuale ciò sembra plausibile”

14 Berlino 1929: la medaglia Planck
Parigi 1929: “Se la mia teoria risulterà corretta i tedeschi diranno che sono tedesco e i francesi che sono un cittadino del mondo; se risulterà sbagliata i francesi diranno che sono tedesco e i tedeschi che sono un ebreo”

15 CAPUTH, vicino Potsdam : “La barca a vela, la veduta, le passeggiate solitarie in autunno, il silenzio, è un paradiso”

16 1931-32: Einstein-Freud. Perché la guerra?

17 1933: Einstein emigra negli Stati Uniti

18 10 maggio 1933: il rogo dei libri

19 Dimissioni dall’Accademia: Planck
Nell’estate del 1933 l’Accademia Prussiana delle Scienze iniziò a espellere gli ebrei. Per evitare problemi all’amico Planck che ne era presidente, Einstein si dimise. La risposta: “Non abbiamo ragione per dispiacerci delle dimissioni di Einstein: L’Accademia è stupefatta per le sue attività di agitazione all’estero. I suoi membri hanno sempre provato una profonda lealtà allo stato prussiano. Anche se si sono tenuti lontani da qualunque attività politica, tuttavia hanno sempre sottolineato la propria lealtà all’idea nazionale.”

20 Accademia dei Lincei 538 furono gli ebrei italiani espulsi dalle accademie nel Fu questa una pagina rilevante del processo di “arianizzazione totalitaria”, che mirò ad allontanare gli ebrei dai luoghi della produzione culturale. Tra gli stranieri, Albert Einstein manifestò la propria indignazione dimettendosi dall’Accademia dei Lincei. Annalisa Capristo, L’ESPULSIONE DEGLI EBREI DALLE ACCADEMIE ITALIANE, Torino, Zamorani, , p. 405.

21 Università italiane Gli autori ricostruiscono la genesi del cosiddetto Manifesto degli scienziati razzisti, il ruolo degli uomini di scienza nella politica demografica e razzista e lo strettissimo legame tra politica razziale e politica antiebraica. Il volume prende anche in esame l’impatto della legislazione antiebraica sul mondo scientifico. Solo 1 docente universitario su 99 si rifiutò di occupare la cattedra resa disponibile dalle leggi del Dopo la guerra non vi fu riparazione per i danni subiti da quella legislazione. Giorgio Israel e Pietro Nastasi, SCIENZA E RAZZA NELL’ITALIA FASCISTA, Bologna, Il Mulino, 1998, p. 408.

22 Attivismo negli USA Campagna contro il linciaggio
Appoggio agli antifascisti nella guerra civile spagnola Pressioni per far accettare negli USA un maggior numero di rifugiati Sostegno personale ai rifugiati e impegno per numerosi “affidavit”

23 Rinuncia al pacifismo Albert Einstein, lettera all’ American League (1937) Bisogna dire che di recente i pacifisti hanno danneggiato più che aiutato la causa della democrazia. Questo è particolarmente chiaro in Inghilterra, ove l’influenza pacifista ha pericolosamente ritardato il riarmo che è diventato necessario a causa dei preparativi militari nei paesi fascisti

24 1939: Lettera a Roosevelt

25 The Einstein file L’ FBI di Hoover reputa Einstein comunista e gli impedisce di partecipare al progetto Manhattan

26 1940: Der ewige Jude ("The Eternal Jew") is the most famous Nazi propaganda film. It was produced at the insistence of Joseph Goebbels, under such active supervision that it is effectively his work. It depicts the Jews of Poland as corrupt, filthy, lazy, ugly, and perverse: they are an alien people which have taken over the world through their control of banking and commerce, yet which still live like animals. The relativity-Jew Einstein, who concealed his hatred of Germany behind his obscure pseudo- science. Der Relativitätsjude Einstein, der seinen Deutschenhass hinter seiner obskuren Pseudowissenschaft versteckte.

27 Time Magazine: 23 Dicembre 1940
"Only the Church stood squarely across the path of Hitler's campaign for suppressing truth. I had never any special interest in the Church before, but now I feel a great affection and admiration because the Church alone has had the courage and persistence to stand for intellectual truth and moral freedom."

28 Voice of America Broadcast 10 Dicembre 1945.
"As long as Nazi violence was unleashed only, or mainly, against the Jews, the rest of the world looked on passively and even treaties and agreements were made with the patently criminal government of the Third Reich.... The doors of Palestine were closed to Jewish immigrants, and no country could be found that would admit those forsaken people. They were left to perish like their brothers and sisters in the occupied countries. We shall never forget the heroic efforts of the small countries, of the Scandinavian, the Dutch, the Swiss nations, and of individuals in the occupied part of Europe who did all in their power to protect Jewish lives."

29 Estate '44: In una bella villa in Toscana Penny e sua sorella Baby, restate orfane di padre e madre a causa di un incidente di macchina, vengono condotte presso gli zii, che abitano in campagna. La zia è la sorella della mammma delle bambine ed è sposata con un affascinante intellettuale tedesco, amante della musica e dell'arte, Robert Einstein. L'intera vicenda del film è vista e raccontata attraverso gli occhi di Penny, la sorellina maggiore, dall'estate del '44 fino alla tragica conclusione della guerra, che porterà all'inutile sacrificio dell'intera famiglia Einstein: la zia e le due cuginette barbaramente massacrate dai tedeschi in fuga, cui seguirà l'inevitabile suicidio dello zio nel 1945. “Una storia forte, crudelissima che nessuno scrittore avrebbe avuto il coraggio di inventare. Ed è infatti vera, vissuta e raccontata in uno straordinario libro di Lorenza Mazzetti, una sorta di Diario di Anna Franck italiano scritto con gli occhi di una bambina non ebrea e per questo sopravvissuta, ma con lo stesso peso morale dei reduci dei lager: dover testimoniare a futura memoria l'orrore dell'Olocausto.” (Curzio Maltese)

30 Dicembre 1945: Discorso a New York; ripresa di temi pacifisti
Physicists find themselves in a position not unlike that of Alfred Nobel. Alfred Nobel invented an explosive more powerful than any then known- an exceedingly effective means of destruction. To atone for this 'accomplishment' and to relieve his conscience, he instituted his awards for the promotion of peace. Today, the physicists who participated in producing the most formidable weapon of all time are harassed by a similar feeling of responsibility, not to say guilt. As scientists, we must never cease to warn against the danger created by these weapons; we dare not slacken in our efforts to make the peoples of the world, and especially their governments, aware of the unspeakable disaster they are certain to provoke unless they change their attitude toward one another and recognize their responsibility in shaping a safe future. We helped create this new weapon in order to prevent the enemies of mankind from achieving it first; given the mentality of the Nazis, this could have brought about untold destruction as well as the enslavement of the peoples of the world. This weapon was delivered into the hands of the American and the British nations in their roles as trustees of all mankind, and as fighters for peace and liberty; but so far we have no guarantee of peace nor of any of the freedoms promised by the Atlantic Charter. The war is won, but the peace is not.

31 1° luglio 1946

32 Critiche a Begin Letters to the Editor New York Times December 4, 1948

33 LIFE Magazine: 5 Aprile, 1949

34 Nel gennaio 1950 il presidente Truman annunciò che gli Stati Uniti stavano per sviluppare la bomba all’idrogeno. Einstein parlò in un programma televisivo sulle implicazioni 'The belief that it's possible to achieve security through armaments on a national scale is a disastrous illusion. The arms race between the US and the Soviet Union assumes hysterical proportions. On both sides, means of mass destruction are being perfected with feverish haste and behind walls of secrecy. Radioactive poisoning of the atmosphere is now possible. But our goal should in fact be to do away with mutual fear and distrust.' (Learn Peace)

35 Philipp Frank 1949: “Profondamente e appassionatamente preoccupato per il destino di ogni estraneo egli immediatamente si richiudeva nel suo guscio quando i rapporti diventavano più personali”


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