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Famiglia e mass-media PROF. GIOVANNI BAGGIO

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Presentazione sul tema: "Famiglia e mass-media PROF. GIOVANNI BAGGIO"— Transcript della presentazione:

1 Famiglia e mass-media PROF. GIOVANNI BAGGIO
Sintesi a cura di don Mimmo Iervolino

2 … per iniziare “Non è il vino che ubriaca, l’uomo si ubriaca con il vino” (pr. Cinese) “solo chi sa leggere e scrivere è libero” (don Milani) “… se per educazione intendiamo la promozione armonica di una persona nella realtà e nel momento storico in cui si trova a crescere, non è possibile che i genitori di oggi ignorino la TV, il cinema, i fumetti, la pubblicità perché tali linguaggi entrano molto precocemente nell’esperienza quotidiana dei bambini” (M.D’Alessio – La Sapienza - Roma)

3 … che significa Occorre un’opera attenta di vigilanza e di monitoraggio su di sé e dentro il proprio vissuto famigliare E’ in gioco la nostra libertà ed il rapporto con la cultura e la realtà che ne costituiscono la condizione e l’espressione Non sono mai delegabili i compiti educativi, nemmeno quelli che si riferiscono ai media

4 Dunque? “Io vorrei avere con te un rapporto giusto. Non vorrei né chiuderti a chiave in un armadio e nemmeno essere teledipendente; non vorrei avere con te un rapporto di assuefazione come può avvenire per il fumo, il gioco, l’alcool, ma nemmeno ignorarti. Vorrei evitare questi due estremi (…) e nemmeno finire tra coloro che ti considerano un’invenzione diabolica.” C.M. Martini: Il lembo del mantello ITL 1991, pagg

5 ai@rt: Spettatori con… giudizio
Far crescere il senso critico favorendo anche lo sviluppo di specifiche competenze Promuovere a livello nazionale e territoriale specifici percorsi di formazione Esercitare tutte le pressioni necessarie al miglioramento della qualità dell’offerta televisiva, segnalando le esigenze degli utenti Organizzare monitoraggi televisivi con Atenei e Centri Studi Sviluppare la riflessione sui temi della comunicazione attraverso le proprie iniziative editoriali Attivare tutte le iniziative necessarie alla tutela dei diritti della persona umana e della famiglia Promuovere contatti significativi con il mondo della scuola, delle parrocchie e del volontariato

6 COMITATO TV E MINORI Uno strumento da usare di più e meglio:
il comitato TV e MINORI presso il Ministero delle Comunicazioni Il Comitato, presieduto da Emilio Rossi, ha sede presso il Ministero delle Comunicazioni, viale America, 201 –00144 ROMA sul sito aiart trovate il modulo per le segnalazioni di programmi da voi giudicati non adatti ai minori andati in onda tra le 16 e le 19 (fascia protetta) o dalle 7.00 alle (tv per tutti) su reti pubbliche, private, nazionali o locali. La semplice segnalazione fa scattare la verifica.

7 A.i.a.r.t. associarsi tra spettatori
Sito: Tel.: Indirizzo: via Albano, 77c ROMA

8 1. La famiglia è ancora un luogo di comunicazione?
Allan Bloom ha scritto: In famiglia le persone mangiano insieme, giocano insieme, viaggiano insieme, ma non pensano insieme. Quasi nessuna famiglia ha una vita intellettuale di qualche tipo, tanto meno è capace di permeare i vitali interessi dell’esistenza

9 1. Analizziamo i nostri consumi di media
Con un budget time delle singole persone che racconti in successione temporale il tipo di media usato. Una analisi dei tempi famigliari riservati al consumo dei media. Una riflessione corale della famiglia, anche con la modalità del circle time, che evidenzi situazioni, ragioni, difficoltà, esperienze, desideri, progetti in merito.

10 1. Di quale famiglia parliamo?
Elisa Manna: Responsabile CENSIS i genitori non si accorgono che c’è una occasione per esercitare il loro ruolo sono annichiliti, sovrastati dalla potenza del mezzo non hanno una consapevolezza critica che li pone nelle condizioni di filtrare “Vogliamo dirci che i genitori capaci sono una specie in via di estinzione? Oltre 16 milioni di italiani ha la licenza media e 14 quella elementare e più di 3,5 non ha nessun titolo. Ci rendiamo conto del Paese reale?” (convegno CEI maggio 2004)

11 1. Anche in contesti deprivati …
Ho dialogato con te (il televisore ndr) scegliendoti tra tutti gli altri media perché ti considero un po’ il simbolo di questa babelica città dei media dove viviamo e dove vogliamo, comunque, incontrarci. (…) Ho capito che, in fondo, se questi mezzi usiamo male, la colpa è nostra, ma se vogliamo possiamo anche usarli bene. E usarli bene vuol dire innanzitutto acquisire una coscienza critica, cioè la capacità di distinguere il vero dal falso, la zizzania dal buon grano, la capacità di essere obiettivi, di non demonizzare i media e di non idolatrarli. Bisogna crescere nella libertà interiore, nel distacco dalle sensazioni troppo immediate e coinvolgenti, bisogna imporsi una certa ascesi, essere capaci di fare dei sacrifici e delle rinunce. Sono cioè emerse le responsabilità di quello che si chiama in gergo il “recettore”, il consumatore, l’utente dei media. C.M.Martini: Il lembo del Mantello 1991 pag. 41

12 1. Anche in contesti deprivati … (segue)
Esperienza di due ricercatori dell’Università di Bari, che hanno raccolto anche alcune voci dei genitori che hanno partecipato al laboratorio guidato da docenti dell’Ateneo: “ora mi soffermo a spiegare alcune immagini, soprattutto quando capisco che la mia bambina si sta impressionando ed inoltre ho imparato ad interpretare i personaggi e le situazioni dei cartoni. Ho avuto molto riscontro con la bambina che ora sento più vicina…Ho imparato a mettere in discussione alcuni principi su cui si basavano le mie scelte televisive…Ho imparato a non demonizzare nulla, a cercare di comprendere meglio i meccanismi che regolano certi programmi ed a scoprire quali sono i valori che vengono trasmessi” (Marialuisa) V. Baldassarre, L. Dabbicco, La TV tra genitori e figli, Pensa pag

13 1. Chi c’è in casa? Io e la mia famiglia
I libri, il giornale (1450 in Germania in Inghilterra nasce il primo quotidiano) la fotografia (1827 Nièpce e 1849 Daguerre) il cinema (nel 1895 f.lli Lumiere a Lione) la radio (1900 Marconi – 1920 introdotta come medim famigliare) la televisione (1935 BBC, 1936 Olimpiadi di Monaco per pochi televisori) il telefono (1854 Meucci) lo stereo (fonografo di Edison del 1877) il computer (anni 70) il cellulare e internet (anni 90) Io e la mia famiglia

14 1. Il leone dei media Nel 1955 c’erano 188.000 televisioni
Oggi nelle case italiane Un televisore 98,7% Il computer 43,4% La radio 95% Il giornale 71,6 Internet 30% Libri 77,7% Cellulari 85% Videoregistratori e DVD 70,2% Videogame 26,7 Solo in 1,3% delle case italiane è assente almeno 1 TV In molte famiglie vi è più di un televisore È quasi la normalità che ve ne siano almeno due in ogni casa Ho studenti con 8 televisioni…e tre persone (sic!) In Giappone inventata la doccia con video

15 1. capacità di farsi usare …
Solo la tv ha una differenza così bassa tra possesso ed uso Significativa la distanza per videoregistratori, radio e videogame

16 1. Una profezia … laica “Tra breve, senza dubbio la TV sarà letteralmente dovunque. La capacità di istruire e commuovere con l’immagine unita alla parola è enorme. Le possibilità di fare del bene o del male altrettanto vaste. L’Italia sarà, in un certo senso, ridotta ad un paese solo,una immensa piazza dove saremo tutti e ci guarderemo tutti in faccia”. (Luigi Barzini - La Stampa – Occhio di vetro - 5 gennaio 1954)

17 1. Noi e la TV gli inizi: un armadio apposta
Costi elevatissimi (1955: stip operaio , 1 TV ; fiat , giradischi , disco 78 giri 800 lire, 1 caffè 40 lire) lo sviluppo: un investimento di ruolo, al centro della sala, magari coperta “Si è detto che la Tv è stata nella storia d’Italia il primo fattore culturale unitario dopo la scuola elementare obbligatoria” Radiocorriere la rivoluzione: il telecomando e lo zapping, il colore della realtà, il flusso senza più un inizio

18 1. Il tempo televisivo adulto
In media, in Italia, 230 minuti al giorno Secondo UNESCO negli USA in media 5 ore al giorno “l’astinenza televisiva ha effetti traumatizzanti: 8% delle famiglie ha accusato un disorientamento lieve, 67% disorientamento di crescente gravità, 25% disorientamento e frustrazione simile a quella per la perdita di una persona cara”! La terza attività della vita!

19 1. Alcuni dati 70% famiglie al mondo con TV 98,5%
famiglie Italiane con 1 TV 87 canali per l’infanzia 50% di questi negli ultimi tre anni 12 miliardi di dollari investiti in USA per pubblicità ai bimbi DATI CENSIS

20 1. Estensione planetaria dei 4 grandi canali (per infanzia)
DATI CENSIS

21 1. Tempo giornaliero dedicato dai minori europei alla tv
Prevalentemente TV per 2,30 h/d 44% uso di diversi media per 5,15 h/d 25% solo Tv per 4 h/d 21% specializzati nell’uso di PC-videogiochi per o Tv-videogiochi per 6h/d 10% DATI CENSIS

22 1. Influenza presunta della tv sul bambino
Il 57% dei genitori la ritiene positiva Il 22% neutra Il 21% negativa

23 1. Una prima serie di riflessioni
La tv piace ai ragazzi forse non hanno chi si occupi di loro forse non hanno proposte alternative forse c’è un fascino particolare del linguaggio dei media (codice, semplicità, presenza)

24 1 … e se non funziona? dalla percezione della assenza (ansia da funzionamento) … percezione della sua necessità! (elaborazione di un lutto)

25 1. Breve storia del rapporto (famiglia e TV):
da precettore e mentore tendenzialmente colto del tempo libero, in genere in linea con le prospettive educative ed etiche ad allegra alternativa per le nostre serate a fonte di modelli nel campo degli affetti e dei comportamenti a nuova famiglia (luogo degli affetti, delle confessioni intime, delle condivisioni, dei soccorsi, degli incontri inaspettati, della soluzione dei conflitti, del rapporto generazionale, del gioco… a compagn(i)a costante e sottofondo della vita

26 Un rapporto complesso Famiglia e mass-media

27 La responsabilità della Famiglia
1. Dal messaggio di Papa Giovanni Paolo II per la 38° giornata delle comunicazioni sociali La responsabilità della Famiglia Sobria riflessione sull’uso che le famiglie fanno dei mezzi di comunicazione(1) Anche ai bambini molto piccoli si può insegnare qualcosa di molto importante sui media (5) I genitori devono regolare l’uso dei media Devono dare l’esempio di un uso ponderato e selettivo Unirsi ad altre famiglie per studiare essere chiari nel dire ai produttori

28 La rappresentazione della Famiglia
1. Dal messaggio di Papa Giovanni Paolo II per la 38° giornata delle comunicazioni sociali (segue) La rappresentazione della Famiglia Modo in cui la famiglia e le preoccupazioni della famiglia vengono trattati dai media (1) I media possono arrecare danno alle famiglie (2) Spesso matrimonio e famiglia sono ritratti in modo sensibile (3) Troppo spesso rappresentate in modo inadeguato (3) I media non devono dare l’impressione di avere un programma ostile ai solidi valori famigliari (4)

29 1. Dal direttorio delle Comunicazioni Sociali cap IV
“Le case stanno diventando sempre di più una piccola centrale di media: radio, tv, stereo … I Genitori devono essere preparati a convivere con i media e ad educare i loro figli perché sappiano interagire in modo competente, critico, eticamente responsabile (…) Ai genitori, e in generale alle persone adulte nella famiglia tocca farsi carico di una responsabilità in gran parte nuova: attrezzarsi culturalmente per comprendere i linguaggi dei media, imparando a distinguere gli influssi negativi da quelli positivi, sottraendo loro potere (…) occorre riappropriarsi del ruolo attivo di utenti capaci di valutare, ancor più favorire un clima in cui crescere autonomamente nei giudizi e nelle scelte.”

30 2. MEDIA EDUCATION … senza farci lo sconto
educare con i media educare ai media educare nei media educare per i media

31 2. Definiamo… Obiettivi della media education Ambiti operativi
Rendere uomini liberi Eliminare pregiudizi e disorientamenti Senso critico – meno superficiale – nell’approccio alla realtà (mediatica) – contesto di vita – spazio tempo reale Cogliere le potenzialità di bene di ogni medium, con responsabilità di chi educa Stimolare lo sviluppo creativo per…? Agire come soggetto attivo nella realtà Capacità di discernimento Tecnologia di riferimento Funzione finale di espressività Ambiti operativi ambiti di formazione, anche permanente, lavoro e ambito personale, anche famigliare

32 2. Il ruolo della scuola… dal Direttorio delle Comunicazioni Sociali
La scuola non può ignorare che dai media i giovani ricevono una mole di informazioni con giudizi e pregiudizi ben superiore di quella che ricevono in classe I media sono una sorta di “scuola parallela” spesso ben più persuasiva e seducente Alla scuola spetta di fornire agli studenti gli strumenti critici che ne facciano utenti liberi e responsabili È una alfabetizzazione, un “leggere e scrivere” di genere più raffinato ma non meno fondamentale

33 2. Dal Direttorio delle Comunicazioni Sociali
Nulla di ciò che l’uomo di oggi pensa, dice e fa è estraneo ai media; e i media esercitano un’influenza su tutto ciò che l’uomo di oggi pensa, dice e fa Occorre stare dentro la contemporaneità, ma andando oltre, con una attenta opera di discernimento I media non sono semplici strumenti neutri, essi sono al tempo stesso mezzo e messaggio, portatori di una cultura che nasce dal fatto stesso che esistono nuovi modi di comunicare Proprio perché così potenti i media possono comportare non pochi rischi

34 2. Messaggio di Benedetto XVI per la 40° giornata mondiale delle comunicazioni
Tre punti: Formazione ad uso responsabile e critico, poiché i media configurano la cultura popolare Cooperazione e corresponsabilità I media a servizio del dialogo e dell’incontro tra le diverse culture

35 Guardati dai media Famiglia e mass-media

36 2. I punti di partenza media presenti in famiglia consumi televisivi
atteggiamenti

37 2. OSPITE FISSO Minimo 28 canali 24h X 24h
Un giorno tv offre 672 ore di palinsesto Un anno di 28 canali offre h/tv E con il digitale...

38 2. Che tipo di offerta/consumo?
Offerta cognitiva (informazione – documentari – dibattiti) Offerta relazionale (spettacoli di intrattenimento) “i media informano sempre meno ma aggregano sempre di più; aggregano nella misura in cui i loro messaggi sono scarsamente marcati nel contenuto. Queste emittenti sembrano dire: ti comunico quello che mi serve per agganciarti. Relazione che, con simili contenuti rischia di tradursi in semplice contatto.” (F. Casetti) Si è passati da una offerta famigliare ad una offerta a singoli segmenti di pubblico “Negli ultimi 15 anni si è assistito ad una progressiva individualizzazione dell’offerta, che si rivolge a segmenti specialistici o ai singoli soggetti. Si assiste ad una caduta dell’offerta famigliare nei media.”

39 2. Cosa è per noi la TV? Oggetto? Presenza? Finestra sul mondo? Nuovo focolare? Ospite fisso della famiglia? Baby sitter? Relax? Suocera fastidiosa? Madre e maestra? Sorella TV? Scaccia solitudine? Rumore di fondo?

40 2. La Tv davanti a me (noi) Gli inizi: teatro (Miseria e Nobiltà), informazione (la TV degli agricoltori, documentari nazionali (il Velocipede), sceneggiati (Piccole Donne, spettacoli (Ti conosco Mascherina e Duecento al Secondo Lo sviluppo: progetto culturale di acculturazione e di informazione

41 2. …cornice per la pubblicità?
La rivoluzione: non più programmi per lo spettatore, ma quote di pubblico per la pubblicità “L’interlocutore principale della televisione diventa lo sponsor, per il quale si creano programmi che possano catturare il numero più alto di contatti”. (A. Grasso) AUDITEL decreta il successo o la fine di un programma! “mentre la RAI al tempo di Carosello, dava accesso a 500 aziende,i network Fininvest le hanno aperte a più di 2000”

42 2. La tv ci guarda… ci guida
ritmo che dà alla vita della famiglia: silenzio parla lei.. (TG, partite, Gran premi…) poteri che distribuisce (chi ha i telecomandi: 1 del TV, 1 del Digitale, 1 del satellitare, 1 del Videoregistratore, 1 del DVD… divisioni di territorio che realizza. Le lasciamo violare sistematicamente ogni spazio di intimità (cucina e camera?) credito che detiene tempo che prende alla nostra attenzione

43 2. Siamo bimbi davanti al video?
Integrati: il punto di vista televisivo è assunto e rilanciato Apocalittici: carichi di ansia: Il punto di vista televisivo è costantemente ostacolato Addomesticatori consapevoli Anoressici o bulemici?

44 2. La famiglia è fuori o dentro?
visione esclusiva visione inclusiva Quali situazioni comunicative si attivano con la mia visione?

45 Interpellati dai media
Famiglia e mass-media

46 2. Chi deve fare cosa? I produttori devono fare attenzione a cosa diffondono (41%) Devono essere i genitori a proteggere i loro figli (37%) Deve intervenire lo Stato a tutelare i Minori (12%) Nessuno deve intervenire: è bene che i bambini imparino da soli come è fatto il mondo (10%)

47 2. Cosa facciamo? Permettiamo 32% Pericolo! 8% Regole! 23% Dieta 5%
Controllo indiretto 20% monitoraggio 12% alternative 12%

48 2. Il nostro ruolo conoscere il mezzo ed il suo potere
riconoscere le sue potenzialità scoprire come stare accanto ai figli nell’introdurli al consumo dei media

49 2. Help me!?... Non serve fuggire o ignorare o sottostimare
Occorre tattica e strategia Ogni gigante ha il suo punto debole Dalla nostra il credito affettivo illimitato

50 2. Alcune sfide… anche per noi
L’ unidirezionalità Virtualità e/o realtà? Marmellata etica ed estetica? La normalità: che noia! L’iperbole Una pialla sulle emozioni Produzione cosciente di modelli

51 2. La sfida educativa conoscere il mezzo ed il suo potere
riconoscere le sue potenzialità scoprire come stare accanto ai figli/studenti nell’introdurli al consumo dei media l’evoluzione tecnologica pone la questione antropologica (che impatto ha?) l’esplosione tecnologica provoca una seri di effetti collaterali …che riguardano l’uomo in quanto tale la televisione è strumento antropogenetico (homo videns)

52 2. Piccoli uomini crescono
O piccole prede? O piccole solitudini? O piccoli orfani? Piccoli ed intelligenti Piccoli e sereni Piccoli e liberi

53 2. FAMIGLIA e televisione
Pare sia giunta l’ora per non attendere oltre! Progettare una media education per la famiglia, dentro la famiglia, attraverso la famiglia, in dialogo con la famiglia

54 2. FAMIGLIA e televisione (segue)
Un progetto di media education famigliare non di per sé una soluzione a tutti i problemi di una famiglia Il consumo drogato di telecomunicazioni descrive un problema di comunicazione

55 2. FAMIGLIA e televisione (segue)
Un progetto di media education che non sia ansiogeno, a caccia di colpe, e che faccia ricadere sulla famiglia tutte le responsabilità Sia invece un mettersi a camminare insieme...

56 Percorsi Famiglia e mass-media

57 2. Il progetto teleforum Diocesi di Milano: realizzati almeno 250 esperienze tra il 1995 ed oggi Diocesi di Udine: il gruppo teleforum ha al suo attivo almeno 100 progetti nello stesso periodo

58 2. Progetto Teleforum 1 Principali obiettivi:
Rompere il silenzio sulla questione: ci si trova per vedere insieme un programma. Far incontrare adulti a discutere, confrontarsi Creare un atteggiamento riflessivo e critico Diventare capaci di valutare un programma del palinsesto delle diverse televisioni nella forma e nel contenuto Cercare insieme strategie educative per adulti e per figli, condividere esperienze, tentativi, successi e delusioni

59 2. Progetto Teleforum 2 Percorso ed obiettivi:
La tv ha una storia: la storia della tecnologia della comunicazione. Linee di teoria della comunicazone: chi, a chi, cosa , come, quando, dove, perché, comunichiamo? Le sfide educative della comunicazione mediatica: genitori multimediali ed informatici? La tecnologia della comunicazione: solo click? Apocalittici, integrati, negoziatori: la famiglia davanti alla tv. L’industria culturale: dalla tv dei professori all’infotainment.

60 2. Dall’ultima indagine CENSIS
L’ultimo RAPPORTO CENSIS sulla situazione sociale del Paese, presentata da Giuseppe De Rita, fotografa, tra le molte altre questioni, anche la situazione culturale: Internet, giornali e libri sono in espansione, soprattutto tra i giovani ( il 48% dichiara di aver letto almeno TRE libri diversi nell’arco di un anno) Televisione e radio non stancano mai e sono di gran lunga i media più utilizzati nei piccoli centri, dove altre occasioni come teatro e cinema sono più radi

61 2. Dall’ultima indagine CENSIS (segue)
Il telefonino con messaggi, sms, giochi la fa da padrone tra i giovani, dove assolve soprattutto al compito di svago, mentre grande successo ha Internet, cui si collega il 40% di chi ha meno di 30 anni, mentre la media nazionale di navigazione è al 18% della popolazione Crescono comunque le spese per TV, hi-fi, computer e comunicazione in genere

62 2. Adolescenti nel direttorio CEI
Protagonisti come abitatori del cyberspazio Si trovano nella condizione di essere tra i fruitori più deboli perché nel vivo della formazione della loro personalità Anche a loro va rivolta una attenzione di formazione all’uso dei media resistendo alle semplificazioni acritiche

63 2. Fotografa o modellizza?
Mezzi ritraggono gli adolescenti o ne determinano il volto? Quali caratteristiche emergono?

64 2. Meglio soli? Vogliamo aiutarli a trovare la chiave per superare il consumo della finzione, e la noia Senza deleghe Senza moralismi vuoti Incoraggiando e sostenendo i cammini Cercando il confronto Aprendo il futuro

65 2. Coltivare le domande Le sole che accendano l’intelligenza
Che attivino il confronto anche duro Che facciano crescere nella libertà Che mettano in gioco gli adulti

66 2. Tracce per un cammino Cosa abbiamo scoperto/compreso anche sotto nuova luce? La tecnologia può servire o deprimere il vissuto comunicativo famigliare; Siamo riusciti a focalizzare una attenzione in relazione ai nostri interessi? Abbiamo presente la nostra realtà locale? Abbiamo immaginato un interlocutore possibile;

67 2.Tracce per un cammino (segue)
Un percorso di approfondimento per adolescenti e preadolescenti che sappia stimolare i genitori Senza allarmismi Senza ingenuità Con una grande precisione sull’obiettivo che ha due fronti: uno genitoriale e l’altro adolescenziale

68 2. Tracce per un cammino (segue)
Genitori: capacità di stimolare la vera comunicazione, far comprendere quali rischi se la famiglia perde la sua capacità di essere vera comunicativa e lascia il campo alla comunicazione virtuale. Adolescenti: quali bisogni non hanno risposta nella comunicazione reale? Non solo tv…

69 2. Per i ragazzi Come nasce un programma tv
Visitare una tv, entrare in un mondo La grammatica tv: analisi delle immagini Cartonia La pubblicità Realizziamo uno spot

70 2. Nella pratica? Per misurare l’uso del proprio tempo…
Quali “regole” per un buon consumo di media?

71 Piccola bibliografia D.E. Viganò: I sentieri della comunicazione – Rubettino Bettettini – Colombo: Le nuove tecnologie della comunicazione - Bompiani A. Grasso: Storia della Tv – Garzanti D. Felini: Pedagogia dei media – La Scuola D’Alessio: Posso guardare la TV? - Franco Angeli AA.VV.: Famiglia e TV - SEI Pellai: Il bimbo che addomesticò.. - Franco Angeli D.E.Viganò: La TV in famiglia - Paoline M. Lodi: La TV a capotavola - Mondadori K. Popper: Cattiva Maestra tv - I libri di Reset P. Aroldi: La TV risorsa educativa –Paoline R. Cotroneo: Se una Mattina d’estate un bambino – Frassinelli A. Fumagalli: Scegliere un Film – ARES Baldassarre – D’Abicco: La Tv tra genitori e figli – Pensa Multimedia Baggio – Soprani: Effatà


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