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Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria

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Presentazione sul tema: "Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria"— Transcript della presentazione:

1 Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria
Didattica della Geografia Angelica Oliverio, Giusy Bitonti, Francesca Marini Serra, Prof.ssa Maria Luisa Ronconi ________________________________________________________ Anno accademico 2013/2014

2 «Scrivere» la storia della terra
La geografia è la scienza dei luoghi che permette di: Descrivere la terra «Scrivere» la storia della terra Descrivere la terra è un operazione complessa, che richiede la conoscenza degli strumenti di lettura, e abilità specifiche di logica e intuizione; non basta descrivere ciò che si osserva, ma si deve scoprirne il significato e trovarne le possibili relazioni. Descrivere la terra è un lavoro interminabile perchè il paesaggio cambia in continuazione, e nessuna descrizione è mai data una volta per tutte. Scrivere la terra è un’azione che gli uomini fanno da sempre; è per questa ragione che la faccia della terra è stata devastata, incisa e segnata, spogliata e ricoperta, in un lavoro incessante che noi continuiamo a fare e che continueranno a fare coloro che verranno dopo di noi. Vivere la terra significa infine, non accontentarsi di avere una passiva conoscenza sul mondo che ci circonda, ma vivere come cittadini responsabili, consapevoli e critici, che sappiano convivere con il loro ambiente e che sappiano modificarlo in modo creativo e sostenibile guardando al futuro. «Vivere» la terra

3 LA DIDATTICA DELLA GEOGRAFIA
Negli ultimi anni le sue caratteristiche hanno subito un profondo rinnovamento: da un’impostazione separativa, tipica dei metodi analitico-deduttivi, si è pervenuti ad un’impostazione di tipo globlale basata su metodologie induttive funzionali a mettere in luce non i singoli elementi geografici, ma piuttosto l’integrità delle parti in un insieme che «muta». Il ruolo formativo del sapere geografico è quello di fornire agli studenti la conoscenza del territorio, di sviluppare gli strumenti per l’interpretazione critica dei dati territoriali e la capacità di integrarsi nel mondo in cui vive. La geografia muta profondamente le sue caratteristiche: da descrittiva diviene interpretativa ed esplicativa, da spaziale a crono-spaziale, da culturale in senso lato a professionale, individuando leggi e modelli, fornendo paramentri, facendo confronti e valutazioni, prevedendo le situazioni future che verranno a crearsi in relazione ai nuovi bisogni, suggerendo gli interventi da compiere per modificare l’assetto territoriale in modo da correggere gli aspetti negativi e rafforzare quelli positivi. Finchè la geografia è stata soltanto descrittiva, era sufficiente la metodologia qualitativa, ma da quando si è trasformata in interpretativa ed esplicativa, si è dovuto ricorrere anche ad una metodologia quantitativa. Essa infatti è in grado di assicurare due requisiti essenziali: la misurazione dei fatti studiati e la confrontabilità dei risultati, non più valutabili solo in base ad apprezzamenti soggettivi e quindi opinabili.

4 INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO IN GEOGRAFIA
Traguardi per lo sviluppo di competenze al termine della scuola primaria L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali. Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e globo terrestre, realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio. Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, tecnologie digitali, fotografiche, artistico-letterarie). Riconosce e denomina i principali “oggetti” geografici fisici (fiumi, monti, pianure, coste, colline, laghi, mari, oceani, ecc.) Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani, e individua analogie e differenze con i principali paesaggi europei e di altri continenti. Coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale. Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza. La presenza della geografia nel curricolo contribuisce a fornire gli strumenti per formare persone autonome e critiche, che siano in grado di assumere decisioni responsabili nella gestione del territorio e nella tutela dell’ambiente, con un consapevole sguardo al futuro. Il primo incontro con la disciplina avviene attraverso un approccio attivo all’ambiente circostante, attraverso un’esplorazione diretta; in questa fase la geografia opera insieme alle scienze motorie, per consolidare il rapporto del corpo con lo spazio. Alla geografia, infatti, spetta il delicato compito di costruire il senso dello spazio, accanto a quello del tempo, con il quale va costantemente correlato. Gli allievi devono attrezzarsi di coordinate spaziali per orientarsi nel territorio, abituandosi ad analizzare ogni elemento nel suo contesto spaziale e in modo multiscalare, da quello locale fino ai contesti mondiali. Il raffronto della propria realtà (spazio vissuto) con quella globale, e viceversa, è agevolato dalla continua comparazione di rappresentazioni spaziali, lette e interpretate a scale diverse, servendosi anche di carte geografiche, di fotografie e immagini da satellite, del globo terrestre, di materiali prodotti dalle nuove tecnologie legate ai Sistemi Informativi Geografici (GIS).

5 Verifica e valutazione
UNITA’ DI APPRENDIMENTO: fasi di progettazione Fase ideativa Fase attuativa Verifica e valutazione L’unità di apprendimento si muove su uno scenario flessibile e aperto, essa assume una dimensione metodologica per un processo/evento, che non va solo progettato ma anche documentato. La dimensione metodologica si riferisce al fatto che deve essere necessariamente orientante perché il processo/evento, si ipotizza prima ma si costruisce in itinere, all’interno di un percorso di apprendimento che vede l’alunno soggetto attivo e protagonista della sua formazione. In questo senso l’unità di apprendimento vede una prima fase di natura ideativa, che ha lo scopo di individuare un apprendimento unitario che racchiude uno o più obiettivi formativi sinergici e integrati, mediante una programmazione che consente una recitazione a soggetto seguendo le indicazioni del canovaccio e riempiendo pagina per pagina e scena per scena lo stesso palinsesto dell’unità. La fase attuativa concretizza l’apprendimento unitario ideato e progettato, lavorando e operando con gli allievi sulle conoscenze e sulle abilità attraverso l’osservazione continua e costante per tenere sempre desta la loro attenzione e motivazione e per individuare eventuali percorsi diversificati in relazione ai diversificati talenti di ciascuno. La fase di verifica e valutazione da un lato è necessaria, appunto, per verificare e valutare le competenze personali maturate dagli allievi e dall’altro per documentare il percorso di lavoro dell’alunno e degli stessi docenti.

6 Fase ideativa Indicazione dei soggetti impegnati Discipline coinvolte
Tempi di svolgimento e spazi necessari Obiettivi e competenze da valutare Metodologia di lavoro Nuclei tematici affrontati Sviluppo del compito di apprendimento Produzione degli allievi Modalità di verifica e valutazione Note conclusive La fase ideativa segue una sorta di canovaccio per costruire di volta in volta itinerari progettuali.

7 UNITA’ DI APPRENDIMENTO
I PAESAGGI D’ACQUA Docenti: Angelica Oliverio Giusy Bitonti Francesca Marini Serra Classe III Allievi impegnati n. 18

8 EDUCAZIONE AMBIENTALE
DISCIPLINE COINVOLTE SCIENZE EDUCAZIONE AMBIENTALE STORIA ITALIANO ITALIANO: descrivere paesaggi marini, lacustri, di fiume. SCIENZE: conoscere la flora e la fauna dei paesaggi d’acqua. EDUCAZIONE AMBIENTALE: individuare problemi ambientali ed elaborare semplici ipotesi di risoluzione. STORIA: conoscere l’importanza e le diverse funzioni dei paesaggi d’acqua nel corso del tempo.

9 TEMPI DI SVOLGIMENTO SPAZI NECESSARI
9 SETTIMANE DUE ORE A SETTIMANA SPAZI NECESSARI INTERNI ALLA SCUOLA: Aula, laboratorio d’informatica, biblioteca ESTERNI ALLA SCUOLA: Lago Ampollino

10 PREREQUISITI OBIETTIVI Definizione di paesaggio
Distinzione fra paesaggio naturale e antropico OBIETTIVI Descrivere un ambiente naturale nei suoi elementi essenziali usando una terminologia appropriata Conoscere le fasi del ciclo dell’acqua Conoscere e distinguere le caratteristiche di fiumi, laghi e mari Sensibilizzare gli alunni sulle tematiche ambientali verso uno sviluppo sostenibile Far sentire gli alunni soggetti attivi nell’ambiente e per l’ambiente

11 COMPETENZE L’alunno conosce e descrive gli elementi principali dei paesaggi d’acqua utilizzando una terminologia appropriata L’alunno è consapevole dell’importanza di salvaguardare il paesaggio naturale e assume un atteggiamento responsabile verso l’ambiente

12 TECNICHE E METODI Lezione frontale
Proiezione e commento di diapositive e audiovisivi Studio del libro di testo Didattica laboratoriale Brainstorming Cooperative learning Visita guidata

13 NUCLEI TEMATICI AFFRONTATI
IL CICLO DELL’ACQUA IL FIUME IL LAGO IL MARE

14 SVILUPPO DEL COMPITO DI APPRENDIMENTO
Svolgimento delle attività Verifica e valutazione Questo è il punto in cui la fase ideativo-progettuale si concretizza attraverso lo svolgimento delle diverse attività, accompagnate sempre dalla verifica e dalla valutazione. Dunque possiamo notare come la fase attuativa e quella di verifica e valutazione sono strettamente connesse tra loro.

15 Prognostica e diagnostica
Valutazione Finale e sommativa Formativa Prognostica e diagnostica Prima di passare allo svolgimento delle attività, sarebbe opportuno definire e determinare le azioni proprie del verificare e del valutare. La verifica può ricorrere a prove di tipo soggettivo e oggettivo per verificare le conoscenze, le abilità e le competenze acquisite dagli alunni. La verifica è funzionale alla valutazione, infatti rileva elementi (dati e informazioni) ai quali la valutazione dà valore interpretandoli e spiegandoli. La valutazione,come posiamo notare, possiede tre funzioni: Quella prognostica e diagnostica, ovvero quella di predire il successo del percorso formativo e quella di scoprire le conoscenze e capacità pregresse dell’alunno, esse si attivano solitamente nella fase iniziale del processo educativo. Quella formativa è finalizzata a rendere flessibile , in corso d’opera (in itinere), il processo d’insegnamento/apprendimento, orientandolo e individualizzandolo con la tempestiva compensazione di eventuali difficoltà, così prevenendo il cosiddetto deficit cumulativo. Quella finale, interviene al termine di un’attività più o meno lunga di formazione e può avere anche funzione predittiva. La valutazione sommativa è anch’essa una valutazione finale ma si attiva al momento terminale di un procedimento didattico individualizzato.

16 SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA’ Fase attuativa
1° settimana: brainstorming e verifiche per l’accertamento dei prerequisiti 2° settimana: proiezione di audiovisivi e studio del libro di testo 3°, 4°, 5° settimana: lezione frontale, proiezione di immagini sulla L.I.M. e libro di testo 6° settimana: cooperative learning 7° settimana: lezione frontale e proiezione di audiovisivi 8° settimana: lezione frontale e proiezione di audiovisivi 9° settimana: visita guidata

17 1° SETTIMANA BRAINSTORMING Che cos’è un paesaggio?
Che tipo di paesaggi conoscete? Siete tutti d’accordo sul fatto che la montagna, la collina e la pianura sono paesaggi? Secondo voi possiamo dire che il mare è un paesaggio? E il fiume? E il lago? Secondo voi questi paesaggi sono tutti naturali? L’uomo può modificarli? Se si come? Che tipo di paesaggio è un aeroporto? Una diga? Quanti tipi di paesaggi antropici conoscete? Ci sono altri tipi di paesaggi naturali oltre la montagna, la collina, la pianura, il mare, il fiume e il lago? BRAINSTORMING

18 V E R I F I C H E Queste sono alcune delle verifiche utilizzate per l’accertamento dei prerequisiti.

19 V E R I F I C H E

20 Partiamo dall’ acqua … 2° SETTIMANA
. Gli audiovisivi presentati sono frutto di un’iniziativa internazionale promossa da gruppo di ricercatori denominato Gruppo Alcuni in collaborazione con l'Ufficio UNESCO di Venezia. Lo scopo del “Progetto Acqua H2Ooooh!” è quello di produrre alcuni brevi cartoni animati sulla tematica dell'acqua, per rendere i ragazzi protagonisti attivi nella difesa del patrimonio idrico che rappresenta il loro futuro.

21 Lezione frontale interdisciplinare, che coinvolge l’insegnante di scienze.

22 3°, 4°, 5° SETTIMANA Dal vicino al lontano …
Ciao bambini, io sono Pouf ed oggi parleremo del mio caro amico Mare. In estate chi di voi va al mare? Quante cose si possono fare al mare? Cosa si può osservare? Secondo voi esiste un solo mare? Sapete che esistono dei paesaggi d’acqua salata ancora più grandi del mare? Questi paesaggi sono gli oceani! Dal vicino al lontano … Le domande di Pouf partono da realtà concrete e vicine allo studente per poi arrivare alla scoperta di realtà astratte e lontane. Per fare questo ci siamo avvalse del supporto di carte geografiche.

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24 Dal vicino al lontano … Ciao bambini, ci rivediamo, oggi vi presenterò il cugino del mio amico Mare, si chiama Fiume. Cosa vedete in questa foto? Ci sono dei fiumi nel nostro territorio? Secondo voi a cosa serve un fiume? Sapete che ogni fiume ha un inizio e una fine?

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26 Dal vicino al lontano … Ciao bambini, oggi vi parlerò del signor Lago, un tipo piuttosto solitario. Per prima cosa, chi sa dirmi cos’è un lago? Secondo voi l’acqua del lago è dolce come quella del fiume o salata come quella del mare? Cosa si può fare con l’acqua dolce? Bene bambini , è stato bello conoscervi e mi piacerebbe tanto restare a parlare ancora con voi, ma purtroppo la mia famiglia mi aspetta. Ciao, ciao! Per ricollegarci al principio dal vicino al lontano abbiamo utilizzato carte geografiche, il mappamondo e abbiamo spiegato ai bambini che esistono diversi tipi di laghi: glaciali, vulcanici, costieri. Essi presentano differenti caratteristiche a seconda del loro luogo d’origine.

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28 6° SETTIMANA

29 L’ inquinamento … 7° SETTIMANA
Attività finalizzata allo sviluppo di competenze che permettano al bambino di assumere un atteggiamento sensibile, consapevole e rispettoso verso il proprio ambiente.

30 La carta dei diritti dei paesaggi d’acqua
La nostra vita dipende in buona parte dall’acqua La vita dell’acqua dipende da ciò che vi buttiamo dentro Non gettiamo in acqua la plastica: è indistruttibile. La ritroviamo sulle spiagge, sui fondali, nello stomaco delle balene, nelle eliche delle barche Non buttiamo in acqua gli avanzi del pic-nic, riportiamoli nella pattumiera di casa Sconsigliamo a tutti di praticare la pesca subacquea . È molto più interessante e divertente osservare i pesci con una semplice maschera Segnaliamo ogni scarico e ogni inquinamento

31 Eroi del risparmio idrico …
8° SETTIMANA Eroi del risparmio idrico … Attività finalizzata allo sviluppo di competenze che permettano al bambino di assumere un atteggiamento sensibile, consapevole e rispettoso verso il proprio ambiente.

32 COSE DA NON FARE … COSE DA FARE … Fai riparare i rubinetti che gocciolano Un frangigetto sui rubinetti è utile per non sprecare acqua È meglio se usi la doccia Usa la lavatrice e le lavastoviglie solo piene Raccogli l’acqua piovana per innaffiare le piante e i fiori Assicurati che papà lavi la macchina con un secchio, non con la canna Non bagnare il prato se deve piovere Non lavare il gatto, non ne ha bisogno Evita di fare il bagno nella vasca Non lasciare il rubinetto aperto quando ti insaponi Non esagerare con i gavettoni

33 9° SETTIMANA Visita guidata presso il lago Ampollino
Visita guidata con guida turistica

34 Note conclusive VALUTAZIONE AUTOVALUTAZIONE
Utilizzando i risultati delle verifiche dei ragazzi procederemo ad una fase nostra di autovalutazione allo scopo di misurare l’efficacia e l’efficienza del progetto proposto nell’ottica dell’interiorizzazione da parte dei discenti di un sapere e saper fare che diventa saper essere.

35 La Storia Universale In principio la Terra era tutta sbagliata, renderla più abitabile fu una bella faticata. Per passare i fiumi non c’erano ponti. Non c’erano sentieri per salire sui monti. Ti volevi sedere? Neanche l’ombra di un panchetto. Cascavi dal sonno? Non esisteva il letto. Per non pungersi i piedi, né scarpe né stivali. Se ci vedevi poco non trovavi gli occhiali. Per fare una partita non c’erano palloni: mancava la pentola e il fuoco per cuocere i maccheroni, anzi a guardare bene mancava anche la pasta. Non c’era nulla di niente. Zero via zero, e basta. C’erano solo gli uomini, con due braccia per lavorare, e agli errori più grossi si poté rimediare. Da correggere, però, ne restano ancora tanti: rimboccatevi le maniche, c’è lavoro per tutti quanti. Gianni Rodari


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