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Macroeconomia: la visione d’insieme del sistema economico

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Presentazione sul tema: "Macroeconomia: la visione d’insieme del sistema economico"— Transcript della presentazione:

1 Macroeconomia: la visione d’insieme del sistema economico
Capitolo 17 Macroeconomia: la visione d’insieme del sistema economico

2 Caratteristiche di base
Macroeconomia: Studio dei fenomeni che riguardano il sistema economico nel suo complesso. Si propone di spiegare gli accadimenti economici e di individuare provvedimenti volti a migliorare l’andamento del sistema è microfondata La microeconomia studia il comportamento di singoli soggetti (il consumatore, l’impresa, il mercato delle automobili, il mercato delle patate…) è basata sui “grandi aggregati” (il consumo, la produzione, le esportazioni, i prezzi)

3 I temi fondamentali della macroeconomia
La crescita economica e il tenore di vita (lungo periodo) Processo di costante aumento della quantità e del miglioramento della qualità dei beni e servizi prodotti dall’economia. La produttività Quantità prodotta da ogni singolo lavoratore occupato Fasi di recessione e di espansione (breve periodo) Il sistema economico non crescono in modo lineare, L’alternanza tra fasi di espansione e di recessione costituisce il ciclo economico Disoccupazione Percentuale della forza lavoro che vorrebbe avere un impiego ma non lo trova Inflazione Il cambiamento percentuale annuo del livello generale dei prezzi L’interdipendenza economica fra i paesi

4 Le politiche macroeconomiche
La politica monetaria Determinare l’offerta di moneta di un paese Controllata dalla banca centrale La politica fiscale Insieme delle decisioni da cui dipende il bilancio dello Stato, compresi l’ammontare e la composizione delle entrate e delle spese pubbliche Politiche strutturali Insieme di provvedimenti volti a modificare la struttura esistente o le istituzioni del sistema economico di un paese

5 Approccio di analisi Analisi positiva: Analisi normativa:
studia gli effetti economici di un determinato provvedimento Cosa succede al consumo se aumenta l’IVA? Cosa succede al sistema economico se lo stato riduce la spesa pubblica; se l’euro si apprezza che cosa succede alla bilancia dei pagamenti?) Analisi normativa: studia l’opportunità di introdurre determinati provvedimenti di politica economica è opportuno aumentare le tasse in un periodo di recessione? Per aumentare il gettito fiscale è bene aumentare o ridurre le tasse? E’ meglio restare o uscire dall’area euro?

6 E’ importante?

7 La crescita nel lungo periodo

8 L’Italia

9 Il tenore di vita

10 Il tenore di vita a confronto

11 Il tasso di crescita del PIL

12 L’Italia ed il ciclo economico …
espansione espansione recessione

13 Il rallentamento della crescita

14 Il rallentamento della crescita….
* forecasts, up to 2017

15 Il tasso di disoccupazione

16 Il tasso di inflazione

17 dell’attuale crisi economica
Origini e conseguenze dell’attuale crisi economica

18 La cronologia La crisi della finanza La crisi dell’economia reale ? La crisi del debito sovrano

19 Nell’ultimo ventennio molti paesi, specie anglosassoni riducono le regolamentazioni sulla finanza
Fiducia nell’autoregolamentazione dei mercati Sviluppo del mercato dei c.d. titoli derivati e di titoli assicurativi a più alto rischio.

20 La crisi dei mutui subprime
Il mercato immobiliare americano: la bolla speculativa

21 Le cause Bassi tassi di interesse
Facile accesso ai presti bancari (mutui sub-prime) Mancanza di regole Obiettivo “politico”: tutti gli americani dovevano avere una casa Comportamento razionale degli agenti economici (i prezzi delle case non possono scendere!)

22 Quando la “bolla scoppia” cominciano i problemi:
Aumenta la % di default dei mutui subprime forte caduta del valore dei titoli “tossici” basati sui mutui americani o su loro derivati Le banche americane ed europee accusano forti perdite Fallimento di Lehman Brothers I Governi (USA, Belgio, UK, Spagna, Irlanda) devono intervenire con fondi pubblici per salvare le banche in difficoltà, perché sono “too big to fail” (troppo grandi per fallire) senza provocare rischi per l’intero sistema economico

23 Perché le banche accettano alti rischi
La leva finanziaria: attività/capitale I prezzi delle case scendono del 20%: Le attività scendono del 20% La banca 1 copre le perdite con il capitale sociale La banca 2 è in bancarotta! Perché le banche accettano un elevato rapporto di leva? Un elevato rapporto di leva consente rendimenti elevati alla banca e ... ai banchieri attività passività capitale leva Rendimento sul capitale (10%) Banca 1 100 80 20 5 10/20=50% Banca 2 95 10/5=200%

24 Conseguenze Fallimenti delle banche (banca 2)
Sistema bancario in difficoltà (banca 1: capitale=0): Aumentare il capitale proprio (durante una crisi??) Ridurre le attività, ovvero i prestiti Vendere le attività liquide (azioni) a qualsiasi prezzo Conseguenze: congelamento del credito crollo del mercato azionario Da Wall Street a Main street!

25 Il meccanismo di propagazione
Interno: la contrazione del credito ha colpito gli investimenti; il calo del mercato azionario (che si aggiunge al calo dei prezzi delle abitazioni) ha ridotto il valore della ricchezza delle famiglie e quindi dei consumi. Internazionale: Il crollo del reddito disponibile negli Stati Uniti ha comportato un calo delle importazioni che ha provocato un crollo delle esportazioni per i paesi dell’UE, Cina, Canada e Messico. La chiusura virtuale del mercato interbancario (prestiti fra banche a breve termine) ha aumentato le difficoltà e i rischi per il finanziamento nonostante il costo della raccolta (tassi di interesse) sia basso

26 La risposta di politica economica
Politica monetaria: Tassi di interessi a zero Quantitative easing (per ridurre la contrazione del credito) Obiettivo: mantenere elevata l’offerta di liquidità, rafforzare le condizioni patrimoniali dei sistemi bancari, stimolare la ripresa dell’attività creditizia. Politica fiscale: Maggiore spesa pubblica per compensare la caduta dei consumi e degli investimenti privati Stabilizzatori automatici Azioni specifiche Obiettivo: stimolare la ripresa della domanda aggregata

27 Primi segnali di ripresa (non per tutti) ...
Real GDP growth (Annual percent change) 2007 2008 2009 2010 Germany 3.4 0.8 -5.1 4 Greece 3 -0.2 -3.3 -3.5 Italy 1.7 -1.2 -5.5 1.8 Japan 2.2 -1 4.5 Spain 3.5 0.9 -3.7 -0.3 United States 1.9 -3.1 2.4 Advanced economies 2.8 0.1 Emerging market and developing economies 8.7 6.1 2.7 7.4 European Union 0.6 -4.2 2.1 World 5.4 -0.6 5.1

28 2011: nuovo rallentamento... Real GDP growth (Annual percent change)
2010 2011 2012 Germany 4 3.1 0.9 Greece -3.5 -6.9 -6 Italy 1.8 0.4 -2.3 Japan 4.5 -0.8 2.2 Spain -0.3 -1.5 United States 2.4 Advanced economies 3 1.6 1.3 Emerging economies 7.4 6.2 5.3 European Union 2.1 -0.2 World 5.1 3.8 3.3

29 Le cause Forte aumento del “rischio sovrano” per i paesi dell’eurozona
Aumentano i rendimenti sui titoli pubblici e, dunque il servizio del debito Incremento della volatilità dei mercati dovuta all’azione speculativa e alla percezione di rischi molto maggiori Aumenta lo “spread” Forte riduzione “precauzionale” dei consumi privati Riduzione stimoli pubblici per l’economia Il “quasi fallimento” della Grecia ed il timore del contagio (Cipro??) spinge i paesi membri L’aumento del debito pubblico rende insostenibile l’uso dello stimolo fiscale

30  NUOVA RECESSIONE La crisi ha costretto i governi ad intervenire a sostegno dell’economia. Ma questo compito si è rivelato impossibile con l’aggravarsi dei conti pubblici. Le finanze pubbliche sono state messe in difficoltà, ed i tassi di interesse sono aumentati L’aumento dei tassi di interesse aumenta l’onere del servizio sul debito, rendendo ancora più difficile la sostenibilità del debito nel lungo periodo. Circolo “vizioso”: i tassi, il debito, il premio al rischio, i tassi, ....

31 Come spezzare il circolo vizioso:
per ridurre il debito (ed il deficit) bisogna aumentare le tasse, ma queste misure deprimono l’attività economica e rendono più difficile mantenere gli obiettivi di finanza pubblica Si creano squilibri sociali (Grecia e Spagna) Si riduce la fiducia nei governi, che cadono a raffica (anche in Italia) La crisi della finanza pubblica aggrava la situazione già precaria delle banche Aumenta il loro rischio perché hanno molti titoli pubblici; l’aumento del rischio paese rende più difficile reperire nuovi finanziamenti; perdono valore in borsa

32 La crisi si manifesta con continui e ripetuti ampliamenti dello spread (differenza nei tassi di interesse) dei titoli spagnoli e italiani rispetto al tasso sui titoli di stato tedeschi

33 Il debito pubblico (% del PIL)
In Italia

34 In Europa e nel mondo, 2011

35 Perché? Specifiche debolezze dell’eurozona:
Politica di bilancio inadeguata, I Trattati non prevedono il rafforzamento del bilancio federale, ma la difesa delle prerogative nazionali in materia di politica fiscale Necessità di imporre vincoli alle politiche di bilancio dei paesi dell’Unione monetaria per evitare squilibri di finanza pubblica Divieto esplicito alla BCE di finanziare i debiti sovrani Tutto ciò non accade in UK, USA o JAP, nonostante l’esistenza di squilibri di bilancio almeno pari a quelli dei PIGS ... In questi paesi c’è una moneta nazionale e una Banca centrale che acquista tutti i titoli pubblici invenduti, mantenendo anticipatamente bassi i tassi di interesse... Necessità di una modifica dei Trattati europei per rafforzare il Bilancio federale: ci vuole più Europa!


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