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Prof.ssa Romina Vinci a.s

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Presentazione sul tema: "Prof.ssa Romina Vinci a.s"— Transcript della presentazione:

1 Prof.ssa Romina Vinci a.s. 2013-14
Il clima sulla terra Prof.ssa Romina Vinci a.s

2 Cosa determina il clima?
A determinare il clima sono ELEMENTI CLIMATICI: Temperatura Esposizione al sole Pressione atmosferica Venti Umidità Precipitazioni

3 Che dipendono da FATTORI CLIMATICI, ovvero dalle caratteristiche geografiche di un territorio, e sono: LATITUDINE è la distanza angolare di un punto (P) dall’equatore misurata lungo il Meridiano che passa per quel punto ALTITUDINE Altezza di un punto rispetto al livello del mare DISTANZA DAL MARE L’acqua dei mari si scalda più lentamente della terraferma e rilascia il calore in modo lento e graduale, mitigando il clima delle aree costiere CORRENTI MARINE Sono grandi ‘fiumi’ d’acqua calda o fredda che scorrono negli oceani e che influiscono sulla temperatura dei territori lambiti da tali correnti PRESENZA DI CATENE MONTUOSE I rilievi possono fare da ostacolo a venti e raggi solari

4 Il diverso riscaldamento delle terre e dei mari

5 La temperatura Dipende dall’esposizione al sole.
La quantità di raggi solari che tocca il suolo in un anno si chiama INSOLAZIONE Dipende da: Incidenza dei raggi solari Durata del giorno Limpidezza dell’aria Dalla vicinanza al mare e dai fattori climatici della diapositiva precedente

6 Pressione atmosferica
È il peso che l’aria esercita su ogni punto della superficie terrestre Si misura in Millibar con uno strumento chiamato BAROMETRO. Le differenze di pressione atmosferica in diverse zone della superficie terrestre sono responsabili della formazione dei VENTI

7 I VENTI Il vento è un fenomeno atmosferico dovuto al riscaldamento del Sole. La Terra cede all’atmosfera il calore ricevuto dal Sole, ma non lo fa in modo uniforme. Nelle zone in cui viene ceduto meno calore la pressione dei gas atmosferici aumenta, mentre dove viene ceduto più calore, l’aria diventa calda e la pressione dei gas diminuisce. Si formano così aree di alta pressione e aree di bassa pressione, influenzate anche dalla rotazione della Terra. Quando diverse masse d’aria vengono a contatto, la zona dove la pressione è maggiore tende a trasferire aria dove la pressione è minore. Succede la stessa cosa quando lasciamo sgonfiare un palloncino. L’alta pressione all’interno del palloncino tende a trasferire l’aria verso l’esterno, dove la pressione è più bassa, dando luogo a un piccolo flusso d’aria. Il vento è dunque lo spostamento d’aria, più o meno veloce, tra zone di diversa pressione. E tanto più alta è la differenza di pressione, tanto più veloce sarà lo spostamento d’aria, tanto più forte sarà il vento.

8 CICLONI E ANTICICLONI Il movimento dell’aria dal basso verso l’alto chiama bassa pressione e genera un CICLONE. Generalmente porta cattivo tempo . Il movimento dell’aria dall’alto verso il basso si chiama alta pressione e genera un ANTICICLONE. Generalmente porta bel tempo .

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10 I Monsoni Alcuni venti hanno periodicità stagionale, come i monsoni, nell’area dell’Oceano Indiano.

11 Le Brezze Altri venti, invece, sono giornalieri, come le Brezze, nelle aree costiere.

12 L’Umidità Per umidità atmosferica s'intende la quantità di vapore acqueo contenuto nell'aria e che proviene dall'evaporazione dell'acqua dalla superficie terrestre per azione della radiazione solare e anche, in piccole quantità, dalla traspirazione delle piante. Il vapore acqueo ha un ruolo importantissimo nell'atmosfera, perché, come vedremo in seguito, dalla sua condensazione si formano le nubi, la nebbia e hanno origine le precipitazioni.

13 Le precipitazioni Sono considerate precipitazioni tutte le forme liquide o solide che assume il vapore acqueo e che cadono al suolo, come pioggia (gocce d'acqua), neve e grandine (cristalli di ghiaccio); vengono considerate precipitazioni anche le forme liquide e solide che si formano al suolo, quali la rugiada e la brina. Perché si formino le precipitazioni, è necessario che le goccioline d'acqua contenute all'interno delle nubi diventino tanto grosse da non poter più essere sostenute da correnti ascensionali presenti nelle nubi stesse, per cui cadono al suolo per effetto della forza di gravità. Le gocce di pioggia (le cui dimensioni variano da qualche decimo di millimetro a qualche millimetro) si formano per coalescenza (dal latino coalescĕre, crescere assieme), cioè per progressiva unione, aggregazione di più goccioline. Lo stesso processo può interessare i cristalli di ghiaccio che si saldano, dando origine ai fiocchi di neve; essi si formano per sublimazione del vapore acqueo, quando la temperatura delle nubi scende al di sotto del punto di congelamento dell'acqua.

14 Le fasce climatiche La terra può essere suddivisa in 5 fasce climatiche

15 Fascia polare boreale l clima della artico è caratterizzato da inverni lunghi e freddi e brevi, estati fresche. C'è una grande quantità di variabilità del clima in tutto l'Artico, ma tutte le regioni soggetta a sbalzi di radiazione solare, sia in estate che in inverno. Alcune parti dell'Artico sono coperti da ghiaccio tutto l'anno, e quasi tutte le parti del periodo di esperienza le artiche lungo con una qualche forma di ghiaccio sulla superficie. Le temperature di gennaio vanno da circa -40 a 0°C, e le temperature invernali possono scendere al di sotto di -50°C su gran parte della regione artica. Temperature medie luglio variare da circa -10 a +10 °C, con alcune aree territoriali volte superiore a 30°C in estate.

16 Fascia polare australe
L' Antartide è il continente più meridionale della Terra e comprende le Terre e i mari che circondano il polo sud. Il Clima polare è caratterizzato da una copertura glaciale continua, che forma le calotte polari. La parte più calda del continente è la Penisola Antartica e le isole adiacenti in cui la temperatura media annua può essere solo di poco più bassa di -5°C. Più a sud e intorno la costa Antartica, le temperature medie variano fra circa -10 e -20°C, ma già a breve distanza dalla costa, esse scendono rapidamente intorno a -40°C. La più bassa temperatura +finora registrata è stata di -88°C rilevata nel cuore dell’Antartide orientale. L’origine dei venti in Antartide è fortemente influenzata dalle masse fredde di ghiaccio alle alte quote.

17 Fascia intertropicale
La zona torrida o zona tropicale è la zona del globo terrestre compresa tra i due tropici: il Tropico del Cancro a Nord ed il Tropico del Capricorno a Sud. Questa zona è caratterizzata dal fatto che il giorno e la notte dura 12 ore per tutto l'anno. Questo è dovuto al fatto che i raggi solari (a mezzogiorno) sono sempre quasi perpendicolari al terreno determinando un clima abbastanza costante durante tutto l'arco dell'anno È caratterizzata da due diversi climi: Clima tropicale umido (stagione delle piogge) nella zona a cavallo dell’equatore, caratterizzata dalla foresta pluviale clima tropicale secco (stagione secca) in prossimità dei tropici, caratterizzato da savane, steppe e deserti.

18 Due fasce temperate In un'area talmente vasta, come quella temperata, il clima presenta grandi varietà. Catene montuose imponenti, grandi pianure, isole, penisole, baie e altopiani contribuiscono a differenziare le condizioni climatiche di queste zone. È possibile, difatti, individuare almeno tre tipi di clima. Clima subtropicale umido: tra il 20º e il 35º parallelo. Inverno fresco e secco, estate calda e umida spesso influenzate dai monsoni. La temperatura scende, d'inverno, sotto i 10° e sale, d'estate, sopra i 40°. Clima mediterraneo: è caratterizzato da temperature medie ed elevate in estate, ed inverni miti, le precipitazioni sono concentrate nei mesi invernali. La vegetazione tipica è la macchia mediterranea. Clima temperato fresco oceanico: presente nelle regioni tra il 35º e 60º parallelo. Sono caratterizzate da inverni miti ed estati fresche con piogge frequenti. La vegetazione è costituita da brughiera e foreste di latifoglie. Nonostante alcune diversità, esistono tre principali caratteristiche che li accomunano, quali: la presenza di quattro stagioni sufficientemente diverse tra loro delle temperature moderate che garantiscono la crescita della vegetazione delle precipitazioni abbondanti che contribuiscono allo sviluppo vegetale.

19 Come l’uomo influenza i cambiamenti climatici?

20 I cambiamenti climatici rappresentano un fenomeno attuale:
le temperature aumentano i regimi delle precipitazioni si modificano i ghiacciai e la neve si sciolgono il livello medio globale del mare è in aumento Si prevede che tali cambiamenti continueranno e che gli eventi climatici estremi all’origine di pericoli quali alluvioni e siccità diventeranno sempre più frequenti e intensi. L'impatto e i fattori di vulnerabilità per la natura, per l'economia e per la nostra salute variano a seconda delle regioni, dei territori e dei settori economici in Europa.

21 Il ruolo dei gas serra È altamente probabile che la maggior parte del riscaldamento verificatosi a partire dalla metà del XX secolo sia dovuto all'osservato aumento delle concentrazioni di gas a effetto serra a causa delle emissioni provenienti dalle attività umane. La temperatura globale è aumentata di circa 0,8 ºC negli ultimi 150 anni e si prevede un ulteriore incremento. Un aumento superiore ai 2 °C rispetto alle temperature preindustriali accresce il rischio di cambiamenti pericolosi per i sistemi umani e naturali global Link al documentario Una scomoda verità di Al Gore

22 Dove? I maggiori aumenti della temperatura a livello europeo si registrano nell'Europa meridionale e nella regione artica; le maggiori diminuzioni delle precipitazioni si registrano nell'Europa meridionale con aumenti nel nord e nel nord- ovest. Gli aumenti previsti in termini di intensità e frequenza delle ondate di calore, delle inondazioni e dei cambiamenti della diffusione di alcune malattie infettive e pollini incidono negativamente sulla salute umana. I cambiamenti climatici costituiscono un'ulteriore pressione sugli ecosistemi, portando a spostamenti verso nord di molteplici specie vegetali e animali. Si registra un impatto negativo sull'agricoltura, sul settore forestale, sulla produzione energetica, sul turismo e sulle infrastrutture in generale.

23 l'Europa meridionale e il bacino mediterraneo (a causa di aumenti delle ondate di calore e della siccità) l'estremo nord Europa e l'Artico (a causa delle temperature in aumento e dei ghiacciai in scioglimento). le aree montuose (a causa dell'aumento dello scioglimento della neve e del ghiaccio); le zone costiere, i delta e le pianure alluvionali (a causa degli aumenti del livello del mare e delle crescenti piogge intense, alluvioni e tempeste);

24 Per quali cause? la combustione di carburanti fossili (carbone, petrolio e gas) nella produzione di energia, nel trasporto, nell'industria e nell'uso domestico (CO2); l'agricoltura (CH4) e le modifiche della destinazione dei suoli come la deforestazione (CO2); la messa a discarica dei rifiuti (CH4); l'utilizzo dei gas fluorurati di origine industriale.

25 Come interviene l’UE? la ratifica del protocollo di Kyoto: con essa si invitano gli Stati membri UE a ridurre nel periodo dal 2008 al le proprie emissioni collettive in una misura inferiore all'8 % rispetto alle emissioni registrate nel 1990; il miglioramento continuo dell'efficienza energetica di un'ampia serie di attrezzature ed elettrodomestici; l'obbligo di un maggiore utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, quali quelle eoliche, solari, idriche e la biomassa, e di carburanti rinnovabili nel settore dei trasporti, quali i biocarburanti;

26 Quali conseguenze all’aumento di temperatura?
Le calotte polari si riducono per lo scioglimento dei ghiacci. Il permafrost si fonde e si immette nelle acque dei mari Innalzamento del livello dei mari Allagamento delle zone costiere Temperature dei mari si alzano Possibile blocco della Corrente del Golfo e diminuzione delle temperature ed eventuale prossima glaciazione Un esempio: Il prosciugamento del lago d’Aral

27 Cosa possiamo fare, noi? Utilizzare apparecchi che consumino poco
Risparmiare energia e diffondere un comportamento «ecologico» Ridurre l’uso dell’automobile, utilizzando anche bicicletta e mezzi pubblici e poi…

28 Qualche documentario da guardare…
Un documentario sul riscaldamento globale, diviso in 5 parti


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