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16. Finalità Funzioni Struttura e Contenuto del bilancio d’esercizio

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Presentazione sul tema: "16. Finalità Funzioni Struttura e Contenuto del bilancio d’esercizio"— Transcript della presentazione:

1 16. Finalità Funzioni Struttura e Contenuto del bilancio d’esercizio
Ragioneria Generale ed Applicata – Sede di Fano

2 Che cos’è il bilancio? 1. E’ il documento sul quale confluiscono le rilevazioni sistemiche effettuate tramite la CO.GE. 2. E’ il documento attraverso il quale è possibile determinare il reddito d’esercizio e il capitale di funzionamento. 3. E’ un documento prevalentemente finalizzato al soddisfacimento delle esigenze informative di un insieme eterogeneo di soggetti. 4. E’ lo strumento attraverso il quale si ricavano informazioni esaurienti ed attendibili sulle vicende economico-aziendali dell’impresa a.a. 2011/2012

3 Finalità del Bilancio di Esercizio
Strumento di informativa universalmente fruibile La normativa civilistica prevede specifici ed inderogabili criteri e forme di redazione del Bilancio affinché esso sia intelligibile in quanto deve: essere strumento di comunicazione ed informazione verso tutti i soggetti interessati all’azienda (stakeholder: clienti, fornitori, banche, soci, P.A., dipendenti, ecc..) sintetizzare la passata gestione aziendale favorire il confronto nel tempo e nello spazio a.a. 2011/2012

4 MODI DI “VEDERE” IL BILANCIO
F. Cerbioni, U. Sostero,L. Cinquini, 2003 Strumento di comportamento degli organi di governo Strumento di conoscenza per il suo compilatore Mezzo di comunicazione di notizie per soggetti estranei all’impresa “Il bilancio è prima di tutto un mezzo di conoscenza per il suo compilatore, diventa poi per il responsabile dell’impresa uno strumento di comportamento; infine è un mezzo di comunicazione di notizie per le persone estranee all’impresa. Tali tre punti di vista da cui il bilancio può essere riguardato sono strettamente interdipendenti; particolarmente in senso soggettivo. Il compilatore, nel pubblicare il bilancio, influenza con il suo comportamento la struttura e il contenuto del suo messaggio (Viganò E., 1973). a.a. 2011/2012

5 “Un modello, ossia una rappresentazione semplificata, della dinamica
gestionale dei valori economico-finanziari, verificatisi nell’esercizio trascorso, pur racchiudendo al suo interno valori determinati sulla base di prospettive future” (A. Quagli, 2006, p. 3) “package”informativo in senso ampio Sintesi di periodo del sistema di contabilità generale Sistema di dati periodicamente elaborati volto nel suo complesso ad illustrare lo svolgimento ella vita aziendale Stesse potenzialità e limiti Come strumento di rilevazione della Gestione aziendale: valori monetari Sintesi di grandezze diverse ottenute con logiche di determinazione differenti ma con lo scopo comune: Informare sugli esiti della gestione trascorsa Finalità: rappresentare le risultanze di periodi discreti (esercizi amministrativi) valutazione del grado di raggiungimento delle finalità aziendali (economicità) Pluralità di aspetti: sintesi di altri dati (logiche di calcolo diverse) Ruolo di strumento informativo essenziale per la gestione aziendale a.a. 2011/2012

6 STUMENTO DI COMPORTAMENTO STRUMENTO DI INFORMAZIONE
Le funzioni del modello del bilancio di esercizio STRUMENTO DI CONOSCENZA Permettere agli amministratori di verificare periodicamente il perseguimento e il mantenimento di condizioni di equilibrio del complessivo sistema aziendale STUMENTO DI COMPORTAMENTO STRUMENTO DI INFORMAZIONE MEZZO DI COMUNICAZIONE Veicolare all’esterno del sistema aziendale una serie di informazioni a favore degli attori del più ampio sistema ambientale in cui l’impresa opera DESTINATARIO DELL’INFORMAZIONE: INTERNO (SISTEMA OPERATIVO) ESTERNO (AMBIENTE) FUNZIONE Strumento di CONOSCENZA COMUNICAZIONE APPROCCIO REDAZIONE NEUTRALE STRUMENTALE SCOPO MEZZO DI INFORMAZIONE STRUMENTO DI COM PORTAMENTO (G. Savioli, 2004) a.a. 2011/2012

7 Il ruolo del bilancio nei diversi contesti socio-economici
Funzioni del bilancio Principali destinatari dell’informazione Contesti in cui trova applicazione Rendiconto della gestione Proprietà (soci) Amministrazione finanziaria In molti Paesi dell’Europa continentale (Germania) Strumento utile per assumere decisioni economiche D’investimento Gestionali Per gli stakeholder Investitori Organi interni (di governo) Soggetti esterni interessati a conoscere l’andamento della gestione Nei Paesi anglosassoni (USA) Imprese poco complesse Olanda Strumento di politica economica Governo Francia a.a. 2011/2012

8 STRUMENTO DI INFORMAZIONE (O DI CONOSCENZA) STRUMENTO DI COMPORTAMENTO
Tramite il bilancio i soggetti esterni all’azienda vengono informati sui suoi andamenti e formarsi un giudizio in merito alla situazione che più li riguarda con riferimento ad uno specifico campo di interesse Da parte del soggetto che di fatto governa l’impresa, inteso a facilitare il raggiungimento di prescelti obiettivi operativi (F. Dezzani, 1964) Il Bilancio costituisce il documento tramite il quale l’azienda fornisce all’esterno informazioni circostanziate e sistematiche sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale in cui si trova (Terzani S., 1978). a.a. 2011/2012

9 Variazione di ricchezza
Funzione universale: determinazione del reddito d’esercizio Variazione di ricchezza Rendiconto dell’operato degli amministratori Modello anglosassone Funzione informativa interna Strumento di controllo a consuntivo ed a preventivo della gestione aziendale Elemento del sistema dei controlli Funzione esterna Per gli stakeholders variamente interessati alle sorti dell’azienda Focus sul ruolo sociale dell’azienda sociale bilancio di sostenibilità ris. immateriali ambientale di genere a.a. 2011/2012

10 Il Bilancio di Esercizio come strumento di informazione
PRIMA PRIMA STRUMENTO PER L’IMPRENDITORE Azionisti o imprenditore: calcolare il reddito di esercizio in base al quale determinare gli utili da distribuire ed il connesso capitale di funzionamento STRUMENTO PER TUTTI I SOGGETTI TERZI Organi direzionali: fornire informazioni sulle condizioni di economicità della gestione Creditori e banche: valutare l’ammontare del capitale aziendale (garanzia ideale dei debiti) e l’economicità dell’attività aziendale nel tempo (sintomo della capacità di far fronte ai propri debiti) P.A.: calcolare il reddito di esercizio in base al quale determinare le imposte Fornitori Clienti ….. POI a.a. 2011/2012

11 L’evoluzione delle funzioni del Bilancio
PRIMA FASE Il bilancio ha finalità soprattutto interne, orientato al soddisfacimento delle esigenze informative del soggetto economico mettere in evidenza il reddito, inteso come “variante della ricchezza conferita dai proprietari, causata dallo svolgimento della gestione aziendale” (G. Zappa, 1951, p. 278) Reddito prodotto dall’azienda Bilancio costituito da valori oggettivi SECONDA FASE Strumento tramite il quale gli amministratori rendono il conto (redde rationem) del loro operato ai proprietari. Strumento di controllo a consuntivo ed a preventivo della gestione Aziendale (A. Ceccherelli, 1961; L. Marchi, 1995). Reddito attribuibile all’esercizio sulla base di valutazioni soggettive amministratori. Non è un risultato certo, ed oggettivamente determinato e misurabile, ma un valore astratto e ipotetico (P. Onida). Il bilancio sintetizza in termini monetari l’andamento della gestione Differenziazione tra bilancio interno e bilancio destinato a pubblicazione Bilancio come strumento di comportamento a.a. 2011/2012

12 TERZA FASE Bilancio come strumento per realizzare una serie di obiettivi operativi differenti (bilanci differenti): strumento di comportamento Esigenza di limitare la libertà di redazione del bilancio attraverso fissazione di norme e regolamentazioni giuridiche poste a tutela degli interessi dei soggetti più deboli QUARTA FASE Evoluzione del ruolo dell’azienda nella società e nell’ambiente generale Nuove e più complesse attese informative ed esigenze conoscitive degli stakeholders Necessità di informazioni non solo quantitative e di informazioni ad hoc Ruolo “rinnovato” del bilancio: strutture analitiche/sintetiche (forme diverse) nel rispetto dell’unicità e della neutralità del bilancio. Bilancio come strumento di informazione. Funzione prevalentemente esterna. Il reddito deve essere calcolato in modo che esso esprima il grado di efficacia con il quale l’azienda esercita la propria attività a.a. 2011/2012

13 (periodo post-industriale)
in sintesi dalla contabilità generale (rilevazione cronologica, analitica, sistematica dei fatti esterni di gestione) prende forma il BILANCIO ORDINARIO D’ESERCIZIO DOCUMENTO INFORMATIVO contenente dati d’impresa pertinenti l’attività aziendale svolta nel periodo amministrativo in condizioni di ordinaria amministrazione Alla funzione di tutela degli interessi interni ed esterni dell’azienda (periodo post-industriale) Dalla funzione di rendicontazione del risultato sintetico della gestione aziendale (periodo pre-industriale), effettuata liberamente Evolversi del fine di bilancio Modifica dei vincoli di sua redazione Esigenza di tutela degli interessi degli stakeholders regole di redazione del documento e di determinazione del risultato economico d’esercizio a.a. 2011/2012

14 Evoluzione della rilevanza sociale del sistema economico-aziendale
Evoluzione della funzione informativa del bilancio Bilancio come strumento di informazione capace - di esprimere sinteticamente gli accadimenti della gestione - di tutelare gli interessi interni ed esterni all’azienda “Oggi il bilancio ordinario d’esercizio rappresenta la sintesi del complesso modo di essere dell’impresa in tutti i suoi rapporti organizzativi Interni ed esterni” (U. Bertini, 1980, p. 281) a.a. 2011/2012

15 Lo sviluppo dell’informativa esterna
Bilancio: assolvere maggiori fabbisogni informativi Affidabile Comparabile Garantito nella sua correttezza Imparziale Regolamentazione a.a. 2011/2012

16 Chi deve redigere il bilancio?
Tutte le società di capitali e le società cooperative Gli enti pubblici, gli enti creditizi e finanziari, le compagnie assicurative.(Il bilancio è redatto secondo specifici provvedimenti legislativi) a.a. 2011/2012

17 I soggetti obbligati alla tenuta di scritture contabili
Genericità della normativa civilistica DPR 29 settembre 1973, n. 600 (disposizioni comuni in materia di accertamento sulle imposte dei redditi) Analiticità della normativa fiscale Art. 13 (soggetti obbligati): -le società soggette all’imposta sul reddito delle persone giuridiche (s.p.a., s.a.p.a., s.r.l., società cooperative, società di mutua assicurazione) -enti pubblici e diversi dalle società, soggetti ad imposta sul reddito delle società (Ires, ) aventi ad oggetto principale/esclusivo l’esercizio di attività commerciale -le società di persone (s.n.c, s.a.s, società semplici ed equiparate –es. di fatto-) -le persone fisiche che esercitano imprese commerciali Art. 19 e 20: -persone fisiche che esercitano arti e professioni -società o associazioni fra artisti e professionisti -enti pubblici/privati diversi dalle scoietà soggetti all’imposta sul reddito persone giuridiche, non aventi oggetto esclusivo/principale l’esercizio di attività commerciali -i sostituti di imposta -gli allevatori a.a. 2011/2012

18 I REGIMI CONTABILI SECONDO LA NORMATIVA FISCALE
Contabilità ordinaria obbligatoria per: Società di capitali Enti equiparati alle società di capitali Imprese individuali, società di persone e assimilate che hanno conseguito Ricavi annui superiori a ,14 euro (prestazioni di servizi) o ,90 (altre attività) Registri Obbligatori: Libro giornale Libro degli inventari Libro mastro Registri Iva (facoltativi a certe condizioni) Registro beni ammortizzabili (in alcuni casi facoltativo) Registro di magazzino (in alcuni casi facoltativo) Libri del lavoro e libri sociali (società di capitali) a.a. 2011/2012

19 Regime di contabilità semplificata
Art. 18 (Disposizione regolamentare concernente la contabilità semplificata per le imprese minori) DPR n. 600/1973 Imprese individuali Società di persone e assimilate che nell’anno precedente a quello incorso non abbiano conseguito Ricavi annui superiori a ,14 euro (prestazioni di servizi) o ,90 (altre attività) Attività prevalente Esonero: Dalla redazione del bilancio Dalla tenuta di: libro giornale, libro degli inventari, scritture di magazzino Reddito imponibile: determinato dalla differenza tra ricavi e costi dell’esercizio, rettificata con componenti positivi e negativi specificatamente indicati dalla legge Tale reddito concorre a formare il Reddito complessivo del contribuente. Nel caso di perdita, può essere compensata von il reddito complessivo dell’anno in cui è conseguita, ma non riportata per abbattere redditi anni successivi Quadro compilato in sede dichiarazione dei redditi a.a. 2011/2012

20 Regime di contabilità supersemplificata
Art 3 L. 23 dicembre 1996 n. 662 Imprenditori persone fisiche di dimensioni ridotte, al di sotto di certe soglie in termini di: ricavi, acquisti, beni strumentali, spese per prestazioni di lavoro. E’ applicabile quando nell’anno precedente, si riscontrano le seguenti condizioni: Volume d’affari non superiore a ,71 euro (servizi) o ,84 euro (altri casi) Acquisti (al netto IVA) non superiori a ,99 euro (attività di rivendita) o ,14 euro (altri casi) Beni strumentali impiegati di costo complessivo (al netto ammortamenti) non superiore a ,84 euro Compensi complessivi (corrisposti a dipendenti o collaboratori stabili), inclusi contributi, non superiori al 71% volume d’affari indicato al primo punto. Obblighi di fatturazione o certificazione dei corrispettivi Tenuta dei soli registri IVA (vendite, acquisti, corrispettivi) Adempimenti contabili obbligatori: -emissione fattura o ricevuta o scontrino -registrazione cumulativa mensile dei ricavi entro il 15 mese successivo a quello di riferimento -registrazione cumulativa mensile o trimestrale degli acquisti -conservazione della documentazione a.a. 2011/2012

21 E’ contemplato nell’art 3 L n. 662 del dicembre 1996
Regime forfetario E’ contemplato nell’art 3 L n. 662 del dicembre 1996 Si applica alle imprese minime Persone fisiche che nell’esercizio di impresa dell’anno solare precedente non hanno realizzato/utilizzato/effettuato/corrisposto: - volume d’affari non superiore a ,14 euro -beni strumentali del costo totale, al netto amm.ti non superiori a ,14 euro -cessioni all’esportazione -a dipendenti o collaboratori stabili compensi complessivi non superiori al 70% volume d’affari Determinazione forfetaria delle imposte/basi imponibili. Iva determinata forfetariamente moltiplicando l’imposta corrispondente alle operazioni imponibili: per 73% (imprese servizi); per il 60% (altre imprese) Determinazione forfetaria del reddito d’impresa: Applicando al volume d’affari (più corrispettivi e compensi non rilevanti Ai fini IVA): il 75% (imprese di servizi); il 60% (altre imprese) Altri privilegi: -esonero emissione fattura/scontrino/ricevuta fiscale (salvo richiesta cliente) -annotazione cumulativa mensile, distinta per aliquota, dei ricavi nei registri IVA entro 15 mese successivo; -richiesta e conservazione dei documenti di acquisto/emessi a.a. 2011/2012

22 Regime delle attività marginali
Art. 14 L. 23 dicembre 2000, n. 388 Ai applica alle persone fisiche e imprese marginali che: Svolgono attività per le quali si applicano gli studi di settore Abbiano conseguito nel periodo d’imposta precedente ricavi/compensi non superiori a ,84 euro e non superiori ad uno specifico limite differenziato per settori attività. Tassazione sostitutiva dell’imposta sul reddito persone fisiche e delle addizionali locali relative (regionale/comunale) pari al 15% su base imponibile calcolata come differenza tra ricavi forfetariamente quantificati (studi settore) e costi determinati secondo disposizioni previste per imprese in contabilità semplificata. Tale reddito non concorre alla formazione del reddito complessivo del contribuente. Semplificazione adempimenti: -esonero obblighi registrazione/tenuta scritture contabili a fini Imposte dirette, Irap, Iva e liquidazioni relative; -assistenza Agenzia Entrate per adempimenti tributari; -credito d’imposta per acquisto apparecchiature informatiche Restano obbligatori: Emissione fattura/ricevuta/scontrino Conservazione documenti contabili Presentazione dichiarazioni annuali Tenuta scritture cont. Normativa lavoro a.a. 2011/2012

23 Regime agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali
Art. 13 legge 23 dicembre 2000, n. 388 Persone fisiche Imprese familiari durata max 3 anni Condizioni: -il contribuente non deve avere esercitato attività d’impresa negli ultimi 3 anni, anche in forma associata o familiare; -l’attività non deve costituire prosecuzione di altra attività precedente (lavoro autonomo); -ricavi non superiori a ,41 euro (servizi) o ,83 (altre). -obbligi8 previdenziali, assicurativi, amministrativi regolarmente adempiuti. Reddito determinato in base alle modalità previste per regime semplificato, ma sottoposto ad aliquota del 10% tassazione sostituiva a fini Irpef e addizionali locali. Semplificazioni: Esonero tenuta scritture contabili a fini Imposte dirette, Irap, Iva Esonero liquidazioni e versamenti periodici IVA; Possibilità richiesta assistenza fiscale Credito utilizzabile in compensazione imposta per apparecchiature informatiche Adempimenti: fatturazione/certificazione corrispettivi; Conservazione documenti emessi/ricevuti Tenuta scritture obbligatorie per sostituti di imposta e certificazione Tenuta libri del lavoro; Presentazione dichiarazione redditi annuale in forma unificata (insieme a Iva e Irap) a.a. 2011/2012

24 Obbligo di redazione del Bilancio di Esercizio
SOCIETA’ di CAPITALI: legislazione civilistica prevede bilancio obbligatorio per SPA, SAPA (2464 c.c. norma di rinvio) e SRL (2491 c.c norma di rinvio) SOCIETA’ DI PERSONE E DITTE INDIVIDUALI : la redazione del bilancio è obbligatoria in quanto la normativa fiscale, da considerare a sistema con quella civilistica lo impone (art.15 DPR 600/73) ma la stessa normativa fiscale richiama l’art cod. civ. per la forma di redazione dello stesso e non gli artt e segg.!! Quindi gli art e segg. (contenuto e principi di redazione) non si applicano alle imprese individuali ed alle società di persone, o meglio si applica il solo art cc (riguardante i criteri particolari di valutazione), perché espressamente indicato nell’art. 2217, 2° comma a.a. 2011/2012

25 Bilancio in forma abbreviata art. 2435-bis c.c. (“semplificato”)
Possibilità di usufruire solo parzialmente delle esemplificazioni (bilanci misti) es: SP e CI modi ordinari e semplificazione NI Bilancio in forma abbreviata art bis c.c. (“semplificato”) Le società non quotate ovvero Le società che non hanno titoli negoziati in mercati regolamentati possono redigere in bilancio in forma semplificata quando nel primo esercizio o successivamente, per due esercizi consecutivi, hanno superato due dei seguenti tre limiti: Totale attivo Stato Patrimoniale (somma voci A, B, C,D attivo): euro Ricavi vendite e prestazioni (voce A 1 CE, al nettoresi/sconti/abbuoni/premi): euro; Dipendenti occupati in media nell’esercizio (media giornaliera): 50 unità Caratteristiche del bilancio abbreviato SP: composto solo dalle voci con le lettere minuscole e numeri romani (accorpamento voci attivo/passivo) CE: alcune voci possono essere raggruppate, ma non omesse (es: ammti e altre svalutazioni esposti in una unica voce) NI: decurtata di alcune indicazioni (es: prospetto relativo a fiscalità differita e anticipata) Relazione sulla gestione: può non essere redatta se la NI contiene le informazioni Di cui ai numeri 3 e 4 comma 2 art (azioni proprie o della controllante, in portafoglio) Limiti disgiunti a.a. 2011/2012 Bilancio ordinario (dal bilancio del secondo esercizio) quando per il secondo esercizio consecutivo di superano due dei limiti

26 Bilancio in forma abbreviata art. 2435-bis c.c. (“semplificato”)
SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ ILLIMITATA Ditte individuali Società di persone SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ LIMITATA Società di capitali e cooperative a res. limitata PICCOLA (fatturato, n.dipendenti, tot. Impieghi) NON PICCOLA TUTTE Criteri di valutazione da C.C. (e scritture contabili Art. 2217) Rendiconto annuale in forma libera Criteri di valutazione da C.C. S.P. in forma abbreviata C.E. (raggruppamento alcune voci) Nota Integrativa in forma abbreviata No obbligo di relazione sulla gestione Criteri di valutazione da C.C. S.P., C.E. e Nota Integrativa in forma completa Obbligo di relazione sulla gestione a.a. 2011/2012

27 Quali sono gli organi coinvolti nella redazione ed approvazione del bilancio?
Lo schema di bilancio deve essere redatto dagli amministratori della società. L’assemblea della società ha il compito di approvarlo. Convocazione assemblea di approvazione: entro 120 giorni dalla data di chiusura del bilancio (31/12), eccezionalmente prorogabile a 180 giorni: per particolare esigenze e se previsto dall’atto costitutivo (art. 2364). a.a. 2011/2012

28 Il bilancio d’esercizio è costituito da tre documenti:
IL CONTENUTO DEL BILANCIO Il bilancio d’esercizio è costituito da tre documenti: Art – stato patrimoniale Art – conto economico Art – nota integrativa a.a. 2011/2012

29 STATO PATRIMONIALE: documento quantitativo-contabile a sezioni divise e contrapposte (Attività e Passività) CONTO ECONOMICO: documento quantitativo-contabile in forma scalare (risultati intermedi) NOTA INTEGRATIVA: documento analitico-descrittivo che ha la funzione i chiarire, analizzare ed integrare il contenuto di S.P. e C.E. RELAZIONE SULLA GESTIONE (ART c.c.) : documento non costitutivo e non sempre obbligatorio che ha la funzione di illustrare l’andamento dell’azienda ed informare circa le politiche gestionali adottate in base alla situazione attuale ed alle prospettive future Contenuto minimale: -attività R&S -rapporti con imprese controllate, collegate, controllanti -n e v.n. azioni proprie (o della propria controllante) possedute -n e v.n. azioni proprie (o della propria controllante) acquistate/alienate nell’esercizio -fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio -evoluzione prevedibile della gestione nei successivi esercizi -obiettivi e politiche della società in materia di gestione del rischio finanziario e politica di copertura; -esposizione della società al rischio di prezzo/credito/di liquidità/di variazione dei flussi di liquidità -elenco delle sedi secondarie della società. a.a. 2011/2012

30 NOTA BENE Il contenuto e l’ordine delle voci nei prospetti di Stato Patrimoniale e Conto Economico è obbligatorio al fine di: Limitare la discrezionalità degli Amministratori Uniformare il linguaggio contabile Favorire la lettura e comprensione dei documenti Rendere possibili analisi spazio-temporali (obbligo di indicare alla stessa voce anche l’importo dell’anno precedente) a.a. 2011/2012

31 Art 2424 bis: disposizioni sulle voci di SP STATO PATRIMONIALE
Art. 2424: contenuto Art ter: struttura Art 2424 bis: disposizioni sulle voci di SP STATO PATRIMONIALE Art. 2425: contenuto Art ter: struttura Art 2425 bis: disposizioni sulle voci di CE CONTO ECONOMICO Art e 2427 bis: contenuto + Altri articoli del Codice civile: contenuto (artt ) NOTA INTEGRATIVA a.a. 2011/2012

32 Stato patrimoniale È il documento di derivazione contabile deputato a rappresentare la composizione quantitativa del capitale di funzionamento alla data di riferimento del bilancio. Evidenzia: attività, passività, patrimonio netto. Configurazione a due sezioni divise e contrapposte. Gerarchia delle voci composta da 4 livelli: Lettere maiuscole (macroclassi) Numeri romani (classi) Numeri arabi (voci) Lettere minuscole (sotto-voci) a.a. 2011/2012

33 Stato patrimoniale art. 2424 (contenuto)
Attivo Passivo Crediti v/soci (per versamenti ancora dovuti) Immobilizzazioni Attivo circolante Ratei e risconti attivi Patrimonio netto Fondi per rischi e oneri Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato Debiti Ratei e risconti passivi Impieghi Fonti a.a. 2011/2012

34 Articolazione di ciascuna sezione
Esempio B) Immobilizzazioni – macroclasse III Immobilizzazioni finanziarie – classe 1) partecipazioni in: - voce a) imprese controllate; b) imprese collegate; - sottovoce c) imprese controllanti; d) altre imprese; Art – ter: le voci precedute da numeri arabi possono essere: -ulteriormente suddivise - Raggruppate se di importo irrilevante o se si favorisce la chiarezza (la nota Integrativa deve contenere distintamente le voci raggruppate) devono essere: -aggiunte se il loro contenuto non è compreso nelle voci previste -adattate se lo esige la natura dell’attività * Per ogni voce deve essere indicato il valore dell’anno precedente * Sono vietati i compensi di partite * rapporti con società del gruppo assumono rilevanza tanto da richiedere una separata evidenziazione dei crediti, delle partecipazioni e dei debiti. a.a. 2011/2012

35 ATTIVO, QUAL’E’ IL CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE DELLE POSTE?
CRITERIO MISTO: Il principale criterio di classificazione delle voci dell’attivo non si fonda sulla natura tecnica dei beni. Per il livello distinto dalle lettere maiuscole (macroaree) le poste sono classificate in base alla destinazione economica loro attribuita dagli amministratori rispetto all’attività ordinaria, che si concretizza nel tempo di utilizzo del bene nel processo produttivo. All’interno di ciascuna macroarea si segue il criterio finanziario a liquidità crescente (Liquid first vs. Fixed first) e vengono quindi fornite anche indicazioni di carattere finanziario. a.a. 2011/2012

36 ATTIVO, MACROCLASSE A: Spa: versamento immediato del 25% del capitale sottoscritto in denaro; restante parte versata successivamente La macroclasse A) evidenzia i crediti verso soci derivanti da sottoscrizioni del capitale sociale a fronte delle quali non è ancora stato integralmente effettuato il conferimento, con separata indicazione della parte già richiamata (credito a breve termine). La macroclasse A) rappresenta il capitale sociale non versato. a.a. 2011/2012

37 La macroclasse B) accoglie le immobilizzazioni.
ATTIVO, MACROCLASSE B: La macroclasse B) accoglie le immobilizzazioni. - Partecipazioni destinate durevolmente all’attività della società (art. 2359; esercizio di almeno 1/5 o 1/10 (spa quotate) dei voti in assemblea) - Crediti (con separata indicazione di quelli esigibili entro l’esercizio successivo) I – Immobilizzazioni immateriali II – Immobilizzazioni materiali III – Immobilizzazioni finanziarie “Gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente devono essere iscritti tra le immobilizzazioni” art bis. “Uso durevole”: attività destinate a rimanere nel patrimonio aziendale anche oltre la chiusura dell’esercizio successivo. I cespiti devono essere iscritti in bilancio a valori netti, le rettifiche (ammortamenti e svalutazioni) devono essere portate in diretta diminuzione del loro valore (i cespiti dell’attivo sono al netto dei fondi ammortamento ed i crediti sono al netto del fondo svalutazione crediti) L’informazione sui fondi ammortamento deve essere fornita in nota integrativa a.a. 2011/2012

38 ATTIVO, MACROCLASSE C Attivo Circolante
Accoglie, secondo il criterio di destinazione economica, quelle attività che non sono destinate ad un utilizzo durevole in azienda. Comprende due tipologie di impieghi di capitale: direttamente collegati al ciclo produttivo (crediti commerciali, rimanenze); e impieghi finanziari (titoli, partecipazioni, disponibilità monetarie). La macroclasse si articola: I – Rimanenze II – Crediti (con separata indicazione degli importi esigibili oltre l’esercizio) III – Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni (partecipazioni/titoli che si prevede di vendere entro il prossimo esercizio) IV – Disponibilità liquide a.a. 2011/2012

39 Ratei e risconti attivi MACROCLASSE D
La voce comprende: Crediti presunti che misurano ricavi di competenza dell’esercizio, ma con manifestazione numeraria posticipata; -Costi sospesi, relativi a costi che hanno avuto manifestazione numeraria nell’esercizio, ma che sono stati rettificati e rinviati all’esercizio successivo a.a. 2011/2012

40 PASSIVO Patrimonio netto
Fondi per rischi e oneri: incertezza rispetto all’an e al quantum delle uscite future Trattamento di fine rapporto Debiti Ratei e risconti passivi a.a. 2011/2012

41 PASSIVO, QUAL’E’ IL CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE DELLE POSTE?
Classificazione di tipo misto: Principale classificazione: natura delle fonti di finanziamento (origine): capitale proprio e capitale di credito. Le passività sono divise in gruppi omogenei (natura delle poste). Si evidenzia l’origine delle fonti di finanziamento, a prescindere dalla capacità di rimborso delle stesse. I mezzi propri sono distinti dal capitale di terzi che però prescinde da una suddivisione temporale da cui evincere la durata della copertura finanziaria dell’azienda Patrimonio netto Fondi per rischi e oneri: incertezza rispetto all’an e al quantum delle uscite future Trattamento di fine rapporto Debiti Ratei e risconti Separata indicazione degli importi esigibili oltre l’esercizio a.a. 2011/2012

42 A) Patrimonio Netto Costituisce la fonte di finanziamento con mezzi propri, le sottoclassi rappresentano le “parti ideali” del patrimonio netto. I – Capitale sociale II/III/IV/V/VI/VII – Riserve VIII – Utile (perdita) portati a nuovo IX – Utile (perdita) dell’esercizio a.a. 2011/2012

43 B) Fondi per rischi e oneri
Rappresenta una ricchezza trattenuta dall’impresa al fine di poter far fronte ad eventuali perdite future. Si originano in sede di scritture di assestamento, in applicazione del principio di prudenza. Obbligo di iscrivere in bilancio anche le perdite presunte Art bis: gli accantonamenti devono: -essere destinati a coprire perdite/debiti di natura determinata (devono riguardare rischi specifici e non generici; riserve di capitale) -avere esistenza certa o probabile -essere incerti nell’ammontare e/o nella data in cui si verificheranno Per trattamento di quiescenza e obblighi simili Per imposte, anche differite altri a.a. 2011/2012

44 C) Trattamento di fine rapporto
Al termine del rapporto di lavoro subordinato, i lavoratori hanno diritto ad una somma a titolo di trattamento di fine rapporto, in base al tempo di permanenza in azienda. E’ quindi un onere di futura manifestazione per l’azienda ma che matura in ogni esercizio di permanenza del lavoratore. Rappresenta un debito maturato a favore dei dipendenti a.a. 2011/2012

45 D) Ratei e risconti passivi
Si generano in sede di scritture di assestamento La voce comprende: debiti presunti, che misurano costi di competenza economica dell’esercizio ma con manifestazione numeraria posticipata; ricavi sospesi, relativi a ricavi che hanno avuto manifestazione numeraria nell’esercizio, ma che sono stati rettificati e rinviati all’esercizio successivo a.a. 2011/2012

46 CONTI D’ORDINE Rappresentano informazioni complementari e aggiuntive rispetto a quelle patrimoniali, evidenziate “sotto la riga” dello SP. Si riferiscono ad eventi che non incidono quantitativamente sul valore del patrimonio e del risultato economico nel momento della rilevazione contabile, ma possono produrre effetti in tempo successivo In calce allo SP devono risultare le garanzie prestate direttamente o indirettamente, distinguendosi fra fideiussioni, avalli, altre garanzie personali e garanzie reali; devono risultare anche gli altri conti d’ordine. Tipiche fattispecie iscritte nei conti d’ordine: beni di terzi, impegni, rischi. a.a. 2011/2012

47 II – Riserva da sopraprezzo azioni III – Riserve di rivalutazione
PASSIVO A) Patrimonio netto: I – Capitale II – Riserva da sopraprezzo azioni III – Riserve di rivalutazione IV – Riserva legale V – Riserva statutaria VI – Riserva per azioni proprie in portafoglio VII – Altre riserve VIII – Utili (perdite) portati a nuovo IX – Utile (perdita) d’esercizio B) Fondi per rischi e oneri C) Trattamento di fine rapporto D) Debiti E) Ratei e risconti, con separata indicazione dell’aggio su prestiti. ATTIVO A) Crediti v/soci per vers.dovuti B) Immobilizzazioni: I – immob.immateriali II – immob.materiali III – immob.finanziarie C) Attivo circolante: I – rimanenze II – crediti III – attività finanz.che non costituiscono immobilizzazioni IV – disponibilità liquide D) Ratei e risconti, con separata indicazione del disaggio su prestiti. a.a. 2011/2012

48 Esempio di Stato Patrimoniale
Clienti c/impegni 30 Merci da consegnare 30 a.a. 2011/2012

49 Conto economico art. 2425 Finalità: Struttura:
È il documento contabile deputato ad evidenziare l’ammontare del reddito attribuibile al periodo amministrativo, ed il suo processo di formazione mediante il confronto tra costi e ricavi. Lo schema obbligatorio di conto economico presenta la forma scalare La struttura scalare (report form) permette la ricostruzione progressiva del risultato di esercizio, attraverso l’aggregazione dei suoi componenti positivi e negativi per aree gestionali e l’evidenziazione di risultati intermedi. Struttura: Art bis (modificato da Lgs 310/2004): Ricavi e proventi, costi e oneri al netto di resi/sconti/abbuoni/premi/imposte direttamente connesse con la vendita dei prodotti/prestazione di servizi Ricavi, proventi, costi, oneri relativi ad operazioni in valuta determinati al cambio corrente alla data di compimento operazione. Le voci sono classificate secondo una gerarchia che prevede tre livelli: Lettera maiuscole (macroclassi) Numeri arabi (voci) Lettere minuscole (sotto-voci) a.a. 2011/2012

50 CONTO ECONOMICO, QUAL’E’ IL CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE DELLE POSTE?
Nell’aggregato B - Costi della Produzione I costi sono classificati per natura, ovvero in relazione alla causa economica che li ha generati. L’aggregato A e B comprendono sia proventi e costi operativi che proventi e costi di diversa natura. La differenza A-B non coincide con il reddito operativo aziendale a.a. 2011/2012

51 Conto economico art. 2425 Valore della produzione Costi della produzione Differenza A - B Proventi e oneri finanziari Rettifiche di valore di attività finanziarie Proventi e oneri straordinari Risultato prima delle imposte (A-B+/-C+/-D+/-E) 22) Imposte sul reddito dell’esercizio 23) Utile / Perdita di esercizio a.a. 2011/2012

52 Macroclasse A): VALORE DELLA PRODUZIONE ricavi di vendita
Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti Variazione dei lavori in corso su ordinazione incremento di immobilizzazioni per lavori interni altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio (gestioni accessorie) Contiene tutti gli elementi che concorrono alla determinazione della produzione ottenuta indipendentemente dall’effettiva vendita del prodotto. Sono ricavi che appartengono sia alla gestione caratteristica che extracaratteristica a.a. 2011/2012

53 Macroclasse B):COSTI DELLLA PRODUZIONE
costi relativi all’attività caratteristica ed accessoria classificandoli per natura, ovvero in base alla causa economica che li ha generati. costi inerenti al valore della produzione, quindi strettamente correlati con i valori inseriti nella lettera A. Comprendono variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci Comprendono ammortamenti e altre svalutazioni di immobilizzazione, crediti compresi nell’attivo circolante, … a.a. 2011/2012

54 Differenza tra valore e costi della produzione
(A – B): PRODUZIONE NETTA risultato globale dell’area della gestione caratteristica ed extra-caratteristica (senza distinguere) a.a. 2011/2012

55 Macroclasse C): PROVENTI E ONERI FINANZIARI
componenti reddituali connessi alla gestione finanziaria, ovvero costi e ricavi che si generano in seguito a finanziamenti ottenuti o concessi e dalle attività finanziarie o che si riferiscono ad operazioni finanziarie collegate ad investimenti per impieghi temporanei di liquidità e ad investimenti di carattere duraturo Macroclasse D): RETTIFICHE DI VALORE DELLE ATTIVITA’ FINANZIARIE componenti reddituali attinenti alle attività finanziarie di origine valutativa in sede di assestamento (svalutazioni e rivalutazioni di partecipazioni, immobilizzazioni, titoli). Si generano a seguito di rilevazione in sede di assestamento contabile. Macroclassi C) e D): aree della gestione finanziaria di un’impresa a.a. 2011/2012

56 Macroclassi A), B), C), D): area gestione ordinaria Macroclasse E):
componenti reddituali della gestione straordinaria, correlati ad eventi eccezionali, tendenzialmente irripetibili, estranei alla gestione ordinaria. Non si allude (relazione del D Lgs 127/1991, iintroduttivo della IV direttiva CEE) alla eccezionalità o anormalità dell0evento, ma alla sua estraneità all’attività ordinaria. ES: le plusvalenze/minusvalenze da vendita di imm.ni si scrivono nella gestione straordinaria solo se originate da fatti che non trovano giustificazione nelle scelte operate dall’azienda in normale funzionamento. a.a. 2011/2012

57 risultato prima delle imposte
A – B +/- C +/- D +/- E = risultato prima delle imposte 22) imposte sul reddito dell’esercizio (correnti, differite, anticipate) 23) utile / perdita di esercizio a.a. 2011/2012

58 Esempio di Conto Economico
a.a. 2011/2012

59 2427. Contenuto della nota integrativa
Funzione analitico-descrittiva: illustrazione dei dati sintetici contenuti nei documenti quantitativo-contabili per la comprensione del reale significato Funzione informativa: si presentano dati aggiuntivi rispetto a quelli contabili Funzione esplicativa: illustra i motivi dell’applicazione dei diversi criteri di valutazione ricollegandoli alle scelte gestionali dell’azienda a.a. 2011/2012

60 2427. Contenuto della nota integrativa
Criteri adottati per la valutazione delle poste di bilancio Dettaglio del contenuto di alcune voci specifiche dello SP e del CE Variazioni intervenute nella consistenza di alcune voci dell’attivo e del passivo Informazioni aggiuntive Esplicitazione delle scelte contabili Informazioni relative al valore equo (fair value) degli strumenti finanziari (art bis) introdotto con il DLgs 30 dicembre 2003 n. 394 che ha recepito la Direttiva CE n 2001/65 sulla valutazione al fair value degli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione e disponibili per la vendita 22 punti a.a. 2011/2012

61 Altre disposizioni civilistiche che incidono sul contenuto della nota integrativa
art. 2423, c.4: deroga in casi eccezionali art bis, c.2: deroga al principio di costanza dei criteri di valutazione art ter, c.5: segnalazione della non comparabilità o dell’adattamento delle voci relative all’esercizio precedente a.a. 2011/2012

62 La relazione sulla gestione (Art. 2428)
La relazione della gestione, volta a sostituire le funzioni della ora abrogata normativa sulla relazione degli Amministratori, illustra: Situazione della società Andamento della gestione nel suo complesso, Nei vari settori in cui essa opera, anche tramite imprese controllate, con riguardo a costi, ricavi, investimenti. Nelle società di capitali il bilancio d’esercizio deve essere corredato dalla relazione sulla gestione da redigersi a cura degli amministratori. 6 punti a.a. 2011/2012

63 Testi/Parti del Programma di riferimento
P. Paoloni (a cura di), Introduzione alla contabilità generale e al bilancio di esercizio, Cedam, Padova, 1997, Cap. 16 e 17. Testi Programma di approfondimento Savioli G., Il bilancio di esercizio secondo i principi contabili nazionali e internazionali, Giuffrè, Milano, 2004. 2) Cerbioni F., Cinquini L., Sostero U., Contabilità e bilancio, McGraw-Hill, Milano, 2003. 3) Quagli A., Bilancio di esercizio e principi contabili, Giappichelli, Torino, 2003. 4) Zanda G., Il bilancio delle società. Lineamenti teorici e modelli di redazione, Giappichelli, To, 2007. a.a. 2011/2012


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