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PREPARARSI ALLE EMERGENZE: CORSO BASE DI PRONTO SOCCORSO

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Presentazione sul tema: "PREPARARSI ALLE EMERGENZE: CORSO BASE DI PRONTO SOCCORSO"— Transcript della presentazione:

1 PREPARARSI ALLE EMERGENZE: CORSO BASE DI PRONTO SOCCORSO
Dott.ssa Laila Como Pronto Soccorso Pediatrico

2 IL BAMBINO E L’EMERGENZA
Affrontare un’emergenza pediatrica è una sfida impegnativa per qualsiasi soccorritore ne sia coinvolto, forse nessuna altra emergenza crea tanta ansia quanta ne crea affrontare un bambino in condizione critica. In effetti un bambino, rispetto all’adulto, è diverso non soltanto per le dimensioni, ma anche per la patologia specifica, l’anatomia, la fisiologia e la psicologia. Un’altra caratteristica dell’età pediatrica è la rapidità dell’evoluzione dei quadri clinici sia come aggravamento che come miglioramento in risposta ad un trattamento corretto.

3 Argomento che tratteremo è: il PBLS
Che cos’è il PBLS? Significa: Pediatric Basic Life Support Esso rappresenta un’insieme di tecniche di rianimazione cardiopolmonare di base con cui si valuta e si tratta un bambino che presenti una compromissione dello stato generale. Il PBLS è uno strumento indispensabile per gestire con efficacia e rapidità un bambino compromesso, in qualsiasi ambiente non sia prontamente disponibile un soccorso avanzato. Il PBLS ha lo scopo di prevenire un danno del cervello che si ha quando non arriva ossigeno a questo.

4 PBLS Nel bambino l’arresto respiratorio e cardiaco non sono improvvisi, ma sono il momento ultimo legato ad un trauma, ad una malattia respiratoria, neurologica o infettiva spesso iniziata da tempo. Il danno al cervello è legato alla durata dell’arresto respiratorio e/o cardiaco e alla tempestività e all’efficacia degli interventi rianimatori effettuati.

5 CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA
Nel bambino la catena di sopravvivenza è costituita da 4 anelli: fig 1 prevenzione del rischio ambientale allarme precoce rianimazione cardiopolmonare (RCP) soccorso avanzato precoce (in ospedale)

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7 -VALUTAZIONE DEL RISCHIO AMBIENTALE:
la valutazione del rischio deve precedere qualsiasi tappa del PBLS e riguarda la presenza di pericoli reali o presunti (crolli, incendi, gas tossici) impone lo spostamento immediato del bambino mantenendo i segmenti corporei allineati per la potenziale presenza di lesioni traumatiche. Negli altri casi le manovre di rianimazione cardiopolmonare devono iniziare sul posto.

8 VALUTAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA:
STIMOLO VERBALE: Chiamare il bambino ad alta voce. STIMOLO DOLOROSO: Applicare uno stimolo doloroso (pizzicando la muscolatura della spalla es. m. trapezio) fig 2. Evitare scuotimenti o movimenti bruschi (potenziale presenza di lesioni traumatiche). Lo stato di incoscienza deve immediatamente indurre il soccorritore a compiere 3 azioni:

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10 Chiedere aiuto - Se il soccorritore non è solo deve inviare qualcuno immediatamente a chiedere aiuto (118 in grado di intervenire con mezzi avanzati) - Se il soccorritore è solo deve urlare chiedendo aiuto, se nessuno risponde non deve abbandonare il bambino ma effettuare un minuto di RCP

11 Assicurarsi che le vie aeree siano libere:
NEL BAMBINO: posizionarsi a lato del bambino sollevare il mento con una o due dita di una mano appoggiate sulla mandibola estendere il capo appoggiando l’altra mano sulla fronte e facendo perno sulla nuca fig 3 ispezionare il cavo orale ed estrarre eventuali corpi estranei afferrandoli con le dita NEL LATTANTE: L’estensione del capo è sconsigliata, è opportuna una posizione neutra del capo fig 4

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14 VALUTAZIONE DELL’ATTIVITA’ RESPIRATORIA
La valutazione dell’attività respiratoria deve essere eseguita per 10 secondi, mantenendo la pervietà delle vie aeree, e viene riassunta dalla parola GAS: Guardare se il torace e l’addome si sollevano Ascoltare eventuali rumori respiratori Sentire un flusso d’aria che colpisce il viso del soccorritore fig 7

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16 SE IL PAZIENTE NON RESPIRA
eseguire 5 ventilazioni lente e progressive della durata di 1 secondo ciascuna, con tempo di ispirazione e espirazione uguali: è necessario che il torace e l’addome si espandano durante le insufflazioni e si abbassino tra un’insufflazione e l’altra.

17 COME SI ESEGUE LA VENTILAZIONE:
LATTANTE (tecnica bocca - bocca naso) applicare la propria bocca a tenuta sulla bocca e naso del lattante fig 9 BAMBINO (tecnica bocca - bocca) porre le labbra sulla bocca e mantenere chiuse le narici con il pollice e l’indice di una mano fig 10 è importante disporre di un mezzo di barriera (fazzoletti o garze) per ridurre il rischio di trasmissione di malattie infettive.

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20 4) – VALUTAZIONE DELL’ATTIVITA’ CIRCOLATORIA
Dopo le 5 insufflazioni di soccorso è necessario valutare se è presente attività cardiaca attraverso la palpazione del polso. Si valutano anche i “segni vitali” (movimenti respiratori o di deglutizione e colori Il polso deve essere valutato per 10 secondi.

21 I POLSI: NEL LATTANTE: il polso brachiale sotto il muscolo bicipite tra la spalla e il gomito fig 13

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23 I POLSI: NEL BAMBINO: il polso carotideo a livello del collo al margine anteriore del muscolo sternocleidomastoideo fig 14

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25 I POLSI: SE IL POLSO E’ PRESENTE: Il soccorritore prosegue il sostegno del respiro con 20 insufflazioni al minuto SE IL POLSO E’ ASSENTE: bisogna iniziare le Compressioni Toraciche Esterne associandole alla ventilazione

26 COMPRESSIONI TORACICHE ESTERNE
NEL LATTANTE la tecnica a due dita: comprimere mantenendo le due dita perpendicolari allo sterno Fig 15

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28 COMPRESSIONI TORACICHE ESTERNE
NEL BAMBINO: tecnica ad una mano: si appoggia la mano sul medesimo punto dello sterno mantenendo le dita sollevate e il braccio deve rimanere rigido Fig 17 (tecnica ad una mano), oppure la seconda mano si appoggia sulla prima (tecnica a due mani) Fig 18

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31 COME ESEGUIRE LE CTE: deprimere il torace di almeno 1/3 del suo diametro antero- posteriore rilasciare totalmente la pressione sul torace dopo ogni compressione con un tempo di compressione / rilasciamento pari a 1/1 l rapporto compressione / ventilazione deve essere di 5:1 Il passo successivo è la defibrillazione precoce che consiste nel passaggio di corrente elettrica adeguata attraverso il cuore che deve essere eseguita da personale specializzato.

32 OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE DA CORPO ESTRANEO
In età pediatrica l’inalazione di un corpo estraneo è un evento frequente, con massima incidenza in bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 2 anni. La maggior parte degli episodi si verifica mentre il bambino si alimenta o gioca ed è seguito, in caso di ostruzione parziale delle vie aeree, da accessi di tosse e tentativi di espulsione; una successiva insufficienza respiratoria di grado variabile può essere il sintomo della persistenza del corpo estraneo o di una parte di esso nelle vie aeree

33 CHE COSA BISOGNA FARE? SE L’ OSTRUZIONE E’ PARZIALE: è sconsigliata qualsiasi manovra di disostruzione , potenzialmente in grado di trasformare l’ostruzione da parziale in completa. Il piccolo va tranquillizzato, mantenuto nella posizione che preferisce, deve essere incoraggiato a tossire e trasportato presso un Pronto Soccorso

34 CHE COSA BISOGNA FARE? SE L’ OSTRUZIONE E’ COMPLETA: L’ostruzione completa delle vie aeree si presenta invece in modo drammatico e costituisce un’emergenza: il bambino non è in grado di tossire, né di emettere suoni. Se l’ostruzione non viene tempestivamente risolta compare cianosi ingravescente, sintomo di asfissia e di arresto cardiaco incipiente.

35 Disostruzione: L’emergenza deve essere trattata tempestivamente con manovre di disostruzione in grado di aumentare la pressione intratoracica e e creare una tosse artificiale.

36 TECNICHE DI DISOSTRUZIONE:
LATTANTE: 1 colpi interscapolari Fig 21 e Fig 23 madre seduta - lattante prono sull’avambraccio - avambraccio sulla coscia per maggiore stabilità - afferrare la mandibola - capo del lattante in posizione più declive rispetto al tronco - applicare 5 colpi interscapolari con via di fuga laterale per il contatto accidentale con il capo

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39 2 compressioni toraciche
madre seduta lattante supino sull’avambraccio avambraccio sulla coscia per maggiore stabilità afferrare la nuca capo del lattante in posizione più declive rispetto al tronco applicare 5 compressioni toraciche utilizzando lo stesso punto di repere del massaggio cardiaco che creano un brusco aumento della pressione intratoracica Fig 22

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41 BAMBINO: compressioni addominali (manovra di HEIMLICH) Fig 24 collocarsi alle spalle del bambino stando in piedi o seduto posizionare le braccia al di sotto di quelle del bambino e abbracciarlo all’altezza dell’addome con il pollice e l’indice di una mano formare una C sopra l’ombelico porre il pugno dell’altra mano all’interno della C, mantenendo il pollice all’interno delle altre dita per creare una superficie piana eseguire 5 compressioni andando dall’avanti all’indietro e dal basso all’alto (movimento a “cucchiaio”) senza comprimere lo sterno o le coste.

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43 PER LA CORTESE ATTENZIONE
GRAZIE PER LA CORTESE ATTENZIONE

44 “Quanto rimane di ognuno di noi non è collegato al percorso temporale, ma alla qualità della vita trascorsa nella volontà di mettere il sapere al servizio del benessere del genere umano.” Tratto da: La clessidra della vita di Rita Levi-Montalcini

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