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Vulcani Un vulcano è un’ apertura nella crosta terrestre dove rocce incandescenti e fuse, insieme a frammenti solidi, polveri, ceneri e gas, fuoriescono.

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Presentazione sul tema: "Vulcani Un vulcano è un’ apertura nella crosta terrestre dove rocce incandescenti e fuse, insieme a frammenti solidi, polveri, ceneri e gas, fuoriescono."— Transcript della presentazione:

1 Vulcani Un vulcano è un’ apertura nella crosta terrestre dove rocce incandescenti e fuse, insieme a frammenti solidi, polveri, ceneri e gas, fuoriescono. 1

2 Struttura Il vulcano è alimentato dal magma di una camera magmatica,
Possiede un condotto o camino vulcanico principale, terminante con un cratere centrale a cui possono aggiungersi camini secondari e crateri laterali o avventizi Comunemente i materiali eruttati tendono da accumularsi attorno al centro di emissione,dando luogo ad edifici vulcanici di forma e dimensioni variabili a seconda della dinamica eruttiva, del tipo e della quantità d materiali emessi. Il tutto, a sua volta, dipendente dal tipo di magma.

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4 Il magma sotto un vulcano non si forma direttamente in situ (nella camera magmatica), ma più in profondità, nella zona tra crosta e mantello (astenosfera) grazie soprattutto al calore proveniente dal nucleo esterno e trasportato in alto per i moti convettivi del mantello. A quelle profondità, porzioni di roccia si fondono formando i diàpiri (specie di gocce rovesciate). Avendo densità minore della roccia circostante, essi tendono a risalire fermandosi in zone della crosta contenuti da rocce compatte (rocce incassanti), che in qualche modo ne bloccano l’ulteriore risalita. Nella stessa zona confluiscono vari diapiri che, nel tempo, costituiranno e alimenteranno la camera magmatica.

5 Varie sono le cause della rottura di equilibrio:
Affinchè il magma raggiunga la superficie terrestre si deve rompere la situazione di equilibrio creatasi tra il magma fermo nella camera magmatica e le rocce incassanti. Varie sono le cause della rottura di equilibrio: La risalita di nuovo magma (diapiri) aumenta la pressione interna che, vincendone la resistenza, riesce a provocare spaccatture nelle rocce incassanti. I movimenti delle placche continentali, comprimendo o stirando le varie masse, possono provocare variazioni di pressione e/o lacerazioni delle rocce. Attraverso fessurazioni, nella camera possono giungere liquidi (acqua, acidi) che, vaporizzando, ne aumenteranno la pressione interna. I meccanismi suddetti possono agire anche in concomitanza. 5

6 L’ERUZIONE VULCANICA ESPLOSIVA: MAGMA poco fluido, acido, chiaro, meno denso, sialico- Prodotti: gas e vapori, pomici, ceneri, bombe e detriti vari incandescenti (piroclasti). Le Lave sono scarse. EFFUSIVA: MAGMA fluido, basico, denso, scuro, femico. Prodotti: Fiumi di lava. Vapori, gas e frammenti (piroclasti) scarsi. Le dimensioni, la forma e le caratteristiche chimico-strutturali del vulcano dipendono dalla sua attività che, asu a volta, dipende dal tipo di magma.

7 Classificazione 7

8 Vulcani a scudo Un vulcano a scudo presenta fianchi con pendenza moderata. La composizione è basaltica. La lava basaltica è fatta di silicati acidi, scuri, ricchi di metalli per cui i tetraedri tendono a mantenersi isolati. Questo permette di garantire una buona fluidità che consente un agevole scorrimento della massa fusa sul terreno o sotto di esso, nei tubi di lava, fino ad arrivare a molti km di distanza senza consistente raffreddamento. I maggiori vulcani del pianeta sono vulcani a scudo. Il nome viene dalla geometria degli stessi, che li fa assomigliare a scudi appoggiati al terreno. Il più grande vulcano a scudo del mondo si trova nelle Hawaii, il suo nome è Mauna Loa.

9 Vulcani a cono - stratovulcani
Sono costruiti da lave acide, chiare, povere di metalli, ricchi di tetraedri a vertici condivisi. In questi casi il magma è molto viscoso, La risalita e lo scorrimento sul terreno sono lenti per cui la solidificazione avviene a distanze brevi. Alle emissioni laviche si alternano emissioni di piroclastiti, materiale solido che viene sparato fuori e che, alternandosi con le colate, forma gli strati dell'edificio. Eruzioni di questo tipo possono essere molto violente (come quella del Vesuvio che seppellì Pompei), poiché il magma tende ad ostruire il camino vulcanico creando un “tappo”; solo quando le pressioni interne sono sufficienti a superare l'ostruzione, l'eruzione riprende (eruzione di tipo vulcaniano), ma nei casi estremi ci può essere un'esplosione che può arrivare a distruggere l'intero vulcano (eruzione di tipo peléeano). Il vulcanismo di questo tipo è presente lungo il margine continentale delle fosse o dei sistemi arco-fossa, dove il magma proviene dalla crosta, dove le rocce sono di composizione più esogena. Vesuvio

10 Vulcani sottomarini Sono semplici spaccature della crosta oceanica da cui fuoriescono magma e gas. Rappresentano i vulcani più diffusi sulla Terra ed hanno dato vita nel corso della storia geologica della Terra alle dorsali oceaniche e alle isole o arcipelaghi di origine vulcanica..

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12 Hawaiano La lava è fluida con composizione basaltica. Esce da un cratere centrale espandendosi in tutte le direzioni. In corrispondenza del cratere i gas che fuoriescono innalzano la lava creando suggestive fontane incandescenti.

13 Islandese Le eruzioni avvengono attraverso lunghe fenditure (fissure) e non da un cratere circolare. Le colate, alimentate da magmi basici ed ultrabasici, tendono a formare degli altopiani basaltici (plateaux basaltici). Gli esempi più caratteristici si trovano in Islanda,come il Laki del 1783, una delle più famose eruzioni vulcaniche della storia europea.

14 Stromboliano Deriva da magma misto. La lava è abbastanza fluida e fuoriesce con eruzioni effusive. Ma, la presenza di materiale sialico da origine, con intervalli più o meno regolari, a fontane e getti di lava, che raggiungono centinaia di metri d'altezza, e a lapilli, ceneri e bombe vulcaniche. Tale caratteristica è legata al ristagno della lava acida nel cratere; si forma così una crosta solida che, sotto la pressione dei gas sottostanti, viene frantumata e scagliata all'esterno.

15 Vesuviano (sub-pliniano)
Vulcaniano La lava è acida, abbastanza viscosa e fuoriesce in modo violento con abbondanza di piroclastiti che originano - nella fase iniziale dell'eruzione una grande nuvola scura: Le emissioni di lava sono più rare. Vesuviano (sub-pliniano) E’ simile al vulcaniano, ma l'esplosione iniziale è tremendamente violenta tanto da svuotare gran parte della camera magmatica. Il magma risale dalle zone profonde ad alte velocità fino ad uscire dal cratere e dissolversi in minuscole goccioline.

16 Esplosione del Krakatoa
Peleeano (pliniano) Esplosione del Krakatoa Anak Krakatoa (figlio di Krakatoa) Le eruzioni pliniane sono prodotte da magma molto viscoso. Si formano frequentemente nubi ardenti, formate da gas e lava polverizzata. Spesso si ha il collasso parziale o totale dell'edificio vulcanico. Queste eruzioni prendono il nome da Plinio il giovane che per primo descrisse questo tipo di eruzione osservando l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Un'eruzione peleeana (che prende il nome dal vulcano La Pelée della Martinica) è caratterizzata dal fatto che il vulcano erutta non centralmente dal cratere ma lateralment,e smembrando parte dell'edificio vulcanico. L’eventuale presenza di falda acquifera, posta sopra la camera magmatica, costituisce una sorta di pentola a pressione che, raggiunto il valore critico della roccia sovrastante, ne provoca la rottura con un’enorme esplosione che distrusse l’intera isola. 16

17 Il vulcanesimo secondario
I fenomeni vulcanici non si esauriscono con la fine delle eruzioni ma continuano con l’emissione di gas caldi e vapore acqueo, a questi fenomeni si da il nome di vulcanesimo secondario. L’attività può essere prolungata nel tempo ( attività persistente) oppure può essere caratterizzata da brevi periodi eruttivi ( attività parossistica). Spesso si alternano tra una fase di attività e l’altra, lunghi periodi di riposo, o quiescenza, durante i quali il vulcano appare spento ( ma in realtà non lo è). Nella fase finale della vita di un vulcano si manifestano i fenomeni di vulcanesimo secondario o magnetismo secondario, caratterizzato da emissioni di gas e vapori. 17

18 Cos’è un geyser? I geyser sono manifestazioni vulcaniche secondarie . Come i vulcani, devono la loro esistenza ai bacini di magma presenti nella litosfera. La nascita di un geyser ha inizio quando l’acqua piovana filtra nel terreno e finisce in una regione del sottosuolo ricca di rocce porose. Le rocce circostanti vengono riscaldate da un bacino magmatico, quest’acqua non giunge ad ebollizione, ma viene spinta verso l’alto. La temperatura aumenta e l’acqua si trasforma in vapore. Fuoriesce e porta con sé acqua ancora liquida in un getto caldo. 18

19 SORGENTI TERMALI Molto diffuse in Italia, sono costituite da acque calde, ricche di gas e sali minerali, spesso sfruttate per le loro proprietà terapeutiche esse sono costituite da acque calde che risalgono in superficie. Derivano dal vapore acqueo, proveniente dal magma condensatosi oppure dal riscaldamento delle acque sotterranee per contatto con rocce calde. 19

20 MOFETE Sono emissioni di anidride carbonica. Questo gas è più pesante dell’aria e perciò ristagna nello strato d’aria a diretto contatto con il suolo rendendo difficile la respirazione. 20

21 Fumarole Piccole fessure nel suolo da cui fuoriescono emissioni di acqua calda ,vapore acqueo e anidride carbonica, frequenti vicino a Napoli. Il nome del fenomeno è dovuto al vapore che si raffredda e condensatesi forma dei fumi. 21

22 Soffioni Sono un particolare tipo di fumarole; in questo caso il vapore acqueo fuoriesce dal suolo a forti pressioni con temperature dai 120°C ai 200°C, raggiungono fino ai 20m di altezza e vengono sfruttati per vaporazioni di acido borico e produzione di energia termo-elettrica. 22

23 Solfatare Sono emissioni di vapori caldi (120°C) ricchi di composti dello zolfo dal colore giallo che formano cristalli, intorno al loro sbocco in superficie. La più importante è quella di Pozzuoli, situata all’interno del cratere di un vulcano spento. 23

24 Geografia dei vulcani La distribuzione geografica dei vulcani coincide in grandissima parte con quella dei terremoti: ciò è dovuto al fatto che sismicità e vulcanismo sono fenomeni legati alla stessa causa, costituita dai movimenti litosferici provocati dai moti convettivi dal sottostante mantello. Il sistema vulcanico più imponente è quello formato dalle effusioni laviche sottomarine che avvengono lungo le dorsali oceaniche, dove è in atto una continua espansione dei fondali, solo raramente tali edifici arrivano ad emergere (Islanda, Azzorre), ma l’attività è in pratica ininterrotta lungo tutti i sistemi di dorsali. La maggior parte dei vulcani localizzati sulle terre emerse si trova lungo gli archi insulari, ai margini dei continenti che fiancheggiano le fosse oceaniche (Ande.). Si tratta di vulcani altamente esplosivi, alimentati da magmi in prevalenza acidi. Altri vulcani sub aerei si trovano all’interno di zolle sia continentali ( Vesuvio, Etna, Africa Orientale) sia oceaniche (Hawaii Canarie). 24

25 Vulcani in Italia L’Italia è caratterizzata da un'attività vulcanica tuttora in atto, nella quale si possono distinguere tre diversi tipi di vulcanismo. Il vulcanismo esplosivo delle isole Eolie comprende due vulcani, Stromboli e Vulcano. L'attività di Stromboli è continua, con deboli esplosioni intermittenti a volte seguite da emissioni laviche; l'attività di Vulcano si sviluppa invece in due fasi: nella prima fase, per la viscosità della lava, si forma nel suo cratere una cupola di ristagno, mentre nella seconda, la cupola, a causa della pressione dei gas sottostanti, esplode e si frantuma, liberando ilrat cere per la successiva fuoriuscita di lava. Il vulcanismo effusivo della Sicilia orientale (basaltico) è rappresentato specialmente dall'Etna, il più alto vulcano attivo d'Europa. Al vulcanismo esplosivo della costa tirrenica meridionale si possono associare i Campi Flegrei, Ischia e, soprattutto, il Vesuvio. 25

26 IL RISCHIO VULCANICO I principali pericoli derivanti dall’attività vulcanica sono rappresentati dalla caduta di frammenti solidi di dimensioni e temperatura variabili, dallo scorrimento di colate di lava, flussi piroclastici e colate di fango, dall’emissione di gas vulcanici, da terremoti, frane, inondazioni, ecc. Pericolosità e rischio vulcanico sono spesso usati come sinonimi, benché il significato sia diverso. Il rischio è dato da tre parametri: pericolosità vulcanica, valore esposto e vulnerabilità. La pericolosità vulcanica è la probabilità che una regione sia interessata da fenomeni vulcanici. Il valore esposto è dato dal numero di persone e strutture civili esposte al pericolo. La vulnerabilità è la percentuale di valore che si stima verrà perduto per effetto di un evento. R=P x V x E 26

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