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UMANIZZAZIONE DEL TERMINE DELLA VITA Fr. José Carlos Bermejo M.I.

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1 UMANIZZAZIONE DEL TERMINE DELLA VITA Fr. José Carlos Bermejo M.I.
Roma, 6 giugno 2011 Fr. José Carlos Bermejo M.I.

2 SCHEMA

3 Confusione dei termini. Socializzazione della bioetica?
SCHEMA Introduzione: Confusione dei termini. Socializzazione della bioetica? Eutanasia e suicidio assistito: (1) i grandi problemi etici? E ancora… altre questioni etiche: Limitazione dello sforzo terapeutico o desistenza terapeutica (2) Rifiuto del trattamento o negazione del consenso (3) Sedazione palliativa (4) Sospensione della cura medica per decesso (5) Conclusione: lo zoom dell’etica SIMON P., et al., “Etica y muerte digna: propuesta de consenso sobre un uso correcto de las palabras” en Rev. Calidad Asistencial, 2008(6):

4 INTRODUZIONE

5 CONFUSIONE DEI TERMINI
INTRODUZIONE CONFUSIONE DEI TERMINI Maggior coscienza dei problemi etici alla fine della vita Gran confusione di termini * nella società in generale * nei media * nelle “autorità”...

6 SOCIALIZZAZIONE DELLA BIOETICA?
INTRODUZIONE SOCIALIZZAZIONE DELLA BIOETICA? Cinema (Mare Dentro, Invasioni Barbariche, Million dollar baby…) Media

7 SOCIALIZZAZIONE DELLA BIOETICA? Casi concreti recenti
INTRODUZIONE SOCIALIZZAZIONE DELLA BIOETICA? Casi concreti recenti (Terry Schiavo, Ramón San Pedro, Inmaculada Echevarría, Piergiorgio Welby, Eluana Englaro)

8 SOCIALIZZAZIONE DELLA BIOETICA?
INTRODUZIONE SOCIALIZZAZIONE DELLA BIOETICA? Morte come problema: Riduzione a problema medico. Le questioni etiche= dilemma procedurale. Morte come mistero: Responsabilità etica nel modo di viverla ed accompagnare a viverla. problema per decidere con prudenza.

9 SOCIALIZZAZIONE DELLA BIOETICA?
INTRODUZIONE SOCIALIZZAZIONE DELLA BIOETICA? Ciò che più ci serve è una GRAMMATICA del morire C’è accordo sociale ed appoggio legale nella maggior parte dei problemi etici

10 Eutanasia e suicidio assistito
1

11 Eutanasia e suicidio assistito
DEFINIZIONE 1

12 Eutanasia e suicidio assistito
DEFINIZIONE DI EUTANASIA 1

13 1 Eutanasia e suicidio assistito DEFINIZIONE DI EUTANASIA
Procedure che: producono la morte dei pazienti, cioè la causano in forma diretta mediante una relazione causa-effetto, unica ed immediata 1

14 1 Eutanasia e suicidio assistito DEFINIZIONE DI EUTANASIA
Procedure che: producono la morte dei pazienti, cioè la causano in forma diretta mediante una relazione causa-effetto, unica ed immediata si realizzano su richiesta espressa, reiterata nel tempo ed informata, di pazienti capaci 1

15 1 Eutanasia e suicidio assistito DEFINIZIONE DI EUTANASIA
Procedure che: producono la morte dei pazienti, cioè la causano in forma diretta mediante una relazione causa-effetto, unica ed immediata si realizzano su richiesta espressa, reiterata nel tempo ed informata, di pazienti capaci in un contesto di sofferenza, intesa come “dolore totale”, dovuta ad una malattia incurabile che il paziente sperimenta come inaccettabile e che non ha potuto essere mitigata da altri mezzi, per esempio da cure palliative 1

16 1 Eutanasia e suicidio assistito DEFINIZIONE DI EUTANASIA
Procedure che: producono la morte dei pazienti, cioè la causano in forma diretta mediante una relazione causa-effetto, unica ed immediata si realizzano su richiesta espressa, reiterata nel tempo ed informata di pazienti capaci in un contesto di sofferenza, intesa come “dolore totale”, dovuta ad una malattia incurabile che il paziente sperimenta come inaccettabile e che non ha potuto essere mitigata da altri mezzi, per esempio da cure palliative sono realizzate da professionisti sanitari che conoscono i pazienti e mantengono con loro una relazione clinica significativa 1

17 1 DEFINIZIONE DI EUTANASIA Eutanasia e suicidio assistito
“Gli atti che hanno per obiettivo metter fine deliberatamente alla vita di un paziente con malattia terminale od irreversibile, che sopporta sofferenze che egli vive come intollerabili e su richiesta espressa dello stesso, in un contesto sanitario” 1

18 1 DEFINIZIONE DI EUTANASIA Eutanasia e suicidio assistito
Perché un atto si possa definire eutanasia, significa che deve adempiere queste condizioni: essere attivo, essere diretto, essere volontario, realizzarsi in un contesto sanitario. 1

19 1 Eutanasia e suicidio assistito
DEFINIZIONE DI SUICIDIO MEDICALMENTE ASSISTITO Nel contesto precedente, il professionista si limita ad offrire al paziente i mezzi indispensabili perché egli stesso si procuri la morte. 1

20 1 Eutanasia e suicidio assistito
DEFINIZIONE DI SUICIDIO MEDICALMENTE ASSISTITO 1

21 Eutanasia e suicidio assistito
CHE DICE LA LEGGE 1

22 1 Eutanasia e suicidio assistito CHE DICE LA LEGGE Svizzera 1942 SMA
Oregon 1994/1997 SMA Olanda 2001 SMA ed EUT Belgio 2002 EUT Codice penale spagnolo: non riconosce i termini. I concetti ricadono nell’art del Codice penale che assegna pene attenuate all’omicidio 1

23 Eutanasia e suicidio assistito
RIFLESSIONE EUT SMA 1

24 1 Eutanasia e suicidio assistito RIFLESSIONE
È necessario rinnovare la definizione: nel dizionario della RAE nel Catechismo della Chiesa Cattolica … Abbandonare le vecchie terminologie (lo suggerisce l’Organizzazione medica Collegiale e la SECPAL 2002) EUT SMA 1

25 1 Eutanasia e suicidio assistito RIFLESSIONE
È necessario rinnovare la definizione: 2277 Qualunque siano i motivi e i mezzi, l'eutanasia diretta consiste nel mettere fine alla vita di persone handicappate, ammalate o prossime alla morte. Essa è moralmente inaccettabile. Così un'azione oppure un'omissione che, da sé o intenzionalmente, provoca la morte allo scopo di porre fine al dolore, costituisce un'uccisione gravemente contraria alla dignità della persona umana e al rispetto del Dio vivente, suo Creatore. L'errore di giudizio, nel quale si può essere incorsi, in buona fede, non muta la natura di quest'atto omicida, sempre da condannare e da escludere. EUT SMA 1

26 1 Eutanasia e suicidio assistito RIFLESSIONE
È necessario rinnovare la definizione: Azione o omissione che, per evitare sofferenze ai pazienti per i quali non c’è piú nulla da fare, accelera la loro morte con il loro consenso o senza di esso. EUT SMA 1

27 1 Eutanasia e suicidio assistito RIFLESSIONE
Estremamente rara con assistenza adeguata Parlarne senza garanzia di cure palliative a livello sanitario e sociale è iniziare la casa dal tetto. EUT SMA 1

28 1 Eutanasia e suicidio assistito RIFLESSIONE
L’OMS, nel suo programma di sviluppo delle CP (Cure Palliative), ha chiesto ai governi di non pensare a legiferare sul SMA e sull’eutanasia fino a quando non saranno soddisfatte le richieste dei propri cittadini con servizi di CP. EUT SMA 1

29 1 Eutanasia e suicidio assistito RIFLESSIONE Dietro la legalizzazione:
VIA DEL SI RIFLESSIONE Dietro la legalizzazione: Ideologia centrata sull’autonomia Ideologia centrata sulla compassione EUT SMA 1

30 1 Eutanasia e suicidio assistito RIFLESSIONE VIA DEL NO
Dietro l’OPPOSIZIONE alla legalizzazione: Carenza di buone cure palliative. “Pendenza scivolosa” (da richiesta a non richiesta, da liberamente a coattivamente, degrado della relazione medico-paziente, considerazione di “opzione terapeutica”, colpo alle cure palliative). L’essere umano non ha il “potere” di disporre in maniera radicale della propria od altrui vita. Si istituzionalizza la collaborazione di un’altra persona. EUT SMA 1

31 1 Eutanasia e suicidio assistito RIFLESSIONE
VALORIZZAZIONE ETICA dell’EUTANASIA e del SMA RAGIONAMENTI PRECEDENTI - Se ci atteniamo alla definizione con rigore (eutanasia attiva) - Se promuoviamo una buona assistenza alla vecchiaia ed in particolare alla fine-vita - Se promuoviamo le Cure Palliative: In Ospedale A domicilio Nelle unità di cura extraospedaliere Come filosofia di vita (cultura) EUT SMA 1

32 1 Eutanasia e suicidio assistito RIFLESSIONE RAGIONAMENTI PRECEDENTI
VALORIZZAZIONE ETICA dell’EUTANASIA e del SMA RAGIONAMENTI PRECEDENTI - Se promuoviamo il testamento biologico o le direttive anticipate EUT SMA 1

33 1 Eutanasia e suicidio assistito RIFLESSIONE RAGIONAMENTI PRECEDENTI
VALORIZZAZIONE ETICA dell’EUTANASIA e del SMA RAGIONAMENTI PRECEDENTI Se evitiamo l’ostinazione tecnica (Accanimento terapeutico) Se si fa un buon uso della sedazione palliativa (terminale) Se si fa un buon uso della desistenza terapeutica e si evitano trattamenti futili EUT SMA 1

34 1 Eutanasia e suicidio assistito RIFLESSIONE
VALORIZZAZIONE ETICA dell’EUTANASIA e del SMA SE… L’EUTANASIA SI CONVERTE IN UN PROBLEMA MINORE EUT SMA 1

35 1 Eutanasia e suicidio assistito RIFLESSIONE
VALORIZZAZIONE ETICA dell’EUTANASIA e del SMA Così come abbiamo conquistato una maggior coscienza di responsabilità all’inizio della vita, dobbiamo conquistare maggior coscienza di responsabilità alla fine della vita (Hans Küng) EUT SMA 1

36 Desistenza terapeutica
2

37 Desistenza terapeutica
DEFINIZIONE 2

38 Desistenza terapeutica
DEFINIZIONE DI DESISTENZA TERAPEUTICA 2

39 2 Desistenza terapeutica
DEFINIZIONE DI DESISTENZA TERAPEUTICA Il concetto fu introdotto inizialmente dai medici rianimatori per la sospensione o il non inizio di trattamenti con tecniche di supporto vitale 2

40 2 Desistenza terapeutica
DEFINIZIONE DI DESISTENZA TERAPEUTICA “Sospendere o non iniziare mezzi terapeutici perché il personale sanitario giudica che, nella situazione concreta del paziente, sono inutili o futili, poiché consentono solo di prolungare la vita biologica, senza la possibilità di conseguire un recupero funzionale con una qualità di vita minima”. 2

41 2 Desistenza terapeutica CONDIZIONI per la DT:
“Che il paziente non abbia aspettative ragionevoli di recupero”. “Che il processo non sia un ritardo inutile della sua morte”. 2

42 2 Desistenza terapeutica È un concetto nuovo (Jonsen, 1980)
FUTILITÀ: È un concetto nuovo (Jonsen, 1980) “Quella procedura medica che risulta carente di utilità per un particolare paziente e che, pertanto, può essere omessa dal medico”. Ovvero: “l’intervento medico che pretende di provvedere ad un beneficio per un paziente in una situazione in cui la ragione e l’esperienza suggeriscono che l’esito dell’intervento è assai improbabile e le cui eccezioni non si possono riprodurre sistematicamente”. 2

43 Desistenza terapeutica
CHE DICE LA LEGGE 2

44 2 Desistenza terapeutica CHE DICE LA LEGGE
La Desistenza Terapeutica non è contemplata da articoli del Codice Penale. È il risultato di un processo di valutazione clinica ponderata. 2

45 Desistenza terapeutica
RIFLESSIONE DT EUT SMA 2

46 2 Desistenza terapeutica
“L’obiettivo della medicina è diminuire la violenza delle malattie ed evitare sofferenza ai malati, astenendosi da toccare quelli nei quali il male è più forte e sono situati oltre le possibilità dell’arte” (Ippocrate, L’arte medica) DT 2

47 2 Desistenza terapeutica Uccidere/lasciar morire:
RIFLESSIONE Uccidere/lasciar morire: Una cosa è desiderare la morte e realizzarla ed altra molto diversa desiderare la morte e lasciare che accada. DT 2

48 2 Desistenza terapeutica RIFLESSIONE
Il Codice di Etica e Deontologia Medica del 1999 della OMC stabilisce la correttezza deontologica della pratica di desistenza terapeutica. La Chiesa Cattolica ritiene che i mezzi futili siano sproporzionati (Cat. 2278). DT 2

49 2 Desistenza terapeutica
RIFLESSIONE DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II AI PARTECIPANTI AD UN CONGRESSO SU "TRATTAMENTI DI SOSTEGNO VITALE E LO STATO VEGETATIVO." Sabato 20 marzo 2004   In particolare, vorrei sottolineare come la somministrazione di acqua e cibo, anche quando avvenisse per vie artificiali, rappresenti sempre un mezzo naturale di conservazione della vita, non un atto medico. Il suo uso pertanto sarà da considerarsi, in linea di principio, ordinario e proporzionato, e come tale moralmente obbligatorio, nella misura in cui e fino a quando esso dimostra di raggiungere la sua finalità propria, che nella fattispecie consiste nel procurare nutrimento al paziente e lenimento delle sofferenze. DT 2

50 2 Desistenza terapeutica RIFLESSIONE
CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE RISPOSTE A QUESITI DELLA CONFERENZA EPISCOPALE STATUNITENSE CIRCA L’ALIMENTAZIONE E L’IDRATAZIONE ARTIFICIALI  Primo quesito: È moralmente obbligatoria la somministrazione di cibo e acqua (per vie naturali oppure artificiali) al paziente in “stato vegetativo”, a meno che questi alimenti non possano essere assimilati dal corpo del paziente oppure non gli possano essere somministrati senza causare un rilevante disagio fisico? Risposta: Sì. La somministrazione di cibo e acqua, anche per vie artificiali, è in linea di principio un mezzo ordinario e proporzionato di conservazione della vita. Essa è quindi obbligatoria, nella misura in cui e fino a quando dimostra di raggiungere la sua finalità propria, che consiste nel procurare l’idratazione e il nutrimento del paziente. In tal modo si evitano le sofferenze e la morte dovute all’inanizione e alla disidratazione. Secondo quesito: Se il nutrimento e l’idratazione vengono forniti per vie artificiali a un paziente in “stato vegetativo permanente”, possono essere interrotti quando medici competenti giudicano con certezza morale che il paziente non recupererà mai la coscienza? Risposta: No. Un paziente in “stato vegetativo permanente” è una persona, con la sua dignità umana fondamentale, alla quale sono perciò dovute le cure ordinarie e proporzionate, che comprendono, in linea di principio, la somministrazione di acqua e cibo, anche per vie artificiali. Il Sommo Pontefice Benedetto XVI, nel corso dell’Udienza concessa al sottoscritto Cardinale Prefetto, ha approvato le presenti Risposte, decise nella Sessione Ordinaria di questa Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione. Roma, dalla Sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, il 1° agosto 2007. William Cardinale Levada Prefetto DT 2

51 2 Desistenza terapeutica
RIFLESSIONE Questa norma generale è formulata con molte “differenze di tono”: 1. Si dice che l’idratazione e l’alimentazione artificiali sono mezzo ordinario e proporzionato, però c’è “in linea di principio”. 2. “C’è da dimostrare” (non dar per scontato) che “raggiungano la finalità propria”. 3. Non raggiungeranno questa finalità nel caso in cui “questi alimenti non possano essere assimilati dal corpo del paziente”. 4. Sarebbero anche un mezzo sproporzionato se l’alimentazione e l’idratazione “non possano essere somministrati senza causare un rilevante disagio fisico”. DT 2

52 Rifiuto al trattamento o
negazione di consenso 3

53 Rifiuto al trattamento o
negazione di consenso DEFINIZIONE 3

54 Rifiuto al trattamento o
negazione di consenso DEFINIZIONE 3

55 3 Rifiuto al trattamento o negazione di consenso DEFINIZIONE
Le decisioni autonome dei pazienti possono essere di accettazione o di rifiuto del trattamento indicato dai professionisti come il più utile per le loro condizioni di salute. Il rifiuto della proposta dei professionisti può implicare la possibilità che il paziente ponga in serio pericolo la propria salute o la propria vita È costitutivo della teoria del Consenso Informato, modello di assunzione di decisioni, vigente nella bioetica moderna Las decisiones autónomas de los pacientes pueden ser de aceptación o de rechazo del tratamiento indicado por los profesionales como el más beneficioso para su situación clínica. El rechazo de la propuesta de los profesionales puede implicar la posibilidad de que el paciente ponga en serio peligro su salud o su vida. Forma parte de la teoría del consentimiento informado, modelo de toma de decisiones vigente en la bioética moderna É costitutivo della teoria del Consenso Informato, modello di assunzione di decisioni vigente nella bioetica moderna 3

56 Rifiuto al trattamento o
negazione di consenso CHE DICE LA LEGGE 3

57 3 Rifiuto al trattamento o negazione di consenso CHE DICE LA LEGGE
COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Articolo 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività… Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. La legge 41/2002 spagnola, riferimento fondamentale dell’autonomia del paziente e dei diritti ed obblighi in materia di informazione e documentazione clinica, nei suoi art. 2.3 e 2.4 dice: “ il paziente od utente ha il diritto di rifiutare il trattamento, salvo i casi determinati dalla Legge; il suo rifiuto al trattamento deve essere fatto per iscritto” La ley 41/2002 básica reguladora de la autonomía del paciente y de derechos y obligaciones en materia de información y documentación clínica, en su art. 2.3 y 2.4 dice: “el paciente o usuario tiene derecho a negarse al tratamiento, excepto en los casos determinados en la Ley; su negativa al tratamiento constará por escrito”. La legge 41/2002 riferimento fondamentale dell’autonomia del paziente e dei diritti ed obbligazioni in materia di informazione e documentazione clinica, nei suoi art. 2.3 e 2.4 dice: “ il paziente od utente ha il diritto di rifiutare il trattamento, salvo i casi determinati dalla Legge; il suo rifiuto al trattamento deve essere fatto per iscritto” Ho messo a fianco l’unico vero riferimento legislativo italiano che rimane attuale, in mancanza di una normativa sull’autonomia del paziente 3

58 Rifiuto al trattamento o
negazione di consenso RIFLESSIONE RT 3

59 del paziente, ovviamente
Rifiuto al trattamento o negazione di consenso RIFLESSIONE Il Codice di Etica e Deontologia Medica 1999 della OMC art. 9.2: “Il medico deve rispettare il diritto del paziente a rifiutare totalmente o parzialmente un esame diagnostico o un trattamento” e “dovrà informarlo in maniera comprensibile delle conseguenze che possano derivare dal suo rifiuto”. ...Questo può mettere in pericolo la vita del paziente, ovviamente ITALIA: art. 35 Codice Dentologico dei Medici 2006 In presenza di documentato rifiuto di persona capace, il medico deve desistere dai conseguenti atti diagnostici e/o curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona. El Código de Etica y Deontología Médica 1999, de la OMC, art. 9.2: “el médico ha de respetar el derecho del paciente a rechazar total o parcialmente una prueba diagnóstica o tratamiento” y “deberá informarle de manera comprensible de las consecuencias que puedan derivase a su negativa”. … Esto puede poner en peligro la vida del paciente, obviamente. Italia: CAPO IV Informazione e consenso Art Acquisizione del consenso – Il medico non deve intraprendere attività diagnostica e/o terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito e informato del paziente. Il consenso, espresso in forma scritta nei casi previsti dalla legge e nei casi in cui per la particolarità delle prestazioni diagnostiche e/o terapeutiche o per le possibili conseguenze delle stesse sulla integrità fisica si renda opportuna una manifestazione documentata della volontà della persona, è integrativo e non sostitutivo del processo informativo di cui all'art. 33. Il procedimento diagnostico e/o il trattamento terapeutico che possano comportare grave rischio per l'incolumità della persona, devono essere intrapresi solo in caso di estrema necessità e previa informazione sulle possibili conseguenze, cui deve far seguito una opportuna documentazione del consenso. In ogni caso, in presenza di documentato rifiuto di persona capace, il medico deve desistere dai conseguenti atti diagnostici e/o curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona. Il medico deve intervenire, in scienza e coscienza, nei confronti del paziente incapace, nel rispetto della dignità della persona e della qualità della vita, evitando ogni accanimento terapeutico, tenendo conto delle precedenti volontà del paziente. RT 3

60 3 Rifiuto al trattamento o negazione di consenso
RIFLESSIONE La Dichiarazione Universale sulla Bioetica e i Diritti Umani dell’UNESCO (2005) o la Convenzione per la protezione dei diritti dell’uomo e la dignità dell’essere umano riguardo alle applicazioni della biologia e della medicina del Consiglio d’Europa ugualmente lo riconoscono ...Questo può mettere in pericolo la vita del paziente, ovviamente La Declaración Universal sobre Bioética y Derechos Humanos de la UNESCO (2005) o el Convenio de protección de los Derechos humanos y la dignidad del ser humano con respecto a las aplicaciones de la biología y la medicina del Consejo de Europa así lo reconocen. … Esto puede poner en peligro la vida del paciente, obviamente. RT 3

61 3 Rifiuto al trattamento o negazione di consenso RIFLESSIONE
La Chiesa Cattolica così lo ha espresso nel Catechismo all’art “L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'«accanimento terapeutico». Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente”. RT 3

62 Rifiuto al trattamento o negazione di consenso
RIFLESSIONE Il Rifiuto al trattamento o negazione di consenso è in stretta relazione con l’espressione delle Volontà anticipate o testamento biologico El rechazo de tratamiento o denegación de consentimiento está en estrecha relación con la expresión de las voluntades anticipadas o testamento vital. RT

63 Rifiuto al trattamento o negazione di consenso
RIFLESSIONE Documento di Volontà Anticipate Io,_______________________________________________________________________________________________________, maggiorenne, con CI/passaporto/tessera._____________________________nº_____________________________________, domiciliato in ______________________________________ CP ____________________________, via _______________________________________________, nº _____________, capace di prendere una decisione libera e con una sufficiente informazione che mi ha permesso di riflettere, manifesto la mia accettazione e/o rifiuto del trattamento e cure che descrivo in questo documento affinché si tengano in considerazione allorché mi capiti di trovarmi in una situazione, per circostanze derivate dal mio stato fisico e/o psiquico, nella quale non possa esprimere la mia volontà. Desidero che il medico responsabile del mio trattamento ritiri o non cominci le terapie che meramente prolungano il mio processo di morte nel caso in cui mi trovi in una condizione incurabile o irreversibile senza aspettative ragionevoli di guarigione, come: a) una situazione terminale. b) una situazione di incoscienza permanente. c) una situazione con una coscienza minima nella quale io sia permanentemente incapace di prendere decisioni o esprimere i miei desideri. Desidero, inoltre, che la mia terapia sia limitata nella misura in cui mi mantengano sollevato da dolori o sofferenze, includendo quelli causati dall’omissione o dalla sospensione del trattamento. Comprendo anche che, pur non essendo obbligato a specificare tutte le future terapie alle quali rinuncio, desidero menzionare la mia rinuncia alle seguenti forme: – Non desidero rianimazione cardiopolmonare. – Non desidero ventilazione meccanica. – Non desidero nessuna forma di dialisi. – Non desidero alimentazione o idratazione artificiali. – Non desidero antibiotici. – Non desidero_______________________________________________________________. Desidero l’assistenza necessaria per una fine degna della mia vita, con il massimo sollievo nel dolore, anche se potesse accelerare la mia morte. Altre istruzioni che desidero siano tenute in considerazione: – Donazione di organi e tessuti. – Luogo dove desidero essere assistito al termine della mia vita (domicilio, ospedale,,,). Altre:______________________________________. Nome ________________________________________________________________________________________________________________________ Data ______________________________________________________________________________________________________ RT

64 Sedazione palliativa 4

65 Sedazione palliativa DEFINIZIONE 4

66 Sedazione palliativa DEFINIZIONE 4

67 4 Sedazione palliativa DEFINIZIONE
Somministrazione di farmaci ad un paziente in situazione di terminalità, con dosi e combinazioni richieste per ridurre la sua coscienza al livello richiesto per alleviare adeguatamente uno o più sintomi refrattari che gli causano sofferenza, fondata sul suo consenso informato ed espresso o, se questo non è fattibile, con quello della sua famiglia o rappresentante legale. Sedazione terminale: somministrata in agonia. Administración de fármacos a un paciente en situación terminal, en las dosis y combinaciones requeridas para reducir su conciencia todo lo que sea preciso para aliviar adecuadamente uno o más síntomas pertinaces que le causan sufrimiento, contando para ello con su consentimiento informado y expreso o, si esto no es factible, con el de su familia o representante. Sedación terminal: administrada en agonía. Somministrazione di farmaci ad un paziente in situazione di terminalità, con dosi e combinazioni richieste per ridurre la sua coscienza al livello richiesto per alleviare adeguatamente uno o più sintomi refrattari che gli causano sofferenza, fondata sul suo consenso informato ed espresso o, se questo non è fattibile, con quello della sua famiglia o rappresentante legale Sedazione terminale: somministrata in agonia 4

68 Sedazione palliativa CHE DICE LA LEGGE 4

69 Sedazione palliativa CHE DICE LA LEGGE La legge non la contempla espressamente trattandosi di una buona prassi. Non si può ammettere il “consenso presunto”. La ley no la contempla expresamente por tratarse de una buena praxis. No se puede admitir el “consentimiento presunto”. 4

70 Sedazione palliativa RIFLESSIONE SP 4

71 Sedazione palliativa RIFLESSIONE Se la sedazione terminale risponde ai requisiti della sua definizione non presenta un problema etico. Si la sedación terminal cumple los requisitos de su definición, no presenta problema ético. SP 4

72 4 Se anticipa la morte: Sedazione palliativa
RIFLESSIONE Se anticipa la morte: - principio del duplice effetto. Codice di Etica e Deontologia medica 1999 della OMC art. 27.1 Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 2279. SP 4

73 Sospensione di attenzione medica per decesso
5

74 Sospensione di attenzione medica per decesso
DEFINIZIONE 5

75 Sospensione di attenzione medica per decesso
DEFINIZIONE 5

76 5 DEFINIZIONE Sospensione di attenzione medica per decesso
Quando un paziente presenta i criteri di morte encefalica rinunciare ad iniziare o sospendere tutti i mezzi terapeutici di supporto vitale. Cuando un paciente cumple los criterios de muerte encefálica no procede iniciar y sí retirar todas las medidas terapéuticas de soporte vital. 5

77 Sospensione di attenzione medica per decesso
CHE DICE LA LEGGE 5

78 5 Sospensione di attenzione medica per decesso CHE DICE LA LEGGE
I criteri di morte encefalica sono definiti in Spagna nell'ALLEGATO I del Reale Decreto 2070/1999 di estrazione e trapianto di organi. In Italia il riferimento è la legge 578/93 del 29 dicembre 1993: Norme per l'accertamento e la certificazione di morte mentre il trapianto è regolato dalla legge n. 91/99 e D.M. 8/4/2000. 5

79 Sospensione di attenzione medica per decesso
RIFLESSIONE RIP 5

80 5 Sospensione di attenzione medica per decesso Non c’è problema etico.
RIFLESSIONE Non c’è problema etico. Ciò che conta è la possibilità di trapianto degli organi. RIP 5

81 Lo zoom dell’etica

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83 ZOOM

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113 EUTANASIA SMA

114 EUTANASIA SMA ZOOM

115 SMA

116 EUTANASIA SMA CURE PALLIATIVE

117 ACCANIMENTO TERAPEUTICO
EUTANASIA SMA ACCANIMENTO TERAPEUTICO CURE PALLIATIVE

118 ACCANIMENTO TERAPEUTICO
VOLONTA’ ANTICIPATE ACCANIMENTO TERAPEUTICO CURE PALLIATIVE

119 FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI ACCANIMENTO TERAPEUTICO
VOLONTA’ ANTICIPATE ACCANIMENTO TERAPEUTICO CURE PALLIATIVE

120 FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI ACCANIMENTO TERAPEUTICO
SEDAZIONE TERMINALE FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI VOLONTA’ ANTICIPATE ACCANIMENTO TERAPEUTICO CURE PALLIATIVE

121 DESISTENZA TERAPEUTICA o LST
SEDAZIONE TERMINALE FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI VOLONTA’ ANTICIPATE ACCANIMENTO TERAPEUTICO CURE PALLIATIVE

122 APPROPRIAZIONE DEL MORIRE
DESISTENZA TERAPEUTICA o LST SEDAZIONE TERMINALE FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI VOLONTA’ ANTICIPATE ACCANIMENTO TERAPEUTICO CURE PALLIATIVE

123 APPROPRIAZIONE DEL MORIRE
PARLARE NELLA VERITÀ APPROPRIAZIONE DEL MORIRE DESISTENZA TERAPEUTICA o LST SEDAZIONE TERMINALE FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI VOLONTA’ ANTICIPATE ACCANIMENTO TERAPEUTICO CURE PALLIATIVE

124 APPROPRIAZIONE DEL MORIRE
PARLARE NELLA VERITÀ Superando la congiura del silenzio APPROPRIAZIONE DEL MORIRE DESISTENZA TERAPEUTICA o LST SEDAZIONE TERMINALE FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI VOLONTA’ ANTICIPATE ACCANIMENTO TERAPEUTICO CURE PALLIATIVE

125 APPROPRIAZIONE DEL MORIRE
PARLARE NELLA VERITÀ Superando il patto di silenzio APPROPRIAZIONE DEL MORIRE Promuovendo il protagonismo del paziente DESISTENZA TERAPEUTICA o LST SEDAZIONE TERMINALE FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI VOLONTA’ ANTICIPATE ACCANIMENTO TERAPEUTICO CURE PALLIATIVE

126 APPROPRIAZIONE DEL MORIRE
PARLARE NELLA VERITÀ Superando il patto di silenzio APPROPRIAZIONE DEL MORIRE Promuovendo il protagonismo del paziente DESISTENZA TERAPEUTICA o LST Accettando la limitazione umana e le paure SEDAZIONE TERMINALE FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI VOLONTA’ ANTICIPATE ACCANIMENTO TERAPEUTICO CURE PALLIATIVE

127 APPROPRIAZIONE DEL MORIRE
PARLARE NELLA VERITÀ Superando il patto di silenzio APPROPRIAZIONE DEL MORIRE Promuovendo il protagonismo del paziente DESISTENZA TERAPEUTICA o LST Accettando la limitazione umana e le paure SEDAZIONE TERMINALE Promuovendo una buona prassi, senza pregiudizi FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI VOLONTA’ ANTICIPATE ACCANIMENTO TERAPEUTICO CURE PALLIATIVE

128 APPROPRIAZIONE DEL MORIRE
PARLARE NELLA VERITÀ Superando il patto di silenzio APPROPRIAZIONE DEL MORIRE Promuovendo il protagonismo del paziente DESISTENZA TERAPEUTICA o LST Accettando la limitazione umana e le paure SEDAZIONE TERMINALE Promuovendo una buona prassi, senza pregiudizi FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI Competenze in counselling VOLONTA’ ANTICIPATE ACCANIMENTO TERAPEUTICO CURE PALLIATIVE

129 APPROPRIAZIONE DEL MORIRE
PARLARE NELLA VERITÀ Superando il patto di silenzio APPROPRIAZIONE DEL MORIRE Promuovendo il protagonismo del paziente DESISTENZA TERAPEUTICA o LST Accettando la limitazione umana e le paure SEDAZIONE TERMINALE Promuovendo una buona prassi, senza pregiudizi FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI Competenze in counselling Formati a procurare supporto emozionale e spirituale VOLONTA’ ANTICIPATE ACCANIMENTO TERAPEUTICO CURE PALLIATIVE

130 APPROPRIAZIONE DEL MORIRE
PARLARE NELLA VERITÀ Superando il patto di silenzio APPROPRIAZIONE DEL MORIRE Promuovendo il protagonismo del paziente DESISTENZA TERAPEUTICA o LST Accettando la limitazione umana e le paure SEDAZIONE TERMINALE Promuovendo buona prassi, senza pregiudizi FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI Competenze in counselling Formati a procurare supporto emozionale e spirituale Capaci di gestire aspetti psico-sociali della terminalità VOLONTA’ ANTICIPATE ACCANIMENTO TERAPEUTICO CURE PALLIATIVE

131 APPROPRIAZIONE DEL MORIRE
PARLARE NELLA VERITÀ Superando il patto di silenzio APPROPRIAZIONE DEL MORIRE Promuovendo il protagonismo del paziente DESISTENZA TERAPEUTICA o LST Accettando la limitazione umana e le paure SEDAZIONE TERMINALE Promuovendo buona prassi, senza pregiudizi FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI Competenze in counselling Formati a procurare supporto emozionale e spirituale Capaci di gestire aspetti psico-sociali della terminalità VOLONTA’ ANTICIPATE Buona gestione non semplicemente burocratizzando ACCANIMENTO TERAPEUTICO CURE PALLIATIVE

132 APPROPRIAZIONE DEL MORIRE
PARLARE NELLA VERITÀ Superando il patto di silenzio APPROPRIAZIONE DEL MORIRE Promuovendo il protagonismo del paziente DESISTENZA TERAPEUTICA o LST Accettando la limitazione umana e le paure SEDAZIONE TERMINALE Promuovendo buona prassi, senza pregiudizi FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI Competenze in counselling Formati a procurare supporto emozionale e spirituale Capaci di gestire aspetti psico-sociali della terminalità VOLONTA’ ANTICIPATE Buona gestione non semplicemente burocratizzando ACCANIMENTO TERAPEUTICO Riconoscendo di più l’autonomia del paziente CURE PALLIATIVE

133 APPROPRIAZIONE DEL MORIRE
PARLARE NELLA VERITÀ Superando il patto di silenzio APPROPRIAZIONE DEL MORIRE Promuovendo il protagonismo del paziente DESISTENZA TERAPEUTICA o LST Accettando la limitazione umana e le paure SEDAZIONE TERMINALE Promuovendo buona prassi, senza pregiudizi FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI Competenze in counselling Formati a procurare supporto emozionale e spirituale Capaci di gestire aspetti psico-sociali della terminalità VOLONTA’ ANTICIPATE Buona gestione non semplicemente burocratizzando ACCANIMENTO TERAPEUTICO Riconoscendo di più l’autonomia del paziente Promuovendo la corresponsabilità di tutti (non solo dei medici) CURE PALLIATIVE

134 APPROPRIAZIONE DEL MORIRE
PARLARE NELLA VERITÀ Superando il patto di silenzio APPROPRIAZIONE DEL MORIRE Promuovendo il protagonismo del paziente DESISTENZA TERAPEUTICA o LST Accettando la limitazione umana e le paure SEDAZIONE TERMINALE Promuovendo buona prassi, senza pregiudizi FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI Competenze in counselling Formati a procurare supporto emozionale e spirituale Capaci di gestire aspetti psico-sociali della terminalità VOLONTA’ ANTICIPATE Buona gestione non semplicemente burocratizzando ACCANIMENTO TERAPEUTICO Riconoscendo di più l’autonomia del paziente Promuovendo la corresponsabilità di tutti (non solo medici) CURE PALLIATIVE Creando unità di cure palliative

135 APPROPRIAZIONE DEL MORIRE
PARLARE NELLA VERITÀ Superando il patto di silenzio APPROPRIAZIONE DEL MORIRE Promuovendo il protagonismo del paziente DESISTENZA TERAPEUTICA o LST Accettando la limitazione umana e le paure SEDAZIONE TERMINALE Promuovendo buona prassi, senza pregiudizi FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI Competenze in counselling Formati a procurare supporto emozionale e spirituale Capaci di gestire aspetti psico-sociali della terminalità VOLONTA’ ANTICIPATE Buona gestione non semplicemente burocratizzando ACCANIMENTO TERAPEUTICO Riconoscendo di più l’autonomia del paziente Promuovendo la corresponsabilità di tutti (non solo medici) CURE PALLIATIVE Creando unità di cure e servizi Creando cultura di accompagnamento palliativo

136 APPROPRIAZIONE DEL MORIRE
PARLARE NELLA VERITÀ Superando il patto di silenzio APPROPRIAZIONE DEL MORIRE Promuovendo il protagonismo del paziente DESISTENZA TERAPEUTICA o LST Accettando la limitazione umana e le paure SEDAZIONE TERMINALE Promuovendo buona prassi, senza pregiudizi FORMAZIONE UMANIZZATA DEI PROFESSIONISTI Competenze in counselling Formati a procurare supporto emozionale e spirituale Capaci di gestire aspetti psico-sociali della terminalità VOLONTA’ ANTICIPATE Buona gestione non semplicemente burocratizzando ACCANIMENTO TERAPEUTICO Riconoscendo di più l’autonomia del paziente Promuovendo la corresponsabilità di tutti (non solo medici) CURE PALLIATIVE Creando unità di cure e servizi Creando cultura di accompagnamento palliativo Parlando più apertamente del morire

137 In questo nuovo scenario, CHE POSTO OCCUPA IL PROBLEMA ETICO
Dell’ EUTANASIA e del SMA?

138 È SCOMPARSO? In questo nuovo scenario,
CHE POSTO OCCUPA IL PROBLEMA ETICO DELL’ EUTANASIA E DEL SMA? È SCOMPARSO?

139 NO È SCOMPARSO? In questo nuovo scenario,
CHE POSTO OCCUPA IL PROBLEMA ETICO DELL’ EUTANASIA E DEL SMA? È SCOMPARSO? NO La nuova prospettiva lo colloca al suo posto

140 In questo nuovo scenario,
CHE POSTO OCCUPA IL PROBLEMA ETICO DELL’ EUTANASIA E DEL SMA? È SCOMPARSO? NO La nuova prospettiva lo colloca al suo posto UN PROBLEMA REALE, MA MINORE

141 In questo nuovo scenario,
CHE POSTO OCCUPA IL PROBLEMA ETICO DELL’ EUTANASIA E DEL SMA? È SCOMPARSO? NO La nuova prospettiva lo colloca al suo posto UN PROBLEMA REALE, MA MINORE, di alta complessità

142 In questo nuovo scenario,
CHE POSTO OCCUPA IL PROBLEMA ETICO DELL’ EUTANASIA E DEL SMA? È SCOMPARSO? NO La nuova prospettiva lo colloca al suo posto UN PROBLEMA REALE, MA MINORE, di alta complessità, di bassa frequenza.

143 In questo nuovo scenario, CHE POSTO OCCUPA IL PROBLEMA ETICO
DELL’ EUTANASIA E DEL SMA? È SCOMPARSO? NO La nuova prospettiva lo colloca al suo posto UN PROBLEMA REALE, MA MINORE, di alta complessità, di bassa frequenza. LA GIUSTIZIA CI SOLLECITA A COLLOCARLO AL SUO POSTO

144

145 Strabismo etico?

146 A mo’ di conclusione

147 IL PROBLEMA ETICO FONDAMENTALE È L’UMANIZZAZIONE (J. Gafo)

148 SE NON VOGLIAMO INIZIARE LA CASA DAL TETTO

149 CI SONO MOLTE COSE DI CUI PARLARE PRIMA CHE DI EUTANASIA E SUICIDIO MEDICALMENTE ASSISTITO Perché non è etico fare bioetica in altro modo.

150 A mo’ di conclusione Più cuore nelle mani

151 Grazie José Carlos Bermejo ww.humanizar.es


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