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LINGUAGGIO E LINGUA J. BICKEL Modena, 10.09.07.

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Presentazione sul tema: "LINGUAGGIO E LINGUA J. BICKEL Modena, 10.09.07."— Transcript della presentazione:

1 LINGUAGGIO E LINGUA J. BICKEL Modena,

2 I 3 CONTESTI IN CUI OGNI BAMBINO È INSERITO
Società Famiglia Scuola

3 LE SETTE INTELLIGENZE (Gardner)
Interpersonale relazione con gli altri Intrapersonale concetto di sé Motoria Spaziale Musicale pensiero Linguistica linguaggio Logica

4 LE TRE COMPETENZE Cognitiva Linguistica Socio-emotiva

5 PERCORSI APPRENDITIVI
Tutti i bambini nascono con i nuclei delle intelligenze multiple Iniziano alla nascita il loro percorso apprenditivo, determinato da: le tendenze ereditate, l’opera dei tre contesti DISAGI NELL’APPRENDIMENTO Si formano se vi è una disarmonia nella costruzione della mappa cognitiva

6 LINGUAGGIO e LINGUA LINGUAGGIO  capacità di codificare il pensiero
rende equivalente pensiero e codice (lingua) condensa, recupera, attiva il pensiero LINGUA  codice arbitrario convenzionale

7 LINGUAGGIO Svolge FUNZIONI
1. Semantica : collega il pensiero con il codice 2. Pragmatica : tende a realizzare scopi socializzare : Usi sociali apprendere, riflettere: Usi cognitivi 3. Metalinguistica : riflettere sul codice

8 USI del LINGUAGGIO SOCIALI (per agire ) COGNITIVI (per riflettere )
chiamare chiedere ordinare aggredire scusarsi autoaffermarsi COGNITIVI (per riflettere ) commentare descrivere raccontare ragionare prevedere valutare

9 LINGUA Tutte le lingue hanno una forma Tutte le lingue
FONOLOGIA, LESSICO, SINTASSI Tutte le lingue vanno apprese per attivare il linguaggio. Quindi vanno insegnate Saranno bene apprese solo quando si saprà usare il discorso per usi cognitivi (inizio del periodo formale)

10 APPRENDIMENTO della LINGUA
Inizia come codice orale, ristretto, per gli usi sociali La fonologia si stabilizza entro gli 8 anni La struttura sintattica, base del codice elaborato, va appresa fino al pensiero formale (12-14 anni) Il vocabolario cresce per tutta la vita

11 LINGUA SCRITTA Si basa su capacità metalinguistiche, di riflessione sulla forma orale Costruzione di automatismi (codifica e decodifica) Costruzione di significati

12 AUTOMATISMI Sono capacità motorie distribuite con grande variabilità nella popolazione Per costruirli solidamente in tutti gli alunni sono consigliate esercitazioni giornaliere per tempi molto brevi per far rimanere col desiderio di continuare

13 CODIFICA / DECODIFICA Familiarità con la relazione parte/tutto
Analisi della parola in sillabe Percezione delle minime differenze fra segni Corrispondenza precisa suono/segno ( * ) Percezione delle minime differenze fra suoni ( * )

14 Analisi della parola in sillabe
RITMO giochi da cortile: palla, corda, zoppetto filastrocche, conte Individuare la prima sillaba Individuare l’ultima ( rime ) Contare le sillabe della parola

15 Automatismi del segno grafico
IMPUGNATURA dello strumento grafico DIREZIONALITA’ ( aste, tondi ) SCORRIMENTO da SN a DX lungo il rigo e accapo COMBINAZIONE di aste e tondi ESECUZIONE di forme elementari PERCEZIONE di tratti distintivi, quali altezza, sopra/sotto il rigo, Dx/Sn Scelta del CARATTERE GRAFICO ( * )

16 VANTAGGI E SVANTAGGI DI OGNI CARATTERE GRAFICO
CORSIVO Stampato Maiuscolo Stampato minuscolo Unità della parola Segni sopra sotto il rigo Incostanza dei segni Costanza dei segni Molte diagonali Non va mai sotto il rigo Costanza dei segni Poche diagonali Fa esercitare la percezione dx/sn, sopra/sotto il rigo

17 METODI per l’avvio alla LETTOSCRITTURA
GLOBALE Discorsi Frasi  PAROLA FONICO Sillabe  -SILLABICO Fonemi

18 SOLUZIONE DEL CONFLITTO FRA I DUE METODI
Fonico sillabico: dai fonemi alla parola; tende a stabilire gli automatismi motori Globale: dalla parola al discorso, mette l’accento sui significati, è creativo e più motivante Necessari entrambi, ma separati

19 METODO FONICO-SILLABICO
CODIFICA: dal suono al segno scritto DECODIFICA: dal segno scritto al suono All’inizio è opportuno separarle dai significati Uso di strumenti visivi facilitanti

20 Cartellone delle sillabe semplici
a o u e i pa po pu pe pi … … … … … ca co cu che chi cia cio ciu ce ci ga go gu ghe ghi gia gio giu ge gi scia scio sciu sce sci sca sco scu sche schi

21 Dettati Sillabe semplici CV Parole bisillabe, trisillabe
Sillabe inverse VC Sillabe composte CCV Parole

22 Analisi delle minime differenze fra suoni
DOPPIE, CONFUSIONE DI SUONI Basarsi sempre sull’associazione fra segno visivo e ARTICOLAZIONE

23 METODO GLOBALE Costruzione e ricostruzione di significati con la lingua scritta A questo metodo va riservata la denominazione di: LETTURA e SCRITTURA È l’aspetto più complesso, e oggi più carente nella popolazione infantile

24 RITARDO di LINGUAGGIO Non è patologico, ma dovuto al contesto sociale oggi troppo ricco di : velocità e distrazioni Ritardo nel comprendere e produrre DISCORSI

25 LIVELLI LINGUISTICI 1. Combinatoria di sillabe per formare parole
2. Combinatoria di parole per formare frasi 3. Combinatoria di frasi per formare discorsi Per comprenderli bisogna saper fare inferenze Per produrli in modo efficace bisogna saper fare presupposizioni

26 Forme ed Usi della Lingua
DAL FACILE AL DIFFICILE: ORALE per Usi Sociali SCRITTA “ “ “ SCRITTA per Usi Cognitivi ORALE “ “ “

27 ORALE / SCRITTO Pianificazione immediata Ritmo imposto dagli altri
Correggibilità solo immediata Organizzazione disomogenea Pianificazione cosciente Ritmo libero, a discrezione Correggibilità possibile, continua Organizzazione gerarchica

28 LINGUA ORALE per USI SOCIALI
CONVERSAZIONE DISCORSO SCOLASTICO Regole del colloquio a scuola

29 IL DISCORSO SCOLASTICO
Deve aiutare gli alunni a costruire conoscenze A codificarle in lingua orale (molti esempi) in lingua scritta, unica garanzia di acquisizione A creare un ponte verso il discorso cognitivo

30 IL DISCORSO SCOLASTICO
PROGETTO GALILEO Inizia con domande, gli alunni partecipano con ciò che sanno già L’insegnante modella e usa supporti visivi Valuta in base alle domande e alla partecipazione ATTUALE Monologhi dell’insegnante che spiega Dà la parola a chi la richiede Interroga e valuta in base alle risposte

31 IL DISCORSO COGNITIVO MACROSTRUTTURA MICROSTRUTTURA
organizza i CONTENUTI DI PENSIERO grazie alle relazioni logiche, combinate in sette schemi logici MICROSTRUTTURA cura la FORMA LINGUISTICA con vocabolario vario, grammaticalità delle frasi, mezzi linguistici di coesione

32 La LETTURA Per una buona comprensione dei brani è indispensabile il possesso di esperienze codificate e di un codice elaborato È oggi più faticosa perché richiede : capire i referenti dei connettivi linguistici, poco usati nell’orale capire il linguaggio figurato saper legare le frasi tramite inferenze

33 Come si elabora il codice ?
Un tempo leggendo molto, volentieri e per il proprio piacere Oggi con l’opera degli insegnanti e con l’insegnamento personalizzato nel piccolo gruppo Col lavoro sul vocabolario e con la visualizzazione della struttura dei brani Guidando a comporre sette schemi logici

34 ORGANIZZARE IL VOCABOLARIO
PAROLA DEFINIZIONE PAROLE DERIVATE PAROLE della stessa area SINONIMI e CONTRARI Parte del discorso RELAZIONI LOGICHE

35 RELAZIONI LOGICHE RELAZIONI azione paragone parti/tutto “ attributi “
spazio “ tempo “ causa “ modo “

36 INSEGNARE OGGI Limitare i contenuti Privilegiare l’organizzazione
Più i contenuti sono elaborati, maggiore è la capacità di fare INFERENZE

37 AVVIARE alla FORMA SCRITTA
Indispensabile il modellamento da parte dell’insegnante Solo nel piccolo gruppo Vanno modellate le prime fasi del PROCESSO DI SCRITTURA

38 IL PROCESSO DI SCRITTURA
(1) PRIMA DELLA SCRITTURA L’ideazione La raccolta delle idee (2) LA REDAZIONE L’organizzazione La prima stesura

39 IL PROCESSO DI SCRITTURA
(3) Condividere e rivedere Risposte e revisioni Il controllo ortografico (4) L’ultima edizione La bella copia La pubblicazione

40 I SETTE SCHEMI LOGICI Sequenze ( procedure concrete )
Descrizione: parti, attributi, spazio fisso Paragone, trovare differenze e somiglianze Classificazione, in base alle somiglianze Spazio/Tempo, in rappresentazione mentale, sempre più allargato Conseguenze, causalità fisica/psicologica Soluzione di problemi

41 NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Mini-discorsi orali modellati nel piccolo gruppo Osservare, trasformare oggetti comuni Stimolare con domande Annotare le risposte ( nomi, verbi ) Modellare i primi mini discorsi ( procedure o descrizioni ) Farli fissare in disegni e/o diagrammi di flusso

42 USO DEI LABORATORI Non contentarsi dei prodotti e dell’attività pratica Sollecitare quanto i bambini già sanno codificare ( nomi e verbi ) Modellare gli schemi logici di pensiero che sottendono il discorso cognitivo Fornire il linguaggio che li codifichi

43 NARRATIVA PERSONALE ABBREVIATA
MACROSTRUTTURA sequenze descrizioni spazio, fisso o limitato MICROSTRUTTURA varietà del vocabolario frasi semplici o coordinate


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